L'uomo non è dove è con il corpo, ma
dove pensa di essere con la mente. TG
Salomone, 61 anni, imprenditore e Cabalista
Tony Graffio è andato in
Piemonte per incontrare uno studioso di Cabala ebraica: Salomone. Nome preso in
prestito da un grande saggio che regnò circa 3000 anni fa
nell'antica terra d'Israele, per confrontarsi con le persone con le
quali egli ha a che fare e per presentarsi al pubblico di Frammenti
di Cultura. Per Salomone è importante annullare il proprio ego, per questo
motivo trova superfluo apparire col suo nome reale.
Era da tempo che pensavo
d'introdurre un argomento che potesse
rivelarsi utile ad un pubblico che ha vasti interessi, poiché io
stesso fin da quando, anni fa conobbi Salomone, rimasi
affascinato da un sapere che nessuno vuole divulgare e sul quale
persistono molti fraintendimenti e false informazioni.
Non esistono solo le cose visibili e così che Salomone in questo dialogo ci condurrà per mano verso quei mondi paralleli che ci circondano costantemente e che molti di noi si sforzano di negare.
L'arte spesso
si esprime con punte d'elevazione intellettuale, spero che questa lettura possa essere uno spunto di
riflessione su questioni spirituali, anche perché la spiritualità è spesso fonte d'ispirazione all'artista che elabora pensieri ai quali vuol
dare forma con la materia. Conoscere il pensiero di chi ci ha
preceduto e saperlo interpretare chiaramente, anche quando esso è
esposto in maniera criptica o simbolica sarà di grande utilità a chi
vorrà poi approfondire questi studi in maniera individuale.
Ogni uomo è cenere. Queste ceneri aiutano l'attività del Cabalista
Tony Graffio intervista il Cabalista ai confini di un mondo sottile, ma consistente
Tony Graffio: Salomone,
vorrei chiederti qualcosa che ci aiuti un po' ad introdurre
l'argomento della nostra conversazione. Tu ti occupi da tanti anni
di Cabala. Perché pensi che la Cabala ebraica possa interessare il
nostro pubblico?
Salomone: Io ho
conosciuto la Cabala 12 anni fa, quando ho iniziato a studiarla. Mi è
servita molto nella vita, per essere più contento e per risolvere
alcuni problemi. Penso che dovrei trasmettere agli altri quello che
ho imparato, proprio per dar modo anche ad altre persone di
migliorare le loro vite risolvendo i loro problemi per poter
condurre una vita felice.
TG: cerchiamo di capire
cos'è la Cabala. È una religione? Una filosofia? O un modo di
vivere?
Salomone: La Cabala non è
filosofia, non è religione, la Cabala si può usare in tutto. La
Cabala è un metodo, ma non è un metodo. La Cabala è un
controsenso, se dovessi spiegarla in parole povere direi che quando
noi abbiamo un computer, siamo in presenza di una tastiera, un disco
rigido, un monitor e di altri parti. La Cabala è il cablaggio che
unisce tutto. Unisce questo mondo ad un altro mondo, unisce
l'infinito con il finito, e chi più ne ha più ne metta.
TG: Salomone, ti rifaccio
la domanda di prima. Una persona normale perché dovrebbe
interessarsi alla Cabala?
Salomone: Intanto, le
persone sono tutte normali, viste dalla parte del Divino. Una persona
non è una bestia, l'uomo è pieno di dubbi ed i dubbi vanno
chiariti. Sempre l'uomo deve fare chiarezza nei suoi dubbi,
altrimenti resterebbe una bestia. E' interesse suo, del suo prossimo
e della sua comunità evolversi andando verso l'alto, ricevere la
luce divina e riportare la luce divina.
TG: Tu professi la
religione ebraica?
Salomone: Io non professo
nessuna religione. Se dovessi scegliere una religione ne sbaglierei
299. Io studio anche altre religioni, come il buddismo, lo
sciamanesimo, l'induismo. Le religioni mi appassionano, vedo che ci
sono delle verità intrinseche che le accomunano alle verità
dell'ebraismo. Sicuramente, se un giorno dovessi essere giudicato
quando passerò la mia vita, verrò giudicato in base ai dettami
della religione ebraica. Anche se non sono ebreo.
TG: Come ti sei
avvicinato al cabalismo?
Salomone: io ho una
piccola impresa, ho assunto un ingegnere ebreo che mi sfotteva sempre
con delle frasi fatte come: tu sei un cristiano non puoi capire; noi
ebrei abbiamo più storia; abbiamo più... Allora io ho preso queste
provocazioni come una sfida, se così si può dire, e mi sono
avvicinato all'ebraismo. Ho studiato prima che cos'era il popolo
ebreo, ho studiato la sua storia, le sue guerre. Con Flavio Giuseppe
ho approfondito questo discorso; poi mi sono letto tutta la Torah,
quindi ho iniziato il Talmud e poi sono andato sulla Cabala, perché
la Torah, l'Antico Testamento, ha un corpo e un'anima. Il corpo è il
Talmud e l'anima la Cabala.
TG: Secondo te si può
prescindere dalla religione ebraica, essendo cristiani?
Salomone: No (deciso). Se
uno vuol essere cristiano e comprendere ciò che ha fatto Gesù, che
era un rabbino ebraico. Comprendere i suoi prodigi, i suoi miracoli,
le sue parole, deve per forza conoscere l'ebraismo, altrimenti non
può comprendere nulla. E' come se una persona volesse iniziare a
scrivere senza conoscere l'alfabeto. Può scrivere, se un maestro
gli insegna a scrivere una parola, ma non ne saprà scrivere una sua.
