tag:blogger.com,1999:blog-5347280046174290232024-03-08T12:34:17.065+01:00I frammenti di cultura di Tony GraffioArte, spunti di riflessione e considerazioni graffianti.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.comBlogger1012125tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-6571016346500992772019-04-01T21:01:00.002+02:002019-04-02T16:39:18.610+02:00Guidone Crapanzano, l'arte contemporanea e il segreto di Lucio Fontana<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"Sei tu che inserisci il significato nell'opera che vedi." Guido Crapanzano</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRxejszSxU2Bn2ay-r2antpt6jxUKfdv90iaWAB48JCWKn5YV1oaGUrb5BcI4H3y8XRbPe1jtUTCoft2tUjnutqhciEUFauX7cnyqlDhZZiA02wc7U4FF4VA_-erEdn0ESndmIX2DdLR0/s1600/Guidone_1R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Guido Crapanzano " border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRxejszSxU2Bn2ay-r2antpt6jxUKfdv90iaWAB48JCWKn5YV1oaGUrb5BcI4H3y8XRbPe1jtUTCoft2tUjnutqhciEUFauX7cnyqlDhZZiA02wc7U4FF4VA_-erEdn0ESndmIX2DdLR0/s1600/Guidone_1R.jpg" title="Guido Crapanzano, conosciuto anche come Guidone" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Guido Crapanzano nel suo studio mostra la fotografia in cui ha effettuato una pesca fortunata in California.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il nonno materno di Crapanzano era il rappresentante per l'Italia della Cadillac, sua madre era la contessa Wanda Munaron, </span></span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">suo zio era Gino Munaron, il pilota gentleman degli anni '50 che corse con Maserati, Alfa Romeo, Osca, Nardi e Ferrari.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La famiglia Crapanzano è originaria della Sicilia, Mario Crapanzano ha però sempre vissuto al Nord, prima a Bologna dove s'è sposato e in seguito</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> a Milano dove ha insegnato al Liceo Manzoni. </span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nel 1943, quando iniziarono i primi bombardamenti su Milano, i Crapanzano sfollarono a Bergamo, una città che non subì danni e fu bombardata pochissimo, forse perché l'industria pesante era a Dalmine ed in altre località nei dintorni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Certamente anche l'ambiente familiare contribuì alla sua formazione culturale; </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">appena finita la guerra, già gli ultimi giorni dell'aprile del 1945, il padre di Crapanzano tornò a Milano e decise di aprire una Galleria d'Arte in Galleria Vittorio Emanuele II che chiamò: la Viscontea, per accedervi bisognava scendere una scala in Galleria del Corso. Il padre di Guidone però non trattava l'arte contemporanea, per lui già un artista come De Pisis era incomprensibile. Vendette questa attività commerciale nel 1952.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Guido Crapanzano fin da giovanissimo si interessava all'arte, oltre che alla musica, per questo frequentava gli ambienti in cui si incontravano gli artisti e conobbe così Enrico Baj. </span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'ambiente culturale era effervescente, tutti avevano voglia di percorrere nuove strade ed era facile entrare in contatto con nuove idee e personaggi di ogni tipo, Milano era la città giusta dove vivere, studiare, lavorare e fare affari.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkMdOOkJhajyCTaCSxLeuFgMMP8BtEKY2k7lM8s6FQb7b5J23o0-RBmIUnXn-5cOG8xATpKVJ-3L2S9tL3CB0xdLsk9X6Ld8zGVX3vHs3Z7nvJaMBoS-RkmzrqOyRujNFPWCNXptgD5Gs/s1600/Guidone+R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="611" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkMdOOkJhajyCTaCSxLeuFgMMP8BtEKY2k7lM8s6FQb7b5J23o0-RBmIUnXn-5cOG8xATpKVJ-3L2S9tL3CB0xdLsk9X6Ld8zGVX3vHs3Z7nvJaMBoS-RkmzrqOyRujNFPWCNXptgD5Gs/s1600/Guidone+R.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Uno dei primi Generali di Enrico Baj disegnato su cartone.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tra le ragazze che negli anni '50 facevano le modelle di nudo per l'Accademia di Brera, attività che allora era ritenuta abbastanza riprovevole c'era Gigina Baj, la moglie di Enrico, che in seguito divenne socia di Guido Crapanzano quando decisero di aprire la Galleria d'Arte: Il Cortile, a Brera. Oltre a Enrico Baj, Guido Crapanzano conosceva bene</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> Crippa, Dova, Fontana, Capogrossi ed altri; tutti si ritrovavano all'Aretusa, o al Santa Tecla, i locali maggiormente alla moda negli anni</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> 1956, 1957, 1958.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> Ci si ritrovava per ascoltare musica jazz; sul palco c'erano Gianni Basso, Oscar Valdambrini, Gianni Cazzola, Mario Pezzotta, ma anche cantautori e urlatori, come </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Guidone quegli anni cantava con i suoi amici ed era conosciuto come uno dei primi </span><i style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;"><span style="font-size: large;">rocker</span></i><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> italiani.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA2lqZ_voZv-_krxzD_5URKieEKVIkLvD4CCl1XmSAs21zTpBezE-rEsJPH6rttjE3beeXeXp8poaCT6A6vflv4DJ_u8KiDpYwiiEESYvKVoskGGS_ntWElRBRbM3UBWVQLsc2AXu-HH8/s1600/Guidone_2R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="588" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA2lqZ_voZv-_krxzD_5URKieEKVIkLvD4CCl1XmSAs21zTpBezE-rEsJPH6rttjE3beeXeXp8poaCT6A6vflv4DJ_u8KiDpYwiiEESYvKVoskGGS_ntWElRBRbM3UBWVQLsc2AXu-HH8/s1600/Guidone_2R.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>La Contessa Wanda Munaron è stata Principessa di Eleganza nel 1961.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I locali pubblici dove si suonava musica all'avanguardia erano anche i punti d'incontro di intellettuali come Indro Montanelli, Nino Nutrizio del quotidiano La Notte e alcuni scrittori, tra cui Pasolini che frequentava spesso l'Aretusa, anche perché lì o al Santa Tecla poteva incontrare Victor, un omosessuale che si concedeva a pagamento. In quei posti</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">si ritrovava tutta l'élite di Milano,</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> compreso Gianni Versace che da poco era arrivato a Milano e si definiva: sarto, perché la parola: "stilista" non era ancora stata utilizzata da nessuno. Anche il grande pianista Arturo Benedetti Michel</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">angeli era appassionato di jazz e condivideva con gli altri avventori le serate all'Aretusa, dove per circa cinque mesi suonò Chet Baker che già a quei tempi era un consumatore abituale di eroina. Oscar Valdambrini e Renato Sellani suggerirono al trombettista americano di abbandonare la polvere bianca per bere il barbera, come facevano loro, ma è risaputo che le cose poi non andarono così e la morte dell'americano rimane avvolta nel mistero, anche se è stata sempre collegata proprio all'abuso di droghe.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lucio Fontana fu determinante nel successo economico di Crapanzano perché fu quell'artista a dargli i quadri da vendere all'estero a tre importanti galleristi di Ginevra, Parigi e New York. Per l'Italia il mercante di Fontana fu Carlo Cardazzo della Galleria del Naviglio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Guidone e Gigina Baj aprirono la loro Galleria nel 1971 in via Fiori Chiari; nei primi tempi Crapanzano si interessò alla sua attività, poi sempre meno, fino a quando decise di vendere la sua parte a Gigina, nel 1990. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn1aQZsOOAX9gOa6ruH1h3UNdOJqZeLYC-llRZIcPNO_vzQb961YCW6A0P4wKJf8BJKek9afzf6hkQ6VbP-XqFHV6lCxS1rxlFRraV3h871UCnnHQnw9tUt1o1JqSFd1vRvUNFk538ygE/s1600/Guidone_3R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="La donna più elegante d'Italia" border="0" data-original-height="800" data-original-width="723" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn1aQZsOOAX9gOa6ruH1h3UNdOJqZeLYC-llRZIcPNO_vzQb961YCW6A0P4wKJf8BJKek9afzf6hkQ6VbP-XqFHV6lCxS1rxlFRraV3h871UCnnHQnw9tUt1o1JqSFd1vRvUNFk538ygE/s1600/Guidone_3R.jpg" title="Wanda Munaron e Guidone" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Guido Crapanzano con sua madre su Visto, una rivista del 1961.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Oggi Guido Crapanzano possiede opere molto importanti dell'arte contemporanea internazionale che è riuscito ad acquistare con i guadagni ottenuti dalla sua attività di gallerista.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Crapanzano mi ha anche raccontato il segreto di Lucio Fontana.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Cardazzo ogni mese dava 80'000 lire a Fontana per quattro quadri; prima di fare i tagli Fontana faceva degli strani disegni e i buchi che rappresentarono il primo passo verso l'apertura spaziale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fontana aveva il suo studio a Brera, poco lontano dalla Galleria di Guido Crapanzano che seppe di questa storia da Gigina Baj che essendo una donna affascinante, piena di vitalità, aveva avuto modo di essere in intimità con Lucio Fontana. Gigina e Enrico Baj avevano un rapporto molto aperto ed erano molto avanti per l'epoca. I due coniugi ebbero un buon rapporto anche dopo la loro separazione, quando Gigina si trovò un po' in difficoltà per il proprio sostentamento economico.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il segreto che ho appreso è questo: come ogni fine mese Cardazzo si era recato da Fontana per portargli le 80'000 lire, ma lo trovò disperato. Era da una ventina di giorni che l'artista non sapeva cosa fare davanti ad una tela bianca. Disse a Cardazzo che soltanto la sera prima, colto da disperazione, si era deciso a tagliare la tela. Cardazzo stette ad ascoltare quello che aveva da dire Fontana; fu il gallerista a pensare al concetto di spazialità; così chiese a Fontana di preparargli altri tre quadri di quel tipo per il giorno dopo. L'indomani Cardazzo tornò da Fontana con 80'000 lire e se ne andò con quattro tele tagliate. Il concetto di apertura spaziale nacque perciò dalla brillante mente di un gallerista di grande intelligenza. Idea che rese Fontana un artista famoso in tutto il mondo nel giro di soli due anni, tanto è vero che anche una galleria di Ginevra che tra i suoi clienti aveva personaggi come Gianni Agnelli, è stata la prima che chiese a Crapanzano di comprare i quadri di Fontana. Crapanzano a insaputa di Cardazzo comprava quei quadri a circa 30'000. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">A quei tempi Mario Crapanzano, il padre di Guido, guadagnava 50'000 al mese; mentre gli operai guadagnavano tra le 20'000 e le 30'000.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In seguito gli artisti si ritrovarono in altri due locali: il Ristorante "La parete", in via Morigi, aveva un salone sul retro con un grande tavolo dove mangiavano insieme molti pittori milanesi che esponevano sulla parete di quella sala i loro quadri che talvolta il proprietario, Pino, cercava di vendere per cercare di rifarsi per il trattamento speciale che riservava agli artisti che non sempre pagavano. Il locale era frequentato anche da Gianna Cattaneo un'altra mecenate di quei tempi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Invece a Brera c'era Mamma Lina, una donna di buon cuore che aiutava spesso i pittori giovani che arrivavano da fuori Milano e non avevano i soldi per pagarsi da bere e da mangiare</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">; mentre il Bar Jamaica divenne famoso un po' dopo agli inizi degli anni '60.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Alla fine degli anni '50 Guidone andava un paio di sere a settimana a suonare a casa di Enrico Baj. Un altro luogo di ritrovo della mondanità milanese era la casa di Gianna Cattaneo, situata dalle parti di Porta Vittoria, che possedeva la più grande concessionaria della Fiat in città e preparava dei pranzi meravigliosi per tutti gli artisti, una volta alla settimana. Gianna Cattaneo è stata una delle maggiori finanziatrice degli artisti italiani ed ha comprato loro molte opere.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano, in quegli anni, era una città molto vivibile, umana e al centro dell'attenzione mondiale. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">A parte gli attori ed i registi del cinema, tra i quali c'erano personaggi importantissimi, l'ambiente culturale romano invece era un po' scadente. A Roma non c'erano locali di grande frequentazione per gli intellettuali.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Crapanzano ricorda che al Santa Tecla vennero a suonare anche i Campioni con Tony Dallara ed il loro chitarrista Lucio Battisti che all'epoca faceva parte della scuola dei cantautori genovesi, tra cui c'erano Gino Paoli, Luigi Tenco, Gian Franco Reverberi, Bruno Lauzi... Forse Leo Wachter decise di portare i Beatles proprio a Genova perché sapeva che a livello musicale quella città era molto attiva e lì ci poteva essere più interesse che altrove per le nuove tendenze.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Guido Crapanzano è un appassionato di arte contemporanea, ma riconosce che non tutta l'arte contemporanea è degna di nota e che molte operazioni concettuali non sono degne di essere prese in considerazione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'arte classica era destinata a raffigurare i personaggi più importanti, ma da quando nacque la fotografia cambiarono molte cose. I pittori guadagnavano dalla loro attività di ritrattisti per i regnanti, i papi, i nobili, i magnati e i grandi personaggi, fino all'arrivo degli impressionisti. I soggetti raffigurati erano prevalentemente edifici, case, chiese e ritratti. La fotografia ha distrutto il ruolo del pittore. Dal momento in cui è stato possibile riprodurre precisamente la realtà circostante mettendosi in posa per pochi istanti </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">davanti ad una fotocamera</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> insieme alla propria famiglia è calata enormemente la richiesta di ritratti pittorici.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per questo poi i pittori si inventarono qualcosa che esulasse dal ritratto e dalla realtà. Anche De Pisis capì che bisognava trovare un modo poetico per esprimere una realtà che non assomigliasse alla realtà</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il Professor Mario Crapanzano aveva in sala da pranzo un grande quadro di Giovanni Fattori che raffigurava un bue, era un'opera bellissima e affascinante, ma era un quadro che alla lunga stancava la vista. La pittura verista deve produrre capolavori altrimenti non è in grado di attraversare il tempo in modo leggero. L'arte contemporanea invece riesce sempre ad incuriosire l'osservatore e a stimolare nuove riflessioni. Nella pittura verista il significato è già evidente mentre nell'arte contemporanea il significato è inserito da chi interpreta l'opera, a seconda di come la vede.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I quadri poi vanno toccati e vissuti anche attraverso gli altri sensi. E così Crapanzano mi ha invitato a passare il palmo della mia mano sulla tela di un quadro bellissimo che vi mostro nella fotografia qua sotto. TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDlYDA8o7zYFxu4hLx7lYuGCTAmGwTjeY2MAdfJ9gna3_K8c1rwQ2our1AfYtWrlvDcSNYetDnJ65hDjMKxL65-HzGWptuic_JlYw3A0bxNjfEIJKyIVPXHh88xTeNVJXCEvacaoAhzAU/s1600/Guidone_4R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Guidone" border="0" data-original-height="612" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDlYDA8o7zYFxu4hLx7lYuGCTAmGwTjeY2MAdfJ9gna3_K8c1rwQ2our1AfYtWrlvDcSNYetDnJ65hDjMKxL65-HzGWptuic_JlYw3A0bxNjfEIJKyIVPXHh88xTeNVJXCEvacaoAhzAU/s1600/Guidone_4R.jpg" title="Pablo Picasso" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Un Picasso della Collezione di Guido Crapanzano</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><u>I diritti sono riservati</u></b></span></div>
<br />
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-83424292115979797892019-03-31T09:26:00.001+02:002019-03-31T12:52:17.414+02:00Guy De Jong e l'arte Astratto Espressiva<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"Un artista desidera che tutti siano felici." Guy De Jong</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Conosco Guy De Jong da più di 20 anni, ma non vi ho mai parlato di lui su queste pagine; adesso per festeggiare i suoi 70 anni, compiuti il 25 marzo scorso, ho pensato di mostrarvi un filmato che ho realizzato con mezzi piuttosto semplici nel 2014.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Guy è un artista totale, nato a Bruxelles, ma trasferitosi sulle sponde del Lago di Como da circa 40 anni; si esprime con moltissime tecniche e linguaggi che vanno dalla pittura, alla scultura, all'incisione, alla ceramica, alla musica, alla poesia. Il suo stile è semplice, ma è pieno di vita, colore e amore.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Guy da qualche anno vive e lavora a Peglio dove oltre allo studio ha anche una casetta adibita ad esposizione permanente delle sue opere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/PavvLt4QtKk" width="480"></iframe></span></b><br />
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Guy De Jong e l'arte Astratto-Espressiva - Filmato</span></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'arte di Guy è un incontro tra un astrattismo che viene preso come sfondo di figure umane dalle quali traspaiono grande umanità e sentimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per conoscere meglio Guy potete guardare un altro filmato del 2006: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=J-7OHZK0h_4" style="background-color: #cfe2f3;">Amore sulla Spiaggia</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In quel video vedrete l'artista e un baretto di legno dipinto nel 2005. Guy parla di come sia difficile per un artista essere compreso dalla gente e cita un episodio accaduto a Picasso in cui una scala su cui compariva una sua opera a Parigi era stata riverniciata di bianco e poi del tentativo di recuperare il disegno originale quando si comprese il valore della decorazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per ironia della sorte anche il bar "La Sciatera" è stato riverniciato dopo che è stato venduto ad un altro proprietario.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In un altro video, Guy parla di un'esperienza poco piacevole, quando è stato quasi chiamato a morte improvvisa. Dopo l'intervento di cardiochirurgia il mio amico si è sentito "<a href="https://www.youtube.com/watch?v=9PkPEiF32kw" style="background-color: #d9ead3;">Rinascere per sempre</a>" ed ha voluto trasmetterci ciò che ha compreso della vita. TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com022010 Peglio CO, Italia46.1937574 9.26167680000003246.105801400000004 9.1003153000000321 46.2817134 9.423038300000032tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-28760329704877290492019-03-26T21:23:00.000+01:002019-03-26T22:46:38.145+01:00Heavy Metal (racconto plausibile) di Stefano Bacci<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Eccovi un altro racconto inedito di Stefano Bacci, solo per palati raffinati. È un po' lungo, lo so, ma se amate lo stile schietto e un po' ricercato del novellista su commissione pisano non potrete non restare incollati allo schermo del pc fino alla fine della narrazione, perché questa storia sembra prendere spunto dalla cronaca nera di questi ultimi giorni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Troverete elementi di sesso, mistero, intrighi e disillusioni personali che si intrecciano con una visione cinica, ma arguta di uno scenario possibile nel quale ognuno di noi, forse, potrebbe trovarsi a contatto contro il suo volere e certamente controvoglia, anche solo perché noi sognatori non amiamo rischiare la pelle per una causa che non è la nostra che comunque non conosciamo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Anni fa un amico mi raccontò di strane frequentazioni negli ambienti del divertimento del sabato sera; gente senza scrupoli che affrontava discorsi assurdi senza timore di essere ascoltata da orecchie indiscrete, forse perché aveva la certezza di lavorare per qualcuno molto potente che può far scomparire ogni traccia a posteriori, anche dagli schedari più sicuri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Recentemente, un altro conoscente mi ha parlato di come sia possibile rendere tossiche sostanze apparentemente innocue e come si possa essere avvicinati da elementi poco raccomandabili che ti impongono di fare ciò che vogliono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Questa volta non vi stiamo parlando di piani metafisici o mondi paralleli, ma di incontri fatali che possono capitare a chiunque.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non voglio aggiungere altro; vi invito vivamente alla lettura di una storia scritta benissimo che sicuramente vi farà riflettere e magari vi toglierà il sonno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La trovate ancora una volta online su Frammenti di Cultura, ma la proprietà letteraria, com'è giusto che sia, è tutta del suo autore. TG</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxDLyraJYIoFNIYs_KwPf-NXMrX1rRBBzuvW6OldYwf-feyH4p8Arb7TDXLXcTw2P6FLOqgP-twJSE0Q6RNRhsv3YVrQo995U2WTsfrKPH7AwQ3zkCTix_HkWUYspRjjk-Va3NgU77yzs/s1600/Quello+che+sembra.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Modella marocchina Imane Fadil" border="0" data-original-height="548" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxDLyraJYIoFNIYs_KwPf-NXMrX1rRBBzuvW6OldYwf-feyH4p8Arb7TDXLXcTw2P6FLOqgP-twJSE0Q6RNRhsv3YVrQo995U2WTsfrKPH7AwQ3zkCTix_HkWUYspRjjk-Va3NgU77yzs/s1600/Quello+che+sembra.jpg" title="Situazioni pericolose" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Pericoli nell'ombra</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">HEAVY METAL</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">(Segreti pesanti)</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">di</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Stefano Bacci</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Prologo</u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ci vuole pazienza. Ci vuole metodo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E io ce li ho. Entrambi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E charme ci vuole. E classe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Eleganza e preparazione. Parlantina e discrezione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Molta discrezione. Tantissima discrezione: debbono valutarti affidabile oltre il 100% o non vai da nessuna parte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mai.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E se di mestiere fai la spia questo può essere un problema non da poco. Anzi: è il problema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Perché spie non si nasce, spie si diventa, spesso per caso. Ma una volta dentro non è che fai un salto all'INPS a farti calcolare se hai i requisiti per la pensione o se con Quota 100 riesci a mollar tutto un paio d'anni prima del dovuto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">È tutto complicato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E nello stesso è molto meno nebuloso di quanto non sembri visto da fuori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Anch'io, da giovane, leggevo libri o guardavo film di spionaggio, quando ancora vivevo nel mio paese di origine. Anche qui in Italia avevo continuato a farlo e anche a me quello sembrava un mondo mirabolante, fatto di avventure estreme, di audacia infinita, di intrighi fittissimi, di realtà parallele che si sovrappongono alla realtà quotidiana come una di quelle maschere “alla Diabolik”, per intenderci.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Velo dico subito: non è così.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">È molto meno e molto più di così.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Molto meno, perché la maggior parte del lavoro lo fai per carpire segreti da nulla, utili soprattutto a qualche industria nazionale o straniera che ha i rapporti giusti col Governo in carica e i suoi cospicui interessi da curare e si affida alle strutture parallele dello stato amico per ottimizzare il business a spese della concorrenza, a sua volta spalleggiata da identiche strutture straniere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Oppure si tratta di tener d'occhio 4 invasati post-qualcosa, neo-sa-il-diavolo-cosa, o convinti di agire in nome di un qualche dio che vedono solo loro al mondo, almeno in quelle vesti di belva assetata di sangue infedele che loro gli attribuiscono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">O ancora di <em>sgamare</em> i colleghi in casacca avversa, le “spie nemiche”, che potrebbero essere perfino un tuo alias, un tuo alter ego, il te stesso doppio e triplogiochista che già che c'è ci prova ad ottimizzare gli introiti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Meno di quel che vi aspettavate, ammettetelo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ma c'è anche il “molto più”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Perché, proprio come nei film o nei romanzi, si può morire. Vittime di incidenti sul lavoro che non troverete nelle statistiche dell'Inail, perché se l'epilogo è tragico è facile finire a: “Chi l'ha Visto?”, o sotto ad un viadotto per via di un incidente stradale fantasma, o caduto sotto i colpi di qualche banale malattia inattesa e imprevista che nessun medico legale indagherà, per quanto sospetta a qualcuno questa possa sembrare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ma state pur certi che non ci ritroveranno con un buco in testa nel <em>backstage</em> de La Scala o su qualche spiaggia VIP.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Niente scalpore. Niente “circo mediatico”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E niente stop del regista; nessun attore che si rialza e si toglie gli abiti di scena imbrattati di finto sangue.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nossignori: se si muore, si muore davvero. E neanche i congiunti sapranno mai il motivo reale. Fine. Condoglianze. L'assicurazione a volte paga, se ne avete una. Un datore di lavoro fantasma emette un'ultima busta che viene accreditata sul conto corrente di famiglia. È tutto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Prima parte</u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vi ho già detto che per fare questo mestiere ci vuole <em>charme</em>, <em>savoir-faire</em>, presenza e discrezione? Sì?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Beh, vi ho mentito!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">O meglio: non servono affatto nel lavoro di <em>routine</em>, quando si tratta di verificare, riscontrare, schedare, sorvegliare, intercettare, prevenire. E, non faccio per dire, ma il 90% del mestiere di spia e della giornata-tipo dell'agente dei servizi di questo è fatto, che vi credete?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Viceversa, sono qualità fondamentali quando l'incarico prevede l'infiltrazione in determinati ambienti, in giri tutt'altro che beceri, al contrario: parliamo di ambienti medio-alti, qualche volta elevati, in alcuni casi elitari. È lì che ci vuole talento. Quel talento di cui io dispongo a bizzeffe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Quel talento che indusse un certo signore, attualmente mio capo-divisione, a valutare con attenzione la segnalazione del suo sottoposto, responsabile del reclutamento e che lo convinse a farmi contattare con modalità affabili da persone che di mestiere quello fanno: avvicinare, contattare, dire il minimo indispensabile, proporre, accompagnare in un anonimo ufficio della Capitale dove neanche il Re dei Dietrologi o il Principe dei Sospettosi immaginerebbe mai che merce si tratta davvero lì, consegnarti a certi formatori che ti fanno le bucce su ciascun aspetto della tua vita (che peraltro già conoscono in mille dettagli ancor meglio di te, che tante cose le hai ormai archiviate, rimosse o dimenticate proprio) e solo alla fine di un certo percorso arriva finalmente l'ingaggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per quanto io ne possa sapere è così che funziona.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">O perlomeno per me fu così.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">All'epoca mi occupavo di relazioni pubbliche e di organizzazione e gestione di eventi di un certo tipo, roba di classe o quantomeno a portata di poche tasche ben gonfie, ma parecchio, parecchio, parecchio ben gonfie...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tutta gente che “siccome può, allora vuole”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">È perfino superfluo che ve lo dica, non si tratta di personalità che attribuiscono a leggi, regole e costumi standard quel valore di limite invalicabile ai loro personali capricci, gusti, attitudini, propensioni al consumo. Tutt'altro. Si direbbe, anzi, che il loro desiderio segua un grafico di proporzionalità inversa al concetto stesso di “liceità”. Più qualcosa è illecito, più a loro garba. Da liceità a licenziosità dopotutto ballano giusto 5 insignificanti letterine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E io procuravo che nessun desiderio di questi maggiorenti restasse insoddisfatto, e quando se ne fosse dato il caso e la necessità, pur nei miei umani limiti provvedevo in prima persona a soddisfarlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Girano soldi, signori, e la vita è troppo breve per rinunciare a valorizzare certe attitudini personali che sogliono gratificare alquanto la committenza solvibile, quella che senza batter ciglio aggiunge maggiorazioni e regalini mica per ridere ai <em>cachet</em> già stratosferici previsti per il servizio, sia il mio personale a margine dell'evento mondano, sia quello generale relativo all'evento stesso che pur sempre io, con soci e compari, gestivo e organizzavo al meglio, su standard stellari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Alla fine, tutto è <em>routine</em>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Infatti, dopo la mia rapida scalata ai vertici di quel mondo, già mi stavo interrogando su quale futuro avrei voluto assegnarmi; su quanto ancora avrei potuto o voluto lasciarmi impastoiare in quella vita; su quanto ancora le mie doti fisiche e il mio talento relazionale mi avrebbe garantito visibilità e domanda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fu un banale contrattempo a indicarmi la via: una caduta dalla bici (mio vecchio hobby e passione giovanile mai sopita), o meglio un furgone che si venne a trovare dove non avrebbe dovuto essere, una brutta frattura nel fritto misto di altre ossa rotte in maniera meno sfacciata, con completo di mix di contusioni varie e traumi assortiti e mi ritrovai a fare riabilitazione in una clinica specializzata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Neanche a dirlo, la clinica apparteneva, al pari di altre simili, ad una certa Nobildonna che potremmo definire come una “frequent flyer” della mia compagnia di organizzazione/gestione eventi, stimatissimo ed eminente membro delle élite della beneficenza, del terzomondismo umanitario, della vecchia tradizionale “charity” evoluta in modo quasi automatico in ramificate strutture di assistenza, accoglienza, integrazione, intermediazione culturale con sedi in ogni angolo del mondo e finanziamenti... a pioggia? Mah! A cascata? Ancora non ci siamo. A regime alluvionale? Non rende a sufficienza l'idea. Uno tsunami di finanziamenti da qualsivoglia organizzazione statale, sovra-statale, mondiale. Questo era. Se esistesse ancora Atlantide, di una sola cosa potreste star certi: finanzierebbe qualche programma della sopracitata Nobildonna finalizzato ad agevolare l'interscambio culturale ed artistico fra la stessa Atlantide e il nostro Paese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ora, voi non avete idea di come questi personaggi si dannino l'anima pur di raddrizzare il crudele destino riservato ai meno fortunati tagliati fuori, per mera casualità legata al luogo di nascita, da ogni possibilità di affermazione e riscatto. E non avete idea di quanto la nostra Nobildonna si sapesse mettere in gioco “da pari a pari” quando si trattava di precipitarsi in qualche cencioso e derelitto villaggio di qualche savana centro-africana conteso da milizie avverse, vessato per la sua appartenenza all'etnia o al credo religioso non congruo all'ambiente circostante, minacciato dalla desertificazione, abbandonato dall'acqua dolce, falcidiato da epidemie o altre calamità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E, quasi per un automatismo del sistema immunitario, lei e tutti gli altri maggiorenti avvertivano, di quando in quando, al ritorno da cotante sfibranti campagne etiche, l'estrema necessità di rigenerarsi in incontri per pochi intimi a margine di nuovi eventi o appuntamenti calendarizzati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Era quello il mio pane quotidiano: non si doveva andare a spaccare il capello in 4 quanto a gusti sessuali, propensioni al consumo di sostanze psicotrope oltre le bevande alcoliche (sempre al top), scarsa attitudine a fare dei rapporti sessuali una questione di coppia, né men che meno di genere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Anche in quelle circostanze coperte dalla più assoluta discrezione, del resto, la Nobildonna e i suoi amici di analogo lignaggio manifestavano tutta la quanta la loro indole paritaria nei confronti del popolo. Infatti non mancavano mai di relazionarsi con emissari di detto popolo selezionati fra i più affascinanti, disponibili, prestanti, seducenti, devoti, instancabili, servizievoli, efficienti e opportunamente selezionati e monitorati sotto ogni punto di vista, incluso quello sanitario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E non dovete pensare neanche per un secondo che l'elenco degli aggettivi che ho appena indicato nel capoverso precedente sia declinabile in entrambi i generi, maschile femminile, per una mera coincidenza o casualità lessicale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Al contrario, è perché meglio comprendiate quanto variegata fosse la domanda che si levava dagli invitati in termini di inclinazioni dell'eros. E quanto fosse assolutamente necessario che gli organizzatori (io fra questi) facessero in modo che nessuno restasse privo di un ampio ventaglio di scelte indipendentemente dall'ortodossia o dalla bizzarria dei loro “desiderata” in materia di sesso e sostanze, a meno che non fossero essi stessi a scegliere la modalità solitaria, limitandosi ad una distaccata presenza inattiva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E se qualcuno avesse manifestato un interesse particolare per noi <em>event-manager,</em> beh: non era certo il caso di allontanare quel calice dalle nostre labbra allenate. Erano, più che gli incerti, le variabili del mestiere. Potevano essere piacevoli o seccanti, ma occorreva comunque sopperire al meglio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non mi ricordo un solo episodio, a memoria mia, nel quale questo abbia rappresentato per me un problema insormontabile, né che qualcuno abbia avuto da ridire sulla qualità della mia compagnia particolare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E men che meno di quella dell'evento in generale, o della discrezione tombale, dell'oblio assoluto in cui questo scivolava già al mattino successivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non per niente la ditta si chiamava “Orfeo e Euridice”: vai pure nell'Ade e prendi chi vuoi, ma al ritorno sulla vecchia Terra non ti sarai portato niente e nessuno con te. Che resti pure il mito, a patto che scompaiono le tracce.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E le tracce sparivano, su questo potete scommettere sereni tutto quel che possedete, inclusi i vostri sogni seriali, uno fra tutti quello di far parte a qualsiasi titolo delle nostre piccole kermesse.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Seconda Parte</u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ci illudiamo sempre di conoscere a fondo le persone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E se la conoscenza include anche certi aspetti intimi, legati a quella zona grigia che sta a metà strada fra i segreti di alcova e la pubblica rispettabilità connessa alla morale, allora la nostra convinzione si eleva fino al punto di indurci a credere di avere in pugno i nostri interlocutori, se mai dovesse giungere il momento di avanzare qualche rispettosa richiesta: di aiuto, di denaro, di agevolazioni, di presentazioni, di sostegno a qualche causa, di sponsorizzazione, di acquisto di quote nel tal contesto di business o nell'altro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ma le persone, in verità, non si conoscono mai del tutto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Io, ad esempio, mai nella vita avrei pensato, non per un solo istante, che la mia Nobildonna non ne avesse già abbastanza di attività in cui infilarsi, pubbliche o private che fossero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mai, e dico mai, e vi ripeto mai avrei immaginato che ci fosse “altro” dietro quella facciata che nascondeva altre facciate che celavano ulteriori facciate e così via, in un gioco di scatole cinesi dove la faccia vera non la scorgi mai e continui ad imbatterti in facciate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Credevo non ci fosse altro da scoprire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mi sbagliavo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Debbo anche confessarvi che la mia sorpresa fu tutto sommato contenuta, quando ebbi modo di accorgermi di quanto e su cosa mi stessi sbagliando. Se vi mettete nei miei panni d'altronde, capirete subito che poco ormai può meravigliarmi davvero. E, non faccio per dire, ma viaggio sui 30 anni di età.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fu il reclutatore ad accennarmi appena, ma furono i suoi livelli superiori, là in quell'ufficio capitolino anonimo di cui vi ho già parlato, a circostanziare meglio la vicenda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vengo al sodo: la Nobildonna, a quanto pare, non si limitava a importare ed esportare creature infelici o tessuti pregiati, opere inedite di artisti emergenti del terzo mondo e pezzi rari di artigianato prodotto da scuole ancestrali di tribù semi-estinte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non le bastava gestire flottiglie e un intero organigramma complesso di ONG e ONLUS, né si appagava del tutto della sua discreta ma implacabile attività di lobbista presso i vari Organismi Sovranazionali planetari, ente principe e sue emanazioni inclusi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Neanche i retroscena a me noti, quelli nei quali lei e i sui pari si rifocillavano da tanta instancabile, frenetica, umanitaria attività sembravano quindi restituirle la pace.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La Signora, a quanto pare, prestava le proprie capaci spalle a traffici di materiali radioattivi tanto proibiti quanto indispensabili a certe potenze nazionali irresistibilmente attratte dall'idea di poter disporre, o perfezionare a seconda dei casi, di un bastevole contingente di ordigni nucleari, a vocazione difensivistica e di deterrenza, o espansionistica e aggressiva a seconda dei casi e, soprattutto, delle interpretazioni tele-guidate dei mass-media vecchi e nuovi sulla base delle esigenze di creazione di consenso popolare generale verso le scelte di politica estera di questo o quel Governo Nazionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Che poi, chi lo deve sapere lo sa, più che di politica estera si parla di macroscopici interessi economico-finanziari e della cornice nobile, meno prosaica della rozza real-Politik che deve contenerli e renderli presentabili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ora, il fatto si poneva in questi termini: c'erano molteplici indizi che riconducevano alla Nobildonna, ma nessuna prova concreta. Nessunissima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Anzi, a dirla tutta, non si poteva ancora escludere del tutto che la Nobildonna fosse estranea ai fatti, o magari al corrente, sì, ma disinteressata e distante, e che le trame fossero ordite e gestite da qualcuno a lei molto vicino. E anche questo non era un gran dire, perché i suoi interessi erano talmente variegati ed estesi nel mondo intero che non sarebbe stato comunque facile individuare i responsabili e operare un riscontro fattivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E così, quando si dice il caso, io mi venivo a trovare nella condizione ideale: frequentavo la clinica per la riabilitazione post-sinistro; e facevo parte, con ruolo di primario rilievo, del <em>management</em> della società che gestiva gli eventi mondani della Nobildonna e del suo ambiente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Le doti delle quali Madre Natura mi aveva munificamente colmato erano l'ideale per drizzare le antenne e carpire informazioni riservatissime.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fu così che divenni Operatore alla raccolta delle Informazioni per conto dei Servizi statali</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Questo è quanto. Facile a dirsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">A dirsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Terza parte</u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ci scommetterei: se provaste ad immaginarvi il traffico di materiale radioattivo e quello delle componenti tecnologiche, informatiche ed elettroniche necessarie a realizzare un dispositivo nucleare, subito evochereste scenari da grandi intrighi, fatti di trasporti avventurosi e rischiosissimi, con relative cacce all'uomo e trucchi e marchingegni di fantascientifica efficienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Niente di più mitologico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Voi non avete idea di quanto sia più facile, sicuro e affidabile ammorbidire qualche funzionario di dogana o qualche ispettore di questo o quell'ente civile o militare, anziché scimmiottare le gesta di un improbabile James Bond.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Direte: “Ma come: non mi dirai che il plutonio, per dirne uno, viaggia come un qualsiasi articolo comprato on-line da Amazon?”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">No, ma non siamo neanche troppo lontani da quello.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mi spiego meglio: ci sono decine e decine di attività umane che, in modo del tutto legale, necessitano la movimentazione di materiali radioattivi. Dalla medicina all'industria della carta, dalla farmacologia alla fotografia, passando per l'edilizia e la ricerca scientifica di base e specialistica. Ciascuno di questi rami si articola poi in sotto-settori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I minerali radioattivi hanno un loro mercato “bianco” e circolano seguendo protocolli ovviamente rigidi e precisi che ne regolamentano la movimentazione da un qualsiasi punto del pianeta ad un altro, entro e al di fuori di uno o più confini di stato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Viaggiano per mare, per cielo e per terra, su treni e camion e in ogni altra modalità possibile ed immaginabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Certo, ci deve essere un esatto riscontro e una assoluta ispezionabilità in più di una circostanza, stante la particolare natura dell'articolo trasportato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ma se allenti le maglie dei controlli e dei riscontri, è incredibile quando facile sia dar vita al “nero” parallelo, che poi più di un soggetto si contenderà a cifre da capogiro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tuttavia non dovete pensare a qualche gangster da caricatura che va dispensando bustarelle a mezzo mondo, nel settore dogane e ispezioni. Uomini e donne parlano, desiderano, seducono e sono sedotti, amano e sono amati, usano o abusano e sono usati e abusati, commettono errori e nascondono scheletri in armadi tutt'altro che inviolabili che ne conservano fior di tracce, bramano scorciatoie e si espongono al ricatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In poche parole: sono facilmente manovrabili e quasi sempre, per un verso o per l'altro, corruttibili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non c'è affatto bisogno che tutto questo sia esplicito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nessuno si presenta con un sacco di soldi in mano e compra la compiacenza di Tizio o Caio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tu sai già che fra qualche mese il tal carico dovrà passare dal tal porto, aeroporto, stazione, terminal, molo. Hai tutto il tempo di favorire l'incontro di un funzionario, di un addetto, di un responsabile, di un Caposervizio, di un piccolo satrapo locale con qualcuno che costui non potrà fare a meno di notare, uomo o donna che sia, etero o gay, single o maritato/a.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">È incredibile quanta confidenza dia e riceva un essere umano nel momento in cui la passione scoppia nel suo cuore e da lì si spande fino a sotto l'ombelico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E magari la nuova fiamma, dopo 3 settimane di autentico stordimento e sperdimento dei sensi, durante una cenetta rilassata, fra le tante altre cose ti parla “en passant” di quel suo amico imprenditore del ramo farmaceutico vessato e quasi ridotto al fallimento dalla burocrazia che gli blocca continuamente l'arrivo di alcuni prodotti che a lui e al suo business servono come il pane, e che lui paga in largo anticipo per poi vederseli sempre, immancabilmente bloccati pro-tempore per via di qualche nuovo cavillo legale, trattandosi di merci soggette a normative particolare; e il discorso si chiude lì e subito si parla o ci si occupa di altro: vini, pietanze, un secondo round a luci rosse, progetti per il futuro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Poi, dopo qualche giorno, il tuo uomo piazza l'esca: “Ti ricordi del mio amico farmaceutico che ha sempre problemi... e bla-bla-bla? L'ho sentito l'altra sera e magari puoi dargli una mano. La sua ditta si chiama … e aspetta una spedizione prevista il … del mese di ... e mi chiedevo, anche se a lui non gli ho fatto parola, se non puoi adoperarti per agevolarlo ad un più solerte disbrigo delle pratiche. Oltretutto, semmai lo informassi che fai questo per lui, sono certo/a che non mancherebbe di manifestare un segno tangibile della sua gratitudine. Per lui sarebbe anzi un sollievo: fra fare un regalo a chi gli ha fatto un piacere e chiudere bottega per impossibilità di proseguire nella sua attività, è evidente che preferirebbe riconoscere una spettanza a chi dovessi fargli da consulente in un campo dove tu ne sai quanto pochi altri al mondo e lui non ha strumenti.”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Funziona, gente, credetemi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In ogni caso, le volte in cui questo non dovesse bastare, ci sono sempre dei video molto <em>hot</em> già in circolazione sui soliti siti per pornografi. Certo, quando uno sente fare beep al suo cellulare, vede un messaggio, dentro c'è un <em>link</em>, lo apre e visualizza una <em>clip</em> dove si vede tutto-ma-proprio-tutto tranne i volti dei protagonisti, ma sa perfettamente che i volti in questione sono il suo e quello del suo amato bene e il messaggio lascia intendere che la “Part two” del filmato sarà presto sul web in tutto lo splendore dei faccioni dei protagonisti, nella certezza che mogli o mariti faranno salti di gioia quando riceveranno via whatsapp analogo <em>link</em>, così come del resto parenti vari, amici, conoscenti, superiori e sottoposti sul lavoro, a meno che...”, ecco: potete giurare che quel che accadrà sarà indubbiamente “a meno che”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La conquista uscirà di scena senza lasciare neanche una traccia, ma avendo al contrario lasciato una miriade di traccianti, così che nei rari casi in cui il pollo di zampa gialla si rivelasse uno tosto, una mosca bianca dall'etica incrollabile, disposto a lasciarsi massacrare dallo scandalo pur di smascherare la trama, questa volontà incrollabile verrebbe intercettata al minimo accenno via telefono, via email, via <em>social</em>, via messaggio, perfino via confidenza vocale testa a testa con un amico del cuore nel chiuso di casa sua o nel frastuono di un locale affollato. È così facile attivare in remoto un microfono di smartphone!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E se proprio, ma sono casi assolutamente rarissimi, qualcuno non se ne desse per inteso, chi potrebbe farsi venire dei sospetti se il nostro eroe si venisse a trovare nel posto sbagliato al momento sbagliato, tipo nel bel mezzo di una rapina inaspettatamente violenta ad un ufficio postale, mentre era lì tutto tranquillo che pagava il suo bollettino mensile relativo a qualche acquisto a rate? “Signora mia, che tempi! Qui questi delinquenti ammazzano per un pugno di spiccioli! Arrivano fatti e strafatti per darsi la carica. Come vedono, a almeno così a loro sembra, qualcuno fare un solo accenno di movimento dubbio, aprono il fuoco sul primo malcapitato. Bang, bang bang! Che poi era tanto un brav'uomo!”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E quanti ubriachi al volante raddrizzano il rosso e si buttano nel mezzo di un incrocio mentre l'ignaro automobilista passa tranquillo col verde?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per non parlare delle risse fra gang di <em>latinos </em>nei locali e nelle tabaccherie. Improvvise, violente, ci vanno sempre di mezzo degli innocenti. Poi, valli a beccare questi banditi. Potrebbero essere clandestini, fantasmi fra fantasmi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Insomma, ci siamo capiti: non ci vuole l'auto volante o il teletrasporto o la macchina smaterializzatrice. Basta sfruttare le umane debolezze e bramosie. E non farsi troppi scrupoli quando il metodo standard non funziona. Certo: non sarà la famosa “licenza di uccidere” del principe di tutti gli agenti segreti di Hollywood, ma è incredibile quanto poco zelante diventi, e quanto distratto si riveli un medico legale</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> davanti alla prospettiva concreta di un inatteso </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">avanzamento di carriera, di un bonifico molto sostanzioso a della personificazione delle sue più </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">recondite fantasie sessuali. L</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">a morte inattesa che ti passa vicina con la sua gelida ala ti spinge con forza a ricercare un colpo di vita e di vitalità compensatorio sotto forma di sublimazione dell'angoscia in pulsione erotica incontenibile.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">È facile manipolare il prossimo, quando sai tutto di lui, credetemi, specie s</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">e hai accesso a tutti i <i>data base</i> e sei </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">una persona che non conosce il significato del termine “scrupolo”.</span><br />
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sono solo esempi, fantasie. Ma vi sarete iniziati a fare un quadro meno metafisico del nostro </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">mestiere, poveri creduloni?</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Quarta parte</u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'efficienza fisica è importante, sia quando gestisci eventi per i piani alti della società, sia quando svolgi o coordini attività di raccolta di informazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Anche la lucidità mentale, certo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Perché è relativamente facile smascherare chi delinque spinto da un impellente stato di necessità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non altrettanto si può dire quando il tuo Mister X (uno o più d'uno, neanche questo sai, in partenza) commette reati gravissimi, reati per i quali rischia tutto quel che ha. E non lo fa per bisogno, ma per noia, per sfida, per avidità, per provare il brivido, perché a sua volta incastrato. Mille possibili moventi, ma con la costante di non potersi permettere di essere smascherato, perché quel che ha da perdere è smisurato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dopo l'incidente, il mio standard di lucidità ed efficienza non è ancora al top: ho dovuto assumere troppi farmaci, ho dovuto cambiar dieta e non sono ancora sui miei precedenti livelli di operatività.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per questo devo delegare ai miei più stretti collaboratori più di quanto non vorrei, ma non c'è alternativa e debbo fare di necessità virtù.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Come se non bastasse, la faccenda è complessa e non ho ancora certezze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">O meglio: ne ho una. Quale? Questo “affaire” fa gola a tanti, troppi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Se fai questo mestiere, impari a riconoscere i colleghi, come loro riconoscono te.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non è diverso dai giornalisti di decine di testate diverse che parlano del fattaccio di cronaca che li tiene tutti lì inchiodati da giorni fuori dalla palazzina che è stata scena del crimine di qualche efferato delitto dalla vasta e perdurante eco mediatica. Ognuno sa che l'altro sa qualcosa che lui non sa e viceversa. Con mosse ben calcolate si minimizzano i rischi derivanti dal lasciar trapelare qualche informazione esclusiva in cambio della disponibilità del collega-rivale a ricambiarti la cortesia. Ognuno ha i suoi canali. Almeno quelli bravi li hanno. Ciò che ancor non sai è sempre maggiore di quel che puoi far sapere ad altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Certo: ci vuole esperienza, fiuto, astuzia, abilità. Puoi prendere granchi. Puoi dare senza ricevere. Come può accadere il contrario. Ognuno ha in tasca il tesserino con il nome del proprio giornale ben scritto in chiaro, a differenza di noi che risultiamo ufficialmente “organizzatori di eventi”, “addetti d'ambasciata”, “responsabili ufficio-stampa”, “addetti alla sicurezza della tal azienda”, perfino “rappresentanti”. Ma fra compari ci si riconosce.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Stavo iniziando a mettere insieme i pezzi del traffico di isotopi e già avevo visto in giro, come sparvieri in planata, questo o quell'incaricato del tal servizio o del tal altro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E fin qui tutto ok.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Quel che non è così ok è che circolano anche un paio di soggetti che anch'io, che pure ne ho già viste di cotte e di crude, ho difficoltà ad inquadrare. Uno di loro si è anche fatto avanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Parla con un leggero accento del Sud Italia, ma non è certo lo sgherro di qualche cosca di bassa lega, potete scommetterci.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">È perfino colto, erudito, direi. Cita Tommaso Campanella e il Muratori, che è un intellettuale minore del '700 che non conosci se i tuoi studi non sono almeno di livello universitario. Anche a questo livello, te ne dimentichi e certo non lo citi spesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In poche parole, mi ha proposto di lavorare anche per “loro”. Nessun doppio gioco, solo una condivisione di informazioni e di intenti. Ben pagata, s'intende. Molto ben pagata. E, in segno di buona volontà, mi ha girato alcune informazioncine di cui non ero (ancora) a conoscenza, così che ho potuto collegare certi punti che non sapevo bene come inquadrare, almeno alla luce delle mie conoscenze del momento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non si dovrebbe fare, ma si fa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Chiaro, è stato tutto un “dico, ma non dico”, un “sono, ma non sono”, un “supponiamo che la Nobildonna in passato abbia avuto una lunga e coinvolgente relazione con...”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Io replicavo con gli “Ah! A me risultava invece che il secondo marito fosse il socio occulto della tal Agenzia di import-export attiva in Turchia, ma potrei anche sbagliarmi” e i “Non le sembra curioso che all'indomani del tal evento a Tel Aviv una biondissima signorina dall'aspetto Est-europeo abbia intrecciato una relazione <em>muy caliente</em> con l'incaricato d'affari israeliano a Lisbona?”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho controllato il mio conto corrente nel solito paradiso fiscale. Quello inviolabile e non riconducibile a me. Il saldo è cresciuto e di parecchio. Bonifici. Irrintracciabili. Causale: consulenza professionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Questa gente sa il fatto suo. Anche troppo, mi pare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Meglio non dare troppa ulteriore confidenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Meglio arrivare a delineare un quadro meno vago possibile di responsabilità oggettive, ruolo per ruolo, riferire a chi di dovere e lasciare che chi ne ha facoltà decida se e come agire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Poi un check-up per vedere di recuperare prima possibile questa benedetta forma psico-fisica che ancora non c'è e la cui mancanza mi mette non di rado all'angolo opprimendomi con stanchezze premature e senso di affaticamento. “È normale, dopo un incidente come il suo”. Questo il ritornello di tutti gli specialisti consultati. Passerà. Questione di settimane, dicono. O di mesi, al massimo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Poi, niente di meglio di un lungo, lungo periodo di ferie e riposo in riva a qualche mare lontano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In ogni caso domani mi devo ricordare di passare a ritirare i risultati degli esami.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Domani. Ora ho sonno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Quinta parte</u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non è possibile, non ci posso credere; ditemi che sto sognando e che fra poco mi sveglio e tiro un sospiro di sollievo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non c'è.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non ce n'è traccia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nessuno che sappia dove sia finita, né se ci sia mai davvero stata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Come “cosa”?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La clinica, la struttura, il Laboratorio di Analisi, cazzo!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Era qui, in questo palazzo anonimo tutto uffici, targhe, assicurazioni, studi professionali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">C'era anche il portiere, ma non era lo stesso di quando ho fatto i prelievi, no. Quello era un uomo, questa è una donna. Una donna che ne sa meno di me, a quanto dice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Guardi non so che dirle, mi dispiace. Il mio capo mi ha detto che avevo un sacco di ferie arretrate, che la legge è cambiata e che se non le prendevo le avrei perse e non me le pagavano nemmeno. Non le pagano più. Così mi sono fatta un mese di vacanza e... che le devo dire? Fintanto che sono stata qui, laboratori per gli esami del sangue non ce ne sono stati, su questo posso giurarglielo sulla testa dei miei nipotini. Lavoro qui da 14 anni, può credermi. Le posso dire che capita spesso che qualche azienda prenda in affitto qualche ufficio per brevi periodi, magari perché hanno qualche evento importante o aprono una nuova sede qui in città e aspettano che sia pronta, ma che mi ricordi io un centro analisi non c'è mai stato”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Wow, fantastico. E il suo sostituto, le ho chiesto?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“E chi l'ha mai visto! Ho smontato un venerdì pomeriggio e lui avrebbe preso servizio presto, il lunedì mattina, al posto mio. Diceva il capo che è uno del mestiere e che non aveva bisogno di venire a farsi dare le consegne”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bene. So cosa fare. Da questa non c'è altro da sapere, se non il numero e l'indirizzo del “suo capo”. Una visitina e questo canta come un usignolo e mi dice chi gli ha chiesto di fare tutta questa manfri... no, no, no! Fermati! Stop. Ma non capisci? Ma non capite? A cosa servirebbe? A morire informati? Lo capite, vero, cosa significa tutto il cinema del laboratorio d'analisi usa e getta, del sostituto portiere e compagnia cantante. Ma vi dirò di più: se risalgo a ritroso nella cronologia, vi so anche indicare il punto d'inizio. È cominciato tutto con quel dottorino fresco di laurea che, dopo l'incidente, mi suggerì di non fare le visite periodiche nella struttura pubblica, dove avrei dovuto buttare intere giornate per ottenere in cambio un servizio approssimativo, e mi indirizzò alla Clinica convenzionata del circuito della Nobildonna, di cui lui tutto ignorava, inclusa la sua stessa esistenza, o almeno io allora così pensavo. E quando la riabilitazione cominciò ad andare per le lunghe e si resero necessari esami specifici, fuori-standard rispetto ai soliti test routinari e possibili solo in laboratori specializzati che avevano i costosi macchinari adatti, solo allora mi indirizzarono qui, dove ora c'è solo una vecchia portinaia rincoglionita e uffici anonimi. Ed ero già con un piede dentro la trappola. Un bel lavoro, non c'è che dire. Roba seria, fatta con tutti i crismi del mestiere. Con ogni probabilità, quello era il Piano B e il furgone contro cui andai a sbattere con la mia bici avrebbe dovuto essere abbastanza per mettermi dentro a una bella cassa da morto. Ma la mia tempra robusta ha reso necessarie cure, medicine e iniezioni. E la faccia disperata dell'omino del furgone e la sua voce piagnucolante mentre chiamava l'ambulanza non mi avevano ingenerato alcun sospetto, anche perché ero parecchio fuori-uso per il colpo. Fuori-uso ma ancora qui, in questa valle di lacrime. Da qui il Piano B e gli esami di approfondimento da eseguire nel centro clinico d'avanguardia. Ed ecco spiegato il modo in cui “loro” controllavano il buon svolgimento dell'operazione. È evidente che i risultati veri non erano quelli che mi consegnava la gentile signorina al banco del laboratorio. I risultati veri li avevano loro. E le porcherie che mi somministravano facevano effetto. E più le ingurgitavo, peggio stavo. E peggio stavo, più loro leggevano i progressi del loro crimine nel sangue che io in prima persona fornivo loro ogni settimana. E state pur certi che se oggi del Laboratorio non c'è traccia, allora questo significa una cosa e una cosa soltanto: che sono oltre il punto di non ritorno, almeno secondo i canoni della più accurata diagnostica contemporanea. Sono un <em>walking dead</em>, un morto che cammina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sul certificato di morte scriveranno di una qualche forma aggressiva e letale di leucemia o porcherie simili. A nessuno verrà il minimo dubbio. E se qualcuno volesse saperne di più, vi ho già detto come facciamo a farlo desistere, no? Con le buone o tenendolo per le palle.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Poi, a chi mai verrebbe un dubbio? Qualcuno di voi non si è mai imbattuto in queste tragiche fatalità? In malattie improvvise che portano via in pochi giorni persone giovani e sane, debordanti di vitalità fino a un attimo prima di manifestare i primi sintomi? Sono cose che capitano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E se capitano ad una che ufficialmente fa la <em>escort</em> di alto bordo, chi volete che approfondisca?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Perché questa è la mia “public image”. Una <em>escort</em> per ricchi. Che c'è di strano?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Come dite: che pensavate che fossi un uomo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E perché? Io non l'ho mai né scritto né lasciato intendere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'ho fatto apposta di non usare nomi, sostantivi, aggettivi e participi che mi obbligassero a definirmi per genere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Come mai?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Perché lo so che se mi fossi presentata con la mia vera identità non avreste potuto fare a meno di liberare i vostri pregiudizi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sulle donne, sulle donne delle mie terre, sulle donne che fanno mestieri da maschi, sulle donne che non si tirano indietro se c'è da barattare sesso con ricchezza, successo, carriere, potere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Invece ci tenevo che tutti voi vi faceste la vostra idea astratta su di me. Ed è un idea al maschile, ci scommetterei tutto quel che ho, e che presto non avrò più.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">A parte il fatto che se mi fossi limitata ad esercitare la cosiddetta professione più antica del mondo mi sarei potuta ritirare prima dei miei 45 anni con un gruzzolo che voi futuri pensionati (forse) con poco più del minimo (forse) dopo una vita grama di lavoro sciatto e malpagato (salvo crisi e disoccupazione repentina) non vi sareste mai nemmeno potuto sognare; ma se calcolate che con 6-7 clienti fissi, più qualche extra durante gli eventi che la mia agenzia (sono socia, ricordatevelo) organizzava, in venti anni di attività avrei avuto meno partner di una donnicciola medio-borghese ossessionata dal mito della passione, dell'emozione erotico-sentimentale, della ricerca ossessiva del marito. Una che se ne ripassa 4 diversi al mese minimo e fatevi voi i calcoli per tirare la somma. Poi mi sapete dire il totale, anche dopo solo una decina d'anni di ansiosa ricerca in locali e cene a casa di amici e disco-pub; movide e vacanze in posti da rimorchio garantito e compagnia cantante. Le vostre sorelle aprono le gambe ad un numero maggiore di uomini di quanto non faccia io. E i miei, se non altro, sono tutti ricchi, sani, consapevoli, eroticamente appaganti e, se amano le maniere forti, concordano la parola o il gesto che, se pronunciata, li obbligherà a frenare. Ma loro, le vostre sorelline, mogli, figlie, sono okay per la massa insulsa, mentre io ai vostri occhi sarei stata “una di quelle, una che se le è andata a cercare. Ben le sta!". Qualche battutaccia, qualche benpensante che ravvede in tutto questo i segnali di una implacabile giustizia divina, qualche vecchio sporcaccione che dovrà rimettersi a sfogliare il catalogo on-line delle sue fantasie erotiche in affitto e...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">A proposito! Aspettate un secondo!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fermi tutti</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Forse lo so!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Forse almeno la soddisfazione di obbligare tutti quanti a non seppellire l'inconfessabile insieme ai miei resti c'è.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sono o non sono al centro del multi-gossip per via di alcune presenze a certe cene eleganti dove mezza nomenklatura nazionale si rinfrancava dopo aver esercitato la dura e nobile, nobilissima arte di governare? Vero è che il mio ruolo era più quello di organizzare che non quello di prestarmi a soddisfare concupiscenze assai poco originali, a fronte di tanta pretenziosità esteriore tutta a base di raffinati erotismi ed esotici scenari, ma questo la gente non lo sa e per tutti sono “la <em>escort</em> ora 34enne di origini arabe” che starebbe inguaiando un anziano uomo politico che non si è mai saputo rassegnare all'idea che la vita è a termine, per tutti, lui compreso. E che i soldi comprano attenzioni e prestazioni e garantiscono presenze di giovani donne al tuo fianco, ma non faranno di te il fulcro delle loro libere fantasie nemmeno nei momenti di maggiore esposizione emozionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Basta una conferenza stampa a sorpresa, un paio di avvocati di quelli che dico io e il gioco è fatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Molti sempliciotti penseranno al vecchio porco come ad un potenziale mandante, ma, per quanto questo sia risibile, io glielo lascerò pensare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Detto fra noi, non c'è una sola ragione al mondo per ritenere lui l'artefice di un tale complotto. Prima di tutto ciò che ha combinato è ormai quasi del tutto noto, e quel che ancora non si sa è facilmente immaginabile; in secondo luogo questo è un lavoro fatto da professionisti veri, intendo dire quello che hanno combinato A ME. Perché voi leggerete questo raccontino quando io sarò già cibo per vermi. E non era facile farmela in barba così. Chi ci ha provato, e sono cose che capitano se fai il mio mestiere, non è più in grado di raccontarlo. Quando quel miliardario texano si mise in testa di metter su una sorta di rete parallela privata di controspionaggio e raccolta di informazioni e di segreti industriali e di traffici illeciti su vasta scala, finendo inevitabilmente col pestare qualche piede sbagliato o col farla fuori da qualche vaso che doveva rimanere asciutto e pulito, io non esitai un attimo ad attirarlo in una trappola a Beirut nella quale perse tutto, con tanto di falsa agenzia bancaria e estratti conto on-line fino a che non ebbi le chiavi della sua cassaforte e le sue password e lui si ritrovò da un giorno all'altro travolto da una tale montagna di debiti che agli occhi di chiunque si era procurato da solo tramite una rara combinazione di di investimenti fallimentari. E non ci fu neanche bisogno di levarlo dal mondo, perché la parola “fine” la scrisse lui stesso in una mega-suite di un lussuoso albergo che peraltro non aveva più neanche i sodi per pagare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">No, chi ora se la ride sotto i baffi per come mi ha fregato è qualcuno che deve difendere segreti dai quali dipende la sua stessa vita, oltre al suo prestigio e al potere che gestisce.