Mancano 7 giorni al Santo Natale. Questa è la settimana di fuoco per chi ancora non ha provveduto a procurarsi i doni per i propri cari. Ed è in questo clima di attesa, traffico frenetico e acquisti dell'ultima ora che siamo un po' tutti prede di ansia e confusione, ma dobbiamo mantenere il sangue freddo o rischieremo di deludere qualcuno.
Io lo so bene perché fino ad un paio di giorni fa ero alla disperata ricerca di una pista per le macchinine che è esaurita in tutti i negozi in cui mi sono recato ed adesso, scritta e spedita la letterina a Babbo Natale, so che solo lui potrà soddisfare la richiesta di mio figlio più piccolo.
Anche Luca, il protagonista del racconto natalizio che Stefano Bacci ha consegnato a "Frammenti di Cultura" per allietare in modo ironico ed un po' scanzonato la festività più attesa dell'anno, specie dai bambini, si trova in una condizione del genere.
Immagino lui voglia fare un regalo alla fidanzata ed è per questo che entra in un negozio un po' particolare che sembra trovarsi ai confini della realtà.
Se non si è ancora capito, sarò molto chiaro: io credo a tutto ed a tutti (tranne che ai politicanti), pertanto non metto in discussione l'esistenza di nessuno, ma capisco che qualcuno, come l'autore del nostro racconto di Natale, voglia provare ad instillare un po' di senso critico nel prossimo perché non sempre si può credere a tutti.
Auguro agli adulti che ancora si sentono bambini di continuare a guardare negli occhi del prossimo nella speranza di fare un incontro importante e di trovare tanta felicità. Tony GraffioUltimi acquisti prima di Natale
"Buongiorno, vorrei un maglione con delle renne disegnate sopra. Di lana, bello caldo...". "Terminati!". La risposta dell'addetto al bancone fu brusca e tale da non ammettere repliche. "Ah... E glieli rimandano prima di Natale?" "Giovanotto, lei ha voglia di scherzare, vedo...". A questo punto Luca è in difficoltà. L'insegna del negozio recitava: "Da Klaus il Mercante. Regali per tutti. Tutti i regali. Tutto.". Poi quell'addetto singolare, tutt'altro che giovane, seccato, quasi burbero. "Scusi, è che credevo...". "No, ci mancherebbe... Massimo rispetto per chi lavora. Ma, se posso permettermi, com'è che è così categorico circa il mancato approvvigionamento? Dopotutto siamo sotto Natale e..." "Appunto! Siamo sotto Natale, l'ha detto!" Sbotta il titolare, o l'attempato garzone, fate un po' voi, che qui nessuno ci capisce più nulla. "Sotto Natale, 1500 anni fa, per dirle una data a caso, c'erano si e no 100 milioni di persone che festeggiavano il Natale. Ma, se ci penso meglio, erano probabilmente molti ma molti di meno. Un po' i Goti, un po' le religioni concorrenti... Pensi, c'era perfino chi credeva ancora a Giove e a Mitra". "Inteso come arma da fuoco?". "Inteso come divinità che non ha mai scalato la hit parade dei creduloni, minchia! Ma dove vive lei? Che studi ha fatto? Vabbé, avrà il suo canale youtube, che quello non si nega a nessuno. Andiamo avanti così... Comunque mi bastavano qualche migliaia di renne e il grosso era fatto. Ora, si immagini lei cosa può essere la consegna di miliardi di regali in altrettanti recapiti diversi e sparpagliati ovunque nel mondo. Ho dovuto sequestrare tutte le renne. Tutte! Anche le statuine e quelle effigiate su maglioni e quant'altro. E non basta, non basta!". Ora il pover'uomo sembrava davvero disperato. "Perché anche se trovo abbastanza renne, resta il problema delle slitte, perché il contratto non prevede altro mezzo di consegna se non le slitte, e non so più come fare. Solo di contributi all'EPPICRiStMaS (Ente Protezione e Previdenza Internazionale Creatori, Intagliatori, Stazionatori e Manutentori Slitte, NdSB) ho speso così tanti dobloni che sono stato costretto ad aprire questo spaccio aziendale, praticamente un outlet, per ricreare un po' di liquidità. E lei mi viene a chiedere un maglione con le renne? Con le renne! Ma si rende conto? Vada, guardi, vada, prima che mi metta a cercare le letterine che mi scriveva da piccolo e le pubblichi sui social esponendola al pubblico ludibrio". Confuso e balbettante, Luca esce dal negozio e torna a guardare l'insegna. Legge: "L'outlet del Natale. Temporary shop". Guarda nuovamente dentro e vede due giovanotti, un ragazzo e una ragazza vestiti da improbabili Babbo Natale, darsi da fare dietro il bancone per servire i clienti. Sconcertato, a bocca aperta per lo sbigottimento, si sorprende a pensare "Aveva ragione il mio amico Sbax: 'le canne mai dopo i 35 anni, perché intronano anziché dilatare le percezioni. Sono ammesse solo rare eccezioni'. E si vede che io non sono fra quelle" Pensa Luca, che in subordine si convince a cambiare pusher. Fa per andarsene a testa bassa, quando il suo sguardo è catturato da un cartellino scritto a mano con grafia da vecchietto, tremante e barocca. Recita: "Maglioni con renne esauriti". Gira di scatto lo sguardo, confuso ancor di più. Per un attimo gli sembra di intravedere nuovamente il vecchietto barbuto di prima. Poi si scuote e prende con decisione la via di casa, camminando di buona lena per reagire al freddo pungente. "Slitte volanti portate da renne da maglione... Ma vedi tu cosa si va ad inventare la mia povera testa...". Cammina dunque a testa bassa verso casa, ed è un peccato, perché se avesse alzato lo sguardo avrebbe notato decine di scie chimiche e nessun aereo in cielo come possibile responsabile del loro rilascio. Perché anche Babbo Natale si è modernizzato, e quando vola per i suoi massacranti turni di lavoro, fa sì che dallo scappamento delle motoslitte volanti fuoriescano ferormoni di renna, in modo che, magari, l'anno prossimo troverà una ben più cospicua base di reclutamento fra i suoi potenziali assistenti a 4 zampe.
Auguri miscredenti da Stefano Bacci
Babbo Natale su una motoslitta volante che rilascia scie chimiche ai ferormoni di renna della Lapponia.
(Immagine trovata incisa sul ghiaccio)
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