"Anche i restauratori hanno il diritto di lavorare." TG
Qualche tempo fa, Lorenzo Lenzini mi comunicava che un'associazione milanese voleva convocare degli artisti, preferibilmente che avessero insegnato all'Accademia di Brera, per capire se sarebbe stato possibile ripristinare una commissione che valutasse le nuove costruzioni ed i monumenti da inserire all'interno del Cimitero Monumentale, così la settimana scorsa siamo andati a parlare con Carla De Bernardi e Lalla Fumagalli degli "Amici del Monumentale". Avrebbero dovuto accompagnarci Luigi Teruggi e Osvaldo Minotti, ma io ho voluto invitare anche Federico de Leonardis, poiché costui poteva avere una visione più attuale di ciò che sta avvenendo nelle tendenze dell'arte contemporanea. Questa scelta s'è dimostrata abbastanza sensata poiché Teruggi e Minotti sono grandi maestri di tecniche scultoree classiche, ma al tempo stesso io ritenevo ci dovesse essere anche uno scultore-non scultore che si esprimesse su argomenti diversi. Purtroppo, Osvaldo Minotti non è potuto intervenire all'incontro poiché lo scorso mercoledì 3 febbraio era impegnato nell'impostazione di un suo nuovo progetto a Lecco. La presidentessa dell'Associazione Amici del Monumentale ci ha velocemente raccontato la storia del cimitero, illustrandoci opere, autori e nomi delle famiglie committenti. Poi, come forse avrei dovuto immaginare, s'è creato dell'attrito tra la visione classica della scultura e l'idea che l'artista debba proporre sempre qualcosa di nuovo, anche a costo di rigettare secoli di tradizione e l'eredità del passato. Oltre a questo discorso è emersa l'esigenza, da parte di chi vuole preservare invece il patrimonio storico artistico milanese, di recuperare le vecchie tombe, cercando di trovare i denari necessari a far partire il primo restauro che dovrebbe interessare il primo monumento eretto al Monumentale nel 1867: " Il Guardiano della Tomba", scolpito da Luigi Gilberto Buzzi.
Qualche tempo fa, Lorenzo Lenzini mi comunicava che un'associazione milanese voleva convocare degli artisti, preferibilmente che avessero insegnato all'Accademia di Brera, per capire se sarebbe stato possibile ripristinare una commissione che valutasse le nuove costruzioni ed i monumenti da inserire all'interno del Cimitero Monumentale, così la settimana scorsa siamo andati a parlare con Carla De Bernardi e Lalla Fumagalli degli "Amici del Monumentale". Avrebbero dovuto accompagnarci Luigi Teruggi e Osvaldo Minotti, ma io ho voluto invitare anche Federico de Leonardis, poiché costui poteva avere una visione più attuale di ciò che sta avvenendo nelle tendenze dell'arte contemporanea. Questa scelta s'è dimostrata abbastanza sensata poiché Teruggi e Minotti sono grandi maestri di tecniche scultoree classiche, ma al tempo stesso io ritenevo ci dovesse essere anche uno scultore-non scultore che si esprimesse su argomenti diversi. Purtroppo, Osvaldo Minotti non è potuto intervenire all'incontro poiché lo scorso mercoledì 3 febbraio era impegnato nell'impostazione di un suo nuovo progetto a Lecco. La presidentessa dell'Associazione Amici del Monumentale ci ha velocemente raccontato la storia del cimitero, illustrandoci opere, autori e nomi delle famiglie committenti. Poi, come forse avrei dovuto immaginare, s'è creato dell'attrito tra la visione classica della scultura e l'idea che l'artista debba proporre sempre qualcosa di nuovo, anche a costo di rigettare secoli di tradizione e l'eredità del passato. Oltre a questo discorso è emersa l'esigenza, da parte di chi vuole preservare invece il patrimonio storico artistico milanese, di recuperare le vecchie tombe, cercando di trovare i denari necessari a far partire il primo restauro che dovrebbe interessare il primo monumento eretto al Monumentale nel 1867: " Il Guardiano della Tomba", scolpito da Luigi Gilberto Buzzi.
3 febbraio 2016, Cimitero Monumentale di Milano
Carla De Bernardi, Lalla Fumagalli, Andrea Battistotti, Lorenzo Lenzini, Luigi Teruggi, Marilena Nocilla, Federico De Leonardis
La Medusa di Enrico Pancera cerca di afferrare con i suoi tentacoli il giovane aviatore Umberto Fabè, deceduto in un incidente aereo nel 1941
Lo scultore Luigi Teruggi e Lorenzo Lenzini ammirano la statua di Pancera
Ai caduti nei campi di sterminio nazisti
Nel 1863 Milano era
appena entrata nel Regno d'Italia, una nuova classe borghese sente la
necessità di rappresentarsi, dopo che una classe di piccoli
imprenditori ed industriali come i Campari ed i Pirelli erano
riusciti a dar lustro alla città ed al loro prestigio personale.
