sabato 7 novembre 2015

Uno sguardo ad Artissima 2015


The Oval, padiglione di vetro costruito per le olimpiadi invernali di Torino del 2006, a pochi passi dal lingotto 
Fotografia di Edoardo Piva

Artissima 2015, Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino, apre al pubblico le porte della sua ventiduesima edizione, diretta per la quarta volta da Sarah Cosulich Canarutto, con 207 gallerie da 35 paesi da tutto il mondo. Sin dalla sua fondazione nel 1994, Artissima ha saputo unire la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione, la ricerca e la matrice curatoriale delle scelte e delle proposte. Delle sei sezioni di cui si compone la fiera, tre sono dirette da board di curatori e direttori di musei internazionali. I formati di queste sezioni speciali – dal focus sulla performance alla riscoperta dei grandi pionieri – si sono stabiliti come standard nel panorama fieristico internazionale.
La sua precisa identità e la sua forza attrattiva fanno sì che l'impatto di Artissima si estenda al di là dell'Oval, il padiglione di vetro che la ospita al Lingotto, riverberandosi per il territorio di tutta la città di Torino.
Durante Artissima, nelle parole di Le Monde, “la città si trasforma in un happening gigante”, attirando un pubblico di altissimo profilo con mostre ed eventi speciali nei suoi musei e fondazioni, e la rete di cultura enogastronomica per cui la città è famosa.
La fiera è gestita da Artissima srl, società che afferisce alla Fondazione Torino Musei.

Sarah Cosulich, direttore di Artissima dal 2012 
Fotografia Michele d'Ottavio

Un po' di dati relativi alla manifestazione
207 gallerie da 35 paesi
67% di espositori stranieri
20.000 mq di esposizione
Più di 2.000 opere in mostra
Oltre 50 curatori e direttori di museo nelle giurie
Oltre 50.000€ di premi per artisti e gallerie
400.000€ di acquisizioni istituzionali (2014)
Oltre 50.000 visitatori (2014)

Come Tony Graffio ha visto questo evento
La sera di venerdì 5 novembre sono andato a Torino per vedere l'anteprima per la stampa ed i Vip di una fiera dell'arte di cui avevo molto sentito parlare, ma alla quale non ero mai intervenuto.
Artissima è la prima fiera d'arte contemporanea per importanza in Italia, può annoverare tra i suoi espositori un folto gruppo di galleristi stranieri e riesce a catalizzare l'attenzione dei collezionisti più facoltosi che vengono attratti prevalentemente dal gran numero di opere storicizzate presenti a questo appuntamento, molto importante per ogni appassionato e conoscitore dell'arte dei nostri tempi.
Arrivato in perfetto orario, alle 18,00, con alcuni amici per l'apertura del moderno padiglione di vetro, sono riuscito a visionare velocemente le opere esposte, con un occhio di riguardo per gli autori che si esprimono attraverso il linguaggio fotografico.
Per le prime due ore, la visita è stata per me molto proficua, ma verso le 20 con l'arrivo della maggior parte del pubblico invitato, la serata s'è trasformata in un evento mondano di alto livello. Allorché la mia attenzione è stata attirata più dal bel mondo e dalle belle donne che indossavano abiti provocanti ed un po' eccentrici, ho iniziato a dedicarmi più al people-watching che allo studio delle opere esposte.
A quel punto, ho capito che forse era meglio andare a dare uno sguardo anche a qualche evento collaterale ad Artissima e sono uscito, per dirigermi verso The Others Fair, dove mi stava aspettando un artista che avevo conosciuto al MIA Fair, lo scorso aprile. 
Non sono riuscito ad apprezzare nel suo completo la fiera, ma come vi ho detto, posso darvi qualche indicazione che riguarda la fotografia per alcune opere da vedere assolutamente.

Robin Rhode - Kinderstoel Edition 4/5 + 2APs - 2011
12 stampe lambda montate con plexiglass su pannelli d'alluminio cm 33,8X60
Galleria Tucci Russo studio per l'arte contemporanea

Robun Rhode, nato nel 1976 è un artista multidisciplinare che si esprime con vari linguaggi visivi, tra cui la fotografia. In quest'animazione di un seggiolone disegnato dall'architetto e designer olandese Gerrit Rietveld e di un bambino che gioca, interagendo con i disegni su un muro, s'intuisce come ormai l'arte spazia tra i linguaggi e le discipline creative, non trascurando una sua funzione mediatica e commerciale.

Giovanni Ozzola, A little piece of my heart 2015 Galleria Continua

Giovanni Ozzola è un artista italiano nato nel 1982 che lavora prevalentemente con la fotografia, di recente ha iniziato ad esprimersi anche con i video.


Jürgen Klauke, Toter Fotograf 1988-1993 cm 280X125 3/3 Edition

Dal 1960, Jürgen Klauke ha utilizzato la fotografia e le azioni artistiche per esplorare le norme di identità e di genere. Ha inscenato fotografie in cui egli appare androgino o comunque mascherato o degradatato, Klauke cerca di decostruire la personalità dell'artista maschile. Egli è forse più noto per la sua serie "Transformer" (1970-1975), un provocante corpo di fotografie che ha catturato l'artista in una varietà di pose provocatorie e forme sessualmente ambigue. L'attenzione di Klauke si è concentrata sul proprio corpo come veicolo espressivo di un pioniere nel genere della Body Art al fianco di Vito Acconci. 
E' stato anche collegato con Cindy Sherman per le loro tecniche e tematiche simili.

