Pochi strumenti e molta manualità
(Iso 800 1/480 sec. f 2)
Gigi in vacanza a Moneglia nel 1948
In questa fotografia è insieme a Mario Rigamonti, stopper del Grande Torino, ed altri amici
Gianluigi Carminati nasce il 23 novembre a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, nel 1940.
A 14 anni, come si usava una volta, va a lavorare a bottega e si ritrova alle dipendenze di un "mago" delle riparazioni ottiche e meccaniche di precisione, Mario Vitali, che nel 1954 aveva il laboratorio in Viale Arbe. Dopo 6 mesi, Vitali a circa 55 anni muore a seguito di una malattia molto grave.
Il giovane Gigi nel 1955 si trasferisce alla Zeiss che allora era in Piazza Borromeo, vicino alla Banca d'Italia, a due passi dal Duomo.
In quegli anni quasi tutte le macchine fotografiche e gli apparecchi ottici di qualità erano Made in Germany; i produttori giapponesi iniziavano a farsi avanti timidamente sui mercati mondiali, ma le loro apparecchiature non erano ancora affidabili come quelle centro-europee.
Butti, il titolare di Zeiss Italia intuisce che il mercato fotografico sta per esplodere e apre anche i primi magazzini di vendita all'ingrosso di materiale fotografico: la Smaf e la Daf.
Dopo 6 anni di lavoro, per Gigi arriva il momento d'assolvere al servizio militare obbligatorio e nel 1961 viene arruolato nella cavalleria corazzata, ovvero, nei carristi.
L'equipaggio del carrarmato M47 Patton
(Gigi è il terzo cavaliere da sinistra)
Nel 1962, Gigi rientra a Milano ed, insieme a Sergio Saccani, apre un laboratorio per ogni genere di riparazione fotomeccanica in via Paolo Lomazzo n. 45. Dietro un tavolino da lavoro, lo si può trovare ancora oggi, pronto a prendersi cura delle nostre macchine fotografiche bisognose di manutenzione o di qualunque tipo d'intervento.
Riparazioni Macchine fotografiche Gigi Carminati
(400 Iso 1/180 sec f 2,8)
Obiettivi, cineprese, macchine fotografiche, proiettori, binocoli, non c'è nulla che passando per la mani di Gigi non sia stato resuscitato a nuova vita.
La professione del fotoriparatore non è un'attività semplice e non si improvvisa, oggi, a Milano sono rimasti veramente in pochi capaci di risolvere i mille problemi che si possono presentare ad uno strumento di precisione, ma nessuno ha l'esperienza e la competenza di Gigi.
Purtroppo, mi sono accorto che ci sono personaggi che si millantano riparatori, ma hanno ben altre "passioni"; in un momento di follia avevo pensato di fare una prova con un personaggio che frequenta il mondo dei mercatini dell'usato, per dare una mia macchina fotografica da riparare a costui. Il fatto che non esistesse un luogo pubblico preposto alla sua attività già mi aveva messo sul chi va là, quando poi mi sentii dire, in sua assenza di lasciare la mia macchina fotografica presso la portineria di dove abitava, inorridii e scappai a grande velocità.
Per me, un meccanico di precisione è un signore che svolge una missione che richiede infinita pazienza, mano ferma e tanto ingegno più che un lavoro alla portata di tutti.
Riuscire a rimettere insieme i pezzi di uno strumento, a volte, meglio di come era uscito di fabbrica non è uno scherzo e solo chi si occupa di strumenti fotografici da tanti anni ha avuto modo di raccogliere vecchie macchine rotte per poter poi smontare i pezzi da sostituire alle fotocamere fuori produzione da decenni, o trovare pezzi che sono diventati fondi di magazzino.
Dietro la vetrina, il re dei fotoriparatori
(400 Iso 1/58 sec f 2,8)
Ai tempi d'oro, Gigi lavorava molto per i professionisti e per i negozianti che gli portavano tutta una serie di materiale da sistemare, soprattutto prima dell'estate, quando tutti volevano essere sicuri di non fare poi cilecca in vacanza. A bottega, con lui c'era il suo socio ed un altro amico, ma nonostante questo, ricordo che i tempi d'attesa per la riconsegna erano abbastanza lunghi.
