La visione dell'artista è sempre qualcosa d'importante, qualcosa che si distingue dal modo di vedere comune. Tantissimi fotografi ed aspiranti artisti, oggi cercano il modo di realizzare la fotografia più grande del mondo, la fotocamera più grande del mondo, l'ambrotipia più grande, oppure la cianotipia più grande e, di conseguenza, la stampa a contatto più grande, insomma, tutti cercano in qualche modo di distinguersi.
Quando non è possibile essere riconosciuti come il più bravo al mondo, o il più grande esperto, o il miglior artista, fotografo, stampatore, o quello che si vuole, ecco che si ricorre a qualche "grande" azione che colpisca il pubblico, o perlomeno quello abituato a sfogliare regolarmente l'almanacco del Guinness dei primati per verificare se si può essere in grado di ritrovarcisi dentro, oppure no.
Per fortuna, non è una grande fotografia a fare un grande fotografo, come neppure una grande opera produce un grande artista.
L'artista è colui che ha una sua storia, conosce i linguaggi espressivi ed ha qualcosa da comunicare ai propri simili, attraverso la propria maestria in un metodo pratico o tecnico, capace di suscitare dei sentimenti veri e profondi nel proprio interlocutore e nel pubblico interessato a ciò che l'artista ha da dire.
Armando Marrocco è un artista totale che si è cimentato in vari campi artistici che vanno dalla scultura all'esperienza performativa della body art; quando gli ho detto che io sono un appassionato di fotografia, gli si sono come illuminati gli occhi e l'ho visto uscire di corsa dal suo ufficio per poi tornare con una tela apparentemente vergine sotto al braccio.
"I fotografi non sono più abituati a fare sperimentazione e non sfruttano appieno il mezzo che utilizzano. Guarda che cosa ho fatto io 40 anni fa!"
Questa frase mi ha molto incuriosito, evidentemente era sicuro di riuscire a far colpo su di me. Dopo un primo sguardo al suo autoritratto, noto soltanto una piccola scritta in fondo al quadro che sembra essere il titolo dell'opera: "Autoritratto".
Lì per lì, penso che forse l'autore si sentisse in una qualche crisi esistenziale, al momento della creazione di questo quadro, oppure che volesse esprimere come una specie di vuoto interiore, non so, guardo il quadro, ma francamente non ci trovo gran che di grandioso.
Armando Marrocco, 76 anni, Artista
Didascalia sull'autoritratto
L'autoritratto fotografico stampato su tela emulsionata dallo stesso artista
E'
lui che dirige il mio sguardo verso il centro della tela e mi aiuta
ad individuare un punto più scuro, sto per intuire qualcosa, quando
Armando Marrocco mi porge una lente d'ingrandimento e vedo un volto
coi baffi che immagino essere il suo all'epoca dell'autoritratto,
ovvero 40 anni fa.
Mi trovo di fronte ad un autoritratto "fresco" e genuino che effettivamente mi ha sorpreso e mi ha messo di buon umore perché mi ha fatto comprendere che cosa vuol dire ricercare, provare, sbagliare e riuscire a realizzare un'idea con il linguaggio fotografico.
Al tempo stesso, quest'opera mi ha dato l'occasione di conoscere meglio un artista, grazie al fatto d'averlo potuto vedere attraverso i suoi propri occhi, come lui vedeva se stesso. Tony Graffio
Mi trovo di fronte ad un autoritratto "fresco" e genuino che effettivamente mi ha sorpreso e mi ha messo di buon umore perché mi ha fatto comprendere che cosa vuol dire ricercare, provare, sbagliare e riuscire a realizzare un'idea con il linguaggio fotografico.
Al tempo stesso, quest'opera mi ha dato l'occasione di conoscere meglio un artista, grazie al fatto d'averlo potuto vedere attraverso i suoi propri occhi, come lui vedeva se stesso. Tony Graffio
La stessa fotografia dell'autoritratto tratta questa volta dalla copertina del Calendario di Marrocco, libro fotografico d'artista, pubblicato nel 1975, con testi di Toti Carpentieri e presentazione di Pierre Restany
"Questo l'ho fatto su una tela pre-emulsionata; per poter
realizzare il mio autoritratto ho dovuto buttare via diverse di queste
tele perché mi capitava di esporre il mio volto all'interno della
trama e quindi non si capiva chi era o chi non era questo personaggio, perché l'immagine veniva deformata.
Sai benissimo che per realizzare questa
fotografia in modo da non ottenere bave di luce bisogna schermare
molto bene l'ingranditore. Non è stata un stampa facile da fare ed
ho avuto diversi scarti, poi pian, piano sono riuscito ad arrivare al
risultato che mi ero prefisso.
Oltre alla massima estensione del
soffietto, ho dovuto ricorrere all'utilizzo di molti anelli di
prolunga per far risultare l'immagine della dimensione di un puntino.
Al mezzo fotografico ho chiesto il
massimo che potevo avere".
Formato del negativo usato per la stampa di Autoritratto: mm 24X36
Dimensioni tela: cm 80X80, anno di
produzione: 1974/1975, valore attuale 15'000 euro.
Per questo autoritratto sono state realizzate tele anche di
dimensioni maggiori.
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