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Se tutto verrà sepolto insieme a me, nel silenzio totale che conosco benissimo, resteranno solo ipotesi: i servizi di questo o quello Stato, qualche potentato vicino alle gigantesche società di consulenza che fatturano quanto 4 Germanie messe assieme ogni anno che Dio mette in terra. Qualche altra Mata-Hari dell'Est che vuole mettere le mani sul mio portfolio clienti, che effettivamente vale più del suo stesso peso in oro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Se però ora tiro il sasso giusto nello stagno mediatico, non si può più escludere l'imprevisto, la variabile impazzita, l'oscuro Sostituto Procuratore che scoperchia quasi per caso la pentola giusta un'ora prima che un TIR guidato da un autista bulgaro ubriaco lo spazzi via insieme ad altri malcapitati in una piazzola autostradale, salvando inconsapevolmente la sua vita e costringendo tutto l'apparato ad elaborare una strategia di ripiego. Questo è ciò che temiamo noi spie, se vi piace chiamarci così. Più della concorrenza, più dei rischi sempre ponderabili e indicizzati, riferibili a statistiche e gestibili col calcolo delle probabilità. È l'irruzione dell'inconsapevole eroe che rappresenta ai nostri occhi lo scenario più temibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Certo, c'è anche il rischio che tu ti imbatta in qualcuno più abile e con meno scrupoli di te.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E temo che ciò che mi è accaduto sia esattamente qualcosa di simile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Troppo tardi per recriminare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Impossibile rimediare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Troppo tardi per tutto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Epilogo</u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Una vocazione tardiva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Succede, quando passi tutta la vita ad occuparti del bene degli altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La Nobildonna si è sbarazzata di quasi tutti i suoi averi e si è ritirata in un monastero dove vige la regola claustrale più assoluta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vano ogni assedio da parte degli organi di informazione. No comment su tutta la linea.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Però, da testimonianze qualificate, la stampa è stata in grado di ricostruire la vicenda nella sua cronologia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Già da tempo la Nobildonna si diceva turbata dalla piega che le politiche dei principali stati del mondo aveva assunto in materia di solidarietà fra i due emisferi, fra chi ha troppo e chi ha troppo poco o niente proprio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'età avanzata e la mancanza di un adeguato ricambio generazionale dei suoi quadri intermedi, oltre alla crescente difficoltà a superare le politiche ostili di stati un tempo a lei vicini, la aveva indotta a compiere quel passo che aveva già in animo di muovere da molti anni, dai tempi della dipartita del quarto, amatissimo marito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Un paio di settimane di eco e sparirà nel dimenticatoio. Ha un ultimo bonus di notorietà da giocarsi, ma è quello di cui nessuno vorrebbe giovarsi mai: quello della notizia della sua morte. Nel segreto del monastero, a tumulazione avvenuta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non aggiungo altro. Ormai siete in grado di arrivarci da soli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Alcuni dei suoi amici sono stati colpiti da piccole o grandi vicissitudini in un lasso di tempo tutto sommato non estesissimo. Il primario della clinica, malgrado la scienza medica le fosse amica e contigua, ha lasciato questa valle di lacrime per un ictus improvviso e letale. Il Vice-Presidente della Fondazione è rimasto coinvolto in piccoli scandali legati a certe malversazioni che lo hanno sfiorato appena sì, ma indotto a rassegnare le dimissioni da ogni incarico e iniziare una nuova vita in un lontano altrove.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Del vasto impero della Nobildonna resta in piedi soprattutto l'aspetto più mecenatesco, quello legato a musei e Borse di Studio per promettenti artisti del terzo mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il resto del suo regno esiste ancora, ma non è più in testa a lei, ovviamente, né a nessun parente o esponente della sua vecchia guardia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sembra piuttosto che ci sia di mezzo, ora, qualche amico dei miei soci informali della fase della raccolta delle informazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Quella gente mi turba, n</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">on ve lo nascondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ma, purtroppo per me, non è più affar mio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Io sono morta, e questo lo sapete tutti, lo avete letto, lo avete ascoltato nei TG.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tutta la bellezza, la ricchezza accumulata, il lusso che mi aveva a lungo circondata, la seconda vita da professionista dei Servizi, l'aspettativa di una pensione dorata e precoce non rappresentano più niente per me.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Io stessa non sono</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho molti rimpianti, uno più inutile dell'altro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Molti, ma non quello: non rimpiango di aver rinunciato a fare la moglie velata di qualche signorotto del mio paese d'origine, barricata lì a sfornargli marmocchi e vivere nell'ombra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Le luci dello splendore, della ricchezza, del potere che si prende tutto mi hanno sempre attratta. Il mio corpo e l'infantilità di quasi tutti i maschi mi hanno fatto da passaporto. L'amore e le altre stupidaggini da signorine cerca-mariti non mi hanno mai distolto dal mio intento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mi sono fatta farfalla, mi sono fatta leonessa. Elegante e spietata, ho spiccato il volo verso il sole. Non era il sole. Era una stupida griglia acchiappa-insetti. La farfalla ci ha sbattuto contro, si è bruciata le belle ali, ha perso tutto e ora, sappiatelo, vi invidia la vita soltanto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxylaZoGUKV7agmziA-CDdkGsnQs_NzWkNkrGr70X71sMxScPykCCOABk2wWc0UpZOxAPYQ0mnRH2kovQstQlEGGKlDhc5xceDJggX3OK9jmWVXF6QKislvB4OoXl_V01PrVC4bcqmS-w/s1600/fukushima+bn.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="447" data-original-width="340" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxylaZoGUKV7agmziA-CDdkGsnQs_NzWkNkrGr70X71sMxScPykCCOABk2wWc0UpZOxAPYQ0mnRH2kovQstQlEGGKlDhc5xceDJggX3OK9jmWVXF6QKislvB4OoXl_V01PrVC4bcqmS-w/s200/fukushima+bn.jpg" width="151" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><u><b>La proprietà letteraria è riservata all'autore</b></u></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><u><b><br /></b></u></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com2Milano MI, Italia45.4642035 9.189981999999986345.2860135 8.8672584999999859 45.642393500000004 9.5127054999999867tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-21474354832402201332019-03-21T15:18:00.001+01:002019-03-27T08:56:37.313+01:00La vita di Amadeo Peter Giannini nel libro di Guido Crapanzano <div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"Libertà significa c</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">apacità di porre domande, non soltanto possibilità </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">di ricevere risposte." Sergio Lepri</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsw1K70DfxxfiRC2gj2dErb_41J4y34R6PA9n7o0Csl-syU1Mhs6EUvGbQ6xYbhBZ_cpLGbI4m6zCbAS2ccTzjI_qIfjfj-FPfoop03mvfDjkKEDokhw0iJmy96izosR91Gna5qqFy3II/s1600/giannini-italian-man-who-built-bank-of-america+fdc.jpg" imageanchor="1" style="background-color: white; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="560" data-original-width="1140" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsw1K70DfxxfiRC2gj2dErb_41J4y34R6PA9n7o0Csl-syU1Mhs6EUvGbQ6xYbhBZ_cpLGbI4m6zCbAS2ccTzjI_qIfjfj-FPfoop03mvfDjkKEDokhw0iJmy96izosR91Gna5qqFy3II/s1600/giannini-italian-man-who-built-bank-of-america+fdc.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b style="background-color: white;">La Famiglia di Amadeo Giannini a bordo della nave Giulio Cesare il Mario Giannini, il 13 luglio 1923. Nella fotografia vediamo il figlio maggiore, Clara, la moglie, Amadeo Giannini, Claire Giannini, la figlia, e Virgil Giannini, un altro figlio di Amadeo.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Guido Crapanzano è un uomo fortunato che nella vita è riuscito ad ottenere grandi successi in vari campi, grazie al suo vivido acume intellettuale, alla sua costanza nel perseguire un risultato e all'impegno nello studio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giovanissimo sale alla ribalta delle cronache musicali per essere stato uno di primi <i>rocker</i> italiani, col nome di Guidone, per via della sua corporatura extra large, nel 1965 raggiunge l'apice della fama artistica accompagnando nientemeno che i Beatles nella loro mitica tournée italiana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Oggi però non vi racconterò di quei giorni, ma di un uomo d'affari molto importante di origine italiana, un visionario che ha colpito la fantasia di Crapanzano al punto di studiarne la vita per più di 40 anni per poi raccontarne dettagliatamente le vicende in un libro ben scritto che sa portare il lettore in un'atmosfera d'altri tempi, rispondendo a molte domande.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In Italia, in pochi conoscono Amedeo Peter Giannini, ma Giannini è stato un uomo molto importante legato alla cultura italiana e americana; è grazie a lui se Hollywood è nata e si è sviluppata e se molti italo-americani hanno potuto avviarsi verso il successo economico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Guido Crapanzano si imbatté per la prima volta con la figura storica di Giannini nel 1971, durante un viaggio negli USA per visitare uno zio. A San Francisco, a casa dello zio vede una fotografia di un uomo molto distinto e quando apprende che quell'uomo aveva aiutato gli italiani in America decide si saperne di più, si reca così a visitare il museo della Bank of America dove può visionare tutto il materiale appartenuto al banchiere più anticonvenzionale del mondo. In quel museo apprende che la figlia di Amadeo Giannini, Claire Giannini Hoffman viveva ancora a Seven Oaks, un <i>ranch</i> ad una quindicina di miglia da San Francisco. Ovviamente, Guidone si recherà a Seven Oaks per conoscere Claire e per farsi raccontare la vita del famoso padre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dopo la morte di Amadeo Giannini, nel 1949, Claire diventò presidentessa della Bank of America, prima il presidente era il fratello Henri e lei era la vicepresidentessa; era stata anche presidentessa della Bank of Italy. Per questo motivo, ogni anno a settembre, Claire, in occasione del consiglio d'amministrazione, partiva dall'America per recarsi in Italia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La storia di Amadeo Giannini è molto affascinate ed è tipica del <i>self made man</i> partito dal nulla che poi riesce addirittura a creare la più grande banca del mondo e ad avere contatti con tutte le personalità più importanti d'America e d'Italia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Crapanzano torna a visitare Claire Giannini nel 1974 e dal 1975 la rincontra ogni anno anche in Italia, quando lei si fermava per una settimana a Firenze dove aveva sede la Bank of America (nata come Banca di Sicilia, poi trasferita a Napoli e diventata nel 1922 Banca d'America e d'Italia).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Claire arrivava in Italia accompagnata da un autista che noleggiava le automobili sul posto per il trasporto della Signora Giannini e di un gatto che non si separava mai dalla sua padrona. Giuseppe, il gatto, era legatissimo a Claire e Claire al suo gatto, tanto che ancora adesso a Firenze c'è ancora chi si ricorda di loro: Alberto Fortini della Bank of America, anche perché Giuseppe morì a Firenze. Venne dato un pubblico annuncio funebre sui giornali per ricordarne la morte e venne fatto il funerale, al quale accorsero dall'America tutti i dirigenti della Bank of America, invitati per l'occasione dalla presidentessa. Ovviamente, restarono abbastanza sorpresi di presenziare ai funerali di un gatto, ma quale sacerdote si sarebbe opposto ad una richiesta di questo tipo, proveniente da una delle donne più ricche del mondo? In certi casi è indispensabile essere riverenti verso le richieste di chi soffre...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Questo è un episodio privato che mi è stato raccontato da Crapanzano. Il libro è una seria biografia di un grande uomo d'affari; non contiene aneddoti così divertenti, ma sicuramente vale la pena di essere letto. Io l'ho divorato in un paio di giorni, anche perché è scritto in modo molto scorrevole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Terminate le riunioni del consiglio di amministrazione, Claire Giannini soggiornava per una settimana a Forte dei Marmi o a Rapallo, all'Hotel Bristol, dove per varie volte veniva raggiunta da Guido Crapanzano che ascoltava le memorie che l'ereditiera americana riportava di suo padre e della sua famiglia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><a href="https://www.graphofeel.it/index.php/my-account-top/e-book/amadeo-peter-giannini-ebook">"Amadeo Peter Giannini, il banchiere che investiva nel futuro"</a>, contiene una notevole quantità di storie intime della famiglia Giannini, come la spiegazione di come Amadeo conobbe sua moglie Clare Cuneo; anch'essa di origini liguri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Claire aveva conservato l'abitudine di suo padre di riunirsi a tavola con la famiglia per parlare dei fatti accaduti durante la settimana, cosa che in altra forma accadeva in quelle due o tre ore al giorno o durante i pasti che talvolta Guido Crapanzano consumava insieme a Claire all'Hotel Bristol.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nel tempo, i nemici del banchiere italo-americano</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> riuscirono ad appropriarsi della Bank of America; stimo parlando di una </span></span><span style="font-size: large;"><i style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">lobb</i><i style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">y</i><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"> </span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">ebraica potentissima composta dai Rothschild, i Rockfeller e i Morgan, furono loro a rastrellare le azioni della Banca di Amadeo una quindicina d'anni dopo la sua morte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La Bank of America diventò di proprietà della Deutsche Bank, il museo che visitò Crapanzano a San Francisco fu trasferito a Francoforte</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> e poi venne chiuso.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piano piano la memoria di Giannini veniva occultata, mentre in Italia era già rovinata dal fatto che lui fosse amico di Mussolini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giannini venne in Italia una prima volta nel 1912 per motivi familiari, mentre nel 1922 si trovava a Roma, all'Hotel Excelsior, quando Mussolini arrivò in città seguito dalle sue Camicie Nere impegnate con lui nella Marcia su Roma. Dall'appartamento 131, che era l'appartamento in cui prendeva sempre per sé anche Crapanzano durante i suoi soggiorni a Roma, Giannini vide sfilare Mussolini e i suoi seguaci in via Vittorio Veneto, mentre stavano per dirigersi verso il Parlamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mussolini piacque a Giannini perché quest'ultimo pensava che in quegli anni il dittatore facesse il bene della nazione, ma soprattutto perché dava dignità agli emigranti italiani che fino ad allora non avevano mai avuto una patria che li rappresentasse e si preoccupasse di loro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mussolini, con le bonifiche delle Paludi Pontine, riuscendo a dare lavoro a molte persone e con altri interventi che si rivelarono popolari nei primi anni della sua politica, dava motivo agli italiani all'estero d'essere orgogliosi del loro paese; per questo quando Giannini ritornò a Roma nel 1926 (aveva già conosciuto Mussolini precedentemente) regalò un milione di dollari al Ministero dell'Agricoltura e del Commercio (il Ministero del Tesoro si chiamava così a quei tempi), per favorire lo sviluppo dell'economia italiana. Si trattava di una cifra che potremmo far corrispondere a circa un miliardo e duecento milioni di euro di oggi: quasi l'equivalente dell'odierno bilancio dello Stato. Questi soldi permisero a Mussolini di crescere il suo consenso tra gli italiani, far sviluppare il paese e produrre ciò che serviva. Giannini finanziò anche Edoardo Agnelli e dopo la guerra il figlio Gianni che operò per la ricostruzione della Fiat.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La questione non è risaputa in Italia, ma a Giannini non piacque quando Mussolini prese provvedimenti legislativi e amministrativi conosciuti come "Leggi razziali", così nel 1938 si dissociò dal fascismo e scrisse che per l'Italia era un grave errore allearsi alla Germania di Hitler. Giannini dopo la guerra continuò ad essere visto con diffidenza perché era erratamente ancora considerato un amico di Mussolini; per questo fu totalmente cancellato dalla storia del nostro paese.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Al contrario, in USA Giannini venne inserito nella Hall of Fame for Great Americans intorno al quindicesimo posto, fino ad una ventina di anni fa.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La Banca d'America e d'Italia dopo essere stata assorbita dalla Deutsche Bank è stata rivenduta senza affidare ad altri il suo nome. Solo gli sportelli sono stati ceduti ad altre banche italiane.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La Deutsche Bank era una banca importantissima che come altre banche si è riempita di titoli tossici, i famosi Subprime.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dal 1999, anno in cui la finanza internazionale ha visto manifestarsi una grande crisi, ad oggi l'economia dei paesi occidentali non riesce a trovare valide soluzioni per ricominciare un ciclo positivo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Se non torneranno alla ribalta figure autorevoli e capaci di occuparsi dei problemi della gente è molto probabile che entro due </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">o tre anni il sistema economico salterà, perché nessuno stato è più in grado di pagare i debiti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nessuno è in grado di prevedere che cosa accadrà dopo... Ma c</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">iò che sta già accadendo in Venezuela dovrebbe essere di monito per tutti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">È probabile che arriverà un'inflazione mostruosa per tutti, tranne che per i paesi orientali come Cina, Corea ed altri che continuano a produrre beni e non hanno titoli tossici nelle casse delle loro banche (o che ne hanno solo in quantità molto limitata). </span><span style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif; font-size: large;">TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNB7AA2NRCFwdZimS2BwmJRiUBhXDN04AMMPC7Uzoc0p3IhiGm3RO9lbYBDCCvLz-g6NE_1mMttOF49QcclqEn0gghAU14msMJH81acEOt33jpPGR2xZm5JhzYSbGUZ893e9Pb4xqczGI/s1600/Giannini-370x492.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="492" data-original-width="370" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNB7AA2NRCFwdZimS2BwmJRiUBhXDN04AMMPC7Uzoc0p3IhiGm3RO9lbYBDCCvLz-g6NE_1mMttOF49QcclqEn0gghAU14msMJH81acEOt33jpPGR2xZm5JhzYSbGUZ893e9Pb4xqczGI/s1600/Giannini-370x492.jpg" title="Amadeo Peter Giannini, il banchiere che investiva nel futuro - Guido Crapanzano" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Amadeo Peter Giannini, il banchiere che investiva nel futuro - Autore: Guido Crapanzano - Editore: Graphofeel - Prezzo: 18 euro</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<u style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></u></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<u style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif; font-size: large;"><b>Tutti i diritti sono riservati</b></u></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><u><b><br /></b></u></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-76758944677790806232019-03-14T15:01:00.001+01:002019-03-21T07:11:48.092+01:00L'arte non esiste più, viva l'artigianato (Arte concettuale e decadenza)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: left;">"Coloro che sono capaci di vedere oltre le ombre e le bugie della propria cultura non saranno mai capiti, tanto meno creduti, dalle masse."</span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: left;"> Platone</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: left;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0RuJ-6INrN2a9kBTk3jlYEKd2UeNmh3xSdMqtjUlhyepUk7kfajVArU-yzB2PU6n92Yl2cmYMkpI64jmhJplxI_5P9s5HJFY9-BrS0_ckEdLw3sG6Agf9QHU385aoiIfzE8NDuETjPDc/s1600/bodyworlds.900x600.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Il concettualismo ha ucciso l'arte Real Bodies" border="0" data-original-height="558" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0RuJ-6INrN2a9kBTk3jlYEKd2UeNmh3xSdMqtjUlhyepUk7kfajVArU-yzB2PU6n92Yl2cmYMkpI64jmhJplxI_5P9s5HJFY9-BrS0_ckEdLw3sG6Agf9QHU385aoiIfzE8NDuETjPDc/s1600/bodyworlds.900x600.jpg" title="Il Body World di Gunther von Hagens ci presenta un inquietante orribile mondo di esseri umani morti e plastificati con polimeri di silicone; difficile non pensare che questa non sia una profezia riguardante il nostro futuro." /></a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><span style="background-color: white; text-align: left;">Il Body World di </span><span style="background-color: white;">Gunther von Hagens ci presenta un inquietante orribile mondo di esseri umani morti e plastificati con polimeri di silicone; difficile non pensare che questa non sia una profezia riguardante il nostro futuro.</span></b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: 16px; text-align: left;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mi ricollego a quanto accennato nel <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2019/03/bank-sy-o-bank-not-questo-e-il-problema.html" style="background-color: #fff2cc;">precedente post</a> per esporre le mie preoccupazioni per la progressiva scomparsa delle </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">competenze tecniche per la realizzazione di opere artistiche e di pregio che richiedono conoscenze artigianali e metodi di produzione individuale di grande tradizione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Da alcuni anni mi sono accorto che l'arte contemporanea si sta orientando sempre più verso l'abbandono delle capacità manuali e dell'ingegno per cercare delle soluzioni che possano risolvere problematiche riconducibili alla creazione di oggetti artistici in altro modo. Si procede con il progressivo apprezzamento di un'idea che sminuisce il valore della realizzazione di un manufatto artistico, fino a conferire pregio esclusivamente ad un concetto astratto, svincolato dalla materia e dall'abilità di effettuare un lavoro manuale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'attuale propensione a sostituire il prodotto artistico con un "feticcio" che possa essere facilmente fabbricato per mezzo di sistemi meccanizzati o computerizzati di tipo industriale, come stampanti digitali, 3D, plastificazioni o altri macchinari automatici, sta definitivamente dando il colpo di grazia alle eccellenze dell'artigianato di qualità, dell'arte tradizionale e delle intelligenze presenti nel nostro paese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho cercato molte volte di segnalare questo problema attraverso il mio blog di varia cultura andando a intervistare artigiani e artisti che operano in maniera tradizionale e finalmente sembra che il mio messaggio sia stato recepito anche nelle alte sfere della formazione accademica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Un tempo, l'Accademia di Belle Arti di Brera formava i suoi studenti basandosi sull'insegnamento scientifico delle 4 materie primarie: pittura, scultura, decorazione e scenografia. Gli altri corsi erano di perfezionamento a quelli appena citati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'Accademia, per esempio, insegnava come fare i colori e come usarli ma ora, ammesso che ne siano rimasti, è possibile trovare pittori a noi contemporanei che sappiano riprodurre l'incarnato di un volto? Immagino che oggi ben pochi siano in grado di fare una cosa del genere perché queste tecniche, sempre tramandate di generazione in generazione, dal maestro all'allievo come un sapere prezioso da custodire con molta riservatezza stanno scomparendo nell'uso e nella memoria di chi le conosce. L'allievo, oltre ad apprendere le tecniche si esercitava nel tempo fino a diventare padrone di queste conoscenze ed essere maestro a sua volta per chi sarebbe arrivato dopo di lui. La pittura, così come la scultura e le altre pratiche artistiche, è un mestiere artigianale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ai giorni nostri, l'arte contemporanea utilizza solo la gestualità di un individuo che progetta ciò che immagina, senza curarsi molto del risultato finale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Platone diceva che l'arte non esiste, tutto è finzione e copia della natura. L'artista era considerato pericoloso perché allontanava l'uomo dalla politica e dalla vera visione del mondo, ma in realtà voler avvicinarsi alla perfezione della natura non deve essere considerato un delitto perché nel tentativo di riprodurre il vero ogni artista infonde la sua personalità e la propria visione del mondo, arricchendolo in qualche modo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lo stile di un artista o di uno scrittore nelle loro opere si formano attraverso il loro carattere di uomini felici, infelici, egoisti, generosi o quant'altro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Anche nelle accademie di belle arti ci si sta accorgendo che ormai nessuno è più in grado di fare niente che possa essere ricondotto alle pratiche artistiche tradizionali. Tutto o quasi è stato abbandonato o dimenticato, ma i giovani hanno bisogno d'imparare qualcosa di pratico, non solo di teorico; per questo si sta recuperando l'istituzione di corsi speciali in cui intervengono gli artigiani per far vedere, ad esempio, come si lavora un affresco o di come si fa un bassorilievo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Purtroppo, è venuto a mancare l'insegnamento di chi effettuava il lavoro. Una volta era chi aveva la bottega ed era vicino a chi ordinava i lavori che insegnava, mentre oggi ci sono insegnanti specializzati in tutt'altro che non conoscono direttamente la materia che insegnano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Artisti come Achille Funi che prima si diplomò all'Accademia di Brera per poi dedicarsi con grande successo alla pittura, alla scultura, all'architettura, alla scenografia, all'illustrazione e alla grafica o </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Francesco Hayez, altro gigante della pittura internazionale fecero parte degli insegnanti dell'Accademia di Brera; ma oggi chi abbiamo? Architetti, teorici e gente sicuramente ben preparata, ma che poco hanno da trasmettere ai giovani a livello di mestiere e soluzioni pratiche</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Chi non ha una sua precisa idea sull'arte spesso va a vedere le mostre di arte contemporanea più per atto di presenza che per convinzione e quando gli si chiede cosa ne pensi di ciò che ha di fronte afferma di trovare tutto molto bello solo perché non sa cosa dire o per non fare brutta figura. Le stesse persone messe davanti ad un vero quadro riescono però a capire la differenza tra un'opera bella e ben fatta e un lavoro messo in cantiere solo per suscitare sorpresa o scandalo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Gran parte dell'arte contemporanea sta producendo spazzatura, ma pochi affermano una cosa del genere per non andare contro il sistema dell'arte e gli interessi economici che questo genera, ma è inevitabile che la nostra società in crisi non sia in grado di mostrarci altro che lo sfacelo del tempo. L'arte come espressione anticipatrice di quello che verrà ci dà dei segnali molto importanti per farci comprendere in che tipo di mondo vivremo. Questi segnali possono anche essere intesi come la dimostrazione che la nostra è un'epoca di decadenza totale e di sfascio di valori umani e culturali.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'artista di strada, al pari degli artisti che lavorano nei loro laboratori sentono e comunicano al mondo le trasformazioni in corso, oltre che la cattiveria e l'indifferenza che assalgono gli uomini della nostra epoca, e si esprimono con lavori di dubbio gusto che esprimono il loro modo di vedere ciò che li circonda. L'arte ci allerta e noi dobbiamo aprire bene gli occhi per capire a cosa stiamo per andare incontro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nel momento in cui i vecchi artisti sono quasi al di fuori di questo sistema dell'arte che propone messaggi preoccupanti, non resteranno molte possibilità per recuperare tecniche e soggetti tradizionali capaci di parlarci di un mondo in armonia con se stesso o per dare speranza al pubblico.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I giovani giustamente, a parte pochi individui congenitamente ribelli, ascoltano chi dà loro un insegnamento accademico, ma questo modo di porgere attenzione a un'arte sempre più teorica e concettuale non fa che portare alla distruzione di quello che dovrebbe aiutare a pensare e progettare una società diversa e migliore. La storia dell'arte va conosciuta e studiata attentamente per non ricadere in stereotipi già vissuti e per rendersi conto che allo stato attuale tutti criticano tutto senza proporre davvero nulla di valido.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Preferirei evitare di fare nomi o esempi, ma non ritengo che proporre cadaveri umani o animali morti come opere d'arte sia l'espressione evoluta di un mondo che ha un futuro raggiante davanti a sé.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ancora una volta, <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2016/05/siamo-circondati-da-morti-viventi.html">la decadenza della nostra società</a> ci viene annunciata dall'arte o da quello che viene definito in tal senso. TG</span><br />
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-67800855236268365602019-03-10T09:41:00.000+01:002019-03-10T15:35:21.647+01:00Bank-sy o Bank-not. Questo è il problema<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">So di averne già parlato con il <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2019/01/banksy-al-mudec-una-recensione-non.html" style="background-color: #fff2cc;">Dr. Porka's</a> e di andare un po' controcorrente, ma considero il <i>business</i> di Banksy una g</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">rossa presa in giro. Chi si comprerebbe una serigrafia dozzinale fatta non si sa bene da chi pagandola più di 100 volte il suo valore reale?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Su questo argomento ho voluto sentire anche il parere del mitico Joe Iannuzzi ed ecco cosa ne è emerso... TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-X3Sc2K0cAOqhQvta5ANU9Z01cuWYbihkOR-yLDNUp2IxeavdXrLSFUBj0wUFdlozTjTQjv9CSKKo_AFRj7YweVq4FUn1llS7Dv5To_wjokA-dfIeu-yL2dWbVWv923vTC_fUQ5cNlzQ/s1600/flower.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="625" data-original-width="980" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-X3Sc2K0cAOqhQvta5ANU9Z01cuWYbihkOR-yLDNUp2IxeavdXrLSFUBj0wUFdlozTjTQjv9CSKKo_AFRj7YweVq4FUn1llS7Dv5To_wjokA-dfIeu-yL2dWbVWv923vTC_fUQ5cNlzQ/s1600/flower.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Washington DC USA 1967 Fiori nei fucili - Fotografia di Bernie Boston</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tony Graffio: Gentile Joe, dopo la causa legale della società <a href="https://www.ninjamarketing.it/2019/03/07/banksy-mudec-milano-copyright-street-art/">"Pest Control Office Limited"</a> contro la società "24 Ore Cultura" conclusasi come ben sappiamo, vorrei avere un tuo parere sulla vicenda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Joe Iannuzzi: Caro Tony ritengo giusto che tutto il <i>merchandising</i> sia stato ritirato, essendo registrato come marchio il nome "Banksy", tieni conto che se la società Pest Control avesse avuto anche il diritto di riproduzione delle immagini delle opere dell'artista… la società 24 Ore Cultura avrebbe perso in toto la causa. Questo diritto non lo ha poiché se l'artista lo rilasciasse, tutti verremmo a sapere il suo nome, o chi c'è dietro a questo <i>business</i>, cosa che invece resta più o meno misteriosa, per il momento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Non pensi che questo contenzioso sia stato fatto ad arte con il preciso intento di far parlare dell'artista e della mostra milanese?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">JI: Tutto è possibile: tieni conto che l'arte è linguaggio, comunicazione, e senza pubblicità e persuasione all'acquisto non c'è arte. Quindi nella società in cui viviamo, che è priva di contenuti, la cosa migliore per farsi notare è creare una notizia: far parlare di sé incoraggiando la polemica e la <i>bagarre</i>. Un'opera molto significativa e iconica di Banksy come il "lanciatore di fiori (dove i fiori stanno al posto di una bottiglia Molotov)" non è per niente rivoluzionaria: che differenza c'è tra questa immagine e la fotografia scattata nel 1967 da </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: center;">Bernie Boston che mostra un ragazzo</span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> mentre inserisce un fiore nelle canne dei fucili dei soldati che arrestavano i giovani che non volevano partire per la guerra in Vietnam? Nessuna. Il concetto è lo stesso. Le idee sono sempre quelle, basta trovare un modo leggermente diverso per esprimerle e saperle veicolare bene con l'aiuto dei mass media per creare un po' di confusione agli occhi di chi non ha una memoria storica e diventi un artista! Quello è un g</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">esto ripreso da tutta una generazione di Hippie che poi è arrivato fino a noi ed è stato rielaborato fino ad attualizzarlo in qualcosa di più comprensibile dai ragazzi di oggi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Un artista della comunicazione, per l'appunto... I graffiti di Banksy ti sembrano utili per le campagne pubblicitarie a favore della pace nel mondo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">JI: Perché no?! Oggi, effettivamente, la comunicazione è la vera arte. I nuovi artisti sono gli uffici stampa e gli stilisti della moda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Perché gli stilisti?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">JI: Perché tramite la comunicazione rendono un prodotto fatto in Cina che vale pochi euro un oggetto di lusso e di prestigio venduto a migliaia di euro: i veri artisti sono loro (risata). Guarda caso </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Prada, Trussardi, Fendi</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> hanno aperto diverse fondazioni che si occupano molto spesso di mostre d'arte. Non mi stupirei di vedere una mostra su Bansky organizzata anche da loro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Neanche tu hai una buona considerazione di Banksy...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">JI: Banksy è un fenomeno che rappresenta molto bene la società in cui viviamo: vuota, demenziale e superficiale. Stiamo parlando di Street art dal messaggio immediato e pop, nel senso di popolare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Con il marchio Bansky registrato, come anche alcune sue opere, non pensi che sia diventato anche lui parte del <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2014/11/o-sistem.html">sistema dell'arte</a>?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">JI: Certamente: quando si parla di soldi, tutti li vogliono. Addio all'anti-sistema, al concetto di Street art e di arte pubblica fruibile da tutti gratuitamente. Sai, anche il mio cane quando muove la coda lo fa per avere qualcosa in cambio... Lo stesso capita per la Street art e Banksy, o per meglio dire per la società Pest Control e non solo lei. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I multipli dell'artista, che tu hai visto nella mostra al Mudec di Milano, sono venduti in modo seriale. La vera arte è il graffito sul muro, le serigrafie tirate in non so quanti esemplari e tutti i <i>gadget</i> sono il <i>merchandising</i> per far soldi... </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mi risulta anche un po' strano che l'attenzione dell'artista di Bristol si concentri sul merchandising del Mudec e poi su internet si trovi ogni sorta di chincaglieria che riporta i suoi disegni. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Più sistema di così non ci può essere, sono esattamente gli artisti e i loro agenti che impongono queste regole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Senza contare che sull'autenticità di un prodotto seriale che non ha un autore preciso si potrebbe sollevare ben più di qualche dubbio, allo stesso modo in cui ci si può divertire a discutere su chi è l'autore del <i>merchandising</i>. Ormai l'arte è un prodotto industriale non più all'artigianale; a mio parere questa scelta ha già decretato la sua fine. Meglio acquistare un oggetto significativo e di buona fattura artigianale che un prodotto industriale privo di originalità. L'arte pura come espressione di genio e capacità personali di un singolo individuo non rendeva abbastanza per gli sforzi economici che c'erano dietro per imporre un artista al grande pubblico, affaristi come Warhol hanno pensato bene rendere più redditizia questa operazione portando tutto su grande scala, svuotando e spersonalizzando il gesto creativo. Da quando gli americani trattando l'arte come un prodotto di consumo di massa hanno imposto una nuova visione dell'opera artistica che è diventata merce da piazzare a gente disposta a spendere qualsiasi cifra per avere in casa un frammento di contemporaneità, qualcosa di cui tutti parlano e che finisce per banalizzarsi finendo impressa anche sulle tazze da te o su souvenir da quattro soldi, oggetti che poi non si rivelano tanto diversi dalla "opera" che prendono a campione...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Che cosa mi puoi dire </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">invece</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> di "Girl with the balloon" e della scelta di Bannksy di distruggerla durante la vendita con un ingegnoso meccanismo che si è attivato durante l'asta di Sotheby's?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">JI: Anche quello fa parte dello spettacolo. Chiunque abbia visto un telegiornale o letto un quotidiano ha trovato questa notizia. <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2019/01/carlo-cecaro-spacciare-bansky-originali.html" style="background-color: #fff2cc;">Tutti conoscono il nome Banksy</a>. Obiettivo raggiunto; l'artista la cui identità non si conosce è "conosciuto" da tutti. Il luogo (asta di Sotheby's a Londra) è quello adatto, il prezzo dell'opera supera il milione di sterline, ci siamo, la situazione è quella giusta. E per portare lo spettacolo alla sua apoteosi ecco mettersi in funzione il meccanismo che distrugge l'opera (anche se una sua parte si è inceppata). Banksy diventa così un mito vivente, ma difficile pensare che questa operazione abbia potuto compiersi senza la complicità di chi ha organizzato la vendita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Se domani girando per la città chiederai alle gente: conosce Banksy? Molti diranno di sì. Se invece andrai in giro a chiedere chi è Josef Albers... Beh, preparati a non ricevere nessuna risposta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Per quale motivo succede tutto ciò?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">JI: Perché la gente ha la memoria molto corta, è interessata al contemporaneo, agli eventi che vive in questo momento che sono di contorno alla propria vita; vuole sentirsi importante e credere di essere in qualche modo al centro dell'attenzione, anche soltanto riportando le notizie di cui sente parlare attorno a sé. Bansky è il protagonista di un pesante <i>battage </i>mediatico da diversi anni ed evidentemente era giunto il momento di ricavarne un ritorno economico non solo mettendo in vendita i suoi lavori, ma anche organizzando mostre un po' ovunque.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Vale la pena parlare ancora di lui?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">JI: Se non ritieni valido un artista, la cosa migliore da fare è di non parlarne. S</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">crivendone e discutendone crei attenzione a quello stesso fenomeno di massa, come stiamo facendo noi in questo momento (risata).</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Joe, mi hai convinto: non parleremo più di Banksy su queste pagine... e nemmeno di <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2016/05/him-e-arrivato-cattelan-non-sappiamo-se.html" style="background-color: #fff2cc;">Cattelan</a>!</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0kdJerWdnVZUzK1EIrLyv7mVgKg8J58WCQUiNVnXkI7TzQao0JjuM6h848CLz4BDQYW2Ns_QndCvCUyvtsNmsUfJWeNa0alm1KtwBOq-IH3h4F0UHYn6Rr4FVyXwPoYSSRVi9XV4URv4/s1600/Banksy+bag.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="500" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0kdJerWdnVZUzK1EIrLyv7mVgKg8J58WCQUiNVnXkI7TzQao0JjuM6h848CLz4BDQYW2Ns_QndCvCUyvtsNmsUfJWeNa0alm1KtwBOq-IH3h4F0UHYn6Rr4FVyXwPoYSSRVi9XV4URv4/s1600/Banksy+bag.jpg" title="Una certa idea di non violenza - Merchandising Banksy" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Una certa idea di non violenza - Merchandising Banksy</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><u>Questo articolo scritto da Joe Iannuzzi e Tony Graffio non è coperto da diritto di copyright e può essere riprodotto e diffuso in ogni sua parte a piacere</u></b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><u><br /></u></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><br /></b></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Bristol, Regno Unito51.454513 -2.587909999999965351.296248 -2.9106334999999652 51.612778 -2.2651864999999654tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-80077428095420541502019-03-08T08:19:00.000+01:002019-03-08T08:19:24.753+01:00No Tampon Tax a Milano (No Iva)<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Oggi parliamo di...</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Tasse. O meglio, di imposte.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Non starò a ricordarvi la differenza tra tasse e imposte, ma mi sento di affermare che se il cittadino medio si lamenta del fatto che al pagamento delle tasse non corrisponde un servizio adeguato, specialmente in certi settori, a maggior ragione c'è da dire che il pagamento delle imposte non ha alcun senso.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">L'Iva al 22% è decisamente un'imposta stratosferica che tutti gli italiani odiano profondamente e che in certi casi raggiunge un completo <i>nonsense</i>. Pagare per acquistare è veramente un paradosso che in un'epoca di crisi dovrebbe essere totalmente rivisto.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Frammenti di Cultura è sempre uno spazio d'informazione e documentazione indipendente che presta attenzione a quello che accade per le strade di Milano; quando Tony Graffio si è imbattuto in un enorme cilindro bianco dalla semi-cupola sporca di rosso si è subito chiesto che cosa avesse davanti agli occhi.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Da lontano, la prima impressione ricevuta era un po' diversa dal contenuto espresso nella protesta contro la Tampon Tax, ma poi tutto s'è chiarito.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5iW4gyRHCs3UubAlkgKWLgvm_BFCvxxWHyGOAkBtdJXOMCB0Tn3HgFmkxYwxsSz5fOGTK3juiF5hrU_XDZexr2fyV4oapEnQ82VqpfDkdBQIPOan-YRQlmySjzwSltGeV58s53oUJuz4/s1600/Tampax+no+tampon+Tax.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="No Iva , no tampon tax" border="0" data-original-height="1100" data-original-width="733" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5iW4gyRHCs3UubAlkgKWLgvm_BFCvxxWHyGOAkBtdJXOMCB0Tn3HgFmkxYwxsSz5fOGTK3juiF5hrU_XDZexr2fyV4oapEnQ82VqpfDkdBQIPOan-YRQlmySjzwSltGeV58s53oUJuz4/s1600/Tampax+no+tampon+Tax.jpg" title="Super Tampax contro l'Iva al 22%" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Super Tampax contro l'Iva al 22%</b></span></div>
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Quando la protesta diventa arte di strada.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Più efficace di un graffito, più diretto di uno striscione portato in manifestazione, il Tampax gigante esposto fuori da un portone di una via milanese a ridosso dei Caselli di Porta, fa la sua bella figura ed esprime pienamente la dimensione della protesta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjooKuLVSJOEGiHv8iPWCsQntMlnySV1YsNsokHG1vI30iUlx5fi4LNE7Vum1JlJh5GvcAH2cgJ0XCLJO_VA8lt5uXw2koqEb5yQeIZhLugxujo0tJQe3csW_z9xmIR7bsx0oTtY0jIDTs/s1600/Tampax_Le+proteste+di+Frammenti+di+cultura.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="No Tampon Tax a Milano" border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjooKuLVSJOEGiHv8iPWCsQntMlnySV1YsNsokHG1vI30iUlx5fi4LNE7Vum1JlJh5GvcAH2cgJ0XCLJO_VA8lt5uXw2koqEb5yQeIZhLugxujo0tJQe3csW_z9xmIR7bsx0oTtY0jIDTs/s1600/Tampax_Le+proteste+di+Frammenti+di+cultura.jpg" title="Due passanti osservano con attenzione il Tampax gigante contro la Tampon Tax." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Due passanti osservano con attenzione il Tampax gigante contro la Tampon Tax.</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Piazzale Antonio Baiamonti, 20154 Milano MI, Italia45.4823349 9.1814577000000145.4809434 9.17893620000001 45.483726399999995 9.18397920000001tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-87367731687347017892019-03-06T08:31:00.001+01:002019-03-06T08:43:14.991+01:00L'amore al tempo dei robot (racconto)<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"L'amore è la poesia dei sensi." <a href="http://armandobruzzesi.blogspot.com/2013/04/come-ho-conosciuto-il-re-dei-barboni.html" style="background-color: #fff2cc;">Armando Bruzzesi</a></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho il piacere di presentarvi il racconto perfetto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Avete già avuto modo di leggere i racconti che <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2016/11/stefano-bacci-scrivere-per-il-cinema.html" style="background-color: #fff2cc;">Stefano Bacci</a> ha scritto in esclusiva per "Frammenti di Cultura" e so che vi sono piaciuti molto, ma ciò che leggerete tra poco vi piacerà ancora di più perché riesce a raccontare una storia originale e sorprendente in modo attuale, discreto e credibile, aprendo una finestra sul futuro delle relazioni umane che sicuramente verranno sconvolte dalle tecnologie, ma anche dalle ricerche sui sentimenti e dalle reazioni di soggetti semi-umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Se l'uomo è un essere semi-divino il robot diventerà sempre più un essere semi-umano, chi mi segue sa che questo è un argomento che mi tormenta da tempo e ringrazio di cuore Stefano che, pur avendo idee, convinzioni esoteriche e concezioni filosofiche diverse dalle mie, ha saputo interpretare in modo molto preciso le indicazioni che gli avevo dato come spunto per la storia che ha scritto sotto i miei occhi in meno di tre ore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non sto a dilungarmi ulteriormente con la presentazione di questo racconto, ma sappiate che vi trovate di fronte ad un piccolo capolavoro. TG</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUZGVDxXQYJgjoey4ujKtnSwdi1rss9u-LMEGBqynOxuTlJjL3vvWRoVubCCjgk-6-BNlIHWaR6vg6A9sL7E1m-ZWhyphenhyphen2CbOxV4xLpBJ6MaNxkLE6LMKtY2Hsz2zrpIRX5PXsCu_b2xstY/s1600/Maria+Fembot+Metropolis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Toy-droid Maria di Metropolis" border="0" data-original-height="1260" data-original-width="1000" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUZGVDxXQYJgjoey4ujKtnSwdi1rss9u-LMEGBqynOxuTlJjL3vvWRoVubCCjgk-6-BNlIHWaR6vg6A9sL7E1m-ZWhyphenhyphen2CbOxV4xLpBJ6MaNxkLE6LMKtY2Hsz2zrpIRX5PXsCu_b2xstY/s1600/Maria+Fembot+Metropolis.jpg" title="L'amore e il sesso al tempo dei robot" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Maria, il Fembot della Metropolis di Fritz Lang del 1927 ci fa comprendere come l'idea di un essere umano "migliore", </b></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>sessualmente attraente e disponibile sià nella mente degli uomini da molto tempo. Il disegno rielaborato in PS da TG è stato realizzato da John Paul de Quay</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><b>L'AMORE AL TEMPO DEI ROBOT</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">un racconto inedito di Stefano Bacci</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Basta così! D'ora in poi si fa come dice la mia amica Giò”.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Se lo ripeteva ogni 5 passi, passi svelti, decisi, seccati. Era una sorta di strano mantra che ancora le risuonava in testa, anche mentre svoltava l'ultimo angolo di strada che l'avrebbe riportata a casa dopo una camminata di oltre due chilometri.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">D'altra parte, quella serata infelice non poteva durare un solo secondo di più. A costo di tornare a piedi. Tanto ormai le strade erano sicure da un pezzo. Anche di notte. Anche per una donna sola.</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Le vicende raccapriccianti di cui erano infarciti gli archivi digitali del secolo precedente, il ventunesimo, erano ormai un ricordo del passato. Un asteroide o una stazione orbitante, tutt'al più un pezzo di Luna sotto vetro attendevano bulli e <em>stalker</em> dopo la seconda ammonizione. E l'accesso al centro-città era inesorabilmente sbarrato ai non possessori di <em>fit-card</em>, o a quelli che avevano subito un blocco temporaneo. Impossibile barare: gli elementi bio-termici dei tessuti degli abiti e il tele-controllo del chip che modificava in automatico la temperatura corporea avrebbero reso ogni accesso indebito ad un'area interdetta una sorta di suicidio auto-inflitto. Un metro, un grado. Un supplizio. Impossibile andare oltre.</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Le Forze dell'Ordine, finalmente, potevano dedicarsi prevalentemente a redigere i verbali delle operazioni che il sofisticato Security-System a prova di <em>hacker</em> disbrigava in automatico, con un margine di errore statistico inferiore all'uno su 400.000 casi trattati.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Certo, non si poteva mai escludere un accesso improvviso di rabbia, di voluttà distorta, di aggressività fuori controllo, ma gli standard della convivenza civile si erano talmente elevati, almeno nei livelli superiori regolati da accessi super-verificati e riservati solo ad utenti-modello, che il rischio di una sortita solitaria notturna era minimo anche per una giovane donna avvenente e in abiti sexy com'era Lou quella sera.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nei livelli inferiori l'orchestra suonava tutta un'altra musica, ma chi ci sarebbe mai andato, potendo farne a meno? Certo, c'è sempre chi preferisce uscire di casa e andare a pisciare agli urinatoi degli Autogrill invece che nel comodo bagno riscaldato di casa propria, ma l'importante era che non potesse avvenire il contrario. E in effetti nessun <em>pisciatore</em> da autogrill poteva accedere ai bagni caldi. Tutto il resto era libero arbitrio. Vuoi? Puoi? Vai! Vuoi ma non puoi? Stop o sono guai! Puoi ma non ti va? Resta a casa, ne hai facoltà! L'importante è che tu abbia almeno 12.500 punti sulla card. Certo, un bel po' di quei punti era legato al censo, al reddito, al patrimonio di famiglia, ma non c'erano dubbi su quanto un comportamento socialmente virtuoso e pienamente ispezionabile agevolasse la scalata agli accessi consentiti. Anche ai non-ricchi, purché ligi.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ad ogni modo, Lou chiuse in fretta questa breve digressione sul passato e sui raffronti col presente; e nel presente tornò a pensare, imbufalita, all'ultima chiacchierata con Giò, la sua migliore amica, o quantomeno l'unica autorizzata a trattarla da cretina quando non fosse proprio possibile esimersi dal farlo. E dall'ultima volta erano passate meno di 24 ore.</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Tu ssì sciema, Lou!” le diceva col suo leggero accento napoletano che sbucava sempre fuori solo su alcune parole e modi di dire “Ancora che ti ostini a cercare l'oro nel Klondyke a colpi di piccone quando i filoni sono esauriti, esauritissimi da decenni? E ignori il platino a portata di mano, copioso, gratuito?”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“No, Giò, no...perlamordiddio i Toy-droid no! Piuttosto mi faccio monaca”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Ma quale monaca? Schiava dei sensi sei, a chi vuoi darla a bere, tu? Non a me! Raccontalo a quella gatta morta della Sonia che tu puoi stare lontana dal maschio quanto ti pare e piace... io però ti vedo che dopo due bollicine fai già gli occhi dolci a metà dell'universo in pantaloni, Monella che non sei altro”</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E ridevano come matte, le due amiche. Ridevano e parlavano. Questioni leggere e faccende elevate. Non faceva una grande differenza. Non si giudicavano mai e questo aiutava la franchezza. Non è una dote particolarmente inflazionata nelle relazioni amicali femminili. Ma loro due facevano eccezione. Non se ne rendevano nemmeno pienamente conto, ma agivano di conseguenza. E la loro amicizia cresceva in qualità, come il livello di confidenza reciproca.</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Dai, Giò... non mi ci vedo proprio con un Toy-droid, quella specie di cicisbei col coso fra le gambe che sembra vero e che si ricaricano mentre sembra che dormono. No, Dio mio, che orrore, no!”</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Ma lo vedi che sei una causa perduta? Non sembra vero: È vero, reattivo, palpitante come fosse in vera carne. Ma poi, te l'ho già detto: fosse solo una questione del “coso, lì”, come lo chiami te che sembri la Verginella dell'Assunta quando ti metti a parlare di uomini. È tutto il resto che funziona a meraviglia! E più passa il tempo, più i nuovi modelli sono economici, facili da programmare, flessibili, <em>user-friendly</em> e poliedrici. Ma dico io: come puoi ancora andartela a rischiare con un maschio "naturale"? Ma non lo vedi come sono ridotti, ormai? Dei manichini manierati, ecco cosa sono! Già che sono in crisi di identità da cent'anni, e bisex, e trisex, asceti, mistici, inappetenti, incerti, discontinui e confusi, e monogami fino all'esasperazione e all'appiccicume; o sennò <em>fijidenamignotta</em> che fanno gli smorfiosi con te e poi <em>whatsappano</em> con le ultime 13 ex in <em>chat-conference</em> 24 ore su 24.</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E comunque, se proprio ci tieni, l'ultima linea di Toy-droid propone una serie di androidi sessuati talmente complessa e articolata che per le fuori di cervello come te è possibile programmare perfino la modalità “sfuggente”, oppure “mordi-e-fuggi” o addirittura “bandito vero”. L'ideale per quelle <i>romanticone</i> che sognano la storia contorta e conflittuale, tutta passione e <i>Sturm-und-Drang</i> e tira e molla e in amor vince chi fugge. E costano 45 Debiti, la metà che in passato!”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Ma se lo sai che sei tu che hai programmato il droide, mi dici che gusto c'è?”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“E perché invece non provi tu a dirmi che gusto c'è a riprovarci per l'ennesima volta con un altro fenomeno in carne ed ossa come questo Adam che ti aspetta domani sera in tutto il suo splendore seriale di maschio ligio agli standard per i 12.500 punti? Te lo dico io? Vuoi che te lo dica prima? Okay. Ecco qua: cenetta romantica, blablabla io di qui, io di là, io diverso, io uguale, io, io, io io,... invece tu... tu speciale, tu bellissima, tu come fosse la prima volta che guardo una donna negli occhi, tu, tu, tu, tu, tuttuttutttuttuù... Occupato! Sì, perché 'sto Adam magari ha moglie e figli, o la morosa, e t'ha <i>intortato</i> tanto per variare sul tema. Questo non toglie punti, lo sai. Oppure è <i>single</i> davvero e allora chiediti: ma un motivo ci sarà, se questa perla rara ancora non se l'è presa nessuno!”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Dai, Giò... non va sempre così... non essere cinica. Meglio giocarsela dal vivo e rischiare la sconfitta ingloriosa, piuttosto che vincere perché hai taroccato la partita e hai già scritto il finale”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Non è così! Non è affatto così, carissima. Ti sbagli, Lou! Forse una volta era così; ma i nuovi programmi sono IN-CRE-DI-BI-LI. Puoi scegliere perfino il livello di preparazione scolastica, accademica, universitaria e di competenza professionale del tuo Toy-droid in oltre 15 settori del sapere umano diversi. E puoi predeterminare non solo gli argomenti che affronterà, ma la quantità di interazione, la disponibilità all'ascolto, il livello di attenzione, la percentuale di risposte <i>random</i> e <i>off-topic</i>. Può perfino andarsene da solo in giro per il mondo per qualche ora al giorno e mantiene la memoria di ciò che vede, dice, ascolta e fa. E non sei tu a immettere i contenuti, ma un bacino enorme di macro-dati e di infinite ramificazioni che il tuo bello attinge continuamente da <em>clouds</em> appositamente pensate per lui. Lo vuoi abbastanza esperto di cinema, negato di arte contemporanea e imbattibile sulla storia dell'Africa sub-sahariana? Puoi! Vuoi un musicista? Un rozzo camionista con la passione del Rock sudista USA di 140 anni fa? Voilà! Ti intriga un romantico silenzioso o un interlocutore intellettualmente aggressivo, con la possibilità di <em>mixare</em> fino ad una certa percentuale i due fattori nella stessa serata? Cristo, Lou! È... è un'esperienza totalmente appagante. Prova, no? Ma che ti costa!”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Niet, vecchia cinica disillusa che non sei altro. Io i miei Principi Azzurri li voglio vivi e vegeti, eroi incerti che rischiano la loro vita vera per me. Dei super-eroi surrogati della Marvel 2.0 in similpelle umana non so che farmene”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“I surrogati, dici... Mah: i surrogati a me ormai sembrano quei bellimbusti con cui ti ostini ad uscire. Tutti seriali, fatti con lo stampino, in fissa con i punti della fit-card necessari per avere accesso ai migliori locali della <em>movida </em>e alle palestre più fighe; mediamente palestrati, mediamente istruiti, mediamente impegnati, mediamente perversi, mediamente impicciati con ex e figli di primi e secondi letti, mediamente impotenti raddrizzati dal Chalis, mediamente stressati, mediamente informati, impauriti dalle donne e dal futuro, dalla vecchiaia e dalla morte, dalle figuracce e dalle loro stesse paure. Guarda: invidio mia nonna che ha passato mezza vita a maledire il nonno perché era brusco, poco cavaliere e faceva <i>battutacce</i> goliardiche da osteria che oggi costerebbero 1.000 punti-carta e 10 Debiti di multa se fatte in pubblico. Ma perlomeno si sono <em>appolpati </em>come ragazzini per 35 anni. Oggi che abbiamo? Dei Ken politicamente corretti e mai eversivi, esplosivi, imprevedibili”</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Ma perlomeno sono vivi, Giò! Vivi! Ma come fai a non capire? Se ci fai l'amore come Dio comanda ti si addormentano accanto col sorriso da orecchio a orecchio e la mattina dopo ti portano pure la colazione a letto e...”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Alt! Ti fermo subito, tanto perché tu capisca. Willy, il mio attuale Toy-droid, se è per questo, mi fa trovare una poesia di qualche promettente artista del terzo mondo, famoso o emergente che sia, sotto il piattino del pane e miele, al mattino. E se a cena abbiamo mangiato troppo, la notte russa e ha l'alito che sa di vino. Profuma di maschio, in tutte le varianti realistiche del caso, <i>after-sex</i> compreso. Si rade per non lasciare che gli cresca un barbone della madonna e va pure in bagno a fare i suoi bisogni. Lou, credimi: la tua è una causa persa. Oramai non c'è più limite a ciò che un droide sessuato può fare. Tanto più che la riproduzione umana ormai avviene in modalità del tutto <i>off-sex</i> da 40 anni.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Comunque, se proprio ci tieni tanto ai tuoi incerti eroi mortali in carne ed ossa, bene: Willy può essere come loro, se proprio è quello che vuoi. Basta programmarlo sulle decine di variazioni del tema 'mainstream', tutte personalizzabili e integrabili, mentre il tuo Adam te lo prendi così come viene. E se provi a migliorarlo ti mette pure il broncio e fa lo stizzito. E se ne torna da mammà, che tanto ci scommetterei che quello vive ancora con mammà.</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Poi, anche il sesso, guarda... Quando si arriva al dunque, neanche t'immagini i numeri: intanto puoi programmare la modalità “Sorprendimi”, oppure andare sul sicuro sulla base di come ti <i>sconfinfera</i> in quel particolare momento. Vuoi l'intrigo, l'atmosfera raffinata, cerebrale? O sei per un assalto all'arma bianca? Botta di passione o lunghi preliminari? Serata <i>no-penetration</i>? Evvai! Postludio con massaggi o con la classica botta refrattaria maschile? E quanto vuoi che resti 'fuori-uso'? Vuoi la maratonina fino alle luci dell'alba? E maratonina sia! Nessun dettaglio lasciato al caso: realismo 100% in ogni particolare. E mai, dico mai che tu debba metterti lì a cavillare, a questionare con i 'No, dai, aspetta, non ora, piano, dai, che aspetti, ma...'. A meno che non sia tu a volerlo, ovvio. In tal caso basta entrare nell'area della distonia nel <em>main menù</em> e stabilirne il range. Non c'è gara, Lou, credimi”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Non mi hai convinta, Giò. Nada! Niente da fare. Vado avanti all'antica”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“Ne riparliamo dopodomani, illusa sentimentale che non sei altro!”</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E la discussone era finita in risate e brindisi e promesse di futuri aggiornamenti.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">“D'ora in avanti si dà retta a Giò, puoi scommetterci”.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Un'altra partita persa, stavolta per abbandono della Regina.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'ennesimo tipo deludente, o meglio, al di sotto delle aspettative.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'aveva intrigata mettendola a fuoco bene, o almeno questo a lei era parso, in una serata parecchio affollata a casa di Nino. E di cacciatrici speranzose ce n'era più d'una, in giro. Alcune anche tutt'altro che da buttare, sotto tutti i punti di vista, merce esposta inclusa. Invece lui le aveva fatto un filo <em>soft</em>, sincero, apparentemente disinteressato al rapido epilogo <em>hot</em>.</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ma ora... Serata da buttare. Lui? 80% cliché auto-riferito, 20% terrore. Terrore puro. Di non colpire, di non sfornare salaci commenti, di non intrigare. Quel filo di magia dell'incontro casuale svanito nella prefigurazione e nell'evidente preparativo all'epilogo.</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ma quale epilogo? Al primo approccio fuori-tempo dentro la macchina ancora parcheggiata, al primo frettoloso, dovuto accenno a “qualcosa di erotico” che presupponeva la modalità “lo so che alla fine ti piace un po' prepotente” totalmente avulso dal contesto non restava che ritrarsi da quell'erezione incerta esibita a sproposito, salutare, lamentare un'indisposizione, “ho bisogno di fare 4 passi a piedi, dico davvero, <i>no problems</i>” e “magari ci risentiamo” e ringrazia il tuo Dio che ho risparmiato alla tua protesi fallica a 4 ruote l'onta della sportellata, coglione.</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Domani avrebbe chiamato Giò, avrebbe steso il rapporto generale (per i dettagli c'era tempo) e le avrebbe chiesto di accompagnarla al centro commerciale che faceva le offerte dei Toy-droid di ultima generazione.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Domani, però.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ora l'imperativo era: dormire.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E in un batter d'occhio Lou è già sotto le coperte.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non sente Alex entrare in camera, non lo vede alzare la coperta, né cercare qualcosa all'altezza della sua milza; non si accorge dello sportellino inatteso che si apre sul suo fianco, né del connettore che l'uomo inserisce nella presa per la carica delle batterie. Non ha alcuna cognizione del mini-disco che lui estrae da un chissà dove del suo corpo perfettamente identico a quello di una donna vera, né dell'area assorta con la quale si mette a visionare i diversi punti di vista immortalati dalle sue camere di sistema, opportunamente personalizzate. Non lo vede iniziare a masturbarsi, né intuisce, e come potrebbe, del resto, i suoi pensieri, che, se avesse il potere di intuire, suonerebbero più o meno così: “Ho fatto bene a settarla in modalità “rifiuto ai preliminari”, tanto lo sapevo che quel cazzo moscio di Adam non mi avrebbe fatto vedere granché. La prossima volta, però, la setto in modalità “porca” e gliene faccio prendere due o tre insieme. You Porn sarà roba da educande, in confronto. 100% <i>reality</i>, poi”. E continuò a masturbarsi, più pregustando la prossima <i>clip</i> da realizzare che per ciò che distrattamente sbirciava sul monitor. Fino all'epilogo, che precedette di pochi minuti la sua resa fra le braccia di Morfeo.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u><br /></u></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Tutti i diritti sono riservati</u></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u><br /></u></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitE39JMwFgxQlMakpUEZOCR6CzcM1DzJzVWulieOEdOkrhURUFYwFocpMqyWae5qTvCec-b3vBkCcdTWjMmjxBeYCa3FODQCMdRdvs-gfZcStkD1eezGmCGqsMt0joJsTwj9aUVa-Tetw/s1600/Metropolis.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="267" data-original-width="440" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitE39JMwFgxQlMakpUEZOCR6CzcM1DzJzVWulieOEdOkrhURUFYwFocpMqyWae5qTvCec-b3vBkCcdTWjMmjxBeYCa3FODQCMdRdvs-gfZcStkD1eezGmCGqsMt0joJsTwj9aUVa-Tetw/s320/Metropolis.gif" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u><br /></u></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u><br /></u></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-89669227934214963862019-03-01T10:06:00.000+01:002019-03-02T10:33:19.035+01:00Caccia al libro cult<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">È vero che si leggono e si comprano meno libri, ma l'amore per la carta stampata esiste ancora e sono tante le persone che sanno apprezzare un prodotto editoriale particolare come il libro fotografico.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tempo fa ho voluto vedere se sarei riuscito a incontrare nuovamente <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2014/06/david-lachapelle-tra-arte-e-fotografia.html">David LaChapelle</a>, ma la folla fuori dalla libreria dove venivano presentati i suoi nuovi "cataloghi" mi ha preso totalmente alla sprovvista dissuadendomi dall'impresa; ho così dirottato il mio interesse su una coppia di compratori per farmi spiegare da loro il motivo del successo di queste pubblicazioni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigQeAymjIti33OO8Rzmw9x59a9fY3orHXYRvNUTRgeSCfIxHHYrqV5fzraDNeUMAqzXRSAabWAsEATWbYbkys9Lpw0fsvfk3yVf-e2FVTsy1BqYO5crkxUtxyZn4jXngII9kdmB4rsd_M/s1600/Taschen+libro+cult.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="506" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigQeAymjIti33OO8Rzmw9x59a9fY3orHXYRvNUTRgeSCfIxHHYrqV5fzraDNeUMAqzXRSAabWAsEATWbYbkys9Lpw0fsvfk3yVf-e2FVTsy1BqYO5crkxUtxyZn4jXngII9kdmB4rsd_M/s1600/Taschen+libro+cult.