Leica rappresenta per tutti i fotografi e coloro che amano la fotografia il massimo della qualità e della precisione ottica. Sintetizza in una sola parola innovazione e progresso "tecno-logico", nel senso che ogni cosa pensata e fatta da Leica ha un senso, una funzione pratica ed un significato, come è nella tradizione ingegneristica tedesca.
Il grandissimo pregio di Leica, più di 100 anni fa, è stato quello di inventare un nuovo formato capace di portare immediatezza, agilità e robustezza partendo da uno standard pre-esistente: la pellicola cinematografica 35mm.
Allo stesso modo, nel 1996, quando Leica produsse la S1, la sua prima fotocamera digitale (medio formato, oltretutto), non volle stravolgere la vita di chi già si cimentava con la fotografia elettrica tentando di imporre nuovi standard, ma intelligentemente (e logicamente) si affidò al formato pre-esistente di registrazione di file, pensato da Adobe Photoshop: il DNG.
Leica è sinonimo d'eccellenza e così, nel 2008, ha ideato e realizzato una fotocamera reflex di medio formato digitale con le dimensioni quasi inferiori a quelle di una reflex professionale: la S2. L'anno scorso, il sensore CCD della Kodak, il KAF 37500 è stato mandato in pensione poiché la Sony già da qualche tempo aveva introdotto un nuovo sensore, per il medio formato, molto valido e sensibile, con ben 51 Mp di definizione.
Adesso, anche la nuova Leica S monta un sensore CMOS, ancora da 37,5 Mp, ma non si tratta di un prodotto Sony. Certo, da una medio formato di questi tempi sarebbe il caso di spremere un po' più di definizione perché i limiti della qualità d'immagine vengono sempre spinti più in avanti e nell'ambiente già si vocifera di una Phase One da 100 Mp.
Prime impressioni generali
La Leica S (Typ 007) si impugna molto bene e trasmette immediatamente un senso di robustezza che ricorda più la compattezza di un mattone pieno, che tanti giocattoli di plastica che servono a fare fotografie. Non è una piuma, ma è proprio con una fotocamera old-style, costruita bene e con materiali nobili che mi sento a mio agio. Non che questo fatto, nell'età dei semiconduttori influisca poi molto sulla qualità dell'immagine finale, però sicuramente ti fa capire che una Leica non è un prodotto usa e getta, ma una fotocamera fatta per durare e per darti anche un piacere tattile, oltre che visivo.
Tra le caratteristiche tecniche che mi hanno colpito segnalo la profondità del colore a 16 bit per ogni pixel e l'assenza del filtro passa basso; il campo dinamico di 12 diaframmi è abbastanza esteso, ma sappiamo bene che si può far di meglio, il sensore equivalente ad un S35mm della Red Dragon, per esempio, ha un'estensione di ben 16,5 stop di campo dinamico, cosa che rende perfino superflua la funzione HDR (ok è un altro tipo di prodotto, ma il corpo di una Red Epic-X Dragon con attacco per obiettivi e comparto per le memorie ssd costa $ 26200).
Il mirino ottico è molto luminoso, la macchina è ben bilanciata, i comandi, come ho già avuto modo di dire parlando della Leica SL, sono posti in modo molto diverso dalle posizioni usate dai produttori giapponesi che evidentemente hanno un'altra filosofia operativa. Probabilmente è solo una questione d'abitudine, ma il primo approccio con il sistema tedesco ti lascia un po' spiazzato.
Leica afferma che la S appartiene ad una classe a sé stante e su questo punto possiamo essere facilmente d'accordo, ma la mia opinione è che tutte le Leica facciano parte di un diverso universo fotografico, sia per la cura con la quale sono costruite e le soluzioni tecniche innovative, ma soprattutto per la fascia di mercato che occupano. S'intuisce che Leica voglia conservare ad ogni costo la posizione di prestigio che occupava nell'età della pellicola, ma non è facile capire chi sia disposto effettivamente a sborsare molti denari per un prodotto che è soggetto ad un ciclo di vita molto più veloce, se non qualcuno che può permettersi di anteporre il desiderio di possedere uno status symbol, piuttosto che uno strumento di lavoro.