Saprà soltanto ripetere all'infinito la parola che ha copiato.
TG: Lo studio delle
dottrine ebraiche prevede un'esistenza intera. C'è tempo sufficiente
per conoscere in modo adeguato tutti questi argomenti?
Salomone: Questa non è
una domanda facile, il tempo nella nostra società odierna è
limitato, la gente è sfruttata al massimo sul posto di lavoro, io mi
ritengo fortunato perché avendo un'azienda mia posso assentarmi
quando lo ritengo necessario o studiare per dei giorni interi. Le
informazioni normali che arrivano alle persone che lavorano
quotidianamente con fatica, per mantenere la famiglia, sono molto
limitate. Ci vuole una grande predisposizione allo studio, una grande
volontà e tranquillità, cose di cui purtroppo non tutti dispongono
in questa società dei consumi. Società che privilegia il futile, o
che promette divertimento e guadagni facili, società che ci induce
spesso a tralasciare la nostra crescita spirituale. Ricordo però che
il punto d'arrivo di una persona non è solo avere una maggiore
spiritualità, ma è il Divino.
Il Cabalista è anche un pilota acrobatico. L'uomo coi baffi sullo sfondo era suo padre
TG: Salomone, per
cortesia, potresti descrivermi una tua giornata? Cosa fai dopo che ti alzi?
Salomone: Certo, io mi
alzo alle 5,30 del mattino e per prima cosa leggo un brano della
Torah, di solito si tratta sempre dello stesso brano che porta
prosperità a chi lavora, dove si chiede a Dio una buona riuscita del
proprio lavoro. Leggo sempre quella frase, tranne che nei giorni di
Shabbat, o altri giorni festivi in cui leggo altre frasi. Mi alzo e
vado al bar a Gattinara, a fare colazione. Lì incontro i miei amici
che sono muratori, artigiani, lavoratori dipendenti, varie persone.
Molti uomini maschi e pochi uomini donne. Dopo vado nel mio ufficio,
verso le 6,30-7,00, dove incomincio a studiare Cabala. Prendo i
manuali, un libro di Torah, o di Mishnah che sarebbe la Bibbia orale
e faccio degli esperimenti, delle mie interpretazioni, faccio il
calcolo delle Gematrie. Oppure leggo altri libri, per esempio di
buddismo, dove ci sono i dieci mondi, e li paragono sempre come
modulo misuratore all'Albero della vita, o ad altre Ghematrieh,
composizioni ebraiche e così via. Non è facile, ma è un lavoro che
mi piace e mi appassiona molto, ma a volte mi fa impazzire. Molte
volte mi capita d'andare in meditazione spontanea, questo fatto vuol
dire che c'è qualcosa che apre una porta e passo, non dico da un
mondo ad un altro, ma ad una visione dei problemi diversa, questo sì.
Non si può pensare di capire tutto subito, ma col tempo, molte cose
mi vengono rivelate. Ed io ringrazio per questo.
TG: Salomone, fammi
capire, vuoi dire che il cabalismo è un modo diverso per vedere la
realtà?
Salomone: La Cabala non è
un modo diverso per vedere la realtà, perché la realtà la vedi con
gli occhi. La Cabala è un'interpretazione della realtà. E' come
vedere una bella persona che sta morendo di cancro: la Cabala ti fa
vedere il cancro, ma ti fa vedere anche qualcos'altro. Ti fa vedere
perché quella persona ha avuto il cancro. E chi gliel'ha dato e
t'insegna ad interrogare quel male fatale e come guarirlo. La Cabala
non spazia soltanto attraverso i 5 sensi, ma spazia con 12 sensi e
vorrei dire con infiniti sensi. Quando va nei mondi paralleli la
Cabala sente e vede. O meglio, non è cieca e non è sorda, perché
se io dicessi vede e sente la limiterei, mentre dire che non è
cieca e non è sorda vuol dire che può vedere e sentire
all'infinito. Come la Shekhinah, la grazia divina.
TG: Tu mi hai detto che
studi anche il buddismo. A me, da quel pochissimo che posso sapere
della Cabala, sembra che qui siano riprese delle idee addirittura dei
Veda e di filosofie orientali quali la reincarnazione, per esempio.
Potrebbe essere che già la Cabala sia una sintesi tra varie
filosofie?
Salomone: Gli ebrei
dicono che la verità, da qualunque parte arrivi va accettata. Faccio
solo presente una cosa, la Cabala c'è da 6000 anni. Già Abramo,
Isacco e Giacobbe usavano il potere della Cabala, quindi essa era
antecedente ai Veda, o al buddismo, ma ciò non vuol dire che idee
più recenti non debbano essere ugualmente valide. Se si vuol vedere
se un'idea è valida o meno si può studiare quello che dice la
Cabala e vedere se questo può dare una risposta che effettivamente
funziona. Io sono un cabalista quindi credo nella Cabala, ma credo
anche che se qualcuno trovasse un valido sentiero da un'altra parte
farebbe ugualmente bene a seguirlo perché forse quello, per lui,
sarebbe più idoneo, più saggio o più facile.
TG: Quindi il consiglio è
quello che ognuno dovrebbe seguire la propria strada?
Salomone: Certo, segui la
strada che funziona bene per te.
TG: Caro Salomone, io so
che per gli ebrei la loro filosofia, la loro religione, le loro
conoscenze vanno tenute segretissime; come mai tu sei disponibile a
divulgare cose che si riescono a capire non solo con un notevolissimo
dispendio di tempo, ma anche di denaro? So che queste sono conoscenze
molto difficili da reperire, è anche difficile trovare i testi e le
traduzioni giuste. Perché?