Emilio Prini, dittico (consumi, titolo incerto) 1969 stampa fotografica  su carta intelata con fondo oro  2 parti cm 47X62,5 cad.

Emilio Prini, negli anni '60 è stato tra i primi artisti ad aderire al movimento dell'"Arte Povera". 

Chu Enoki Bar Rose Chu (Invitation) 1979-2015 cm 60X90 1/5 Edition Inkjet print 
White Rainbow Gallery

L'artista nacque nel 1944 nella prefettura di Zentsu-ji in Kagawa e verrà influenzato dall'ambiente militare che lo circonda, tanto da costruire un suo primo cannone nel 1972. A metà degli anni 1960, Chu Enoki prese parte ad attività creative come membro di Kobe Japan Zero, un gruppo d'avanguardia di artisti. Da allora, l'arte è stata una parte fondamentale della sua vita. Distaccarsi dal gruppo nel 1976, ha mantenuto la sua carriera sia come artista sia come lavoratore tecnico a tempo pieno: nella sua ultima fase creativa si è espresso con la produzione di disegni su misura e componenti industriali di metallo e resina, processi che hanno dato nuovi spunti alla sua opera creativa.

Hudinilson Jr. — Posição Amorosa

Provino fotografico a contatto. Prezzo richiesto 7000 euro
Galleria Jaqueline Martins San Paolo del Brasile

Posizione Amorosa sembra stata esplicitamente fatta nella concitazione della carne, è condotta da un dialogo diretto e vivace in contatto con l'artista. 
Per comprendere il lavoro dell'artista, tracciando un panorama pulsante della sua carriera nel mondo dell'arte fin dall'inizio nella metà del 1970 non si può non considerare la sua serie di fotografie dal titolo "Esercizi per vedermi" in cui egli simula un atto sessuale con una fotocopiatrice. Dopo la sua morte, avvenuta il 28 agosto 2013 (aveva 55 anni), è stata trovata una gran quantità di lavori, molti dei quali mai visti in pubblico prima.
La visione del corpo maschile nudo e l'ostentazione omoerotica sono presentati anche in Posizione Amorosa con numerosi collages, oggetti, volumi nel formato di "libri di riferimento", vari pezzi scultorei tessili, disegni, progetti, azioni di mail art (arte), fotografie, serigrafie, graffiti e fotocopie.
Da un lato Hudinilson Jr. era impegnato a proteggere la sua vita lavorativa dagli artigli d'arpia che il mercato dell'arte rappresentava per lui, dall'altra tentava di fuggire dai negoziati istituzionali che gli proponevano, come a qualsiasi altro artista del genere, le donazioni forzate. Tra il dolore e la perdita, non era disponibile a concessioni. E la sua etica artistica non era affatto conciliante. Continuava tuttavia ad attendere inviti da curatori e direttori di musei che non arrivavano. Egli desiderava risposte, o almeno degli atteggiamenti apparentemente basati su una politica di acquisto da parte delle collezioni pubbliche, che poi non è stata attuata. Non c'è da stupirsi che adesso la sua posizione sia imprendibile, per dire che il risveglio d'interesse nei suoi confronti ed il recente apprezzamento delle sue opere, da parte di famose collezioni pubbliche e private del suo paese (Brasile), ed internazionali, che desiderano entrare in possesso delle sue opere. 
In tempi di speculazione, per la custodia della sua collezione, è importante fare uno sforzo per cercare di preservare quanto più tali comportamenti dell'eredità artistica.

Richard Kern - Lydia Lunch 1984 - Black and white vintage print cm 28X36 Guidi & Shoen Arte Contemporanea

Richard Kern, nato nel 1954 in North Caroline, è un regista underground che ha iniziato la sua carriera aderendo al movimento artistico No wave che si sviluppò a New York tra la fine degli anni 1970 e l'inizio degli anni 1980. Tra  gli esponenti di questo movimento c'erano musicisti, videoartisti, performing artist e cineasti che giravano in Super8 (come Kern) o in 16mm. Kern frequentò e collaborò con artisti come la cantante, poetessa ed attrice Lydia Lunch; i Sonic Youth ed altri personaggi della scena newyorkese di quegli anni. Kern vive e lavora a New York, ultimamente si sta dedicando a ricerche fotografiche di genere glamour.



Valie Export  Aktionshose Genitalpanik (Action Pants: Genital Panic)
1969 Silk-screen print 69,5X49,5 cm Edidion of c. 100
Richard Saltoun Gallery

Valie Export, nata a Linz, Austria nel 1940, è un pioniere dell'arte concettuale, s'esprime con i media tradizionali, con le performance, con film e fotografia.
I suoi lavori si concentrano quasi esclusivamente su come affrontare in modo critico temi sociali e politici. Essi attirano l'attenzione ai vincoli, la violenza e l'aggressività che causano sofferenza fisica e mentale. Export era sia celebrata e fortemente criticata per il suo orientamento femminista e la sua lotta instancabile per una valutazione imparziale e di genere neutro dei temi affrontati dai media. Opere dal suo rivoluzionario lavoro precoce come il Tapp- und Tastkino (Touch Cinema), Aktionshose Genitalpanik (Azione Pantaloni: panico genitale) e Body Sign Action, sono icone di lunga tradizione della storia dell'arte. Per Export è un grande risultato la continua capacità di trovare temi di attualità per i suoi soggetti ed un gran numero di nuove modalità d'espressione.







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