domenica 1 novembre 2015

Gibellini folding cameras, le Pagani della fotografia

Era già da quasi due anni che avevo sentito parlare molto bene di Alessandro Gibellini e delle sue folding speciali di grande formato. Avevo contattato Alessandro telefonicamente, attraverso un amico comune, per recarmi a farmi visita da lui, per vedere come lavora nel suo laboratorio. Se si temporeggia troppo però, poi si perde il momento favorevole per fare le cose e sentendo che anche Alessandro era molto impegnato, ho preferito dedicarmi al altre cose da scoprire. Poiché per un blogger indipendente è sempre importante arrivare prima degli altri sulle notizie, una volta che le riviste del settore hanno iniziato a scrivere delle folding Gibellini, ho lasciato cadere la notizia, ma adesso che ho potuto conoscere il giovane imprenditore di persona al Photoshow 2015, sono riuscito a trovare nuovo interesse per il suo lavoro e per le novità che sta per presentare. TG

Gibellini Fotocamere di Grande Formato
Il design caratteristico di Gibellini messo in evidenza dal telaio senza soffietto e standarta posteriore sul modello N, interamente d'alluminio

Tony Graffio intervista Alessandro Gibellini

Tony Graffio: Ciao Alessandro, chi sei? Quanti anni hai? Dove sei nato? Cosa fai?

Alessandro Gibellini: Ciao, sono Alessandro Gibellini, il fondatore della Alessandro Gibellini Project and Co. Ho 25 anni e sono nato a Sassuolo. Tre anni fa mi è venuta la passione per la fotografia e mi ha preso talmente forte che abbiamo iniziato subito a progettare delle macchine fotografiche a banco ottico, proprio per l'amore per la pellicola e la fotografia tradizionale. Siamo riusciti a creare un prodotto professionale sia per gli usi con la pellicola che con il collodio umido. Adesso stiamo progettando gli ultimi modelli della serie “N” che saranno fatti interamente d'alluminio e fibra di carbonio, per riuscire a raggiungere degli elevati standard tecnici e qualitativi per essere utilizzati sul campo da professionisti di diversi settori.

Tony Graffio: Prima d'utilizzare il grande formato, come fotografavi?

Alessandro Gibellini: In digitale. Poi sono passato al medio formato in pellicola, la cosa era talmente interessante e talmente più emozionante del digitale che ho iniziato a fotografare anche in grande formato. Nel grande formato non ero soddisfatto delle fotocamere che trovavo in commercio, così mi son detto: proviamo a costruire un apparecchio con i requisiti estetici e funzionali che mi possano soddisfare.

Tony Graffio: Che cosa non ti soddisfaceva? I costi? La meccanica? L'aspetto estetico?

Alessandro Gibellini: Essendo partito in questa avventura all'età di 22 anni, sicuramente trovavo i costi eccessivi, poi la semplicità di certe soluzioni non mi convinceva. Inoltre, volevo costruire delle macchine con un mio design. Ho voluto creare un prodotto dal design più leggero.

Tony Graffio: Che studi hai fatto?

Alessandro Gibellini: Ingegneria civile. A Modena.

Tony Graffio: Questi studi ti hanno aiutato a trovare la tua strada? Ad impostare un'officina meccanica?

Alessandro Gibellini: Sì, assolutamente, soprattutto nell'impostare la mentalità con cui bisogna analizzare i problemi.

Tony Graffio: Sei partito proprio da zero? In famiglia non c'era nessuno che s'occupava di queste cose?

Alessandro Gibellini: Sì da zero, in famiglia tutti sono sempre stati dottori, non c'era nessuno nel campo della meccanica, né dell'ingegneria e tanto meno nella fotografia.

Tony Graffio: So che la tua attività ha un buon successo all'estero, perché?

Alessandro Gibellini: Sì, è vero, soprattutto all'estero, perché all'estero apprezzano una cosa che gli italiani talvolta non apprezzano, ovvero il Made in Italy. La qualità dei prodotti italiani e la nostra capacità di creare prodotti con un bel design, con qualità e materiali diversi da quelli usati nel resto del mondo.

Tony Graffio: Il design è tuo?

Alessandro Gibellini: Sì, il design è nostro ed è stato anche brevettato a livello comunitario, per cui il design è uno dei componenti principali delle nostre macchine.

Tony Graffio: Ovviamente, tu lavori anche su ordinazione...

Alessandro Gibellini: Sì, certo, prevalentemente su ordinazione perché le macchine sono completamente personalizzabili.

Tony Graffio: Quali sono le richieste più frequenti?

Alessandro Gibellini: I colori dei soffietti, i colori dei pomelli, il colore delle viti, noi prossimo fornire viti in titanio in colori che vanno dal blu al rosso, al nero. Sui modelli in legno ci richiedo, oltre al modello, l'essenza del legno.

