martedì 20 dicembre 2016

Sonny Alabama e i suoi gig-poster psichedelici

"¿Qué es el cinema? ¡Una cámara y libertad!" Jesus Franco

Potremmo parafrasare quest'affermazione di un pazzo regista spagnolo per spiegare che cos'è l'arte: colori e libertà!
Inizio oggi a raccontarvi degli artisti che ho incontrato sabato scorso a Filler. Sono tutti bravissimi e molto simpatici, non lo dico tanto per dire, ma perché è vero. Sono ragazzi che si sono rimboccati le maniche ed hanno creato una nicchia di mercato che in Italia non esisteva. Fortunatamente, questo spazio si sta lentamente allargando e qualcuno inizia anche ad avere delle belle soddisfazioni ed importanti riconoscimenti a livello internazionale.
A quanto ho visto, credere nei propri sogni è ancora possibile, ma bisogna essere veramente in gamba e non fermarsi mai. Sono un po' sorpreso, come sempre, per il fatto che si parla troppo poco di questi argomenti a livello mediatico e non si contribuisce abbastanza a diffondere un po' di positività a chi non conosce ancora questi ambienti e questo settore. La discografia in Italia è più morta che agonizzante, ci sono piccole etichette indipendenti che però si danno ancora da fare e lavorano bene. I concerti si fanno ancora e se i prezzi scendessero un poco, o meglio, se davvero si combattesse il bagarinaggio e gli organizzatori di eventi che facendo cartello tra loro mantengono prezzi troppo elevati, sarebbe molto più facile per tutti potersi permettere di regalarsi o regalare un gig poster che a distanza di anni ci ricorderà di una serata unica. TG

Sonny Alabama Filler 2016
Sonny Alabama, 35 anni illustratore di gig-poster.

Intervista a Sonny Alabama

Tony Graffio: Ciao Sonny, sono qua per intervistarti perché mi hanno detto che disegni Gigposter.

Sonny Alabama: Confermo.

TG: Vedo che sei in buona compagnia, magnifico, così mi puoi spiegare un po' di cose. Anche lui (indico Clipper, un ragazzo allo stand di Sonny Alabama) ti aiuta in questa attività?

SA: No, lui è qua per accompagnarmi, suona la chitarra nel mio gruppo.

TG: Come si chiama il vostro gruppo?


TG: Wow, stupendo! E vuol dire: Gesù Franco e le droghe?

SA: Esatto. E' il nome di un regista cult spagnolo che ha girato un'enormità di "B movies", tra i quali: "Una vergine tra i morti viventi".

TG: Caspita, non l'ho mai visto questo film, devo assolutamente colmare questa intollerabile lacuna! Ma voi che musica fate?

SA: Facciamo un Punk un po' Garage e ci mettiamo anche della psichedelia.

TG: Ho capito. Siete tremendi! Sono qua perché so che in Italia siete in pochi a fare gig-poster, è così?

SA: E' vero. Ma l'interesse intorno a questa passione sta crescendo.

TG: Credo proprio che crescerà perché voi illustratori state facendo un ottimo lavoro ed è impossibile incontrarvi ed andare a casa senza almeno un vostro manifesto. Anch'io farò in modo di divulgare questa nuova arte.

SA: Bravo. E' tuo preciso dovere, civico e morale farlo.

TG: Ok, ce la metterò tutta. Tu quindi suoni in un gruppo musicale? Ma hai iniziato prima a fare i gig-poster o a suonare?

SA: Prima ho iniziato coi gig-poster. Mi sono ispirato agli artisti della scena musicale americana degli anni '60, fino ad arrivare a Malleus, per quanto riguarda la reatà artistica italiana. Nel 2004 ho pubblicato una fanzine insieme a Jonathan Iencinella e poi al gruppo s'è unito Daniele Nando Luconi.

TG: Daniele Lumaconi?

SA: Nando Luconi detto "er lumacone" che insieme a Alessandro Gentili sono gli attuali "Mammasantissima" dell'etichetta. Sono loro che la portano avanti.

TG: La Bloody Sound Fucktory.

SA: Esatto. Io mi occupo di poster e grafica per dischi. Però disegno anche etichette di birra per un piccolo produttore locale...

TG: Noooo! Sei un mito!

SA: Ad aprile 2017 uscirà una nuova birra artigianale.

TG: Benissimo, speditemi subito 5 casse!

SA: I miei amici che hanno fatto questa birra hanno già vinto un concorso a Rimini. Sono arrivati primi in Italia ed hanno vinto attrezzatura per un controvalore di 30'000 euro. Così hanno detto: ok, apriamo un birrificio.