Gigi al lavoro (Iso 800 1/210 sec. f 2)
Negli anni 1980 fu introdotta parecchia componentistica elettronica sulle macchine fotografiche, si doveva così procedere con parecchie sostituzioni di circuiti elettronici, magneti e ricambi, non sempre facilmente reperibili, o a buon mercato.
Mentre ero da lui per l'intervista, mi è capitato di vedere uno dei rarissimi casi in cui non si è proceduto a recuperare all'utilizzo di una fotocamera, si trattava di una Leica R4 Mot, modello che soffriva di qualche problema che il tempo e lo scarso uso hanno aggravato. Adesso, certi modelli di fotocamera a pellicola che prima erano molto prestigiosi hanno delle quotazioni talmente basse che si fa prima ad acquistare una fotocamera funzionante che effettuare una riparazione complicata.
In una delle vetrinette in laboratorio, una ricca collezione di reflex 35mm e di compatte a telemetro degli anni 1960-1970-1980-1990 (800 Iso 1/60 sec. f 2,8)
Ci sono apparecchi fotografici più resistenti e apparecchi fotografici che hanno dei problemi intrinseci mai ben risolti, o che magari che richiedono la sostituzione periodica di guarnizioni o altri pezzi di consumo che fanno diventare un acquisto d'un pezzo d'occasione una specie di debito. Io, prima di acquistare una fotocamera tradizionale, chiedo sempre a Gigi cosa ne pensa di questo o di quel modello e talvolta emergono dei fatti abbastanza sorprendenti che proprio non ci si aspetterebbe da marchi molto blasonati, o da apparecchi super-professionali al top della gamma.
Riparazione di un otturatore
(Iso 800 1/200 sec. f 2)
La fotografia digitale ha iniziato ad occupare un certo peso nel mondo dell'immagine fissa dal 1995 circa e da allora molte cose sono cambiate.
Pian, piano i negozi sono entrati in crisi perché la fotografia si è spostata verso il mondo informatico e non c'era più quella grande richiesta di stampare le fotografie sulla carta.
Poco alla volta sono scomparsi i negozi di paese, i mini-lab, i laboratori di sviluppo e stampa e, per ultimi, perfino i grossisti come Smaf e Unionfotomarket hanno chiuso.
Gigi però resiste, anche se è già in pensione. Ci assicura che per almeno altri 10 anni lui starà ancora al suo posto di combattimento, per continuare la battaglia della fotografia tradizionale ed assistere tutti i collezionisti e gli appassionati della pellicola che, come lui, continuano a non voler cedere le armi alla fotografia digitale.
Gigi infatti è un uomo di un'altra epoca, non usa il computer, anche se dice che sta per acquistarne uno, e fa le cose per bene, come si usava fare una volta. Se ti dice una cosa è quella e quando parla sa quello che dice.
Certe macchine vanno smontate quasi interamente per poi essere risistemate
(Iso 800 1/420 sec. f 2)
Il "negozio" di Gigi, anche se in realtà non si tratta di negozio perché qui non si vende nulla, ma si effettua un servizio, è un po' un punto di ritrovo di personaggi particolari, si va dal pensionato che parla del più e del meno con Gigi, ai vicini che ogni tanto passano a chiedere qualcosa in chi riconoscono una presenza importante del quartiere, ai vari appassionati che, come in una continua processione, capitano in questo posto con le richieste più strane.
Per fare capire meglio i tempi che viviamo, posso semplicemente dire che 30 anni fa erano i fotografi che chiedevano a Gigi di fare in fretta a riparare le fotocamere, mentre adesso è lui a chiedere ai clienti di passare a ritirare le proprie macchine riparate.
Gigi sa sistemare anche le fotocamere digitali, ma come nel caso delle apparecchiature ricche di componentistica elettronica, non sempre può rivelarsi conveniente farle riparare.