All'epoca si diceva che per essere un milanese importante dovevi
avere un palco alla scala, una panca in Duomo ed una tomba al Cimitero Monumentale. Il cimitero monumentale però non esisteva
ancora. I cimiteri milanesi erano piccoli campi santi al di fuori
delle 6 porte d'accesso della città e Carlo Maciachini vince il
concorso per il progetto del Cimitero Monumentale che solo 3 anni più
tardi, nel 1866, apre in pompa magna il giorno 2 di novembre.
Quest'anno ricorrerà l'anniversario per i 150 anni dell'apertura del
cimitero. Per poter celebrare al meglio questa ricorrenza,
l'Associazione Amici del Monumentale, ha organizzato un'asta per
raccogliere i fondi necessari per poter restaurare le opere dei
grandi artisti che hanno trasformato questo cimitero in un museo
all'aperto. L'asta verrà tenuta il giorno 18 febbraio 2016 alle ore
18,30 presso la Fonderia Battaglia in via Stilicone, 10 a Milano.
Alcuni artisti o i relativi eredi hanno donato delle opere che
verranno vendute con una speciale quotazione (inferiore a quella
della galleria o del mercato) per una base d'asta che possa essere
particolarmente allettante per i collezionisti. Tra le opere messe
all'incanto segnaliamo: Goccia di Kengiro Azuma (2000 euro); Disegno a
matita su cartoncino di Giannino Castiglioni (100 euro); Testina di
Leone Lodi (600 euro); Donne con ombrellino di Eros Pellini (500
euro); Cane di Velasco Vitali (1200 euro).
I calchi delle gocce di Kenjiro Azuma nel cortile di casa sua
Continuando con la storia
del Monumentale, possiamo dire che nei primi anni della sua apertura
mancavano i monumenti. Il primo fu introdotto per la tomba del
garibaldino Nicostrato Castellini, realizzata dallo scultore realista
Luigi Gilberto Buzzi; ed è proprio con questo monumento che si
vorrebbe iniziare il restauro delle opere da preservare dal lento,
ma inarrestabile processo di deterioramento causato dal trascorrere
del tempo.
Il Cimitero Monumentale è
uno specchio fedele di quello che è stata l'opera dei milanesi più
industriosi, dai Mondadori ai Borletti, dai Falk ai Branca, anche nel
campo delle lettere e delle arti, dello sport e della musica. Tra i
defunti milanesi illustri manca Giuseppe Verdi che è stato sepolto
all'interno dell'omonima casa di riposo per musicisti in piazza
Michelangelo Buonarroti.
L'Accademia di Brera ha
avuto uno stretto rapporto con il Monumentale poiché molti artisti
hanno prodotto opere per questo sito, inoltre i lavori per questi
monumenti dovevano essere approvati da una speciale commissione alla
quale appartenevano altri professori dell'Accademia. Adesso
l'approvazione artistico-architettonica dei progetti dei lavori da
realizzare all'interno del Cimitero sono diventate soltanto delle
formalità burocratiche che si vorrebbe però riportare ad essere
esaminate da un gruppo di esperti competenti in campo artistico
(docenti, o ex docenti di Brera), proprio su proposta
dell'associazione rappresentata da Carla De Bernardi. Forse, proprio
per la mancanza di una selezione delle opere, difficilmente qualcuno
commissiona ad un artista un monumento, o una statua che accompagni
una tomba. Le ultime opere che sono entrate nel cimitero, a seguito di un
esame del suo valore artistico sono quelle di Giò e Arnaldo
Pomodoro, di Agenore Fabbri, Roberto Crippa, Pietro
Cascella, poi più niente. Dalla fine degli anni 1970,
praticamente più nessuno commissiona qualche opera ad artisti di
valore.
Da tempo assistiamo al trionfo dei marmisti: le
tombe sostituiscono i monumenti e le opere degli artisti, ma non
succede solo questo. Anche nella parte più antica alcuni scivoli e
lastre di marmo hanno sostituito delle sculture deteriorate o tombe
più classiche in disfacimento. Sono state fatte delle rimozioni che
hanno modificato il carattere di alcune tombe, trasformandole
talvolta in un ibrido metà antico metà moderno di difficile
classificazione.