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; text-align: justify;"><b>Angela Coviello e Davide D'Ambrosio appena usciti dalla libreria estraggono i loro libri cult dalla busta di carta per assaporarne il contatto fisico e dare una prima occhiata alle fotografie di David Lachapelle. Tony Graffio ha importunato i due collezionisti proprio in questo momento intimo.</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sabato 25 novembre 2017, Angela Coviello e Davide D'Ambrosio, due appassionati di fotografia, cinema e arte, hanno acquistato il libro doppio di David LaChapelle, un catalogo delle sue fotografie pubblicate negli ultimi anni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I due amici sono rimasti diligentemente in coda fuori dal negozio della casa editrice tedesca Taschen fin dalle ore 16,30 circa per poter entrare verso le 18,40 circa. Io li ho incontrati all'uscita, dopo che hanno effettuato i loro acquisti, ed ho potuto constatare quanto fossero soddisfatti e contenti per essere riusciti a parlare con l'artista americano e aver scattato un paio di fotografie ricordo insieme a lui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho deciso di raccontare di questo evento a distanza di tempo per non dar troppa risonanza alla cosa, ma in effetti non capita spesso di vedere ammassarsi persone che desiderano fare acquisti di libri di fotografia o libri d'arte, pertanto la situazione mi ha incuriosito ed ho cercato di capire cosa possa aver smosso queste persone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Anche in altre occasioni, a Milano, era accorsa una gran folla per poter vedere e parlare con fotografi molto noti. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Era il 20 ottobre 2017 quando veniva presentata la mostra: "Un deserto in fiamme" ed è stato possibile </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">ascoltare la conferenza di </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Sebastião</span> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Salgado nella galleria di via Meravigli, dove si affaccia la Fondazione Forma Meravigli</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">. Anche in quel caso Angela e Davide erano interessati ad incontrare il fotografo brasiliano, ma quel giorno sono stati meno fortunati, non hanno parlato con Salgado, hanno però visto la mostra. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I nostri amici sono invece riusciti a incontrare Nan Goldin alla Triennale in occasione della sua mostra/proiezione di 45 minuti: "Ballad of sexual dependency", sempre nell'autunno del 2017.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La fotografia affascina i milanesi e non solo loro; forse quello che spinge il pubblico ad incontrare gli artisti preferiti è l'emozione di trovarsi faccia a faccia con qualcuno che sia universalmente riconosciuto come un maestro della fotografia e che possibilmente sia anche un personaggio di fama internazionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dal mio dialogo con gli appassionati è emerso che LaChapelle ha un po' il fascino di Andy Warhol perché è eccentrico, ha un suo stile particolare ed è sempre a stretto contatto con i divi Hollywoodiani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fa un po' specie parlare di divi in un'epoca in cui il pubblico ha avuto tutto il tempo per potersi abituare ai media di massa, come il cinema, la televisione e la carta stampata, ma evidentemente permane il bisogno ancestrale di voler mitizzare qualcuno, forse per poter constatare che c'è chi </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">conduce una vita mondana agiata, interessante che lo colloca al centro dell'attenzione dello star system dell'arte e</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> ce l'ha fatta a distinguersi dagli altri per diventare un'icona della cultura Pop, se non addirittura di un coloratissimo e sgargiante Hyper-Pop, come afferma a ragion veduta Davide D'Ambrosio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBhIKtObcae7FcjtSRn1_phju38Ix3C6ONqJ7DQt0XACF3KmhfzkmZaQ4db-lnNpnh77y8WpbChoQtqCeMdNEjZ2Kl_douwQD0cPQPRQpLrSnngYFjbOLs6xn-CwH5qXZ9q-xKJSLmnQU/s1600/Taschen1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt=" Casualmente, cercando di fotografare col telefonino David LaChapelle, ho ripreso Angela Coviello sorridente accanto all'artista americano." border="0" data-original-height="466" data-original-width="830" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBhIKtObcae7FcjtSRn1_phju38Ix3C6ONqJ7DQt0XACF3KmhfzkmZaQ4db-lnNpnh77y8WpbChoQtqCeMdNEjZ2Kl_douwQD0cPQPRQpLrSnngYFjbOLs6xn-CwH5qXZ9q-xKJSLmnQU/s1600/Taschen1.jpg" title=" Casualmente, cercando di fotografare col telefonino David LaChapelle, ho ripreso Angela Coviello sorridente accanto all'artista americano." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b> Casualmente, cercando di fotografare col telefonino David LaChapelle, ho ripreso Angela Coviello sorridente accanto all'artista americano.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Gli artisti americani riescono a proporci una dimensione coinvolgente, trascinante e felice di un mondo in cui nessuno vuole invecchiare per restare un eterno consumatore di beni d'ogni tipo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano riesce a offrire una buona varietà di mostre di autori molto conosciuti ed esaudisce il desiderio del pubblico di avere un contatto diretto con i propri idoli. Davide mi dice che alcuni anni fa alla galleria Giò Marconi è riuscito a conoscere anche Helmut Newton ed è molto orgoglioso di questo suo incontro. Frequenta anche la galleria Sozzani dove ha visto altri personaggi del suo immaginario culturale e mi conferma che la nostra città è una piazza interessante per fare incontri, seguire gli eventi del momento e sognare di poter far parte della società che conta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Angela e Davide sono veri appassionati di fotografia e mi confidano che anche se non avessero avuto modo d'incontrare LaChapelle avrebbero ugualmente acquistato il doppio catalogo: Lost + Foud (prima parte) e Good News (seconda parte), perché da tempo collezionano libri di Mapplethorpe, Richard Avedon, Edward Weston e tanti altri fotografi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Angela la pensa come Davide, ma poi Davide si lascia andare e mi confessa che per lui il libro fotografico di culto è anche un oggetto da ostentare e che arreda la casa. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Qui, a mio avviso, ricadiamo in quella forma di feticismo </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">che era riuscita a creare il </span><a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/05/calendario-pirelli-perche-se-incrinato.html" style="background-color: #fff2cc; font-family: "trebuchet ms", sans-serif;"><span style="font-size: large;">Calendario Pirelli</span></a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">,</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> per chi vuole sentirsi un Vip, </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">anche se adesso i libri bisogna pagarli; difficilmente si riesce ad averli in omaggio dall'autore o dal'editore...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Un libro d'arte si declina in innumerevoli sfumature, non è solo un'icona da sfogliare, leggere e contemplare con gli occhi e con la mente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Angela è d'accordo con Davide, anche lei apprezza la stampa di qualità e di dimensioni generose che si propone con un giusto equilibrio tra prezzo-immagini e qualità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sollecitati da me a citare qualche fotografo italiano, mi indicano tra i loro preferiti Scianna, Mimmo Pintacuda, Ghirri e Giacomelli: a questo punto posso tornare a casa soddisfatto anch'io, dopo aver costatato che la fotografia sta davvero diventando una forma d'espressione importante e popolare dell'arte contemporanea. TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieGXKZrqwtoM7_HOn6o6boBuZ96tkofCxtQwdMvLQsZ8wFE122JPhRqSJMsei3NFUjWmPKAKuLk8r9j2znJgKQsicpiB3q6vfZ6ZVHY_9u7D3x8VZQrLsp0aQ5Iot7hUkPiv2wiadfTt8/s1600/Taschen.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="La coda di appassionati di fotografia per entrare a comprare il libro di David LaChapelle alla libreria Taschen di via Meravigli17 gira anche dietro l'angolo di via Santa Maria alla Porta. " border="0" data-original-height="466" data-original-width="830" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieGXKZrqwtoM7_HOn6o6boBuZ96tkofCxtQwdMvLQsZ8wFE122JPhRqSJMsei3NFUjWmPKAKuLk8r9j2znJgKQsicpiB3q6vfZ6ZVHY_9u7D3x8VZQrLsp0aQ5Iot7hUkPiv2wiadfTt8/s1600/Taschen.jpg" title="La lunga coda degli appassionati di fotografia fuori dal negozio di vi Meravigli, 17. Per entrare a comprare il libro di David LaChapelle c'era chi aspettava da dietro l'angolo di via Santa Maria alla Porta, a Milano. " /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>La lunga coda degli appassionati di fotografia fuori dal negozio di vi Meravigli, 17. P</b></span><b style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">er entrare a comprare il libro di David LaChapelle c'era chi aspettava da dietro l'angolo di via Santa Maria alla Porta, a Milano. </b></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Via Meravigli, 17, 20121 Milano MI, Italia45.4655694 9.181093199999963919.9435349 -32.127500800000035 70.9876039 50.489687199999963tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-85716021143422550722019-02-25T21:56:00.002+01:002019-02-28T08:15:57.882+01:00Giorgio Jano, fotografo e costruttore di fotocamere speciali per riprese panoramiche e zenitali<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giorgio Jano nasce a Torino il 1° agosto del 1948, dopo aver studiato al Liceo Scientifico si iscrive alla Facoltà di Matematica negli anni '70 dove supera un po' di esami. Poi, per 5 anni insegna matematica presso un istituto d'arte, ma ad un certo punto decide di abbandonare gli studi per dedicarsi totalmente alla fotografia professionale. Nel 1983, vince un concorso al Dipartimento di Archeologia dell'Università di Torino e diventa così un tecnico del laboratorio di fotografia e fotogrammetria che aveva istituito Giorgio Gullini, un famoso archeologo italiano. In quell'ambiente viene a contatto con le problematiche della ripresa archeologica e così decide di sviluppare autonomamente una serie di attrezzature di vario tipo, come quelle che gli hanno permesso di effettuare le riprese fotografiche zenitali degli scavi archeologici da un pallone aerostatico ad elio. Assembla fotocamere controllate a distanza con i radiocomandi da modellismo. In quegli anni, insieme a Domenico Prola, uno studioso del Barocco Piemontese, documenta 120 chiese della suo territorio auto-costruendo fotocamere che gli permettono di avere vedute zenitali, non solo delle cupole, ma anche delle planimetrie complete delle chiese. Per effettuare queste riprese utilizza obiettivi ultra-grandangolari speciali, sia moderni che antichi (utilizza anche l'Hypergon, un obiettivo dell'inizio del 1901 che copre un angolo di campo di 135° e richiede pellicole piane di grande formato di 11'X14' equivalenti a cm 27X35. Formato non importato in Italia che Jano si faceva inviare da un amico americano; anche per questo, Giorgio è stato l'unico ad adottare questa soluzione in interni ndTG). Da questo lavoro autofinanziato viene pubblicato un libro fotografico dalle edizioni Alinari, nel 1988. Viene anche organizzata una mostra al Palazzo Reale di Torino finanziata dalla Regione Piemonte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano abbandona il lavoro presso il Dipartimento Archeologico dell'Università di Torino, prende in affitto uno studio dalle parti di Porta Susa e si dedica a vari progetti fotografici che prevedono anche la costruzione di fotocamere speciali destinate a risolvere i problemi specifici delle riprese archeologiche, architettoniche e panoramiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Verso la fine degli anni '80 documenta i siti archeologici delle province di Sassari e Nuoro effettuando riprese dall'elicottero. Per quell'occasione, così come per i suoi progetti editoriali, molto ricercati dai collezionisti anche ai nostri giorni, ha progettato e costruito fotocamere molto più comode di quelle normalmente in commercio. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ha un senso innato per l'inquadratura, al punto che posiziona le sue fotocamere senza utilizzare mirini o visori esterni che permettano di vedere con precisione il campo inquadrato (anche per le riprese aeree); lui afferma che con le ottiche ultra-grandangolari comporre l'immagine non è un problema, ma noi sappiamo benissimo che questa operazione non è assolutamente facile in nessun caso. TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4WtpK9AhKCa1fujPtBKgUODP5rn2C86jEPhD9VDsWJdYyNMvPeJS4xg21J6LHJ9rd-195v5hsa6cloktRvxcMFOpgfHcXKqANa_R5hPfca3vc0LxkTgLzV6X9HsI4AUlKR_TjGKvz-4o/s1600/progetto+abortito+di+camera+panoramica+con+Super+Wide+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Progetto abortito di fotocamera panoramica con Hasselblad Super Wide - Progettista e costruttore Giorgio Jano" border="0" data-original-height="960" data-original-width="910" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4WtpK9AhKCa1fujPtBKgUODP5rn2C86jEPhD9VDsWJdYyNMvPeJS4xg21J6LHJ9rd-195v5hsa6cloktRvxcMFOpgfHcXKqANa_R5hPfca3vc0LxkTgLzV6X9HsI4AUlKR_TjGKvz-4o/s1600/progetto+abortito+di+camera+panoramica+con+Super+Wide+w.jpg" title="Progetto abortito di fotocamera panoramica con Hasselblad Super Wide - Progettista e costruttore Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Progetto abortito di fotocamera panoramica con Hasselblad Super Wide - Progettista e costruttore Giorgio Jano</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Tony Graffio intervista Giorgio Jano</u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u><br /></u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Giorgio, cosa dice la Legge di Lambert?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giorgio Jano: La Legge di Lambert è molto importante perché stabilisce la luminosità di un obiettivo in funzione dell'angolo di incidenza della luce ed è una funzione della quarta potenza del coseno del semi-angolo, ma forse sono un po' troppo tecnico...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Nel nostro caso perché ci interessa?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Per spiegarti che l'Hypergon ha una caduta di luce notevolissima ai bordi. La sua luminosità al centro è molto maggiore rispetto alla luminosità ai bordi, allora i tedeschi concepirono una stella rotante, azionata pneumaticamente, in modo che prima fosse possibile fare la ripresa e l'esposizione per i bordi grazie all'aria emessa da una pompetta di gomma che faceva ruotare una stellina centrale che ruotando copriva temporaneamente il centro delle lenti e uniformava l'esposizione dell'immagine. Poi, con un sistema a molla, la stellina veniva tolta dalle lenti e si faceva l'esposizione per il centro dell'obiettivo che ovviamente doveva avere un tempo di esposizione minore perché al centro la luce entrava in modo più diretto. Ho tre di questi obiettivi e li ho usati parecchio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Complimenti, anche perché si tratta di un obiettivo raro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Eh sì; i collezionisti lo ricercano. Tempo fa ne ho visto un esemplare pressoché perfetto in vendita per 3'500 dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Giorgio, mi spiegheresti cosa si intende esattamente per: "ripresa zenitale"?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: La ripresa zenitale consiste nel mettere la macchina fotografica in bolla per terra, al centro della chiesa, o con un tipo di supporto basso che consenta una messa in bolla precisa, puntando l'obiettivo verso l'alto, o meglio verso lo Zenit che è un punto immaginario della volta celeste che congiunge il piano terrestre dell'osservatore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: E l'operazione inversa in fotografia aerea è sempre una ripresa zenitale?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Sì anche l'operazione opposta, ovvero la ripresa dall'alto, viene chiamata ripresa zenitale anche se c'è un po' di ambiguità. In realtà, la ripresa aerofotogrammetrica sarebbe una ripresa nadirale perché in quel caso si fotografa in direzione del Nadir. Però si tratta di sottigliezze linguistiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ho capito. Giorgio, ma tu hai fatto anche fotografia tradizionale? Magari ritratti o paesaggi?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Sì, negli anni '70 ho utilizzato anche delle fotocamere commerciali a questi scopi. Ho documentato gli oggetti che appartengono al Museo Etnografico di Aosta, ma la cosa è finita lì. Negli anni '80 ho capito che dovevo specializzarmi in un tipo di fotografia a cui si dedicavano in pochi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La tua è stata sia una passione che un'esigenza commerciale?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Sì. Avevo l'esigenza di trovare il mio mercato. La ripresa zenitale ultra-grandangolare ti permette di riprendere la planimetria della chiesa a livello delle cornici ed è in grado di dare molte più informazioni rispetto al rilievo grafico. Il rilievo grafico ti dà solo il profilo della cornice, mentre qui tu hai anche le informazioni sulle volte, sulle pareti laterali e sulla presenza di eventuali arredi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Eravate in pochi a dedicarvi alla fotografia zenitale?<br /><br />Jano, Qualcuno c'è sempre stato, anche se bisogna dire che effettivamente ad occuparsi di fotografia zenitale ultra-grandangolare su grande formato non c'era nessuno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Cosa puoi dirmi del tuo libro: "Architetture del barocco in Piemonte"?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Il libro, per certi versi, era anche un po' noioso: a meno che tu non fossi uno specialista del Barocco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Però mi sembra che abbia venduto bene, anche all'estero, vero?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Sì, mi sono accorto che all'estero è finito in molte biblioteche tra le quali anche quelle di istituzioni molto importanti. Gli Alinari probabilmente avevano interesse a distribuirlo e così il libro è andato bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: In seguito, hai pensato e sviluppato altre fotocamere che hai costruito tu personalmente?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Certo, non mi fido degli artigianelli, ho provato un paio di volte a far costruire dei pezzi a tornitori e ad altri meccanici, ma mi hanno sbagliato il lavoro. Preferisco costruire tutto da me usando soluzioni tecniche semplificate. Le macchine in commercio sono concepite per risolvere i problemi tecnici ai fotografi poco esperti; invece le mie macchine, lo dico senza falsa modestia, sono difficili da usare per gli altri, ma non per me e riescono a risolvere problemi che per me sono importanti. Inoltre, funzionano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che tipo di problemi avevi con le macchine commerciali?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Oltre alle vedute zenitali, mi sono trovato a dover pensare di fare riprese panoramiche verticali di 300°. Ho risolto il problema con una fotocamera da 5X10 pollici auto-costruita che mi permette di rappresentare lo spazio della chiesa con la prospettiva cilindrica, non è la prospettiva rinascimentale, ma riesce comunque a dare un'idea dello spazio che abbraccia. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'ultimo lavoro interessante che ho fatto, in collaborazione con un fotografo torinese, Pierpaolo Ottaviano, intorno al 2012, l'ho realizzato con una delle ultime macchine panoramiche che ho costruito e aveva lo scopo di fornire riprese a 360° dello spazio urbano. Io sono molto interessato allo spazio della città, non al paesaggio. Perché io sono interessato all'architettura e all'urbanistica. Così ho realizzato una fotocamera molto bella che utilizza pellicola da 70mm per fotografia aerea dell'Agfa. L'ho ordinata direttamente in Germania e mi sono accorto che questa pellicola va benissimo anche per la fotografia da terra; non ha particolari caratteristiche. Ne abbiamo tratto: "Torino Milano, cinquanta fotografie senza mirino", un libro stampato molto bene da Musumeci, un editore valdostano che ha appoggiato la nostra idea. È stata fatta una prevendita, ma qualcosa è anche arrivato in libreria; l'uscita è avvenuta prima del Natale di qualche anno fa e molte aziende torinesi, anche grazie ad Ottaviano che s'è dato molto da fare per contattarle, lo hanno offerto in dono ai loro migliori clienti. Come sai, i libri fotografici sono molto difficili da vendere.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Molto bello, mi piace l'idea di accostare le fotografie fatte in due città così diverse. Volevo sapere se la fotografia panoramica si riesce a fare meglio con la pellicola? Oppure il tuo modo di operare dipende da una scelta nostalgica?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Vedo che col digitale oggi si fanno cose splendide, però mi accorgo che ci sono sempre problemi perché la fotografia panoramica digitale richiede di effettuare più scatti che poi vengono assemblati da un software che unisce e incolla l'immagine. In quel modo si perdono ore per la post-produzione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: E poi è comunque un artefatto che non rispecchia la realtà...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Certo. Volendo poi se ne possono trarre stampe digitali, utilizzando la prospettiva cilindrica, per esempio, ma ho visto poco realizzato in questo modo. Chi utilizza il digitale è più contento di navigare all'interno dell'immagine sullo schermo del computer. Effettuare fotografie panoramiche non è mai semplice, intanto bisogna sempre utilizzare il cavalletto e fare attenzione a quello che ti accade intorno, anche soltanto per evitare che tram e automobili ti mettano sotto... Poi, ci sono altre serie di precauzioni da mettere in pratica, che comunque adottano anche gli altri fotografi, inclusi quelli che utilizzano il mezzo digitale. La mia fotocamera realizza immagini a 360°in circa un minuto, una volta che tutto è stato preparato con cura.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ha un obiettivo rotante che impressiona la pellicola?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Adesso ti faccio vedere. Sì, l'obiettivo è rotante e in più, allo stesso tempo una pellicola avanza all'interno della fotocamera. Il tutto è ben sincronizzato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Per intenderci, funziona sullo stile della Roundshot?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Esatto, però la mia fotocamera è più grandangolare, perché la Roundshot non potrebbe produrre immagini come quelle che appaiono nel libro che ti ho mostrato. Sulla base c'è una ruota dentata che gira...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai costruito tu quei pezzi?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: No, io compravo al Balon e in altri mercatini tutto quello che mi serviva per le parti meccaniche e le ruote dentate. I pezzi sono tutti diversi tra loro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: E poi assembli? Quante fotocamere hai costruito?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Assemblo tutto io; ho fatto vari pre-progetti e molti tentativi non saprei dirti quante macchine ho costruito, credo una cinquantina... forse anche di più, ma molti progetti sono abortiti, non è facile riuscire a portare a termine un progetto che poi funzioni perfettamente. Si commettono degli errori tecnici, per esempio, l'asse di rotazione deve passare per il punto nodale posteriore dell'obiettivo, altrimenti avrai uno slittamento dell'immagine. Bisogna mettere a punto tutta una serie di cose che ti permettano di far funzionare l'intero sistema. La sincronizzazione della pellicola che si muove dentro la camera e il movimento dell'obiettivo devono essere in stretta relazione tra loro. Il rullo di trascinamento della pellicola deve avere un diametro in relazione alla lunghezza focale dell'obiettivo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Erano dati disponibili da qualche parte o hai dovuto ricavarli tu?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Li ho ricavati io con alcuni <i>calcoletti</i>... I costruttori di fotocamere panoramiche non danno mai informazioni su come funzionano le loro fotocamere. Ho provato a cercare qualche cosa su internet relativo alla Roundshot, ma non ho trovato niente.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai smontato una Roundshot?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: No, ho studiato le fotocamere antiche e forse da lì mi sono fatto qualche idea, ma ci sono arrivato da solo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai venduto qualcuna delle tue fotocamere?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: No, ma collaboravo con un antiquario di Milano: Raimondo Garau, ha il negozio dalle parti di Porta Volta, ritirava lui delle mie stampe fotografiche del Barocco ed è riuscito a vendere qualcosa. Quando ero a Torino, mi ero costruito con una vecchia camera da studio che copriva il formato 30X40 cm un ingranditore orizzontale a parete che mi permetteva di stampare ingrandimenti notevoli, anche di un metro per un metro e venti centimetri. Ho anche costruito una cappa illuminante con luci al neon proprio per poter stampare il formato di 11X14 pollici o l'8X10 che è un formato un po' più piccolo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Le tue macchine hanno hanno anche l'ottica decentrabile?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Certamente, per fare architettura </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">poter decentrare l'ottica</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> è una necessità. Per le riprese d'interne si può anche non decentrare; può capitare, anche se a me non è capitato molto spesso.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Per stampare i tuoi libri hai poi scansionato i negativi o le stampe positive di grandi dimensioni?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Le stampe ai sali d'argento di grandi dimensioni le abbiamo vendute a privati che se le sono appese in casa.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: E le stampe che hai esposto in mostra?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: No, quelle non erano stampe all'argento, sarebbe stato un lavoro massacrante per me. La mostra organizzata a Torino, alla Cavallerizza Reale, risale al 2007. Le scansioni sono state fatte dalle stampe argentiche a contatto. Poi, uno stampatore digitale ha stampato le immagini su materiale plastico molto resistente.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Possiamo dire che senza i tuoi studi matematici sarebbe stato difficile fare in fotografia quello che hai fatto tu?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: All'età di 8 anni andavo alle elementari in via Rosini, a Torino e la farmacia di mio padre era in via Po; c'erano 100 metri di distanza. Al pomeriggio, io mi ficcavo nel retro del negozio e ricordo che lì c'era il dizionario tecnico della Utet, un bel volumone che io leggevo, magari senza capire tutto. E poi c'era anche un'enciclopedia della chimica; anche la chimica è una mia grande passione. Mi preparavo gli sviluppi, i fissaggi fotografici e i viraggi da solo. Ho sperimentato anche le antiche tecniche come il daguerrotipo, la carta salata, la carta al ferricianuro...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Cosa ricerchi esattamente attraverso i tuoi lavori?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Io ultimamente sono appagato perché le mie macchine funzionano bene, l'ultima l'ho data in prestito a Piero Ottaviano che sta continuando ad usarla. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quali sono gli obiettivi che ti piacciono di più?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Ho utilizzato l'Apo-Grandagon 35mm decentrabile che secondo me, per la veduta urbana è l'ideale. Copre il formato 6X22 cm su pellicola da 70mm.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Le pellicole di formati particolari si trovano ancora?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Sì, anzi, più di prima. Devi fare l'ordine,devi aspettare, ma mi sono accorto che ci sono sempre più appassionati del grande formato. Molti fotografi si dedicano al collodio, però grazie alla facilità di comunicazione con l'America e con tutto il mondo, non è difficile procurarsi il materiale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: A caro prezzo, però.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Vero, ma molte persone sono disponibili a pagare, pur di avere i materiali che desiderano. Ad ogni modo, io sono un patito degli obiettivi grandangolari. Gli obiettivi normali non mi servono.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai mai adoperato un teleobiettivo?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: avevo un 250mm per l'Hasselbad che poi ho venduto. Non ho mai fatto reportage, né street photography, forse qualcosa da piccolo, ma non è la mia storia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che idea ti sei fatto della fotografia digitale?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Non sono così contrario alla fotografia digitale. Non mi sono fatto nessuna idea perché come dinosauro analogico penso che non ci avrò mai niente a che fare. Vedo delle cose molto belle fatte con la tecnica digitale, riprese meravigliose dell'intera sfera visiva. Ormai il concetto di qualità non lo dobbiamo più valutare sulla base dell'analogico. Nitidezza, contrasto e cose del genere non sono più un problema. Un telefonino riesce ad ottenere una definizione e dei colori che ormai la pellicola a colori si sogna. Dobbiamo spostare il concetto di bellezza per cui non sono così contrario alle nuove tecnologie.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ma non ti sembra che questo modo di far arrivare la luce su un sensore elettronico che poi viene trasformata in segnali elettrici che passano attraverso una CPU e poi vengono ricostruiti e interpretati significhi realizzare un'immagine che non ha nulla a che vedere con la realtà?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Ma neanche la fotografia analogica ti dà la realtà.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Certo, è sempre una rappresentazione miniaturizzata, ma la visione analogica è più vicina a quello che vediamo e conosciamo attraverso i nostri sensi, o no? L'interpretazione finale la fa il nostro cervello, non un microprocessore... Questo per te può essere un problema o è un fatto trascurabile?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Secondo me è trascurabile. So di stampatori analogici, a Milano c'era <a href="http://www.beniaminoterraneo.com/site/">Beniamino Terraneo,</a> che devono mascherare, dare il contrasto giusto, spuntinare e via dicendo. C'è tanto lavoro da fare anche con l'analogico. La realtà è un concetto un po' elusivo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Il mondo in cui viviamo è reale o immaginario?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: C'è una buona componente d'immaginazione. Per fare un paragone con la matematica direi che è un po' come con i numeri complessi. I numeri complessi hanno una componente reale e una immaginaria. Ci sono fotografi che cercano di sviluppare la componente reale, mentre altri si spingono più verso un mondo immaginario elaborando troppo l'immagine. C'è chi mette nella fotografia molto di se stesso, dei propri sentimenti e del proprio momento d'essere.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che cos'è la fotografia per te: rappresentazione, arte, scienza o qualcos'altro?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: La fotografia è sullo spartiacque tra arte, artigianato, scienza e tecnica. D'altra parte anche con il digitale bisogna essere degli scienziati. Le fotocamere nuove hanno una quantità enorme di pulsanti e non è facile riuscire ad usarle bene.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG Ci sono programmi molto complicati e menu molto completi, forse offrono anche troppe possibilità d'intervento al fotografo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Io non saprei nemmeno da dove iniziare a metterci le mani.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Col colore che rapporto hai?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Ho avuto un rapporto marginale; un po' perché ho una discromatopsia, all'esame della patente quando mi hanno fatto leggere i numeri in quei cerchietti colorati non ho visto nessun numero.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Non è una cosa così irrilevante per un matematico non distinguere i numeri....</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Confondo l'arancione con il rosso; così ho avuto pochi rapporti col colore. In più le pellicole di grande formato a colori, se esistono, sono molto costose e poi il formato 11X14 pollici non c'era. Il colore penso che sia un po' disturbante. Per le fotografie di Torino e Milano abbiamo scelto di usare ancora una volta il bianco e nero. È stata una scelta classica che ricalca le scelte dei grandi fotografi del passato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Come mai hai scelto di documentare Milano e Torino?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Sono due città vicine e da dove mi trovo era abbastanza comodo andarci per lavorare.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Volevi comparare degli aspetti urbanistici? Delle architetture? Oppure ti piace fare delle considerazioni sulle città post-industriali?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: No, non era quella la mia intenzione, anche se certamente alcuni confronti si possono fare: Milano è assolutamente diversa urbanisticamente da Torino. Queste città rappresentano due casi effettivamente agli antipodi. Forse ho avuto questo tipo di curiosità.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Perché proprio due città nello stesso libro?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Avrei potuto scegliere di mostrare solo una città nel libro? È questo che intendi?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Sì, avresti potuto fare due libri, uno su Milano e un altro su Torino...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Non lo so. Io ero curioso di fotografare Milano; Torino l'ha fotografata Ottaviano e abbiamo unito il nostro lavoro. Avrei voluto fotografare anche Roma e altre città italiane per vedere le diverse architetture e l'urbanistica.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ti definiresti un fotografo istintivo o razionale?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Sono un razionale. Ho scelto i soggetti da fotografare in modo accurato. Ovviamente, ho scelto le piazze principali e i larghi perché la fotografia panoramica non ha senso in un vicolo stretto. Una città medievale come Firenze non sarebbe indicata per questo tipo di riprese; Roma invece sarebbe l'ideale. Per Milano, mi sembra che abbiamo scelto i punti più adatti su una cartina della città e forse ho anche studiato un po' il lavoro fatto da Gabriele Basilico, in modo da integrare quello che io sapevo già per esperienza personale. In alcuni casi ci siamo messi con il cavalletto in mezzo ai binari del tram, facendo attenzione al traffico.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Bisogna dire che le tue pubblicazioni sono diventate in qualche modo due libri cult della cultura fotografica degli ultimi decenni, ma tu ritieni di essere davvero stato capito nelle tue intenzioni e nella tua ricerca matematica verso un'architettura ed un ordine degli spazi abitativi e dei luoghi di culto? È la matematica che lega la fotografia all'architettura?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Beh, certo lo spazio architettonico è un'incarnazione dello spazio astratto; è una delle forme di rappresentazione dello spazio in cui tutti viviamo. Non so se sono stato capito, non so che fine abbiano fatto i libri, ma un certo successo lo hanno avuto e sono tutt'ora ricercati dagli studiosi di architettura e fotografia. Una certa influenza l'hanno avuta. Negli anni '90, ho conosciuto Franco Zampetti; non so se lui abbia visto il mio libro sul Barocco negli anni '80, lui dice di no, ma sicuramente a Firenze dagli Alinari quel volumone era esposto in vetrina. Zampetti ha costruito una bella fotocamera per il formato 6X6 per effettuare riprese di fotografia zenitale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: I tuoi negativi di grande formato sono difficili da stampare?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: No. I negativi, se sono sviluppati bene, sono molto omogenei e ben equilibrati nei chiari e negli scuri, perché ovviamente si espone per le ombre e si sviluppa per le luci. Quando c'è molto sole la macchia solare diventa molto evidente, però il forte contrasto non è un problema. Sono state fatte le scansioni dei negativi a Torino, da Manfrino che ha un laboratorio apposta per questo scopo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Torino, mercati generali, questa fotografia è meravigliosa. Tu ricercavi condizioni atmosferiche particolari?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: No. Ho utilizzato il filtro rosso per aumentare un po' il contrasto del cielo. Queste fotografie stampate grandi rendono molto bene.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Anche Zampetti è riuscito ad ottenere buoni risultati dal 6X6?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Zampetti utilizza un obiettivo molto grandangolare da 12mm di lunghezza focale e ottiene delle belle vedute circolari a colori che trovo molto interessanti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Bella anche questa fotografia di piazza Cordusio a Milano, mi piace questo intreccio di cavi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Lì eravamo in mezzo ad una grande confusione. Zampetti mi piace; è venuto qui a trovarmi con un fascio di stampe. Mi ha contattato grazie a internet; è stato mio ospite con la moglie e io l'ho accompagnato a fare delle vedute zenitali in alcune chiese, qui in Piemonte, come il Santuario di Vicoforte che io avevo fotografato in bianco e nero. Allora ero ancora robusto e sono riuscito ad aiutarlo perché nella fotografia zenitale devi stenderti sul pavimento e sistemare la macchinetta per bene.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Tempo fa, in un mercatino, io ho trovato un collezionista sconosciuto che raccoglie di tutto, dalle stampe del '500-'600, agli oggetti di design, ai libri rari, alle fotocamere da guerra che venivano installate nelle fusoliere dei cacciabombardieri americani e via di seguito. Non credo che scriverò di lui per non creargli problemi. Vuole evitare qualsiasi tipo di pubblicità ed io rispetto questa sua richiesta; si tratta di una persona straordinaria molto sensibile che si è aperto a me in fiducia portandomi nei suoi magazzini segreti perché ha capito che anch'io ho un profondo amore per tutto quello che è arte, cultura e testimonianza del nostro passato. Tra i vari telescopi, vasi cinesi, ingranditori solari, smalti per porcellana e tutto il resto, quello che mi ha colpito è stata una fotocamera per riprese aeree, una Fairchild Aircraft K17C corredata di un'ottica da 10 pollici che scattava quando le bombe esplodevano a terra. Ha compratio questa fotocamera speciale negli anni '50 a Livorno dove c'era un grande magazzino di materiale americano della Seconda guerra Mondiale; era praticamente una città nella città. Mi hanno detto che c'erano altri due magazzini come questo dove venivano radunati questi materiali bellici, uno era vicino a Napoli e un altro in Veneto. Anche <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/10/comprare-o-no-una-fairchild-aircraft.html" style="background-color: #fff2cc;">Gianni Limonta</a> aveva una Faichild come quella, ma in perfette condizioni, secondo te dovrei comprarla? La cosa straordinaria è che questo signore di una certa età che vuole restare anonimo ha anche le fotografie del bombardamento del suo paese, scattate con quella stessa macchina fotografica. Purtroppo, prima o poi bisogna staccarsi dalle cose ed affidarle a chi potrà garantire di conservarle a memoria del nostro passato a chi ne comprende il valore storico e culturale, più che commerciale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Certo. Tu cosa vuoi fare? Comprargli le fotografie?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Mi piacerebbe riuscire ad acquisire la fotocamera e le fotografie perché mi interesso di fotografia, ma non so se questa persona riuscirà a separarsi di queste cose che tra l'altro non sono conservate in modo ottimale, ma sistemate un po' alla rinfusa in magazzini senza riscaldamento dove c'è un po' di tutto. Tu conosci quel tipo di fotocamere? Ti è mai venuto in mente di costruire qualcosa di quel genere?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Sì, la Fairchild è una macchina piuttosto grossa che utilizzava le pellicole piane di cm 24X24 per fotogrammetria. L'ho usata quella pellicola.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Erano pellicole su rullo?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Eh certo, su rullo perché mentre sei sull'aeroplano non puoi mica cambiare le lastre. (risata) Conosco le macchine per aerofotogrammetria; ne ho avuta una sotto mano, ma era una Bausch & Lomb.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Poteva essere utilizzata a mano?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: In genere, anche quella veniva collocata in un apposito sportello.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Giorgio, complimenti, sei proprio un profondo conoscitore di fotocamere speciali. Sono molto contento d'essere venuto qui in pellegrinaggio da te e spero di ritornare a trovarti presto, anche perché non abbiamo avuto modo di affrontare il discorso delle ballerine che hai fotografato in movimento con la macchina fotografica panoramica per <i>strip photography.</i></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jano: Bene, ci rivedremo allora, torna quando vuoi. Ti posso anticipare che quella fotocamera è stata appositamente modificata in modo che si muova soltanto la pellicola al suo interno davanti ad una sottile fessura che rimane fissa. Quella macchina fotografa il movimento degli oggetti o delle persone che le passano davanti. In quel caso la ballerina era seduta sul divano e si muoveva quando le chiedevo di farlo. I suoi movimenti erano molto aggraziati.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFag4l02v_oOgo7wFZJKRRNnX6-EYpS37WwcG0fknVTopbJkEfl-l8wqasVxR7sYx-Bt-UQEidTO_W6yIBQrRVIyoPKKHEz_sBVhoLdCbXf4_CvMns-mTx0qPPGyPFeiIb1fKLqKasC_E/s1600/Ballerina+1999.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ballerina, 1999 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="217" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFag4l02v_oOgo7wFZJKRRNnX6-EYpS37WwcG0fknVTopbJkEfl-l8wqasVxR7sYx-Bt-UQEidTO_W6yIBQrRVIyoPKKHEz_sBVhoLdCbXf4_CvMns-mTx0qPPGyPFeiIb1fKLqKasC_E/s1600/Ballerina+1999.jpg" title="Ballerina, 1999 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Ballerina, 1999 - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb7HVv-zc0woQhs_74jFdBxsisSFSb7qwuwuv8eT4ZHGgvwfvjfHS2pc4l6o9hsn77S3cgWD4Sc4niEKlLbcqfFdmKtw85XPbVKa5MsRjEL8-1nL-NwT6sz3pjkZhh2XQlKCGW19T-EiQ/s1600/Asti%252C+Italy%252C+church+of+Santa+Caterina%252C+home+made+8x10+camera+with+Super+Angulon+90+mm%252C+about+1984+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Asti, Chiesa di Santa Caterina, fotocamera autocostruita di 8x10 + Super Angulon 90 mm, 1984 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="952" data-original-width="740" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb7HVv-zc0woQhs_74jFdBxsisSFSb7qwuwuv8eT4ZHGgvwfvjfHS2pc4l6o9hsn77S3cgWD4Sc4niEKlLbcqfFdmKtw85XPbVKa5MsRjEL8-1nL-NwT6sz3pjkZhh2XQlKCGW19T-EiQ/s1600/Asti%252C+Italy%252C+church+of+Santa+Caterina%252C+home+made+8x10+camera+with+Super+Angulon+90+mm%252C+about+1984+w.jpg" title="Asti, Chiesa di Santa Caterina, fotocamera autocostruita di 8x10 + Super Angulon 90 mm, 1984 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Asti, Chiesa di Santa Caterina, fotocamera autocostruita di 8x10 + Super Angulon 90 mm, 1984 - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvLm7PvNbWnWQ1w7bqGL9L9myIgixGLE7Gs-UNeONsoZpOvwjXnB5fbI4GuTwnQrbk3byWS_AG-tGmD1sbw_ivH0bHuRZ95xerHkU6vmvgpKXXFVV33aas1UcoWAFXN9GZE6168epaMq0/s1600/Arborio+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Chiesa di Arborio - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="960" data-original-width="736" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvLm7PvNbWnWQ1w7bqGL9L9myIgixGLE7Gs-UNeONsoZpOvwjXnB5fbI4GuTwnQrbk3byWS_AG-tGmD1sbw_ivH0bHuRZ95xerHkU6vmvgpKXXFVV33aas1UcoWAFXN9GZE6168epaMq0/s1600/Arborio+w.jpg" title="Chiesa di Arborio - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Chiesa di Arborio - Fotografia di Giorgio Jano</span></b></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQRBZCUxplHB6q7Yf7tQHyvpPkEesgVjDtU-9Z1Ww3vUvRSxSDInivsXGZCYJXSv7kwHd0mWso2yvuBKOChR4RGaI0cUuETmu8g6Xakt_68eaKIIOk4aohMWDrTumTsINjqOIHOq8UFDQ/s1600/Borgo+d%2527Ale+VC+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Borgo d'Ale, Vercelli - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="471" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQRBZCUxplHB6q7Yf7tQHyvpPkEesgVjDtU-9Z1Ww3vUvRSxSDInivsXGZCYJXSv7kwHd0mWso2yvuBKOChR4RGaI0cUuETmu8g6Xakt_68eaKIIOk4aohMWDrTumTsINjqOIHOq8UFDQ/s1600/Borgo+d%2527Ale+VC+w.jpg" title="Borgo d'Ale, Vercelli - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Borgo d'Ale, Vercelli - Fotografia di Giorgio Jano</span></b></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioShA-fYNQxX_cVc9EVgmSpQzsikLz2l6ng30H9JDZJIthp8uYHYiBjYhESbu03owerRmXH8RzYvcGxWF6124yrFgkVfnet1QqFwJeBLQqa9MgdCIWeLTDOThy11SXOJNXrIDNzdpwGSA/s1600/Borgo+d%2527ale+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="948" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioShA-fYNQxX_cVc9EVgmSpQzsikLz2l6ng30H9JDZJIthp8uYHYiBjYhESbu03owerRmXH8RzYvcGxWF6124yrFgkVfnet1QqFwJeBLQqa9MgdCIWeLTDOThy11SXOJNXrIDNzdpwGSA/s1600/Borgo+d%2527ale+w.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Borgo d'Ale, Vercelli - Fotografia di Giorgio Jano</span></b></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil2ykb9h0ifRZe84GOqzIy_TMIZZjy6WQzX7YUbAo17uJNmQbaa4CMKuIe7Kt_JvQKK3ajy0o1zE4KPGSqBERUPVD1giWAkYO_F4KOM0tdLM7XQgyZchl8gSE5ZTYhI8kfsXh2Lg-fjB4/s1600/Cappella+della+Sindone%252C+primi+anni+90%252C+camera+autocostruita+10x12+cm+con+fish-eye+Zodiak+30+mm+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Cappella della Sindone, Torino. Fotocamera 4X5 autocostruita con fish-eye Zodiak 30mm - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="941" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil2ykb9h0ifRZe84GOqzIy_TMIZZjy6WQzX7YUbAo17uJNmQbaa4CMKuIe7Kt_JvQKK3ajy0o1zE4KPGSqBERUPVD1giWAkYO_F4KOM0tdLM7XQgyZchl8gSE5ZTYhI8kfsXh2Lg-fjB4/s1600/Cappella+della+Sindone%252C+primi+anni+90%252C+camera+autocostruita+10x12+cm+con+fish-eye+Zodiak+30+mm+w.jpg" title="Cappella della Sindone, Torino. Fotocamera 4X5 autocostruita con fish-eye Zodiak 30mm - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> Cappella della Sindone, Torino. Fotocamera 4X5 autocostruita con fish-eye Zodiak 30mm - Fotografia di Giorgio Jano</span></b></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTtT2L-fSiz3DG5in-p3JUejIlMvJTaoMP5CY2KCLy6uE-qxNOKNX0_u-BiAjU8w-JGUiOMnBkoe8fmvM0BuB1bhUZyh-nnaO0AqjNcvX53vYBeVguCWWO-rwlASjyKflAix1uP2BRm6M/s1600/Cumiana+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Cumiana - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="960" data-original-width="583" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTtT2L-fSiz3DG5in-p3JUejIlMvJTaoMP5CY2KCLy6uE-qxNOKNX0_u-BiAjU8w-JGUiOMnBkoe8fmvM0BuB1bhUZyh-nnaO0AqjNcvX53vYBeVguCWWO-rwlASjyKflAix1uP2BRm6M/s1600/Cumiana+w.jpg" title="Cumiana - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Cumiana - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1ZZ0e73FK8CATe5xPEwJAvB-cXxcCmtBDpWkNmbvuaFg6zUo1Iuf80y3hwnh3ZAxzsabScaEnEVgIHGGe9NrYzZBmfSTVnvj909BaEmCTfN9_85w4ghoRZEpnArigwY37LKeZNo-oP5o/s1600/Un%2527altra+veduta+della+cupola+ovale+%2528e+non+ellittica%2529+del+Santuario+di+Vicoforte%252C+anno+1984+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Una veduta Ovale (non ellittica) del Santuario di Vicoforte (CN), 1984 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="960" data-original-width="750" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1ZZ0e73FK8CATe5xPEwJAvB-cXxcCmtBDpWkNmbvuaFg6zUo1Iuf80y3hwnh3ZAxzsabScaEnEVgIHGGe9NrYzZBmfSTVnvj909BaEmCTfN9_85w4ghoRZEpnArigwY37LKeZNo-oP5o/s1600/Un%2527altra+veduta+della+cupola+ovale+%2528e+non+ellittica%2529+del+Santuario+di+Vicoforte%252C+anno+1984+w.jpg" title="Una veduta Ovale (non ellittica) del Santuario di Vicoforte (CN), 1984 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Una veduta Ovale (non ellittica) del Santuario di Vicoforte (CN), 1984 - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT05e64d0fmqbtXtDJ9scNz4OFLKek9YFa9coNtSPzVDA7bltSQYhSNucxDYY48qgSZ_0ZFAsZ7oueAucoTk6Bhigq2Esoqk14-Kx8q0oiyqbVVNIpCbUibJigGzmTV3dwX5iyscCVO4U/s1600/Dia+colore+8x10++su+Aosta%252C+verso+il+pomeriggio+di+una+giornata+senza+vento+dei+primi+anni+90+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt=" Diapositiva a colori presa sopra ad Aosta in una giornata di vento sul finire degli anni '90 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="960" data-original-width="729" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT05e64d0fmqbtXtDJ9scNz4OFLKek9YFa9coNtSPzVDA7bltSQYhSNucxDYY48qgSZ_0ZFAsZ7oueAucoTk6Bhigq2Esoqk14-Kx8q0oiyqbVVNIpCbUibJigGzmTV3dwX5iyscCVO4U/s1600/Dia+colore+8x10++su+Aosta%252C+verso+il+pomeriggio+di+una+giornata+senza+vento+dei+primi+anni+90+w.jpg" title=" Diapositiva a colori presa sopra ad Aosta in una giornata di vento sul finire degli anni '90 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b> Diapositiva a colori presa sopra ad Aosta in una giornata senza vento degli inizi degli anni '90 - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCBUamqsanANu-VROWg987nl6v5SUchoaf1m8QaSX9uIJ5CWER8gC8FvMgGjdpQS47uIpVAbuOIdZspqsclOOE4MGFarGnDIXsJpsDtIN4jZD4ZnTXlqz3DbccYCWx7A7jwgoPJzVGiyU/s1600/Foglizzo+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt=" Foglizzo - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="943" data-original-width="735" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCBUamqsanANu-VROWg987nl6v5SUchoaf1m8QaSX9uIJ5CWER8gC8FvMgGjdpQS47uIpVAbuOIdZspqsclOOE4MGFarGnDIXsJpsDtIN4jZD4ZnTXlqz3DbccYCWx7A7jwgoPJzVGiyU/s1600/Foglizzo+w.jpg" title=" Foglizzo - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Foglizzo - Fotografia di Giorgio Jano</span></b></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU030vDU4FXbriHly0NBjxfN8iemryrWPfOHXx3ct5zh-dPJGQOGz9LB637MSiFNtoMa-xrCXV00Gy9ko4NACTaD0ik_YVxCZ97MhSjLVtBkVARczLf1gvEtdUBDMvYmB8DzbdaCjs92Q/s1600/Foglizzo%252C+Parrocchiale%252C+negativo+Vericolor+III+8x10+con+Hypergon+75+mm+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Foglizzo, Parrocchiale, negativo Vericolor III 8x10 con Hypergon 75 mm - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="960" data-original-width="755" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU030vDU4FXbriHly0NBjxfN8iemryrWPfOHXx3ct5zh-dPJGQOGz9LB637MSiFNtoMa-xrCXV00Gy9ko4NACTaD0ik_YVxCZ97MhSjLVtBkVARczLf1gvEtdUBDMvYmB8DzbdaCjs92Q/s1600/Foglizzo%252C+Parrocchiale%252C+negativo+Vericolor+III+8x10+con+Hypergon+75+mm+w.jpg" title="Foglizzo, Parrocchiale, negativo Vericolor III 8x10 con Hypergon 75 mm - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="text-align: justify;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Foglizzo, Parrocchiale, negativo Kodak Vericolor III 8x10 con Hypergon 75 mm - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="text-align: justify;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb8IMprlwPO4DWapGHNA0AF3TSTVBz3jGuKZhr2U1Hu3yoc3jtr6q2SwOQkSesjZbyXR64ty1cf4pgUHOPd61bp8L8L2pxS3wtXMdO_eNzYDJokxWZVWK9iVSBngyEdSXFknMqlHZXwmo/s1600/Foresto+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Foresto - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="960" data-original-width="759" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb8IMprlwPO4DWapGHNA0AF3TSTVBz3jGuKZhr2U1Hu3yoc3jtr6q2SwOQkSesjZbyXR64ty1cf4pgUHOPd61bp8L8L2pxS3wtXMdO_eNzYDJokxWZVWK9iVSBngyEdSXFknMqlHZXwmo/s1600/Foresto+w.jpg" title="Foresto - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Foresto - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnm9ubKPCYjJLxHYX0i26u-KrYjZysOw00A1dtlny_xvFX7hB-UPdEoApLt5E4n4Bk41r_Bh9jlh31UzFoam562Hq2fh2RbhP1lD3C2iSzXYV_YVPnonJqYxYvi-1XAg2K7gJIZoB6xiQ/s1600/Forte+controluce+nella+Cappella+della+Sindone%252C+primi+anni+90+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Forte controluce nella Cappella della Sacra Sindone, primi anni '90 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="951" data-original-width="712" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnm9ubKPCYjJLxHYX0i26u-KrYjZysOw00A1dtlny_xvFX7hB-UPdEoApLt5E4n4Bk41r_Bh9jlh31UzFoam562Hq2fh2RbhP1lD3C2iSzXYV_YVPnonJqYxYvi-1XAg2K7gJIZoB6xiQ/s1600/Forte+controluce+nella+Cappella+della+Sindone%252C+primi+anni+90+w.jpg" title="Forte controluce nella Cappella della Sacra Sindone, primi anni '90 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Forte controluce nella Cappella della Sacra Sindone, primi anni '90 - Fotografia di Giorgio Jano</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1qe9Qg-1fl7sPlHTpL93pwbpyw8xpz_lKtNRv-wIIzi28hKB-5MV9WiOJm7SrRwzaE8mmsRt6slHYAIGBDkDzZOoxz7Na7xF5s8-hp7Vyl4Agd3mmyySWKBvAoctUyBIJs-_c4AaZRoE/s1600/Una+rarissima+immagine+a+colori+della+chiesa+di+Riva+di+Chieri+realizzata+con+l%2527Hypergon+75+mm+su+film+negativo+Vericolor+III+8x10+pollici+verso+la+fine+degli+anni+80+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Una rarissima immagine a colori della chiesa di Riva di Chieri realizzata con l'Hypergon 75 mm su film negativo Kodak Vericolor III 8x10 pollici, verso la fine degli anni 80 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="960" data-original-width="722" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1qe9Qg-1fl7sPlHTpL93pwbpyw8xpz_lKtNRv-wIIzi28hKB-5MV9WiOJm7SrRwzaE8mmsRt6slHYAIGBDkDzZOoxz7Na7xF5s8-hp7Vyl4Agd3mmyySWKBvAoctUyBIJs-_c4AaZRoE/s1600/Una+rarissima+immagine+a+colori+della+chiesa+di+Riva+di+Chieri+realizzata+con+l%2527Hypergon+75+mm+su+film+negativo+Vericolor+III+8x10+pollici+verso+la+fine+degli+anni+80+w.jpg" title="Una rarissima immagine a colori della chiesa di Riva di Chieri realizzata con l'Hypergon 75 mm su film negativo Kodak Vericolor III 8x10 pollici, verso la fine degli anni 80 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Una rarissima immagine a colori della chiesa di Riva di Chieri realizzata con l'Hypergon 75 mm su film negativo Kodak Vericolor III 8x10 pollici, verso la fine degli anni 80 - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIpb_evbXnhM9x7N3g_owWF8adIjEQ5GsRy4OnOQaegL6ppbuYX5jdLymHuYzBTKiNs4JV5BdJ-10uzjKWocgi8JJqiS2oTUudQVSgxxidnc93ijeQrDQ1GxkunaoefusVpEgJOTRBcEQ/s1600/Foto+con+camera+autocostruita+13x18+da+pallone+ad+elio%252C+anni+%252780+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Foto con camera autocostruita 13x18 da pallone frenato a elio, anni '80 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="960" data-original-width="691" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIpb_evbXnhM9x7N3g_owWF8adIjEQ5GsRy4OnOQaegL6ppbuYX5jdLymHuYzBTKiNs4JV5BdJ-10uzjKWocgi8JJqiS2oTUudQVSgxxidnc93ijeQrDQ1GxkunaoefusVpEgJOTRBcEQ/s1600/Foto+con+camera+autocostruita+13x18+da+pallone+ad+elio%252C+anni+%252780+w.jpg" title="Foto con camera autocostruita 13x18 da pallone frenato a elio, anni '80 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Foto con camera autocostruita 13x18 da pallone frenato a elio, anni '80 - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKRXy6SB8X4VGMeKxP2BaQE_VlQg_izJNPK562R_301BorQDziVC_HIUwfwBfDvyBl-72VW8j76UGAfCkemtzlBWOxM8VPqR9-B3Am-gLshgu65Dz8yJJD_nQKVNNT6fyyQ2h1-qSCGrQ/s1600/Frascati%252C+veduta+8x10+da+pallone+frenato+del+giardino+di+Villa+Mondragone%252C+primi+anni+90+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Frascati, veduta 8x10 da pallone frenato del giardino di Villa Mondragone, primi anni 90 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="960" data-original-width="775" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKRXy6SB8X4VGMeKxP2BaQE_VlQg_izJNPK562R_301BorQDziVC_HIUwfwBfDvyBl-72VW8j76UGAfCkemtzlBWOxM8VPqR9-B3Am-gLshgu65Dz8yJJD_nQKVNNT6fyyQ2h1-qSCGrQ/s1600/Frascati%252C+veduta+8x10+da+pallone+frenato+del+giardino+di+Villa+Mondragone%252C+primi+anni+90+w.jpg" title="Frascati, veduta 8x10 da pallone frenato del giardino di Villa Mondragone, primi anni 90 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Frascati, veduta 8x10 da pallone frenato del giardino di Villa Mondragone, primi anni 90 - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi23bLkD_l2_0Q-BJK114727omnlYlyWSjNpnsdEb8K52s45I7g8AVm-x6eNaRWHunWBylMickBobquA01iyClTg6DKRNn78G6E-s7RWihoyHZDuIMWWH0IbHc8gIMlYXsTqe1Ny-_GZPc/s1600/una+veduta+nadirale+da+pallone+ad+elio+a+bassa+quota+dello+scavo+archeologico+del+Foro+Romano+ad+Aosta%252C+1988+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Una veduta nadirale da pallone a elio a bassa quota dello scavo archeologico del Foro Romano ad Aosta, 1988 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi23bLkD_l2_0Q-BJK114727omnlYlyWSjNpnsdEb8K52s45I7g8AVm-x6eNaRWHunWBylMickBobquA01iyClTg6DKRNn78G6E-s7RWihoyHZDuIMWWH0IbHc8gIMlYXsTqe1Ny-_GZPc/s1600/una+veduta+nadirale+da+pallone+ad+elio+a+bassa+quota+dello+scavo+archeologico+del+Foro+Romano+ad+Aosta%252C+1988+w.jpg" title="Una veduta nadirale da pallone a elio a bassa quota dello scavo archeologico del Foro Romano ad Aosta, 1988 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Una veduta nadirale da pallone a elio a bassa quota dello scavo archeologico del Foro Romano ad Aosta, 1988 - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRWaTba1kxtHZAv9APAAWxpPpfY6x4EXQXYsrZW5jK_CMgLJS6NzbxhFzDbqtKsN0osUttPl4lYFzXKVAcCApcAdbCEvxfs1VHYbfRzWM1bVrhMgPoWZUfmhzbh30geLJva0Z29TXvfAA/s1600/pallone+elio+e+jano+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt=" Giorgio Jano con un pallone a elio" border="0" data-original-height="819" data-original-width="501" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRWaTba1kxtHZAv9APAAWxpPpfY6x4EXQXYsrZW5jK_CMgLJS6NzbxhFzDbqtKsN0osUttPl4lYFzXKVAcCApcAdbCEvxfs1VHYbfRzWM1bVrhMgPoWZUfmhzbh30geLJva0Z29TXvfAA/s1600/pallone+elio+e+jano+w.jpg" title=" Giorgio Jano con un pallone a elio" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b> Giorgio Jano con un pallone a elio</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifb6BeDis7O_9jA3k8DOf7JV3ERa8U5GsuFEsRM6iJPriWvlSJgyFjC373Mc7rQ6OJb4ZsTbOJW5ZPuJx7rfic0yyF-IGHTpf4-GpjrLA69lW0Ib4DTWVj8vORKiz16_XbmlLbOmGadGQ/s1600/Panoramica+di+prova+torino+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="566" data-original-width="848" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifb6BeDis7O_9jA3k8DOf7JV3ERa8U5GsuFEsRM6iJPriWvlSJgyFjC373Mc7rQ6OJb4ZsTbOJW5ZPuJx7rfic0yyF-IGHTpf4-GpjrLA69lW0Ib4DTWVj8vORKiz16_XbmlLbOmGadGQ/s1600/Panoramica+di+prova+torino+w.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b> Panoramica di prova a Torino - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrYAd57zakZw-cqGhCl0K7ATreT969IylIsqJGl9KxMyJC7v7IqYIreec-LBHEQLwVtC6Y0Vxt-AX2mxQ9UimHDdu-dCTntBIiK97hoWGyX_Mhz4Oc_Y7LN_FdrlWWn8hd_gfN3jiJ7lg/s1600/Rock+Band+anni+90+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Una veduta a 360° di una rock band - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="289" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrYAd57zakZw-cqGhCl0K7ATreT969IylIsqJGl9KxMyJC7v7IqYIreec-LBHEQLwVtC6Y0Vxt-AX2mxQ9UimHDdu-dCTntBIiK97hoWGyX_Mhz4Oc_Y7LN_FdrlWWn8hd_gfN3jiJ7lg/s1600/Rock+Band+anni+90+w.jpg" title="Una veduta a 360° di una rock band - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Una veduta a 360° di una rock band anni '90 - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4XeyFCAO2Hxf1j9KiIed35X43GBKlcWabbNk0536lAu8F6gq4KaNdZ9kRzn30egFhYQ8quYcMP9HaF7STJrLKKQargLHJsAdl8LoHjGHcQ3p7eTbu1yu-itnkkGEnuCSbPvp_bjXMRfc/s1600/Torino+via+Palazzo+di+citt%25C3%25A0+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Torino, via Palazzo di Città - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="294" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4XeyFCAO2Hxf1j9KiIed35X43GBKlcWabbNk0536lAu8F6gq4KaNdZ9kRzn30egFhYQ8quYcMP9HaF7STJrLKKQargLHJsAdl8LoHjGHcQ3p7eTbu1yu-itnkkGEnuCSbPvp_bjXMRfc/s1600/Torino+via+Palazzo+di+citt%25C3%25A0+w.jpg" title="Torino, via Palazzo di Città - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Torino, via Palazzo di Città - Fotografia di Giorgio Jano</b></span><br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiylcDIY5wDrcrgb7uZjaP6sldy12QuvXUk5R-KHiQWrImfsdTLCoWY3XWX_QOKeaayambh2X1rzPfNDizLRswpAeU3JCjBCs3cqOCzW2Ep-yLxRFSaf6VvBZCnyVQzhJ4fCZHFfueug28/s1600/Torino%252C+corso+Farini%252C+circa+1990%252C+camera+6x14+e+film+IR+BN+70+mm+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Torino, corso Farini, circa 1990, camera 6X14 e film IR BN 70 mm - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="370" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiylcDIY5wDrcrgb7uZjaP6sldy12QuvXUk5R-KHiQWrImfsdTLCoWY3XWX_QOKeaayambh2X1rzPfNDizLRswpAeU3JCjBCs3cqOCzW2Ep-yLxRFSaf6VvBZCnyVQzhJ4fCZHFfueug28/s1600/Torino%252C+corso+Farini%252C+circa+1990%252C+camera+6x14+e+film+IR+BN+70+mm+w.jpg" title="Torino, corso Farini, circa 1990, camera 6X14 e film IR BN 70 mm - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Torino, corso Farini, circa 1990, camera 6X14 e film IR BN 70 mm - Fotografia di Giorgio Jano</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC-1BanOzAWi2apSTlpFbf4L6Uq0f2SqoSKbe3pXFm50h5cmFAE57Rg7PXMI10dZlrAWjUi4M8PqixQZV-Omb5G02-ZNkC4byAephJ_6tWBQ5zXmdIoB7fEi2c8KcT5eqd1rTGSrNQsQc/s1600/Torino+Milano+Piazza+Cordusio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="420" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC-1BanOzAWi2apSTlpFbf4L6Uq0f2SqoSKbe3pXFm50h5cmFAE57Rg7PXMI10dZlrAWjUi4M8PqixQZV-Omb5G02-ZNkC4byAephJ_6tWBQ5zXmdIoB7fEi2c8KcT5eqd1rTGSrNQsQc/s1600/Torino+Milano+Piazza+Cordusio.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Milano, piazzale Cordusio, questa è una delle fotografie a 360° inserite nel volume di Piero Ottaviano e Giorgio Jano: "Torino Milano, 50 fotografie senza mirino". Se ne parla durante l'intervista pubblicata da Tony Graffio su: "Frammenti di Cultura"</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7S-RCsN0sK-uoI52KO_yJltzU-MbphA_oSz3d8sTzD0GkGIrHC5NnLBvrbPZxk88-bOmEB0kDItVDxWmN9REvqKEhVWb0VgVK8VStiok5jagWVSrj41BuRjmOsItt5Y68BWsAFDERFyc/s1600/Milano+Castello.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Milano, il Castello Sforzesco - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="276" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7S-RCsN0sK-uoI52KO_yJltzU-MbphA_oSz3d8sTzD0GkGIrHC5NnLBvrbPZxk88-bOmEB0kDItVDxWmN9REvqKEhVWb0VgVK8VStiok5jagWVSrj41BuRjmOsItt5Y68BWsAFDERFyc/s1600/Milano+Castello.jpg" title="Milano, il Castello Sforzesco - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Milano, il Castello Sforzesco - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXldvMENigBghW3qZAt1s0H8TnrYD1wUx1HdN5X0ruEdmlgapcEh9WhsYGCatJCAAdmhofK9X8KvdNmAR-FrE0xzzywF_Z49BMN1agmL-SAig2c-LlsKrkUxiZ00M8lIzbHlWWHp9MGco/s1600/Parigi%252C+Eliseo%252C+anni+%252790+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Parigi, Palazzo dell'Eliseo - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="365" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXldvMENigBghW3qZAt1s0H8TnrYD1wUx1HdN5X0ruEdmlgapcEh9WhsYGCatJCAAdmhofK9X8KvdNmAR-FrE0xzzywF_Z49BMN1agmL-SAig2c-LlsKrkUxiZ00M8lIzbHlWWHp9MGco/s1600/Parigi%252C+Eliseo%252C+anni+%252790+w.jpg" title="Parigi, Palazzo dell'Eliseo - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Parigi, Palazzo dell'Eliseo - Fotografia di Giorgio Jano</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCt6_pUGeZ_lAp-Zk6Y0Q4cJe7B9ArmyszZPUAu2vflZsR4vEDp4eem6p9eYMSDpBYhVpR5aJjHxYYY8UxiP7gMsevvRvOUenFfwixH4t_xHQ6pDk4xNscedcaUtcPLnced9haS32UhWE/s1600/camera+6x14+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Genova, circa 1994 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="407" data-original-width="951" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCt6_pUGeZ_lAp-Zk6Y0Q4cJe7B9ArmyszZPUAu2vflZsR4vEDp4eem6p9eYMSDpBYhVpR5aJjHxYYY8UxiP7gMsevvRvOUenFfwixH4t_xHQ6pDk4xNscedcaUtcPLnced9haS32UhWE/s1600/camera+6x14+w.jpg" title="Genova, circa 1994 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a></div>