Gigi se la ride
(Iso 800 1/210 sec. f 2)
Gigi è contento perché al venerdì sera chiude e, se il tempo è bello, va a farsi qualche discesa sugli sci.
Per chi da martedì vorrà andare a trovarlo lo può cercare in via Lomazzo, 45, oppure chiamarlo a questo numero: 02.315580, ma non chiedetegli riparazioni telefoniche perché lui è una persona seria e prima deve vedere personalmente il problema per capire di che cosa si tratta.
Note fotografiche
Volevo fare qualche scatto con la Fujifilm X100s impostando una sensibilità non eccessiva, per iniziare a capire come si comporta questa fotocamera in interni a tutta apertura ed in situazioni poco illuminate, per questo ho approfittato per raccontare la storia di Gigi Carminati.
Ho convertito i file Raf in DNG e poi li ho leggermente corretti in PS riducendo con questo software anche del rumore che comunque non mi sembrava particolarmente presente. Forse, queste correzioni sono anche servite a correggere quell'effetto carta che pensavo fosse stato introdotto in altre immagini nella conversione da Raf a DNG. Tony Graffio
Aggiornamento del 31 ottobre 2014
Gigi è finito anche su un giornale cinese che lo cita per la sua amicizia con un noto imprenditore italo-cinese che ha contribuito ad aprire un museo della fotografia in Cina.
Ovviamente, anche in questo caso Gigi ha fatto in modo di garantire il buon funzionamento di alcune delle fotocamere esposte.
Se qualcuno vuole aiutarci a tradurre il testo dell'articolo, provvederò poi a pubblicare un altro aggiornamento.
Gigi è anche stato intervistato anche dal TG3 Lombardia della Rai, sempre meglio riparare una fotocamera antica, o un obiettivo prestigioso, mica li possiamo buttare come un paio di scarpe vecchie, no? Guarda il filmato.
Un'ultima chicca, dal film Desmentegass di Lamberto Caimi, una scena in cui il nostro bravo fotoriparatore interpreta se stesso esprimendosi in dialetto milanese.
Aggiornamento del 24 marzo 2015
Dopo che il blog di Tony Graffio ha parlato di Gigi, s'allunga la serie degli articoli che raccontano della storica attività del riparatore di via Paolo Lomazzo, 45.
Questa volta è Michele Focarete del Corriere della Sera a scrivere delle belle parole su Gigi, anche se non mancano le imprecisioni; infatti la via Paolo Lomazzo non è pieno centro di Chinatown, anche se si trova a pochi passi dalla via Paolo Sarpi, mentre da sempre tutti chiamano Gianluigi: Gigi. L'unico a chiamarlo "El Luis" è il simpatico Focarete che forse s'è un po' lasciato andare a qualche ispirazione poetica.
English text
Aggiornamento del 31 ottobre 2014
Gigi è finito anche su un giornale cinese che lo cita per la sua amicizia con un noto imprenditore italo-cinese che ha contribuito ad aprire un museo della fotografia in Cina.
Ovviamente, anche in questo caso Gigi ha fatto in modo di garantire il buon funzionamento di alcune delle fotocamere esposte.
Se qualcuno vuole aiutarci a tradurre il testo dell'articolo, provvederò poi a pubblicare un altro aggiornamento.
Notizie dalla Cina
L'imprenditore cinese appassionato di fotografia e Gigi Carminati da un articolo recentemente pubblicato in Cina.
Un'ultima chicca, dal film Desmentegass di Lamberto Caimi, una scena in cui il nostro bravo fotoriparatore interpreta se stesso esprimendosi in dialetto milanese.
Dopo che il blog di Tony Graffio ha parlato di Gigi, s'allunga la serie degli articoli che raccontano della storica attività del riparatore di via Paolo Lomazzo, 45.
Questa volta è Michele Focarete del Corriere della Sera a scrivere delle belle parole su Gigi, anche se non mancano le imprecisioni; infatti la via Paolo Lomazzo non è pieno centro di Chinatown, anche se si trova a pochi passi dalla via Paolo Sarpi, mentre da sempre tutti chiamano Gianluigi: Gigi. L'unico a chiamarlo "El Luis" è il simpatico Focarete che forse s'è un po' lasciato andare a qualche ispirazione poetica.