Salomone: Questa è una
bella domanda. Io da cristiano com'ero, mi immedesimo nei cristiani
che pensano che l'ebreo sia un popolo eletto, un popolo dalla cultura
molto elevata e questo è vero, per i saggi ebrei. Ma il popolo
ebraico è formato da tante persone, ci sono le persone normali, ci
sono le persone abbiette, ci sono le persone umili, ci sono i
lavoratori, poi ci sono i maestri delle leggi, i rabbini, poi ci sono
i cohen (sacerdoti). Ecco, io ritengo che gli ebrei di un certo
livello che conoscono i segreti della Torah facciano bene a non
rivelare a tutti queste cose perché chissà le genti che uso
potrebbero farne. Anche se la Cabala è molto criptica e non ti
permette di fare delle cose al di fuori della sua orbita. Tu fai le
cose che la Cabala ti permette di fare nel bene. Io so le maledizioni
come funzionano. So la magia come funziona, ma non funziona così per
la Cabala. Quando tu tenti di fare il male a qualcuno, il male viene
su di te e non va sull'altro. Quasi come dice il Buddha: “Chi vedi
in me? Sono il tuo specchio. Sono te stesso”. Ecco che la Cabala
rispecchia il male che tu vuoi fare e quindi è doppiamente
pericolosa. L'errore che hanno fatto i cristiani all'inizio, di
sbandierare a tutti certi segreti, perché Gesù sapeva i segreti
della Cabala ed operava miracoli e prodigi con questa, ha fatto
ottenere al cristianesimo l'inverso. La religione del Cristo non è
nata bene, per 300 anni i suoi seguaci sono stati perseguitati e sono
stati ammazzati. Anche oggi, di questa religione è stata fatta
un'interpretazione a tutto vantaggio del potere economico e politico
di questa Chiesa.
TG: Però, mi sembra che
anche il popolo ebraico abbi avuto parecchi problemi e persecuzioni,
oltre che ancora adesso si dibatte sulla legittimità o meno dei suoi
territori, che cosa significa tutto questo? Come possiamo leggere
questa situazione?
Salomone: Il popolo
ebraico è un popolo, una religione ed una nazione. E' stato un
popolo scelto da Dio e ci sono diversi racconti su questo fatto. Tu
m'insegni che quando tu hai un figlio prediletto e questo sbaglia, tu
lo punisci. Più di un altro! Quando il popolo ebraico sbaglia, la
paga molto più di un altro popolo, perché gli altri popoli non
sanno quello che sa il popolo ebraico. Gli altri popoli sono ignari
delle leggi divine, sono ignari del volere del Padre Eterno. Mentre
il popolo prediletto conosceva il volere di Dio e se ha deviato
sapendo di deviare, non ha solo peccato, ma ha peccato con colpa! E
Dio che è un dio molto geloso, che pretendo molto dal suo popolo, lo
punisce più severamente degli altri.
Non è stata la Shoah la
più grossa punizione ricevuta dal popolo ebraico, ma è stata la
distruzione del primo tempio e la sua asportazione in Babilonia.
Quella fu una tragedia immane per il popolo ebraico. Eppure, Dio non
ha mai abbandonato gli ebrei che si sono poi ripresi creando il
secondo tempio che fu anch'esso distrutto e poi c'è stata la Shoah.
Gli ebrei sulla Shoah di Hitler ridono, perché riconoscono che
grazie alla Shoah hanno avuto il loro stato.
Un altro ritratto del Cabalista nella sua stanza. Sullo sfondo i 21 tomi che compongono lo Zohar
TG: Salomone, tu con me
sei stato molto gentile, mi hai fatto entrare nella tua casa, mi hai
fatto entrare nella tua stanza personale dove ho potuto vedere i 21
volumi dello Zohar (Libro dello Splendore) e tu mi hai detto che
quella è un'arma micidiale che può fare qualsiasi magia. Com'è
possibile?
Salomone: Questa è
un'interpretazione metafisica molto profonda come campo
d'addestramento della Torah. La Cabala come campo di spiegazione usa
la Torah, la Torah è di Dio, se tu mi spieghi questo libro è come
accendere 1000 bombe atomiche, quindi ti lascio immaginare del cosmo
cosa rimane se noi facciamo qualcosa del genere. Lo Zohar è
veramente molto potente ed attraverso i suoi testi è possibile
manipolare le coscienze e le persone, o fare cose insensate. Io, per
esempio, quando vedo dei cali in Borsa penso sempre a quegli ebrei
che la comandano. Quando vedo delle evoluzioni negative nelle guerre,
vedo quegli ebrei che preparano quella guerra. Quando vedo che le
industrie farmaceutiche inventano l'Ebola per vendere le loro
medicine, penso agli ebrei che sono padroni di quelle fabbriche di
medicine. Ecco perché costoro vanno puniti molto più severamente
del popolo normale, perché essi producono delle catastrofi per un
tornaconto personale.
TG: Tu mi confermi che il
popolo ebraico è davvero un popolo eletto e che loro sono alla guida
di questo pianeta?
Salomone: Io penso che
essi non siano solo alla guida di questo pianeta, io penso che siano
anche alla guida del mondo futuro, del mondo a venire. Perché
essendo i prediletti, diverranno sicuramente servitori di Dio. I
servitori di Dio comanderanno noi che non siamo ebrei nel mondo a
venire, quindi saranno molto di più, saranno i prediletti di questo mondo
che avranno il dominio di tutti i mondi. Addirittura si dice in
certi racconti, che certe persone, come i grandi rabbini ed i
profeti, verranno premiati da Dio con mondi tutti loro da comandare.