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Genova, circa 1994 - Fotografia di Giorgio Jano</span></b><br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgIvmQHKHTmL_qc0A1tLHOW85sZ_fcI1MNYVTznvBpU3dcQrrEXrdhrMIGBpOkf0hNcsO9TkY6uKV6tr0_aPw0x7OZ9rJP0O_3O-Te6jpbZckYSga2JO2b32n-B8j_MNjKv1meWWoDCTQ/s1600/Genova%252Ccirca+1994+2w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Genova, circa 1994 - Fotografia di Giorgio Jano" border="0" data-original-height="407" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgIvmQHKHTmL_qc0A1tLHOW85sZ_fcI1MNYVTznvBpU3dcQrrEXrdhrMIGBpOkf0hNcsO9TkY6uKV6tr0_aPw0x7OZ9rJP0O_3O-Te6jpbZckYSga2JO2b32n-B8j_MNjKv1meWWoDCTQ/s1600/Genova%252Ccirca+1994+2w.jpg" title="Genova, circa 1994 - Fotografia di Giorgio Jano" /></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Genova, circa 1994 - Fotografia di Giorgio Jano</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvmJqrfxFjZPki4J4rTwLqc04qGOZhNxvmw4jngAf10K1WGIMxJCq148A13DG4d3DB9GfniGdLRpsDukepzP24qe-P6uC6zTpE2Yak2Sz_Dy766Fa-e6ZDd_NcI4hlqz8QDzeESLaWk6E/s1600/120220+motorized+pano+camera+with+24+mm+lens%252C+about+1995+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="441" data-original-width="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvmJqrfxFjZPki4J4rTwLqc04qGOZhNxvmw4jngAf10K1WGIMxJCq148A13DG4d3DB9GfniGdLRpsDukepzP24qe-P6uC6zTpE2Yak2Sz_Dy766Fa-e6ZDd_NcI4hlqz8QDzeESLaWk6E/s1600/120220+motorized+pano+camera+with+24+mm+lens%252C+about+1995+w.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Fotocamera panoramica motorizzata per pellicole 120/220, 1995 circa - Giorgio Jano</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiiqrTdyQ-IV01rGX5HpDEpR3h93fuXlrEEp6HwETLCiiN1DQqaHcA1AAuKtl3mxadvmPphua3fbWoPKtxjsmJnCbjaNQhbUI1uX8W2ViTavsp-oNnTtOcFqXwO6nDL34Gqj60dSKgE8g/s1600/Fotocamera+autocostruita+Giorgio+Jano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Fotocamera auto-costruita da Giorgio Jano" border="0" data-original-height="685" data-original-width="945" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiiqrTdyQ-IV01rGX5HpDEpR3h93fuXlrEEp6HwETLCiiN1DQqaHcA1AAuKtl3mxadvmPphua3fbWoPKtxjsmJnCbjaNQhbUI1uX8W2ViTavsp-oNnTtOcFqXwO6nDL34Gqj60dSKgE8g/s1600/Fotocamera+autocostruita+Giorgio+Jano.jpg" title="Fotocamera auto-costruita da Giorgio Jano" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Fotocamera auto-costruita da Giorgio Jano</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5Lesc42rd1DfZya2UlA-BiTyc41BhMn4stj98TbNPAeE5SjCejVUP3cyGS67sg7X-NQMKm2V0mg7DKFNr9dpN8zuSA2s1nTN4PIqZR72cFhZKAP-8wbMzu-xoXcmQ0IJu_k3LeZlqmxE/s1600/Janus..w..jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Janus fotocamera panoramica per pellicola 70mm autocostruita da Giorgio Jano" border="0" data-original-height="564" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5Lesc42rd1DfZya2UlA-BiTyc41BhMn4stj98TbNPAeE5SjCejVUP3cyGS67sg7X-NQMKm2V0mg7DKFNr9dpN8zuSA2s1nTN4PIqZR72cFhZKAP-8wbMzu-xoXcmQ0IJu_k3LeZlqmxE/s1600/Janus..w..jpg" title="Janus fotocamera panoramica per pellicola 70mm autocostruita da Giorgio Jano" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Janus fotocamera panoramica per pellicola 70mm autocostruita da Giorgio Jano</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivbdCO1Ye4AvfQgk1HRY5YgkFnVnk1tUEYZG-9RMkkKI-0aw8xPO4FfxA4TmAvQgyKUrAENN2hANT5aIsWNNsOOvnnn9CVb72kZlClLubIrHQzqJ2b5pMOCgvIP2iebIynCwpNzcXl5Vk/s1600/Hypergon+120mm+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Hypergon 120mm 1901" border="0" data-original-height="960" data-original-width="704" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivbdCO1Ye4AvfQgk1HRY5YgkFnVnk1tUEYZG-9RMkkKI-0aw8xPO4FfxA4TmAvQgyKUrAENN2hANT5aIsWNNsOOvnnn9CVb72kZlClLubIrHQzqJ2b5pMOCgvIP2iebIynCwpNzcXl5Vk/s1600/Hypergon+120mm+w.jpg" title="Hypergon 120mm 1901" /></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Hypergon 120mm 1901</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE3Jv0xGQ0xA2iTe104xtLSKu8Vm-B9_JENCY0mG920lyN8fv7xXQ4dDiqhTrpqMa9aOw7AP-HwW25MjgCNHqqoHj33GgUv2BQskIvj0MtPV2QvRFNDSwikHfWYQljXedsK4bMFSubfNs/s1600/camera+Jano1w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Fotocamera Jano" border="0" data-original-height="766" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE3Jv0xGQ0xA2iTe104xtLSKu8Vm-B9_JENCY0mG920lyN8fv7xXQ4dDiqhTrpqMa9aOw7AP-HwW25MjgCNHqqoHj33GgUv2BQskIvj0MtPV2QvRFNDSwikHfWYQljXedsK4bMFSubfNs/s1600/camera+Jano1w.jpg" title="Fotocamera Jano" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Fotocamera Jano</b></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpiHFe8wB8C20sGhiHOedi1kCk3ynsu7Mw2qJr297kr4JYlkU0x1TuMQ0xkJZq2Qr6owDY-hTFPeZcdPciJnJHEePpjC8wg6ODfi5pvTX6vEJQf6yybbuyWmsdgmUKNOSljjxJLDE4Dig/s1600/camera+pan+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Fotocamera Jano" border="0" data-original-height="670" data-original-width="878" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpiHFe8wB8C20sGhiHOedi1kCk3ynsu7Mw2qJr297kr4JYlkU0x1TuMQ0xkJZq2Qr6owDY-hTFPeZcdPciJnJHEePpjC8wg6ODfi5pvTX6vEJQf6yybbuyWmsdgmUKNOSljjxJLDE4Dig/s1600/camera+pan+w.jpg" title="Fotocamera Jano" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Fotocamera Jano</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8w8JFkv95T51ngtVZo5ZKnaBEJZmNg207pBfUasV4U7PSraGaebNUpucW1VQkZU1r3uyiN2YTtkK380D0Io-NTIG67zjIJ940MK2XsZOK8slSxMoaEWgBlwuqOalacNEe74VnAd3QTHE/s1600/Torino+Milano+Fotocamera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="La fotocamera supergrandangolare a 360° che utilizza pellicola in rullo da 70mm ha realizzato le fotografie del libro: "Torino Milano 50 scatti senzza mirino". Progetto e costruzione: Giorgio Jano" border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8w8JFkv95T51ngtVZo5ZKnaBEJZmNg207pBfUasV4U7PSraGaebNUpucW1VQkZU1r3uyiN2YTtkK380D0Io-NTIG67zjIJ940MK2XsZOK8slSxMoaEWgBlwuqOalacNEe74VnAd3QTHE/s1600/Torino+Milano+Fotocamera.jpg" title="La fotocamera supergrandangolare a 360° che utilizza pellicola in rullo da 70mm ha realizzato le fotografie del libro: "Torino Milano 50 scatti senzza mirino". Progetto e costruzione: Giorgio Jano" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>La fotocamera supergrandangolare a 360° che utilizza pellicola in rullo da 70mm ha realizzato le fotografie del libro: "Torino Milano 50 scatti senzza mirino". Progetto e costruzione: Giorgio Jano</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikpgsaUTCclsPgd9w2peGAX3yvvWHZTK6_FwFeAF4NUGVXr7JhHwUMw3Yp2nXXtvlPA0VtEj5u8DGErnoysKl-N1WKMGCJlPE493_K-ex3Dy-WazJVa3QKqV6xFGjm5M_YNUibITgOOXU/s1600/fotomorfosi+delBarocco+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Fotomorfosi del Barocco di Giorgio Jano 1983-2006" border="0" data-original-height="960" data-original-width="826" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikpgsaUTCclsPgd9w2peGAX3yvvWHZTK6_FwFeAF4NUGVXr7JhHwUMw3Yp2nXXtvlPA0VtEj5u8DGErnoysKl-N1WKMGCJlPE493_K-ex3Dy-WazJVa3QKqV6xFGjm5M_YNUibITgOOXU/s640/fotomorfosi+delBarocco+w.jpg" title="Fotomorfosi del Barocco di Giorgio Jano 1983-2006" width="550" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Fotomorfosi del Barocco di Giorgio Jano 1983-2006</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6BuhR2BuqsH9wDWuau0DK1cqtYbbxq6EbQholKOcE2OuNGJ-ZFvfuCyt-SerBhPt2EgOhPJ6pXLr-GNroKrbMHdaINMS5nnphcBdQ5vCse7s4xWCx48cDgs6uUg3VZKdCmBKM0ECmBbU/s1600/Architetture+Barocche+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Architetture Barocche in Piemonte di Giorgio Jano e Domenico Prola" border="0" data-original-height="960" data-original-width="695" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6BuhR2BuqsH9wDWuau0DK1cqtYbbxq6EbQholKOcE2OuNGJ-ZFvfuCyt-SerBhPt2EgOhPJ6pXLr-GNroKrbMHdaINMS5nnphcBdQ5vCse7s4xWCx48cDgs6uUg3VZKdCmBKM0ECmBbU/s1600/Architetture+Barocche+w.jpg" title="Architetture Barocche in Piemonte di Giorgio Jano e Domenico Prola" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Architetture Barocche in Piemonte di Giorgio Jano e Domenico Prola</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRnNH2IlsVyq8b0r-tHVFAswqLU5XaZfkqbB0_zRIKPf0cO4lCyitYGqklIh75XVp4RhzbIWvpD2Iot_vhGTmg53chDzo41s0WdSHsUq66OH3FN_MQdiFhZDfutWrUA1defxV2mlvKbuM/s1600/Torino+Milano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Torino Milano, cinquanta fotografie senza mirino, libro fotografico di Piero Ottaviano e Giorgio Jano, editore Musumeci" border="0" data-original-height="610" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRnNH2IlsVyq8b0r-tHVFAswqLU5XaZfkqbB0_zRIKPf0cO4lCyitYGqklIh75XVp4RhzbIWvpD2Iot_vhGTmg53chDzo41s0WdSHsUq66OH3FN_MQdiFhZDfutWrUA1defxV2mlvKbuM/s1600/Torino+Milano.jpg" title="Torino Milano, cinquanta fotografie senza mirino, libro fotografico di Piero Ottaviano e Giorgio Jano, editore Musumeci" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Torino Milano, cinquanta fotografie senza mirino, libro fotografico di Piero Ottaviano e Giorgio Jano, editore Musumeci</b></span><br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4DdxHeISZecCod4_34qZIq03hg325YheBF6nCBvrAnuqq31w1jfDVMnTaT52MZpmjML5RzZwtHmdXcmYxvSENdaIH4GzcQgw4qp2Y5zi9MUIz9OMVn_2-4AQoqtOSTst5LIG6c_Hxjxo/s1600/jano+g+w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Giorgio Jano" border="0" data-original-height="598" data-original-width="630" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4DdxHeISZecCod4_34qZIq03hg325YheBF6nCBvrAnuqq31w1jfDVMnTaT52MZpmjML5RzZwtHmdXcmYxvSENdaIH4GzcQgw4qp2Y5zi9MUIz9OMVn_2-4AQoqtOSTst5LIG6c_Hxjxo/s1600/jano+g+w.jpg" title="Giorgio Jano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Giorgio Jano, fotografia supergrandangolare e costruzioni fotografiche sperimentali</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><u>Tutti i diritti sono riservati</u></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><u><br /></u></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><u><br /></u></b></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com314054 Castagnole delle Lanze AT, Italia44.749636 8.150150899999971444.7270825 8.1098103999999722 44.7721895 8.19049139999997tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-78488354448101991882019-02-19T11:33:00.001+01:002019-02-20T08:05:12.560+01:00Michel Casarramona graphic designer per poster serigrafati e stampati in offset<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><a href="https://graffitiamilano.blogspot.com/2019/02/mart-infanger-lultrabazar-del-poster.html">Martin Infanger</a> e Michel Casarramona sono i due <i>graphic designer</i> svizzeri invitati ad esporre i loro poster a Filler 2018. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In un garage di Zurigo, nel 2011, hanno organizzato un <i>poster-bazar</i> insieme a illustratori e grafici internazionali, per mostrare e vendere i loro lavori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Questa idea iniziò a svilupparsi quando Michel, invitato da persone che ancora non conosceva andò ad Amsterdam nel 2006 per esporre i suoi poster incontrando l'interesse di un pubblico appassionato e numeroso. Tornò successivamente una seconda volta ad Amsterdam ed anche in quella occasione riscosse un buon successo procurandosi un numero cospicuo di contatti di altri <i>graphic-artist</i> che sentiva di voler ringraziare in qualche modo per l'occasione avuta di far conoscere i suoi lavori in Olanda.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fu così che prese corpo l'idea di organizzare la vendita di poster in garage. Il successo fu enorme e inaspettato, ci furono migliaia di visitatori e tutti i partecipanti vendettero moltissimi manifesti. Lo scorso dicembre Tony Graffio ha incontrato Michel Casarramona a Milano e lo ha intervistato per Voi. TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL2vnkxpNBibv3tladulLZyd2chngABdayYmCZzzoyKy-CPwa1kq-g3pxmbi3BDCPbFw3BEL5Js5Ar53raOJEaQk_dFUKZXIARyJ4YZ0w7pvgnFl1xKaoT5u3xxMpwDzB9a9XlLHNlZCQ/s1600/Michel+Casarramona_Bowling.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Poster Art" border="0" data-original-height="960" data-original-width="706" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL2vnkxpNBibv3tladulLZyd2chngABdayYmCZzzoyKy-CPwa1kq-g3pxmbi3BDCPbFw3BEL5Js5Ar53raOJEaQk_dFUKZXIARyJ4YZ0w7pvgnFl1xKaoT5u3xxMpwDzB9a9XlLHNlZCQ/s1600/Michel+Casarramona_Bowling.jpg" title="Super Bowl Zurich di Michel Casarramona" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Super Bowl Zurich di Michel Casarramona</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u><br /></u></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Intervista di TG tradotta da un dialogo con Michel Casarramona in lingua inglese</u></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tony Graffio: Michel, raccontaci cosa accadde durante quella vendita di poster che hai organizzato a Zurigo; arrivarono molti appassionati anche dall'estero?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Michel Casarramona: Gli artisti che parteciparono erano essenzialmente svizzeri e olandesi, in seguito fummo in grado di organizzare un altro evento del genere con artisti internazionali provenienti anche da altri paesi, soprattutto europei. Si trattò di un'esposizione un po' più grande che si è svolta nello stesso posto di quella precedente. La qualità dell'evento fu migliore e tutti furono molto contenti. Si trattava di un festival di grafica di tre giorni, come Filler. L'organizzazione fu molto impegnativa, per questo non me la sono sentita di dar vita ad altre edizioni. Eravamo convinti che potevamo organizzare qualcosa del genere, ma in piccolo, nel periodo pre-Natalizio, una vendita limitata dove si poteva avere l'opportunità di parlare di illustrazione. Per noi questo evento non doveva diventare un lavoro; volevamo passare quest'impegno a qualcuno dei nostri amici, ma senza diventare concorrenti o rivali. Ci interessava lavorare insieme, avevamo precedentemente avuto qualche brutta esperienza con alcuni clienti quindi ci consigliavamo reciprocamente di non lavorare con chi non ci aveva pagato. Anche a Berna c'è chi organizza dei <i>poster-bazar, </i>mentre <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2019/02/mart-infanger-lultrabazar-del-poster.html" style="background-color: #fff2cc;">Martin</a> si dedicò alle sue vendite a Lucerna.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ci sono molti altri poster artist in Svizzera?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì, molti, c'è una lunga tradizione di poster design in Svizzera.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG:</span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"> </span></span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: start;"><span>Tu e </span><span>Märt Infanger q</span><span>ui</span></span><span style="background-color: white; text-align: start;"> a Filler avete esposto molti lavori.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì, abbiamo portato tutto quello che abbiamo fatto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Impressionante.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì, lo è anche per me e Martin. In realtà avremmo altri poster, ma qui abbiamo esposto solo i nostri favoriti. Abbiamo scelto di portare le cose che la gente a Zurigo ha già visto perché non avevamo mai esposto a Milano e qui il pubblico può vedere i nostri lavori migliori. Mi riferisco ovviamente alle persone interessate ai poster.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Siete già stati ad eventi come questo in Europa, magari in Spagna o Germania?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sono stato all'<a href="http://www.image-festival.com/">Image Festival di Rotterdam</a> e un paio di volte alle Garage Sales in Amsterdam, ma da quando ho una famiglia non mi voglio allontanare da casa per troppo tempo. Per l'Italia ho fatto un'eccezione perché mi piace molto il vostro paese e veniamo qui anche per le vacanze.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Dove andate in vacanza di solito?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: A Sanremo o a Levanto. Non è lontano da dove viviamo e questa è una buona cosa per i bambini perché non è così facile fare lunghi viaggi con i più piccoli.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8hyCBw3Kbo4nPTqPaIbfanRQUOYwQtFQQHUIdwaDvUkuLw-hX2TrpdgmQJMDMx_bcV16B7J73m-owD926RmOuIcZJMWoLOjbMNGdXUiZc61ECRtuK1WRi188tF1RaeTtbZzETTUbNl3c/s1600/Michel+Casarramona+Filler.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="La sala delle esposizioni di Michel Casarramona e Martin Infanger a Filler 2018 presso il Santeria Social Club di Milano" border="0" data-original-height="505" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8hyCBw3Kbo4nPTqPaIbfanRQUOYwQtFQQHUIdwaDvUkuLw-hX2TrpdgmQJMDMx_bcV16B7J73m-owD926RmOuIcZJMWoLOjbMNGdXUiZc61ECRtuK1WRi188tF1RaeTtbZzETTUbNl3c/s1600/Michel+Casarramona+Filler.jpg" title="La sala delle esposizioni di Michel Casarramona e Martin Infanger a Filler 2018 presso il Santeria Social Club di Milano" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>La sala delle esposizioni di Michel Casarramona e Martin Infanger a Filler 2018 presso il Santeria Social Club di Milano</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Michel, tornando ai tuoi poster, tu stampi sia in serigrafia che in tipografia, quando decidi di stampare in serigrafia? E quando in Offset?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Normalmente, è un problema che ha a che fare con le preferenze del cliente. Se mi chiede una serigrafia preparo un disegno adatto ad essere serigrafato. Se invece c'è la necessità di fare un'edizione più grande normalmente prepariamo qualcosa per la tipografia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Le serigrafie hanno colori molto brillanti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì, ho la fortuna d'avere un serigrafo molto bravo, <a href="http://maschinenzoo.ch/" style="background-color: #fff2cc;">Axel Friedrich</a>, che abitualmente stampa arte a Lenzburg, vicino a Zurigo. Axel è anche un collezionista di attrezzatura e macchine antiche da stampa. Il suo laboratorio è grandissimo. Ci conosciamo da moltissimo tempo, da quando entrambi andavamo ai concerti Punk-Rock. Abbiamo trovato insieme una tecnica per stampare a colori senza utilizzare troppi inchiostri; un trucco è quello di stampare un colore brillante su un colore scuro con della pasta trasparente, in modo che il nero non sia coprente al 100% e si riesca così ad ottenere un tono nuovo. In questo modo da due colori ne escono tre. Prima si stende il colore scuro e poi quello chiaro. Se per esempio hai un rosa semitrasparente steso su un nero puoi ottenere un viola; da un giallo semitrasparente e da un nero e può uscire un verde. Ecco come stampiamo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Spesso anche i bar e le altre attività commerciali della tua zona ti commissionano poster?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì, questo per esempio mi è stato chiesto dal Mata Hari Bar per il loro decimo anniversario dell'apertura. Loro si erano già occupati del volantino dell'inaugurazione ed io ho progettato il logo con il design della grafica. Ho realizzato molte grafiche per i bar ed i ristoranti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: In quante copie sono stati stampati questi manifesti?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: 220.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: I poster erano in vendita nel bar?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Erano stati dati ad altri bar per far sapere alla gente che quella notte ci sarebbe stato il concerto dei <a href="https://www.youtube.com/watch?v=omlcGGduzW0" style="background-color: #d0e0e3;">Reverend Beat-Man</a>. Lavoro per molti di quei clienti o amici; dico loro che gli farò un buon prezzo, ma li avverto che trattengo per me una cinquantina di copie del poster in modo da poterle vendere in seguito per conto mio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai realizzato poster anche per spettacoli di Burlesque?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì, qua dietro (mi mostra una parete un po' nascosta della sala dove compaiono poster di donnine nude) ho da mostrarti qualcosa. Il Burlesque si presta molto bene per la realizzazione di poster.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Tu fai stampare i tuoi poster anche in offset, mostrami qualcosa per favore.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì, anche tra i poster stampati in offset ci sono alcune differenze. Questo per esempio è stampato in colori a tono pieno con cyan, magenta e nero, quest'altro con il rosa del tono della pelle, col verde e col marrone.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Alcuni sembrano avere i colori delle serigrafie.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì, sono quelle stampate con i toni pieni del colore.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Sono più colorate?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sono diverse.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Se le osservo con un lentino posso vedere un <i>pattern</i> di fondo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Da quello puoi distinguere che sono stampate in offset.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Osservandole bene si vedono delle differenze. È perché sono state stampate con macchine da stampa diverse?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Esattamente. Questa non è rasterizzata, è una stampa a toni pieni di colore e qui non c'è un tono pieno di colore, eccetto che per il colore giallo. Anche questa del bowling è una stampa a toni pieni di colore. Ho realizzato 10 diversi poster per un torneo di bowling.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quante copie tiri in offset?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Circa 300.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ah, non così tante...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: No.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Il tuo amico Axel ti consiglia per quale macchina da stampa utilizzare a seconda del disegno che gli proponi?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì, lui stampa e io sto vicino a lui per fare i test del colore; prendiamo le decisioni insieme perché io non sono capace di stampare, ma so quello che voglio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Chi decide se realizzare una serigrafia o una stampa offset?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Generalmente, il cliente prende questa decisione, ma altre volte mi chiede in che modo possiamo ottenere il risultato migliore, così io penso a qualcosa che abbia senso. A volte, se appendi un poster realizzato in offset vicino ad una finestra i colori sbiadiscono molto velocemente.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: I colori tipografici sono più delicati?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì. Se li esponi ad una forte fonte di luce che contiene raggi UV, in un paio di settimane il 50% del colore svanisce. Le serigrafie invece non sbiadiscono mai, c'è così tanto pigmento nel colore e uno strato così spesso sulla carta che non sbiadisce.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Potresti scegliere di dare un effetto volutamente invecchiato a certe stampe offset?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: No non lo faccio perché dopo un po' acquisiscono quell'effetto in modo naturale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: (risata) Certo... E quanti colori usi per la stampa offset?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: In questa (mi mostra un poster) ci sono 4 colori.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: A quanto sono vendute le stampe offset?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Costano 20 euro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La stampa offset dovrebbe costare meno della serigrafia vero?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Vero.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Effettui vendite online?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Sì, il mio sito è: </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">https://www.casarramona.ch/ è un <i>webshop</i>, ma anche una vetrina dove poter vedere il mio portfolio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Da quanto tempo svolgi questa attività di grafica e illustrazione?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Da circa 30 anni. Ho iniziato il mio apprendistato intorno ai 19-20 anni di età ed ho finito nel 1991, poi mi sono messo in proprio per immergermi nel campo della grafica, del design e dell'illustrazione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Per quale motivo hai scelto di non partecipare a grandi fiere ed eventi internazionali?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Con una famiglia e dei bambini piccoli non è facile spostarsi e partecipare ad eventi che sono interessanti, ma molto stancanti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai altre cose da dire?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MC: Avrei molte altre cose da dire, ma sono un po' stanco perché ieri ho impacchettato tutto il materiale da portare qua in mostra fino alle quattro del mattino e alle sei ho preso il treno per venire qui. La prossima volta vi racconterò di più.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Va bene Michel, grazie. Magari la prossima volta verrò a trovarti io a Zurigo, mi piacerebbe conoscere e visitare anche il laboratorio di Axel a Lenzburg.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFH6pV_fw-2z6m0bmEmPDLaoMmXHydrdgLkY39kZAU8OPYzxNi9HD-xZNMg6Wy-Ll2uFjjHnXEcWi7rT-0YsukEG_xrOizm9WOOHcnTCteU3L-8jVyHBWLi64tkgPUCqLgFEYTAxRf_EI/s1600/poster-filler-winter_2018-696x974.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="974" data-original-width="696" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFH6pV_fw-2z6m0bmEmPDLaoMmXHydrdgLkY39kZAU8OPYzxNi9HD-xZNMg6Wy-Ll2uFjjHnXEcWi7rT-0YsukEG_xrOizm9WOOHcnTCteU3L-8jVyHBWLi64tkgPUCqLgFEYTAxRf_EI/s1600/poster-filler-winter_2018-696x974.jpg" title="Il poster di Filler 2018 di Michel Casarramona è stato stampato da Daniel Tummolillo per Thunderbeard in 75 esemplari." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Il poster di Filler 2018 di Michel Casarramona è stato stampato da Daniel Tummolillo per Thunderbeard n 75 esemplari.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Daniel Tummolillo ci spiega come ha realizzato la serigrafia per il poster di Filler 2018 disegnato da Michel Casarramona</u></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u><a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/12/le-serie-tv-di-dario-maggiore-filler.html"><br /></a></u></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/12/le-serie-tv-di-dario-maggiore-filler.html">Dario Maggiore</a> mi ha chiesto di stampare il progetto grafico di Michel per Filler 2018 e devo ammettere che questa cosa mi ha creato non poche difficoltà per la precisione con cui è stato disegnato il poster. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il primo problema con cui ho avuto a che fare era di carattere tecnico; il plotter che mi ha preparato le pellicole le ha leggermente deformate. Michel mi aveva inviato tre file con i tre livelli di colore dell'immagine da stampare: nero, giallo e rosa.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Una volta che sono andato a farmi stampare le pellicole pensavo fossero precise, ma quando poi sono andato a farmi sviluppare i telai mi sono accorto che non riuscivo a metterli perfettamente a registro. Questo era dovuto alla deformazione della stampa del plotter sulla pellicola trasparente. Stiamo davvero parlando di una deformazione minima di alcuni centesimi di millimetro di spessore, eppure, una volta che si va a stampare, tale deformazione dà luogo ad un problema visibile.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mi è piaciuto fare questo lavoro perché era complesso e stimolante ed ho avuto modo di osservare l'estrema precisione di Casarramona. Probabilmente, lavorare molto al computer abitua a generare file perfetti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il risultato finale non è stato quello che mi ero immaginato di poter dare a Dario, in alcuni punti si può notare sulla stampa qualche minima imprecisione, ma il problema non era possibile correggerlo completamente perché allineando perfettamente un lato, andava leggermente fuori registro l'altro lato dell'immagine. Sono comunque riuscito a trovare un buon compromesso per non rendere evidente la differenza creatasi tra i telai. Casarramona è stato contentissimo del mio lavoro, cosa che mi ha fatto piacere, anche se mi dispiace non essere riuscito a effettuare una stampa perfetta. È stata un'esperienza interessante che mi ha permesso di capire meglio cosa fare per migliorarmi perché lo scopo di tutti è quello di fare sempre meglio il proprio lavoro di un un prodotto fatto a mano con impegno e competenza.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Avrei avuto necessità di disporre di macchinari capaci di effettuare microregolazioni per mettere a registro un punto con altri due. I piani da stampa che ho a disposizione presso L'accademia di Belle Arti di Brera offrono questa possibilità di regolazione fine, come tutti i piani da stampa manuali, semiautomatici e automatici, ma io purtroppo non dispongo ancora di queste attrezzature sofisticate presso il mio laboratorio privato a Popoli, in Abruzzo. Il mio banco da stampa è molto semplice: è costituito da due pinze su un tavolaccio, è un'attrezzatura che per i lavori che normalmente affronto funzionabene in abbinamento alla copisteria alla quale mi rivolgo ed al modo che ho di preparare i lucidi e di stampare. Avrei potuto risolvere il problema inviando i file di Michel a qualcuno che mi avesse preparato direttamente i telai per la stampa, però mi sono accorto del problema quando ormai avevo già iniziato la fase di produzione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Anche una fotounità mi avrebbe permesso di preparare dei lucidi in modo corretto con il nero perfettamente coprente e senza alcuna deformazione del supporto trasparente su cui viene stampato il nero, ma le fotounità ormai sono diventate rare e ce ne sono in giro poche. Non tutti stampano col plotter sull'acetato che sarebbe il tipo di supporto ideale per poi poter ottenere la stampa sui telai da serigrafia. Il normale lucido semitrasparente in polietilene, con l'inchiostro, il calore e un minimo di pressione imposta dal plotter tende a deformarsi quel tanto che basta per crearti successivamente un problema.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vedere l'immagine finale ad una distanza di cm 50-100 non dà la possibilità di osservare fuori allineamenti perché visivamente i colori si fondono bene, ma se si va a vedere la stampa un po' più da vicino e ci si aiuta con una lente si è in grado di percepire qualche minimo errore nel registro dei telai. In più, nel disegno di Michel appariva una retinatura di fondo che mi fa pensare che ci sia una certa abitudine a preparare i file per la stampa offset che, essendo fatta da macchine che funzionano in modo automatico, richiedono una precisione estrema.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Un'altra possibile soluzione per la stampa a tre colori che dava un quarto colore risultante dalla fusione del nero con il giallo per ottenere il verde e un quinto colore grazie al fondersi del rosa e del nero per ottenere il lilla, sarebbe stata quella di preparare sei livelli di colore anzi che tre per campiture piatte senza retinatura e dare le sfumature con linee e tratteggi d'altro tipo, ma questo avrebbe allungato i tempi di lavorazione e fatto lievitare i costi di stampa. DT</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2X3AL_0EoHIBEO1V9eBoba55-_D_bj45oHH2Qloemfj4rsK9ExwWlcxhM-uhqqPdpveohZO8tIqE57DYVNn1BEwfusj0LVqyetA-pNrm7dqBlHQP1ia7YqkbyVb4r6WYDj91pFW_FAaA/s1600/Michel+Casarramona_Martin+Infanger.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2X3AL_0EoHIBEO1V9eBoba55-_D_bj45oHH2Qloemfj4rsK9ExwWlcxhM-uhqqPdpveohZO8tIqE57DYVNn1BEwfusj0LVqyetA-pNrm7dqBlHQP1ia7YqkbyVb4r6WYDj91pFW_FAaA/s1600/Michel+Casarramona_Martin+Infanger.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Martin e Michel a Filler 2018</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Viale Toscana, 31, 20136 Milano MI, Italia45.445627599999987 9.188346899999942319.923593099999987 -32.120247100000057 70.967662099999984 50.496940899999942tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-30266819849514626592019-02-17T11:18:00.002+01:002019-02-20T07:29:10.588+01:00Märt Infanger, l'Ultrabazar del poster<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Intervista a Martin Infanger.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> Seguiranno anche le interviste di <a href="https://graffitiamilano.blogspot.com/2019/02/michel-casarramona-graphic-designer-per.html" style="background-color: #fff2cc;">Michel Casarramona</a> e <a href="https://graffitiamilano.blogspot.com/2019/02/calcografia-e-serigrafa-dal-giants-lab.html" style="background-color: #fff2cc;">Jessica Rassi</a>. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Buona lettura! TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFpt5CAv3vjemlxxQtVGT9VUfOAJOpsP3nQm0thNZHOGdET-JiNVrg2KBNnj8V-0FfSYKtzqibIBDfM_kqPWfv8pugb3KPcP6lGxy6TGb21mTHRFS-2fvgg-XT15ANSlpBaQfA6gcJ1YE/s1600/Mart+Infanger+pp.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Martin Infanger a Filler 2018" border="0" data-original-height="634" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFpt5CAv3vjemlxxQtVGT9VUfOAJOpsP3nQm0thNZHOGdET-JiNVrg2KBNnj8V-0FfSYKtzqibIBDfM_kqPWfv8pugb3KPcP6lGxy6TGb21mTHRFS-2fvgg-XT15ANSlpBaQfA6gcJ1YE/s1600/Mart+Infanger+pp.jpg" title="Martin Infanger a Filler 2018" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Martin Infanger a Filler 2018</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tony Graffio: Ciao Märt, vorrei conoscere meglio la tua arte. Vedo che ti piace lo stile classico del poster che richiama anche i manifesti utilizzati dai circhi. È questo il </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">tuo segno distintivo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Märt Infanger: Sì, forse dovrei dire che ho iniziato a occuparmi di <i>graphic design</i> perché suono in un gruppo Rock ed ho iniziato così a fare i poster per la nostra band; ormai sono 33 anni che suoniamo insieme. Ogni volta c'era il problema di trovare dei prodotti visivi per promuovere la nostra musica; all'inizio ho raccolto quello che ho trovato intorno a me: vecchie fotografie da internet un po' sullo stile Punk. Le ho copiate ed ho continuato a stare su quel genere perché penso che tantissimi bravi </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><i>d</i></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><i>esigner </i>abbiano già </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">creato ottime immagini tracciando il solco. Non ho intenzione di distinguermi per quello che inventerà uno stile completamente nuovo, ma posso essere colui che mostra agli altri degli ottimi lavori del passato per rivisitarli in un modo nuovo e più attuale. Per commemorare Johnny Cash, per esempio, ho preso delle vecchie fotografie da un vecchio <i>art show</i> di Nashville e le ho ridisegnate seguendo lo stesso stile, ma inserendole in un nuovo <i>lettering</i> perché pensavo che le lettere maiuscole si adattassero bene a questo personaggio. Inoltre, a me piace stampare personalmente i miei poster; non affido nulla ad altri. Non so se sia meglio o no, ma in questo modo imparo sempre qualcosa di nuovo. Per me è importante realizzare un poster per una buona <i>band</i> e realizzarlo da me.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCSvW4g226ZR2w4i60FGOiY6iDycsq-svyABOypH7hPqaRLBAlIUl8hGv63jno5g0q3Mk-oxJBLzsRu6AYbwiug5DwDTdeLE3ja0oOF7j760WOh8biAqVUHVy2khjTEb0B94Ex9QM8Kms/s1600/Mart+Infanger_1poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Celebrating Johnny Cash, un poster di Martin Infanger" border="0" data-original-height="1000" data-original-width="684" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCSvW4g226ZR2w4i60FGOiY6iDycsq-svyABOypH7hPqaRLBAlIUl8hGv63jno5g0q3Mk-oxJBLzsRu6AYbwiug5DwDTdeLE3ja0oOF7j760WOh8biAqVUHVy2khjTEb0B94Ex9QM8Kms/s1600/Mart+Infanger_1poster.jpg" title="Celebrating Johnny Cash, un poster di Martin Infanger" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Celebrating Johnny Cash, un poster di Martin Infanger</b></span></div>
</div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Usi una tecnica mista che unisce l'uso del computer al disegno a mano?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MI: Sì, adesso mischio l'uso della tavoletta grafica al disegno a mano; prendo una fotografia e le inserisco sopra altre cose; mi piace creare dei grandi <i>collage</i>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG E poi, vedo dei <i>pattern</i> presenti sullo sfondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MI: Sì, quando stampo non voglio ottenere solo dei punti, per questo sperimento anche con altri tipi di fondi. Utilizzo delle linee e delle onde; alcuni sono più tagliati, da altri emergono delle onde di interferenza, trovo la cosa abbastanza interessante. La gente dice che bene o male faccio sempre lo stesso lavoro, ma io penso che cambio modo di lavorare ogni volta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Certo. Chi sono i tuoi clienti?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MI: Il mio maggior cliente è la mia band, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=t56Ey1yJzfM" style="background-color: #d0e0e3;">Jolly and the Flytrap</a>. Facciamo musica di vario tipo, da quella che si ispira agli anni '60, fino al Garage Punk e cantiamo in diverse lingue.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Secondo te, per quale motivo piacciono i tuoi lavori grafici? Per i colori o per lo stile?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MI: Per lo stile. Mi sono ispirato agli <a href="https://www.youtube.com/watch?v=5q3ALvb16EE" style="background-color: #d0e0e3;">Equals</a>, una <i>band</i> molto in voga tra la metà degli anni '60 e gli anni '70 che avevano uno stile molto psichedelico, così ho iniziato a disegnare un po' di poster per vari gruppi che suonavano in varie località in Europa, America e Oceania grazie ad una società che organizzava i concerti. Non ero pagato, ma ero quello che in quella piccola squadra faceva i poster. Non ho clienti che si rivolgono direttamente a me; io sono un insegnante di grafica a Lucerna e disegnare poster è soltanto un'attività che affianca la mia occupazione principale a scuola. Ho fatto anche il tatuatore ed ho lavorato per Sony Music, Warner, Virgin France disegnando le copertine dei dischi o dei CD, ma non con lo stesso stile che impiego per i miei poster. Ho lavorato per 10-15 anni per le case discografiche, ma adesso ho terminato con loro. Insegno e mi occupo delle mie cose, nient'altro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che tipo di colori impieghi per i tuoi poster?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MI: Da quando ho iniziato a occuparmi personalmente della stampa adopero colori con base ad acqua, ma prima stampavo con altri colori. Cerco di mantenere la qualità di stampa alta; prima non ero sicuro del risultato che mi avrebbero dato i colori ad acqua, ma adesso mi sto accorgendo che si possono ottenere ottimi risultati. È da poco, circa sei mesi, che ho iniziato a sperimentare con questo nuovo metodo di stampa.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Vedo anche qualcosa di diverso tra i tuoi lavori.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MI: Per i trent'anni del giubileo della nostra <i>band </i>ho voluto ridurre i colori al nero e poi ho aggiunto una carta blu metallica. Alla gente è piaciuto molto ed anche a me, così ho fatto un'intera serie con questo tipo di stampa, utilizzando un solo colore chiaro su un fondo scuro di carta metallica.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Molti artisti chiedono più soldi per una stampa che impiega più colori. Cosa ne pensi?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MI: È vero, ma io per i miei poster ragiono in un altro modo. Non guardo mai a quanto tempo impiego per realizzare una stampa, ma a quante me ne rimangono da vendere. Io aumento il prezzo dei miei poster quando mi accorgo che mi sono rimaste solo poche copie in casa. Ecco perché un poster stampato con un solo colore può essere più caro di un altro che ho stampato a più colori.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Normalmente quante copie tiri per poster?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MI: All'inizio non lo so, dipende anche da quanto colore e da quanta carta ho a disposizione; normalmente stampo intorno alle 150 copie per poster. Metà di questa quantità sono destinate all'organizzatore dell'evento, all'artista e alla gente che lavora per loro; il resto lo tengo per me e lo vendo per poter poi guadagnare i soldi che mi servono per ricomprare la carta e i colori. Non sono pagato, così in questo modo mi pago le spese; anche per Filler è andata così e funziona.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Vendi anche sul web attraverso il <a href="http://www.ultrabazar.ch/index.php?/projects/screenprint-posters/" style="background-color: #fce5cd;">tuo sito</a>?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MI: Non proprio; non ho un negozio online, ma la gente può guardare sul mio sito scegliere quello che le piace, scrivermi un'email ed io rispondo. Prendo il poster che vogliono lo infilo in un tubo di cartone e lo spedisco. Non si tratta di un vero business, ma ogni tanto vendo qualcosa.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Non è facile trovare i tuoi poster su altri circuiti di vendita?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">MI: No. C'è un negozio in Svizzera che compra i miei poster per rivenderli; mentre a Parigi c'è una Galleria che ha molto materiale che mi appartiene. Ho fatto anche una mostra a Parigi, infatti è un po' lì che concentro la mia attenzione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quindi c'è un buon riscontro di vendite a Parigi?<br /><br />MI: Sì, sono abbastanza conosciuto, mentre in Svizzera devo sempre proporre qualcosa di nuovo. Sia io che Michel (Casarramona ndTG) sono più di 20 anni che ci occupiamo di queste cose in Svizzera così è una buona idea andare ad esporre anche in altri posti: Parigi, Amsterdam e Milano.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Viale Toscana, 31, 20136 Milano MI, Italia45.4456054 9.188347700000008419.923570899999998 -32.120246299999991 70.9676399 50.496941700000008tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-42758339413810045402019-02-11T15:10:00.001+01:002019-02-20T07:27:37.517+01:00Calcografia e serigrafa dal Giant's Lab di Genova<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguw17C9GyxJhm-QERA9xU8VMC1EEh-WeWpUHi2YFxtAPHxVJw19iIE0F6U0w26NPkKyU00JtGyapIZauLsg_yFZ2D7j0BG0_K-AgKt0CFrEuvaJz9m5fJexhnRA8QNvP86797endY8I_U/s1600/Giant%2527s+lab.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguw17C9GyxJhm-QERA9xU8VMC1EEh-WeWpUHi2YFxtAPHxVJw19iIE0F6U0w26NPkKyU00JtGyapIZauLsg_yFZ2D7j0BG0_K-AgKt0CFrEuvaJz9m5fJexhnRA8QNvP86797endY8I_U/s1600/Giant%2527s+lab.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Tony Graffio intervista Jessica Rassi del Giant's Lab</u></span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tony Graffio: La serigrafia ha una sua dignità artistica; non è compresa perché negli anni '70 qualcuno ha creato un po' di confusione ed il pubblico non riusciva bene a capire che cosa avesse in mano, se una litografia, una serigrafia o qualche altro tipo di stampa. Purtroppo, c'è stato chi ha venduto una cosa per l'altra e disattendendo la fiducia del compratore ha rovinato la piazza a chi faceva seriamente la sua attività proponendo serigrafie al giusto prezzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Certo. Questa confusione esiste ancora e, in quanto artigiani, il nostro compito è quello di rieducare in modo totale qualsiasi persona venga da noi. Dobbiamo insegnare a riconoscere quello che stanno guardando e a capire che la stampa che hanno davanti è stata creata con due mani e tanta fatica; non con una macchina elettronica. Per carità, anch'io amo l'arte digitale, ne puoi trovare in giro finché vuoi e di ottima qualità, ma in quanto artigiano ho l'obbligo di spiegare che c'è una grossa differenza tra un lavoro disegnato a mano e poi stampato con metodi tradizionali da ciò che invece scaturisce da un software attraverso un computer e una stampante digitale. Adoro la carta; è una fibra nella quale ritrovo me stessa ed anche per questo il prossimo week-end ho organizzato una mostra di 20 artisti genovesi e non al <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2015/09/carta-di-mele.html" style="background-color: #fff2cc;">Museo della Carta di Mele</a>. Si tratta di artisti bravissimi ancora poco conosciuti con i quali ho condiviso gran parte della mia esistenza per la stima che ho nei loro confronti. Controfibra è un workshop più exhibition che sicuramente sarà in grado di attirare l'attenzione di chi si interessa alle opere su carta e alla stampa d'autore. Con noi ci saranno i <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2016/12/un-mito-della-poster-art-malleus.html" style="background-color: #fce5cd;">Malleus</a>, Marco Mazzoni e tanti altri. Sono felice che anche alcuni bravi artisti abbiano voluto condividere con me il concetto della carta antica fatta a mano, perché il nostro incontro si svolgerà in una struttura pre-industriale della fine del 1700; un luogo meraviglioso che merita assolutamente d'essere visto. Giuseppe Traverso è il ragazzo che gestisce una cartiera/museo che negli anni ha visto attuarsi miglioramenti incredibili. La carta cotone che esce da Mele è di grande qualità. Con Giuseppe avevo già collaborato in occasione del Genova Urla, un bellissimo Festival di musica underground ad ingresso gratuito che ci è stato scippato nel 2017 per far spazio all'orribile scivolo di Costa Crociere. A</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">nche se la grana è eccezionale, s</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">tampare sulla carta artigianale non è così facile come si potrebbe credere perché lavorando con i fogli con i bordi sfrangiati non ho una squadra precisa da prendere. Però guarda che resa! Si vede perfino parte dei fiori che sono rimasti attaccati alla carta: su questo supporto si può creare di tutto, in qualsiasi modo, aggiungendo elementi naturali o colorandolo a piacere. È una <i>figata</i>: queste sono le cose da sostenere! Se in tutta Italia ci fosse più sostegno per gli artigiani, per chi fa magliette, felpe, poster o altri manufatti ci sarebbe un valore aggiunto che ci permetterebbe di migliorare la situazione di un paese che ormai da troppo tempo sta cadendo in un degrado allucinante, anche per colpa dei mezzi di comunicazione di massa come la tv che banalizzano le realtà che valgono e diseducano i giovani inculcandogli valori sbagliati. Per proteggermi io rifuggo tutto quello che appare in tv o nei circuiti <i>mainstream</i>. Ma adesso ho finito il mio monologo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Beh a questo proposito posso dirti che da ormai diversi anni mi batto per far conoscere attraverso il mio blog le realtà creative artigianali, le idee e le opere di chi vale e merita maggior attenzione, proprio perché contribuisce con la sua opera a costruire un mondo alternativo migliore a quello che tutti abbiamo sotto gli occhi e che viene proposto ai giovani solo come un prodotto commerciale da consumare e gettare. Quello che producete voi ha un valore culturale, oltre che artistico, che spesso ci ricollega storicamente a vecchie tradizioni, tecniche e conoscenze che rischiano di essere dimenticate e addirittura perse, se non vengono adeguatamente valorizzate. Jessica, vorrei che adesso mi parlassi un po' più di te stessa e di come hai iniziato a fare serigrafia e magari mi dicessi anche quanti anni hai.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Ho 33 anni e faccio queste stampe da circa 7 anni; però ho iniziato molto <i>flat </i>perché lavorando da sempre in un altro settore per sostenere questa mia passione non ho tantissimo tempo da dedicare alla serigrafia. Ho un piccolo studio in casa mia che mi permette di ottenere i risultati che vedi. Tutto parte dal gran piacere che mi dà la musica perché ascolto musica da tutta la vita.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che musica ti piace?</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Non seguo un genere ben preciso; ascolto dal Black Metal alla <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/12/8-domande-ai-new-candys.html">Psichedelia</a>, al Noise Rock, all'Industrial o tutto quello che per me può aver senso. Oggi, per esempio, ho portato con me tre dischi importantissimi, tra i quali quello dei <a href="https://www.youtube.com/watch?v=fPd2knSl9AQ">Vanessa Van Basten</a> che sono una band che ha veramente segnato un'era, per quello che mi riguarda e per tutti noi genovesi. La stanza di Swedemborg è il capolavoro di Morgan Bellini, un artista eccezionale che ha partorito uno dei migliori dischi del post-Rock che consiglio a grandi e piccini. </span><span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Con Morgan ho avuto il piacere di collaborare in occasione della pubblicazione di "Disintegration EP", uscito per Taxi Driver Records, dove ho disegnato e stampato fronte e retro di questo 7 pollici, una rivisitazione/omaggio al disco dei Cure "Disintegration".</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: I dischi che esponi qui a Filler 2018 sono serigrafati da te?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: No, fanno parte della mia collezione; li porto in giro perché li amo e desidero farli conoscere anche ad altri. Anche Fabio Cuomo, la mia dolce metà, ha realizzato un suo progetto solista a cui ha dato il suo nome perché giustamente dice che si è un po' rotto le palle di dare nomi assurdi ai suoi dischi; si chiama così ed è così che adesso si fa conoscere. "<a href="https://www.youtube.com/watch?v=Xb8M2sIq1oQ" style="background-color: #d0e0e3;">La deriva del tutto</a>" è il titolo assai particolare di un disco suonato tutto con il <i>synth</i> e il pianoforte che rappresenta un viaggio amniotico in una dimensione parallela che consiglio vivamente di intraprendere, non solo perché è di Fabio, ma perché ne apprezzo il valore. Cambrian è un progetto di un carissimo amico che è il chitarrista dei <a href="http://www.argonautarecords.com/carcharodon-premiere-brand-new-music-video/">Carcharodon</a> che suonano il Death & Roll e sono un po' fuori della grazia del Signore, ma sono splendidi e vengono da Alassio. Boggio un giorno si è presentato da Fabio dicendogli d'avere dei <i>riff da proporre </i>che sono piaciuti ed hanno dato vita a <a href="https://www.youtube.com/watch?v=q6bIndFwVjw">Cambrian</a>, un viaggio <i>Superdoom</i> hawaiano che merita tantissimo anche lui d'essere ascoltato. </span><span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">È un disco meraviglioso per il quale ho disegnato la copertina uscito in vinile per la Kozmik Artifactz ed in CD per Taxi Driver Records, per il cd ho progettato un edizione limitata di O-Card ovvero una custodia per cd!</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Jessica, come si entrata in contatto con la serigrafia?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Ho sempre dipinto e disegnato; faccio calcografia e sono nell'albo degli incisori liguri. Per curiosità poi sono passata dalla calcografia, alla xilografia e poi alla serigrafia, ma appena ho tempo mi piace dedicarmi alle acqueforti e alle acquetinte. Come dicevo a <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/01/opere-di-precisione-per-fabio-meschini.html">Fabio Meschini</a>, bisogna cercare di ritagliarsi il tempo giusto; acqueforti e acquetinte vanno realizzate con una calma zen che ti permetta di stare sul pezzo perché si lavora direttamente su matrici di zinco e se si commette qualche errore non c'è la possibilità di cancellarlo o di tornare indietro. Bisogna fare i bagni giusti per gli acidi per permettere che si formi una velatura perfetta. Sono tutte tecniche straordinarie che meritano attenzione e passione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Io invece mi diverto con la</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/09/la-gumprint-e-larte-della-memoria-di.html">Xerox Lithography</a></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">, la conosci?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: No, non la conosco.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: È una tecnica recente che permette di stampare le fotografie con un torchio e l'inchiostro calcografico per mezzo di una matrice di carta.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Ok, ho capito.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Non siete in molti a dedicarvi sia alla calcografia che alla serigrafia; in genere <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/10/lunicita-dellincisione-raccontata-da.html" style="background-color: #fff2cc;">gli incisori disprezzano un po' la serigrafia</a>. Trovi che questi due modi per stampare possano avere pari dignità?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Sono due cose diverse che vanno prese proprio per la loro diversità. Una tecnica offre dei vantaggi e l'altra altri ancora. Dipende che cosa si vuole fare; se si decide di stampare una serigrafia e per esprimere determinate cose e perché si vuole sfruttare la facilità con la quale questo mezzo permette di ottenere determinati colori. Se vuoi ottenere un risultato molto più di nicchia e quindi molto più lavorato allora si sceglie la calcografia. Tendenzialmente, ci si rivolge alla calcografia per produrre un tipo di arte vernacolare che riproduce dei "santini" che fermi nel tempo e conservi perché possiedono una loro aurea. La serigrafia, essendo una tecnica dalla quale si possono ottenere facilmente molte copie, ha un altro tipo di uso e di stesura. A meno che non mi venga espressamente chiesto di fare grosse tirature, io faccio delle serie estremamente limitate per dare maggior valore ad ogni singolo pezzo, oltretutto stampo con molti colori perché ho bisogno di vedere un minimo di tridimensionalità in quello che faccio. Nessuno mi chiede di lavorare in questo modo; ammetto di essere io ad avere una forma di fobia del vuoto che mi spinge a riempire il foglio di disegni e di colori. Anche se faccio molti <i>art print </i>o<i> </i></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><i>test prin</i></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><i>t</i> senza colore o con colori diversi, a fine lavoro mi accorgo che poteva andare bene in bianco e nero e mi ritrovo con stampe di tutti i tipi che ho usato come test che finisco per tenere io perché mi piacciono molto. Di tutto quello che vedi, ho almeno un paio di pezzi in più per tipo, solo nero, perché mi piace vedere le differenze e mi serve anche come tipo di studio personale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Per favore spiegami una cosa: il <i>test print</i> ha teoricamente più valore o meno valore? È commerciabile?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Nel <i>test print</i> ci sono degli errori, altrimenti non sarebbe una prova e può essere o meno valutato. Gli americani giocano molto con questo discorso, anche Chuck Sperry fa così. Io personalmente preferisco stampare delle <i>art print, </i>ovvero stampare lo stesso disegno con altre colorazioni in tiratura ancora più ridotta. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'<i>art print</i></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">in questo caso ha più valore, mentre i<i> test print</i> sono sporchi e non a tutti piacciono. Io li vendo a prezzi inferiori perché non vedo i <i>test print</i> come qualcosa che sia facilmente vendibile, perciò vanno svalutati. Tu quando vai al supermercato vuoi comprare delle arance perfette, giusto?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Non tutti hanno un occhio che sa riconoscere eventuali errori di battuta o piccole sporcizie.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Vero, ma io lo so e preferisco comportarmi in modo onesto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGnUvHmMf9RUcXSiMaAXmpinNrqJX4gcQ8OjIVJsP3-L92FSuHbapoToZBVpJT7-aEgq4zAu5oPJIyQV_gLluu8dT5iJFNCRbNKzHz_Dn74Ejbn1uJHeJaIvViip8_055-p0Fs8VJchog/s1600/Acid+Mother.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Acid Mother Temple & the Melting Paraiso UFO" border="0" data-original-height="929" data-original-width="599" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGnUvHmMf9RUcXSiMaAXmpinNrqJX4gcQ8OjIVJsP3-L92FSuHbapoToZBVpJT7-aEgq4zAu5oPJIyQV_gLluu8dT5iJFNCRbNKzHz_Dn74Ejbn1uJHeJaIvViip8_055-p0Fs8VJchog/s1600/Acid+Mother.jpg" title="Acid Mother Temple & the Melting Paraiso UFO di Jessica Rassi" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Acid Mother Temple & the Melting Paraiso UFO di Jessica Rassi</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Jessica dice che per lei è stato un onore lavorare nuovamente con Makoto Kawabata che oltre ad essere un musicista psichedelico con all'attivo 40-50 dischi ha superato le barriere del suono con i suoi pezzi solisti e le collaborazioni riuscendo a creare un mondo molto speciale. Ha accettato sulla fiducia la proposta artistica di Jessica e solo per rispettare la fiducia del musicista giapponese Jessica si è sentita molto stimolata per riuscire a realizzare un disegno che potesse pienamente soddisfare le aspettative. Sono state stampate 500 copie che sono state distribuite tra l'autore del poster e la band. Sono state realizzate anche altre due versioni in art print con colori diversi e carta satinata nera e satinata madreperla.</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Come trovi ispirazione per i tuoi disegni?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Ci penso di notte e prendo appunti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Per chi ti piace lavorare?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Per me il rapporto umano è fondamentale; se io riscontro un certo tipo di <i>feeling</i> faccio le cose con un'altra impronta. Se invece vedo che dall'altra parte c'è superficialità o disinteresse può essere che rifiuti un lavoro. Ho detto di no molte volte che non ero convinta di chi mi trovavo di fronte.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che tipo di carta usi? Vedo che non è proprio bianca...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: No, il bianco bianco a me non piace e mette i nervi, quindi scelgo sempre un avorio o un color panna. Di solito vado a cercare la carta che mi serve per un determinato lavoro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Le tue carte si combinano molto bene ai colori che usi...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Sì, assolutamente, c'è sempre dietro uno studio in base a ciò faccio che mi fa decidere che carta prendere in considerazione eccetera eccetera.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Utilizzi colori naturali?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Sì, uso colori all'acqua. Le prime volte ho usato i solventi, ma ho dovuto smettere per non intossicarmi i polmoni. Non ho un impianto d'aspirazione pertanto devo stare attenta a quello che faccio. I colori a solvente sono indubbiamente belli, possono regalare un sacco di trasparenze interessanti, ma per quanto mi riguarda non mi soddisfano. Vanno bene se hai delle macchine semiautomatiche perché a quel punto il colore scivola bene sulla racla e basta che tu schiacci un pulsante con un pedale per ottenere un buon risultato. Il colore scorre e tu non ci devi stare addosso, ma se ci stai addosso è facile respirare le esalazioni nocive e non riesci neppure a concentrarti bene su quello che devi fare perché sei troppo impegnato a trattenere il respiro per non farti del male.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Certo, c'è del timore che non ti mette a tuo agio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: A me, personalmente, non piace. Preferisco di gran lunga l'acqua perché ho sempre lavorato con l'acqua.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Anche il risultato che si ottiene con l'acqua è più <i>old style...</i></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Sì. Poi, i colori li ottengo io completamente da sola. I Pantoni non so nemmeno cosa vogliano dire.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Mischi tu i colori?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Sì. Faccio i miei esperimenti al computer e poi decido. Preparo un <i>mockup</i> di quello che dovrebbe risultare e poi mi metto lì a mischiarli fino a che non tiro fuori quello che cerco.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Disegni a mano libera?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Prettamente a mano libera; prima disegno a matita e poi ripasso a china con il pennino, come facevano gli antichi. Mi piace il segno nero del pennino perché mi dà la possibilità di caricare bene l'inchiostro, cosa che le micron o i <i>pennarellini</i> del cazzo non riescono a darmi e poi io mi arrabbio da morire se non riesco ad ottenere quello che voglio. Così sono tornata agli albori del disegno e alla vera china. Nero indiano e pennini: uso dei pennini giapponesi di un acciaio eccezionale che resiste alla mia mano pesantissima e sono felice. Tutti i disegni che vedi qui sono fatti a pennino.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La tua è un'ispirazione sempre molto psichedelica?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Sì, ma dipende molto per che cliente lavoro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Più che un'ispirazione è il tuo tipo di tratto che è molto libero.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Sì, per me disegnare è un rituale, poi dipende a chi vanno i miei disegni; in base a quello decido di fare un certo tipo di cose oppure altre.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7Kpimnqhzty4aZYYyTCXKz6pIJlpJgKID7WzLIZ9c9_idJ9vPSOWSRXYZBFsgQV_qbVgE8egGOsfbKcOJyQj-hso7ghZhv-CH7Evenb46_-_hpPVHiGW0bJlxx05LQq_sv0MfjM2YBiI/s1600/Lullabies+Jessica+Rassi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Lullabies di Jessica Rassi" border="0" data-original-height="885" data-original-width="616" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7Kpimnqhzty4aZYYyTCXKz6pIJlpJgKID7WzLIZ9c9_idJ9vPSOWSRXYZBFsgQV_qbVgE8egGOsfbKcOJyQj-hso7ghZhv-CH7Evenb46_-_hpPVHiGW0bJlxx05LQq_sv0MfjM2YBiI/s1600/Lullabies+Jessica+Rassi.jpg" title="Lullabies di Jessica Rassi" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Lullabies di Jessica Rassi</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Manifesto dedicato al negozio di un'amica di Jessica a Monza. A Lullabies si vendono dischi e si fanno tatuaggi; è un luogo che viene raffigurato con una donna dormiente che ascolta musica in cuffia, cosa che sesso accade anche a Jessica, intanto il disco si sta frantumando e lucciole a forma di lampadina, simbolo del negozio, volano nel cielo notturno. Sono state stampate solo 32 copie in onore alla proprietaria del negozio che nel 2017 compiva 32 anni.</b></span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: L'<i>art print</i> per te ha maggior valore rispetto alla stampa di un poster per il concerto di una band?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Il poster e la stampa d'arte hanno due prezzi diversi perché hanno una tiratura diversa. I miei prezzi in fiera sono bassi per stimolare l'acquisto di chi viene a vedere Filler, ma su internet c'è da calcolare anche il costo della spedizione ed altre seccature. L'<i>art print</i> può avere colori diversi perché in prova utilizzo molti colori, ma poi mi innamoro sempre di due soluzioni. Quando stampo gli <i>art print</i> è perché decido di stampare entrambe.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/06/sabrina-gabrielli-my-name-is-bri.html" style="background-color: #fff2cc;">My name is Bri</a> stampa gli <i>art print, </i></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">che chiama</span><i style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif; font-size: x-large;"> </i><i style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;"><span style="font-size: large;">special edition</span></i><i style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif; font-size: x-large;">,</i><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> perché dice giustamente che </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">non tutti apprezzano un disegno riferito al nome di una band che magari non conoscono o non interessa; anche questo può essere il motivo per stampare senza nomi o scritte?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Sì. Anche questo può essere un motivo valido. Ad un sacco di persone non glie ne frega niente della band che ha il nome sul poster e preferiscono lo stesso disegno senza alcun riferimento a concerti o gruppi musicali. Molti <i>poster artist</i> scelgono di proporre i propri lavori in questo modo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ti capita di illustrare anche libri?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: I libri non mi sono mai capitati; illustro soprattutto copertine di dischi. Recentemente, per <a href="https://www.youtube.com/watch?v=jn50aJpFNpE" style="background-color: #d0e0e3;">The Winstons</a> il progetto parallelo di Dell'Era, Gabrielli e Ufo Lino che è superprog-psichedelico, hanno pubblicato <a href="http://www.discoclubparma.it/the-winstons-edmsc-pictures-at-an-exhibition/">Pictures at an Exhibition</a> per la AMS Records ed io ho creato un <i>gatefold, </i>una doppia tasca interamente serigrafata. Mi son fatta un gran culo, ma ne è valsa la pena perché ho sperimentato altre cose; in più ho avuto il piacere di usare un certo tipo di macchine per fustellare il summenzionato vinile, una Brima del '72 che scalcia ancora come un mulo, una vecchia macchina semiautomatica introvabile di proprietà di un mio amico tipografo con cui collaboro spesso e con cui gioco per inventare nuove soluzioni grafiche.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Jessica, non ti ho chiesto se hai mai frequentato scuole d'arte o accademie?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Jessica: Ho frequentato per sei mesi l'Accademia di Genova poi sono scappata perché mi rompevo i coglioni. L'accademia di Genova oltre tutto non è minimamente attrezzata per fare serigrafia. Ormai viviamo nel mondo del digitale che ha ammazzato il lavoro manuale e tutto il resto, compresa la testa di molte persone. I ragazzi che escono da quella accademia non solo non sono in grado di pensare, ma neanche di vedere. In realtà, quello dovrebbe essere il lavoro dell'artista. Mi sono trovata a parlare con molti ragazzi che hanno studiato lì e mi sono accorta che si erano persi nel vuoto e non sapevano cosa fare. Questa cosa è tremenda e significa che la struttura in cui si trovavano non ha fatto il suo dovere e non è riuscita a formare dei giovani che hanno pagato dei soldi per niente. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho deciso così di proseguire la mia formazione in altro modo sia per avere la possibilità di imparare liberamente quello che volevo a modo mio ma anche perché, ahimè, dovevo lavorare... </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; font-style: italic; text-align: left;">Sciusci</span></span><span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><i>â </i></span></span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; font-style: italic; text-align: left;">e sciurbì</span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; font-style: italic; text-align: left;"> nu </span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;"><i>se peu, </i>come si dice a Genova.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: Succhiare e soffiare allo stesso tempo non si può...</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">Jessica: Esatto. Ho sempre portato avanti il discorso della pittura per gli affari miei, fino a quando mi sono dedicata alla serigrafia. Ho iniziato a stampare perché non volevo vendere gli originali che tengo per me. Non mi separo dai miei lavori originali perché ci passo troppo tempo insieme: troppi ricordi. Ho la mia bella stanzetta dove disegno e tengo i miei 300 dischi.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuRrA2KKkRs6QWSLPusXYN7viIKYuTdsIdh-q4YBglELPiGfUyYxVG7dgxRXDWQlGjhrs9iNH_Nq5I9YAVyPi7U0gCPFz3JoIJBql_CI4aZtrojjeR2P0heUVhCzYjDSXYLSxHzV2uA2c/s1600/Pesce+fuor+d%2527acqua.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="A fish out of water di Jessica Rassi" border="0" data-original-height="1000" data-original-width="699" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuRrA2KKkRs6QWSLPusXYN7viIKYuTdsIdh-q4YBglELPiGfUyYxVG7dgxRXDWQlGjhrs9iNH_Nq5I9YAVyPi7U0gCPFz3JoIJBql_CI4aZtrojjeR2P0heUVhCzYjDSXYLSxHzV2uA2c/s1600/Pesce+fuor+d%2527acqua.jpg" title="A fish out of water di Jessica Rassi" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><b>A fish out of water di Jessica Rassi</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><b>Un pesce fuor d'acqua è stato stampato in un sol colore per Genova Urla poiché mancava poco tempo al festival e c'era la necessità di fare in fretta. Nonostante sia stata utilizzata carta artigianale non sarebbe stato un problema stampare a più colori e mettere a registro i vari telai, ma soltanto per una questione di rispettare i tempi organizzativi si è preferito non complicare troppo la stampa. L'edizione limitata a 3 dozzine di copie impreziosisce l'opera ed è anche utile a sottolineare la scelta di una carta pregiata. La carta artigianale non ha uno spessore costante e questo fa sì che anche il peso a metro quadro non sia preciso, per questo è richiesto un maggior impegno durante la stesura dell'inchiostro con la racla. Jessica ha un suo progetto di Postervision da realizzare: solitamente sono le band musicali che cercano l'artista visivo per affidargli un lavoro, ma nel caso dei Postervision Jessica vuole chiedere ai musicisti di suonare un pezzo ispirandosi ad un suo disegno. Al disegno andrà allegata una traccia audio da scaricare da internet per mezzo di un codice che permetterà di ascoltare la musica insieme al poster che ha ispirato il brano musicale.</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><b><br /></b></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: Hai avuto qualche maestro?</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;">Jessica: Nella mia vita ho avuto la grande fortuna di incontrare Chuck Sperry che per me è stato un grande maestro. Con lui sono riuscita ad avere uno scambio; lui mi ha insegnato due cose di serigrafia ed io gli ho fatto incidere una lastra. Tante volte le cose funzionano così. Ne è venuto fuori </span><a href="https://chucksperry.net/siren-the-black-edition-chuck-sperry-x-pangea-seed/" style="background-color: #fce5cd;">Siren</a><span style="background-color: white;">, un omaggio alla sua bella che si è portato a casa per regalarlo alla sua donna che è stata molto felice di quel dono. Il più grosso insegnamento che mi ha dato Chuck è stato quello di capire cosa vuol dire credere in quello che si fa. È stato lui a spronarmi a continuare a continuare con il mio lavoro. L'ultima volta l'ho incontrato ad </span><a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2016/05/a-milano-ce-afa-autoproduzioni.html" style="background-color: #fff2cc;">AFA di due anni fa</a><span style="background-color: white;"> ed è stato mega-contento di vedermi ed anch'io di vedere lui.</span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: Quanto tempo ci metti a realizzare una stampa?</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">Jessica: Per alcune particolarmente impegnative anche più di due settimane.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: E per il disegno?</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">Jessica: Due notti.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: Disegni abbastanza di getto.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">Jessica: Sì. Prima devo costruirmi un'idea precisa in testa e poi la butto giù.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: Come si possono ottenere i colori con la calcografia?</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">Jessica: C'è una tecnica che mi piace usare tantissimo che si chiama <i>poupée </i>e ti dà la possibilità di mettere più colori nella stessa matrice e stamparla. Quello che ottieni in questo modo è dato dalla casualità della stampa di un pezzo e da come il colore si perde nei meandri della lastra di zinco, oltre che al segno che tu applichi, ovvero dipende anche da come hai inciso la lastra o da come è stata corrosa dall'acido perché ci sono diversi bagni di morsura che possono essere utilizzati. È un procedimento molto affascinante, però necessità molto tempo, impegno e devozione. Ai tempi, sempre per uno dei 300 gruppi di Fabio, gli Elder Fate avevo tirato 66 poster in calcografia, tutti diversi, illustrando il passaggio da primavera, estate, autunno e inverno perché "Into the darkes forest" era uno dei loro pezzi migliori e da lì è partito il mio <i>trip</i> per certe tecniche.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: Forse la serigrafia è più immediata e più comprensibile ad un pubblico giovane?</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">Jessica: Sì, è molto più accessibile per le persone più giovani. Assolutamente, anche per i prezzi.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: Le tue serigrafie nonostante siano molto colorate, complesse e richiedano tanto lavoro hanno prezzi molto convenienti, perché?</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Jessica: Preferisco che la gente si appassioni e faccia circolare i miei lavori, piuttosto che tenerli chiusi in un cassetto.</span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: Hai realizzato un poster per <a href="https://www.youtube.com/watch?v=PabVbWg5CQU">Dylan Carlson</a>?</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">Jessica: Sì, Earth mi ha reso molto orgogliosa, anche perché sono riuscita a conoscerlo personalmente. Credo d'avere quasi tutti i suoi dischi ed essere riuscita ad omaggiarlo con un mio lavoro mi ha reso particolarmente felice.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: Vieni spesso in Santeria per sentire musica?</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">Jessica: Sì, perché è il posto più bello in assoluto, inoltre c'è una buona acustica e ragazzi molto in gamba che organizzano i concerti.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">TG: Vedo che usi colori particolari...</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;">Jessica: Sì, a volte utilizzo colori <i>glitterati</i> come questo azzurro o questo rosso; altre volte l'oro. Sembra un giallo normale, ma in controluce ti accorgi che è oro. Altre volte utilizzo anche colori fluo.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;">TG: Vedo che hai realizzato un poster per gli </span><a href="https://www.youtube.com/watch?v=5hzQr4uXsFc&t=989s" style="background-color: #d9ead3;">Ufomammut</a><span style="background-color: white;">; immagino che sarà una rarità, di solito i Malleus disegnano i poster per loro stessi...</span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; text-align: left;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;">Jessica: Sì, infatti, abbiamo rispetto reciproco l'uno degli altri e questo per me è davvero importante. Mi sembra che fosse per il primo Genova Urla che abbiamo fatto nel 2013. L'abbiamo organizzato con Gigi, il cantante degli </span><a href="https://vimeo.com/71684189" style="background-color: #d9ead3;">Isaak</a><span style="background-color: white;">; eravamo una bella combriccola a quei tempi, poi l'esistenza ti porta in altri lidi...</span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;">TG: Firmi le tue stampe?</span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;">Jessica: Ogni tanto sì, ogni tanto no. Poi è subentrato il timbro a secco e faccio ancora più in fretta.</span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;">TG: È facile fare serigrafie?</span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="text-align: left;"><span style="background-color: white;">Jessica: Non c'è niente di semplice nella vita, però basta poco per iniziare, figurati che una volta utilizzavo due pinze per tenere fermi i telai di legno su un tavolo. Aggiungi la racla, l'inchiostro e la carta e non serve altro</span></span></span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;">; adesso per comodità uso due braccia. Bisogna mettersi lì con calma e provare, poi sbagliando si impara. Ovviamente, bisogna studiare come fare perché le cose non piovono dal cielo. Ci vuole devozione e amore per quello che si fa e tanta forza di volontà.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;">TG: Non bisogna arrendersi mai.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;">Jessica: Mai. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;">TG: Stendi da sola anche l'emulsione fotosensibile?</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;">Jessica: Sì, faccio tutto io.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;">TG: Hai una lampada a UV?</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: left;">Jessica: Mi sono comprata un bromografo che contiene giusto dei telai di 55X75 centimetri. Non posso fare formati più grandi, ma va benissimo per quello che faccio. Diversamente mi appoggio a terzi.</span><br />