Da: Il Corriere della Sera di domenica 22 marzo 2015
Da: Il Corriere della Sera di domenica 22 marzo 2015
Tranquilli, i pezzi di ricambio per riparare qualsiasi cosa non mancano; qui vi mostro solo una minima parte. Ultimamente, però considerando il valore quasi nullo di una fotocamera digitale usata, o elettronica, meglio far riparare soltanto le macchine meccaniche.
Pezzi di ricambi per: Praktica, Nikkormat, Zorki, Canon...
Altri ricambi per varie reflex: Nikon 301, Canon F1, Pentax ME, Pentax MX, Petri, Canon AE1...
Scaffali con fotocamere da cannibalizzare
Ottobre 2015: a 25 anni di distanza ripropongo un articolo uscito sulle pagine milanesi di un quotidiano molto importante che viene ancora conservato da Gigi in un angolo del suo laboratorio.
Quando in laboratorio c'erano tre tecnici
Fin dalla sua apertura, in via Lomazzo 45 c'erano 3 riparatori meccanici, Gigi è in primo piano a sinistra ed è facilmente distinguibile da un bel paio di baffoni scuri. Sergio Saccani, anch'egli coi baffi, è sulla destra della fotografia
Fin dalla sua apertura, in via Lomazzo 45 c'erano 3 riparatori meccanici, Gigi è in primo piano a sinistra ed è facilmente distinguibile da un bel paio di baffoni scuri. Sergio Saccani, anch'egli coi baffi, è sulla destra della fotografia
La mole di lavoro, fino agli anni '90 era tale da richiedere la presenza in laboratorio di 3 tecnici specializzati in meccanica di precisione ed elettrotecnica.
La ditta, un tempo, era conosciuta come Saccani e Carminati.
Sergio Saccani è scomparso nel 1992, mentre suo fratello Mario ha smesso di fare questo lavoro da lì a poco.
Ricordiamo anche il loro operato pubblicando una vecchia fotografia in bianco e nero dove sono presenti i tre foto-riparatori milanesi ed un testo che parla di loro e ci spiega perché le case produttrici di materiale cinematografico e fotografico non vedessero di buon occhio l'allungarsi della vita dei loro prodotti di prestigio.
Figuriamoci che già 25 anni fa erano in pochi a saper fare questo mestiere con professionalità! TG
Ecco chi ripara la vostra reflex in tempo utile per le vacanze.
Sergio Saccani, età 50 anni (nel 1990 ndTG), milanese per linea dinastica, è uno fra i pochi artigiani del ramo che esercita il mestiere il fotoriparatore di apparecchi fotocinematografici, in via Lomazzo 45, insieme con il fratello ed il socio Carminati. Saccani ha appreso il mestiere sin dall'età di 13 anni da un vecchio riparatore, quasi per passatempo.
Sergio Saccani, età 50 anni (nel 1990 ndTG), milanese per linea dinastica, è uno fra i pochi artigiani del ramo che esercita il mestiere il fotoriparatore di apparecchi fotocinematografici, in via Lomazzo 45, insieme con il fratello ed il socio Carminati. Saccani ha appreso il mestiere sin dall'età di 13 anni da un vecchio riparatore, quasi per passatempo.
Dopo
la scuola andava in uno scantinato a pulire apparecchi fotografici, imparando
quasi per gioco uno fra i più rari mestieri di Milano. Dopo la leva
militare, è stato richiesto dalla Zeiss per allestire un laboratorio
di riparazioni a Milano, affinando così la sua professionalità a
contatto con apparecchi di grande precisione e raffinata meccanica.