La Leica S è una signora macchina, nulla da dire, più che la rincorsa ai megapixel, come la SL, sembra più improntata ad ottenere un suo stile che oltre al design, la qualità e, si spera, la robustezza, coinvolga anche l'immagine prodotta su file DNG che, in fin dei conti è la cosa più importante.
Da quel poco che ho capito del digitale, estremizzare certe caratteristiche come la sensibilità, il numero dei pixel del sensore, o la definizione in megapixel ti fa raggiungere dei record assoluti nel settore, ma introduce anche delle conseguenze non desiderate ed a questo proposito, parlo per sentito dire, non per esperienza diretta, sembrerebbe che dal superlativo sensore Canon 24X36 mm da 50 megapixel, non esca poi un'immagine così eclatante come ci si aspetterebbe. Mentre da ognuna delle 3 Leica che ho avuto modo di provare lo scorso 23 ottobre al Photoshow/ShowLeica, posso affermare d'aver ottenuto risultati molto soddisfacenti, sia in termini di microcontrasto che di colorimetria e nell'insieme dell'immagine, per non parlare della resa ottica superlativa che non ho nemmeno dovuto correggere in post-produzione.
Chiaramente, Leica sa che tipo d'immagine vuol ottenere dai suoi prodotti, anche se forse un pochino d'indecisione e di incertezza su certi punti può ancora esserci. Mi riferisco alla filosofia dei suoi sistemi autofocus e alle scelte fatte per la registrazione d'immagini in movimento, specie, proprio in questa Leica S che pur essendo dotata di una modalità video non sfrutta appieno il formato "gigante" del sensore e nemmeno offre la possibilità di portare fuori dal corpo macchina un segnale video non compresso. Va bene che è una Leica, però dove si può, per il prezzo che si paga, un po' di prestazioni assolute bisognerebbe anche offrirle.
Ad ogni modo, mi riferisco solo alle caratteristiche tecniche, non ho avuto modo di registrare nessun video perché volevo concentrarmi sulla funzione fotografica di 3 Leica che ho provato in uno spazio di tempo che è durato complessivamente meno di mezz'ora.
Valutazione visiva dell'immagine
Anche nel caso della Leica S ho rubato un'immagine nel vero senso della parola, per due motivi: mi sono spinto al di fuori dello spazio fotografico preparato dai Leica Store per la prova dei prodotti da loro presentati, ed ho effettuato lo scatto senza chiedere il permesso alla sconosciuta ed elegante modella improvvisata, che comprendendo il contesto della giornata, si è mostrata collaborativa, oltre che affascinate.
Dati relativi alla fotografia scattata con Leica S (Typ 007)
Illuminazione artificiale mista
Obiettivo utilizzato: Summicron 100mm f 2 Asferico
Sensibilità impostata: 3200 Iso
Esposizione: 1/500 sec f 2,8 Automatica a priorità dei diaframmi con lettura esposimetrica media ponderata
Dati relativi al file Jpeg pubblicato (Ricavato da un DNG corretto pochissimo solo per temperatura colore)
Dimensioni: 1600X1062 (per vedere bene l'immagine scaricate il file salvandolo sul vostro pc) con indice di compressione jpeg 4
Risoluzione verticale ed orizzontale 240 dpi
La fotografia ottenuta ha un dettaglio spettacolare e poco rumore, la profondità di campo è ovviamente poca, lo sfuocato omogeneo mette in evidenza il soggetto, la colorimetria è gradevole, il microcontrasto non è esasperato. Nel complesso direi che è un tipo d'immagine che può piacere alla maggior parte delle persone, sia per i toni che per i colori ed il fatto di non aver voluto sottolineare troppo la personalità del prodotto.
L'aver tolto il filtro passa basso rende l'immagine più precisa e più corposa, dando più volume alle forme. In qualche modo, Leica è riuscita anche a togliere quel sapore di immagine elettrica e d'eccessiva geometria che spesso mi disturba nell'immagine digitale.