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Buono. Adesso che stai ottenendo dei buoni risultati ed hai un certo riscontro tra i tuoi clienti, riesci a dedicarti a tempo pieno a quello che hai sempre voluto fare?</span></span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Jessica: Eh sì, dopo tanti anni di supermercato e di bar ci voleva. Non disdegno assolutamente gli altri lavori perché tutto quello che ho guadagnato in quel modo mi ha dato la possibilità di comprare quello che mi serviva per la mia attività. Non dormivo e facevo orari allucinanti, pur di portare avanti i miei lavori: dovevo finire i disegni, effettuare le consegne e tutto il resto. Ho fatto molti sacrifici, ma come ti dicevo, i risultati non piovono dal cielo, bisogna conquistarli.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Poi bisogna fare molte prove, sperimentare, fare pratica...</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Jessica: Bisogna soprattutto sbagliare tanto. Io sbaglio ancora adesso e oltre tutto non sono mai contenta perché magari alla fine vedo un errore e vorrei rifare tutto, così mi dico che la prossima volta lo farò meglio. Questo è un bene perché se io finito un lavoro fossi soddisfatta non avrei più interesse ad andare avanti.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Questo lo sapevo già. Un mio amico dice che sei un po' timida nel presentare le tue opere, ma in realtà i tuoi lavori sono bellissimi. Forse tu pretendi tanto da te stessa.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Jessica: Sì, assolutamente.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Complimenti Jessica, apprezzo tantissimo il tuo genere ed il tipo di disegno che fai.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Jessica: Grazie mille Tony.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><span style="background-color: white;"><b><u>Tutti i diritti sono riservati</u></b></span></span></div>
</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Viale Toscana, 31, 20136 Milano MI, Italia45.445627599999987 9.188346899999942322.678867099999987 -32.120247100000057 68.212388099999984 50.496940899999942tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-45346947066072311702019-02-08T15:26:00.000+01:002019-02-09T22:02:39.100+01:00Chandra Livia Candiani: la furia del poeta nella poesia femminile<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo." Virginia Woolf</span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAV34bsLDnbLa2utCKROQkh9pLGni7uwrTN5sWtriZzo5NkdVp8Fis_2wcrVkB3vKT1zJblvxOeaDW-n1NO1lWT_BHNbuuuWmWfyKs52F-rdCeF0Er1tcE0vFWWcoe8SFiRhnLoCMNqdM/s1600/Il+silenzio+%25C3%25A8+cosa+viva.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Il silenzio è cosa viva CLC" border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAV34bsLDnbLa2utCKROQkh9pLGni7uwrTN5sWtriZzo5NkdVp8Fis_2wcrVkB3vKT1zJblvxOeaDW-n1NO1lWT_BHNbuuuWmWfyKs52F-rdCeF0Er1tcE0vFWWcoe8SFiRhnLoCMNqdM/s1600/Il+silenzio+%25C3%25A8+cosa+viva.jpg" title="Il silenzio è cosa viva CLC" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Il silenzio è cosa viva CLC</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Da tempo la poesia sembra in procinto di morire, ma ultimamente ci sono sempre più persone che le si avvicinano per renderla alla portata di tutti e <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2016/11/i-poeti-scendono-in-piazza-affari.html" style="background-color: #fff2cc;">liberarla in ogni luogo</a>, in modo da sconvolgere il torpore di coloro che non vogliono ascoltare il rumore che dentro di loro viene soffocato dal rumore prodotto dal caos della nostra società. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il silenzio porta facilmente all'attenzione, ma non è facile trovare la quiete e la tranquillità nella nostra epoca in cui molti temono la solitudine e la meditazione</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il poeta è colui che nominando le cose con il loro vero nome riesce a restaurare la disarmonia che incontra nel mondo per indicare la strada da percorrere ai suoi simili che si sentono sperduti e non sanno dove cercare la pace e non riescono a trovare il significato del proprio ruolo umano. L'insaziabilità dei desideri degli uomini contribuisce a confonderci e a rendere inesprimibile ciò che proviamo durante la nostra permanenza terrena. La missione della poesia è quella di renderci vivi anche quando affrontiamo le difficoltà e le situazioni che ci spaventano. TG</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La furia d'esser viva</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">nella notte</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">sotto la polvere dei crolli</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">sono in frammenti</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">tutti vivi,</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">c'è un urlante</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">silenzio bambino</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">ha i graffi</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">libera tutti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La tigre giovane</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">che mi abita</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">percorre i secondi</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">misura il mio torace</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">ha zampe forti</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">per accogliere il dono</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">del respiro</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">che spunta appena,</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">appena nato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Laura Pezzino: Per te la poesia è un felino tatuato nel sangue; quando ti sei accorta di avere questo segno nel tuo sangue ed hai avuto il primo incontro con la poesia?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Chandra Livia Candiani: Il primo ascolto mi è capitato intorno ai 5 anni, prima di andare a scuola. Ho sentito mio fratello ripetere una poesia che doveva imparare a memoria: era il 10 agosto di Pascoli. Mi ricordo che ero in corridoio, girata di spalle rispetto alla stanza dove mio fratello studiava e le sue parole mi hanno attraversato la schiena e mi hanno fatto vedere quello di cui lui parlava: un uomo caduto con le bambole sul petto, un cavallo e la rondine che volava. Subito ho pensato: da grande voglio scrivere anch'io in quella lingua. Pur essendo un grande asino che andava male in tutte le materie, a 10 anni, in quinta elementare iniziai a scrivere poesie quando morì un pesce rosso che avevo a casa. Feci un raffronto tra com'era da vivo e da morto; non ricordo esattamente cosa scrissi, ma credo fosse qualcosa tipo: "Ieri nuotavi, oggi non nuoti più...". Era uno scritto abbastanza noioso e terminava così: "...ieri ti chiamavi Casimiro, oggi non ti chiami più...". Per me è stata un'esperienza misteriosa in cui ho sentito la forza del puma che aveva urgenza di correre e dire dell'effervescenza del sangue.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Si tratta di un'esperienza che continua con la stessa intensità?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: Accanto a me ci sono un puma blu e un lupo nero. Quando mi sento in pericolo è sufficiente che batta le mani e subito arrivano a proteggermi questi animali. Il lupo a destra e il puma a sinistra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Che cosa significa apprendere a memoria una poesia?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: Io non ci capivo niente. Per me era tragico. Poi una sorella mi ha insegnato a imparare a memoria con l'ausilio delle immagini. La poesia a scuola era una traduzione dall'italiano all'italiano, non dalla poesia alla prosa, quindi non gustavo per niente questo metodo. Non imparavo a memoria per conoscere qualcosa da amare, studiare le poesie significava ascoltare parole per me completamente prive di senso, come quelle usate da Pasternak che però forse qualcosa mi hanno dato perché mi hanno portato fuori dal dover scrivere, o parlare, solo in modo ragionevole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Chandra, nella tua poesia ci sono sempre tantissimi oggetti, che significato hanno? Perché sono così presenti?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: Perché sono muti. E anche perché sono funzionali e utili. Sono i nostri consorti. Nella mia vita ho amato tutto quello che era muto, perché ero muta anch'io e anche tutto quello che è ammutolito e non ha accesso facile alla parola. Mi colpisce la presenza degli oggetti, anche ora. È strano il fatto che li notiamo poco e li usiamo così tanto. Io ero solita fare una gara con me stessa per ricordare il maggior numero </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">possibile </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">di oggetti insignificanti, come fanno i bambini, oppure dire: "Ti vedo, ti vedo, ti vedo.". Per questa loro presenza protettiva e silenziosa forse hanno un po' a che fare anche con una promessa che mi sono fatta di imprestare la voce a chi non ce l'ha.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: E con gli animali che rapporto hai?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: Con gli animali ho ancora di più un rapporto di complicità perché sono gli alleati, gli amici e i compagni che non hanno sotto-testo. Io soffro delle relazioni tra umani che hanno costantemente un sotto-testo non chiaro. Sono nata con le antenne e così apprezzo gli animali che sono quello che sono e mi commuovono sempre. Mi piacciono anche le minacce che fanno perché sono molto chiare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Ricordo che una volta mi dicesti che gli animali e i bambini sono gli unici esseri che non fanno le cose apposta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: Sì, li amo moltissimo anche per questo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Keats diceva che fare poesia era la seconda cosa al mondo più importante, dopo fare il bene. Vorrei sapere da te che hai scritto: "Non voglio essere buona voglio essere sveglia"; cosa pensi di quella affermazione?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: Essere svegli significa essere in grado di poter vedere la propria cattiveria e non agirla. Questa è l'unica bontà in cui io credo. Ho paura di quelli che sono buoni e agiscono inconsciamente perché la loro rabbia è seppellita molto bene; è ben dipinta, ma poi esce con i sotto-testi. Oppure con chi si nasconde dietro le buone intenzioni e poi agisce male. Sono d'accordo che la poesia debba essere al servizio del bene e della luce in modo non premeditato. Per me essere svegli è più importante che essere buoni perché così non ci si affida all'emozione momentanea. Il metodo giusto è quello di imparare ad esitare e chiedersi: "Che cosa faccio adesso? Che cosa dico adesso?". Bisogna scegliere costantemente di non fare danni agli altri e di non nuocere a nessuno. Per questo scelgo di essere sveglia piuttosto che buona.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Non c'è un giudizio morale in questo modo di porsi?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: È un'etica, un'intenzione e una direzione e non un voler sembrare o un voler essere che poi è continuamente mancato e poi ci fa sentire in colpa o inadeguati, mentre il risveglio è un costante richiamarsi al corpo a dove si è e a quello che si sente e quindi anche all'altro. Possiamo sentire quello che sentiamo e decidere di non agire quando troviamo qualcosa di buio o di oscuro. Per questo mi sembra più affidabile agire per il bene se questo non c'è.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Chandra, per te esiste una poesia femminile?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: Una volta hanno chiesto ad Amelia Rosselli se leggendo una poesia sarebbe stata in grado di dire se l'avesse scritta un uomo o una donna. Lei rispose che se ne sarebbe accorta solo se la donna fosse stata una brava poetessa. Non è una questione di genere o di capire quanto sono radicata nel mio corpo, nel mio modo di vedere o di sentire. Non c'è bisogno di sbandierare la propria femminilità, ma viene da sé dire che sono viva e che sono una donna e spero che vada da sé che la mia è una poesia femminile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Tu preferisci dire le tue poesie piuttosto che leggerle, è vero?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: Certo questa cosa c'è sempre stata. Mi pare che verso i 27 anni, o giù di lì, ogni tanto mi chiamavano ad incontri insieme ad altri poeti e quindi leggevo. Una volta che sono partita per l'India non ho più letto niente, ma quando uscivano i libri ero un po' costretta, ma è meglio dirle le poesie perché in quel modo puoi guardare le persone. Non è facile farlo. Io non sono un'attrice, ma anche in questo mi ha aiutato la meditazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Cos'è la meditazione?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: È un modo per poter stare con i propri conflitti, ma non è pace. La pace è un fallimento. Vinci quando riesci a convivere con tutto ciò che è vivo e ti contrasta. Quella è la meditazione. Non è pace, ma ti quieta. Per qualche tempo ho imparato a memoria le mie poesie e le dicevo, ma era una fatica improba e non necessaria perché le dicevo esattamente come le leggevo. Era completamente inutile e il risultato era anche peggiore in realtà perché dovevo anche ricordarmele. In quel modo perdevo anche quel minimo di espressione che avevo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Tu hai scritto che meditare non è cercare vie d'uscita, ma vie d'entrata e tutto è meditazione. Come ti spieghi l'interesse generale per la meditazione?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: C'è molto bisogno di metodi e pratiche che non siano presentate in modo banalizzante. Non ne possiamo più delle pratiche del benessere, abbiamo bisogno di metodi che dichiarino le fonti e che siano a disposizione di tutti, aperti che soprattutto facciano del bene al mondo e che siano </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">in contatto con gli invisibili, piuttosto che con l'invisibile. Gli invisibili sono tutte le persone che non vediamo e di cui neghiamo l'esistenza o gli alberi. Senza gli alberi non possiamo vivere. Dobbiamo imparare a stare al mondo in un modo più responsabile e più al servizio degli altri. Dobbiamo imparare a vivere con meno dolore e senza negarlo. In questa epoca sento tanto negazionismo verso tutto quello che è intenso, profondo e che fa male. A volte mi dicono che una mia poesia ha fatto tanto male. Mi dispiace se ci sono persone che vivono e sentono così. Avere a che fare con il dolore, con il male con la paura o con la rabbia è una richiesta che è in giro; con le mie poesie credo d'aver dato briciole di risposte che sono le stesse che ho trovato io nella via che ho incontrato e negli insegnamenti che ho avuto. Spesso non bisogna uscire dal male, ma entravi per conoscerlo e farlo svanire o riuscire a sostenerlo. Non bisogna dimenticare certe esperienze, ma ricordarle per fronteggiarle. Molti cercano delle soluzioni per dimenticare; io non voglio dimenticare, voglio andare in giro con la mia storia e poterne fare dono agli altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Essere vulnerabili può essere un super-potere?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: Essere vulnerabili è diverso da essere fragili. È scomodo e ti rende la vita difficile, ma mi piace perché mi fa tremare insieme agli altri e quindi penso che sia il primo passo verso la compassione. Leggevo di recente come vivono i bambini rifugiati nelle isole greche e ho capito che io non posso stare bene finché nel mondo succedono queste cose e anche che io non voglio stare bene. Voglio stare male con il male di tutti con grazia, con attenzione e consapevolezza, ma voglio sentire quello che gli altri sentono. Non credo che essere vulnerabili sia un super-potere, credo che sia un modo dignitoso di stare al mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">LP: Tu hai lavorato e lavori molto con i bambini; è per questo che pensi molto a loro? Che cosa fai con loro?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">CLC: Faccio dei seminari nelle scuole, ma quello che faccio veramente con i bambini è un segreto che dico solo a loro, perché è un metodo magico che non posso rivelare agli adulti. Vado a scuola viva e questo non è poco perché la scuola ti spegne. Tutte le istituzioni ti fanno diventare anonimo. Per me è stato un po' uno shock andare a scuola e tenere questi seminari perché la scuola non mi piaceva. Rientrarci per tenere io dei seminari mi fa girare la testa e in più sono anche pagata per questo. Vado a scuola viva e vado a scuola con la febbre della poesia. Una bambina mi ha detto che la poesia è passione. L'amore per le parole si trasmette. Per chi viene da un'altra lingua, come i bambini stranieri, mettere le parole al mondo è una necessità, ma anche un miracolo che dà grande gioia. Per me sono le parole che ci mettono al mondo, per questo dobbiamo lasciare che le parole dicano di più di quello che sappiamo. Per i bambini che vengono da altre lingue dire in poche parole quello che si sente o denunciare quello che non si può nemmeno sentire o quello che vive è qualcosa di molto forte. I bambini, o gli adulti non hanno bisogno della parole per dire le cose banali, ma per dire le cose fonde che stanno anche dentro di loro. Sapere che poterlo fare sia una cosa possibile li sbaraglia. Ai bambini non porto filastrocche, ma poesie di poeti. I bambini hanno bisogno di parole forti, anche se non sono tutte comprensibili per poi bussare in un luogo da dove ne escono altrettante. È difficile dire cosa faccio con i bambini quando ci incontriamo, ma da quegli incontri nascono scintille, fulmini o quello che è. Il mio modo di affrontarli disarmata e tremebonda li aiuta a tirare fuori il loro vacillare. Per loro è strabiliante sapere che ci sia una lingua con la quale si può dire tutto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9vlUiVSRl-LSYEWeN9blfFr7OZH-SIyylaksbajpF9XFg9tb0RhS7kjVFrswq2Nlvt2wrzJ393bphVjiB_gjxmu4FN_8R2cLQd01IHla1T1t-P86Qx0LLEgEOFNND7vMQBjhKoaizcIc/s1600/Chandra+Candiani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Chandra Livia Candiani, 66 anni, Poetessa e scrittrice." border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9vlUiVSRl-LSYEWeN9blfFr7OZH-SIyylaksbajpF9XFg9tb0RhS7kjVFrswq2Nlvt2wrzJ393bphVjiB_gjxmu4FN_8R2cLQd01IHla1T1t-P86Qx0LLEgEOFNND7vMQBjhKoaizcIc/s1600/Chandra+Candiani.jpg" title="Chandra Livia Candiani, 66 anni, Poetessa e scrittrice." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Chandra Livia Candiani, 66 anni, Poetessa e scrittrice.</span></b></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Milano MI, Italia45.4642035 9.189981999999986345.2860135 8.8672584999999859 45.642393500000004 9.5127054999999867tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-87852654690155459542019-02-03T17:34:00.003+01:002019-02-05T10:47:42.379+01:00Rodolfo Gusmeroli e i video musicali in stile Blaxploitation<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; box-sizing: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">"Tutti i grandi cambiamenti sono semplici." </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; box-sizing: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Ezra Pound </span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; box-sizing: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; box-sizing: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Rodolfo Gusmeroli mi ha dato l'opportunità d'affrontare delle riflessioni </span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">che avevo in mente di fare da tempo: gli aspiranti creativi, o artisti, sono in costante aumento. Molti di loro sono anche molto capaci e preparati, ma c'è davvero posto per tutti in una società che consuma sempre meno cultura, legge poco ed è scivolata a tempi medi di attenzione intorno agli 8 secondi? Personalmente, non sono molto ottimista sui grandi cambiamenti sociali e tecnologici che ci apprestiamo a vivere; se poi penso all'imminente introduzione di sistemi di produzione computerizzata, o robotizzata, sempre più perfezionati e intelligenti, mi viene spontaneo chiedermi perché un giorno i robot non dovrebbero occuparsi anche degli aspetti creativi dell'industria, dell'informazione, della cultura e delle arti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; box-sizing: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Speriamo che ci saranno sempre degli umani che avranno voglia di esprimersi attraverso i linguaggi vicino alla nostra sensibilità al fine di intrattenerci, farci pensare e darci emozioni e che questi campi creativi restino eternamente di nostro appannaggio.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; box-sizing: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Leggiamo in che modo si può unire la musica al video e cosa ha da raccontarci a questo proposito un giovane al quale auguriamo una brillante carriera. TG</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; box-sizing: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFqW0jgfXU3eGvNuTtgJl8cspQGMnCi4OsWcLeS1EIeSYJvQS_20kNFBUrSvbnazVTt-cgLUL35FW-RCIDCGfKSzdOXCi40rLJoWsE_YS-ctT1Zru74tL27VYmLiKZSR5LoAz9hd9REXA/s1600/Rodolfo+Gusmeroli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><b><img alt="Rodolfo Gusmeroli, 21 anni, regista indipendente. Out of the city Keemosabe" border="0" data-original-height="631" data-original-width="947" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFqW0jgfXU3eGvNuTtgJl8cspQGMnCi4OsWcLeS1EIeSYJvQS_20kNFBUrSvbnazVTt-cgLUL35FW-RCIDCGfKSzdOXCi40rLJoWsE_YS-ctT1Zru74tL27VYmLiKZSR5LoAz9hd9REXA/s1600/Rodolfo+Gusmeroli.jpg" title="Rodolfo Gusmeroli, 21 anni, regista indipendente" /></b></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">Rodolfo Gusmeroli, 21 anni, regista indipendente, al suo arrivo alla <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2019/01/ferrovie-italiane-e-del-nord-una-truffa.html" style="background-color: #fff2cc;">Stazione Garibaldi di Milano</a>, prima di rilasciare l'intervista che state per leggere a Frammenti di Cultura lo scorso dicembre 2018. Fotografato con Nikon F5, Nikon AIS 35mm f 2 e Fujifilm 200.</b><br />
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tony Graffio: Rodolfo Gusmeroli, quanti anni hai e che cosa fai?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rodolfo Gusmeroli: Ho 21 anni e sono un aspirante regista cinematografico che si occupa molto spesso di video musicali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che film hai diretto?<br /><br />RG: Ho diretto un cortometraggio che l'anno scorso ha vinto un concorso internazionale. All'epoca non avevo ancora uno stile ben definito; adesso invece sono in post-produzione con quello che sarà il mio vero cortometraggio d'esordio: "Sterling". Tra i vari videomusicali che ho realizzato vorrei parlarvi di "Out of the city" dei Keemosabe, un videoclip che recentemente ha vinto il Roma Videoclip Festival.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che formazione hai avuto per imparare la tecnica cinematografica e il linguaggio dei videoclip?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">RG: Ho iniziato a girare nel 2014 con una vecchia telecamera palmare per realizzare video bruttissimi ai <i>rapper</i> della mia zona, in provincia di Novara. Terminato il liceo sono andato a Cinecittà, alla Roma Film Academy, per partecipare ad un corso di regia e vedere come lavorano i vari reparti della produzione cinematografica. Poi, ho continuato a studiare le nuove tecniche di ripresa e di edizione da autodidatta.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che scuola è la Roma Film Academy?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">RG: Si tratta di una scuola privata dove si tengono vari corsi: sceneggiatura, regia, montaggio, fotografia e recitazione. Io ho studiato per due anni regia utilizzando attrezzature video professionali e imparando i vari ruoli della troupe cinematografica. Ho trovato questi insegnamenti molto importanti perché per chi non ha la possibilità di lavorare in una produzione professionale è difficile conoscere approfonditamente le figure che operano sul set, in edizione e in post produzione e farsi un'idea corretta di come funziona una produzione cinematografica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: È una scuola costosa?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">RG: Sì. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Desideri proprio fare il regista?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">RG: La mia ambizione più forte è quella di lavorare in campo artistico, anche se non espressamente come regista. Mi interessa molto l'arte digitale e la grafica computerizzata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Tutti i ragazzi della tua età o anche più giovani, desiderano entrare nel mondo dell'arte e svolgere un lavoro che abbia a che vedere con il cinema, la musica, la fotografia, la pubblicità o qualcosa di creativo ed emozionante. Molti sognano di diventare una rock-star o un artista visivo. C'è molta competizione in questi settori, non pensi che sarà difficile percorrere una propria strada in questi ambienti?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">RG: Ritengo che molti giovani si rivolgano a queste attività artistiche perché i mezzi per praticarle sono diventati molto accessibili e popolari. Oltretutto anche i mezzi più "poveri" possono costituire un'opportunità per esprimere un proprio stile. Utilizzare, per esempio, vecchie videocamere che registrano in VHS può essere un modo per ricercare una poetica personale. Conosco giovani molto in gamba, però mi accorgo che il problema della mia generazione è quello di riuscire a concludere qualcosa che possa portare ad un lavoro concreto. C'è un po' una tendenza generalizzata a procrastinare la realizzazione di un progetto e l'ingresso nel mondo lavorativo. A volte è difficile perfino arrivare alla pre-produzione di un film e così i tempi si allungano all'infinito. Forse queste cose succedono proprio perché tutto sembra estremamente accessibile e non si considera ciò che si fa con la dovuta professionalità e poi è sempre difficile trovare chi ti paghi per ciò che proponi. Si inizia a pensare a un progetto con entusiasmo; si riflette su come organizzarsi per produrlo, anche perché i costi sono molto bassi, se non si paga la <i>troupe</i> e gli attori, ma poi ci si scontra con la realtà che ci circonda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Non è mia intenzione scoraggiarti, però viviamo in un momento di crisi in cui i dischi difficilmente si riescono a vendere. È raro che qualcuno compri i vinili o i cd; io lo faccio, ma so che siamo in pochi... I giovanissimi, e non solo loro, preferiscono guardare youtube, scaricare la musica in bassa qualità o fruirne direttamente online e questo fa sì che ci si abitui al fatto che tutto debba essere gratuito o quasi. Non so se si paga un euro per un album o qualcosa del genere. Anche il cinema non vive un bel momento perché persino le grandi produzioni fanno fatica a piazzare i loro prodotti e pagano pochissimo, o più spesso ancora non pagano, sia la <i>troupe</i> che i registi e i direttori della fotografia. Inoltre c</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">'è</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> sempre chi si offre di lavorare gratis sperando di costruirsi in questo modo un curriculum. Ci muoviamo in un mercato abbastanza chiuso perché noi parliamo italiano e i nostri film girano poco all'estero e poi c'è il discorso che magari chi realizza da solo il proprio quadretto o serigrafia riesce a vendere qualche pezzo direttamente ad un privato; mentre un prodotto culturale come un documentario o un film richiedono comunque una struttura produttiva e un sistema commerciale ben rodato, come un editore che piazzi sul mercato il film e lo distribuisca nelle sale o su altri canali di vendita; operazione che aumenta notevolmente i costi generali e diminuisce i guadagni degli autori o la possibilità di avere un ritorno economico immediato. Certe avventure possono anche rivelarsi dei </span><i style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;"><span style="font-size: large;">flop</span></i><i style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; font-size: x-large;"> </i><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">e non è facile capire cosa piaccia al pubblico</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">. Alcune televisioni importanti per un prodotto audiovisivo riconoscono soltanto cifre intorno ai 100 euro al minuto per un passaggio, se non addirittura per l'acquisizione dei diritti del filmato. Questa situazione economica non ti fa pensare che sarebbe meglio dedicare la propria creatività ad altro? O pensi che l'amore per questo ambiente possa risolvere ogni problema?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">RG:</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> Per quello che riguarda l'uso della lingua italiana, assolutamente sì, hai ragione. Per questo vorrei iniziare a lavorare utilizzando la lingua inglese, creando lavori che possano avere un respiro internazionale. Per il resto, credo che siano cambiate le piattaforme: la musica è addirittura gratis su Spotify. Non la devi pagare neanche un euro. Se arrivi ad avere una certa visibilità o un certo seguito di pubblico, parlo sempre della musica, riesci a guadagnare e a continuare ad avere investimenti sul tuo prodotto. Idem con il cinema. È vero che c'è sempre meno gente nelle sale, ma ci sono un gran numero di piattaforme online come Netflix; Amazon e Oru che stanno finanziando tantissimo i giovani. Netflix ultimamente ha prodotto "<a href="https://www.badtaste.it/video/netflix-la-ballata-di-buster-scruggs-il-trailer-ufficiale-italiano-del-film-dei-fratelli-coen/333121/" style="background-color: #d9ead3;">La ballata di Buster Scruggs</a>" dei fratelli Cohen e "Roma" di Alfonso </span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="border: 0px; box-sizing: border-box; font-stretch: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Cuarón;</span> questa è la dimostrazione di come sia cambiato il mondo. Quello che sta succedendo adesso nei confronti del cinema corrisponde in qualche modo a quello che accadeva negli anni '80 quando si diceva: "video killed the radio stars". La supremazia del video è durata per circa un trentennio, ma adesso le cose stanno nuovamente cambiando ed un nuovo mezzo si sostituirà al cinema e alla tv; l'unica problema è che non bisogna neppure restare legati alla casa di produzione e alla distribuzione solo perché si è sempre fatto così. Si paga meno per le maestranze se s'investe di più sui macchinari che servono a produrre. Macchine che avevano certe prestazioni e una volta in affitto ti costavano sui 1500 euro al giorno adesso le trovi per 200 euro al giorno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Il problema è un po' che il mezzo cinematografico è alla portata di tutti e tutti lo usano, ma questa non è una garanzia di qualità di contenuti.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">RG: Sì, esattamente. La più vasta accessibilità ai mezzi di produzione, se si riesce a capire bene il loro funzionamento, non porta ad una situazione lavorativa/artistica con risvolti </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">così negativi</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> come quelli che normalmente si vogliono dipingere.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Ho capito, tu sei ottimista riguardo al tuo futuro ed è giusto che sia così. Io credo che sicuramente oggi sia più semplice produrre in proprio, anche se questo non porta facilmente ad un guadagno, ma spesso solo a crearsi delle illusioni. </span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Adesso invece parliamo di "Out of the city", videoclip che hai pensato e realizzato per i Keemosabe. Cosa vuol dire Keemosabe? E soprattutto, chi sono?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Kimosabe è una parola degli indiani Cherokee che significa: compagno di avventure. Loro sono un gruppo musicale della mia zona, del novarese; abbiamo iniziato a lavorare insieme ormai da quattro anni. Grazie al mio lavoro di grafico, utilizzo Photoshop e Illustrator con una tavola grafica analogica-digitale</span><i style="background-color: white;">, </i><span style="background-color: white;">ho conosciuto questi ragazzi che mi hanno chiesto di disegnare per loro le locandine dei loro concerti e le copertine dei loro singoli. Durante il periodo in cui ho frequentato Cinecittà, loro sono andati a Londra negli studi di Abbey Road per studiare musica; ovviamente siamo rimasti in contatto e una volta che ci siamo ritrovati abbiamo continuato a collaborare, preparando nuovi progetti. Nel marzo del 2017 abbiamo realizzato un primo video dal titolo: "</span><a href="https://www.youtube.com/watch?time_continue=26&v=qMtvHPsHHsA" style="background-color: #d0e0e3;">Stay awake</a><span style="background-color: white;">", poi abbiamo girato: "Out of the city" ed anche per il futuro abbiamo in programma di proseguire la nostra collaborazione.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Che premio ha vinto: "Out of the city"?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Ha vinto il premio rivelazione del Roma Videoclip Festival che è un festival molto importante per i video musicali.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Io non lo conosco. Si tratta di un festival per gli addetti ai lavori?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Sì, è un festival nazionale che premia l'aspetto tecnico della realizzazione, ma è anche legato alla qualità della musica; forse è più importante per i musicisti che per il valore cinematografico delle clip presentate. In Italia questo genere di realizzazioni non vengono molto considerate; per una decina d'anni questi filmati sono solo stati un supporto video per mandare in televisione la musica, ma le nuove generazioni sperimentano molto di più e sono molto creative in questo ambito. Infatti, ultimamente esistono molte più piattaforme per vederli. Per noi è stato importante avere un riconoscimento da un festival specializzato in musica perché in questi ambienti il video è spesso considerato solo come un accompagnamento ed un supporto alle canzoni, mentre noi abbiamo raccontato una storia per immagini che ha una sua vita, indipendente dalla musica, che ha aiutato a rafforzare un pezzo musicale di valore.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Quante produzioni video o gruppi musicali hanno partecipato a quel festival?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Nella nostra sezione eravamo in 15 partecipanti selezionati su 250; mentre nella sezione non indipendente erano in 12.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Che doti e che capacità deve avere un regista indipendente per realizzare un videoclip vincente?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Sicuramente bisogna sapere che cosa si vuole perché molto spesso realizzando video indipendenti e non avendo alle spalle una vera produzione è difficile organizzarsi con un piano di produzione preciso. Noi ci siamo arrangiati spesso con mezzi di fortuna o in altri modi. Per un video musicale bisogna avere le idee chiare su come dovrà essere il filmato finito, ma è anche importante avere parecchio materiale per quando si arriva in montaggio, per riuscire ad imprimere un buon ritmo alla storia. Il montaggio per un video musicale è importantissimo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Tu monti sulle battute musicali?<br /><br />RG: Sì, però se c'è un punto del testo particolarmente importante, monto sul testo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Come è stato girato: "Out of the city"?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">RG: Con una Sony Alpha 7S, una camer</span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">a <i>mirrorless</i></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"> e con uno stabilizzatore </span><a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2015/10/taipan-g88-un-serpente-di-carbonio-made.html" style="background-color: #fff2cc;">gimbal</a><span style="background-color: white;">. L'abbiamo girato in due giorni intorno al Lago Maggiore, tra Arona, Stresa e Sesto Calende.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Ho visto un bell'inseguimento nel sottopassaggio della stazione di Sesto Calende. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Ci tenevamo a girare il video nelle nostre zone; il sindaco di Arona ci ha dato il permesso di muoverci in città e per le scene girate in interni siamo riusciti ad ottenere delle belle <i>location</i> dai proprietari delle case e in un albergo molto conosciuto di Stresa. Tutti ci hanno aiutato volentieri e si sono dimostrati molto disponibili.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Solo a livello di ospitarvi in determinate <i>location </i>e darvi in uso automobili d'epoca e il motoscafo o si sono mossi anche a per farvi avere degli aiuti economici?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Solo per le location e le automobili. In realtà, i costi del video erano talmente bassi che non avevamo bisogno di gran che. Abbiamo pagato soltanto la benzina e la lacca per i capelli di un attore. I costumi li avevamo; le automobili ce le hanno prestate uno zio e un amico di famiglia.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Bella questa atmosfera anni '70 che si è creata, è stato un po' come vedere a parti invertite la Fiat 500 di Lupin III che inseguiva la MG di Zenigata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Sì, abbiamo proprio voluto ispirarci in modo caricaturale agli anni '70. Avrei voluto inserire elementi anche un po' più Trash, tipo zoomate a schiaffo con fermi immagini sul primo piano del personaggio ed il suo nome, ma abbiamo deciso di farlo solo per la fine dove appaiono i classici fermo-immagine che spiegano cosa è stato dei vari personaggi dopo che si è concluso il film.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: È stato difficile girare delle scene dinamiche così belle durante gli inseguimenti?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: È stato rischioso, più che difficile. Ero praticamente fuori dal finestrino aggrappato alla maniglia dell'automobile in corsa. La cosa più difficile è stata l'organizzazione. Di un inseguimento magari vedi 30 secondi suddivisi in 5 inquadrature che vuol dire girare e rigirare una scena riposizionandoti al punto di partenza più volte. Girare tutto quel materiale in soli due giorni è stato abbastanza impegnativo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: L'unica critica che mi sento di muoverti è che secondo me non c'è stata molta cura per le luci, ma capisco che evidentemente non c'è stato il tempo per occuparsene. Stesso discorso per la scelta delle giornate più adatte alle riprese; il video risulta comunque bello e d'effetto, ma avreste potuto fare qualcosa di meglio. Non ho visto quell'effetto patinato che risalta sempre nei videoclip. perché?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">RG: L'assenza di un effetto patinato è stata una scelta voluta, mentre per le luci abbiamo avuto la sfortuna di non essere riusciti a trovare due giornate con una continuità di toni fotografici. Una giornata era di sole, mentre l'altra era divisa in una mattinata</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> nuvolosa con un'altra mezza giornata in cui abbiamo avuto un diluvio finale. Volevamo terminare le riprese a tutti i costi così, in un modo o nell'altro, abbiamo portato a casa il girato. L'effetto dato da un'immagine un po' cruda e da ombre in faccia ai protagonisti del video era ispirato al genere Funky dei film Blaxploitation degli anni '70. Tipici "B movie" oggi rivalutati e apprezzati per il loro stile particolare che esprime qualcosa fatto male volontariamente.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: I membri della band hanno fatto da attori in questa storia breve raccontata nel tuo vidoclip: che ruoli interpretavano?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Andrea Guarinoni (tastierista) e Sebastiano Vecchio (batterista) hanno interpretato i due ladri; mentre Alberto Cottafavi (frontman e chitarrista) e Pino Muscatelli (bassista) erano i due inseguitori...</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Inseguitori... fino ad un certo punto perché il finale è una sorpresa per tutti.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Esattamente.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Una bella soluzione narrativa.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: L'idea era di creare una storia lineare senza <i>playback</i> e per questo doveva essere un vero e proprio cortometraggio con un<i> plot twist</i> finale. L'ultima parte dove si vedono i fermo-immagine dei protagonisti della storia ha invece visto un'aggiunta musicale che non era prevista nel brano.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Avete vinto il Roma Videoclip Festival sia per l'originalità della storia con un colpo di scena finale, ma anche per la qualità delle musiche?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Sì, secondo me anche per la qualità delle musiche. I Keemosabe fanno un genere musicale che in Italia esiste, ma che non credo diventerà Mainstream. Per chi ha intorno ai 50 anni ed ha ascoltato quel pezzo, magari può essere stato piacevole ritrovare un pezzo di un genere Funky/Fusion/Rock sperimentale che non sentiva da tempo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Rodolfo, dove e quando inizieremo a vedere circolare il tuo videoclip, magari anche al di fuori del web?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">RG: Lo vedremo al <a href="http://www.seeyousound.org/">Seeyousound Festival</a>, in Piemonte e sul web sul <a href="https://www.keemosabeband.com/videos/">sito dei Keemosabe</a>, quando verrà rilasciato il loro nuovo EP su Spotyfy e iTunes.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: #f9f9f9;"><br /></span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com028838 Stresa VB, Italia45.8882031 8.525866700000051445.8439876 8.4451857000000512 45.9324186 8.6065477000000516tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-74355952213140383052019-01-31T12:55:00.000+01:002019-02-03T20:13:39.336+01:00Ferrovie italiane e del Nord, una truffa ben concordata<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"De minimis curat Super Hero." TG</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrnW_38_MvjuipRdRjNtUTxUHd7y9iaojkfpuIlvfrCMxbXzsYeHjwcUq2-_oLEahFRgDqy07FhvoA0xRO-ZENmpcOQKjWwTRpjnQz-vk38FCTnmrYsUJlhxr0wWh637oAlBpz5x6fWVs/s1600/Burocrazia+FI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Truffe autorizzate" border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrnW_38_MvjuipRdRjNtUTxUHd7y9iaojkfpuIlvfrCMxbXzsYeHjwcUq2-_oLEahFRgDqy07FhvoA0xRO-ZENmpcOQKjWwTRpjnQz-vk38FCTnmrYsUJlhxr0wWh637oAlBpz5x6fWVs/s1600/Burocrazia+FI.jpg" title="Truffe autorizzate" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Il volto inflessibile della burocrazia omertosa</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ieri avevo preso un appuntamento con un piccolo imprenditore che ha avuto un paio di idee molto brillanti per la realizzazione di prodotti fotografici piuttosto particolari che prima di adesso non erano presenti sul mercato. Mi interessava intervistarlo, conoscere le caratteristiche tecniche, visionare gli oggetti, toccarli e provarli. Era da tempo che non scrivevo di fotografia e questa mi sembrava l'occasione buona per raccontare qualcosa di nuovo e magari capire in che modo aveva scelto di muoversi Samuel per portare al pubblico un dorso digitale per fotocamere analogiche che è stato studiato in Italia, ma che viene prodotto in Oriente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Avevo scelto di viaggiare con il treno perché ormai viviamo nella società dei divieti. Pur avendo un mezzo di trasporto privato ed essendo in regola con tutte le normative riguardanti la sicurezza, la manutenzione ed i pagamenti previsti dalla regione in cui vivo mi si vieta di circolare, e parcheggiare liberamente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non per una questione di comodità, o per una libera scelta ma per un un preciso obbligo, decido di affidarmi ai trasporti su rotaia e a </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">tutte le restrizioni orarie</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> che questo mezzo di trasporto pubblico comporta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dopo aver consultato il sito web di Trenord ed aver inserito come stazione di partenza "Milano" e come destinazione Chiasso opto per un treno che dovrebbe partire dalla Stazione Centrale alle ore 8,10 ed ha un costo di 5,50 euro per un posto a sedere in seconda classe, in modo che poi avrei potuto tornare in tempi rapidi con un altro treno che sarebbe dovuto ripartire da Chiasso alle 11,51.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per mia presunta comodità, alle ore 6,55 circa passo dalla Stazione di Porta Garibaldi, pensando che sarebbe stato più veloce comprare un biglietto ferroviario lì, piuttosto che a Milano Centrale che poi avrei raggiunto con la </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">metropolitana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho trovato la biglietteria di Ferrovie Italia/ Trenitalia, o chi per loro, aperta e parlando con l'impiegato scopro che il biglietto del treno che sarebbe partito da Centrale costava circa 14 euro per l'andata ed il ritorno. Non si trattava di un treno di Trenord, né di FI, ma della TiLo (Treni Regionali Ticino Lombardia); scopro invece che da Porta Garibaldi sarebbe partito un treno di Trenord per Chiasso alle 8,09. Ho chiesto perché consultando il sito io non abbia visto quel treno e mi viene detto che se non si specifica la stazione di partenza il sistema prende in considerazione solo i treni in partenza da Milano Centrale. Poiché mi trovavo a Porta Garibaldi ho comprato un biglietto A/R per Chiasso pagando con il bancomat; mi vengono consegnati 2 biglietti separati per la destinazione richiesta, uno per l'andata, l'altro per il ritorno.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5DQBZbyiHFy2wNAJTImuZ7WvqYODGzNBuRThRoczn42OEHZf_HUm4qFaiNIN7zxnzt9o0gPMjD3Z-6AoCIpQhV8rbsydUYvfJjw-khQCzO4qG0TMWEgJd3_S4txcU-hoJF-3zsnp6HJU/s1600/Trenord+Salone+stazione+garibaldi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5DQBZbyiHFy2wNAJTImuZ7WvqYODGzNBuRThRoczn42OEHZf_HUm4qFaiNIN7zxnzt9o0gPMjD3Z-6AoCIpQhV8rbsydUYvfJjw-khQCzO4qG0TMWEgJd3_S4txcU-hoJF-3zsnp6HJU/s1600/Trenord+Salone+stazione+garibaldi.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Stazione Garibaldi di Milano, il salone centrale di fronte ai binari di superficie la mattina del 31.1.2019, molti treni sono in ritardo anche oltre i 30 minuti, ma qualcuno ha difficoltà a riconoscere la propria incapacità nel gestire la situazione ed ha dato ordini per porre gli utenti di fronte a muri di gomma che respingano ogni rimborso.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sono andato a cercare un tabellone che riportasse i dati relativi al treno 25225 nel salone che accoglie i viaggiatori di fronte i binari a livello terra, ma era presto e non comparivano ancora le indicazioni che si riferivano al treno che avrei dovuto prendere, mentre erano disponibili quelle dei treni in partenza intorno alle ore 7 del mattino.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Poiché avevo circa un'ora di attesa prima della partenza del mio treno ho chiesto a due addetti di Trenord che si occupano dell'assistenza ai viaggiatori dove potevo trovare una sala d'aspetto. Cortesemente mi viene spiegato che ormai da anni non esistono più sale di attesa perché altrimenti verrebbero utilizzate dai barboni che si vogliono riparare dal freddo che poi immancabilmente si defecano addosso appestando l'aria circostante. Ecco perché Trenord (o chi per lei) preferisce non avere a che fare con questi problemi. I dirigenti Trenord/FI/Trenitalia & Co. hanno abolito le sale d'aspetto e le panchine evitando splendidamente il sovraffollamento da povera gente. E i viaggiatori? Chissene... Tanto peggio poi per gli utenti anziani e disabili: meglio che stiano a casa loro sembra essere il ragionamento elaborato dalla dirigenza del gruppo di teste pensanti che gestisce la stazione e la ferrovia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">E se il viaggiatore avesse un bisogno fisiologico da assolvere durante l'attesa? Semplice, basta andare nei bagni della stazione e pagare 80 centesimi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ok, ho pagato quasi un euro per fare ciò che dovevo fare ed ho anche capito perché i barboni si cagano addosso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per onestà, devo ammettere che in tutta la stazione sono presenti ben 3 sedie di metallo: una era occupata, così mi sono accomodato su una delle due ancora libere a quell'ora. Estraggo da una borsina: "I miti del nostro tempo" di Umberto Galimberti, perché anche se non sembra, a volte sono previdente e mi porto qualche lettura che possa distrarmi dalle situazioni tristi che possono presentarsi sul mio cammino. Riesco a malapena a leggere qualche pagina del libro: le sedie sono al centro di correnti d'aria siberiane e restare in quella posizione proprio l'ultimo "giorno della merla" è impossibile; decido allora di camminare e iniziare a fare un po' di "people watching" per passare il tempo. Raggiungo il piano sotterraneo che è un po' più riparato da correnti d'aria gelide. Tutto questo tenendo d'occhio i tabelloni delle partenze che finalmente riportano la presenza del mio treno, ma non del binario di transito. Trascorro quasi un'ora alternando la lettura del mio libro, stando in piedi appoggiato ad un cartellone pubblicitario luminoso, all'osservazione della gente che mi passa attorno, sempre controllando il tabellone delle partenze. Poi mi sposto nel salone principale della stazione per tenere d'occhio i grandi tabelloni con le scritte composte dalle lampadine luminose e mi accorgo che anche altre persone sono preoccupate per il fatto che a tutti i treni in partenza sia già stato assegnato un binario, tranne che a quello in partenza per Chiasso. Il personale in pettorina spiega quello che sta accadendo e suggerisce di monitorare cosa accade al treno in arrivo da Rho perché sarà poi quello a ripartire per Chiasso. Niente da fare anche lì non c'è nessuna indicazione. Molti treni sono in ritardo, ma nonostante siano già le 8,07 ed il treno da Rho non sia ancora in arrivo</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">non viene neppure indicato il ritardo del convoglio 25225. Il personale con la pettorina allora visiona una pagina elettronica su un telefonino in dotazione e ci dice che il ritardo è di 7 minuti, che di solito quel treno sarebbe dovuto transitare al binario 17, ma che sarebbe potuto transitare su un altro, pertanto era meglio aspettare che l'indicazione del binario venisse riportata sul tabellone gigante. Passano anche le 8,09 e del treno 25225 non c'è traccia, né indicazioni utili. Improvvisamente, con un preavviso minimo inquantificabile appare il binario 20 come il binario di partenza del treno per Chiasso e la donna in pettorina mi dice: "Ha visto che ha fatto bene ad aspettare? Se fosse andato al binario 17 avrebbe perso il treno...". Non sto a ribattere, mi fiondo verso il binario 20 che è all'estremo opposto della stazione; una marea umana proveniente in direzione opposta intralcia la mia corsa, ma certamente non posso pretendere d'essere solo in una stazione così grande.</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHRwdaWL65ej53gpffo7mbqKJaODw3SEYvlCwx0FYfwMlm9D7F9VPS112KbGhRuj2LHDuaAisM7vCuqpa_WDJCHMkpPe9RWKSgrfhrGwqXYf3-6Uf5JQHA14p22WFV8YuUBufTXlkMV7M/s1600/Trenord_Binario+20.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHRwdaWL65ej53gpffo7mbqKJaODw3SEYvlCwx0FYfwMlm9D7F9VPS112KbGhRuj2LHDuaAisM7vCuqpa_WDJCHMkpPe9RWKSgrfhrGwqXYf3-6Uf5JQHA14p22WFV8YuUBufTXlkMV7M/s1600/Trenord_Binario+20.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>La scalinata d'accesso al Binario 20. Il binario 20 si trova a circa 400 metri da dove sono posti i tabelloni degli orari nel salone al piano terreno e ci sono due lunghe scalinate da percorrere per prima scendere e poi risalire sulla piattaforma d'accesso ai binari.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Arrivo finalmente sulla rampa di scale che porta al binario 20, dietro di me mi accorgo che una donna con un pastrano addosso è rallentata nei movimenti, oltre che impacciata nel gestire un </span><span style="font-size: large;"><i style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">trolley</i><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"> </span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">e del bagaglio a mano piuttosto abbondante. Mi offro di aiutarla, lei accetta e mi porge il bagaglio più pesante che trasporto fino alla fine della scala e poi appoggio a terra. Sul binario 20 è fermo un treno anonimo (non riporta le indicazioni della destinazione) sporchissimo che potrebbe essere di transito per andare in manutenzione o in un deposito, anche perché l'interno è malamente illuminato e attraverso i vetri impastati da polvere, terra e quant'altro non si vede gran che. Mi affaccio all'entrata, ma mi rendo conto di non aver obliterato il biglietto. Mi guardo attorno e non trovo nessuna macchinetta atta a questo scopo. Chiedo alla donna se lei ha timbrato il biglietto, ma anche lei ha lo stesso problema. Ci guardiamo in faccia, siamo davanti alle porte del treno e decidiamo di salire comunque per timore che il capotreno non ci aspetti. Non facciamo nemmeno in tempo ad avanzare di un passo che ci vengono chiuse in faccia le porte. Andiamo davanti ad un'altra porta dello stesso vagone, ma purtroppo sono tutte chiuse. Bussiamo e facciamo dei gesti per farci vedere. Niente da fare, il treno lentamente parte e se ne va. Resto ancora per qualche minuto sul binario nella speranza che arrivi il treno che dovrebbe portarmi a Chiasso perché quanto è appena accaduto mi sembra inverosimile, ma poi capisco che quel treno fantasma era probabilmente quello sul quale sarei dovuto salire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Lascio la donna a disperarsi per aver perso il treno vicino al binario e incredulo torno alla biglietteria delle FI per farmi rimborsare; ormai capisco di aver perso la mattinata e spero almeno di recuperare i miei soldi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6X0yigwOdH4SZ7NRmU0f9xxbwuH1AA1wbVgmsK5DrTV8yE2KrPisEizB_ukjm6md-pgcQlPqhLNrQUUwkj9FYL1UjE_wwKy2ZwxEtp_aq-M7wsf5G2zj0ATKl_oGcPMKRO6KLXWfdyCU/s1600/Trenord_3+8+e+10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><b><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="667" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6X0yigwOdH4SZ7NRmU0f9xxbwuH1AA1wbVgmsK5DrTV8yE2KrPisEizB_ukjm6md-pgcQlPqhLNrQUUwkj9FYL1UjE_wwKy2ZwxEtp_aq-M7wsf5G2zj0ATKl_oGcPMKRO6KLXWfdyCU/s1600/Trenord_3+8+e+10.jpg" /></b></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Binario 20 ore 8,10 circa del 31/1/2019, Stazione Garibaldi.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Rifletto sul fatto che se non avessi aiutato la donna a portare i suoi bagagli forse sarei potuto salire sul treno, ma a che prezzo? Vale la pena di viaggiare su un mezzo igienicamente non raccomandabile? E poi, comunque non sarei riuscito a timbrare il biglietto e inizio a domandarmi se tutto questo sistema non sia studiato appositamente per far incorrere in sanzioni il viaggiatore o per scoraggiarlo dall'utilizzare un servizio ormai al collasso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Complottismo? Se non credete a quanto vi dico, allora vi propongo uno stralcio della registrazione ben oltre i limiti dell'assurdo che ho avuto con</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> il bigliettaio che mi ha venduto il documento di viaggio dopo che ho fornito le mie generalità per il rimborso che mi veniva offerto solo in parte, non tenendo nemmeno conto che del biglietto di ritorno non avrei potuto usufruirne, visto che non ero riuscito a lasciare la stazione di Milano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Va bene, io le ho dato i miei dati personali, adesso io cortesemente le chiedo il suo nome...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dipendente di Trenitalia: Silenzio</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Leggo da una piastrina: Giovanni V. matricola 2917871</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Ho bisogno anche del nome della sua via di residenza per fare il rimborso. Lei mi ha dato la patente, ma sulla patente non c'è la via...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Mi spiace io ho solo questo documento (sono notoriamente contrario ai documenti ed agli abusi).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Il rimborso è di 11 euro, meno una trattenuta del 10%...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Perché?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Perché per fare il rimborso c'è una trattenuta del 10%.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Mi scusi, perché dovrei regalarvi 1,50 euro?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: È la norma!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: No, io questa norma non l'accetto. La mia norma dice che Voi dovreste darmi un rimborso ed un indennizzo per avermi fatto perdere il treno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Signore, in questo caso si rivolga direttamente all'Ufficio Reclami e Biglietteria di Trenord, al piano interrato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Io chiedo di parlare con il capostazione o con il direttore di tutta la Baracca.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Deve andare giù da Trenord.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Voglio un nome. Cortesemente voglio il nome del responsabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Signore, noi non siamo Trenitalia, siamo un'altra società:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Va bene, allora mi dia il nome di un responsabile di FI. Esiste un capostazione? Come si chiama?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Non lo so.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Questo mi sembra un rifiuto, ma qualcuno deve rispondere, ho deciso che su questa cosa andrò a fondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Le ripeto che deve andare da Trenord.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: È d'accordo con me che è scandaloso questo servizio?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Le sto dicendo che si deve rivolgere ad altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Le sembra un servizio corretto questo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Lei non mi può invitare a dire ciò che vuole lei. Io le sto dicendo che sono Trenitalia, lei ha acquistato un biglietto presso di noi per un altro vettore che è Trenord</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Chi gestisce questa stazione?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Questa stazione è di Centostazioni S.p.A.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Cioè?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: È una società del Gruppo Ferrovie dello Stato in cui c'è anche una biglietteria di Trenord che è giù da basso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: I binari invece di chi sono?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Di Rete Ferroviaria Italiana, un Gruppo delle Ferrovie dello Stato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Come i tabelloni luminosi degli orari... Quindi siete voi i responsabili del disservizio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: No, io sono Trenitalia, sono un'altra società. Il Gruppo delle Ferrovie dello Stato è composto da tante società...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quindi chi è il responsabile del disservizio che ho subito?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Per quello che riguarda i binari e i tabelloni: Rete Ferroviaria Italiana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: E il rimborso chi me lo farà?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Il rimborso glielo devo fare io perché la vendita gliela abbiamo fatta noi di Trenitalia</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Bene, allora cortesemente procediamo con il rimborso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip TI: Non posso perché lei rifiuta di avere un rimborso con la trattenuta del 10%.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: A questo punto voi vi prendete le vostre responsabilità e mi preparate un documento che dice che siete voi a rifiutarvi di rimborsarmi al 100% per un disservizio che non dipende da me. Io il rimborso lo accetto, ma lo voglio completo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Se lei chiede un rimborso, non le posso fare un rimborso integrale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Perché?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Perché ha rinunciato lei al viaggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: No, è il treno che è partito senza di me è diverso. Se voi fate tornare indietro il treno e mi fate arrivare in tempo al mio appuntamento io lo prendo ben volentieri quel treno. Il treno era in ritardo ed è stato annunciato forse con solo un minuto di anticipo sull'ingresso in stazione, tempo non sufficiente per permettere a me ed ad altri utenti di poterci salire nel modo che voi imponete, ovvero con il documento di viaggio timbrato e tutte le carte in regola come volete voi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Questo fatto non riguarda la vendita. Il treno non è stato cancellato. Lei può chiedere un rimborso integrale del biglietto solo se il treno viene cancellato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Io voglio parlare con un responsabile; cortesemente mi faccia un nome a cui mi possa rivolgere per le mie rimostranze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Un responsabile di quale società?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Di quella che vuole lei.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. No, perché noi siamo Trenitalia alla vendita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Questa storia surreale non finisce qua e per me resta il fatto che lei o chi per lei si sta rifiutando di farmi un rimborso integrale senza l'opportuna giustificazione scritta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: No, io non mi sono rifiutato, è lei che si sta rifiutando.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Mi faccia cortesemente il rimborso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Io glielo faccio con la trattenuta del 10%. Mi dice cosa sta facendo con quel microfono?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Io sto registrando la conversazione perché questo è un dialogo assurdo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: No, lei non può registrare la conversazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Perché no?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: Perché lei non è autorizzato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Io sono autorizzato da me stesso. Me lo fa o no questo rimborso?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip. TI: No. Le faccio il rimborso con la trattenuta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Mi faccia il rimborso con la trattenuta e mi spieghi il perché in modo che io possa portare quel documento in tribunale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dip TI: La normativa dice che lei rinuncia al viaggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Io non ho rinunciato al viaggio, è il treno che non è stato annunciato in tempo* e poi quando noi viaggiatori siamo arrivati davanti alle porte qualcuno ci ha chiuso le porte in faccia ed è partito senza di noi. E comunque anche se fossimo saliti a bordo ci avrebbero dato una multa perché sul binario 20 non esistono obliteratrici (oppure avremmo preso la scabbia... ho pensato tra me e me).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">A quel punto non ho voluto andare oltre; ho capito che era inutile insistere per far valere i miei diritti con chi era messo in quella posizione per negare l'evidenza e proteggere l'identità di chi impone certi abusi. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho ringraziato</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giovanni V. matricola 291781, che comunque mi sembrava un povero diavolo come me, messo in prima linea a difendere gli interessi di un sistema di scatole cinesi al quale neppure lui sapeva venirne a capo. Non per questo però lo assolvo in quanto ogni lavoratore ha il dovere di svolgere i propri compiti con onestà e diligenza, senza farsi beffe del cliente, che a mio avviso andrebbe ascoltato e trattato in ben altro modo, con correttezza e attenzione. Provo così ad andare a parlare anche con un bigliettaio di Trenord.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Un po' per curiosità, ma anche perché la bieca ostinazione del bigliettaio di Trenitalia mi aveva suscitato un sentimento di pena nei suoi confronti, persona che evidentemente aveva rinunciato ad utilizzare il proprio senso critico a favore della protezione di regole e imposizioni scorrette che danneggiano il cliente e favoriscono chi dimostra di non saper gestire il traffico ferroviario né le regole civili.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sicuramente una città come Milano che ha un bacino d'utenza di diversi milioni di persone meriterebbe un servizio di trasporti pubblici più efficienti e puliti, anche in previsione del fatto che se ciò non verrà immediatamente attuato resteremo tutti prigionieri di un sistema di potere perverso che nega al privato la possibilità di circolare liberamente, se non dispone di molte migliaia di euro da sborsare ogni anno per automezzi nuovi, parcheggi, autorimesse, multe, carburanti, tasse di vario tipo, pedaggi autostradali, manutenzione e riparazioni varie dovute anche ad atti di vandalismo sempre possibili. Per non parlare del pericolo di circolare in bicicletta e dell'impossibilità di non bucare le gomme in una città dalle strade piene di buche, di sporco e di vetri.