Dopo otto anni di ininterrotto lavoro, nel 1958 ha deciso insieme con
il fratello e l'amico Carminati d'aprire un laboratorio in proprio
nella attuale sede, facendosi una numerosa clientela, tra cui
fotografi professionisti, fotoamatori e negozianti del ramo che gli
affidano per la riparazione le più disparate marche
d'apparecchiature foto-cinematografiche. E' un lavoro per il quale
occorre grande pazienza ed abilità per tarare cellule, mettere a
punto focali e riparare le macchine più sofisticate dell'industria
moderna. E' un mestiere che richiede una grande manualità che si forma solamente dopo lunghi. anni di attività e d'esperienza
diretta.
La
maggior parte delle riparazioni viene eseguita totalmente a mano con
l'ausilio di ferri e attrezzi delicatissimi che, quasi sempre, Sergio
Saccani si fabbrica da solo. La tecnica è assai raffinata, simile a
quella degli orefici legata al meccanismi più disparati.
Oggi
l'industria moderna, con la miniaturizzazione dei meccanismi ha
costruito macchine altamente sofisticate, regolate da cellule
sensibili che permettono di scattare fotografie perfettamente
esposte, senza l'intervento annuale del fotografo, ma che purtroppo
si guastano con molta facilità di più di quanto non si possa
immaginare.
Nel
campo della riparazione di fotocamere con otturatore centrale, i
difetti maggiori sono dovuti ad accumulo di grasso sulle lamelle di
scatto dell'otturatore che devono funzionare a secco. Capita talvolta
che per negligenza od altro, gli apparecchi vengano lasciati
incustoditi in auto per lunghe ore sotto il sole cocente. Ebbene, il
calore causando lo scioglimento del grasso per la lubrificazione
della messa a fuoco, blocca l'otturatore rendendo inservibile la
fotocamera. Inoltre le macchine reflex si bloccano facilmente anche
per l'introduzione dl polvere, sabbia o terra.
Per
quanto riguarda la riparazione di cineprese in genere, il lavoro è in
crisi fin dall'avvento del Super 8 che aveva soppiantato il doppio 8
di alcuni anni prima, la quale sta per essere soppiantata a sua volta
dalla telecamera munita di una pista magnetica con la possibilità di
incidere, cancellare e tornare indietro, senza l'utilizzo della
pellicola.
Le
riparazioni di queste attrezzature si sono ridotte rispetto al
passato.
La
difficoltà maggiore per i riparatori è quella di reperire i pezzi
di ricambio, per l'enorme numero d'apparecchi in commercio.
La
maggioranza dei rappresentanti del ramo non forniscono i pezzi di
ricambio agli artigiani riparatori per due motivi fondamentali: per
combattere il contrabbando e, nello stesso tempo, per avere il
monopolio delle vendite, in quanto le riparazioni degli apparecchi
usati danneggiano il mercato.
Per
fronteggiare tale grave problema, il riparatore è costretto a
ricorrere all'utilizzo di macchine usate o rotte dalle quali
cannibalizzare i pezzi.
Aggiornamento del 30 dicembre 2016
Si aggiunge un'altra testimonianza/riconoscimento del lavoro compiuto in tanti anni da Gigi.
Master of Camera è un breve cortometraggio realizzato molto bene da 4 giovani videomaker milanesi che in soli due minuti riescono a far raccontare al nostro "eroe" la storia della sua vita ed i motivi di una passione che non si estinguerà mai.
Nota Non siamo riusciti a capire su che giornale fosse stato pubblicato questo testo al quale ho apportato alcune correzioni, ce ne scusiamo con l'autore del testo del quale non conosciamo il nome.
Aggiornamento del 30 dicembre 2016
Si aggiunge un'altra testimonianza/riconoscimento del lavoro compiuto in tanti anni da Gigi.
Master of Camera è un breve cortometraggio realizzato molto bene da 4 giovani videomaker milanesi che in soli due minuti riescono a far raccontare al nostro "eroe" la storia della sua vita ed i motivi di una passione che non si estinguerà mai.
Nota Non siamo riusciti a capire su che giornale fosse stato pubblicato questo testo al quale ho apportato alcune correzioni, ce ne scusiamo con l'autore del testo del quale non conosciamo il nome.