Mondi interi, o addirittura galassie. Possiamo quindi immaginare per
l'Infinito, il Padre Eterno, cosa possano significare queste persone.
TG: Benissimo, però
adesso, per entrare un po' più nel pratico, per capire come ci
dobbiamo muovere, tu hai qualche consiglio comportamentale da darci?
Capisco che sia molto difficile entrare nella conoscenza di queste
filosofie e di queste pratiche, ma una persona che volesse migliorare
se stessa, che percorso dovrebbe intraprendere?
Salomone: Per prima cosa,
la persona dev'essere sempre contenta, allegra e felice, magari
ridere spesso e passare questa voglia di vivere al suo prossimo. Il
nostro prossimo non è colui che sta a 1000 km di distanza, ma nostra
moglie, nostro figlio, i nostri nipoti, i nostri parenti e coloro che
stanno intorno a noi. A questo proposito, c'è un detto della Cabala
che recita: “Inizia a camminare e poi corri. Quando corri vai un
po' più lontano”. In un altro racconto si dice che quando la
Shekhinah (la presenza divina) vuol scendere sulla terra scende in un
villaggio e trova un funerale, non si ferma lì, ma prosegue e va in
un'altra casa dove c'è un matrimonio e sono tutti allegri e felici e
lì si ferma. Questa è un po' la sintesi del discorso. La cosa
importante è sempre fare le cose che funzionano. Mai farsi dire:
“Devi credere. Devi fare.” No, quello che conta sono le cose che
funzionano. Se le cose funzionano, le fai, sei tranquillo e sei
felice, senza credere in qualche dogma stupido. Mai seguire i dogmi.
TG: Sempre sperimentare e
vedere se la cosa funziona sulla propria pelle.
Salomone: Esatto.
TG: Tu che giovamenti hai
ricevuto nella tua vita apprendendo questi predcetti?
Salomone: Adesso, ti
voglio parlare di un segreto che però è fattibile da tutti. Quando
noi desideriamo qualcosa, che sia qualcosa di vivo o di non vivo,
basta dimenticare l'oggetto del nostro desiderio per ottenere quella
cosa, e questo desiderio si realizza subito. E' difficilissimo
dimenticare qualcosa, è come andare nello stato di non-mente, come
per comunicare con le piante, come dice Osho. Se, per esempio,
desideriamo una motocicletta, bisogna avere un desiderio uguale o
superiore al primo; posso così pensare contemporaneamente di voler
andare a pesca per pescare delle belle trote per mangiarle. A quel
punto, io non voglio andare a pesca, ma voglio la motocicletta.
Pensando alla pesca dimentico la motocicletta, il mo pensiero però
sale in alto, va all'Infinito e viene accolto. Quello che desidero
no, ma ciò che non desidero viene soddisfatto e la motocicletta mi
viene data.
Il dente di una benna di una scavatrice
TG: E con l'Ego come ci
regoliamo?
Salomone: L'Ego va tenuto
sempre basso. Se tu vuoi conoscere una persona, o vuoi incontrare una
persona che conosci, io per esempio una settimana fa ho pensato a te,
e tu sei arrivato, bisogna controllare i propri pensieri. Queste cose
vengono dette a tutti, ma non tutti le applicano. Il cabalista deve
registrare tutto, segnare tutto, per poter poi capire quello che
succede e perché. Ho ricevuto una pianta da una signora, Regina, la
mamma di un mio amico, e questa pianta soffriva, stava morendo, ce
l'ho lì fuori, ho saputo che la Regina aveva un tumore. Quando
questa donna è morta, la pianta s'è ripresa. Se una pianta o un
animale ha una comunicazione con noi, noi dobbiamo avere una
comunicazione con tutte le piante e tutti gli animali, per conto suo,
del Padre Eterno. Noi non siamo piante, non siamo animali: siamo
uomini. Noi non abbiamo il destino degli animali: se arriva un falco li può
ghermire e portarli via, per noi è diverso.
TG: Perché gli uomini
sono padroni del loro destino?
Salomone: Certo, come
diceva il grande Ghandi, noi possiamo dire: “Controlla i tuoi
pensieri perché controllano le tue parole; controlla le tue parole
perché generano le tue azioni; bada alle tue azioni perché formano
il tuo carattere; bada al tuo carattere perché crea il tuo destino”.
TG: Tutto dipende da noi?
Salomone: Dipende da noi.
TG: Puoi spiegarmi meglio
come dobbiamo comportarci col nostro Ego?
Salomone: Come Mosè, la
Cabala insegna ad avere un Ego molto basso e ad avere un grande
timore di Dio per amare Dio ed aspettare. Noi non siamo in grado di
andare nel Sole e prendere il calore del Sole, allo stesso modo non
siamo in grado di prendere la sapienza divina. Però se noi ci
trasformiamo in contenitori, siamo in grado di accogliere la
sapienza. Dobbiamo stare attenti, quando noi siamo contenitore e
prendiamo la luce divina sotto forma di conoscenza poi dobbiamo
restituirla, perché il Divino vede la sua luce, non la luce
dell'uomo. Restituendo la sua luce, noi facciamo grande il Divino,
onorandolo per quello che è, accettando la nostra condizione di
uomini. In questo caso il Divino ci manda conoscenza in quantità
infinita.
TG: In un continuo
scambio d'energie?
Salomone: Sì è un
continuo scambio d'energie.
TG: Non bisogna
trattenere nulla.
Salomone: Esatto.
TG: Questo è un segreto?
Salomone: Questo è un
segreto.
TG: Com'è possibile che
mediamente gli ebrei siano più capaci di altri popoli a raggiungere
le ricchezze economiche ed il benessere materiale?