Ai tempi di Adolfo Wildt c'era molta più attenzione per le opere da introdurre al monumentale, mentre ai nostri giorni basta fare una domanda che si risolve con un timbro che autorizza la costruzione della tomba per le sue specifiche edilizie, ma che non entra assolutamente nel merito del suo valore artistico. Probabilmente cento anni fa c'erano più artisti che lavoravano per i cimiteri, mentre oggi c'è meno attenzione da questo punto di vista, ma è evidente che un tempo era anche più semplice apprezzare un lavoro scultoreo di pregio rispetto ad uno fatto con imperizia. L'arte moderna semplifica molto le forme e basta una lastra di marmo ben levigata per fare un'opera minimalista.
Una moderna tomba, questo è il genere di lavori cimiteriali che determina il trionfo dei marmisti sugli artisti
Una vecchia tomba
Dettaglio di un portafoto di bronzo appoggiato su una croce di pietra
Una vecchia tomba alla quale è stata sostituita la parte orizzontale creando un ibrido di vecchio e nuovo
Ai tempi di Adolfo Wildt c'era molta più attenzione per le opere da introdurre al monumentale, mentre ai nostri giorni basta fare una domanda che si risolve con un timbro che autorizza la costruzione della tomba per le sue specifiche edilizie, ma che non entra assolutamente nel merito del suo valore artistico. Probabilmente cento anni fa c'erano più artisti che lavoravano per i cimiteri, mentre oggi c'è meno attenzione da questo punto di vista, ma è evidente che un tempo era anche più semplice apprezzare un lavoro scultoreo di pregio rispetto ad uno fatto con imperizia. L'arte moderna semplifica molto le forme e basta una lastra di marmo ben levigata per fare un'opera minimalista.
Federico De Leonardis si compiace per la rimozione di una vecchia tomba, nella speranza che su questo sito possa lavorare un artista contemporaneo
È facilmente
comprensibile come nel corso del tempo molte tombe vengano
abbandonate per i più svariarti motivi, fatto che ha portato al loro
degrado, perché era la famiglia concessionaria del sito in
perpetuità che ne doveva garantire la manutenzione. Dal 1895, con
l'apertura del Cimitero di Musocco verrà cambiata la formula di
assegnazione degli spazi delle tombe. Un tempo, bastava pagare un 20%
in più sulla somma dell'assegnazione del sito per investire il
Comune di Milano degli oneri di manutenzione, cosa che col tempo è
diventato un forte costo da sostenere perché questi soldi erano
stati incassati dal Comune 150 anni fa. Come conseguenza degli
abbandoni e della mancata manutenzione privata e pubblica, oggi al
Monumentale si trovano parecchie tombe in stato di degrado.
C'è poi il caso di circa
150 milanesi che con atti testamentari hanno lasciato le loro tombe
all'Ospedale Fatebenefratelli, una cinquantina invece sono state
lasciate all'Istituto dei Ciechi, all'Ospedale Oftalmico e ad altri
enti. Ciò ha comportato che ora esistono cappelle di Maciachini,
piuttosto che di Beltrami, o la statua di Mosè Bianchi all'interno
della cappella della famiglia Frova in uno stato di conservazione
pessimo. Tuttavia, questi monumenti non vengono ancora dichiarati in
stato di degrado, in quanto che se venisse certificata tale
condizione si dovrebbe ritirare la concessione ai proprietari e si
provocherebbero altre questioni burocratiche abbastanza complesse
che, evidentemente, il Comune di Milano preferisce evitare che si verifichino.
Esiste anche una cappella di Maciachini aperta, al cui interno si
trova una statua di Canova che risale al 1817. La tomba in questione
sta deteriorandosi sempre più e non si sa nemmeno cosa accadrà a
questo tesoro artistico che potrebbe essere ricollocato in una sede
migliore, sia per la protezione della statua che per la sua
valorizzazione.
Bernardino Branca
Bernardino Branca e la moglie Nicolina Erba, la loro è una tipica tomba di fine '800
Un'altra tomba che riflette il gusto artistico di un'epoca
Dettaglio
Il Cimitero Monumentale è
un vero museo a cielo aperto con un pubblico di appassionati che
arriva da tutto il mondo per vedere delle opere di valore che non si
trovano in nessun altro cimitero. E' vero che in Italia esistono
altri cimiteri monumentali come il Cimitero di Staglieno, a Genova,
la Certosa di Bologna, o il Verano a Roma, ma il Monumentale di
Milano ha caratteristiche particolari perché rappresenta tutta la
storia dell'arte italiana, da Medardo Rosso a Lucio Fontana. Negli
altri cimiteri monumentali sono presenti opere di artisti più legati
al territorio. A Staglieno, per esempio, si possono trovare molte
opere in stile Liberty o Verismo, ma meno opere rappresentative di
tutto il panorama artistico. A Milano troviamo lavori di Edoardo
Tabacchi, come di Vincenzo Vela e da lì si passa da Medardo Rosso
alla Scapigliatura, per arrivare attraverso tutti gli altri artisti
ad Agenore Fabbri ad Alik Cavaliere.
