Sandro Pertini sorride con la pipa in bocca fuori dal Frida
Passata l'eccitazione del voto, per chi è andato alle urne, possiamo soffermarci ad osservare cosa abbiamo trovato ieri per le strade della città.
Vedendo un graffito come il volto di Sandro Pertini sorridente con la pipa in bocca tra la data del referendum contro la Costituzione italiana ed un "No" bello chiaro, non era difficile immaginare da che parte si sarebbero schierati i cittadini (anche se nel ricco centro della Milano da bere hanno vinto i sì), perché si sa, i muri sono la voce della gente che non si può zittire e che conserva il proprio senso critico, anche quando i mezzi di comunicazione di massa gli dicono che il bianco è nero e il nero è bianco.
Questo stencil l'ho trovato in via Antonio Pollaiuolo, 3 di fronte all'ingresso del Frida che è un locale alla moda sempre piuttosto affollato dove si va a sorseggiare l'aperitivo la sera. Non ho idea di chi possa aver lasciato questa indicazione di voto, cosa che del resto non mi interessa più di tanto; l'aspetto sul quale invece intendo soffermarmi è il tipo di messaggio che si è voluto suggerire al passante prendendo come testimonial il presidente socialista.
Dire che Pertini è il più amato dei presidenti della Repubblica italiana è una falsità. In realtà Pertini è l'unico presidente che gli italiani abbiano mai amato e del quale non si siano mai vergognati, imbarazzati, o per il quale si siano girati dall'altra parte quando passava o indugiato se dargli o no la mano, nel caso si fossero trovati al suo cospetto.
Ovviamente, nessun essere umano è perfetto, non si può essere amati da tutti e non si può sempre agire in modo giusto, ma non è difficile pensare che se nel 1953 una legge elettorale che voleva premiare esageratamente la maggioranza, a danno della legge elettorale proporzionale pura fosse chiamata "legge truffa", anche oggi qualche domanda in proposito alle modalità con le quali ci chiedono d'andare a votare dovremmo porcela. E magari fare come Sandro Pertini che si oppose a questo imbroglio. Sicuramente, un partigiano come lui avrebbe combattuto, magari non solo con la matita copiativa, chi eversivamente immaginava di riscrivere le regole civili togliendo ancora di più la parola alle masse e la loro possibilità di scelta.
Non mi sembra d'aver trovato in giro disegni o simboli sui muri che esprimessero la volontà popolare di sovvertire una carta come la Costituzione italiana, solo tanti discorsi in tv e sui giornali, però se mi sbaglio e volete inviarmi qualcosa d'interessante a questo proposito, fatelo e lo pubblicherò. TG
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