Salomone: Effettivamente,
ci sono vari modi per realizzare questi obiettivi, io ne conosco
principalmente due. Seguendo le Mitzvot, ovvero i comandamenti divini
succede che Dio non solo dà la luce ai suoi fedeli, ma concede loro
anche il benessere. L'altra strada ha un po' la stessa base che ti ho
appena detto in quanto l'ebreo è abituato al calcolo delle Ghematrie
ed in questo modo conosce bene la matematica e le varie scienze.
Conoscere bene le scienze e saperle applicare diligentemente
significa sicuramente riuscire negli affari, nel commercio e
nell'industria. Ed anche nella politica.
TG: Ci sono conoscenze
che si trasmettono da padre a figlio, da generazione in generazione?
Salomone: Una volta i
maestri rabbini trasmettevano effettivamente le loro conoscenze da
padre a figlio. Oggi le scuole di Jeshivah (per maestri della
religione ebraica) sono un po' decadute per vari motivi: economici,
di importanza politica ed altri. Pensiamo che chi è iscritto alla
Jeshivah e va a fare il servizio militare in Israele viene pagato il
doppio. Questa non sembra essere una cosa tanto giusta. Il rabbino, a
differenza del Cohen (sacerdote) ha il compito d'insegnare la Torah
ed il Talmud. Solo pochi rabbini sono anche cabalisti.
TG: E' un mondo
difficile?
Salomone: E' un mondo che
t'impegna al punto di contraddirti e di confonderti. Maimonide ha
scritto libri su questi argomenti come: “Il cammino dei perplessi”.
Purtroppo a me è già capitato di perdere la testa in questi studi
che non sono finiti, o quantificabili. Ognuno li assimila per quello
che può, riempendosi il cervello di queste informazioni non resta
più spazio per nient'altro, ma è anche vero che il cervello si
amplia e si creano delle cellule cerebrali più grandi. E' anche vero
però che quando la testa è colma, come tutte le altre cose, tende a
scoppiare.
TG: Salomone, tu effettui
i tuoi studi con molta serietà e dedizione presso un rabbino, qua in
Italia, lui giustamente offre un servizio apposta per te e richiede
un compenso in denaro per questo compito; volevo sapere se è
difficile farsi accettare da questa cultura? C'è eventualmente la
possibilità d'abbracciare la religione ebraica per chi nasce in un
popolo diverso dal loro?
Salomone: Io seguo i miei
studi con Nadav Crivelli che non è un rabbino, lui tiene una scuola
di Cabala a Milano e tutti possono iscriversi. Il problema è che non
è facile studiare ed approfondire i concetti. Per quello che
riguarda l'altra domanda, ti posso dire che io credo che uno che non
nasce ebreo non può sposare questa religione, perché è talmente
complessa, credetemi, che anche spiegare 50 Mitzvoth ad un cristiano
non sarebbe utile a fargliele capire perché sono troppo difficili e
non riuscirebbe a seguire queste indicazioni. Io al rabbino Bekhor di
Milano dico sempre: la tua religione è bellissima, ma io non ce la
farei a diventare ebreo.
TG: Dici questo per atto
di umiltà? O di autocoscienza?
Salomone: La coscienza
per gli ebrei è una cosa diversa. Non so bene che esempio fare,
potrei dire che se conosci bene un carro armato e devi andare in
guerra con un carro armato diventi critico sul carro armato.
TG: Tu non sei ebreo,
però se ti comporti bene secondo i canoni dell'ebraismo ti si aprirà
il loro paradiso? Ammesso che ne abbiano uno?
Salomone: No, al
contrario, io penso che l'aldilà sia uguale per tutti, non importa
che religione professi, io dico però che in base a quello che fai in
questa vita, di là sarai giudicato. Potresti anche reincarnarti, se
non avrai completato il tuo cammino, tornare su questa Terra e vivere
più vite così come dicono i buddisti, gli induisti, o Osho. Anche
la Cabala è possibilista in questo senso. Sicuramente, di là ti
vedrai come in uno specchio e sarai tu il giudice di
te stesso. Sarai tu che giudicherai perché, pur studiando la Cabala
non ti sei attenuto a certe regole che ben conoscevi. Questo è
l'esame di coscienza che fanno gli ebrei. Questo giudizio non porterà
alla colpevolezza o all'assoluzione, ma ad un'alternativa che ti
insegni come poter agire meglio.
Strumenti per azioni spirituali
TG: A questo punto,
proviamo a parlare di etica: siamo tutti esseri umani, non siamo
tolle di petrolio, abbiamo dei sentimenti e degli istinti... Pensiamo
al sesso, ci si può concedere d'abbandonarsi alle proprie pulsioni,
tanto poi basta ravvedersi come fanno i cristiani, o bisogna fare
attenzione? Come ci dobbiamo comportare secondo la Cabala, in questi
casi?
Salomone: E' un argomento
molto complesso e ci vorrebbero molte udienze per sviscerarlo al
meglio. La Torah spiega queste cose in una determinata maniera,
ovvero, il sesso va fatto con la persona che si ama e poi si sposa.
Sul Talmud ci sono dei brani che descrivono il sesso come
l'avvicinamento e la conoscenza di un'altra persona, naturalmente
parliamo sempre di due persone di sesso diverso, perché coloro che
hanno lo stesso sesso la Torah li considera malati e per questo vanno
curati. Oggigiorno però questi valori sono andati un po' ad
indebolirsi e pochi stanno integralmente alle direttive della Torah.
TG: Mi sembra che se un
bisogno diventa molto forte sia meglio soddisfarlo, anche secondo i
canoni della Torah, è così?