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ad ogni modo, seguendo il consiglio di Giovanni che mi ha scaricato a Trenitalia, sono </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">sceso di un piano per andare a parlare con qualcuno all'Ufficio Reclami di Trenord che in realtà viene indicato in maniera più poetica come "Assistenza Clienti".</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; font-family: "trebuchet ms", sans-serif; font-size: x-large; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK6SqIfHaW1mY2-m1rxRfu4KEJ4r68P19fw2Av8JMfY9nHnGOGT3xJkLks_dMBBsTqnjqxLHJQJ6ZSemNa5XMlb_oXDQO-8NqrNLoyQ96gzXt7dDdOjVJel_337bWTeuW8uD0Uhhy1tJU/s1600/Trenord_Biglietteria+Trenord.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Stazione Garibaldi Milano" border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK6SqIfHaW1mY2-m1rxRfu4KEJ4r68P19fw2Av8JMfY9nHnGOGT3xJkLks_dMBBsTqnjqxLHJQJ6ZSemNa5XMlb_oXDQO-8NqrNLoyQ96gzXt7dDdOjVJel_337bWTeuW8uD0Uhhy1tJU/s1600/Trenord_Biglietteria+Trenord.jpg" title="Biglietteria e assistenza clienti Trenord." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Biglietteria e assistenza clienti Trenord.</b></span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fuori dall'assistenza clienti trovo una macchinetta che dispensa bigliettini numerati per chi come me vuole parlare con un impiegato di Trenord; le persone in fila sono tante, ma ormai so di aver perso la mattinata e non mi tiro indietro da quella che immagino già si rivelerà essere l'ennesima forma di umiliazione per chi ha subito un disservizio: in realtà non solo contesto il mancato aggiornamento del tabellone, ma anche il ritardo del treno, le condizioni vergognose di sporcizia delle carrozze, la mancanza di obliteratrici al binario, la maleducazione del capotreno che è partito senza alcuni passeggeri, l'ostruzionismo del bigliettaio che si è rifiutato di elargirmi un rimborso integrale e le generalità del responsabile che ha ideato queste modalità insane di risarcimento, l'assenza di una sala d'aspetto, l'assenza di bagni gratuiti per i non abbienti, l'assenza di panchine, ma presto scoprirò che c'è dell'altro che non può essere accettato supinamente da un viaggiatore sano di mente.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Al banco della sala di assistenza ai clienti scopro che anche se accettassi un rimborso parziale, questo mi verrebbe inoltrato sul mio Pos/Bancomat non prima di 30 giorni... Cosa tra l'altro molto improbabile poiché io sono un privato che non ha la possibilità di effettuare incassi tramite Pos. Eppure non mi vengono proposte soluzioni alternative, come un pagamento immediato in contanti o un bonifico. Ovviamente, l'idea di essere un pollo da spennare e deridere si fa sempre più concreta in me. Decido che per 11,50 euro non andrò in fallimento e scelgo di raccontarvi nei particolari questa brutta storia e di conservare fotografie scattate, registrazioni audio e documenti di viaggio come prove per possibili future azioni di contestazione nei confronti dei veri responsabili di questo sistema di oppressione e derisione del passeggero che, oltretutto, dovrebbe perfino essere un rispettabile cittadino, ma evidentemente ottemperare ai propri doveri non è sufficiente per veder rispettare i propri diritti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihWDNgXTGx_6-D1v89mIPsfbl-jJPqU2IZuWkq2ZqULPqpFgSEVx6haZ5rtFKip28NV6Y6aY6OabdO2_FaSjKrVDQ-v4RnX6f82bTCk123PNNLIrkX3UKTdG9jNQAxKb6G1Vqw1YH4DWU/s1600/Trenord_Tabellone+dei+ritardi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Treni Trenord in ritardo" border="0" data-original-height="548" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihWDNgXTGx_6-D1v89mIPsfbl-jJPqU2IZuWkq2ZqULPqpFgSEVx6haZ5rtFKip28NV6Y6aY6OabdO2_FaSjKrVDQ-v4RnX6f82bTCk123PNNLIrkX3UKTdG9jNQAxKb6G1Vqw1YH4DWU/s1600/Trenord_Tabellone+dei+ritardi.jpg" title="I Treni Trenord sono sempre in ritardo" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>31 gennaio 2019, ultimo giorno della merla, un'inizio difficile per Trenord & Co. che si trovano a gestire molti ritardi a </b></span><b style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Milano Garibaldi, </b><b style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">sia in arrivo che in partenza, ma non sempre, per oscure ragioni che non vengono specificate, hanno il buon gusto di avvisare il viaggiatore e di preoccuparsi dei loro clienti paganti. Da notare che sia per il treno in arrivo da Cremona (con 35 minuti di ritardo) che per quello in arrivo da Chiasso non vengono indicati i numeri dei binari dove poterli trovare.</b></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tornato a casa, per tutta la giornata tento di contattare Trenord al numero indicato come Contact Center (peccato che in lingua inglese centro si scriva <i>centre</i>...) 02/72494949; inutile dirvi che nemmeno ho ricevuto risposta nonostante sia rimasto in linea per ore ad ascoltare musichette allegre. Provare per credere. Concedo un'altra <i>chance</i> a Trenord e chiamo il numero verde dedicato ai viaggiatori disabili: 800 210 955, neppure qui ci sono esseri umani che si degnino di alzare la cornetta e ascoltare cosa chiede il viaggiatore.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzlWyh3AlXVURI2i8ASVULRV9_WS-LaUnSFMCFEslH7roaeLGqxGlH7L37z56n7xK4GQ5oDG1NHNtFHtMeHpYZ4_aKUbd1WyOk8NamF461btpFY87G6LcQuTli9qZFQWbmc59vDyvj9bc/s1600/Trenord_Biglietti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzlWyh3AlXVURI2i8ASVULRV9_WS-LaUnSFMCFEslH7roaeLGqxGlH7L37z56n7xK4GQ5oDG1NHNtFHtMeHpYZ4_aKUbd1WyOk8NamF461btpFY87G6LcQuTli9qZFQWbmc59vDyvj9bc/s1600/Trenord_Biglietti.jpg" title="Biglietti Milano Chiasso Trenord" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>I miei documenti di viaggio. Trenord e Co. si sono rifiutati di rimborsarmi integralmente perfino il viaggio di ritorno da Chiasso, pertanto mi dichiaro pubblicamente vittima di una truffa ben architettata da chi poi si nega al cliente e si nasconde dietro il volto di chi sta al bancone e accetta il ricatto impostogli dai dirigenti per paura di perdere il proprio posto di lavoro.</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho sbagliato a scegliere il mezzo di trasporto pubblico a sfavore di quello privato?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho sbagliato a scegliere un treno regionale italiano anzi che un regionale svizzero?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho sbagliato ad aiutare una persona alle prese con i suoi bagagli?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho sbagliato a credere che avrei potuto esercitare i miei diritti di cittadino e di consumatore avendo a che fare con società già in perenne affanno su tutta la linea e per questo prive di tempo e di voglia d'ascoltare i loro clienti? Oltre che prive di onestà?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Oppure ho sbagliato semplicemente a pagare anticipatamente un servizio che poi non si è dimostrato minimamente all'altezza delle aspettative?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijEv6iF7dVcAaa_dcZ2tPZ5sIFUeA6JSQkFpSQHYJDWYzowWQpTTLRVY-GRtNP74kEOQKQyKBaI6M3Nl4Q9OUKkmK6oPS13M1fJEvJ-OUTSOsiPrk7s5JMc0MbTA2-_qUxa_VOy0q9bfo/s1600/Trenord_4+Il+cane+a+rotelle.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Cane a rotelle stazione Garibaldi" border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijEv6iF7dVcAaa_dcZ2tPZ5sIFUeA6JSQkFpSQHYJDWYzowWQpTTLRVY-GRtNP74kEOQKQyKBaI6M3Nl4Q9OUKkmK6oPS13M1fJEvJ-OUTSOsiPrk7s5JMc0MbTA2-_qUxa_VOy0q9bfo/s1600/Trenord_4+Il+cane+a+rotelle.jpg" title="Il Cane a rotelle non può andare in treno" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Anche il cane a rotelle mi guarda sconsolato al binario 20. Da mesi l'ascensore per i portatori di handicap è fuori servizio e anche per lui viaggiare in treno è fantascienza.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Che tipo di società vogliamo lasciare ai nostri figli?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vogliamo insegnare loro che il cittadino è solo un suddito da sfruttare e deridere raccontandogli la storiella delle Matrioska e dello scaricabarile?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Chiedo a tutti gli amici e i lettori la massima diffusione di questo reportage. Grazie a tutti da TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nota*</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Testimone del fatto è il Signor Paolo Reggiani</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Porta Garibaldi, Milano MI, Italia45.4807212 9.187563245.4584542 9.1472227 45.5029882 9.2279036999999988tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-1666735493325831452019-01-29T13:46:00.000+01:002019-01-31T10:01:09.931+01:00Giovanni Ghidini e la vita nelle prime centrali di trasmissione tv della Rai<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmf1kqB47l4dtDx72vo53XDS6hf2Ecfj2cGjXMG8I-eW7-BGc_9AZcJoqriyyut3MCbomuNr8DYEAktq0oi3ZmsirrXRuCmxhzPjihkf7-CUwzMPcCohCakpn1_3mlquk9TUL3qlx3wf0/s1600/Alba+Torre+Rai+tv.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="La Torre della Rai di corso Sempione all'alba." border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmf1kqB47l4dtDx72vo53XDS6hf2Ecfj2cGjXMG8I-eW7-BGc_9AZcJoqriyyut3MCbomuNr8DYEAktq0oi3ZmsirrXRuCmxhzPjihkf7-CUwzMPcCohCakpn1_3mlquk9TUL3qlx3wf0/s1600/Alba+Torre+Rai+tv.jpg" title="La Torre della Rai di corso Sempione all'alba." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>La Torre della Rai di corso Sempione all'alba. Questa torre merita una storia a sé stante che in futuro probabilmente vi racconterò.</b></span></div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giovanni Ghidini: I centri trasmittenti della Rai sono nati sulle montagne di tutta Italia negli anni tra il 1956 e il 1960; è allora che sono state estese le zone di trasmissione della televisione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Da dove si trasmetteva all'inizio?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Da Milano, Torino e Roma.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Il segnale televisivo arrivava soltanto nei dintorni di queste tre città?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sì. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Nel 1954 la Rai copriva una minima parte del territorio nazionale?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sì, poi c'è stata una convenzione tra lo Stato e la Rai così che lo Stato ha pagato quanto stabilito per estendere il segnale in tutte le zone che non erano raggiunte dal servizio televisivo. Piano piano sono state servite anche le regioni del Sud e le isole: </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Puglia, </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sicilia, Sardegna e altre zone. Io sono stato mandato in Sardegna a questo scopo. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I ponti radio sono nati principalmente per collegare Milano a Roma </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">e per diffondere le trasmissioni realizzate inizialmente a Milano, Roma, Torino e poi Napoli, al resto d'Italia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Appena assunto ti hanno mandato in Sardegna?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sono stato assunto nella primavera del 1963 e sono stato mandato subito in Sardegna. Al momento dell'assunzione eravamo divisi tra coloro che andavano immediatamente a lavorare nei centri di trasmissione e quelli che andavano a fare un corso suppletivo a Torino, dove c'era un centro tecnico di formazione. Io sono stato una settimana a Roma dove ho potuto capire cos'era la Rai. Dopo aver visto come funzionava la televisione nei vari reparti, al venerdì ho ricevuto una lettera che mi ha destinato a Cagliari. Sono partito per la Sardegna senza nemmeno passare da casa, </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">poi per sei mesi sono stato allievo tecnico con un inquadramento contrattuale inferiore; facevo manutenzione ed esercizio sugli impianti, per controllare che le trasmissioni venissero messe esattamente in onda per la diffusione attraverso la giusta ricezione sul ponte radio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Controllavi che arrivassero i segnali audio e video?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Per la radio e la televisione. Inizialmente, avevamo due trasmettitori, uno per il primo canale, l'altro per il secondo e di notte diffondevamo il monoscopio, perché di notte non c'erano trasmissioni. Le trasmissioni terminavano a mezzanotte, mezzanotte e mezza.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che orari di lavoro avevate?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Lavoravamo su due turni. Alla mattina, dalle 7 alle 15,30; nel pomeriggio c'era un servizio di automobili a noleggio che portava da noi il tecnico del secondo turno che iniziava alle 14 e proseguiva fino a notte, mentre lo smontante tornava a casa. Ho vissuto in questo modo per otto anni, fino al 1971.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai chiesto tu di essere trasferito?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Venivamo tutti dall'Alta Italia perché le scuole tecniche si trovavano là. C'era Milano, Trieste, Torino, Vicenza e qualcosa tra Pescara o Ancona (probabilmente si riferisce all'Istituto Tecnico Filippo Corridoni di Fermo ndTG). In Meridione non c'erano scuole di Radiotecnica, ma la Rai ha avuto l'esigenza di trovare nuovo personale perché tutti volevano essere trasferiti per tornare a casa, o vicino a casa. La Direzione di Roma fece un piano per far rientrare chi desiderava farlo. Allo stesso tempo, le regioni del Sud chiedevano di impiegare sui loro territori i tecnici locali, anche perché ormai avevano aperto scuole di radiotecnica anche in quelle zone d'Italia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Tu che studi hai fatto?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Ho studiato Radiotecnica all'Istituto Tecnico Ettore Conti che in quell'epoca era in via Santa Marta dove c'era, oltre alla nostra, una scuola di arti e mestieri istituita dal Senatore Ettore Conti che poi è stato sepolto nella Chiesa di Santa Marie alle Grazie, in Corso Magenta: lì c'è la cappella della sua famiglia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Da dove venivi?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Da Poggio Rusco, un paese della provincia mantovana. Sono nato lì il 4 dicembre del 1940. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Come hai fatto ad entrare a lavorare </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">in Rai</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Avevo letto su un giornale, non ricordo quale, che c'era una selezione per tecnici, così mi sono presentato in Rai. Ho fatto due esami: uno scritto a Bologna e un orale, qua a Milano. Mi ricordo che mi interrogò l'Ingegner Guanziroli che era anche il marito di un'annunciatrice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che domande ti ha fatto Guanziroli?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Principalmente mi ha chiesto cose inerenti alla radiotecnica, non all'elettricità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Cos'altro ti ricordi di Guanziroli?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sua moglie ricordo che dava da mangiare ai gatti che c'erano nel cortile della Rai (ride).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Cosa c'era nel cortile, oltre ai gatti?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: C'era la caserma dei carabinieri dove adesso c'è il palazzo "Testa di Martello"; c'era il deposito scenografico ed in più avevamo l'autofficina gestita da Marinoni, con lui lavoravano De Micheli e Carlo Allegrucci.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Allegrucci era parente dell'impiegata dell'Ufficio Personale?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Era il fratello. Poi, c'era anche Osvaldo Vicini che lavorava come meccanico dei mezzi della Rai. Erano in tre. Allegrucci, quando è stata tolta l'officina, è andato a lavorare nella centrale telefonica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: I ponti nelle centrali di trasmissioni li avete installati voi?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Li ha installati una squadra della Direzione Tecnica di Roma. Nei centri di trasmissione c'erano sia l'antenna per trasmettere il segnale televisivo al pubblico che i ponti radio per effettuare una trasmissione a vista, a catena, del segnale da un centro della Rai all'altro. Facciamo l'esempio della catena dorsale tra Milano e Roma, troviamo il Monte Beigua, poi il Monte Serra ed altre centrali che trasmettevano i segnali video e audio per la televisione, oltre che i segnali audio per la radio ed i nostri telefoni. Da lì passavano tutti i collegamenti che riguardavano la Rai.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Anche a Siziano c'era una stazione di trasmissione per la radio?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: C'erano le onde medie; adesso quella stazione è diventata automatica. A Roma c'era un centro per le onde corte che diffondeva il segnale in tutto il mondo, mentre da Caltanissetta venivano trasmesse anche le onde lunghe.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai scelto tu di venire a Milano, dopo essere stato in Sardegna?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sì, mi avevano offerto di andare a Bologna o a Milano; io ho scelto di venire a Milano, ma adesso non ricordo le ragioni di quella scelta.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quand'è stata la prima volta che hai messo piede in Rai?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: È stato durante una gita scolastica. In quella occasione eravamo andati alla Centrale di Trasmissione del Monte Penice.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che impressione ne hai riportato?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Ho visto un po' l'ambiente che era inerente agli studi che stavo facendo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Va bene, ma cosa hai pensato? Qual'è stato il tuo sentimento?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Ho visto un ambiente di lavoro... Credo fosse il 1958, perché poi mi sono diplomato nel 1959.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La Rai per te rappresentava un possibile sbocco per un'attività lavorativa?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Mah guarda, io non avevo fatto nessuna richiesta per lavorare nelle aziende del settore tecnico perché da un paio d'anni mi stavo dedicando all'insegnamento.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ah sì?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sì, nelle scuole di avviamento al lavoro. Ero a Suzzara, c'era una scuola di arti e mestieri che principalmente formava degli operai che venivano impiegati all'OM.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Lì facevano i trattori e i camion?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sì, per la Fiat. Non mi sembra che facessero trattori, più che altro producevano camion e camioncini.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Insegnavi meccanica allora?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sì.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che competenze avevi in meccanica?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Avevo frequentato una scuola di avviamento al lavoro per la meccanica. Soltanto più tardi ho sostenuto un esame aggiuntivo a Modena, per frequentare un corso di perito industriale, perché allora non si accedeva a questi corsi con la terza media, ma bisognava sostenere altri esami di italiano e matematica. A Cagliari mi sono iscritto anche all'Università, alla Facoltà di Matematica, anche lì ho dovuto sostenere un esame integrativo per essere ammesso perché avendo un diploma tecnico non avevo un accesso diretto ai corsi Universitari.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quindi sei anche laureato in matematica?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sì. Ho ottenuto la laurea nel 1969.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La Rai ha tenuto conto di questa tua preparazione superiore?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Devo dire di no.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: A Milano di cosa ti sei occupato, sei rimasto ai ponti radio?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sono rimasto ai ponti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Vuoi raccontarmi ancora qualcosa della vita che conducevate per andare a controllare i ponti radio?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: In Sardegna c'erano tre centri trasmittenti: uno era sul Monte Serpeddì che era il più vicino a Cagliari, anche se bisognava viaggiare con un fuoristrada su una mulattiera. Ogni giorno dovevamo affrontare un viaggio della durata di quasi un'ora e mezza. Ricordo che la prima volta che sono arrivato lassù non c'era niente, solo le antenne e un'edificio adibito a foresteria, dove si dormiva. Mi sembrava d'essere fuori dal mondo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Era bello? Ti piaceva?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Devo dire la verità: il paesaggio era molto bello, quando c'erano le nuvole sembrava d'essere in mezzo ad un batuffolo di cotone; con il bel tempo invece si vedeva tutta Cagliari e la spiaggia del Poetto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Avete mai avuto grossi problemi tecnici?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Grossi no. Gestivamo questo centro di trasmissione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Funzionava tutto bene?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Abbiamo fatto funzionare tutto bene, perché era così. Poi c'era un Centro di Trasmissione sulla Punta Badde Urbara, vicino ad Oristano in mezzo all'isola; mentre a Nord vicino a Sassari c'era il Monte Limbara.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Dovevate andare anche in quelle centrali?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: No. Noi no. Il segnale arrivava a Limbara dal Monte Argentario, da un Centro di Trasmissione vicino alla costa di Roma, poi veniva ritrasmesso a Badde Urbara e infine lo ricevevamo noi sul Monte Serpeddì. Tutti i centri erano presidiati; in genere c'erano 5 tecnici e uno o due elettricisti. Successivamente al nostro trasferimento, intorno agli anni '80-'90 i centri sono stati automatizzati.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Tornato a Milano sei rimasto in città o sei andato da qualche altra parte?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sono rimasto nel nostro centro trasmittente, dove c'è l'antenna di corso Sempione per gestire i ponti radio e il Centro Trasmittente di Milano che diffonde il segnale televisivo </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">(trasmesso con una potenza di Kw. 5) </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">e radiofonico in FM (trasmesso con una potenza di Kw. 10). La zona di Milano è servita in parte dal Monte Penice ed in parte da Milano stessa, per questo motivo non serve molta potenza per trasmettere il segnale tv.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Sei stato contento di essere rientrato a Milano?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: All'inizio lavorare in Sardegna era piuttosto pesante; oltretutto ogni giorno quando salivamo sul monte con la nostra campagnola incappavamo in un blocco stradale dei carabinieri: erano gli anni del banditismo. Lo stesso direttore della Sede Rai di Cagliari era stato rapito. Su in montagna nevicava piuttosto forte, così una volta non abbiamo ricevuto il cambio e siamo dovuti restare ai nostri posti e ci siamo alimentati con le gallette. Nella nostra dotazione c'erano anche gli sci che ci potevano servire per tornare a casa. In più avevamo un'indennità invernale speciale per comprare il carbone e scaldarci. Poi, venne estesa a tutti i dipendenti Rai, anche per quelli che non erano ai ponti radio. Anni dopo venne tolta. Avevamo anche un'altra indennità per la malaria. Si chiamava indennità profilassi malaria.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Questa era solo per la Sardegna?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sì, perché allora era una zona malarica. Ai tempi c'era anche un'indennità centri, per il disagio che avevamo noi che lavoravamo nei centri di trasmissione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quindi a Milano ti sei trovato meglio?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Insomma... io mi sono sempre adattato, a differenza di altri che non riuscivano a stare in quelle condizioni. Tra i vari disagi di andare a lavorare sul centro trasmissioni c'era l'assenza di comunicazioni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Cosa intendi dire?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Non c'era il telefono per comunicare con le nostre famiglie, ad esempio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: E come si faceva?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Si passava attraverso il centralino della Sede della Rai di Cagliari. Io mi sono sposato dopo quattro anni che ero in Sardegna e mia moglie, da Cagliari, per far nascere i figli prendeva il taxi di notte da sola per andare in ospedale. Anche lei era del mio paese, di Poggio Rusco. L'altra cosa che mi è capitata quando è morto mio padre è stata che i carabinieri di Poggio Rusco hanno chiamato la Sede di Cagliari ed io sono stato avvisato dal centralino della Sede. Allora non c'erano le chiamate interurbane; si doveva telefonare al centralino della Sip che aveva un messo che andava nelle campagne per avvisare il destinatario della comunicazione che c'era stata una richiesta di contatto telefonico.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: A Poggio Rusco non avevate il telefono?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Allora no, mio padre non ce l'aveva.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: In paese qualcuno ce l'aveva?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Penso di sì. Allora eravamo in quelle condizioni lì... Il messo ti avvisava e ti chiedeva di venire ad una certa ora al centralino per ricevere la telefonata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Era a pagamento quel servizio?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Non me lo ricordo. So che non c'erano possibilità di comunicare direttamente con la famiglia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Assurdo, eravate lì per fare comunicazione, ma eravate isolati da tutti...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Lo so, ma noi non gestivamo la Sip. La Rai era la Rai e si occupava solo delle sue cose interne.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Era comunque una situazione un po' strana. Quanto è andato avanti il vostro isolamento?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Fino ad oltre gli anni 1960.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Fino agli inizi degli anni '70?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Sì.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quando sei andato in pensione?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ghidini: Nel 2000 sono andato in pensione con quasi 40 anni di servizio.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ok, grazie.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Mte Serpeddì, 09048 Sinnai CA, Italia39.367332282894822 9.297326254769927839.366565282894818 9.296065754769927 39.368099282894825 9.2985867547699286tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-85475131004957791682019-01-28T14:27:00.004+01:002019-01-28T14:37:35.654+01:00Affordable Art Fair 2019, un grande successo: 14'000 visitatori e opere vendute per 1'300'000 euro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="background-color: white; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9KF4t4xO2Fu65U7uPFSCGDcvMPV_ZBzGXtXnf7rHUjly2b8iml_wDrSiVVPK614PcvTv8l983P2K_IDCCWas0YJtews0jtggHwNv7kyUs9a7fqmf2CU9E4sBUHHpSBHu0D6iZR8bY_fE/s1600/Gordon+Flash+Trump.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1000" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9KF4t4xO2Fu65U7uPFSCGDcvMPV_ZBzGXtXnf7rHUjly2b8iml_wDrSiVVPK614PcvTv8l983P2K_IDCCWas0YJtews0jtggHwNv7kyUs9a7fqmf2CU9E4sBUHHpSBHu0D6iZR8bY_fE/s1600/Gordon+Flash+Trump.jpg" /></a><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Alex Gordon ad Affordable Art Fair 2019 resta affascinato da un Donald Trump molto pop.</b></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;">
</div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano, 28 gennaio 2019, cala il sipario sulla nona edizione italiana di Affordable Art Fair, la fiera di arte contemporanea accessibile.</span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La manifestazione dedicata agli appassionati d'arte contemporanea, e non solo, chiude con numeri positivi. Le opere vendute hanno avuto un incremento del 12%, per un valore di oltre 1.300.000 euro, la cifra rappresenta un'approssimazione poiché molte trattative sono ancora in corso, ma basti pensare che il wrapping Mail Boxes Etc ha utilizzato 1,5 km di carta da imballaggio per le opere vendute in fiera! </span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il numero di visitatori è rimasto stabile rispetto alla scorsa edizione, con oltre 14.000 presenze distribuite nei 3 giorni di fiera. </span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Affordable Art Fair si conferma un <i>format</i> originale, dinamico e di successo che si sta affermando sempre di più nel panorama italiano come un vero e proprio<i> innovation hub</i> del mondo dell'arte. Ad Affordable Art Fair sono tanti i giovani emergenti e le nuove proposte artistiche che trovano uno spazio di qualità per potersi mettere alla prova con il mercato dell’arte e il pubblico degli appassionati. </span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Affordable Art Fair è anche formazione e informazione, grazie ai cicli di conferenze organizzati durante la 3 giorni. "Lose yourself in art", il <i>claim</i> della nona edizione, è stato declinato in tutte le sue sfaccettature e con interessanti novità rispetto agli scorsi anni. </span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ogni pomeriggio si sono svolti dei <i>talk</i> dedicati rispettivamente alla Mediterranean Collection e alle influenze dell'arte contemporanea su musica, cinema e food. Tra le guest star di quest'anno anche lo chef Alessandro Borghese che ha raccontato il suo nuovo progetto legato all'arte; e il Maestro Pasticcere Sal De Riso, che ha creato in esclusiva per Affordable Art Fair un'edizione limitata di monoporzioni ispirate al mondo dell'arte contemporanea: colori vibranti, forme geometriche e linee essenziali. </span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ai più piccoli poi è stata messa a disposizione Rolling Ground, l’installazione di Inkyo Back (EK Art Gallery) e lo Spazio Bimbi, curato dall’associazione culturale LopLop - Lot of People, Lot of Projects con una sorta di labirinto artistico.</span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Inoltre, grazie alla <i>sponsorship</i> con Compagnia dei Caraibi, è stato creato un forte legame tra l’arte contemporanea e il Rum Diplomático: LAB, uno spazio che ha unito tasting sessions ad alcuni artisti emergenti, come Marcelina Amelia (Liberty Gallery), Fra Desing (Key Gallery), Dayana Montesano (Pica Photo), Mr Savethewall (Deodato Arte), impegnati su un progetto speciale.</span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il successo di questa edizione è stato decretato anche dai media: Artribune ha inserito tra le migliori gallerie l’inglese Bleach Box, tornata in fiera con un'edizione limitata di fotografie dedicate alla città di Milano. Secondo Startarch, invece, è Morotti Arte Contemporanea ad essersi distinta tra le altre gallerie presenti in fiera. Un riconoscimento per l'internazionalità della proposta è stato dato a PICA Photo da Sky Arte. </span></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Affordable Art Fair è ormai diventato un appuntamento immancabile, che va a confermare Milano come capitale del design e dell'arte. </span></div>
<div>
<span style="color: #777777; font-family: "verdana" , "geneva" , sans-serif;"><span style="font-size: 11px;"><br /></span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-57845938433683372872019-01-24T22:57:00.003+01:002019-01-24T23:03:45.762+01:00Richard Heeps ad Affordable Art Fair 2019<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nel primo giorno dell'inaugurazione di AAF ho visitato velocemente gli <i>stand</i> della fiera ed il mio occhio si è soffermato soprattutto sulle immagini fotografiche che quest'anno sono arrivate anche da paesi molto lontani, come la Cina e le Filippine, ma nonostante questo preferisco parlarvi di un fotografo britannico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Richard Heeps ha fotografato per oltre 10 anni in aree popolari degli Stati Uniti e della Gran Bretagna. In un processo di seduzione e colori altamente saturi, l'artista ci mostra il suo amore e la sua genuina empatia per soggetti di vario tipo. Il suo lavoro ispirato agli anni '40 e '50 racconta una storia e uno stato d'animo attraverso l'incessante ricerca del sogno americano e di ampi spazi. Le sue fotografie sono diventate una sorta di foto-documentario del personale impiegato dai club di <i>striptease</i> e <i>burlesque</i>, dal Bedfordshire, UK ad Hollywood, USA.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtSM2elv4-XMzNhRF1rID1j85v3FHvRiRGBpBd8oHXNsOnNj8GnvSes575JFLdMeUnqpQ5skAm1SxsKVxyuzdd6L5f0FFXpJeSU34UKxI5wwjrZ47_4G-jfDoTm0rYRLQI7eEQl_8zzbM/s1600/Richard+Heeps_Space+Age+Lodge.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Richard Heeps - Space Age Lodge" border="0" data-original-height="753" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtSM2elv4-XMzNhRF1rID1j85v3FHvRiRGBpBd8oHXNsOnNj8GnvSes575JFLdMeUnqpQ5skAm1SxsKVxyuzdd6L5f0FFXpJeSU34UKxI5wwjrZ47_4G-jfDoTm0rYRLQI7eEQl_8zzbM/s1600/Richard+Heeps_Space+Age+Lodge.jpg" title="Richard Heeps - Space Age Lodge" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Richard Heeps - Space Age Lodge</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I colori saturi di Richard Heeps sono presenti sia negli interni freddi e descrittivi che nelle nature morte e nei paesaggi. Il suo stile si spinge ai limiti della fotografia realizzata in fase di ripresa, senza la necessità di una manipolazione digitale. Ha esposto molto in musei e gallerie, tra cui The Photographers Gallery a Londra, il Visual Arts Center di Rochester, Photoville a Brooklyn, New York ed in diverse fiere d'arte internazionali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per il suo ritorno a Milano, con la Bleach Box Photography Gallery di Cambridge, Heeps ha voluto presentare un progetto speciale che ritrae la nostra città in modo da renderla ancora più affascinante e pulita. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiD8GdkmSMtYeTglSPVrIy-OhU7KvqO5rFAPvZf9FRtAcRYkzkzryyAyaJ7ytuCGOJ-aPpbjZalpgtkmR0awsnHHF-OzAyDWOaAXViwcyTGxUil_HkU10rqMC-F8v2GNJPV_37F6Fe938/s1600/Richatrd+Heeps+Ford+Taunus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1100" data-original-width="676" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiD8GdkmSMtYeTglSPVrIy-OhU7KvqO5rFAPvZf9FRtAcRYkzkzryyAyaJ7ytuCGOJ-aPpbjZalpgtkmR0awsnHHF-OzAyDWOaAXViwcyTGxUil_HkU10rqMC-F8v2GNJPV_37F6Fe938/s1600/Richatrd+Heeps+Ford+Taunus.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Richard Heeps - Ford Taunus, Milan. </b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In questi quattro giorni: 24/25/26/27 gennaio, i suoi lavori saranno visibili ad Affordable Art Fair, in via Tortona 27, a Milano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Via Tortona, 27, 20144 Milano MI, Italia45.4517277 9.163274000000001319.9296932 -32.145317 70.9737622 50.471865tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-17761682036902025182019-01-24T09:27:00.001+01:002019-01-24T11:17:17.645+01:00Carlo Cecaro: spacciare opere originali di Bansky non è reato, né una colpa!<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La mostra di <a href="https://graffitiamilano.blogspot.com/2019/01/banksy-al-mudec-una-recensione-non.html" style="background-color: #fff2cc;">Banksy al Mudec</a>, ufficiale o meno, ha stimolato la creatività degli artisti milanesi. Come abbiamo già visto in un precedente <i>post</i>, alcuni street-artist si sono dati da fare per esprimere sui muri dell'ex-Ansaldo il loro pensiero al riguardo dell'arte pubblica, altri invece hanno intravisto la possibilità di piazzare le loro opere ad un pubblico spesso distratto o che ama rivolgersi soltanto ai soliti noti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho avuto la possibilità di farmi ricevere da Carlo Cecaro,</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> fondatore della corrente "Cartellomania", </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">nel suo rifugio segreto nei pressi della Darsena. Cecaro opera e si <i>infratta</i> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">nel <a href="https://www.youtube.com/watch?v=cfL39gsUuNw" style="background-color: #d0e0e3;">"Bunker"</a>, </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">un piccolo studio molto <i>bohémien </i>conosciuto a tutti coloro che si muovono nell'ombra e sotto mentite spoglie per ideare nuove rivoluzionarie imprese artistiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ancora una volta ho avuto conferma che le iniziative e le opere che nascono in questo luogo non hanno finalità comiche, ma devono essere prese molto seriamente. Difficile però non sorridere davanti alle reazioni del pubblico meno preparato quando incrocia Cecaro/Bansky nella sua ultima provocazione "on the road" che consiste nell'offrire ai passanti e ai giornalisti opere in cambio di interviste, anche se alla fine sono arrivate vere e proprie offerte in denaro da un paio di ragazze in trasferta da Rimini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piazzare opere di Bansky è del tutto legittimo, anche se è un po' come vendere opere di Picarro o Picazzo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Riccardo Moretti, abile uomo d'affari, ha coadiuvato l'amico Cecaro e sarà con lui anche venerdì 25 gennaio alle 18,30 al Mezzanino degli artisti in piazza della Repubblica, a Milano, dove verranno venduti altri lavori di Bansky. Prezzi molto accessibili, a partire da 100 euro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tenete d'occhio Cecaro perché ho saputo che alcuni suoi lavori, in soli quattro anni, si sono rivalutati di quasi 10 volte dalla loro quotazione iniziale. "<a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2014/11/succo-di-truffa.html" style="background-color: #fff2cc;">Succo di truffa</a>", da 2,50 euro adesso è passato a 20 euro. Chi ha qualche risparmio da parte è avvisato: con un modesto investimento il guadagno è assicurato. TG</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizJp2a8S0Tk915i5KRlAQ7nuXPB2JjYH2Opsts-jceO3_ZOWrDnQENGXvs2rsiCI-F5rz3pA1r9TMu33QISy3iejl4ZBg_FZxP71WkQM2jQwfBW_A8qEzzY3EjkYP2pRPCkjcGvYuNhXQ/s1600/Banksy+Carlo+Cecaro+spacciatore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt=" Carlo Cecaro: offresi opere di Bansky." border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizJp2a8S0Tk915i5KRlAQ7nuXPB2JjYH2Opsts-jceO3_ZOWrDnQENGXvs2rsiCI-F5rz3pA1r9TMu33QISy3iejl4ZBg_FZxP71WkQM2jQwfBW_A8qEzzY3EjkYP2pRPCkjcGvYuNhXQ/s1600/Banksy+Carlo+Cecaro+spacciatore.jpg" title=" Carlo Cecaro: offresi opere di Bansky." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b> Carlo Cecaro: offresi opere di Bansky.</b></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8OJre1ZYZfK-7JtJS-IvLAntkZjUePKy4t4Wp70Bhhdj72_AleZsmEh3QuCh47D2gCBgtGsutEnybv6d9jCYM_CZZU7cS0iSTaD0GevRx5QCOCmeZk0-kxWOv5pleBSr8uQ-x4_9TT9M/s1600/Banksy+Cecaro_Credo+in+un+solo+Dio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt=" Bansky - Credo in un solo Dio" border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8OJre1ZYZfK-7JtJS-IvLAntkZjUePKy4t4Wp70Bhhdj72_AleZsmEh3QuCh47D2gCBgtGsutEnybv6d9jCYM_CZZU7cS0iSTaD0GevRx5QCOCmeZk0-kxWOv5pleBSr8uQ-x4_9TT9M/s640/Banksy+Cecaro_Credo+in+un+solo+Dio.jpg" title=" Bansky - Credo in un solo Dio" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b> Bansky - Credo in un solo Dio</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbXWp543ehvsbTfIRDU1-cbMHB0Jyi4sbqdPtTAofqEGhPTOSXfccSishY8JY2L-XFcvWFpiUOECGCntrLcD_bLypqHE2TQSiQ_gACTWUex47LiY860bIvhZ_M0v2_3UgvzDhbDTMsYjw/s1600/Banksy+Cecaro_Lotta+Comunista+%25C3%25A8+truffa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbXWp543ehvsbTfIRDU1-cbMHB0Jyi4sbqdPtTAofqEGhPTOSXfccSishY8JY2L-XFcvWFpiUOECGCntrLcD_bLypqHE2TQSiQ_gACTWUex47LiY860bIvhZ_M0v2_3UgvzDhbDTMsYjw/s1600/Banksy+Cecaro_Lotta+Comunista+%25C3%25A8+truffa.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b> Bansky - È truffa.</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimmPD_bjMY1a-ek4mYiamL0U3x0NX2CfpfcLsVuteg2GzJo6XCF-jVrii1pjGtFheAhAy6lqNy17daXKDngqNpg3-sss5qTiewW-TUME7OMxeu-rEyvLcnZaxOS_qFx8bWzzX_eUyH_kA/s1600/Banksy+Cecaro_Mi+tocco+i+marroni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Bansky - Sono superstizioso, mi tocco i marroni!" border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimmPD_bjMY1a-ek4mYiamL0U3x0NX2CfpfcLsVuteg2GzJo6XCF-jVrii1pjGtFheAhAy6lqNy17daXKDngqNpg3-sss5qTiewW-TUME7OMxeu-rEyvLcnZaxOS_qFx8bWzzX_eUyH_kA/s1600/Banksy+Cecaro_Mi+tocco+i+marroni.jpg" title="Bansky - Sono superstizioso, mi tocco i marroni!" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Bansky - Sono superstizioso, mi tocco i marroni!</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0pYt9bzvolGT1qw0QK8p0CiU7Nd6aBsiWx18Tixk0y5sBgiLPl398N1HTuB-BSY3UdnFwpQm5Ba3S7VblCD9pI0hF7Prj83oxbE2D_NBcEnqek3BZlt9c7Nhpt-doAcdoCsQstTzrU9k/s1600/Banksy+Cecaro_Ora+di+Finirla.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Bansky - È ora di finirla!" border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0pYt9bzvolGT1qw0QK8p0CiU7Nd6aBsiWx18Tixk0y5sBgiLPl398N1HTuB-BSY3UdnFwpQm5Ba3S7VblCD9pI0hF7Prj83oxbE2D_NBcEnqek3BZlt9c7Nhpt-doAcdoCsQstTzrU9k/s1600/Banksy+Cecaro_Ora+di+Finirla.jpg" title="Bansky - È ora di finirla!" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Bansky - È ora di finirla! (Banksy ci ha stancato, W Bansky)</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Piazza della Repubblica, Milano MI, Italia45.4787203 9.197569799999996645.4731533 9.1874847999999965 45.4842873 9.2076547999999967tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-26851874644859450672019-01-19T10:56:00.004+01:002019-03-05T21:50:22.938+01:00Giuliano Piol, marconista, cameraman e inventore della famosa sfera per governare le telecamere della Rai dopo l'avvento degli zoom<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"Il sapere ha un piede in terra e l'altro in mare." (Vecchio proverbio marinaro)</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il mio bisogno di realtà si manifesta attraverso la ricerca di storie e testimonianze che sappiano raccontare e descrivere le idee e le azioni di persone che hanno vissuto esperienze e situazioni che possano avere un valore umano e un interesse culturale anche per gli altri individui. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non c'è bisogno di andare chissà dove per scoprire che ognuno di noi ha qualcosa da dire, da trasmettere e da insegnare, basta guardarsi intorno o rivolgersi ad un passato, anche recente, e ci potremo accorgere di come certe informazioni cadano nel nulla se non vengono prontamente registrate.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Bastano pochi anni e si fatica a distinguere a memoria se ciò che si è vissuto fa parte della realtà, della fantasia o della confusione provocata dal velo dell'inevitabile oblio che progressivamente avvolge ogni ricordo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Io stesso mi rendo conto che anche la mia </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">memoria non è così perfetta da saper sempre distinguere in quale mondo, universo, o realtà mi trovavo quando sono entrato in contatto con qualcuno in particolare. La dimensione onirica per me è estremamente concreta e intensa, per questo ascolto sempre con molta attenzione chi mi parla, fino ad entrare quasi in simbiosi con lui per alcuni giorni e poi cerco altre persone con cui confrontare le informazioni che ho ricevuto, in modo da capire un po' più precisamente su che piano mi trovo. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giuliano Piol è nato il 27 novembre 1928 ed ha visto molte cose in 90 anni, io l'ho conosciuto per ragioni di lavoro intorno al 1986; poi dal 1988 l'ho perso di vista e l'ho ritrovato solo recentemente per farmi raccontare della sua vita professionale in Rai. Sono emersi diversi fatti interessanti che riescono a descrivere perfettamente quella che secondo me è stata l'età d'oro della televisione e ci illustrano uno spaccato di una società che aveva voglia di costruire un futuro migliore su solide basi fatte di valori etici, entusiasmo, sapere e lavoro. Molti programmi televisivi degli anni '50 e '60 avevano finalità educative e se gli italiani hanno iniziato a capirsi meglio a livello linguistico il merito è stato soprattutto della Rai che in quell'epoca faceva molta attenzione ad assumere ed ingaggiare giornalisti, attori, presentatori e annunciatori che sapessero parlare correttamente l'italiano e non avessero inflessioni dialettali di nessun tipo. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Prima della guerra le popolazioni presenti sul territorio nazionale, i costumi regionali, le tradizioni, i dialetti, i diversi saperi difficilmente si mischiavano tra loro; nel dopoguerra nacque l'esigenza di unificare maggiormente il paese e renderlo più coeso, almeno a livello culturale. Per questo la televisione e la radio tentavano d'istruire gli italiani proponendo prosa teatrale, sceneggiati tratti dalla letteratura internazionale, musica colta, musica leggera, balletti, informazione di approfondimento, documentari e quiz o programmi di svago che non vertessero soltanto su argomenti frivoli o legati all'ambiente calcistico. A "Lascia o raddoppia?" si ponevano domande di cultura generale, di storia, di musicologia alla cui formulazione contribuì anche Umberto Eco. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Gli autori, i registi e gli attori, ma anche gli ingegneri ed i tecnici impegnati nelle trasmissioni della Rai erano quanto di meglio la società sapeva esprimere a livello intellettuale e professionale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">È normale che molti di questi ricordi si affievoliscano anche perché poco alla volta i diretti testimoni dell'epoca pionieristica della tv sono scomparsi e non esiste nessuno che si sia preoccupato di registrare con un po' di cura i nomi o i fatti di quello che accadeva dietro le quinte. Ultimamente, ho visionato dei DVD realizzati dai colleghi di Roma dove sono state raccolte delle interviste a chi ha lavorato in tv, si tratta di maestranze, tecnici, giornalisti e dirigenti che raccontano un po' ciò che vogliono senza un vero filo conduttore. Milano che ha visto nascere la televisione ed ha vissuto più di ogni altra sede lo splendore di quell'epoca, non ha saputo porre molta attenzione alla sua storia, né valorizzarla. Per spiegare meglio questo concetto basterebbe dire che invece entrando nella sede Rai di via Verdi, a Torino, sembra di entrare in un museo che ha mantenuto in tutto e per tutto il suo aspetto esteriore allo stato di conservazione degli anni '50. I muri sono puliti, le porte intonse, tutto è autentico e originale al punto che fino ad una decina d'anni fa alcune telecamere con le torrette degli obiettivi ancora montate e altre attrezzature antiche facevano bella mostra di sé all'ingresso, poi sono state spostate in fondo ad un corridoio vicino agli ascensori.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per i 60 anni della sua storia, nel 2014, nei corridoi della Rai di Milano sono stati appesi dei grandi pannelli che riportano vecchie immagini delle trasmissioni effettuate negli studi della Fiera e di corso Sempione, ma le fotografie sono state riprodotte frettolosamente in malo modo con il risultato che appaiono poco godibili perché sono pixelate. Altre vecchie fotografie originali sono andate perdute o sono scomparse (Piol mi ha detto che nel corridoio che portava allo studio TV3 c'erano molte fotografie originali, ma io non le ho mai viste), qualcosa è presente nelle teche, ma ho paura di andare a visionare che cosa ci sia effettivamente in archivio perché, nonostante in quegli anni in Rai fossero stati assunti dei fotografi professionisti con il compito di documentare tutto, dalle scenografie ai <i>backstage </i>dei programmi, non capita di veder girare facilmente quelle fotografie. Molte erano scattate appositamente per essere pubblicare su il <a href="http://www.radiocorriere.teche.rai.it/Default.aspx">Radiocorriere Tv</a> ed è lì che adesso sono visionabili in forma digitale.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Raccontare la vita di chi conosciamo o</span> gli eventi che abbiamo vissuto parzialmente non è più semplice rispetto a descrivere chi non abbiamo mai incontrato o visto prima; si fa tutto il possibile per scavare tra gli anfratti del tempo, ma inevitabilmente si presentano delle sorprese e qualche conto non torna. S</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">olo con l'aiuto di altri testimoni possiamo incrociare le informazioni e verificare che tutto coincida davvero per riportare alla luce quello che è rimasto nascosto nei nostri pensieri e tra le pieghe dei tanti giorni trascorsi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giuliano Piol ha ricordato con precisione molti fatti e fortunatamente ha conservato anche qualche ricordo fotografico del suo passato, ma in alcuni casi è stato difficoltoso risalire ai nomi precisi di alcune persone o persino della nave su cui si era imbarcato nel 1956. Nonostante avesse conservato la carta d'imbarco non si riusciva a distinguere il nome del cargo che poi con altre ricerche abbiamo finalmente recuperato. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giuliano Piol è una persona molto gentile e disponibile con tutti, ma questo non fa di lui una persona priva di personalità, tutt'altro. Giuliano ha saputo fare delle scelte che lo hanno portato a seguire i suoi interessi e a sviluppare le sue attitudini nell'ambito della precisione con cui si possono eseguire alcuni gesti in successione, ma anche nell'ambito della creatività, del saper vivere e lavorare in gruppo con altre persone perché alcune attività non possono prescindere dall'accordo con gli altri elementi umani della produzione, nell'intesa e nell'interesse reciproco, per arrivare a conseguire il risultato migliore.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Certamente, di ogni storia la fase più interessante e entusiasmante è quella iniziale, in cui c'è tutto da scoprire e da imparare: la televisione, negli anni '50 era ancora un'attività per pochi che ha saputo in breve tempo raggiungere la sua età dell'oro, sia per i contenuti che per la diffusione e il gradimento tra il pubblico. Coloro che hanno lavorato in Rai negli anni pionieristici o del monopolio televisivo hanno avuto la fortuna di conoscere il meglio che questo mezzo di comunicazione di massa poteva dare all'educazione del pubblico e all'arricchimento culturale di chi era coinvolto nel processo ideativo e produttivo. In quegli anni, oltre che a un mezzo tecnico nasceva anche un linguaggio che, pur ispirandosi a quello cinematografico, ha saputo dire e mostrare qualcosa di nuovo facendo entusiasmare e divertire milioni di persone.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">La tv non ha mai pensato di raccogliere dettagliatamente la sua storia come invece ha fatto il cinema; all'inizio molto materiale, se non veniva <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/02/tv-vintage-il-vidigrafo.html">vidigrafato</a>, andava perduto e poi anche i supporti magnetici o elettronici si sono dimostrati abbastanza deteriorabili e difficilmente restaurabili rispetto alla pellicola, in più i formati utilizzati iniziano ad essere tanti e non sempre compatibili tra loro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mi sembra importante dar voce a chi non l'ha avuta fino ad ora e raccogliere i ricordi di chi è stato direttamente coinvolto nel processo produttivo per capire in che modo ha vissuto l'esperienza televisiva e cosa sia rimasto nella sua mente. TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZPRvRVBXvvpiK7eciS65qwCRj_IHu4t4SIBagVCYOjWc0GwHKl0kMNZdJuK2DkLle00KvB9NZ8WZ0NiViZ2h9O2qyySuhc3QI_sfhVyozrpL4jI7fppjNUBvhZyhJL3Px5e3lRds6h-g/s1600/Piol_1958.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Giuliano Piol a Viareggio con una delle telecamere progettate dall'Ing. Bufano che all'epoca era il Direttore del Centro Ricerche della Rai di Torino." border="0" data-original-height="623" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZPRvRVBXvvpiK7eciS65qwCRj_IHu4t4SIBagVCYOjWc0GwHKl0kMNZdJuK2DkLle00KvB9NZ8WZ0NiViZ2h9O2qyySuhc3QI_sfhVyozrpL4jI7fppjNUBvhZyhJL3Px5e3lRds6h-g/s1600/Piol_1958.jpg" title="Giuliano Piol a Viareggio con una delle telecamere progettate dall'Ing. Bufano che all'epoca era il Direttore del Centro Ricerche della Rai di Torino." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b> Giuliano Piol a Viareggio nel 1960 con una delle tre telecamere Dumont donate dagli americani negli anni '50 perché erano in pessime condizioni. L</b></span><b style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">'Ing. Bufano che all'epoca era il Direttore del Centro Ricerche della Rai di Torino si occupò di rifare i circuiti elettronici e rendere le telecamere nuovamente utilizzabili.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tony Graffio: Ciao Giuliano, ti ricordi di me?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giuliano Piol: Mi devi scusare, ma ho passato i 90 anni e la mia memoria se ne sta andando velocemente...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ci conosciamo da molto tempo e qualche volta abbiamo lavorato insieme, poi tu sei andato in pensione nel 1988; è giusto?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì è vero. Sei stato mio allievo anche alla CTC?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Alla CTC il mio insegnate di ripresa televisiva è stato Attilio Melloncelli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Ah ecco, io sono venuto alla CTC dopo Melloncelli. Credo che anche Pino Clemente e Alfredo </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Costa </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">abbiano insegnato alla CTC.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Pino Clemente, detto il Cobra per il suo carattere un po' pungente nei confronti dei registi e degli scenografi, l'ho conosciuto in Rai. Costa invece insegnava ad allineare le telecamere ai tecnici della Scuola del Cinema in viale Legioni Romane. C'era anche Giancarlo Brandolini che allora era il dirigente del reparto sviluppo e stampa della Rai di Milano che insegnava sensitometria. L'ingegner Franco Visintin, ci ha insegnato il segnale video ed altre cose; negli anni '80 erano presenti anche Braghiroli e altri dipendenti Rai. Adesso però parliamo di te, di dove sei nato e di che cosa hai studiato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaNMVi6j4DQYaUGKST_FTI2wwAsMa5wtLtah_L1rMBDtxisRBPPYdZl_kIpVQUPldhAq8dJZGlp_VypRKdKX8gT8-m_LfMPiBykBCmriE23hn4B5tzMgT9gF-UlIMpjSyRzJpQG_lXGjQ/s1600/Piol_Bambino+1929.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Giuliano Piol nel 1929 a Verteneglio d'Istria" border="0" data-original-height="800" data-original-width="572" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaNMVi6j4DQYaUGKST_FTI2wwAsMa5wtLtah_L1rMBDtxisRBPPYdZl_kIpVQUPldhAq8dJZGlp_VypRKdKX8gT8-m_LfMPiBykBCmriE23hn4B5tzMgT9gF-UlIMpjSyRzJpQG_lXGjQ/s640/Piol_Bambino+1929.jpg" title="Giuliano Piol nel 1929 a Verteneglio d'Istria" width="457" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b> Giuliano Piol nel 1929 su un mucchio di fieno a Verteneglio d'Istria.</b></span></span><br />
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Io vengo da un paese agricolo dell'Istria che si chiama: Verteneglio. L'Istria ha subito una forte emigrazione; dopo la guerra se ne sono andate 350'000 persone. Tra coloro che sono scappati quando Tito era appoggiato dalla Russia c'ero anch'io. Avevo 17 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG:</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> S</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">ei stato sfollato? </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dove sei andato quando hai lasciato casa tua?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: A Trieste. Sono andato dai miei zii nel novembre del '45. Lì ho studiato ad una scuola di Radio-telegrafia che adesso non esiste più perché il Morse non si usa più. Al termine della scuola ho sostenuto gli esami scritti a Venezia e gli orali a Roma e ho ottenuto il brevetto internazionale di prima classe per le radio-comunicazioni sulle navi mercantili. Poiché la Marina Mercantile in quegli anni in Italia non era ancora in buone condizioni, mi sono arruolato nella polizia-civile del Territorio Libero di Trieste.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8xHKIwqH4LE9EJrZFrQ7-QQSqTiPg6RYF2jCuz1AWlu6-0-Ltlaaon4Ta4G5wAp0DvOQtkA7gDkaOwHy-KzFLCP9-jsRbvgzy4Rvf-saj-j8raQJN-m_HFjk1JrAzO5eUWQ5wFioRKGk/s1600/Piol+Police_6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="455" data-original-width="700" height="416" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8xHKIwqH4LE9EJrZFrQ7-QQSqTiPg6RYF2jCuz1AWlu6-0-Ltlaaon4Ta4G5wAp0DvOQtkA7gDkaOwHy-KzFLCP9-jsRbvgzy4Rvf-saj-j8raQJN-m_HFjk1JrAzO5eUWQ5wFioRKGk/s640/Piol+Police_6.jpg" title="Motovededetta della polizia civile italiana che riporta la scritta in inglese "Police", primi anni 1950. Giuliano Piol ha prestato servizio nel Golfo di Trieste dal 1953 al 1956. Sullo sfondo si vede il Faro della Vittoria." width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Motovededetta della polizia civile italiana che riporta la scritta in inglese "Police", primi anni 1950. Giuliano Piol ha prestato servizio nel Golfo di Trieste dal 1953 al 1956. Sullo sfondo si vede il Faro della Vittoria.</b></span></span><br />
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Il <a href="http://ortodossiafotografica.blogspot.com/2014/10/">famoso TLT</a>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì, il TLT. Allora eravamo sotto il comando degli inglesi e degli americani; noi della polizia civile eravamo agli ordini degli inglesi. Sono stato in servizio per tre anni (1950-1953), poi è arrivata l'Italia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Eravate pagati in Am-Lire in quegli anni? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì, esatto. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD2OEKPfnFo9-1c-fCq12XW2FWvldkdRY5gnFwNcDFKCATjtvwzcbqicH4Z9bYuHbRrbi3wUGYdP0ewiwju4Vg7q0j9Nku_vFLapf1CtdXxq28MXb5M05kayFhXkbyVZvnTnMnvhPaBps/s1600/Piol_Porto+di+Trieste+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Giuliano Piol è il primo ragazzo seduto a sinistra, gli altri uomini sono i componenti degli equipaggi delle motovedette, 1954 circa." border="0" data-original-height="630" data-original-width="900" height="448" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD2OEKPfnFo9-1c-fCq12XW2FWvldkdRY5gnFwNcDFKCATjtvwzcbqicH4Z9bYuHbRrbi3wUGYdP0ewiwju4Vg7q0j9Nku_vFLapf1CtdXxq28MXb5M05kayFhXkbyVZvnTnMnvhPaBps/s640/Piol_Porto+di+Trieste+3.jpg" title="Giuliano Piol è il primo ragazzo seduto a sinistra, gli altri uomini sono i componenti degli equipaggi delle motovedette, 1954 circa." width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<strong style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giuliano Piol è il primo ragazzo seduto a sinistra che ha in mano il mezzo marinaio, gli altri uomini sono i componenti degli equipaggi delle motovedette, 1954 circa. Il comandante della sua motovedetta era Lucio Pellegrini, il motorista era Gino Casula, il conducente era Pozzetto.</span></strong><br />