Sicuramente, il sensore di medio formato è in grado di rendere l'immagine più naturale rispetto alla SL che ha un buon contrasto, ma ha anche degli strani disturbi (minimi) distribuiti in maniera irregolare sulla superficie delle immagini prodotte impostando un'alta sensibilità in Iso.
Insomma, ritengo che, a differenza di altre medio formato, le immagini della Leica S siano meno impressionanti a livello di definizione e contrasto, ma proprio per questo meno grafiche e più fotografiche, e nel complesso forse più gradevoli, o meno "abbaglianti".
Sicuramente, la Leica S è una fotocamera molto più adatta a fotografare soggetti umani in ritratti posati piuttosto che in situazioni dinamiche, è molto adatta anche all'uso coi flash per degli still life e ad essere usata in esterni a mano libera, ma sempre in condizioni abbastanza controllate, o che siano soggette ad una sapiente mise en scène.
Non è una macchina veloce, ma è una macchina che può dare grandi soddisfazioni a chi fotografa con calma e vuole ottenere risultati notevoli.
Se vi interessa, potete leggere anche quello che penso della Fujifilm GFX 50 S, un'altra medio formato digitale molto interessante. Tony Graffio
Tra le caratteristiche tecniche che mi hanno colpito segnalo la profondità del colore a 16 bit per ogni pixel e l'assenza del filtro passa basso; il campo dinamico di 12 diaframmi è abbastanza esteso, ma sappiamo bene che si può far di meglio, il sensore equivalente ad un S35mm della Red Dragon, per esempio, ha un'estensione di ben 16,5 stop di campo dinamico, cosa che rende perfino superflua la funzione HDR (ok è un altro tipo di prodotto, ma il corpo di una Red Epic-X Dragon con attacco per obiettivi e comparto per le memorie ssd costa $ 26200).
Il mirino ottico è molto luminoso, la macchina è ben bilanciata, i comandi, come ho già avuto modo di dire parlando della Leica SL, sono posti in modo molto diverso dalle posizioni usate dai produttori giapponesi che evidentemente hanno un'altra filosofia operativa. Probabilmente è solo una questione d'abitudine, ma il primo approccio con il sistema tedesco ti lascia un po' spiazzato.
Leica afferma che la S appartiene ad una classe a sé stante e su questo punto possiamo essere facilmente d'accordo, ma la mia opinione è che tutte le Leica facciano parte di un diverso universo fotografico, sia per la cura con la quale sono costruite e le soluzioni tecniche innovative, ma soprattutto per la fascia di mercato che occupano. S'intuisce che Leica voglia conservare ad ogni costo la posizione di prestigio che occupava nell'età della pellicola, ma non è facile capire chi sia disposto effettivamente a sborsare molti denari per un prodotto che è soggetto ad un ciclo di vita molto più veloce, se non qualcuno che può permettersi di anteporre il desiderio di possedere uno status symbol, piuttosto che uno strumento di lavoro.
La Leica S è una signora macchina, nulla da dire, più che la rincorsa ai megapixel, come la SL, sembra più improntata ad ottenere un suo stile che oltre al design, la qualità e, si spera, la robustezza, coinvolga anche l'immagine prodotta su file DNG che, in fin dei conti è la cosa più importante.
Da quel poco che ho capito del digitale, estremizzare certe caratteristiche come la sensibilità, il numero dei pixel del sensore, o la definizione in megapixel ti fa raggiungere dei record assoluti nel settore, ma introduce anche delle conseguenze non desiderate ed a questo proposito, parlo per sentito dire, non per esperienza diretta, sembrerebbe che dal superlativo sensore Canon 24X36 mm da 50 megapixel, non esca poi un'immagine così eclatante come ci si aspetterebbe. Mentre da ognuna delle 3 Leica che ho avuto modo di provare lo scorso 23 ottobre al Photoshow/ShowLeica, posso affermare d'aver ottenuto risultati molto soddisfacenti, sia in termini di microcontrasto che di colorimetria e nell'insieme dell'immagine, per non parlare della resa ottica superlativa che non ho nemmeno dovuto correggere in post-produzione.