Salomone: Sì, però il
bisogno materiale sta sotto il bisogno spirituale. Per raccontarvi
qualcosa di Salomone posso dirvi che aveva 300 amanti ed 80 mogli. Io
ho studiato questa cosa attentamente e l'ho riportata anche
sull'albero della vita. Salomone non conquistava queste donne
sessualmente, ma spiritualmente. Aveva un conoscenza così profonda
dell'animo femminile che lui riusciva anche a cambiare queste donne:
E' questa la soddisfazione massima: uno quando fa sesso accontenta il
corpo e gli sembra anche d'accontentare lo spirito, ma quando uno
pensa alla sua maestra in forma spirituale nel sesso, e qui sono
bravi gli indiani a spiegare queste cose, raggiunge dei livelli
sublimi, non solo di godimento del corpo, ma anche nel godimento
dell'anima. Socrate diceva: se rompiamo un braccio non lo possiamo
curare attraverso l'ombra che proietta sul muro. Lo stesso concetto
lo possiamo trasporre nel godimento del sesso e del sesso spirituale.
Stiamo parlando di sentimenti diversi.
L'albero della vita
TG: Spiegamelo meglio per
favore. Possiamo fare sesso con un/a maestro/a per soddisfare un
nostro bisogno spirituale?
Salomone: Non sempre. Se
sei puro di spirito sì, il sesso porta anche lo spirito a combinarsi
con l'altra anima, perché le anime sono solo metà. L'altra metà
della nostra anima diventa parte di un'altra persona. Sarebbe l'anima
gemella. Se noi ci troviamo in questa situazione, allora sì, il
sesso fisico si combina con il sesso spirituale. Quando due persone
si sposano, il Talmud e la Torah insegnano a concepire dei figli.
Infatti quando Dio scacciò gli umani dal paradiso terrestre disse:
crescete e moltiplicatevi. Moltiplicarsi significa avere dei figli,
crescere vuol dire avere un'evoluzione spirituale. Quando due persone
vogliono dei figli, devono pensare al loro figlio, fin da prima di
fare sesso. Il figlio viene poi concepito dalla parte femminile con
il sangue, con la parte maschile con le ossa, ma l'anima ce la mette
Dio. Questo è il sacramento che dice: ama i tuoi genitori, dopo
potrai amare Dio. Se tu non ami i tuoi genitori con cui Dio ha fatto
la società per creare te, non puoi amare neanche Dio.
TG: E' Vero che siamo
fatti ad immagine di Dio?
Salomone: Non di quella
fisica, ma di quella spirituale. Dio non ha un'immagine fisica.
Quello che conta è il suo volere nel mondo a venire perché lì non
ci sarà più fisicità.
TG: Dio potrebbe essere
un'entità emotiva?
Salomone: No, Dio può
entrare nelle emozioni, ma non può essere un uomo perché è
infinito. Quando Mosè sul monte Sinai ha chiesto a Dio di fargli
vedere la sua faccia, Dio rispose di no, altrimenti Mosè sarebbe
bruciato e morto. Troppa sarebbe stata la forza, la spiritualità ed
il calore provocato da questa visione, perché Dio è infinito, non
può entrare nel finito, farebbe scoppiare il finito.
TG: Un uomo che uccide un
suo simile e commette omicidio, può essere perdonato?
Salomone: Il Talmud parla
di diversi tipi di omicidi. Ci sono gli omicidi che avvengono per
caso, come potrebbe essere quello che poteva avvenire una volta
quando facendo rotolare una botte piena di vino si schiacciava una
persona. Questo tipo d'incidenti venivano puniti con una specie di
domiciliazione coatta o esilio. Esistevano delle città prigione che
non bisognava lasciare per il tempo per il quale si veniva destinati
a questa forma di punizione. In quei casi, nemmeno gli eredi
dell'ucciso potevano recarsi in quei luoghi e ricorrere alla
vendetta, ma se l'omicida usciva da quella città, poteva essere
soggetto alla vendetta. In caso d'omicidio volontario invece, si era
punibili anche con la pena di morte. I tribunali di una volta erano
composti da 73 persone ed un tribunale saggio dell'antico mondo
ebraico condannava a morte per strozzamento una persona ogni 7 anni. Erano pertanto piuttosto
cauti nell'applicare queste pene. Si può dire che fosse una
giustizia misericordiosa.
TG: E nel caso della
guerra? Si poteva uccidere?
Salomone: Beh, in guerra
uccidevano tutto e tutti. I soldati non vengono mai giustiziati per uccidere il nemico.
TG: Lo so, ma Dio come la
pensa al riguardo?
Salomone: Dio ha detto:
quando andate in guerra contro i filistei non abbattete le piante da
frutto. Che cosa vuol dire? Dio non parla per metafore tanto per
parlare. Se dice di non abbattere gli alberi da frutta, si deve
intuire che gli alberi da frutta ti daranno da mangiare. Però, si
deve anche intuire che Dio non era contrario alla guerra contro i
filistei. Io penso che il doppio della metà delle guerre siano
ingiuste. E non lasciano al vincitore quello che credeva di prendere.
Mai.
TG: Nessuno dice di
essere avidi, ma ci si può approfittare di certe situazioni, o
bisogna stare attenti a tutto ciò che si fa?
Salomone: Tutte le
inclinazioni malvagie dell'uomo nascondono qualcosa. Se vado a Milano
e vedo un bel vestito in vetrina e so che costa carissimo e che non
posso permettermelo perché non ho i soldi per pagarlo quando tornerò
a casa al mio paese avrò sempre in mente quel vestito. Allora
lavoro di più per comprarmi quel vestito, ma bisogna vedere che cosa
si nasconde dietro a volere quel vestito. L'Infinito trasmette mille
messaggi all'uomo. E' vero che io posso lavorare di più, ma poi
tornato a Milano posso non trovare più quel vestito in vetrina. Io
però posso conservare la brama di possedere quel vestito e questo
desiderio condiziona la mia vita e la mia personalità. Devo leggere
il messaggio che mi dà quel vestito, o meglio, la voglia d'averlo.