<strong style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWsKpa4v5-SqLHwIxuhEPfFncoZ3R9432U3MXArMENb8kvYiTQnxAUTfM4-Oy3Tbq2eFJUFTVtzw7lb5zTzNylm2VutHKYj0Oyte0pvkAm7p5FQvkNkmgp1sF1zNwdYprqmi18hjJ8UBY/s1600/PiolPolizia_5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="559" data-original-width="800" height="446" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWsKpa4v5-SqLHwIxuhEPfFncoZ3R9432U3MXArMENb8kvYiTQnxAUTfM4-Oy3Tbq2eFJUFTVtzw7lb5zTzNylm2VutHKYj0Oyte0pvkAm7p5FQvkNkmgp1sF1zNwdYprqmi18hjJ8UBY/s640/PiolPolizia_5.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Le motovedette della polizia civile italiana nel porto di Trieste. Nel 1954 la scritta "Police" è stata tradotta in lingua italiana.</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ricordi quegli anni come un bel periodo della tua vita?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì. Sono stato tre anni a Draga Sant'Elia (1950-53), sul confine con la Jugoslavia, come radio-telegrafista e poi ho fatto altri tre anni sulle motovedette del porto di Trieste (1953-1956). Avevamo il compito di perlustrare tutta la zona da Muggia a Duino. Poi ho dato le dimissioni per imbarcarmi sulla Spuma una nave categoria Liberty del Lloyd Triestino e sono arrivato fino in Birmania passando da India e Pakistan. Abbiamo riempito la nave di riso e lo abbiamo scaricate a Fiume.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quando facevate scalo scendevate a terra e visitavate le città?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì, ho visto anche Rangoon che era una città molto bella. Quando si arrivava in porto era necessario sospendere le comunicazioni radio. Le comunicazioni con l'armatore dovevano essere fatte via telegrafo, così il nostro compito arrivati in un porto cessava. Al ritorno abbiamo avuto un mare molto agitato, ricordo la prua della nave che si infilava dentro le onde; prima di arrivare a Bombay abbiamo incontrato la coda di un monsone molto forte e per dormire ho dovuto mettere un salvagente sotto il materasso in modo da restare incuneato tra la paratia e il materasso senza essere sballottato da una parte all'altra. La nave s'è inclinata fino a 42°.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9ZmKjC6uq6AynwiZs0QzCCHUJe_UKi12rvNYdk3Gpltss3yie70cAvPt0EbYECirEsyNGNiO9XRjR4T2XUoa-Iu0mxPU9l7EAoaQ-4zn0hUjQn48fvxUmJkGFvJ7QP5VBBXNg6lLbH90/s1600/Spuma+Lloyd+triestino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="750" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9ZmKjC6uq6AynwiZs0QzCCHUJe_UKi12rvNYdk3Gpltss3yie70cAvPt0EbYECirEsyNGNiO9XRjR4T2XUoa-Iu0mxPU9l7EAoaQ-4zn0hUjQn48fvxUmJkGFvJ7QP5VBBXNg6lLbH90/s1600/Spuma+Lloyd+triestino.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="background-color: white; text-align: start;"><strong>La Spuma era la classica nave da cargo della categoria Liberty, una delle 95 cedute al governo italiano nel 1947 a prezzo politico, sulla quale Giuliano Piol ha prestato servizio in qualità di aiuto-marconista. La Spuma nel 1947 era stata chiamata Stella e prima ancora Cornelius Vanderbilt; aveva una stazza lorda di 7170 tonnellate e una velocità massima di 12 nodi. È </strong></span><strong style="background-color: white; text-align: start;">stata demolita a Trieste nel 1967. </strong></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><strong style="background-color: white; text-align: start;"><br /></strong></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ti sei spaventato?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: No, è normale...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Fino a quanti gradi si poteva inclinare la nave senza rischiare il naufragio?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Ah, non lo so.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Per quello non ti sei spaventato...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Può darsi... </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quanto tempo è durato il viaggio?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sei mesi. Al ritorno sono sbarcato a Genova, dopo aver toccato anche Napoli per motivi che non ricordo. La nave poi ha proseguito il suo viaggio senza di me.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHjL7WPq7HKGsmo8cN06RXflcxnX7j7cBg6ZPAfpYa02t8K5dE9JXQzv9YJAyfWYQtW7yAt6zmVlaGLUgt43ytCeBmNgmTTqnYLEJB5tiUYP97pQVZwOxOz5_dCMBy-8Sx6ZTGLcDSD4A/s1600/Piol+al+radiotelegrafo_4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="638" data-original-width="900" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHjL7WPq7HKGsmo8cN06RXflcxnX7j7cBg6ZPAfpYa02t8K5dE9JXQzv9YJAyfWYQtW7yAt6zmVlaGLUgt43ytCeBmNgmTTqnYLEJB5tiUYP97pQVZwOxOz5_dCMBy-8Sx6ZTGLcDSD4A/s640/Piol+al+radiotelegrafo_4.jpg" title="Giuliano Piol alla radio di una motovedetta della polizia civile (1953-1956)." width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giuliano Piol alla radio di una motovedetta della polizia civile (1953-1956).</span></b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ti hanno sostituito?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Io ero ancora allievo e per 6 mesi dovevo coadiuvare il marconista che era alla stazione radio; era una forma di apprendistato per diventare titolare. Per questo non vestivo la divisa da ufficiale, come faceva il mio collega che si era diplomato alla stessa scuola che avevo frequentato io. Lui si era imbarcato prima di me e stava con gli ufficiali, io invece ero parte della ciurma ed avevo un trattamento diverso. Conclusi i miei sei mesi di apprendistato sbarcai a Genova e prima di tornare a Trieste, dove abitavo, decisi di passare da Milano per salutare il mio amico Adone Nardi che lavorava alla Rai. Mi fermai a Milano, andai a cercare Adone in Corso Sempione dove ci sono gli studi televisivi e fortunatamente lo trovai in pausa, così riuscimmo a parlare tranquillamente per un po'. Dopo i convenevoli, mi disse che era stata aperta una selezione per cameraman e mi chiese se la cosa poteva interessarmi. Risposi di sì perché l'idea di navigare per tutta la vita non mi allettava particolarmente. Se uno si imbarca su una nave è sempre in giro per il mondo. Mentre ero insieme al mio amico passò davanti a noi l'ingegner Liverani che era a capo della struttura a cui facevano riferimento anche i cameramen; Adone lo informò che io avevo intenzione di partecipare alla selezione, così l'ingegnere mi disse di passare da lui nel suo ufficio al mattino seguente. Alla sera restai a dormire dal mio amico e il giorno dopo mi presentai nell'ufficio dell'ingegner Liverani che mi chiese di parlargli delle valvole. Era una sorta di pre-selezione, evidentemente l'ingegnere voleva capire qual'era il mio livello di preparazione. Iniziai subito a tracciare dei grafici. In quinta elementare facevo già esperimenti con l'elettricità, roba da quinta elementare, si capisce, però l'argomento mi interessava. Avevo un libro del Montù del 1924.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip3IZcUx84zGwb_zqxbpUO7xjUcBGpPC8iztZzrei7BTiUl2IGo4UPcXQaYJ4rH_K7RsyuBtgDDwfUIdaVDUSY7bFb7e-FzPUMuZ-a1UI9JC60qYQxiz6Ylt7k1BXa7EJaXkEM7yFgqUU/s1600/Manuali-radio-Telegrafia-Telefonia-Ernesto-Montu-Hoepli-1924+rid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="986" data-original-width="648" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip3IZcUx84zGwb_zqxbpUO7xjUcBGpPC8iztZzrei7BTiUl2IGo4UPcXQaYJ4rH_K7RsyuBtgDDwfUIdaVDUSY7bFb7e-FzPUMuZ-a1UI9JC60qYQxiz6Ylt7k1BXa7EJaXkEM7yFgqUU/s640/Manuali-radio-Telegrafia-Telefonia-Ernesto-Montu-Hoepli-1924+rid.jpg" width="420" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Il libro di Ernesto Mantù è stato il primo libro sul quale ha studiato Giuliano Piol da ragazzino.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Successivamente, ho avuto un libro del 1938 dove veniva presentata una tecnologia più avanzata. Mentre il primo libro parlava solo dei triodi; il secondo era già molto più avanti nella tecnologia delle valvole. Iniziai a parlare delle valvole, ma l'ingegnere mi interruppe poco dopo perché aveva capito che conoscevo bene l'argomento.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: I primi rudimenti di elettronica li hai studiati a Verteneglio?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Nardi che scuola aveva frequentato?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Nardi aveva frequentato l'Istituto Tecnico Alessandro Volta a Trieste e si era diplomato in radiotecnica, oltre ad aver studiato alle magistrali.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: E tu?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Io mi ero diplomato presso una scuola privata di radio-telegrafia condotta da un bravissimo professore: Pietro Crescia. In seguito mi sono accorto che la teoria di radiotecnica che noi avevamo studiato in quella scuola era al livello di quella studiata negli istituti tecnici. Ho conseguito così il certificato di prima classe per radiotelegrafia con l'abilitazione al servizio sulle navi mercantili di qualsiasi stazza per crociere oceaniche. A Trieste ricevetti offerte di lavoro per imbarcarmi con varie navi ed io non sapevo come cavarmela per rifiutarli perché mi stuzzicava molto l'idea di poter lavorare con la Rai a Milano.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho dovuto rifiutare gli imbarchi nella speranza d'essere chiamato per sostenere la selezione di cameraman e difatti, dopo pochi mesi, sono stato convocato. Mi chiesero della mia formazione e delle mie precedenti esperienze lavorative, poi ad una domanda a cui non seppi rispondere sul Museo del Prado di Madrid me la cavai dicendo che se passo davanti ad una mostra d'arte, immancabilmente io entro per visitarla.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai saputo dimostrare d'avere comunque un interesse per l'arte, anche se non eri a conoscenza di quello che volevano sapere da te sul Prado.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXGC7JBAoDENriLK7gYcUfQy5_DXAL48tRf2AUikCUqGMxwOpkzJjgtwnyY9ljTggPN6yCgKhQQcpspVBnOUhvAAcxVf8Vm0H1826MtKjqRHZGxani0otjHQdfFuZeuONg4xqKjYup4GI/s1600/Piol+Viareggio_10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="425" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXGC7JBAoDENriLK7gYcUfQy5_DXAL48tRf2AUikCUqGMxwOpkzJjgtwnyY9ljTggPN6yCgKhQQcpspVBnOUhvAAcxVf8Vm0H1826MtKjqRHZGxani0otjHQdfFuZeuONg4xqKjYup4GI/s640/Piol+Viareggio_10.jpg" width="452" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Il Carnevale di Viareggio del 1960 è stato ripreso dall'esterna della Rai sulla quale lavorava Giuliano Piol.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì. Tornato a Trieste ero ancora incerto sul da farsi perché non avevo ricevuto nessuna risposta sull'esito dei miei esami in Rai. Conoscevo un elettricista che veniva dal mio paese e così riuscii ad entrare a lavorare in una ditta di impianti elettrici.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Lì cosa ti hanno fatto fare?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Mi mandarono a riparare una gru. Proprio a me che non ero mai entrato prima in un cantiere. Mi diedero le chiavi, perché non c'era lì nessuno e mi dissero di sistemare la gru. Osservai l'impianto della gru e scoprii che c'era un fine corsa elettromagnetico che non funzionava. Staccai quel fine corsa, perché si vede che avevo con me qualche attrezzo e lo portai in officina per farlo riparare. Lì terminò la mia esperienza lavorativa con la ditta di impianti elettrici e mi misi a riparare apparecchi radio perché io avevo anche quella passione e li costruivo </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">da solo</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">. Finalmente poi venni chiamato per lavorare in Rai; era l'aprile del 1957. Gli istituti tecnici di radiotecnica non erano molti in Italia: uno era a Trieste, uno era a Vicenza, uno a Torino, uno a Milano; qualcosa c'era anche a Bologna e Ancona, oltre che a Roma e Napoli.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: In Rai sei stato formato in qualche modo per il lavoro che dovevi svolgere?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: No. Il primo giorno mi hanno fatto entrare in uno studio per farmi vedere come funzionava e cosa succedeva in una produzione. Dopo di che ho iniziato a riprendere le annunciatrici perché tutto andava in onda in diretta. L'annunciatrice leggeva il testo da dietro un leggio e bastava che io la tenessi a fuoco nei piccoli spostamenti che poteva fare mentre la inquadravo in primo piano.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Un capo operatore ti avrà spiegato quello che dovevi fare...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì, ma si trattava di un compito semplice. Ricordo che l'annunciatrice era la <a href="https://www.youtube.com/watch?v=4h1ZgoMJYHw">Marisa Borroni</a>.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL5vscZlMt5B-IX9_a_WT0cora_Uk7YQ57n4MOb0v4h_08my7u16IMdKaeyq11_gMcszznsl4Ucqo7ttEs8VYYn34EwQHS7vgst1OWncCLLeBJ3JA5IMya2u4gWnL7tkcaQLvvkZhBBFU/s1600/Marisa+Borroni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img alt="Marisa Borroni annunciatrice Rai" border="0" data-original-height="607" data-original-width="620" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL5vscZlMt5B-IX9_a_WT0cora_Uk7YQ57n4MOb0v4h_08my7u16IMdKaeyq11_gMcszznsl4Ucqo7ttEs8VYYn34EwQHS7vgst1OWncCLLeBJ3JA5IMya2u4gWnL7tkcaQLvvkZhBBFU/s1600/Marisa+Borroni.jpg" title="Marisa Borroni annunciatrice Rai" /></span></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Marisa Borroni è stata una delle prime annunciatrici della Rai</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Una tra le prime trasmissioni a cui ho partecipato è stata: "Lezioni di inglese". Dopo, mi mandarono a lavorare sulle squadre esterne di ripresa, ricordo che facemmo una trasmissione intitolata: "Gli scoiattoli di Cortina d'Ampezzo in cordata". Era l'agosto del 1958. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che altre trasmissioni facevate sulle esterne?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Beh, il calcio. Lo seguivamo con 3 telecamere, una in totale al centro del campo, le altre più strette seguivano il gioco e stavano sulle porte quando si avvicinavano i giocatori. Non si usavano ancora gli zoom.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrDWLHa_5IoI1PtHziRN2BV9168bSIqgQ4yNLW02VczdK0xs2WByvU5cfRqkUMfG58DrNqiEqZ4kTvcCNMPcFv05hwkZmZVaunUvAqftv0g-a2P3r0UwM6cbGN7Q4pjj7FToIaVPKKwSI/s1600/Piol+sulle+Tofane_11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="552" data-original-width="800" height="440" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrDWLHa_5IoI1PtHziRN2BV9168bSIqgQ4yNLW02VczdK0xs2WByvU5cfRqkUMfG58DrNqiEqZ4kTvcCNMPcFv05hwkZmZVaunUvAqftv0g-a2P3r0UwM6cbGN7Q4pjj7FToIaVPKKwSI/s640/Piol+sulle+Tofane_11.jpg" title="Le Tofane, Agosto 1958, Giuliano Piol con un elmetto della Prima Guerra Mondiale ritrovato sui sentieri di montagna. Allora non c'era ancora turismo di massa ed era facile ritrovare questo tipo di reperti bellici. La squadra esterna Rai era a Cortina per una trasmissione intitolata: Gli scoiattoli di Cortina d'Ampezzo in cordata." width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<strong style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Le Tofane, Agosto 1958, Giuliano Piol con un elmetto della Prima Guerra Mondiale ritrovato sui sentieri di montagna. Allora non c'era ancora turismo di massa ed era facile ritrovare questo tipo di reperti bellici. La squadra esterna Rai era a Cortina per una trasmissione intitolata: Gli scoiattoli di Cortina d'Ampezzo in cordata.</span></strong></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Era bello?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Eh sì, era bello; poi si andava fuori. All'Arena, per esempio, o al velodromo Vigorelli per riprendere le gare ciclistiche su pista. Ovunque ci fossero degli eventi sportivi noi andavamo lì con tutta l'attrezzatura per riprenderli e mandarli in onda. Dopo sono tornato negli studi. Mi assegnarono al TV3 che era un grande teatro di posa (il più grande d'Europa all'epoca ndTG), sono stato lì per 10 anni, per tutti gli anni '60. Lì abbiamo fatto: </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"Il mulino sul Po" (1963);</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> "I promessi sposi" (1966); </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"La freccia nera" (1968);</span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;">"</span><a href="https://www.youtube.com/watch?v=b15EbpPwlTg" style="background-color: #d0e0e3; font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">La Coscienza di Zeno</a><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;">"</span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> (1965) e tutti i grandi sceneggiati di prosa. Lavoravamo con registi come Anton Giulio Majano e Sandro Bolchi. Era bellissimo, solo che allora si andava in diretta perché non c'era la possibilità di fare il montaggio; </span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;">l'</span><a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2016/01/gli-albori-della-registrazione-video.html" style="background-color: #fff2cc; font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">Ampex</a></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> è venuto dopo. Andare in diretta con una commedia in cui gli stacchi si susseguono ad una certa velocità l'uno dall'altro non è facile. Sul pavimento c'erano dei riferimenti per le posizioni delle telecamere e degli attori che sembravano una carta geografica di segni. Oltre che posizionare le telecamere dovevano cambiare anche l'obiettivo sulla torretta girevole perché gli zoom non c'erano ancora. Era un lavoro difficile.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjII_Nanlzfuslb6bhLGE9o03iRTFl1XP6eQvjjjsq_Gm3MgCqumk6cbhNLKUZFEx1fHLYK9VSb7e4Hjv1unDPhNo0QyPHXcZZs66d_U3dwjbrL_LWlCUbyGz5tQmdY-Cae5cJ0Ti1kHU/s1600/Piol_Coscienza+di+Zeno15.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="649" data-original-width="500" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjII_Nanlzfuslb6bhLGE9o03iRTFl1XP6eQvjjjsq_Gm3MgCqumk6cbhNLKUZFEx1fHLYK9VSb7e4Hjv1unDPhNo0QyPHXcZZs66d_U3dwjbrL_LWlCUbyGz5tQmdY-Cae5cJ0Ti1kHU/s400/Piol_Coscienza+di+Zeno15.jpg" width="308" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Un adattamento televisivo de: La coscienza di Zeno al TV3 di Milano. Vedi i titoli di testa del filmato linkato a 2'32" dove vengono riportati i nomi della squadra di ripresa. Giuliano Piol ricorda che la commedia terminava con una zoomata sul fumo della sigaretta del protagonista.</span></b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ogni tanto capitava di sbagliare?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: A volte capitava che una telecamera non fosse pronta, per fare un primo piano per esempio, e allora in regia staccavano su un'altra che magari era in mezzo primo piano, in figura intera o più larga. Tutto poteva succedere ed era la regia che doveva pensare a sistemare le cose. Andare in diretta era molto impegnativo, ma dava grande soddisfazione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Chi era il tuo primo cameraman al TV3?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Antonio Garampi. Poi c'era Pino Clemente che era già lì e io. Lì abbiamo lavorato alle produzioni più importanti della Rai.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Roma non produceva ancora?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Roma era niente al nostro confronto. Si può dire che <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/09/elda-lanza-ricorda-l8-settembre-1952-e.html">la televisione italiana è nata a Milano</a>. La trasmissione che ha decretato il successo della tv è stata: "Lascia o raddoppia?", con Mike Bongiorno. Ricordo che la sera che siamo sbarcati a Napoli, dal ritorno dalla Birmania nel 1956, siamo andati al cinema e a metà proiezione si chiude il sipario e sistemano un televisore davanti per permettere agli spettatori di vedere: "Lascia o raddoppia?". Hai capito?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Facevano così perché temevano che altrimenti la gente non sarebbe andata al cinema per guardare la televisione...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Può darsi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Non hanno usato un teleproiettore?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: No, era un televisore grande, il più grande che ci potesse essere e la gente si avvicinava per vedere meglio, tutti si divertivano così.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: È una cosa che ti ha sorpreso?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì; non me l'aspettavo di vedere la televisione al cinema.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: A Trieste vedevate la tv?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Arrivava anche là e vedevate anche là "Lascia o raddoppia?"?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: All'inizio il segnale televisivo non arrivava in tutta Italia, vero?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Eh no, non tutto il territorio era coperto dal segnale televisivo, mancavano i trasmettitori.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Al Sud e nelle isole la tv è arrivata dopo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: So che c'erano dei problemi che pian pianino sono stati risolti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che attori c'erano nella "Freccia nera"?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: C'era una Loretta Goggi molto giovane, avrà avuto 16 anni e Majano si lamentava perché questa ragazza non riusciva ad esprimere la femminilità e la sensualità che richiedeva la sua parte. Era un'attrice bravissima, ma effettivamente era troppo giovane per interpretare Joan Sedley.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: T</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">i sei occupato solo delle riprese interne de: "I promessi sposi"?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì. Le riprese esterne le ha fatte il reparto cinematografico che adesso non esiste più perché non si usa più la pellicola.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/06/i-promessi-sposi-di-sandro-bolchi-nei.html">Mario Pellegrini</a> lo conosci bene?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì, ho parlato con lui anche poco tempo fa e mi ha chiesto d'incontrarci. Ci sentiremo... In passato ho lavorato anche con lui. Ho sentito anche Silvano Maletti, tempo fa.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6-zhOzTt6PE4JjkuJGzpDG-IqIbPJXcFjqS0G1zcnfkS4IYhb1D4aDqWHJ5BPIKAnABm0jqNh4AlSiGy3-0hsan86VJRBdXbIkMAVxChzG3bsnIzUJEkvGYKtF7I97-W6ASgPHSwXO0o/s1600/Piol_Lina+Wertmuller.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="636" data-original-width="900" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6-zhOzTt6PE4JjkuJGzpDG-IqIbPJXcFjqS0G1zcnfkS4IYhb1D4aDqWHJ5BPIKAnABm0jqNh4AlSiGy3-0hsan86VJRBdXbIkMAVxChzG3bsnIzUJEkvGYKtF7I97-W6ASgPHSwXO0o/s640/Piol_Lina+Wertmuller.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><strong style="background-color: white; text-align: start;">Giuliano Piol (con una regista della quale non siamo sicuri dell'identità)</strong><strong style="background-color: white; text-align: start;"> durante le riprese di un'opera teatrale di cui non ricordiamo il titolo (qualcuno lo sa?) adattata per la televisione. Fotografia di Giola.</strong></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Tra tutti i lavori televisivi che hai ripreso, quale ti è piaciuto di più?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Erano tutti interessanti. Soprattutto all'inizio si capiva che il risultato finale era determinato da quello che ciascuno dava e così tutti eravamo portati a dare il massimo. Si capiva facilmente il perché, se io sbagliavo era una catena che portava a fare altri errori. In Rai c'era un bell'ambiente, si andava d'accordo tra colleghi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: E coi dirigenti?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Coi dirigenti avevamo poco a che fare; li vedevamo ogni tanto, tranne qualche ingegnere che si faceva vedere per qualche questione tecnica. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-R3btkYDhNf_0mTm84MPwTsgHsG1TLfwO_0prfV8_P5VCqujzBsLBZtvjnjXafXf4-bp9DElC2MG2QkypzNbHGfzHhLWy0l1Lj0yZDyfPqys_jsIrEBJ6gHKknRqQAvdow7zJS_r1dRs/s1600/Piol+Commedia_8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Le baruffe chiozzotte di Goldoni per la regia teatrale di Giorgio Strehler e per la regia televisiva di Lidya C. Ripandelli è un'altra commedia adattata per la televisione nel 1966 e ripresa in diretta da Giuliano Piol nello studio TV3 di Milano. Le attrici erano Carla Gravina e Anna Maestri, sorella della famosa guida alpina Cesare Maestri. Fotografia di Giola." border="0" data-original-height="681" data-original-width="900" height="484" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-R3btkYDhNf_0mTm84MPwTsgHsG1TLfwO_0prfV8_P5VCqujzBsLBZtvjnjXafXf4-bp9DElC2MG2QkypzNbHGfzHhLWy0l1Lj0yZDyfPqys_jsIrEBJ6gHKknRqQAvdow7zJS_r1dRs/s640/Piol+Commedia_8.jpg" title="Le baruffe chiozzotte di Goldoni per la regia teatrale di Giorgio Strehler e per la regia televisiva di Lidya C. Ripandelli è un'altra commedia adattata per la televisione nel 1966 e ripresa in diretta da Giuliano Piol nello studio TV3 di Milano. Le attrici erano Carla Gravina e Anna Maestri, sorella della famosa guida alpina Cesare Maestri. Fotografia di Giola." width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Le baruffe chiozzotte di Goldoni per la regia teatrale di Giorgio Strehler e per la regia televisiva di Lidya C. Ripandelli è un'altra commedia adattata per la televisione nel 1966 e ripresa in diretta da Giuliano Piol nello studio TV3 di Milano. Le attrici erano Carla Gravina e Anna Maestri, sorella della famosa guida alpina Cesare Maestri. Fotografia di Giola.</b></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quale ingegnere?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Negli ultimi tempi che io ero in Rai si occupava di queste cose l'ingegner Visintin.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Visintin era molto preparato, vero?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc9nA6xaNPn3QTTX9j0fyZ5SoIQNTvIarHXHbz-lA81VWvd_6quNiFN6NeVr0RVQnBe9j1Ra0YTXffm6ayQni8G9XCb90j_i2pKi2GyRM2NXKxM8yb220uJIRWLl1yFijW7tOkuXusq7s/s1600/Piol+a+casa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc9nA6xaNPn3QTTX9j0fyZ5SoIQNTvIarHXHbz-lA81VWvd_6quNiFN6NeVr0RVQnBe9j1Ra0YTXffm6ayQni8G9XCb90j_i2pKi2GyRM2NXKxM8yb220uJIRWLl1yFijW7tOkuXusq7s/s640/Piol+a+casa.jpg" title="Giuliano Piol (90 anni), ex-cameraman Rai, a casa sua il 9 gennaio 2019." width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<strong style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Giuliano Piol (90 anni), ex-cameraman, a casa sua il 9 gennaio 2019, giorno in cui è stato intervistato da Tony Graffio.</span></strong></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Con quali colleghi ti sei trovato meglio? Qual'è stata la tua squadra preferita?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Mi sono trovato molto bene con Garampi e con Clemente, anche perché abbiamo lavorato parecchio insieme al TV3. Poco prima di andare in pensione sono andato al TV5, lo studio del telegiornale. Saltuariamente andavo in giro a sostituire qualcuno; una volta sono andato fino a Napoli perché un collega si era ammalato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUIzwynFFwRfgu4pwLgE4F-AKpN1fbkm-1W4_0H1GQ9YmwR6TAsFc2pqEH938ViAINZJCwvi3FsjgVXPK7cswT2-gnwKcWwo3Ec6IAXEvhB8jypmpcbeMTtKO3v2L0yefCaT-gYKkkBI8/s1600/Piol_30+anni+rai.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="1987, Giuliano Piol riceve la medaglia commemorativa per i 30 anni di servizio in Rai" border="0" data-original-height="467" data-original-width="700" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUIzwynFFwRfgu4pwLgE4F-AKpN1fbkm-1W4_0H1GQ9YmwR6TAsFc2pqEH938ViAINZJCwvi3FsjgVXPK7cswT2-gnwKcWwo3Ec6IAXEvhB8jypmpcbeMTtKO3v2L0yefCaT-gYKkkBI8/s640/Piol_30+anni+rai.jpg" title="1987, Giuliano Piol riceve la medaglia commemorativa per i 30 anni di servizio in Rai" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<strong style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">1987, Auditorio G, oggi TV4, Giuliano Piol riceve la medaglia commemorativa per i 30 anni di servizio in Rai. Aldo De Martino (con gli occhiali scuri) era il Direttore del Centro di Produzione di Milano, dietro di lui, Elio Sparano, responsabile della redazione giornalistica della Rai di Milano.</span></strong><br />
<strong style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms", sans-serif; text-align: start;"><br /></strong>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Qual è la cosa più strana che ti è successa nei 31 anni che hai passato in Rai?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Un'incavolatura. Io sono sempre un uomo piuttosto tranquillo, ma stranamente una volta mi hanno fatto arrabbiare; non mi ricordo bene nemmeno perché. Stavamo lavorando ad una trasmissione per bambini e c'erano due pulcini... Uno si chiamava 14... Te li ricordi? Tu sei stato bambino? Non so bene perché ho avuto da dire col regista e me la sono presa con lui perché io ero di passaggio in quel programma e non sapevo il nome del pulcino. Avevo chiesto se era quello il "pollastro" che dovevo inquadrare...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai litigato col regista per colpa di un pulcino?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol. Sì, ma non è stato niente di grave. È stata l'unica volta in vita mia che ho avuto da dire con qualcuno.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Da piccolo mi piaceva tantissimo il "<a href="https://www.youtube.com/watch?v=8mcYSZJN0Xo">Cappuccetto a Pois</a>" di <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/01/topo-gigio-un-pupazzo-che-si-prepara-al.html">Maria Perego</a>; era fantastico perché rivisitava Cappuccetto Rosso in versione Beat, tu ne sai niente?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: No, quel programma non l'ho fatto io. Probabilmente è stato registrato al TV2. Anche se qualche Topo Gigio ho contribuito anch'io a realizzarlo. Al TV2 facevamo la Domenica Sportiva con la Luciana Veschi; l'hai conosciuta? Era di Fiume.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Sì, ci ho lavorato anch'io. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Giuliano, come hai vissuto lo sviluppo tecnologico delle telecamere e degli obiettivi? Prima le focali fisse, poi gli zoom. L'avvento dell'RVM... E il passaggio dal bianco e nero al colore?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: All'inizio si faceva tutto in diretta, non si poteva dire: aspetta un attimo che sposto il cavo... Tutto avveniva di seguito e quando c'erano degli stacchi tra una camera e l'altra bisognava fare in fretta per spostarsi sul segno successivo. Una volta arriva in Rai una nuova impresa di pulizie e cosa succede? per lavare il pavimento toglie tutti i segni incollati per terra. Io non ero impegnato in quella trasmissione, non so se erano ancora in fase di allestimento o di prova, pertanto non so come sia andata a finire, ma sicuramente i miei colleghi avranno avuto i loro problemi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC1gdNuadoEOLSyxcjeHPF2S_kDeX6kI7Aqf2xLI7k6oDiDLWmr4FCnmASRjQrbxajG16h6s2D5qlXVKAsrOmD_bIl-alisQLixuQWYI3JEoP-8SLCVvralYnBJRbDgVWOJ_QcB1lHZHU/s1600/Piol_e+Cazzola14.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="429" data-original-width="700" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC1gdNuadoEOLSyxcjeHPF2S_kDeX6kI7Aqf2xLI7k6oDiDLWmr4FCnmASRjQrbxajG16h6s2D5qlXVKAsrOmD_bIl-alisQLixuQWYI3JEoP-8SLCVvralYnBJRbDgVWOJ_QcB1lHZHU/s1600/Piol_e+Cazzola14.jpg" title="Fine anni '80 al TV5 di Milano Giuliano Piol, Umberto Cazzola e una delle Hitachi SK110A che ancora montavano la famosa "Palla di Piol", non visibile in questa fotografia." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<strong style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Fine anni '80 al TV5 di Milano Giuliano Piol, Umberto Cazzola e una delle Hitachi SK110A che ancora montavano la famosa "Palla di Piol", non visibile in questa fotografia.</span></strong><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large; text-align: justify;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Passare dalle ottiche fisse agli zoom ha semplificato il modo di lavorare?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
</div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Certo, con gli obiettivi fissi puoi cambiare il campo di ripresa solo carrellando, mentre con lo zoom non hai bisogno di spostarti. Noi avevamo un carrello grosso con una torretta che poteva ruotare a destra e sinistra, in più poteva anche alzarsi e abbassarsi. Sulla testata della torretta c'era la telecamera e un seggiolino per il cameraman. Dietro c'era chi guidava il carrello che aveva 4 ruote e poi c'era un "manovellista" che guidava il braccio che poteva spostarsi sia in orizzontale che in verticale. Altri due carrelli piccoli su treppiede venivano utilizzati per spostare le telecamere degli altri due cameramen.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: E poi negli studi dove si effettuavano riprese musicali c'era il go-kart...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì, il go-kart veniva usato solo per le riprese dal basso che poi sono riprese "effettate" sia quelle dall'alto che quelle dal basso. Diversamente la camera deve restare ad altezza d'uomo per non avere effetti che ci fanno capire che sta accadendo qualcosa di particolare all'attore che stiamo riprendendo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihwvFIfJ_PfpqIJsZSt3PuELzueeeMK8XEtZWnISMJOjcZvG4OO20jHsUHHC7J6W9jUY_fSUEr2lJ1VsXzRvyYq4KO9FxrfIDRc7V-hL9nhTZqaqbFLvS-re1ZtXGlW0z7fRJn-mE3ze8/s1600/Piol_Rischiatutto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="667" data-original-width="1000" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihwvFIfJ_PfpqIJsZSt3PuELzueeeMK8XEtZWnISMJOjcZvG4OO20jHsUHHC7J6W9jUY_fSUEr2lJ1VsXzRvyYq4KO9FxrfIDRc7V-hL9nhTZqaqbFLvS-re1ZtXGlW0z7fRJn-mE3ze8/s1600/Piol_Rischiatutto.jpg" title="La squadra di Rischiatutto dei primi anni '70" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<strong style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">La squadra di Rischiatutto del 1973 - 1974 con Mike Bongiorno e Sabina Ciuffini. Il primo in alto a sinistra è un ispettore di studio, Giuliano Piol è il secondo da sinistra; a destra di Sabina Ciuffini, il regista Piero Turchetti. Il secondo uomo dopo Mike è Giancarlo Bernardoni, cameraman, poi direttore della fotografia de: La Morsa e poi responsabile del reparto scenografia della Rai di Milano. A destra di Bernardoni semicoperto, il cameraman Renzo Ratti; con baffi e barbetta il tecnico Redaelli, accanto a lui a destra il capo-tecnico Luigi Portioli. La signora in piedi è una segretaria di edizione, una certa Luigina di Duino (TS). Accosciato a sinistra troviamo Mario Pessina, accanto a lui il tecnico Attilio Pandullo, proveniente da Trieste, mentre a destra troviamo il cameraman preferito da Mike, Dino Tonelli (istriano di Funtane), conosciuto anche come Beckenbauer per la sua somiglianza con il capitano della nazionale tedesca di calcio degli anni '70. L'uomo con i baffi dovrebbe essere un ex-tecnico del laboratorio di sviluppo e stampa della Rai, accanto a lui in giacca e cravatta, Ennio Furia, cameraman.</span></strong></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Giuliano, com'è stato il passaggio dall'ottica fissa su torretta allo zoom? Si è trattato di una specie di rivoluzione?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Quando in Rai sulle telecamere abbiamo montato i primi zoom, al posto delle ottiche fisse, s'è manifestato il problema di come brandeggiare la testata del supporto della telecamera che aveva due bracci. Su quello di destra era montata una manovella per comandare lo zoom, su quello di sinistra c'era la manopola della messa a fuoco; questo faceva sì che entrambe le mani fossero impegnate: una per zoomare, l'altra per focheggiare. Non sapevamo come spostare la telecamera, allora io ho ideato una famosa pallina...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quella pallina di plastica nera che noi chiamavamo: "Palla di Piol"...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: (Ride) Esatto... Quella pallina si infilava nel palmo della mano sinistra per spostare la testata sulla quale era collocata la telecamera, mentre con le dita si riusciva a regolare la manopola della messa a fuoco. Altrimenti sarebbe risultato difficoltoso zoomare, focheggiare e panoramicare nello stesso tempo. Clemente invece ha ideato un disco da collegare alla rotella di messa fuoco per essere agevolati nel trovare il fuoco nelle zoomate a schiaffo. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mio figlio Corrado mi chiede sempre perché non ho brevettato la pallina.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Te lo dicevamo anche noi... Anche il contratto ti avrebbe riconosciuto un premio in denaro, se tu lo avessi chiesto. Da noi a Milano ci furono altri casi del genere; alcuni tecnici riuscirono persino a migliorare il <i>burst</i> del segnale Pal, nessuno gli riconobbe nulla per le loro capacità ingegneristiche, ma la Rai e l'Italia ne trassero un vantaggio economico; questa è una storia non molto conosciuta che mi ha rivelato l'Ingegner Franco Visintin.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUQje_OxpVxebg4my-Ge6q1RIzXZ3pWFh1bQjcMajkYdQg8OB4a6zBVY19Ffvo81GU8nI6ERnGi_1YBR_ikK3pmbrGSQ2OQRDxtIdd7_wMUZ1pU3s8mxFBvO3yCh86TNwGQEerfKEN_kI/s1600/Piol+palla+di.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Palla di Piol Rai Tv" border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUQje_OxpVxebg4my-Ge6q1RIzXZ3pWFh1bQjcMajkYdQg8OB4a6zBVY19Ffvo81GU8nI6ERnGi_1YBR_ikK3pmbrGSQ2OQRDxtIdd7_wMUZ1pU3s8mxFBvO3yCh86TNwGQEerfKEN_kI/s1600/Piol+palla+di.jpg" title="Palla di Piol" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>La Palla di Piol è stata ideata da Giuliano Piol per avere una manovrabilità più efficace pur avendo le mani già occupate dai comandi di fuoco e zoom. Sono riuscito a reperire l'ultima Palla di Piol dei nostri giorni, forse dimenticata su una cloche, su una sola telecamera dello studio TV1 di Milano. Montata con questo tipo di comandi elettrici non è poi così indispensabile perché la camera in questo caso viene manovrata dalla mano destra che poggia sul comando del servo-zoom. Altra questione quando entrambi i comandi erano manuali e meccanici e la manopola del fuoco era parallela all'impugnatura della cloche. La telecamera si manovrava con la mano sinistra. Stranamente le squadre della Rai di Trieste sono le uniche in Italia che avevano invertito i comandi mettendo il fuoco a destra e lo zoom a sinistra; nel 1997 quando sono stato mandato ad Atene in rinforzo ad una squadra di Trieste per riprendere i Campionati del Mondo di Atletica ho dovuto risistemare i comandi nella posizione "ortodossa" per riuscire ad effettuare le riprese televisive.</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b><br /></b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Davvero la chiamavano la "palla di Piol"?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Certo... E a Roma e nelle altre sedi come facevano senza quella palla?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: L'avranno copiata. Uno dei miei figli, per un certo periodo di tempo, ha lavorato in Rai come assistente operatore. Ha viaggiato tanto con "Linea Verde" e mi ha detto che quella pallina la usavano anche a Palermo e un po' dappertutto. Era molto comoda, non c'era niente da fare. Adesso è tutto diverso, basta schiacciare un bottone per attivare lo zoom.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Te le ricordi le cineprese che avevano il <i>viewfinder</i> da telecamera? </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Sì, ci ho lavorato sulle <i>electronic-cam</i>. Erano cineprese che si voleva utilizzare come telecamere, staccando dalla regia, ma la pellicola aveva una certa inerzia pertanto i primi fotogrammi del girato non erano buoni perché il motore doveva raggiungere la velocità giusta. Questo faceva sì che si doveva partire prima che si svolgesse l'azione e dare il via al motore e successivamente arrivare sullo stacco.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Come nel cinema...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Come nel cinema. Solo che nel cinema si gira una scena e poi ci si ferma, mentre noi facevamo tutto di fila.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che cosa avete girato in quel modo?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=ig_yoZ8uQuc" style="background-color: #d9ead3;">La Morsa di Pirandello</a>, credo fosse il 1966 (È andato in onda il 17 ottobre 1970 ndTG) ed è stata una della prime produzioni a colori, il regista era Gianfranco Bettettini.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Invece, se adesso me lo puoi dire, chi era quel collega assunto all'epoca del bianco e nero che poi con l'introduzione del colore aveva capito che era daltonico?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: Forse lo sapevo, ma adesso non lo ricordo... Poi, bisogna vedere come si manifesta questo problema, con quale intensità e con quali colori...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Com'è andata col colore?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: All'inizio i colori non erano proprio precisi, durante le panoramiche si avevano anche dei trascinamenti sul rosso e con soggetti molto riflettenti. Qualche ombra era un po' colorata. I tubi da ripresa non erano perfetti, ma poi la qualità è migliorata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Facevi anche l'allineamento delle telecamere?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: No, quello era il compito dei tecnici.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg0A6tMqmcWuB-lx0PxvdzpWyb4FKXcQuEarwFGEzXhdmhGBZWVFSrt3Xa6Uu_-F2ELt0FErzF1kMLob4To5K8wtUQ9fpOeUNgEKV7OcJ22oTcxojSSuCbxGW8GJvMxufN2hSNF8y29fk/s1600/Piol+Pensione_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Giandomenico Gnoato, Giuliano Piol e Roberto Vagnoni" border="0" data-original-height="900" data-original-width="742" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg0A6tMqmcWuB-lx0PxvdzpWyb4FKXcQuEarwFGEzXhdmhGBZWVFSrt3Xa6Uu_-F2ELt0FErzF1kMLob4To5K8wtUQ9fpOeUNgEKV7OcJ22oTcxojSSuCbxGW8GJvMxufN2hSNF8y29fk/s640/Piol+Pensione_1.jpg" title="Giandomenico Gnoato, Giuliano Piol e Roberto Vagnoni" width="526" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Una Polaroid scattata il giorno del pensionamento di Giuliano Piol, il 25 novembre 1988. Sulla sinistra Giandomenico Gnoato, al centro Giuliano Piol e a destra Roberto Vagnoni.</b></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Sei stato contento di aver lavorato come cameraman o avresti preferito fare il tecnico?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: No no, mi piaceva molto fare l'operatore, mi è andata benissimo. Mi piaceva la fotografia per cui mi è piaciuto molto lavorare così.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai mai pensato di tornare a vivere a Trieste, considerato il fatto che anche lì c'è una sede della Rai?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Piol: No. Poiché ho sposato una ligure ho preferito rimanere a Milano per essere più vicino alla Liguria.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVtJW-FihH_9pHb40M-t2WBot_X_OEd_RRUUNGFJxOlU1CZJv-z5aOXSS_R-2u289tMa8lUXX4ymE-VCq1GMwDLjHLtr8AI9DJmIlwg_jpI_T6ckwCw2rL64mRcOp8POEs5Sgomo5vJnw/s1600/Piol+famiglia_7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Famiglia Piol anni 1910" border="0" data-original-height="669" data-original-width="800" height="534" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVtJW-FihH_9pHb40M-t2WBot_X_OEd_RRUUNGFJxOlU1CZJv-z5aOXSS_R-2u289tMa8lUXX4ymE-VCq1GMwDLjHLtr8AI9DJmIlwg_jpI_T6ckwCw2rL64mRcOp8POEs5Sgomo5vJnw/s640/Piol+famiglia_7.jpg" title="Famiglia Piol anni 1910" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<strong style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Verteneglio d'Istria, l'uomo coi baffi seduto e con un bambino in braccio era Francesco, il nonno di Giuliano Piol; Vittorio, (nato nel 1898) il ragazzo in piedi a destra, era il padre di Giuliano. I Piol erano originari di Revine di Vittorio Veneto, ma un bisnonno di Giuliano aveva deciso di trasferirsi nell'Istria ancora austriaca verso la fine del 1800. La fotografia è stata scattata prima della guerra del 1915/18; durante la guerra Vittorio rimase ferito ad una gamba, mentre all'epoca della Seconda Guerra Mondiale faceva il barbiere. Di giorno veniva accusato dai fascisti che si facevano radere da lui di lavorare anche per i comunisti, mentre di notte i comunisti che si facevano radere da lui lo accusavano di avere clienti fascisti. </span></strong></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><u><b>Tutti i diritti sono riservati</b></u></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Corso Sempione, 27, 20145 Milano MI, Italia45.4793829 9.166759400000046319.957348399999997 -32.141831599999954 71.0014174 50.475350400000046tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-71972869919101952952019-01-12T21:57:00.000+01:002019-01-24T07:09:43.483+01:00Banksy al Mudec (Una recensione non autorizzata carpita inopinatamente e contro la sua volontà al Dr. Porkas)<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"Arte è comunicazione, ciò significa che senza pubblicità (e/o marketing) non c'è nemmeno arte." Joe Iannuzzi</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mi spiace demolire le convinzioni e le illusioni del pubblico e degli amici, ma attraverso un recentissimo incontro con alcuni street artist ho avuto modo di constatare che il <i>brand </i>"Banski" riesce ad appassionare, pur avendo un comportamento e un orientamento politico poco coerente, anche chi da anni opera in questo settore con impegno e onestà. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Quando ero bambino, come tutti, apprezzavo i dipinti di Van Gogh, ma non riuscivo a capire in cosa consistesse la loro eccezionalità; poi nel corso del tempo ho studiato le vita dell'artista olandese e la corrispondenza intercorsa tra lui ed il fratello ed ho capito che la grandezza di un uomo va letta attraverso il suo vissuto, forse più che su ciò che ha prodotto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non reputo Banksy degno di particolari attenzioni artistiche e mi fa sorridere qualcuno che non chiede il permesso a nessuno per realizzare i suoi <i>stencil</i> sulle proprietà altrui quando dice di non autorizzare una mostra organizzata da altri con pezzi che non si sa bene se siano suoi o no. Sicuramente l'interesse per Banksy è un fenomeno simpatico e divertente che riflette la falsità della nostra epoca e fa pensare a molti giovani di poterne emulare la carriera ed i successi, proprio nell'epoca in cui abbiamo assistito perfino alla fine dell'<i>American dream. </i>Oggi è sempre più difficile prendere un ascensore sociale che ci porti dalla strada agli attici di New York, forse per questo a molti può far piacere pensare che Banksy sia una specie di Robin Hood, anche se poi non agisce per depredare i ricchi, ma finisce per convincere il popolino a fare qualche piccolo sacrificio per pagarsi l'ingresso alla sua mostra "non-autorizzata" e tenti perfino di piazzarci qualche multiplo a caro prezzo. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Mi sembra difficile riuscire ad organizzare una mostra che disponga dei "pezzi giusti" attingendo ai prestiti di una cinquantina di collezionisti; molto più semplice ricorrere direttamente a chi realizza le opere. Non mi è mai capitato di vedere opere di Banksy in vendita nelle fiere o nelle gallerie italiane, pertanto suppongo che i collezionisti dell'autore inglese siano residenti soprattutto all'estero o abbiano fatto i loro acquisti quando le grafiche del misterioso artista di Bristol avevano prezzi molto più abbordabili. A Milano, so chi potrebbe avere qualche suo pezzo, prossimamente lo contatterò per sapere se abbia effettivamente prestato qualcosa al Mudec e per avere una sua opinione sull'operazione culturale del Museo delle Culture, ma a mio giudizio, ci sono molti elementi che rendono poco credibile un personaggio venutosi a formare negli anni con un lavoro mirato a farlo apparire gradevole al pubblico e popolare a chi pensa che appoggiandolo e sostenendolo possa opporsi ai cosiddetti poteri forti, che sono anche gli stessi individui, o gruppi, che decidono sul mercato dell'arte.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Queste sono le mie crude impressioni su quello che osservo in un mercato culturale (più che artistico) molto ingannevole e proprio perché Bansksy mi è sempre sembrato un fenomeno costruito non ho mai approfondito più di tanto la sua conoscenza. Non me la sono sentita di offrire 14 euro al Mudec per visionare fotocopie digitali, serigrafie a due colori (a volte eccezionalmente a tre), tre videoproiezioni e qualche <i>stencil</i> su tela... così ho </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">voluto sentire il parere di chi ama visceralmente lo street-artist britannico ed ha visitato di recente: "A Visual Protest". </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vi propongo la sua recensione spontanea, anche perché non mi sembra bello deludere con commenti malevoli chi ha atteso tanto per avere l'occasione di vedere dal vivo le opere grafiche di Banksy.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">I <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/11/dada-is-not-dead-parte-da-bari-la.html" style="background-color: #fff2cc;">Dottor Porkas</a> sono venuti espressamente a Milano per visitare il Mudec, sentiamo come hanno risposto alle domande che gli ho posto, ma prima conosciamoli un pochino.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il Dr. Porkas è un collettivo artistico dadaista che con interventi situazionisti studiati <i>ad hoc </i>riesce a fermare l'attenzione di un pubblico <i>underground</i> su problematiche sociali, culturali e ambientali in modo intelligente e critico. Il gruppo è nato nel 2000 ed è composto di base da tre elementi nati negli anni '70 che negli anni '90 hanno avuto autonomamente la loro formazione in ambiti artistici specifici, come la auto-produzione di <i>fanzine</i>, le animazioni per street-tv, le prime forme di Street art e la fotografia di strada. Una caratteristica dei Dr. Porkas è quella di non avere un numero prestabilito di componenti che di volta in volta si aggregano per portare a compimento un progetto. Si esprimono attraverso varie forme di comunicazione visiva che ritengo molto interessanti </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">e sento in sintonia al mio modo di fruire di informazioni, capaci di sintetizzare un concetto più vasto attraverso linguaggi che vanno dalla grafica, </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">alla fotografia, all'esperienza-rappresentativa-interattiva documentaristica e talvolta </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">riescono a trovare una formula divulgativa in anticipo sui tempi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ho incontrato </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">occultamente </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">questo gruppo d'azione culturale a Milano; ci siamo isolati in un bar vicino alla Stazione Centrale dove segretamente mi hanno confessato le loro impressioni su: "A Visual Protest", la mostra retrospettiva </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">curata da Gianni Mercurio </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">sull'artista britannico più chiacchierato dalla comunità internazionale della Street-art. Senza il loro permesso ho registrato il dialogo che abbiamo avuto ed ora mi prendo la totale responsabilità di diffonderlo su queste pagine che stanno diventando sempre più un punto di riferimento per chi non si allinea al pensiero comune delle masse e dei <i>mass media</i>. TG</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNb8YUNOabarl7uzr-vud2f3_PdoLNjT2DrRSsh9VpoieWUIj11oI-qIdV7uU94H2fi0DfNoUIm5XvpjQoi-3ItWgK1dFEFTO77H8qTlrD2RyqgfE3D938jvgQoDs88YfRZ2n53ktpjAg/s1600/RUDE-COPPER+with+Mouse+Banksy+al+Mudec.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Banksy al Mudec A Visual Protest" border="0" data-original-height="976" data-original-width="817" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNb8YUNOabarl7uzr-vud2f3_PdoLNjT2DrRSsh9VpoieWUIj11oI-qIdV7uU94H2fi0DfNoUIm5XvpjQoi-3ItWgK1dFEFTO77H8qTlrD2RyqgfE3D938jvgQoDs88YfRZ2n53ktpjAg/s1600/RUDE-COPPER+with+Mouse+Banksy+al+Mudec.jpg" title="The bad cop and the sweet rat. Una reinterpretazione Graffiana dei contenuti dei lavori di Banksy." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>The bad cop and the sweet rat. Una reinterpretazione Graffiana dei contenuti dei lavori di Banksy.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Tony Graffio intervista i Dr. Porka's sulla Street Art da Galleria e la mostra di Banksy al Mudec di Milano</u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tony Graffio: Dr. Porkas, siete venuti a Milano per compiere un <i>blitz</i> artistico?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: No, siamo venuti a vedere la criticatissima mostra su Banksy perché ritenevamo che andasse fatto, nonostante questo evento sia molto contestato dalla scena degli street-artist.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Entriamo nel dettaglio, l'ambiente della Street-art </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">che cosa</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">imputa a Gianni Mercurio, al Mudec e indirettamente anche al Comune di Milano?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: C'è una grossa polemica in corso legata al fatto che Milano, oltre ad essere la città italiana con la normativa più restrittiva nei confronti degli <span style="background-color: #fff2cc;"><a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/10/gianni-guaglio-con-il-theremin-sulla.html">street-artist</a> </span>che lasciano graffiti sul territorio e operano urbanisticamente in "modo invasivo", sia anche la città che si fregia di una mostra incentrata su caratteristiche di ribellismo e apologie libertarie, cosa che a molti sembra una vera beffa del sistema autoritario capitalistico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: È vero o no che questa mostra non è autorizzata dall'artista? È mai possibile una cosa del genere, secondo Voi? Perché questo fatto ha suscitato scalpore?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: La polemica sul fatto che la mostra non sarebbe autorizzata da Banksy noi la riteniamo molto meno consistente, rispetto alla prima polemica a cui abbiamo accennato. In esposizione troviamo stampe originali di Banksy, <i>stencil</i> e serigrafie che sono state vendute dall'artista a privati</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">. La mostra è stata organizzata raccogliendo opere in possesso a vari collezionisti che le hanno destinate a questa esposizione </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">(si parla di almeno 50 collezionisti che avrebbero concesso in prestito al Mudec </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">ndTG</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">)</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">. Ci sono molti pezzi belli ed interessanti da osservare. Non si tratta di un atto barbarico che ha sradicato lavori dai muri delle fabbriche o da edifici abbandonati, come era capitato nel caso della mostra di Bologna che presentava le opere di Blu, Ericaeilcane ed altri artisti. Qui nessuno si è impossessato di opere pubbliche per trarre un vantaggio commerciale dalla vendita dei biglietti d'ingresso all'esposizione, ma ha messo in piedi un evento, pur commerciale e costoso, che però richiede una certa organizzazione. Secondo noi l'evento è stato presentato molto bene, sia per l'aspetto teorico introduttivo, sia per la costruzione di un percorso illustrativo che segue tematiche ben precise dell'opera di Banksy, ma questo è il minimo che potesse essere fatto per una mostra così ambiziosa con un prezzo d'ingresso tanto alto.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrL_L2tPLUNiSkNc7epbG7lY8FZFFebcbs6UNeh1kZzeUTzo7b56dtGDE1gzBkh98Q-KH5T1EJzsO0lgo1VzFTrmGcx5VJZi-EsJcU1GxN0ndIOZb-YrRjFzvtDD-Uom9TEaeQLi4aGNE/s1600/Banksy_Ribelle.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Banksy è un ribelle?" border="0" data-original-height="690" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrL_L2tPLUNiSkNc7epbG7lY8FZFFebcbs6UNeh1kZzeUTzo7b56dtGDE1gzBkh98Q-KH5T1EJzsO0lgo1VzFTrmGcx5VJZi-EsJcU1GxN0ndIOZb-YrRjFzvtDD-Uom9TEaeQLi4aGNE/s1600/Banksy_Ribelle.jpg" title="Banksy è un ribelle?" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Banksy è un ribelle o sa fare buon uso del marketing?</span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Insomma, secondo molti addetti ai lavori, Milano da una parte fa la guerra ai graffiti e dall'altra richiama turisti e visitatori per presentare una mostra che parla del più importante street-artist mondiale in modo svincolato dalla volontà dell'autore che sconfessa questa operazione culturale? Tutto questo è credibile?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ultimamente, proprio con un caro amico artista di Milano, abbiamo avuto una discussione su questo argomento perché lui ci diceva che avremmo meritato il linciaggio per aver deciso di andare a vedere questa mostra. Il nostro è stato un confronto bonario che però ci ha abbastanza coinvolto e segnato. Non pensiamo che una città che non organizzi qualcosa del genere sia meno ipocrita di Milano. Organizzare queste mostre non vuol dire che si scelga di attuare una politica meno repressiva nei confronti degli street-artist, ma neppure significa che si voglia adottare una strategia di addomesticamento nei confronti di chi vuole esprimersi in piena libertà. </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Siamo di fronte alla classica operazione ipocrita che tenta di speculare su un fenomeno che è tuttavia molto popolare tra le fasce di appassionati più giovani e più influenzabili della nostra società. Questo modo di fare è tipico dei circuiti istituzionali e del mondo dell'arte. </span><span style="text-align: start; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Non ci meraviglia che ci sia chi cerchi di impossessarsi di un linguaggio che non gli appartiene e che una municipalità, o chi per lei, giochi una carta del genere per accaparrarsi simpatie e strizzare l'occhio anche ad un possibile elettorato giovane, oltre che per fare cassa. E ci meraviglia ancor meno che a fare una operazione così ipocrita sia un Comune come quello di Milano che non ha mai mosso un dito per impedire i raduni neofascisti presso i suoi cimiteri, che non si è fatto scrupoli nell'approfittare di un evento come "Expo 2015", nonostante le molte zone grige nelle quali si muovevano fondi ed investimenti per esso, che ha contribuito a condannare </span><a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2016/03/non-ti-chiedero-quanto-sei-credente-ma.html" style="background-color: #fff2cc;">Ivan il poeta di strada</a><span style="background-color: white;">. I comuni oggi vedono la Street art o come un fenomeno da reprimere anche coprendosi di ridicolo (vedi le recenti affermazioni di un assessore pisano sulla murata di Keith Haring in quella città ndDr.Porkas) o come una scorciatoia per valorizzare zone con problematiche sociali. Non si fa nulla di effettivo per il quartiere se non colorare qualche casa con i "graffiti", magari chiamando il più rinomato street artist del momento o colui che è più richiesto a livello continentale, ma secondo noi non è così che si attua un recupero sociale".</span></span></span><br />
<span style="text-align: start; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Mi sono impegnato a portare alla ribalta del mio pubblico eventi più sotto tono e persone meno ambigue, pertanto non avrei voluto occuparmi di Banksy che per me rimane un punto di domanda, non sapendo chi effettivamente si nasconda dietro di lui, ma non per questo ho potuto fare a meno di accorgermi che durante le feste natalizie il Mudec è stato letteralmente preso d'assalto dai visitatori. So che c'era chi ha atteso anche tre ore per entrare nelle sale dell'esposizione di Banksy. Ti sei guardato un po' in giro? Che tipo di pubblico è attirato da questo evento?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: Noi siamo andati a vedere questa mostra martedì mattina, proprio per evitare la folla del week-end e non essere disturbati durante la nostra visita; oltretutto il biglietto d'ingresso è molto caro, ben 14 euro a persona... Questo è un altro segnale di sciacallaggio che purtroppo caratterizza il mondo dell'arte contemporanea. Oltre a noi, quella mattina c'era soltanto una classe di ragazzi di seconda media che era impegnata in una visita guidata che ci sembra abbia presentato molto bene l'artista ad un pubblico così giovane. Riteniamo che le guide e coloro che si sono occupati dell'ossatura della mostra siano persone molto professionali che stanno portando avanti un ottimo lavoro che regge l'impatto del pubblico e sono rispettose delle tematiche più interessanti affrontate da Banksy, come l'antimilitarismo, la solidarietà nei confronti dei migranti e gli altri elementi che caratterizzano la poetica di questo artista britannico.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBqvoMTjLi3gyb-lIWS3mPnM3LWXJ8mRFUboD2qrIIeiC1cZzGvptQ_Edz_vReo5oDPyOQG1Hj0gcmoMYJsUTB793kOtVXefOxEUSWaTKAZQ6TBRpcEcBF0toU90UI9TVUkpi1ts6bjBA/s1600/Banksy+ratto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Contro la privatizzazione dell'arte pubblica" border="0" data-original-height="573" data-original-width="782" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBqvoMTjLi3gyb-lIWS3mPnM3LWXJ8mRFUboD2qrIIeiC1cZzGvptQ_Edz_vReo5oDPyOQG1Hj0gcmoMYJsUTB793kOtVXefOxEUSWaTKAZQ6TBRpcEcBF0toU90UI9TVUkpi1ts6bjBA/s1600/Banksy+ratto.jpg" title="Il ratto di Banksy" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>C'è chi crede che la mostra organizzata al Mudec con le grafiche ed altri lavori di Banksy sia un atto di violenza nei confronti dell'artista.</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Banksy è qualcuno che conosciamo soltanto per quello che ci ha voluto far vedere di se stesso, non per quello che potrebbe realmente essere o per ciò che potrebbe averci detto personalmente in qualche intervista che non ha mai rilasciato; anche se ci sono dozzine di libri su di lui o altri elementi multimediali che portano il suo marchio. Siamo sicuri che lui sia davvero quello che vuole apparire? Come un personaggio di questo tipo può essere credibile? Come può apparirci sincero? E come può suscitare ammirazione in così tante persone? Non vi sembra un personaggio costruito a tavolino? È facile ricevere consensi da una una vasta fetta di pubblico assecondando di volta in volta l'onda di un certo pensiero politico: basta dirsi favorevoli all'integrazione di coloro che per vari motivi abbandonano la loro terra per cercare una vita più dignitosa da noi e molto velocemente si ottengono simpatie e apprezzamenti. Basta schierarsi idealmente con le masse più deboli e poi complottare con i potenti... Non credete che anche questo comportamento possa aiutare a vedere un prodotto artistico?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: Quello che dici è verissimo e infatti è uno degli aspetti più importanti da valutare nel momento in cui un neofita si avvicina oggi alla Street-art. Però bisogna considerare che Banksy proponeva questi temi fin dalle sue origini. In molti adesso cavalcano certi argomenti anche tra i giornalisti, i tuttologi e gli scopritori dell'ultima ora della Street-art. Tutti vogliono dire la loro e questo fatto immancabilmente finisce col portare molta spazzatura alla ribalta, non solo tra gli pseudo-artisti, ma anche tra gli artisti di successo che si rifanno alla Street-art per portare avanti un discorso meramente estetico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La scelta di non volersi mostrare ed evitare di farsi realmente conoscere è una precisa esigenza o una trovata di marketing che tutti, o quasi, già da tempo vogliono adottare e scimmiottare? Non dimentichiamo che anche Cattelan per qualche tempo non rilasciava interviste e non si sapeva bene che faccia avesse e ancora adesso seleziona molto attentamente a chi concedersi mediaticamente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: Purtroppo, Noi non conosciamo personalmente Banksy, pertanto non possiamo dirti con certezza cosa lui sia e quanto lui sia genuino. Quello che possiamo dirti è che un artista andrebbe valutato per il suo lavoro e per il modo in cui svolge il suo lavoro. Riteniamo che il lavoro di Banksy e il modo in cui lo svolga siano assolutamente genuini. Pensa a <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/28/dismaland-la-visita-al-parco-piu-deprimente-e-squallido-della-storia-foto/2074916/">Dismaland</a>, pensa alle azioni effettuate a New York che non a caso avevano come destinatari e fruitori, anche dal punto di vista economico, le fasce più povere della popolazione. Riteniamo che le sue tematiche siano genuine, nonostante i suoi pezzi vengano battuti ormai a cifre da capogiro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Possibile che Banksy non abbia un suo canale ufficiale per farsi riconoscere e comunicare con la stampa o le autorità? Come mai da chi vuole non si fa conoscere, ma altri lo trattano come un vecchio amico? Non è che ci lasciamo prendere un po' troppo in giro da qualcuno che probabilmente sfrutta la nostra ingenuità anche per altre questioni? Scusatemi, ma non Vi sembra che debbano essere in troppi a reggere il suo gioco?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: Noi riteniamo che abbia, o abbiano sviluppato una forma di protezione perché c'è chi pensa che Banksy sia un collettivo composto da più persone. Noi non abbiamo elementi per esprimere un parere in proposito, diciamo semplicemente che per un artista non sarebbe male avere a disposizione dei collaboratori che ti aiutano e ti fanno da schermo per quello che riguarda tutti gli aspetti <i>pallosi </i>che implica il fatto di essere un artista, come i rapporti con la stampa, i rapporti con le istituzioni, i rapporti con chi ti cerca per imputarti qualche reato e via dicendo. Noi immaginiamo che lui abbia una sua struttura che lo aiuti a interfacciarsi con il resto del mondo e pensiamo che questa sia una forma di protezione che è anche un buon modo per reinvestire parte dei soldi che Banksy guadagna vendendo le sue opere. Questo è il nostro pensiero.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Grazie Dr. Porkas, allora adesso parliamo della mostra e delle opere. Che cosa Vi ha colpito, che cosa c'è d'interessante a Milano e cosa ci può insegnare Banksy?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: Abbiamo trovato molto interessanti le sue serigrafie perché anche noi stampiamo serigrafie. Poter osservare il lavoro di Banksy coi propri occhi, o comunque un lavoro che è stato approvato da un artista come lui è una cosa importante. Abbiamo avuto la possibilità di osservare nel dettaglio i retini che sono stati utilizzati, se li utilizza, capire che tipo di disegno è stato fatto, oppure se era una fotografia o uno <i>stencil</i> la base sulla quale poi ha lavorato. Per noi questa visita è stata molto importante dal punto di vista tecnico.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La mostra segue un filo conduttore? Tratta degli argomenti specifici o segue una continuità cronologica?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: La mostra inserisce Banksy nella scena della grafica e dell'arte Underground partendo dal Situazionismo del '68 francese. Ci sono alcuni lavori famosissimi realizzati all'Accademia di Belle Arti nel 1969 in cui compaiono poliziotti che brandiscono il manganello o la ragazza che scaglia un mattone... Dopo aver collocato con ironia un certo ambiente controculturale e aver accennato ad alcuni riferimenti ideologici che si sono sviluppati dopo la fine degli anni '60 vengono affrontati alcuni elementi della poetica di Banksy. Oltre soggetti che trattano l'antimilitarismo che è un argomento molto sentito da Banksy, sono esposte altre icone che lo hanno reso celebre, come i suoi onnipresenti topi. Animali sporchi e infestanti che vengono disprezzati dall'opulenta società borghese, ma che in realtà hanno uno stile di vita improntato alla condivisione e alla collettivizzazione. Il simbolo del topo per Banksy rappresenta una società capace di adattarsi a tutto ed è anche associabile alla figura del <i>writer</i>, perché come i roditori, i <i>writer</i> riescono ad intrufolarsi dappertutto, anche nei territori più ostici e nascosti della città. Anche il tema dell'anti-repressione viene ben affrontato. Banksy ha avuto un forte coinvolgimento nel movimento contrario alla guerra in Irak del 2003 e le sue opere sono state in grado di orientare l'opinione di un consistente numero di persone. Banksy ha donato numerosi lavori a quella causa. Altro tema trattato da Banksy in questa mostra è quello del consumismo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Non è il caso di farne o meno un santo, ma adesso che questo artista maneggia cifre da capogiro è immerso fino al collo nei controsensi del sistema dell'arte. Per come la vediamo noi, il suo modo di agire ed i suoi messaggi sono genuini, nonostante sia uno degli artisti più pagati. È anche molto apprezzabile per la sua scelta di reinvestire gran parte dei suoi guadagni in nuovi progetti, come la provocatoria costruzione di "The Walled Off Hotel", un albergo a Betlemme in territorio palestinese, di fronte al muro eretto dagli israeliani a Gerusalemme Est (In questo lavoro del 2017 Banksy si è dichiarato filo-palestinese, ma prima, nel 2015, aveva invitato tre artisti sionisti a partecipare al progetto di Dismaland ndTG). In quel palazzo sono esposte decine di opere, ma nella mostra al Mudec non c'è un reale approfondimento che descriva accuratamente queste realizzazioni spettacolari di Bansky. In una sezione della mostra si possono osservare questi tipi di interventi politici. Cosa che per noi è molto interessante. Il filo conduttore della mostra esiste e va al di là dei presupposti teorici e culturali di Banksy. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Oltre al Situazionismo e al <i>détournement </i>che fa cambiare significato a certi soggetti - Topolino diventa il torturatore di una bambina vietnamita - ci sono riferimenti anche a </span><span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Majakóvskij.</span></span><br />
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Cosa pensate del prezzo del biglietto d'ingresso?</span></span><br />
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: Riteniamo sia immorale far pagare 14 euro per vedere questa mostra. Non tanto perché si paga per accedere ad una mostra, ma perché inevitabilmente i ragazzini, i meno abbienti, che spesso sono i meno acculturati, e altri destinatari del messaggio di Banksy finiscono per essere allontanati da questo ambito. Eppure la grandezza di Banksy è proprio quella di farsi capire dal filosofo <i>segaiolo</i>, come dall'attento <i>clochard</i>.</span></span><br />
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che cosa avete capito dall'osservazione delle serigrafie?</span></span><br />
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: È stato fatto un attento lavoro di recupero di tutte le vecchie grafiche che Banksy aveva realizzato a <i>stencil</i> su muro e consapevolmente sono state riprodotte in serigrafia. I pezzi esposti non sono opere di Street art intesa come la si potrebbe concepire comunemente. La Street art è visibile e fruibile solamente in strada. In "A Visual Protest" ci sono <i>stencil</i> su tela, serigrafie che sono arrivate a conservare parte di quella "sporcizia" che si può notare sui muri, per quei soggetti che secondo lui andavano conservati in quel modo, pur essendo destinati ad altri spazi. L'accostamento dei colori e la loro resa su carta sono molto interessanti perché confrontarsi con altri stampatori è l'unico modo per potersi evolvere nel proprio lavoro. Osservare le stampe di Banksy per noi è stato un ottimo esercizio, quasi un workshop, sicuramente un momento di riflessione e di studio.</span></span><br />
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Se questa mostra è stata pensata e realizzata così bene, Banksy che motivo avrebbe di lamentarsi? Perché non riconoscerle un valore? Sempre che non sia anche questa affermazione una trovata di marketing...</span></span><br />
