venerdì 25 novembre 2016

Kengiro Azuma e l'Infinito

L'infinito - MU era una mostra che avrebbe dovuto vedere l'artista in vita presentare le sue ultime opere presso la Galleria d'Arte Lorenzelli per celebrare il suo sessantesimo anno di permanenza a Milano; invece, a seguito della scomparsa del Maestro d'origine giapponese, è diventata una mostra antologica in cui il figlio Ambrogio, la famiglia e il gallerista Matteo Lorenzelli hanno ricordato una figura straordinaria dell'arte milanese e mondiale. 
Il giorno 24 novembre 2016 s'è svolta l'inaugurazione. Questa è la prima mostra che si tiene dopo la morte dell'artista.


La lunga amicizia tra Kenjiro e Bruno Lorenzelli è nata nel 1964 e poi è proseguita negli anni, fino a quando il figlio Matteo ha preso il posto del padre nella direzione della Galleria.

Mami Azuma, figlia di Kenjiro; al centro la curatrice della mostra Jaqueline Ceresoli; a destra Matteo Lorenzelli e Shizuyo la vedova dell'artista che l'ha accompagnato per tutta la vita.

 Mu 761 Bronzo, 1976 - Kenjiro Azuma

Grande partecipazione di amici e di pubblico all'inaugurazione della mostra avvenuta ieri in corso Buenos Aires 2, a Milano.


Nell'arte zen del Maestro Azuma, l'idea prende forma attraverso l'esecuzione.

Ambrogio Azuma parla del padre al pubblico intervenuto nella serata dell'inaugurazione di MU, l'Infinito.


Negli ultimi anni, Kenjiro Azuma si era confrontato spesso con tematiche filosofiche che diventavano metafore degli opposti e soprattutto della vita e della morte. 


Kengiro Azuma lascia a Milano, sul prato esterno al Cimitero Monumentale, in un angolo poco in vista, MU - 141 un'opera in bronzo di circa 4 metri d'altezza.



La mostra è aperta dal 24 novembre al 4 febbraio 2016.

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