Voglio più soldi? Per fare che cosa? Per fare stare meglio la mia
famiglia? Questo potrebbe essere il motivo. Se io riesco a cogliere
quei messaggi, potrei non essere più tormentato dall'idea di avere
quel vestito e la voglia di possesso scompare.
TG: Se da una parte noi
cerchiamo di controllare il nostro Ego per tenere un livello basso,
non ha neanche senso che vogliamo accumulare ricchezze o troppo
benessere...
Salomone: La ricchezza
non fa la felicità. In questa zona c'erano persone molto ricche e ci
sono ancora, eppure c'è una di queste famiglie che ha avuto ben due
suicidi. Abbiamo visto anche una grossa famiglia di Torino, dove un
figlio s'è buttato dal ponte di un'autostrada. Avere tanti soldi e
tanto potere ti condizionano al punto di volerne sempre di più,
perché c'è sempre chi ne ha più di te. Anche un pugile forte
troverà sempre qualcuno più forte che lo batterà. La smania di
avere sempre di più non ti fa godere la tua prosperità.
TG: Ok, siamo d'accordo,
io però non ho ancora capito cos'è la Cabala, ho capito che bisogna
leggere il Talmud, la Torah, studiarli molto bene e che poi c'è lo
Zohar. E' questo il testo della Cabala?
Salomone: Sì, anche se
questo non è il primo testo della Cabala perché è stato scritto
solo 1200 anni fa ed è una grossa interpretazione pratica della
Torah. Dal punto di vista metafisico, spirituale, dal punto di vista
divino e ti apre degli scenari infiniti. Non ti dà una soluzione, ti
dice che la verità sta tra il bianco e il nero, ma tra il bianco e
il nero ci sono 248 grigi.
TG: Da quando esiste la
Cabala?
Salomone: Da sempre! Già
Adamo conosceva la Cabala, aveva un libro di Cabala che gli è stato
tolto quando è stato allontanato dal giardino terrestre, perché la
Cabala parla di due creazioni: la creazione del Tohu e la creazione
della Rettificazione. La creazione del Tohu è la creazione del Caos,
anche perché Dio non poteva creare un mondo perfetto. Ha dovuto
dire: io creo un mondo e creo un altro mondo, quello della
rettificazione. Quel mondo è nato esattamente 6000 anni fa, con
Adamo ed Eva. Poi, le razze si sono mischiate. Il primo mondo, quello
che deriva dalle scimmie antropomorfe è il mondo del Caos, quello
che spiega la scienza. La Torah spiega il mondo della rettificazione
che la scienza non può spiegare.
TG: Perché c'è bisogno
di correggere questo nuovo mondo?
Salomone: Il mondo della
rettificazione è fatto per l'uomo che deve correggere il mondo.
TG: Dio ha creato un
mondo imperfetto?
Salomone: No, l'ha creato
con qualcosina da fare in più, da perfezionare, ed ha detto: tu
uomo, creatura che io preferisco e che sei mio figlio, devi
perfezionare questo mondo. Dimostrami quello che sai fare. E' come
costruire un giocattolo ad un bambino che poi apporrà delle sue
modifiche a ciò che gli abbiamo donato. Dio vuol vedere che noi gli
assomigliamo e che siamo stati creati da lui. Queste sono le
condizioni che lui pone per amarci. Se noi non operassimo in quel
senso scadremmo ai suoi occhi. Verremmo considerati un po' come gli
animali.
TG: L'ebraismo è già
una religione. La Cabala cosa aggiunge?
Salomone: Le
interpretazioni metafisiche, interpretazioni divine e spirituali che
usano vari sistemi: una è il calcolo delle Ghematrieh. Un altro, per
esempio, è la visione della luce eterna. Un altro è l'albero della
vita. Poiché quello che sta nel mondo parallelo a questo non è
visibile, lo spiega la matematica e la fisica quantistica. Stanno
costruendo degli acceleratori di particelle per andare con i
gravitoni a vedere cosa succede nei mondi paralleli, quando è già
tutto scritto e risaputo ciò che troveremo. Difatti, perché ci sono
tanti premi Nobel tra gli ebrei? Nonostante questo sia un popolo
relativamente piccolo? Perché gli ebrei dispongono di conoscenze più
complete rispetto al resto del mondo ed arrivano a scoprire certi
segreti scientifici prima degli altri. Einstein lo ha dimostrato, ma
anche altri scienziati hanno avuto in sogno le soluzioni ai loro
problemi e le risposte alle loro domande. Tutti sogniamo di notte, ma
non tutti riusciamo ad interpretare i nostri sogni e non saper
interpretare un sogno vuol dire non aprire una lettera che arriva.
Gli ebrei riescono ad aprire quella lettera. Anche altri potrebbero
riuscirci, ma bisogna saperlo fare però.
TG: Il popolo ebraico è
molto attento a ciò che non si vede ed alle altre dimensioni?
Salomone: Se li
paragonassimo ad un popolo antico, potremmo dire che gli ebrei sono
tutti sciamani. Maestri sciamani, non semplici sciamani. Non è un
paragone che calzi, ma serve a far capire che loro sanno cosa fare,
come muoversi e come fare un esame di autocoscienza e le meditazioni
giuste, riuscendo ad arrivare ad un risultato.