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: Non credo che Banksy sia venuto qui a Milano per visitare la mostra, ma non credo nemmeno che questo evento lo interessi minimamente. Probabilmente, è contrario a questa esposizione perché non è lui che ne ha pensato il percorso: è normale che un artista si muova così per disconoscere un progetto che non lo ha coinvolto. La sua importanza sta proprio nell'aver realizzato operazioni culturali come Dismaland, come ciò che ha fatto a New York o anche del suo film: </span></span><span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><a href="http://exit%20through%20the%20gift%20shop/" style="background-color: #cfe2f3;"><span style="font-size: large;">Exit Through The Gift Shop</span></a><span style="font-size: large;">.</span><span style="background-color: white; font-size: medium;"><span style="font-size: large;"> Le sue iniziative non sono passate attraverso curatori, ma sono operazioni autonome che costituiscono lavori di un certo livello. La mostra organizzata dal Mudec è di ottimo livello, </span><span style="font-size: large;">ma rientra nella categoria delle mostre, non nella categoria degli eventi pensati loro stessi per essere opere d'arte. Dismaland è stata pensata come un'opera d'arte. Se non si vuole considerare </span></span></span></span><span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;">Exit Through The Gift Shop un'opera d'arte è però vero che costituisce un documento importante perché è un saggio di riflessione filosofica per immagini sul concetto di arte contemporanea e sulla speculazione che c'è dietro a questo mondo.</span></span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Infatti, forse bisognerebbe riflettere ulteriormente anche su quello che rappresenta Banksy. Ad ogni modo, mi sembra di capire che valga la pena di fare un giro al Mudec per visitare questa mostra...</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: Sì, anche se sarebbe meglio riuscire a trovare qualcuno che vi faccia entrare gratis... 14 euro sono troppi e noi li abbiamo spesi solo per Banksy.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Era prevedibile che la mostra avrebbe avuto così tanto successo? O il suo successo dipende dal fatto che è stata organizzata a Milano?</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Dr.Porkas: Non era difficile indovinare che una mostra di Banksy avrebbe avuto successo. A Milano, come a Napoli o da qualsiasi altra parte: l'importante era che venisse fatta in una grande città con un numero di opere consistente. Banksy è la punta di diamante della Street Art, un movimento artistico che in questi anni suscita molto interesse, non solo tra il pubblico dei giovanissimi.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">TG: Io però ho la sensazione che la Street art, rispetto a quasi una dozzina d'anni fa quando era stata accolta al </span><a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2014/05/blu-al-pac.html" style="background-color: #fff2cc;">PAC</a>,<span style="background-color: white;"> abbia già raggiunto il suo apice di interesse tra il pubblico. Ultimamente, credo che abbia un po' stancato proprio per tutte queste regole e stereotipi che la rendono poi sempre un uguale a se stessa. Voi cosa ne pensate?</span></span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;">Dr.Porkas: </span></span><span style="background-color: white; font-size: large;">La nostra percezione del fenomeno è che l'operazione di normalizzazione che è stata fatta da parte delle istituzioni sia stato qualcosa di necessario. Tutte le forme d'arte partono da un livello di rottura profondo e completo nei confronti della tradizione e poi, in qualche modo, vengono inglobate da parte della cultura dominante. È normale che adesso questo destino stia toccando anche alla Street art. Siamo ad un punto di svolta: o la Street art saprà rinnovarsi, oppure sarà destinata a morire, così come l'abbiamo conosciuta noi street artist della prima ora. Quando un'idea funziona diventa di moda e finisce nelle gallerie d'arte, ovviamente cessa di essere un'espressione popolare per diventare "arte" e basta. Certo, la galleria è la fine della Street art, anche se ci sono modi assolutamente dignitosi di finire in galleria.</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: large;">TG: Questa mostra è dignitosa per Banksy?</span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;">Dr.Porkas: </span></span><span style="font-size: large;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">Sì. Venire a vedere questa mostra non significa </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">applaudire</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> il Comune di Milano che legifera contro i </span></span><i style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">writers, </i><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">ma avere la possibilità di conoscere più da vicino un artista di fama mondiale. Per il resto, noi crediamo che un treno dipinto illegalmente da un </span><i style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">writer</i><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> è sempre meglio di un treno grigio o che ha sulle fiancate la pubblicità delle mutande o delle marmellate, e di certo un </span><i style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms", sans-serif;">whole car</i><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"> è meglio di una mostra <i>chic</i> e costosa nella galleria più rinomata.</span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: large;"><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIW2F06ap9zJxJcLXSMwLulTGpKZQ5sTb3QGCCA5-7MjBTF_t9IJcRBgN8D-kg_wxcfqDjMTqpvhXP4j0m2q2kDltN8QHeaB_ZWAgARjIIKzRZEE7vWvqzeyzGpc0ZpmdJ0aHWLDN_VCc/s1600/Banksy_Official.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Mostra ufficiale di Banksy al Mudec" border="0" data-original-height="900" data-original-width="600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIW2F06ap9zJxJcLXSMwLulTGpKZQ5sTb3QGCCA5-7MjBTF_t9IJcRBgN8D-kg_wxcfqDjMTqpvhXP4j0m2q2kDltN8QHeaB_ZWAgARjIIKzRZEE7vWvqzeyzGpc0ZpmdJ0aHWLDN_VCc/s1600/Banksy_Official.jpg" title="Difficilmente si sarebbe riusciti ad organizzare una mostra su Banksy senza la partecipazione ufficiale dell'artista. " /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>TV Boy è del parere di Tony Graffio: difficile capire se la mostra del Mudec sia stata organizzata con la collaborazione dell'artista oppure no.</b></span></span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><br /></b></span></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><u>Tutti i diritti sono riservati</u></b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Via Tortona, 56, 20144 Milano MI, Italia45.4516914 9.161441700000068519.9296569 -32.147149299999931 70.9737259 50.470032700000068tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-18030839974849019422018-12-31T15:50:00.000+01:002019-01-14T17:23:20.692+01:00Il neurone della gratitudine (artisti e depressione) e il neurone-specchio (arte e linguaggio)<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"Il vero artista non lo trovi su Facebook." <a href="https://graffitiamilano.blogspot.com/2014/10/il-vero-artista-non-lo-trovi-su-facebook.html">Sante Egadi</a></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"La <i>routine</i> ammazza la gente, la cura è la creatività." Alex Flash Gordon</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><span style="font-size: large;">Partiamo da un paio di aforismi che ci possono far capire che ormai tutti si sentono artisti, un po' per ambizione, un po' per necessità di uscire da una </span><i><span style="font-size: large;">routine</span> </i><span style="font-size: large;">nella quale, prima o poi tutti finiamo per cadere e un po' per auto-terapia. Vogliamo sentirci speciali, avere un nostro pubblico che ci apprezzi e ci incoraggi a manifestare la nostra singolarità o la nostra eccentricità, anche se poi forse non stiamo davvero creando nulla di particolare. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><span style="font-size: large;">Ieri, sono stato ad Hangar Bicocca per visitare il grande villaggio di <a href="http://federicodeleonardis.tumblr.com/post/181546418547/mario-merz-allhangar-bicocca-consuntivo">igloo di Mario Merz</a> ricreato all'interno del bellissimo spazio espositivo milanese di Pirelli e ancor più ho capito che ciò che viene inteso come arte contemporanea spesso è soltanto una turba psichica che ci accompagna per tutta la vita.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">A questa stregua è comprensibile perché molti artisti oggi preferiscano farsi chiamare artigiani...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In questi giorni di festa, ho deciso di andare un po' controcorrente, anziché parlarvi di cose allegre ho pensato di proporvi un dialogo che ho avuto recentemente con un artista che è già comparso su <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/01/le-nuove-mirabolanti-avventure-di-alex.html">queste pagine</a> e affrontare in modo un po' alternativo e quasi ironico un argomento che generalmente si preferisce evitare, un po' perché a molti fa paura, un po' perché pochi riescono a parlare in modo distaccato dei propri problemi e delle proprie battaglie personali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Da tempo cercavo di parlare di <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/12/gordon-flash-leg-movimento-artistico-la.html">arte e pazzia</a>, ma in questo caso con Alex Flash Gordon abbiamo cercato di capire alcuni meccanismi della mente umana che hanno più a che fare con la depressione e gli alti e bassi d'umore cui molti di noi sono soggetti. Ne è scaturito un discorso che mi sembra interessante e a tratti abbastanza auto-ironico. Non è detto che in futuro non si possa riprendere, anche se col passare del tempo tutto quello che è stravagante diventa sempre più la normalità in cui tutti ci muoviamo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Sarà poi vero che i veri artisti non li trovi su Facebook? Personalmente, considero tutti coloro di cui parlo su questo blog degli artisti; alcuni fanno cose interessanti, altri forse meno, ma le loro storie sono tutte degne di essere raccontate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Poiché temo che l'anno prossimo potrebbe essere un anno difficile per molti, ho pensato di farmi rivelare da Alex qualche segreto da applicare per tecniche di sopravvivenza psicologica che ci permettano di affrontare qualsiasi tipo di problema la vita ci presenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Vi rivelo tutto qua di seguito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Buona lettura e buon anno nuovo. TG</span></div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz2Y4byLo6p6FwKsUXB9f3VCejKXgkhKFiw-WUm2o-NkX4yZBe11p50DQdXTX15jAg-3MWs2ciRAz4WjqI6zZWW2M2ix1uMxlk3dJyZN-o8IN43SotEGXJaax5sU0s6c9FPFsv3POQrUM/s1600/boule+a+neige+venezia+i.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" data-original-height="897" data-original-width="1100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz2Y4byLo6p6FwKsUXB9f3VCejKXgkhKFiw-WUm2o-NkX4yZBe11p50DQdXTX15jAg-3MWs2ciRAz4WjqI6zZWW2M2ix1uMxlk3dJyZN-o8IN43SotEGXJaax5sU0s6c9FPFsv3POQrUM/s1600/boule+a+neige+venezia+i.jpg" title="Il cervello è come una boule à neige di Venezia AFG" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Il cervello è come una <i>boule à neige</i> di Venezia afferma Alex Flash Gordon</b></span></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tony Graffio: Alex, cos'è il neurone della gratitudine?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Alex Flash Gordon: Semplice: nel cervello si attiva un neurone...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Possibile che sia uno solo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: No, effettivamente ti sto per raccontare quello che avviene in un'area del cervello che viene attivata dalla caffeina o dalle droghe; dal sesso o dal fatto che tu hai una gratificazione di qualche tipo. Basterebbe anche un <i>like</i> su Facebook... o su Instagram...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Basta poco, insomma...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Ci vuole un <i>feedback </i>della gratitudine... In poche parole, quando per esempio un artista vende un quadro, nel suo cervello il "neurone" si eccita e viene gratificato, ma poi quando questa eccitazione si esaurisce l'artista è nuovamente soggetto ad una nuova richiesta di gratificazione per cui nasce la necessità di fare qualcos'altro che provochi un appagamento al quale non sappiamo più rinunciare. In questo modo le sinapsi del cervello secernono</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> ormoni come dopamina e la serotonina che ci rendono felici; ma l'alternarsi di emozioni, se non vengono ben controllate, possono dare luogo a comportamenti patologici che ci rendono schiavi di un certo tipo di esperienze. Per questo molti artisti hanno costantemente bisogno di organizzare esposizioni, eventi e vivere altre occasioni per mettersi in mostra e focalizzare su di loro l'attenzione di pubblico, conoscenti e amici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Per un artista è difficile convivere con momenti che possono creargli delle emozioni che vanno dall'euforia alla tristezza che lambisce la depressione? È successo anche a te qualcosa del genere?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Eh sì, perché l'artista è molto soggetto a questa droga ormonale. L'aveva spiegato bene anche Christopher Bangle che è stato <i>chef designer</i> per la BMW dal 1998 al 2009. L'uomo dopo essere uscito dalle caverne ed essersi conquistato una casa, una barca o lo yacht, immagina di creare un'opera d'arte proiettandola nella sua mente e poi la realizza. La felicità è data all'uomo, e all'artista in particolare, dal raggiungimento del proprio progetto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: L'astrazione di un'idea che si può concretizzare, la realizzazione del proprio progetto, o forse anche di un sogno, ci rendono felici?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Accade esattamente così. Si tratta di un neurone che applica questa strategia del cervello fino a creare una dipendenza. Se tu non hai la consapevolezza di creare una certa rilassatezza rischi di diventare schiavo di questo processo e vivi nella depressione del momento di post-euforia che magari è di breve durata, perché la vendita di un quadro o l'apprezzamento di un tuo lavoro ha magari una collocazione insignificante nell'ambito dello svolgimento di una tua normale giornata. Oppure no, però senti molto forte la necessità di creare altre opere e dedicarti maggiormente all'arte per continuare in quel modo a ricavare soddisfazioni emotive che hanno un impatto chimico sul tuo organismo e ti diano un senso di realizzazione personale attraverso il tuo impegno artistico/professionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Questa dipendenza dalla gratificazione mi fa pensare che la causa del nostro stato d'animo è dovuta anche a quello che pensano di noi gli altri. Siamo così fragili?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Il nostro "neurone della gratitudine" ci fa comportare come se fossimo drogati; a volte basta solo un piccolo complimento ricevuto sui <i>social media</i> per alimentarlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Possibile che dipendiamo tutti da questa forma di eccitazione da realizzazione personale? O c'è qualcuno che è immune?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Hanno fatto degli esperimenti con i topi che sono stati alimentati con la cocaina; poi gli stessi topi sono stati alimentati con acqua e zucchero. I topi hanno scelto lo zucchero e questo ci ha fatto capire che lo zucchero dà più dipendenza della cocaina. Siamo tutti soggetti a dipendenza dagli zuccheri, pensiamo alla <i>brioche</i> al cioccolato... È un catalizzatore che agisce sui neuro-trasmettitori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Lo zucchero può renderci felici e compensare il fatto che quel giorno non abbiamo venduto un quadro o esposto i nostri "capolavori" in una mostra d'arte?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Lo zucchero può renderci felici allo stesso modo in cui un quadro può averci dato soddisfazione, anche solo per il fatto di aver immaginato una rosa in 3D nella nostra mente che poi dipingendola ci ha permesso di realizzare il nostro sogno. Dopo la creazione e la realizzazione però arriverà un momento di depressione, motivo che ci indurrà a creare qualcos'altro. Lo scopo diventa quello di continuare a creare per avere un riscontro della propria attività artistica. Si ottiene così il raggiungimento del proprio progetto e una soddisfazione che sollecita la continua richiesta delle sostanze chimiche alle quali il nostro cervello s'è man mano assuefatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: E nel momento che si arriva ad un blocco creativo c'è poi modo di uscire da questo stato di abbattimento e tristezza? Che cosa succede?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: In quel momento si è soggetti ad una patologia. Per uscirne bisogna poi intraprendere un percorso di meditazione e crearsi uno schema mentale in modo che vincere o perdere non modifichi la nostra qualità della vita. Altrimenti si diventa schiavi del dover produrre opere che potrebbero restare invendute e renderci ugualmente infelici; per non parlare della dipendenza dello zucchero, del sesso, della nicotina e di tutte le droghe immaginabili. Il cervello funziona grazie allo zucchero, c'è poco da fare, per cui va continuamente alimentato e gratificato. Se riuscissimo a meditare per due mesi su un'isola deserta riusciremmo a spegnere il neurone della gratificazione e dell'appagamento fino a diventare, non dico come i monaci zen, ma forse delle persone più equilibrate. È importante riuscire a dominarsi, altrimenti si verrà dominati dal "neurone". Il rischio è quello di essere manipolati. Ti faccio l'esempio dello <a href="https://www.youtube.com/watch?v=verL_bc-tI4">scienziato Stefano Mancuso</a> che ha studiato come le piante manipolano le formiche. Le piante non possono muoversi, se un parassita mangia le loro foglie allora decidono di mandare un segnale chimico alle vespe che arrivano e pungono il bruco e il bruco muore. Le piante danno il loro "nettare" alle formiche per farsi pulire il loro "giardinetto" e tenere alla larga gli altri parassiti. La formica si alimenta così di quel nettare prodotto dalla pianta e si dopa. È così che la pianta manipola l'insetto. È il caso delle orchidee che producono un loro nettare che contiene caffeina per far lavorare per loro i calabroni. In questo modo i calabroni si ricordano dov'è posizionata quella pianta, ma se i calabroni svolgono un lavoro scadente la pianta smette di somministrare loro caffeina. È interessante perché anche noi umani siamo manipolati dal caffè che ci tiene svegli e ci rende più attivi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Tutti gli artisti possono essere preda della depressione?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Molti artisti sono depressi. Il poeta in particolare è preda di questo vortice perché una poesia può creare un'illusione, però è anche vero che un grande artista in un momento di grande depressione può creare un'opera d'arte immensa riuscendo così a sfogare l'energia derivante da un abbandono o da una delusione d'altro tipo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Tu parli di questi argomenti perché li hai studiati, ma anche perché li hai potuti sperimentare sulla tua pelle; è vero? Come ne sei uscito?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: È così. La meditazione è una tecnica facile da praticare per noi artisti. Parlo soprattutto per chi si occupa di arti visive. Attraverso la creazione di un'opera come un film, una fotografia o un quadro si può ottenere velocemente un <i>feedback </i>di quello che stiamo facendo. Possiamo così avere un riscontro in tempo reale. Poi è importante avere sempre pensieri positivi, non arrendersi mai e credere in se stessi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Che cos'è la meditazione? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: La meditazione, o </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">la "Awerness" è consapevolezza di ciò che fai nel momento stesso che agisci. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Vivere nel tempo presente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Esatto. Nel qui e ora come dicono i monaci buddisti, o i guru dello yoga. Io osservo le persone e noto che la causa della loro mancanza di concentrazione deriva dall'uso smodato dei telefonini e dalle continue notifiche che arrivano su questi strumenti di comunicazione. Spesso chi vive in questo modo è troppo legato al passato o al futuro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Cosa bisogna fare per ritrovare il proprio equilibrio psichico?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Il trucco è quello di fermarsi e ragionare sul momento presente, concentrandosi sul qui e ora. Facciamo un esempio: se avessimo partecipato ad un corso di degustazione del vino sapremmo assaporare pienamente le sue qualità, dal colore al profumo, al retrogusto. Allo stesso modo dobbiamo essere capaci di assaporare la nostra esistenza. Esporrò un altro esempio che può farci capire come la nostra attenzione debba essere sempre migliorata ed educata per vivere in maniera più consapevole ogni istante della nostra giornata. Per i giapponesi, la cerimonia del tè non serve a prendersi una pausa, ma ad affinare i 5 sensi e la coscienza di sé. Quando si versa il tè si può sentire il profumo di questa bevanda che cade gorgogliando nella tazza; quando si appoggia la tazza alla bocca si sente al tatto la finezza della porcellana e la temperatura del contenitore e poi si valuta il colore del tè, oltre che il gusto. Bisogna avere una percezione completa di quello che si sta facendo. Usare i 5 sensi ci aiuta a meditare. I 5 sensi ci servono in ogni attività che pratichiamo, anche in quelle in cui pensiamo sia solo coinvolta la vista e l'udito, come accade nel prodotto cine-televisivo e nella <i>timeline</i> del <i>software</i> di montaggio video, ad esempio. Quando riusciamo a farci coinvolgere totalmente da quello che viviamo, allora sì che potremo dire di avere avuto il giusto impatto nella realtà e potremo dire d'essere stati effettivamente lì nel qui e ora</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">perché di quello si tratta</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">. Memorizzare il momento presente. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Come diceva Leonardo da Vinci, il tempo non esiste: "</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente.". </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Se noi non riusciamo a vivere il tempo presente non siamo mai esistiti perché non possiamo avere memoria di quello che abbiamo vissuto.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Giusto. Credi che in futuro tutto verrà filtrato dalle macchine o potremo ancora provare sulla nostra pelle certe esperienze?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Un giorno, probabilmente, ci saranno delle macchine con algoritmi capaci di riconoscere il rumore del vento e magari saranno sensibili anche al tatto e al gusto, oltre che alla vista e all'udito. Le telecamere diventeranno intelligenti e saranno in grado di predire le nostre indicazioni, ne ha parlato anche un film del 2013 come "Her", dove si vede il protagonista muoversi con un auricolare nell'orecchio per stare sempre in contatto con un computer col quale interagisce in tutto e per tutto. Altro non è che Google con il suo sistema predittivo. Ormai, tutti i comandi viaggiano via audio per esprimere ciò che vogliamo. Ma torniamo al qui e ora e ricordiamoci che l'ascolto è la cosa più importante: poche persone ci ascoltano davvero. Nel dialogo c'è sempre un io e un Super-io che prevalgono su ogni discorso, cosa che ci rende impossibile una conversazione bilaterale col nostro interlocutore. Bisogna sempre trovare la connessione giusta per comunicare efficacemente. Se vogliamo parlare d'arte dobbiamo essere in presenza di qualcuno che si interessa d'arte, ma se ci troviamo di fronte qualcuno che si interessa di cinema o di calcio non si effettuerà questa connessione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Apparentemente, tutti sembrerebbe che si interessino sempre più al cinema, alla fotografia, alla musica e all'espressione artistica. Sembra che tutti leggano meno, eppure si presenta prepotentemente ad ognuno l'esigenza di essere competenti, anche se più superficialmente, in varie materie. Perché? Abbiamo più tempo libero o siamo più coscienti che dobbiamo prestare più attenzione verso le cose belle e quello che ci fa stare bene?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Il problema sta nel linguaggio ed il linguaggio dipende dalla nostra cultura e la cultura ce l'hai se hai letto almeno 10'000 libri. Se invece non hai cultura vale la regola del geroglifico. Ecco perché funzionano bene i video. Ormai anche se compri una lavatrice non leggi le istruzioni su un libretto, ma guardi il <i>tutorial</i> su youtube. Il futuro di adesso è nel telefonino e nei suoi contenuti. È più semplice e più diretto trarre da lì le informazioni che ci servono, anche perché si attivano quei famosi neuroni specchio che sono poi quelli che ti permettono di immedesimarti in qualcun altro. Quando vai allo stadio e vedi il giocatore che sta per tirare il pallone in porta, tu sei il giocatore grazie al neurone-specchio. Già un bambino appena nato ha il neurone-specchio, cosa che puoi facilmente verificare quando apri e chiudi la mano mostrandogliela e ti accorgi che anche lui fa la stessa cosa. Se gli parlassi non ti capirebbe perché non ha ancora un linguaggio ma grazie al "neurone" che trasmette il segnale da visivo a meccanico la comunicazione diventa possibile. Stessa cosa quando lo spettatore allo stadio muove le gambe come se corresse in campo. La gente va allo stadio per questo: per vivere l'emozione del giocatore che è in campo.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Anche a teatro si verifica questo <i>transfer</i> tra il pubblico e l'attore?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Certo, anche a teatro e al cinema. Anzi, in questi ambienti immersi nel buio è ancora più semplice vivere un'esperienza coinvolgente. È questo che vogliamo vivere: un'esperienza al di fuori della nostra vita.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Certo, perché in una vita sola è impossibile vivere tutti i tipi d'esperienze.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Il cinema, se il film è fatto bene, riesce a darti un'emozione vera e ti trascina dentro la storia. Io a volte mi giro per guardare la gente intorno a me e vedo nei loro volti lo stupore, l'ambizione, l'allegria, la tristezza ed anche a me in certi casi viene da piangere o da ridere perché il film </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">in quell'ora e mezza</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> mi trasmette molte emozioni.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Alex, ma tu come hai scoperto tutte queste cose sui neuroni e su come funziona il cervello umano? Hai fatto degli studi specifici o dipende da un tuo particolare interesse sul linguaggio?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Semplice: basta andare su youtube e visitare il canale degli scienziati che si chiama <a href="https://www.youtube.com/user/TEDxTalks">TEDx</a>, scegli argomenti di neuroscienze e ti parleranno degli scienziati in lingua inglese, ma avrai dei sottotitoli che ti spiegheranno tutto. Questa mattina ho ascoltato un video che raccontava che il futuro non sarà degli algoritmi perché un algoritmo non può avere un'idea, ma può darti solo delle risposte. L'algoritmo non è creativo perché ha una sua logica scritta. L'algoritmo non è in grado di distinguere una faccia. Se fai una faccia composta da pomodori e zucchine l'algoritmo non sa se quella è una vera faccia oppure no, mentre noi sappiamo che quella è una composizione che sembra una faccia.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Le idee scaturiscono dall'irrazionalità, la mente umana è irrazionale e per questo è capace di produrre arte.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Puoi consigliarci qualche altra tecnica per combattere la depressione e aumentare la consapevolezza del sé?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Basta respirare. Hai presente quando uno va in apnea che cosa succede? Fa iperventilazione e in quel momento si concentra sul respiro. Con 3 o 4 minuti di iperventilazione la mente si scarica. Hai presente Venezia con la neve?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Sì.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Bene, adesso ribalta la palla e rigirala, tutta la neve fluttuerà nel vetro per ricadere in mare. Il nostro cervello funziona allo stesso modo, è bombardato da pensieri, ma poiché il <i>multitasking</i> per noi non funziona dovremmo essere come una torcia che illumina la notte. Respirando profondamente la mente si libera dei pensieri in più e va in uno stato di rilassamento e finalmente sì, potrai combattere 100 nemici in un giorno, ma sempre uno alla volta... Bisogna concentrarsi su un solo problema, lo si distrugge e poi se ne affronta un altro e via di seguito. Non si possono combattere 100 avversari alla volta; neanche un campione di Kung fu può fare una cosa del genere. Se hai troppi nemici, quelli non muoiono e combattono sempre contro di te, la soluzione è di combattere i problemi prendendoli singolarmente. Non bisogna mai perdere il punto della situazione, mai farsi distrarre da altri fattori.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Nelle arti orientali il punto è quella zona sotto l'ombelico di 4 centimetri dove concentrare la mente e di quello si tratta. La soluzione è fare una cosa alla volta ma fatta bene.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Sei un cineoperatore con l'<i>hobby</i> della psicoanalisi?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Sì.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La gente lo sa?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: No. Perché tengo un profilo basso.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ho capito. Volevo chiederti un'ultima cosa. L'arte nasce dalla sofferenza?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Assolutamente sì. Posso citare un mio caso personale: ho subito un abbandono e così mi sono messo a dipingere tutta la casa. Ho usato il compressore ed ho dipinto tutte le pareti creando un panorama tridimensionale che partiva dal blu di un'alba e arrivava all'arancione del tramonto. All'interno di questo panorama ho anche inserito delle luci al neon verdi, gialle e blu. Una mia vicina, in via Candiani, mi ha perfino chiesto se avevo parcheggiato in casa un UFO... Allora l'ho invitata da me a vedere la situazione. Quando ho aperto la porta le ho acceso il neon verde, lei ha tirato un gran sospiro per l'emozione. In effetti, la casa era molto particolare, era davvero diventata una scenografia. Fare una cosa del genere per me è stato un atto liberatorio. Da lì ho iniziato a dipingere anche <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2015/05/lultimo-supereroe-di-milano-e-un.html">le moto</a> e <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2014/08/veicoli-con-colorazioni-speciali.html">le macchine</a>. Poi, non mi sono più fermato perché fare qualcosa di creativo mi piace, mi fa sentire bene e va a compensare quel neurone dell'appagamento che vuole gratificazione.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Molta gente pensa d'essere creativa e fa cose banali, però...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">AFG: Non importa, la liberazione viene comunque da dentro. Prendiamo Pollock; non sarà mica un pittore? Però si vede che era un uomo con delle energie da scaricare. Pensiamo a quello che diceva Picasso: "</span><span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">A 12 anni dipingevo come Raffaello, però ci ho messo tutta una vita per dipingere come un bambino"</span></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;">. Perché il bambino è creatività allo stato puro. </span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il mio guru, <a href="https://www.youtube.com/channel/UCytUBP0wf2cAz82ioPfuH7Q">Gennaro Romagnoli</a>, dice una cosa molto interessante a proposito dell'arte: noi siamo <i>Top-down</i>. Molte volte noi non vediamo quello che non siamo programmati a vedere, ma un bambino che ha un'attenzione sensoriale invece è <i>Botton-up</i>, questo vuol dire che lui è in grado di stupirsi di fronte ad un tramonto con i corvi che volano nel cielo. Tutto lo affascina perché il bambino non è programmato come noi umani che abbiamo le nostre cose da fare nel corso della giornata, lui è libero.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Eh sì, oltre che manipolati siamo programmati, vero: ma non tutti. Avrei anch'io delle esperienze al riguardo da raccontare. Forse, un giorno le pubblicherò... Il bambino in qualche modo è avvantaggiato perché non ha nemmeno costrizioni culturali.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Andy Warhol diceva che siamo polarizzati. Dobbiamo stare attenti anche al meccanismo dell'auto-programmazione per il quale da soli stabiliamo ciò che dobbiamo fare ogni giorno e vediamo così solo quelle priorità, senza far caso alla natura e a tutto quello che ci circonda, ma esula dai nostri interessi auto-indotti.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Vuoi dirmi qualcos'altro? Magari riferito alla tua arte?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: L'altro giorno ho comprato una gamba nuova, l'ho montata sulla moto, poi sono andato al cinema, ma quando sono uscito ho scoperto che me l'avevano rubata... Ma ci sta, va bene anche questo, fa parte del gioco.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Era quella trasparente con dentro i led?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: No era un bella gamba, antica, aveva almeno 30 anni, molto <i>stilosa</i>. Le avevo messo un calzino corto a rete, era diventata molto sexy.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Te l'hanno rubata perché arrapava troppo?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Eh, sì era fatta di una bella plastica, me l'aveva venduta il mio fornitore abituale di gambe che vende calze da più di 50 anni. Pensa che una volta le grandi agenzie preparavano delle campagne pubblicitarie bellissime per i maggiori produttori di calze, c'era Sissy, Golden Lady, Omsa...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Andremo a intervistare anche chi ti fornisce tutte queste bellissime gambe allora. Sei d'accordo?</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Certo, sai che belle cose che ci sono ancora in quel posto? Sembra una Piccola Bottega degli Orrori. È un negozietto in una zona che conosci bene, di fianco ad una pasticceria siciliana, è così antico che bisognerebbe girare un film anche sul proprietario... una persona molto colta e intelligente; pensa che ha ancora tutti i cartelli pubblicitari di tutte le campagne di più di 30 anni fa.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Le gambe sono bellissime!</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AFG: Piacciono a tutti: le gambe sono i piedistalli delle donne.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdwG4Xbz0_QmcDccfgzG_ExVVD1U7sR74AJ73ZgU-Ay3M96f4AOfl4_e938TlRk_tkt7SmF76l3fFUstGmKjlFUAyqtHeMQ6M3K3RWUr4ifHIovwfmim4pczFPAsV1-ERDWgHtuh024v0/s1600/Alex+Flash+Gorson+con+gamba+e+led.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Alex Flash Gordon e la gamba che gli è stata rubata." border="0" data-original-height="643" data-original-width="1000" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdwG4Xbz0_QmcDccfgzG_ExVVD1U7sR74AJ73ZgU-Ay3M96f4AOfl4_e938TlRk_tkt7SmF76l3fFUstGmKjlFUAyqtHeMQ6M3K3RWUr4ifHIovwfmim4pczFPAsV1-ERDWgHtuh024v0/s1600/Alex+Flash+Gorson+con+gamba+e+led.jpg" title="Alex Flash Gordon e la gamba che gli è stata rubata." /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Alex Flash Gordon e la gamba che gli è stata rubata.</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><u>Tutti i diritti sono riservati</u></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Bovisa, Milano MI, Italia45.505578799999988 9.159179300000005245.48332229999999 9.118838800000006 45.527835299999985 9.1995198000000045tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-15157311165207019632018-12-24T09:10:00.000+01:002018-12-24T09:10:01.004+01:00Andrea Bertola, spiritualità del lavoro e birra artigianale in una "public house" cuneese<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">“Bisogna proprio che la vita sociale</span><span style="background-color: white;"> sia corrotta</span><span style="background-color: white;"> fino al midollo se gli operai si sentono a casa</span><span style="background-color: white;"> loro in fabbrica quando scioperano e ci si sentono estranei</span><span style="background-color: white;"> quando lavorano. Dovrebbe essere</span><span style="background-color: white;"> vero il contrario.” Simone Weil</span></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqVotN2HHmmj5sKxlSnYTMHh-4ZU0yKRbjeokGQ1QmIBJ8U_LqtvOgAuvh1Z1KjgDy69nAWQfIfB1M6IgRXwBUtIKdJGKQRhxJTVB01Y3NNSo9unhxo3_cWDbCwf2Ahv73yU4yemBMvEU/s1600/Beertola+public+house_3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Beertola, Cuneo Cappella del Sacro Cuore" border="0" data-original-height="683" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqVotN2HHmmj5sKxlSnYTMHh-4ZU0yKRbjeokGQ1QmIBJ8U_LqtvOgAuvh1Z1KjgDy69nAWQfIfB1M6IgRXwBUtIKdJGKQRhxJTVB01Y3NNSo9unhxo3_cWDbCwf2Ahv73yU4yemBMvEU/s1600/Beertola+public+house_3.jpg" title="Beertola, Cuneo" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: trebuchet ms, sans-serif;"><span style="background-color: white;"><b>Beertola ha ristrutturato l'interno della Cappella del Sacro Cuore a Cuneo</b></span></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Ci sono degli imprenditori illuminati che, oltre a sviluppare un'attività artigianale etica e avere a cuore la qualità e la genuinità del prodotto, si preoccupano di agevolare la diffusione delle arti e della cultura per creare un crocevia di incontri e di scambio di pensieri e idee, perché anche la bellezza può aiutarci ad uscire da un periodo economico difficile. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Per questo ho voluto incontrare Andrea Bertola e visitare un pub molto particolare con circa 100 posti a sedere ricavato in uno storico palazzo di Cuneo (l'ex-cappella Sacro Cuore è stata utilizzata fino ai primi anni 2000 e poi sconsacrata) che adesso ospita mostre d'arte, concerti dal vivo e incontri culturali di vario tipo, oltre a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro di categorie di giovani in situazioni di vita svantaggiata.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Circa un paio d'anni fa, all'apertura della birreria-ristorante Beertola venne fatta una proposta al Comune di Cuneo per far diventare questo spazio un punto d'aggregazione dove potessero circolare interessi diversi per la musica, l'arte e la cultura. Al martedì si esibiscono gruppi musicali dal vivo, mentre i muri del locale vengono offerti per un periodo di circa un mese agli artisti della zona, ma anche a coloro che arrivano da altre località, in quanto fino a poco tempo fa, a Cuneo, non c'erano molte possibilità di essere ospitati in vere e proprie gallerie d'arte, così Andrea Bertola ed i suoi soci (Beertola è un'azienda di azionariato diffuso) hanno pensato di rendere questa opportunità più leggera e semplice. </span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Andare in birreria offre così anche la possibilità di vedere dei quadri, dipinti o fotografie sempre diversi e conoscere nuovi artisti. Questa scelta può diventare uno stimolo per i giovani, per interessarsi a cosa accade intorno a loro e approfondire un discorso che va oltre il momento conviviale. Beertola ha ospitato convegni di banca etica e finanza etica; quattro incontri di filosofia sull'etica del lavoro e altri eventi di questo tipo. Questa birreria di Cuneo che si è ispirata al progetto di </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Adriano Olivetti </span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">sta diventando sempre più una piccola officina della cultura poiché il lavoro non può essere considerato soltanto come quell'attività che si svolge tra un week-end e l'altro, ma dev'essere un elemento di continuità con l'esistenza che permetta al lavoratore di crescere e di sviluppare i suoi talenti. le sue qualità e di avere un senso di sé e di appartenenza al luogo dove si trova. TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz-LJORDQDwE5dWtk704WLGOpe6Lj_CAsynQ7hPXOKCtNt21Gc4N_UFUl9261Dee39g3OE8aSaKZ4NoTladgFmKvELPCpUzZIprTcYnhl81O2WZOFt7k9s53F4oEJ25XtCoxr0EmsCaXM/s1600/Beertola_Andrea+Bertola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Beertola, Andrea Bertola, Beertola, Beertola, Beertola" border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz-LJORDQDwE5dWtk704WLGOpe6Lj_CAsynQ7hPXOKCtNt21Gc4N_UFUl9261Dee39g3OE8aSaKZ4NoTladgFmKvELPCpUzZIprTcYnhl81O2WZOFt7k9s53F4oEJ25XtCoxr0EmsCaXM/s1600/Beertola_Andrea+Bertola.jpg" title="Andrea Bertola, 41anni, Mastro Birraio da più di 20 anni" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Andrea Bertola, 41anni, Mastro Birraio da più di 20 anni</b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Tony Graffio intervista il Mastro Birraio Andrea Bertola</u></span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tony Graffio: Ciao Andrea, raccontami chi dei e cosa fai.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Andrea Bertola: Mi chiamo Andrea Bertola, ho 41 anni e sono un mastro birraio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Dove hai studiato per diventare mastro birraio?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Alla fine degli anni '90, intorno al '97/'98, avevo vent'anni e sono andato a bottega da <a href="https://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2016/07/18/news/teo_musso_investe_sullantica_cascina_e_apre_luniversit_dei_mastri_birrai-144410820/">Teo Musso</a> che è un mastro birraio molto conosciuto (Baladin). Dopo di che sono andato in Belgio dove ho approfondito le mie conoscenze in alcuni birrifici storici, come De Dolle, Cantillion, La Brasserie à Vapeur e via così. Al ritorno dal Belgio sono riuscito a trasformare questa passione in un lavoro realizzando un piccolo laboratorio in un locale di montagna, a Vernate, laboratorio tuttora esistente. Lì è nato il <a href="https://www.birrificiotroll.it/">birrificio Troll</a> di cui sono il mastro birraio. Oltre a produrre a mio nome, Beertola, faccio le birre marchiate Troll.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Produci anche per qualcun altro?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Ho fatto delle consulenze per terzi in Italia e all'estero, tra cui il Birrificio Sant'Andrea, Maltus Faber a Genova.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Questo locale nel quale ci troviamo, in via Monsignor Dalmazio Peano 8/b, da quanto tempo esiste?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Abbiamo aperto questa birreria il primo agosto del 2016. Era una chiesa sconsacrata da 10 anni completamente in disuso. L'idea è stata quella di rivalorizzare questo posto pensando ad un progetto che unisse il cibo alla birra artigianale, più una serie di correlati culturali che vanno dall'inserimento lavorativo di persone che arrivano da situazioni particolari e da aspetti più culturali che vanno dalle mostre d'arte ai concerti dal vivo ogni settimana. Una parte dei lavori di ristrutturazione l'abbiamo fatta noi per rendere questo spazio un locale pubblico; mentre un'altra parte dei lavori è stata fatta dalla proprietà che non siamo noi.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Chi ha scelto l'arredamento?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Tutto l'arredamento, l'impianto di insonorizzazione, luci, colori e l'organizzazione degli spazi l'ho fatta insieme a degli amici architetti che mi hanno aiutato in questo lavoro.</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La società è tua o ci sono altri soci?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Siamo più soci con quote uguali per tutti. L'idea iniziale era quella di porre buone basi per il futuro.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9PtB-epggrtGLioh3g8a35VSzVJrOknzfje_Uua1WDoy0Mf6nMM-WxWXxGDzOF-mrLeQWOJspmMADCTM8X4QiOWKhUWmxLd6y0JxzDtU8qzueneLWCJLEOzNYWWMTkKl7Q6nypKHJqfg/s1600/Beertola.Andrea+al+bancone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Andrea Bertola al bancone di Beertola, a Cuneo in via Monsignor Dalmazio Peano 8/b" border="0" data-original-height="467" data-original-width="700" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9PtB-epggrtGLioh3g8a35VSzVJrOknzfje_Uua1WDoy0Mf6nMM-WxWXxGDzOF-mrLeQWOJspmMADCTM8X4QiOWKhUWmxLd6y0JxzDtU8qzueneLWCJLEOzNYWWMTkKl7Q6nypKHJqfg/s1600/Beertola.Andrea+al+bancone.jpg" title="Andrea Bertola al bancone di Beertola, a Cuneo in via Monsignor Dalmazio Peano 8/b" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;">Andrea Bertola al bancone di Beertola, a Cuneo in via </span><span style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif; text-align: justify;">Monsignor Dalmazio Peano 8/b</span></b></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Iniziamo a parlare di birra. Che birre propone il tuo marchio?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Le birre attualmente presenti si rifanno tutte al panorama belga, tranne una; d'altronde la mia formazione è quella. Abbiamo una <i>blanche</i> classica speziata con coriandolo e buccia d'arancia, poi abbiamo una <i>blonde ale</i> di base che è molto simile alle <i>blonde</i> monastiche, poi andando sulle <i>dubbel</i> abbiamo una birra ambrata sui 7,5°, si tratta di una birra abboccata molto morbida. Saliamo di gradi e troviamo una <i>tripel, </i>siamo al limite di 10° alcolici, è una birra chiara dry, con un finale secco. Infine, abbiamo una birra che s'ispira di più alle tradizioni inglesi, un vino d'orzo. Una <i>barley wine</i> dai 13 gradi alcolici con una maturazione molto lunga: oltre due anni. Il nome vini d'orzo non deve trarci in inganno in quanto queste sono birre in tutto e per tutto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Per arrivare a queste ricette hai dovuto attraversare un cammino lungo fatto di prove e tentativi, oppure fin da subito sei riuscito ad arrivare al tipo di prodotto che ti eri prefissato?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Per questo progetto sono riuscito fin da subito ad ottenere quello che volevo perché sono birre che fanno parte di una mia esperienza ventennale nel settore. Ho ipotizzato le ricette e dopo averle eseguite, nel 90% dei casi sono arrivato al risultato finale più o meno che avevo pensato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ti reputi soddisfatto?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Molto soddisfatto, in particolare della Metta (belgian dubbel)</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"> e della Sattva (belgian tripel)<i>. </i>Queste birre, a detta di alcuni giudici che arrivano dal Belgio, a livello stilistico sono perfette. Mentre la Karuna (barley wine), ha avuto riconoscimenti su quasi tutte le guide nazionali, è una delle migliori birre d'Italia, quindi meglio di così...</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0987-EimDfQGUQmW4bQZIzcNGbK0WX51NSPBTCIwxHX_uFO2RzwKi4Mtl2HrJOwiSwqGLrfnC_gfC6rQ6GaHYo5wzz0qCXRH5WTv5lRKxhLSoG-ZtOx_BRF0ZKwr87hKFYhz3DqLgv7s/s1600/Beertola_birre2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Birre di Beertola" border="0" data-original-height="467" data-original-width="700" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0987-EimDfQGUQmW4bQZIzcNGbK0WX51NSPBTCIwxHX_uFO2RzwKi4Mtl2HrJOwiSwqGLrfnC_gfC6rQ6GaHYo5wzz0qCXRH5WTv5lRKxhLSoG-ZtOx_BRF0ZKwr87hKFYhz3DqLgv7s/s1600/Beertola_birre2.jpg" title="Metta, Sattva, Karuna" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Il parere di Slow Food sulle birre di Beertola</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Cosa pensano dei tuoi prodotti i concorrenti presenti sul territorio?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Tra i colleghi, anche per gli anni di lavoro, sono abbastanza stimato e mi cercano, soprattutto quando c'è bisogno di una mano per risolvere qualche problema; d'altronde in 20 anni di lavoro ho visto tutto quello che può accadere in un birrificio. Chiaramente, anche se c'è un buon livello di vicinanza siamo tutti <i>competitor, </i>per cui alla fine...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Collaborate anche se siete concorrenti?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Un po' sì, il segmento di mercato è questo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Non ho trovato le tue birre in vendita a Milano. Le proponete solo qui o c'è modo di acquistarle altrove?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: La distribuzione per il momento non è molto capillare, questo anche per una mia scelta personale perché preferisco che le persone vengano qui nel locale e che piano piano conoscano la birra partendo da qua e poi, magari, che arrivi anche altrove. Non sono così fanatico della distribuzione, anche per tutto quello che la distribuzione implica: trasporti e problemi di tutti i generi. Anche nel Medioevo la birra veniva fatta per il borgo e per essere consumata sul posto. Fino a quel momento era un progetto sostenibile; quando i birrai iniziano a portare la loro birra ovunque iniziano ad esserci dei problemi correlati che per me sono un po' più difficili da risolvere. Io preferisco farne un po' meno, ma molto buona in modo che se vuole la gente viene qua la consuma e poi si porta qualche bottiglia a casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Quanta birra produce Beertola?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Produciamo 500 ettolitri all'anno. 50'000 litri circa per tutti i tipi di birre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La ricerca degli lieviti è stata difficile?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Per un birraio di stile belga il lievito è tutto. Mentre in Germania, in UK e negli USA le birre sono fatte dalle materie prime, orzo e luppolo, in Belgio il re indiscusso della birra è il lievito e quindi queste birre hanno una selezione di lieviti molto particolare e ricercata che aiuta ad ottenere il prodotto finale. I nostri sono tutti lieviti selezionati da un laboratorio italiano che lavora su ceppi che provengono dai monasteri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Dove si trova il vostro laboratorio di produzione?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Il laboratorio è a Vernate, lì produco sia per me che per Troll.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Fermenta tutto nell'inox?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Sì, usiamo tutto inox. Non usiamo il legno, anche se abbiamo delle ricette che potrebbero andare bene per quel materiale. Stiamo ancora lavorando sull'acciaio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Il marchio e la grafica del marchio come l'avete scelta?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Il marchio è di una semplicità estrema: è il simbolo dell'infinito ripetuto molte volte: la lemniscata ha dato origine ad una ruota intorno al nostro nome ed al simbolo stesso dell'infinito. L'ha ideato uno studio di Milano che si chiama Visualmade, tra l'altro tra i fondatori di questa azienda c'è una ragazza di Savigliano che ormai si occupa di grafica e di <i>marketing</i> ad altissimo livello. In ragione di un'amicizia storica abbiamo creato insieme il nostro logo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Beertola che progetti ha per il suo futuro?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Non vogliamo crescere tanto in produzione, ma variare tantissimo le tipologie di prodotto spostandoci in parte su alcuni stili storici come le <i>porter, </i>le birre balcaniche o su quegli stili un po' più ricercati. E poi sicuramente ci sarà qualche sviluppo sulle birre in legno e le <i>farmhouse </i>e le birre belghe più tradizionali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Cosa sono le birre balcaniche?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Le <i>porter</i> balcaniche sono birre scure molto forti, di norma sugli 8-9 gradi che ricordano toni di legno molto marcati perché fanno alcune maturazioni in botte. Erano birre che tradizionalmente erano prodotte per lo zar nel periodo austro-ungarico. Erano birre di altissimo livello, mentre il popolo beveva il <i>kvass </i>o la birra di pane.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Per l'acqua cosa fai?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Non faccio nessun trattamento perché l'acqua che utilizziamo a Vernante è di sorgente con una durezza media in gradi francesi ed è adatta ad essere utilizzata per qualsiasi tipo di birra. Non c'è bisogno di fare trattamenti di correzione o desalinizzazione la usiamo tale e quale come sgorga dalla sorgente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: A quanti metri è la sorgente?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: L'acqua sgorga a circa 1200-1300 metri, mentre lo stabilimento è a 980 metri sul livello del mare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Non è troppo in alto la sorgente?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: La nostra acqua ha la durezza giusta. Si può dire che l'acqua di sorgente non è a tutti i costi una garanzia per una buona acqua, però le acque di sorgente che normalmente hanno durezze medie sono indicate per produrre tutte le tipologie di birra e non necessitando di trattamenti di nessun tipo sicuramente renderanno il prodotto finale molto più leggero e digeribile. Non dimentichiamoci che il 94% di una birra è acqua e che l'acqua è fondamentale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Dev'essere una sorgente particolare perché a quell'altezza normalmente c'è poco calcare, vero?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Noi utilizziamo l'acqua che viene incanalata in una falda leggermente calcarea, tra l'altro tocca anche delle falesie di roccia che sono famose per essere calcaree. A seconda del periodo dell'anno l'acqua si arricchisce di sali in modo da avere 10-12°di durezza francese ed essere ideale per fare più o meno tutti gli stili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La vostra birra è biologica o può essere considerata tale?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Io mi rifaccio tantissimo a quello che dice Carlin Petrini perché ho lavorato con lui. È buono, pulito e giusto, quando si parla di birra artigianale è fondamentale. Se non selezionassimo accuratamente le materie prime per la birra artigianale faremmo solamente un lavoro a metà. Se utilizzi un malto pieno di glifosato o pesticidi, alla fine quegli elementi passano nella birra che bevi. Le nostre birre non sono certificate biologiche, ma stiamo molto attenti alla selezione dei fornitori e cerchiamo di privilegiare chi ci garantisce che i loro prodotti arrivino dal territorio europeo e non vengano trattati con pesticidi e che siano coltivazioni quanto meno integrate. A tratti utilizziamo proprio prodotti biologici, ma non su tutte le birre. La nostra <i>blonde ale </i>(Upekkha) invece è completamente senza glutine. Sto affrontando un discorso per offrire una buona birra anche a chi soffre di celiachia. Infatti adesso, anche la nostra cameriera Giulia adesso può bere tranquillamente la nostra birra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai mai prodotto il sidro? Oppure l'idromele?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">AB: Sì, sia di mele che di pere con un progetto che curavo precedentemente quando lavoravo per una consulenza in un birrificio nel carcere di Saluzzo. Il progetto si chiamava "Pausa-caffè", mentre il sidro di pere si chiamava "Speriamo". I sidri iniziano a trovare una penetrazione nel mercato abbastanza interessante; l'idromele invece è una bevanda molto più ricercata di cui non mi sono ancora interessato.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXhIQWzPZ0uQVx1pzrss2MzshJUMqtAqCBV1cH419Ka6b0A-rYGQjrzQAV1D1mNcCl9aKftF-u1D3cRfFar1zhutR1ekvcvML9pq4E7hnsvTLd-Y_dhHIbAsRl5TrmLJNU4rSbTqbIPdI/s1600/Beertola_4+Daniel+Tummolillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Daniel Tummolillo" border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXhIQWzPZ0uQVx1pzrss2MzshJUMqtAqCBV1cH419Ka6b0A-rYGQjrzQAV1D1mNcCl9aKftF-u1D3cRfFar1zhutR1ekvcvML9pq4E7hnsvTLd-Y_dhHIbAsRl5TrmLJNU4rSbTqbIPdI/s640/Beertola_4+Daniel+Tummolillo.jpg" title="Da Beertola è in corso una mostra di serigrafie di Daniel Tummolillo" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Da Beertola è in corso una mostra di serigrafie di <a href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/06/riscoprire-il-valore-della-serigrafia.html" style="background-color: #fff2cc;">Daniel Tummolillo</a></b></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: x-small;"><u><b>Tutti i diritti sono riservati</b></u></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Via Monsignore Dalmazio Peano, 8, 12100 Cuneo CN, Italia44.38470478224896 7.544386822278283944.383995782248959 7.5431263222782841 44.385413782248961 7.5456473222782838tag:blogger.com,1999:blog-534728004617429023.post-79468873159787383702018-12-22T16:04:00.002+01:002018-12-22T23:29:03.365+01:00Reality '80 (La realtà degli anni '80 secondo Enrico Bertolino)<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">"All'epoca forse non tutti se ne sono accorti, ma noi che abbiamo visto gli anni '80 potremmo narrare cose che voi umani non immaginereste nemmeno. Quello è stato il miglior decennio che abbiamo conosciuto." TG</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Il decennio 1980-1989 è stato un periodo felice? Migliore di oggi? Può essere. Sicuramente, c'erano meno preoccupazioni; negli anni '80 l'Italia era considerata una delle maggiori potenze mondiali. Il benessere del Belpaese è da sempre legato alla situazione economica di Milano, la città che oltre a produrre beni materiali ha sempre dato vita a movimenti artistici d'avanguardia, oltre che culturali e di costume. La mostra inaugurata al Palazzo delle Stelline il 19 dicembre raccoglie qualche <em>souvenir</em> di quel periodo in cui erano presenti idee che arrivavano anche da più lontano, ma che poi hanno in qualche modo contaminato la realtà di tutti, rivitalizzandola.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Agli inizi degli anni '80 ogni sogno sembrava realizzabile; nel 1982 la nazionale di calcio vinceva il campionato del mondo in Spagna; ci si confrontava alla pari anche in campo politico ed economico con gli altri grandi paesi europei e non si parlava ancora di globalizzazione. </span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Con il crollo del muro di Berlino poco alla volta si capì che la nostra era un'economia drogata che riceveva aiuti segreti sia da Ovest che da Est. Una volta che il nostro paese ha smesso di coincidere con la linea di demarcazione della guerra fredda stranamente è scoppiato un caso "mani pulite" e da allora non siamo più riusciti ad uscire da una crisi totale che dapprima si è palesata attraverso una carenza di valori etici, morali e poi ha coinvolto tutti gli altri aspetti della vita politica, sociale ed economica, ideologie e produzione industriale comprese.</span></div>
</div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhyz6qNXga7EsWfwTCwLkYbTDCF-j3mlVD83RprWzmaAKVOrmYXs8L30nI0Iq8ZDzxvA4E9mr2vLMTjr_BLCLl1e-mpr0Us0ntmTjkv1RyS5DBirWLFmnJZCO2r4mzaN9FpECoi0GFQew/s1600/Milano+anni+80+Reality+Per+vivere+in+citt%25C3%25A0+biogna+essere+una+tigre+G+Spazio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img alt="Giacomo Spazio décollage Reality '80, mostra Reality 80 Credito Valtellinese" border="0" data-original-height="900" data-original-width="629" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhyz6qNXga7EsWfwTCwLkYbTDCF-j3mlVD83RprWzmaAKVOrmYXs8L30nI0Iq8ZDzxvA4E9mr2vLMTjr_BLCLl1e-mpr0Us0ntmTjkv1RyS5DBirWLFmnJZCO2r4mzaN9FpECoi0GFQew/s1600/Milano+anni+80+Reality+Per+vivere+in+citt%25C3%25A0+biogna+essere+una+tigre+G+Spazio.jpg" title="Per vivere in città bisogna essere una tigre - Giacomo Spazio - Collage e décollage 1988" /></span></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="text-align: start;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b><span style="background-color: white;">Per vivere in città bisogna essere una tigre - </span><a data-mce-href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/01/giamomo-spazio-conservazione-e.html" href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/01/giamomo-spazio-conservazione-e.html" style="background-color: #fff2cc;">Giacomo Spazio</a><span style="background-color: white;"> - Collage e décollage 1988.</span></b></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #222222; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Gli anni '80 hanno visto aumentare la competizione e la voglia di arrivare in alto e diventare qualcuno nel mondo del lavoro, specie nel settore del terziario avanzato. La Borsa valori veniva descritta come la nuova Mecca del </span><em style="background-color: white;">travet</em><span style="background-color: white;"> in carriera, ma come era facile da intuire questa è stata un'illusione di breve durata nella famosa "</span><a data-mce-href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/08/dalla-milano-da-bere-al-gesto-vivo-un.html" href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2017/08/dalla-milano-da-bere-al-gesto-vivo-un.html" style="background-color: #fff2cc;">Milano da bere</a><span style="background-color: white;">" che ha visto molti giovani perdersi per strada negli</span><span style="background-color: white; text-align: start;">abusi</span><span style="background-color: white; text-align: start;">delle sostanze che li aiutavano a dare il massimo, a sostenere ritmi impossibili e ad aumentare la propria aggressività nelle lotte per primeggiare in ogni campo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3-Up_uQwpFByZM6Dew-3zR_pox3Jnl4WsT92ONKKKDoTJsV5cHRK_hiaWgt86rHyewXnZkPWossSUjLblpwGrHHb_4pvx2thZ0IqfCPQkcEw4KcWG7Nz_4iR4ZAf4EueGvicVp7BRHjQ/s1600/milano80.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img alt="Milano da Bere, Mostra Reality '80, Credito Valtellinese Palazzo delle Stelline" border="0" data-original-height="443" data-original-width="676" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3-Up_uQwpFByZM6Dew-3zR_pox3Jnl4WsT92ONKKKDoTJsV5cHRK_hiaWgt86rHyewXnZkPWossSUjLblpwGrHHb_4pvx2thZ0IqfCPQkcEw4KcWG7Nz_4iR4ZAf4EueGvicVp7BRHjQ/s1600/milano80.jpg" title="Milano da bere. L'avvento di Tangentopoli ha bollato la città di Milano degli anni '80 utilizzando il claim sortito dalla creatività del copywriter Marco Mignani per la campagna pubblicitaria di Ramazzotti del 1986. Lo scatto è di Mario De Biasi" /></span></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Milano da bere. L'avvento di Tangentopoli ha bollato la città di Milano degli anni '80 utilizzando il <em>claim </em>sortito dalla creatività del <em>copywriter</em> Marco Mignani per la campagna pubblicitaria di Ramazzotti del 1986. Lo scatto è di Mario De Biasi</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #222222; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Quasi quarant'anni fa esisteva ancora un'industria discografica autoctona (anche questa a Milano) capace di piazzare a livelli altissimi le sue proposte musicali anche all'interno della Top 100 americana con i conseguenti ritorni di immagine e di denaro. Potrei citare moltissimi nomi: mi limito a quello di Giorgio Moroder, autore dell'indimenticabile colonna sonora di Flashdance del 1983.</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Anche l'arte, la grafica, e lo spettacolo attingevano dal mondo musicale, osservando alcune opere esposte in corso Magenta, 59 non si può fare a meno di riconoscere gli emuli del grande <a data-mce-href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/12/alberto-camerini-un-arlecchino-dal.html" href="http://graffitiamilano.blogspot.com/2018/12/alberto-camerini-un-arlecchino-dal.html" style="background-color: #fce5cd;">Alberto Camerini</a> tra alcuni arlecchini dai volti colorati in modo sgargiante.</span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl113BHaB1Yw-egne1bHcaLPjewQIf93PPfCu6F1aNSorNnz6Xi9gIKSIaHkl-rwkeZWX0OeCloNpL_CfHRSfotkWDzB_Jf2yVLFkcQEMpIzBfp_JWq4HQrBmi_L5NLkC6Lnqjfp5qLWY/s1600/Milano+anni+80+Reality_1R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img alt="Anna Gili, Alberto Camerini, Reality '80" border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl113BHaB1Yw-egne1bHcaLPjewQIf93PPfCu6F1aNSorNnz6Xi9gIKSIaHkl-rwkeZWX0OeCloNpL_CfHRSfotkWDzB_Jf2yVLFkcQEMpIzBfp_JWq4HQrBmi_L5NLkC6Lnqjfp5qLWY/s640/Milano+anni+80+Reality_1R.jpg" title="Le persone dipinte (1986), di Anna Gili, ci ricordano l'Arlecchino elettronico milanese, Alberto Camerini." width="640" /></span></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><b>Le persone dipinte (1986), di Anna Gili, ci ricordano l'Arlecchino elettronico milanese, Alberto Camerini.</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">In mostra non mancano<span style="background-color: white;"> 50 immagini fotografiche di Maria Mulas che documentano i <i>party</i> scintillanti degli anni del dopo-terrorismo, oggetti di vario tipo utilizzati in ambito industriale o pubblicitario e le divise griffate da "sfitinzia" e "gallodidio" dei paninari che frequentavano il "Panino Giusto" e piazza San Babila.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm72gQuZsoxPlV49RxLdG9Qai2yIfEQ8oLYS1Xkxhh5hw8yqT4Ex477JCjJNIJ6pzpS6eUk7bVMFydSw8NgrLDoZNFDe9lTvafivgoFy8JLispUYC6Yb9OkF12wuZK2aSc_2B3i6ypcm8/s1600/Milano+anni+80+Reality_3R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img alt="Reality 80, Reality '80, Reality '80, mostra Credito Valtellinese, Reality 80, Reality 80, Reality 80, Reality 80" border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm72gQuZsoxPlV49RxLdG9Qai2yIfEQ8oLYS1Xkxhh5hw8yqT4Ex477JCjJNIJ6pzpS6eUk7bVMFydSw8NgrLDoZNFDe9lTvafivgoFy8JLispUYC6Yb9OkF12wuZK2aSc_2B3i6ypcm8/s1600/Milano+anni+80+Reality_3R.jpg" title="A Reality '80 coesistono opere artistiche, pezzi artigianali, industriali, prodotti informatici e materiali realizzati con varie tecniche, attuali e inattuali che si propongono anche come recupero da qualcosa di preesistente o suggeriscono un successivo assorbimento biodegradabile nell'ambiente circostante." /></span></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><b>A Reality '80 coesistono opere artistiche, pezzi artigianali, industriali, prodotti informatici e materiali realizzati con varie tecniche, attuali e inattuali che si propongono anche come recupero da qualcosa di preesistente o suggeriscono un successivo assorbimento biodegradabile nell'ambiente circostante.</b></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Adesso però ascoltiamo la testimonianza di un ex-giovane universitario degli anni '80 che forse non voleva diventare uno <i>yuppie</i>, ma che è ugualmente riuscito a raggiungere la fama ed il successo nel mondo dello spettacolo qualche anno dopo, negli anni 90. TG</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u>Tony Graffio intervista Enrico Bertolino</u></span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u><br /></u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><u><br /></u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Tony Graffio: Enrico, tu hai studiato alla Bocconi negli anni '80, vero? Com'è stato?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enrico Bertolino: Sì, ho studiato alla Bocconi in una situazione particolare; il mio diploma di laurea è di indirizzo turistico, per cui ho potuto frequentare l'università lavorando. Gli anni '80 per me hanno avuto due risvolti positivi: poter affrontare gli ultimi due decenni del secolo lavorando, lavoravo in banca dopo che avevo prestato il servizio militare, e poterlo fare studiando, continuando il mio processo di apprendimento. Queste situazioni per me sono state importanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Volevi diventare un manager?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enrico Bertolino: No. Avevo ottenuto un diploma di perito turistico perché pensavo che il turismo potesse diventare il mio futuro. Credevo di poter avere una carriera nella managerialità in quel settore; solo che mi sono accorto abbastanza velocemente che tutte le agenzie di viaggio erano a gestione familiare, per cui entravano in azienda solo i nipoti ed i figli dei titolari. Questo problema mi ha spinto a restare in banca, avevo già una mia occupazione che poi mi ha portato a fare un'esperienza lavorativa all'estero per un anno, cosa che per me è stato un grande privilegio, oltre che un vantaggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Ti sembra che la situazione sia cambiata dagli anni '80? Allora si poteva sognare in un futuro migliore, e adesso?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enrico Bertolino: Il processo degli anni '80 era qualcosa in evoluzione; vivevamo in una situazione che poteva essere drogata dalle euforie del momento e derivavano anche da governi che promettevano di tutto. Con una mano elargivano, mentre con l'altra nascondevano, però quella era una situazione in divenire. Oggi, vedo un processo involutivo nonostante altri governi continuino a fare promesse mettendo le mani nelle tasche degli italiani. È la speranza che fa la differenza. In quell'epoca, anche perché ero molto più giovane, avevo molte più speranze. Oggi invece ho un po' più di preoccupazioni e riverso le speranze su mia figlia. La nostra generazione deve pensare un po' meno a se stessa e un po' più agli altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Hai qualche ricordo particolare della "Milano da bere"? Che cosa rimpiangi di quel periodo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enrico Bertolino: Il ricordo più vivido è di come è cambiata questa Milano. Prima c'è stata la "Milano da bere", poi quella da mangiare perché hanno mangiato tutti. Quelli che hanno mangiato troppo li hanno presi e da qualche anno a questa parte abbiamo avuto ancora un po' di "Milano da digerire" e la stiamo digerendo perché adesso sta diventando una città valida in termini di sviluppo di infrastrutture e di trasporti. Se ci guardiamo intorno ci rendiamo conto che stiamo diventando il modello più mitteleuropeo che c'è. Il mio ricordo più vivido è il quartiere dove sono nato. Sono nato all'Isola, a Milano. In quel quartiere, una volta, c'era veramente una situazione complessa e tutti ti dicevano - "Ah sei dell'Isola? Mi dispiace... Ostia, quand'è che vai via?" - perché c'era una realtà un po' difficile...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Era il quartiere della Mala, della <i>Ligera</i>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enrico Bertolino: Era il quartiere di una <i>Ligera</i> ancora onesta, quelli che non si spingevano oltre le bastonate. Oggi, invece, tutti dicono: "Sei all'Isola? Porca miseria... Vendi? Perché ci interesserebbe venire lì...". A parte le <i>fashion week </i>e tutte quelle iniziative sulle quali Milano è cresciuta, penso che ci sia stato uno sviluppo positivo (a parte <a href="https://graffitiamilano.blogspot.com/2015/10/ecomostri-e-memoria.html" style="background-color: #fff2cc;">qualche eco-mostro</a> di troppo ndTG) che però non deve lasciare indietro nessuno. È cambiato il profilo sociale del quartiere che da proletario emergente è diventato più borghese, ad uso ufficio e <i>movida. </i>Dobbiamo però ricordarci che a</span><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">nche le periferie fanno parte di Milano. Se dovessi dare un </span><i style="font-family: "trebuchet ms", sans-serif;"><span style="font-size: large;">input</span></i><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">, ma non sono io a doverlo dare perché io faccio il comico...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Però i comici ultimamente contano in politica...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enrico Bertolino: Ah beh, certo, ce ne uno che ultimamente ha detto che non sta né a destra né a sinistra, per non essere un bersaglio fisso, forse... Io, sinceramente, mi curerei delle persone che vivono in periferia. L'inurbamento è stato un grande fenomeno a Milano e adesso siamo quasi arrivati a considerare Monza Milano, anche se loro sono targati MB... Attenzione, perché le periferie fanno parte del tessuto urbano e non possiamo più fare come all'epoca delle mure spagnole e chiuderci all'interno di quella cerchia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Vero. Secondo te, la "Prima Repubblica" era proprio da buttare via?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enrico Bertolino: No. Finché si parla di <i>Res publica </i>(cosa pubblica) non c'è mai niente da buttare via. Una <i>Res privata </i>mi farebbe più paura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Grazie Enrico, ma adesso dimmi la verità, ti piace davvero la nuova Isola?</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enrico Bertolino: Sì, io vivo ancora lì. Non ho mai abbandonato il quartiere perché a me piace molto; però ho visto davvero il cambiamento.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: La <i>Stecca degli artigiani</i> te la ricordi?</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enrico Bertolino: La <i>Stecca</i> me la ricordo molto bene, ci andavo perché ero lì a fianco, per cui ho fatto molta "attività sociale" lì all'interno. Mi è dispiaciuto quando la hanno abbattuta, però devo dire che ad un certo punto la situazione era un po' degenerata e bisognava fare qualcosa, ci voleva un cambiamento. Avrei preferito che avessero mantenuto la matrice commerciale della vecchia Milano perché quello era un timbro bello.</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">TG: Adesso sembra tutto finto: bar che aprono e chiudono nel giro di 3 mesi...</span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Enrico Bertolino: È arrivata Google, ci sono i grandi palazzi, il bosco verticale... Nuovi elementi che hanno arricchito le infrastrutture, ma non bisogna dimenticarsi che ci sono le case Aler lì a fianco. Non si possono chiudere i rubinetti e pensare che la gente sparisca. Non sparisce, bisogna coinvolgerla e farle fare qualcosa.</span><br />
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Reality '80 è a </span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; text-align: left;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Milano, in corso Magenta 59.</span></span><br />
<br />
<span style="background-color: white; box-sizing: border-box; text-align: left;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.85); box-sizing: border-box;">Orari e ingressi: </span><span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.85);">da martedì a venerdì 14.00 –19.00, sabato 9.00 – 12.00, apertura straordinaria sabato 23 febbraio 10.00 – 19.00. Chiuso domenica e lunedì; 25 e 26 dicembre, 1 gennaio.</span></span></span><br />
<span style="background-color: white; box-sizing: border-box; text-align: left;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;">Fino al 23 febbraio 2019. <u>Ingresso libero</u>. Info: 02.48008015.</span></span><br />
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<i style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: Roboto, sans-serif; font-size: 18px; font-weight: bolder; text-align: left;"><br /></i></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05037855442740868497noreply@blogger.com0Corso Magenta, 59, 20123 Milano MI, Italia45.4655286 9.172937899999965319.9434941 -32.135653100000034 70.9875631 50.481528899999965