Tony Graffio: Voi lavorate anche il legno, o queste realizzazioni le date ad ebanisti esterni?

Alessandro Gibellini: Dipende dal tipo di legno che viene richiesto. Abbiamo modelli in ebano che vengono tutti lavorati da ebanisti, oppure modelli in mogano o rovere che riusciamo a realizzare internamente.

Tony Graffio: Il soffietto lo producete voi?

Alessandro Gibellini: Il soffietto è prodotto internamente.

Tony Graffio: E' tutto Made in Italy?

Alessandro Gibellini: E' tutto Made in Modena, a dir la verità.

Tony Graffio: Il fatto che esistano certe eccellenze meccaniche automobilistiche nella vostra zona, vi aiuta?

Alessandro Gibellini: Sì questa cosa ci aiuta molto, perché le stesse officine che realizzano i pezzi per determinate case automobilistiche realizzano gli stessi componenti delle nostre macchine.

Tony Graffio: Stiamo parlando di marchi molto prestigiosi?

Alessandro Gibellini: Sì, molto.

Tony Graffio: Possiamo citarne qualcuno?

Alessandro Gibellini: (Sorride) Secondo me, no, ma sono quelli del modenese, li conosciamo tutti.

Tony Graffio: Mi puoi spiegare questa tua scelta d'utilizzare come vetro smerigliato per la messa a fuoco il plexiglass?

Alessandro Gibellini: Il plexiglass è stato usato prevalentemente per una questione di riduzione di pesi e ridurre la possibilità di rotture che si avrebbero utilizzando il vetro.
Il vetro potrebbe creare problemi durante il trasporto ed anche procurare ferite all'utilizzatore del nostro prodotto.
Il plexiglass oltretutto è facile da incidere a laser per ulteriori personalizzazioni richieste dai clienti. Noi spesso inseriamo il nome del cliente sul plexiglass.

Tony Graffio: Puoi farmi il nome di qualche fotografo conosciuto che si serve da voi?

Alessandro Gibellini: Purtroppo, non possiamo dirlo. Comunque dal 2014 ad adesso abbiamo venduto 60 unità delle nostre fotocamere, adesso contiamo di aumentare ulteriormente le vendite per far riscoprire a tutti la bellezza del grande formato.

Una Gibellini di legno e titanio dal soffietto personalizzato. Dagli USA giungono molte richieste per i soffietti colorati a stelle e strisce.

Tony Graffio: Che formati particolari vi vengono richiesti?

Alessandro Gibellini: I formati panoramici, 4X10, 8X20, 12X20, 7X17.

Tony Graffio: Il mio amico Kurt Moser che cosa vi ha richiesto?

Alessandro Gibellini: Kurt vuole una 16X20 pollici con il nuovo design della nuova serie “N”, in alluminio.

Tony Graffio: Parliamo dei prezzi, in che gamma siamo?

Alessandro Gibellini: I prezzi variano molto: dai 1800 euro per i modelli entry level, fino ai modelli top di gamma totalmente in carbonio, dove una 8X10 costa intorno ai 10000 euro.
Il cliente può personalizzare al 100% il prodotto, oltre che in base alle proprie esigenze, anche a seconda delle proprie disponibilità economiche.

Tony Graffio: Con cosa viene fornita la macchina?

Alessandro Gibellini: La macchina è completa, esclusa ottica e chassis.

Tony Graffio: Hai in progetto qualcosa di nuovo anche per gli chassis, li costruirai d'alluminio? Perché?

Alessandro Gibellini: Stiamo per lanciare nuovi chassis interamente d'alluminio con i volet in fibra di carbonio che oltre alla leggerezza sono in grado di garantire un'ottima robustezza e stabilità nel tempo, cosa che la plastica non riesce a fare, anche a causa delle deformazioni che si vengono a creare a causa delle variazioni di temperatura.

Tony Graffio: Quanto costeranno questi bellissimi chassis?

Alessandro Gibellini: Gli chassis 8X10 costeranno indicativamente intorno ai 300-350 euro.

Tony Graffio: Tutto sommato un prezzo interessante, anche perché ormai gli chassis nuovi non si trovano più... E te li fanno pagare sui 150-200 euro.

Alessandro Gibellini: Sì, assolutamente, poi erano prodotti diversi perché erano tutti realizzati in plastica, o legno.

Tony Graffio: Avete in mente anche altri prodotti nuovi?

Alessandro Gibellini: Vorremmo realizzare anche dei cavalletti completi, per le nostre fotocamere, che abbiano delle teste adeguate per supportare, non tanto il peso, che abbiamo visto essere abbastanza ridotto, ma le dimensioni abbastanza impegnative delle folding di grandissimo formato. Anche i cavalletti verranno realizzati con la massima attenzione possibile verso il design e con materiali come il titanio, la fibra di carbonio e l'alluminio perché ci interessa espandere la penetrazione del marchio Gibellini. Tutte le nostre lavorazioni sono d'altissima qualità e precisione, anche perché ci avvaliamo di una ditta che realizza componenti aerospaziali.