Chiaramente, Leica sa che tipo d'immagine vuol ottenere dai suoi prodotti, anche se forse un pochino d'indecisione e di incertezza su certi punti può ancora esserci. Mi riferisco alla filosofia dei suoi sistemi autofocus e alle scelte fatte per la registrazione d'immagini in movimento, specie, proprio in questa Leica S che pur essendo dotata di una modalità video non sfrutta appieno il formato "gigante" del sensore e nemmeno offre la possibilità di portare fuori dal corpo macchina un segnale video non compresso. Va bene che è una Leica, però dove si può, per il prezzo che si paga, un po' di prestazioni assolute bisognerebbe anche offrirle.
Ad ogni modo, mi riferisco solo alle caratteristiche tecniche, non ho avuto modo di registrare nessun video perché volevo concentrarmi sulla funzione fotografica di 3 Leica che ho provato in uno spazio di tempo che è durato complessivamente meno di mezz'ora.
Valutazione visiva dell'immagine
Anche nel caso della Leica S ho rubato un'immagine nel vero senso della parola, per due motivi: mi sono spinto al di fuori dello spazio fotografico preparato dai Leica Store per la prova dei prodotti da loro presentati, ed ho effettuato lo scatto senza chiedere il permesso alla sconosciuta ed elegante modella improvvisata, che comprendendo il contesto della giornata, si è mostrata collaborativa, oltre che affascinate.
Dati relativi alla fotografia scattata con Leica S (Typ 007)
Illuminazione artificiale mista
Obiettivo utilizzato: Summicron 100mm f 2 Asferico
Sensibilità impostata: 3200 Iso
Esposizione: 1/500 sec f 2,8 Automatica a priorità dei diaframmi con lettura esposimetrica media ponderata
Dati relativi al file Jpeg pubblicato (Ricavato da un DNG corretto pochissimo solo per temperatura colore)
Dimensioni: 1600X1062 (per vedere bene l'immagine scaricate il file salvandolo sul vostro pc) con indice di compressione jpeg 4
Risoluzione verticale ed orizzontale 240 dpi
La fotografia ottenuta ha un dettaglio spettacolare e poco rumore, la profondità di campo è ovviamente poca, lo sfuocato omogeneo mette in evidenza il soggetto, la colorimetria è gradevole, il microcontrasto non è esasperato. Nel complesso direi che è un tipo d'immagine che può piacere alla maggior parte delle persone, sia per i toni che per i colori ed il fatto di non aver voluto sottolineare troppo la personalità del prodotto.
L'aver tolto il filtro passa basso rende l'immagine più precisa e più corposa, dando più volume alle forme. In qualche modo, Leica è riuscita anche a togliere quel sapore di immagine elettrica e d'eccessiva geometria che spesso mi disturba nell'immagine digitale.
Sicuramente, il sensore di medio formato è in grado di rendere l'immagine più naturale rispetto alla SL che ha un buon contrasto, ma ha anche degli strani disturbi (minimi) distribuiti in maniera irregolare sulla superficie delle immagini prodotte impostando un'alta sensibilità in Iso.
Insomma, ritengo che, a differenza di altre medio formato, le immagini della Leica S siano meno impressionanti a livello di definizione e contrasto, ma proprio per questo meno grafiche e più fotografiche, e nel complesso forse più gradevoli, o meno "abbaglianti".
Sicuramente, la Leica S è una fotocamera molto più adatta a fotografare soggetti umani in ritratti posati piuttosto che in situazioni dinamiche, è molto adatta anche all'uso coi flash per degli still life e ad essere usata in esterni a mano libera, ma sempre in condizioni abbastanza controllate, o che siano soggette ad una sapiente mise en scène.
Non è una macchina veloce, ma è una macchina che può dare grandi soddisfazioni a chi fotografa con calma e vuole ottenere risultati notevoli.
Se vi interessa, potete leggere anche quello che penso della Fujifilm GFX 50 S, un'altra medio formato digitale molto interessante. Tony Graffio
Dama sconosciuta dallo sguardo sfuggente
(fotografia ripresa a mano libera)
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