martedì 10 maggio 2016

“Him”: è arrivato Cattelan (Non sappiamo se ce l'abbia mandato qualche clan, oppure no, ma di sicuro è “cosa nostra”, partorita dai nostri tempi di decadenza)*.

Eccoci qui a commentare il record price di un artista contemporaneo: Maurizio Cattelan.

Maurizio Cattelan - "Him", 2001
Dopo il recente annuncio del suo ritorno sul mercato con nuove opere come il cesso d’oro presso il Guggenheim, “scultura” con espliciti riferimenti alla “Fountain” (l’orinatoio) di Marcel Duchamp e alla “Merda d’artista” di Piero Manzoni, assistiamo all'importante aggiudicazione presso Christie’s New York per “Him” per 17,2 milioni di dollari. L’opera è la prova d’artista di altri tre esemplari prodotti e raffigura Hitler inginocchiato mentre sta probabilmente pregando.
Assistiamo negli stessi giorni presso Sotheby’s nell’asta “Impressionist and modern art”, all'invenduto di André Derain (Fauves) un dipinto dei primi del '900 raffigurante delle barche con le vele rosse stimato 15-20 milioni di dollari ed ad altri invenduti di Picasso, Gauguin e Renoir. Sicuramente non erano capolavori assoluti di questi maestri, ma ripensando a quanto è stato battuto il Cattelan viene spontaneo chiederci: perché un'opera recente fatta da un artista contemporaneo vale come un dipinto dei primi del '900 di un importante impressionista? Queste aggiudicazioni milionarie a chi portano vantaggi?
Ho voluto porre queste e altre domande all’amico gallerista Joe Iannuzzi.
TG: Joe, che cosa ne pensi di Cattelan, della sua arte e delle cifre che ha raggiunto in quest’ultima asta?
JI: E’ indubbiamente un genio. La sua arte, per quanto kitsch come quella di Damien Hirst e di Jeff Koons, ha molti estimatori: potenti galleristi, facoltosi collezionisti, musei, e tanti altri babbei. Il sistema sta lavorando bene. Dopo la proiezione del film dedicato alla sua carriera “Be right back” al Tribeca film festival, a giugno presenterà a Manifesta, a Zurigo, una nuova installazione: un uomo in sedia a rotelle che cammina su un lago. Vedi, oggi “Arte” vuol dire marketing e finanza. Nelle opere di Cattelan ritrovi la provocazione, la riconoscibilità: tutti sanno chi era Hitler, e pur pensando che possa essere la “trovata del momento” quest’arte è figlia del proprio tempo. Pensa al “dito medio” presso la Borsa di Milano, più attuale di così. Sai, oggi se hai tanti soldi non hai cultura e viceversa (è un luogo comune spesso vero), quindi questo tipo d’arte è quella adatta al nostro periodo storico: il messaggio è talmente banale da poter essere compreso da tutti.
TG: Di questa aggiudicazione milionaria per l'opera “Him” che cosa ci puoi dire?
JI: Tieni conto che in questi ultimi dieci anni le sue quotazioni si erano quasi dimezzate, ora con il suo ritorno nel giro dell’arte era necessario far parlare di sé: quale miglior modo se non con un record price! Tieni conto che sempre in questi giorni anche un’altra sua più piccola opera, tirata in 10 esemplari “Mini-Me” è stata venduta da Phillips a 750 mila dollari, un buonissimo risultato. Questi record in asta servono poi per vendere un certo quantitativo di pezzi in galleria. Ora molti saranno in cerca di opere di Cattelan. È sempre stato così: più le quotazioni di un artista salgono e più i collezionisti lo vogliono.
TG: Assistiamo invece in questi ultimi anni a una progressivo squilibro tra le aggiudicazioni degli “Impressionist & Modern Art” a favore di “Post War & Contemporary” come mai?
JI: I quadri prodotti dagli impressionisti e le opere d’arte moderna sono quelli che si conoscono, difficile trovarne altri (l'artista è morto), i collezionisti spesso li tengono e in giro raramente vedi opere di notevole importanza. Invece con gli artisti viventi contemporanei si può fare mercato, le opere ci sono e se ne possono fare altre, si collabora con l’artista, si può fare magazzino e stabilire i prezzi di vendita, insomma il gioco è più semplice e più redditizio.
TG;: Quindi chi ci guadagna è solo chi vende?
JI: Non necessariamente, per alcuni aspetti è come in borsa, se i prezzi sono alti devi vendere incassando il margine, se bassi compra; il problema è che non sai quando si fermeranno sia in alto o in basso. Logicamente il mercato dell’arte ha anche altre regole e peculiarità: arrivando all’estremo ti dico che il mercato dell’arte è un luogo dove si scambiano soldi per soldi e ti regalano anche un gadget (l’opera d’arte). Poi vuoi mettere avere in casa il feticcio di Adolf Hitler realizzato da Cattelan, è qualcosa che non ha prezzo! Anzi scusa un prezzo lo ha... 
Ah, ah, ha.
TG: Grazie Joe e alla prossima.

 André Derain - Les voiles rouges, 1906

*Così come tutti coloro che forse sfruttano questa operazione commerciale per trasformare il denaro con qualche macchia in denaro che profuma di pulito.

Tutti i diritti riservati

2 commenti:

  1. Bella intervista. Dice verità piuttosto scomode nel mondo dell'arte. Che si è adeguata ai principi di Wall Street.

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  2. Bella intervista. Dice verità piuttosto scomode nel mondo dell'arte. Che si è adeguata ai principi di Wall Street.

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