TG: Bel colpo! Non solo tu sei un mito, anche i tuoi amici sono eccezionali.

SA: Grazie, troppo buono. Ci proviamo.

TG: Cosa mi dici delle copertine dei dischi che si fanno oggi, ti piacciono?

SA: Le copertine dei dischi degli artisti promossi dai reality show e dalle Majors in realtà non sono copertine, ma foto pubblicitarie per creme per la pelle, shampoo, lacche per capelli e prodotti per la bellezza. Questo è quello che comunicano con il loro stile. Per loro conta solo l'outfit, tutto il resto è zero. Come vedi, il contenuto dei nostri lavori è un po' diverso e comunica altre cose.

TG: Sì sono molto belli e divertenti, anche se possono fare un po' paura. E' la prima volta che vieni a Filler?

SA: Sì, ed è  veramente una bomba, grazie a Dario e agli amici della Santeria ed a tutti i ragazzi dello staff di Filler che sono stati veramente gentilissimi. L'organizzazione è impeccabile, sembrano scene da Nord Europa o America.

TG: Paurissima.

SA: Assolutamente. Anche il salone dove ci troviamo è allestito benissimo.

TG: Adesso parliamo un po' di te. Quando e dove sei nato? Che formazione hai avuto? Quando hai iniziato?

SA: Sono nato nel 1981.

TG: Su che pianeta?

SA: Sulla Terra, città Jesi.

TG: Conosci il Leone di Jesi?

SA: No.

TG: Non conosci Giancarlo Falappa?

SA: Non sono un motociclista, mi piacerebbe, ma ho famiglia e già faccio altre pazzie...

TG: Ok, andiamo avanti...

SA: Ho fatto la scuola di Comics, poi ho fatto un corso di grafica al Centro Sperimentale Design di Ancona e l'amore per la musica e la grafica mi ha portato a disegnare i manifesti. Ho iniziato nel 2004 facendo i poster per i concerti che organizzavo. Adesso lavoro per Heavy Trash, Jon Spencer Blues Explosion, oppure per Bob Log III, per gli Shiva, Dome La Muerte, un grandissimo rocker sulla breccia da tanti anni e tanti altri.

TG: In che modo disegni?

SA: Io nasco come artista digitale, in seguito mi sono buttato sulla serigrafia. Per creare un'immagine passo per una via di mezzo tra il disegno ed il collage, poi con la penna grafica trasformo tutto.

TG: Tecnica mista, molto interessante. Fino a quanti colori stampi?

SA: Sono arrivato a stampare un massimo di quattro colori, però un domani vorrei aumentare ed arrivare anche a cinque o sei.

TG: Fai tutto da solo?

SA: Ce ne occupiamo io e un altro ragazzo. Jerry Brigante esegue le stampe.


SA: Esatto, che te lo dico a fare?

TG: Bene. E' difficile trovare clienti internazionali?

SA: Allora, grazie al web no. Il problema è che lavorando più che con i clienti con i club non è facile inserirsi in questo giro perché non tutti vedono la progettualità grafica come una possibilità d'incrementare gli affari, o di aumentare i guadagni con il merchandising da vendere agli appassionati.

TG: Comunque i prezzi sono molto popolari.

SA: Sì, vanno dai 20 ai 25 euro per una serigrafia, alcuni pezzi a due colori li metto in promozione a 15.

TG: Stampi anche qualcosa in digitale?

SA: Sì il digitale ha prezzi bassissimi, ma il digitale è un'altra cosa, non è stampa d'arte. Non ha una tiratura limitata.

TG: Dopo che hai stampato le serigrafie cosa fai con i telai?

SA: Li pulisco ed in questo modo cancello le matrici. Dopo li uso per fare altri poster.

TG: Prendiamo questo poster di Lili Refrain, per esempio. Quante stampe sono state tirate di questo soggetto?

SA: Si tratta di un'artista romana. Per lei ne abbiamo stampate 30 copie.

TG: Dal 2004, quando hai iniziato questa attività, ad adesso ti sembra che sia cresciuto l'interesse per la Rock-poster art?

SA: Ritengo di sì. Sia da parte mia che da parte del pubblico. Certo, c'è ancora tanta strada da fare, ma bisogna tenere duro e continuare a battere il ferro. Filler è la dimostrazione di quello che sto affermando.

TG: Ti ringrazio Sonny.

SA: Baciamo le mani, Tony Graffio.


Sonny Alabama a Filler 2016
Lo stand di Sonny Alabama e amici (Clipper e Nando) a Filler 2016 Winter Edition.

Sonny Alabama è tra gli organizzatori de: "The Basement Party".




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