Dopo aver trovato le sue opere un po' ovunque per Milano, qualche mese fa mi sono finalmente deciso a chiedere un appuntamento a Bros, per conoscerlo meglio e disegnare un discorso sulla sua storia e la sua arte.
Daniele ha accettato con entusiasmo d'incontrarmi e mi ha gentilmente invitato nel suo atelier in zona Casoretto.
Ho tenuto in sospeso per parecchio tempo questa intervista perché non è semplice parlare di un artista molto conosciuto come Bros, ci sarebbero troppe cose da dire, si rischierebbe di omettere qualcosa e di non trasmettere in modo completo il suo messaggio, le sue idee, il suo approccio alla vita; ma nonostante queste preoccupazioni continuavo a pensare a come avrei potuto raccontare qualcosa di lui, in modo da non confondere troppo il lettore che già ha avuto modo di seguire le sue vicende giudiziarie e le sue battaglie artistiche sulle pagine della cronaca e della critica.
L'aver perso tutti gli appunti presi durante il nostro dialogo, non mi ha certo aiutato ad avere delle basi attendibili sui nomi, le date, ed i fatti narratimi da Daniele, però, forse è stato meglio così, perché le troppe informazioni ricevute mi avrebbero un po' sviato dal suo profilo umano che è molto importante.
Daniele Nicolosi al Casoretto, davanti ad un suo lavoro commissionatogli da Campo Teatrale
Sono abituato ad incontrare ogni genere di persona, o personalità perché per motivi professionali sono a contatto con gente di tutti i tipi, dall'uomo della strada allo scienziato, dall'ergastolano, al capo di stato.
Non mi lascio intimidire facilmente e considero sempre tutti allo stesso livello, un po' per la mia visione politica del mondo, un po' perché effettivamente tutti siamo arrivati su questo pianeta, grosso modo, alla stessa maniera e, inevitabilmente, tutti dovremo anche andarcene, cosa che molti sembrano ignorare.
Dico queste cose perché faccio particolarmente attenzione all'ego della gente, so che nemmeno io sono esente dal voler affermare la mia personalità a discapito degli altri, so di avere molte debolezze umane, caratteristiche comuni a molti e, proprio per questo, spesso, generalmente, neppure più rilevabili, perché ormai siamo tutti un po' intrattabili e sopra le righe.
Forse è per questo che riesco facilmente a distinguere le persone che oggi vanno un po' contro corrente non atteggiandosi a voler essere più di quello che sono e cercando di restare "normali".
Da uno street artist che ha "tappezzato" la città con i suoi disegni, operazione che molti ritengono essere un modo per affermare il proprio io, oppure un tentativo di marcare il territorio per sentirsi meno schiacciati da una società spietata e depersonalizzante, ci sarebbe da aspettarsi qualche disturbo psicologico, o comportamentale, ma nel caso di Daniele non è così.
Bros è un uomo molto tranquillo, equilibrato, gentile ed empatico verso gli altri.
E' stato un precursore dei tempi, perché quando i writers si preoccupavano di fare ciò che ho appena descritto, lasciando le loro tag ed i loro font ovunque, in modo furtivo, Bros e Sonda iniziavano a fare dei disegni un po' infantili, ma in realtà quello era l'abbozzo di un nuovo linguaggio che potesse veicolare il loro messaggio sociale.
Mi ha molto colpito ciò che mi ha detto Bros parlando dei suoi primi anni sulla strada, ovvero che agli inizi della sua attività artistica, gli altri writers lo considerassero un po' come una ragazzina che invece di esprimersi, come tutti, con scritte dai caratteri aggressivi, lui si divertisse con le sue figurine, tipo Albertone Spilungone, Pino Gradino, Ninetta Sottiletta e tanti altri personaggi scaturiti dalla sua fantasia.
Bros nel suo laboratorio-bunker-spazio espositivo-magazzino
Anche il suo modus operandi è stato piuttosto anomalo, spesso si piazzava in tutta tranquillità davanti ad un muro, magari cercando di nascondersi dietro ad un furgone e iniziando a dipingere disegni di dimensioni, per l'epoca, mai viste.
Una delle caratteristiche che denotavano lo stile essenziale della street art era proprio quest'esigenza di disegnare in modo molto veloce per non dare troppo nell'occhio, in orario notturno, sempre per essere meno visibili e incontrare poche persone durante i propri blitz creativi.
Pur essendo un ragazzo umile e generoso, credo che Bros sia molto orgoglioso dello spazio operativo che ha avuto in comodato d'uso per 3 anni da Campo Teatrale, in cambio del lavoro svolto per loro, all'interno del cortile dove si trova quest'importante realtà culturale. Questo forma di baratto non è soltanto un modo per apprezzare un artista molto prolifico e sempre indaffarato, ma è anche un modo per riconoscere il valore del suo genio da parte di un gruppo di persone che operano anch'esse nel campo artistico, gesto che probabilmente proprio per questo motivo assume un significato particolare.
Certo, Bros ha avuto le sue belle soddisfazioni quando è stato invitato ad esporre, sia a Palazzo Reale che al Pac di Milano, ma poi l'entusiasmo generale verso questa forma d'arte popolare si è un po' ridimensionato e nonostante sia riuscito a non subire condanne, dopo essere sto accusato d'imbrattamento, è anche vero che Bros non è ancora riuscito a far elevare la street art ad una forma d'arte più "nobile".
Bros però non s'è scoraggiato ed ha capito che doveva impegnarsi più di prima, con più umiltà, così ha deciso d'iscriversi all'Accademia di Brera, dove frequenta i corsi di pittura.
Ritratto d'artista
Lo stile di Bros ha subito varie trasformazioni, mentre agli inizi della sua carriera la forma sembrava avere una parte prevalente nel suo modo d'esprimersi, adesso ha raggiunto un buon equilibrio tra forma e colore.
Valutazione del proprio lavoro
Qui Daniele è al suo tavolo di lavoro mentre assembla forme geometriche da inserire in cornici d'alluminio che poi daranno vita ad una specie di grande mosaico colorato.
Bros ha una sua clientela di estimatori e collezionisti che gli permettono di vivere esclusivamente occupandosi d'arte.
Campo Teatrale
Come già avrete potuto capire, mi riprometto di incontrare ancora Bros in futuro e, adesso che anch'io ho le idee più chiare su di lui, provare a raccontarvi meglio la sua storia.
Quello che vorrei fare è incontrare vari artisti, potere approfondire la loro conoscenza per poi realizzare dei ritratti in pellicola di grande formato e presentarvi un loro profilo completo che comprenda la fotografia e l'idea che io mi son fatto di loro.
Per ora, sono ancora un po' preso anche da altre questioni personali che mi hanno fatto vivere un periodo non bellissimo, ma spero di concretizzare presto questi progetti e d'incontrare il vostro interesse in questi argomenti. Un saluto a tutti da Tony Graffio