Gigi Carminati at work
(Canon A1 with FD Canon 28mm f 2,8, Fujicolor 200, developed and scanned with Agfa D-lab 1 by Emma Canepari - Speed Photo via degli Imbriani, 55 - Milano)
Gianluigi Carminati, 60 years of photo repairs in Milano
Gianluigi
Carminati was born in Sesto San Giovanni, near Milan, in 1940, where
he still lives.
When he was 14 years old, as it was once, goes to work in the shop and finds
himself in the employ of a "magician" to repair optical and
mechanical precision, Mario Vitali, who in 1954 had the workshop in
Via Arbe. After 6 months, Vitali approximately 55 years died as a
result of a very serious disease.
The
young Gigi, in 1955, he moved to the Zeiss that was then in Piazza
Borromeo, close to the Bank of Italy, a few steps from the Duomo.
In
those years, almost all cameras and optical equipment of quality were
made in Germany, Japanese manufacturers began to come forward timidly
on world markets, but their equipment was not yet as reliable as
those of Central Europe.
Mr.
Butti, the holder of Zeiss Italy understands that the photographic
market is about to explode and also opened the first store of
wholesale of photographic material: the SMAF and the Daf .
After
6 years of work for Gigi comes the moment to perform compulsory
military service, in 1961, so he was enrolled in the armored cavalry,
or, in the tank drivers.
In
1962, he returned to Milan and Gigi, along with Sergio Saccani,
opened a workshop to repair all kinds of photomechanical in Via Paolo
Lomazzo n. 45. Behind a work table, you can find him again today,
ready to take care of our cameras in need of maintenance or any type
of intervention.
Objectives,
photo-cameras, cine-cameras, projectors, binoculars, there is nothing
that passing through the hands of Gigi has not been resurrected to
new life.
The
profession of photo-repairman is not a simple task and can not be
improvised, today in Milan only a very few people are able to solve
the myriad problems that may arise at a precision instrument, but no
one has the experience and expertise of Gigi.
Unfortunately,
I realized that there are people who boast about repairers, but they
have many other "passions". In a moment of madness I
decided to do a test with a character who attends the world of flea
markets, to give my camera for repair to him. The fact that there was
not a public place in charge of his business already had put me on
alert, then when I heard him say, in his absence to leave my camera
at the concierge about where he lived, I was horrified and ran away
at great speed.
For
me, a precision engineer is a man who carries out a mission that
requires infinite patience, a steady hand and lots of intelligence
more than a job to everyone .
Being
able to put together the pieces of a tool, at times, better than it
was out of the factory is not a joke and only those involved in
photographic tools for many years have been able to collect old
broken machines to be able to disassemble the parts to be replace the
cameras out of production for decades, or find pieces that have
become stock funds.
In
its heyday, Gigi worked a lot for the professionals and merchants who
brought a whole range of material to arrange, especially before the
summer, when everyone wanted to be sure you do not then misfired on
vacation. A workshop with him was his partner and another friend, but
despite this, I remember that the waiting times for delivery were
quite long.
In
the 1980s it was introduced a lot of electronic components on the
cameras, so you had to proceed with several replacements of
electronic circuitry, magnets and spare parts are not always readily
available or cheap.
While
I was with him for the interview, I happened to see one of the rare
cases in which no steps were taken to recover the use of a camera, it
was a Leica R4 Mot, model who suffered from a problem that the time
and the limited use have worsened. Now, certain models of camera film
that were very prestigious quotations are so low that you do before
buying a camera that running a repair complicated.
There
are more resistant cameras and cameras that have the inherent
problems never well resolved, or maybe that require periodic
replacement of seals or other items of consumption that make it an
occasion purchase of a piece of some kind of debt. I, before buying a
traditional camera, always ask to Gigi what des he think of this or
that model of facts emerge and sometimes quite surprising that just
would not expect much from renowned brands, equipment or
super-professional top of the range.
Digital
photography has begun to occupy a certain weight in the world of
still image from around 1995 and since then many things have changed.
Slowly
stores are in crisis because photography has shifted to the computing
world, and that there was no great demand for print photos on paper.