TG: perché il popolo
ebraico non fa proselitismo per la propria religione?
Salomone: E' vietato. Per
gli ebrei, se tu hai la tua religione, quello è il credo che va bene
per te. Non devi venire a convertirti al mio. Se tu sei musulmano e
preghi il Dio Unico, va bene così. Pregalo con il tuo metodo. Non ha
senso distogliere qualcuno dalla sua religione per fargliene sposare
un'altra. Probabilmente non conosce nemmeno la sua, che senso avrebbe insegnargli l'ebraismo? Io ricordo che il rabbino capo di Roma Elio
Toaff faceva gli esami per accogliere nuovi ebrei a questa
religione. Se a sostenere l'esame si presentava un cristiano Toaff lo
interrogava sul cristianesimo e riusciva a porre domande talmente
difficili che costui non sapeva rispondere. A quel punto Toaff
diceva, vedi, tu vuoi sposare la religione ebraica, ma come lo puoi fare,
se non conosci nemmeno la tua? E lo bocciava. Ecco, perché è
vietato il proselitismo. Vai con la tua religione, studia la tua
religione e prega secondo la tua religione, basta. Non hai bisogno di
nient'altro. Se poi vuoi studiare la Cabala, studiala. Se vuoi
studiare la Torah, studiala, potrai avere tutti i benefici di un
ebreo ed anche di più. Infatti, è detto che il prossimo Messia non
sarà ebreo, ma sarà qualcuno che verrà dal popolo misto.
TG: E' scritto nella
Torah?
Salomone: Sì.
La Torah
TG: Ebrei, cristiani e
musulmani hanno tutti lo stesso Dio?
Salomone: Sì, pregano
tutti lo stesso Dio Unico. Ognuno secondo la propria religione. E per
gli ebrei va bene così.
TG: E da dove arrivano le
inimicizie, le guerre e l'odio tra religioni diverse?
Salomone: Quando Caino
uccise Abele Dio disse: guai a chi toccherà Caino perché io lo
ucciderò 70 volte 7. Ed a Caino però dice: tu andrai ramingo per il
mondo e gli fece una Tau rossa sulla testa perché potesse essere
riconosciuto. I saggi hanno studiato queste cose per capire perché Caino
abbia ucciso Abele e sono arrivati a tre motivazioni. Primo motivo:
le donne. Caino voleva sposare la sorella e Abele gli avrebbe detto:
no sei troppo violento, non la sposi. Così Caino uccise Abele. Un
altro motivo sono le religioni, o meglio le ideologie, avere idee
diverse porta a scontri ed ad uccidersi per affermare la propria
ragione. Come capita anche oggi. Poi, un'altra causa di discordia
deriva dal possesso di beni immobili e mobili. Se tu Caino prendi i
beni mobili, io Abele prendo i beni immobili, però se tu con i tuoi
beni mobili sei sui miei terreni e non andiamo d'accordo, allora scoppia la guerra.
TG: Tu riscontri d'aver
migliorato la tua vita da quando hai queste conoscenze, possiamo
dirlo vero? Anche nascoste?
Salomone: Sì, io ritengo
che la mia vita sia migliorata di molto, ma io non penso solo a
questa, penso anche ad una vita di domani, quando andrò in un altro
mondo. Penso alle vite di coloro che mi stanno intorno, perché la
gioia ci può essere solo se c'è da tutte le parti. Se io sono
contento e felice, ma il mio prossimo è triste perché gli manca da
mangiare, o perché va in guerra, o è malato, la mia felicità conta
ben poco.
TG: Come sei visto da chi
ti circonda? Sei considerato un uomo di altri tempi?
Salomone: Io sono un
metafisico che vede le cose e mi accorgo che non è facile
individuare la felicità presso gli altri, la felicità indotta. Ho
notato dei cambiamenti presso mia moglie, mi sono accorto che
ultimamente anche lei sta cercando di aiutare coloro che sono in
difficoltà per qualche motivo. Forse, sono io che non mi accorgevo
di questi suoi comportamenti che esprimeva anche prima, però
sicuramente il bene agisce per qualità ed il male per quantità.
Basta che io abbia una piccola candela dentro di me che la mia luce
arriverà molto lontano. Se, nel cuore della notte accendiamo una
candela nel deserto, la sua luce arriverà a miglia e miglia di
distanza. Ma se a mezzogiorno avremo un castello buio in mezzo al
deserto, chi lo vedrà?
TG: Grazie Salomone,
tornerò a trovarti.
Salomone: Va bene, ti
aspetterò.
Sono tornato a sentire il Cabalista per sentire il suo parere su amicizia, sesso e rapporto uomo donna, qui trovate quello che mi ha detto.
Sono tornato a sentire il Cabalista per sentire il suo parere su amicizia, sesso e rapporto uomo donna, qui trovate quello che mi ha detto.
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Affascinata e travolta da queste verità che ancora non conoscevo; Sarebbe un grande arricchimento culturale e spirituale poter ascoltare ancora Salomone.
RispondiEliminaAd esso auguro di portare avanti sempre e con la stessa passione questo percorso così valido!
Recentemente, ho nuovamente intervistato Salomone su altri argomenti che possono aiutare il lettore e tutte le persone ad affrontare la realtà della vita e le mille sfaccettature del mondo sensibile e del mondo materiale. Invito tutti coloro che seguono Frammenti di Cultura ed i nuovi amici che si stanno avvicinando alle tematiche spirituali a verificare in futuro queste pagine per poter conoscere meglio Salomone e capire come interpretare la propria vita e la direzione prendere per avere un'esistenza serena e sicura, lontana da dubbi e paure. TG
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