Nonostante la carrellata su Bulk, AEM e dintorni abbia già ampiamente occupato alcune pagine di questo archivio, ho pensato fosse il caso di visitare ancora una volta quest'area centrale di Milano per osservare cosa restasse all'interno del Bulk e se correvo il rischio di perdere qualche segno grafico interessante.
Divieto di accesso
Cancello
Nelle fotografie riprese il 20 maggio e pubblicate il giorno dopo, mi ero accorto che sarebbe stato il caso di far vedere gli interni degli spazi dell'ex-Bulk, ma non ero molto dell'avviso di introdurmi in strutture fatiscenti, pericolanti e per di più recintate che negavano vistosamente l'accesso. Fortunatamente, da dei fori non molto grandi sono riuscito a compiere con soddisfazione le mie ispezioni ed ottenere buoni risultati . Nell'immagine di questo cancello si notano due fori negli angoli bassi.
Panoramica con lattina sdraiata
Scimmia arancione
I love this
Anni addietro, vedendo gli effetti del degrado provocato dal passare del tempo su certi materiali venivo colto da un senso di tranquillità, anche se il disordine generale non contribuisce tanto a generare un'armonia nell'animo della maggior parte delle persone. Oggi, mi rendo conto che l'omogeneità della distruzione ha un suo grado di rassicurazione, nel senso che trovandomi di fronte ad un aumento dell'entropia so che questo è un effetto naturale di varie forze che agiscono sull'ambiente per trasformare la materia e la forma.
L'entrata sotto la scritta "I love this" era l'ingresso di un locale che fungeva da bar. In penombra, all'interno dello stanzone in questione c'è anche una vecchia scritta industriale che vieta di fumare. Mi piace vedere come nel trascorrere degli anni si creino anche questi contrasti di stili ed azioni. Sarebbe il caso d'inserire un aggiornamento a breve, per dettagliare gli stencil su fondo giallo con un potente teleobiettivo.
Tubostruttura
Come uno spaventapasseri
In piazza Cimitero Monumentale (che brutto nome per una piazza), ci sono due cancelli di ferro che accedono all'ex-Bulk, sopra uno di questi cancelli fa bella mostra di sé un giaccone consunto ed impolverato con dipinto sopra quello che sembra un numero 6 seguito da una "de" . Forse corrisponde al numero civico, visto che anche accanto ai cancelli è segnato questo numero? Sicuramente doveva avere un significato di qualche tipo, visto lo sforzo che qualcuno ha fatto per posizionare una specie di spaventapasseri in una posizione così elevata.
Tora Bora
Muro quasi astratto
Tornando invece dalla parte della via Niccolini, scatto nuovamente qualche fotografia con condizioni di luce differenti dall'ultima volta che ero stato qui e mi accorgo, una volta riviste le immagini, di aver raccolto qualcosa che mi mancava.
Bulk to familia
Cagnolino rosso
Gatto tigrato
End
Geo appunto: N 45°29'1.696" E 9°10'37.580"
Le riprese fotografiche sono state effettuate con Pentax K-01 e ottiche Super Takumar da 28mm e 50mm
Aggiornamento dell'8 giugno 2013
Sono tornato al buco nel cancello con un Super Takumar 200mm f4 che corrisponde ad una focale che ha lo stesso angolo di campo di un 300mm sul formato 24x36 e sono riuscito ad isolare meglio alcuni dettagli che volevo vedere meglio. Mi sono aiutato a stabilizzare le vibrazioni sia con la funzione "Shake reduction" della K-01, sia con l'ausilio di un piccolo cavalletto d'epoca come il Bilora Stabilet 1011 che non riusciva a sostenere del tutto il peso del teleobiettivo, ho dovuto scartare uno scatto riuscito mosso, ma ho comunque ottenuto immagini abbastanza definite. Non avendo uno schermo di visione orientabile, l'inquadratura dei soggetti è stata un po' difficoltosa, per cui ho dovuto quasi di sdraiarmi per terra per vedere cosa facevo. Mentre ero in questa scomoda posizione sentivo degli strani rumori sopra di me, ma non volevo dar peso alla cosa perché ero impegnato nel mio proposito di riportare a casa immagini dettagliate di qualche "graffito vintage" prima della demolizione dell'edificio, ma poi ho dovuto spostarmi perché un gruppo di piccioni mi aveva preso di mira pensando che io fossi il loro gabinetto.
Esposizione a 200 Iso: 1/100 sec. f 8
Uno strano gruppetto di personaggi, tra i quali si aggiunge anche un uomo pelato e sovrappeso che potrebbe essere Marlon Brando, indicano gli interessi e lo stile di vita di chi li ha evocati con questi stencil. In questa foto grafia ed in quella successiva è anche presente il logo di Virus, uno dei primi centri sociali italiani, un luogo d'incontro e di cultura punk attivo a Milano tra il 1982 e il 1987.
Deposito
Non ricordo d'aver mai posseduto un teleobiettivo che corrispondesse ad un 300mm, infatti il Super Takumar è un 200mm; io in genere prediligo l'uso dei grandangolari, ma con il formato aps-c, le ottiche per il 35mm subiscono un incremento di focale pari ad un fattore di 1,5 volte la lunghezza focale originale e non è facile avere a disposizioni grandangolari estremi, mentre è più facile e comodo utilizzare obiettivi meno ingombranti, al pari di una resa focale superiore. Benché molti fotografi prediligano gli smc Takumar ai Super Takumar, io, non avendo avuto opportunità di fare confronti, posso comunque dirmi contento del risultato ottenuto.
La scimmia del fumo
Immagine eloquente ed ironica che rappresenta la dipendenza da droghe leggere. L'espressione: "avere la scimmia" è stata utilizzata per primo da William Borroughs nel suo romanzo "Junkie" del 1953, in cui si descrive, tra gli effetti dell'astinenza da assunzione di morfina ed eroina una sensazione di dolore e peso, come se si portasse costantemente sulla schiena un dispettoso animale.
Lo spione
Curiosa immagine presente su un muro esterno che ritrae una testa di un uomo leggermente allucinato e dall'aspetto poco simpatico che sembra spiare coloro che procedono per via Niccolini. Tengo a precisare che i titoli delle fotografie sono nomi di fantasia che io assegno alle immagini per renderle riconoscibili, ma non sono i titoli dei graffiti dati agli autori dei disegni. Nei casi in cui il titolo del graffito sia presente, cerco di riproporlo anche nelle pagine di questo archivio, oppure attendo di essere contattato degli autori per correggere eventuali imprecisioni.
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