Little
by little disappeared village shops, mini-lab, development labs and
printing and, last, even as wholesalers and SMAF or Unionfotomarket
closed .
Gigi,
however, resists, even if it is already retired. Assures us that for
at least another 10 years he will still be in place to fight, to
continue the battle of traditional photography and assist all
collectors and fans of the film who, like him, still do not want to
surrender to digital photography.
Gigi
is in fact a man of another age, not using the computer, although it
says it is going to buy one, and make things right, as they used to
do it once. If you say one thing and that is when the speaker knows
what he says.
Gigi's
“shop”, although in reality this is not shop here because he's
not sellinng anything, but he offers a service, it is a bit a meeting
place of unique characters, ranging from the retiree who speaks the
most and the less with Gigi, neighbors who occasionally go to ask for
something in those who recognize an important presence in the
neighborhood, to the various fans who, as in a continuous procession,
come in this place with the strangest requests.
To
better understand the times we live in, I can simply say that 30
years ago there were photographers who asked Gigi to hurry to repair
the cameras, but now he is asking customers to move to withdraw their
machines repaired.
Gigi
knows how to fix even digital cameras, but as in the case of the rich
equipment of electronic components, may not always be cost-effective
to repair them.
Gigi
is happy because on Friday evening he closes and when the weather is
nice, he goes to the mountains for some downhill skiing.
For
those who want to go from Tuesday to find him, you can search in via
Lomazzo, 45, or call this number: 02.315580, but do not ask him to
repair a camera on the phone because he is a serious person and first
he must see the trouble to understand what it is the problem.
Camera notes
I
wanted to do some shots with the Fujifilm X100S at a sensitivity
setting not excessive, to begin to understand how it behaves this
camera indoors wide open and in low light situations, so I took the
opportunity to tell the story of Gigi Carminati.
I
converted the files to DNG Raf and then I slightly correct in PS with
this software also reduces the noise , however, did not seem
particularly present. Perhaps, these corrections have also served to
correct that effect paper that I thought had been introduced in other
images in the conversion from RAF to DNG. Tony Graffio
Updating October 31st 2014
A chinese newspapar pubblished an article about a chinese businessman who opened a Museum of Photography. Gigi Carminati repaired some cameras exhibited in China.
Could anybody help us to translate what was written on the newspaper?
Gigi
(Canon A1 with FD Canon 28mm f 2,8, Fujicolor 200, developed and scanned with Agfa D-lab 1 by Emma Canepari - Speed Photo via degli Imbriani, 55 - Milano)
Tutti i diritti sono riservati a Tony Graffio
Testi ed immagini non possono essere riprodotti senza la mia autorizzazione scritta
Mestieri d'altri tempi..
RispondiEliminaLunga vita a questi maestri artigiani d'altri tempi!
RispondiEliminaVorrei aggiungere questo bel video su Gigi Carminati: https://vimeo.com/196940171
RispondiEliminaAhi, ahi, ahi, Signor Thomas Krüger, lei non ha letto abbastanza attentamente tutto. Guardi in fondo al testo in lingua italiana dove si riporta l'aggiornamento del 30 dicembre 2016, lì è presente il link di Master of Camera, il video che lei ha cortesemente segnalato. La ringrazio per avermi contattato, continui a seguirmi. Cordiali saluti, TG
Elimina"Il" Carminati è un mito... acquistai da lui la mia prima reflex nel dicembre 1991, quasi per caso, una yashica Fx-D Quarz usata con zoom Tamron 35-80.
RispondiEliminaAncora adesso porto da lui a far revisionare un parco macchine ed obiettivi che con il tempo, gli acquisti i ritrovi in soffitta di parenti e le eredità si è allungato, da una pentax a vite del '63 alla COntax 159mm dell'85.
A tutte il Carminati ridona nuova vita.
Che Dio lo mantenga in saluter per mooolto tempo ancora, di persone che amano il propio lavoro ce ne sono sempre meno
Articolo di dpreview
RispondiEliminahttps://www.dpreview.com/news/2462298490/camera-master-gian-luigi-carminati-has-been-repairing-cameras-for-almost-60-years