Tony Graffio: Le viti in titanio le fate e le colorate voi?

Alessandro Gibellini: Solo quelle in titanio che possono essere ordinate in colorazioni speciali, altrimenti le macchine montano le viti in acciaio inox con la testa torx bombata che già sono viti veramente eccezionali.

Tony Graffio: Come viene fatta la colorazione?

Alessandro Gibellini: La colorazione delle macchine d'alluminio viene realizzata attraverso l'anodizzazione dura con uno spessore di 40 Micron e un trattamento al PTFE, quindi teflonata, per garantire una fluidità ed una scorrevolezza eccezionale durante i movimenti.
Tutti i movimenti scorrono su boccole in Delrin ed offrono anch'esse una perfetta fluidità meccanica.

Tony Graffio: Utilizzare molti materiali speciali come titanio, inox, carbonio, legni pregiati è una vostra caratteristica che vi contraddistingue dagli altri costruttori?

Alessandro Gibellini: Sì, direi di sì, così tanti materiali in un unico prodotto, in questo settore non li usa nessun'altra ditta.

Alessandro Gibellini 25 anni, imprenditore.
Al Photoshow 2015 l'ingegnere modenese è stato ospitato presso lo stand di Ilford. Sullo sfondo una nuova Gibellini point and shoot di legno.

Tony Graffio: Da poco avete anche un rivenditore a Londra?

Alessandro Gibellini: Sì cerchiamo di essere presenti in UK, perché lì c'è un mercato che dimostra molto interesse verso di noi.

Tony Graffio: Pensate d'ingrandirvi ulteriormente?

Alesandro Gibellini: Quella è la nostra priorità.

Tony Graffio: Fino ad adesso come hai fatto a farti conoscere?

Alessandro Gibellini: Principalmente con Facebook ed il passaparola che questo social network porta.

Tony Graffio: Ti ringrazio Alessandro, è tutto.

Alessandro Gibellini: Grazie a Voi.




Tutti i diritti riservati - Tony Graffio


4 commenti:

  1. Egregio Sig. Tony Graffio

    Senza nulla togliere a Silvestri ed alla Sua azienda (una realtà nazionale seria ed impegnata(), che osserviamo essere riuscito nel tempo a mettere in evidenza a livello mondiale, ti vorrei segnalare però anche altre realtà nella produzione di apparecchi dedicati alla ripresa fotografica professionale.

    Uno di questi è Friulmec, che in collaborazione con l'ideatore Olimpio Fantuz ha realizzato un prodotto particolarmente utile nello svolgimento dell'attività fotografica industriale.

    Altro fabbricante, in realtà di un vero e proprio apparecchio fotografico completo, è Photo Know How. La sua HcamB1 è un apparecchiatura dotata di otturatore Copal verticale che consente esposizioni fino al 4000esimo, ma fondamentalmente pensata per l'utilizzo delle lenti Canon Tse sui moderno dorsi digitali.
    Riprendere immagini di architettura di interni su formato 36x56 mm. Con una lente da 17 mm priva di aberrazioni cromatiche o effetto barilotto risulta stupefacente.
    La gestione dei diaframmi ha comportato la decodifica del protocollo Canon; il risultato, un apparecchio originale, esclusivo, made in Italy, venduto nel mondo con marchio tedesco Hartblei.

    complimenti agli organizzatori dell'incontro di Carmignano.
    Pietro Del Maschio

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    1. Buongiorno Pietro,
      da tempo ho un contatto con qualcuno che conosce Fantuz (una realtà fotografica che mi piace molto, specialmente per quello che ha fatto in passato). Appena mi recherò in Friuli chiederò a questa persona di procurarmi un appuntamento con un uomo geniale che spero mi riceva presto per un'intervista.
      Nel caso poi anche lei sia disponibile per illustrarmi i suoi prodotti in un incontro privato, la invito a contattarmi telefonicamente per fissare un appuntamento.
      La ringrazio per aver partecipato con il suo contributo scritto a questo blog e per seguire con interesse quanto viene scritto su queste pagine. Cordiali Saluti, TG

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. A distanza di più di un anno dal mio invito, il Signor Pietro Del Maschio non si è ancora fatto vivo. Con tutta la buona volontà che impiego nella mia attività di divulgazione e documentazione, non riesco a capire perché le persone prima esprimano critiche verso chi fa del suo meglio con mezzi limitatissimi e poi si nascondano dietro un filo d'erba. Ringrazio tutte le persone serie che coerentemente collaborano con Frammenti di Cultura.

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