Attualmente, il Cimitero
Monumentale ha una dirigenza funebre e cimiteriale, ma non esiste un
responsabile della parte storico-artistica culturale e identitaria,
cioè una persona capace di distinguere una fontana da un'opera di
Fontana. Per questo motivo, è in corso una petizione al Sindaco di
Milano dove si chiede che venga incaricato un responsabile per questo
settore.
Visita alla tomba Campari in una giornata piovosa
Teruggi che ha lavorato 3 anni con Castiglioni ci ha raccontato che Giannino Castiglioni si è inserito in questa Ultima Cena al posto di Giuda perché pur essendo una persona mite e buona si sentiva sempre un po' in colpa, forse perché, a livello artistico, era molto invidiato dai suoi colleghi riuscendo ad eccellere in ogni disciplina in cui egli si cimentava. Dall'interpretazione alla modellazione dei lavori piccoli, o grandi indistintamente. Era anche bravissimo nel fare monete.
Il pane viene spezzato per dare inizio all'ultimo aperitivo, pardon cena...
La base della tomba Campari è un masso erratico levigato
La modellazione di quest'opera ha richiesto soltanto un mese di tempo poiché Castiglioni aveva studiato con cura ogni particolare prima di iniziare i lavori. Tutta la bottega ha contribuito alla modellazione in plastilina, poi vennero fatti i gessi e la cera. La fusione venne affidata alla Fonderia Battaglia.
Giannino Castiglioni è
un importante artista poco conosciuto dalla massa, ma che ha
lasciato circa 60 suoi lavori al cimitero, inclusa l'edicola alla
famiglia Campari, dove egli stesso si rappresenta al posto di Giuda
Iscariota in un grande monumento bronzeo.
La differenza tra
cappelle ed edicole sta nel fatto che le edicole non sono state
consacrate e sono delle piccole architetture che non hanno valenza
religiosa.
La tomba di Roberto Crippa s'ispira al Monte Forato in Garfagnana ed al passaggio del sole dietro a questo foro.
La statuetta dell'uomo di Hiroshima è stata rubata circa un anno e mezzo fa. Anche l'anno scorso si sono verificate parecchie sottrazioni di oggetti di bronzo, come il cancelletto della tomba Erba, l'intera balaustra di una scala e di una balconata e altre cose. Dopo che sono stati licenziati alcuni operai i furti sono cessati.
Anche la scultura di ceramica di Lucio Fontana per il monumento funebre di Paolo Chinelli è a rischio
Dettaglio dell'angelo stilizzato da Fontana
Anche quest'angelo e questa Pietà di marmo, posti alla base dell'edicola Falk che ricorda vagamente una ciminiera, sono stati scolpiti da Castiglioni.
Dettaglio dei drappeggi di marmo della Pietà del Castiglioni
Il capitano Carlo Bazzi in una scultura di Armando Violi (1883-1831 circa), allievo del Pellini (1864-1934)
La scultura in stile Liberty di Eugenio Pellini, sulla tomba Baj, rappresenta una donna addolorata. La conformazione della scultura raccoglie facilmente le acque piovane ed altra sporcizia. Anche in questo caso bisognerebbe prevedere una manutenzione periodica, oppure ricollocare l'opera in un sito protetto.
Alcune tombe antiche. Il Monumentale è il museo più importante di Milano?
La tomba Ravera fu realizzata da Adolfo Wildt (1868-1931), scultore realista, e ricorda un avvenimento storico importante in cui il re d'Italia Vittorio Emanuele III, il 12 aprile 1928, fu bersaglio di un attentato dinamitardo. Il re scampò al pericolo, ma altre 36 persone morirono, tra le quali Natalina ed Enrico Ravera.
Anche se nessuno ha fretta di prendere un posto al cimitero, qui al Monumentale almeno 211 famiglie sono in lista d'attesa. Lo spazio però è limitato e non è facile accaparrarsi il proprio pezzo di terra per passare alla storia, magari al fianco di Alessandro Manzoni, Domenico Induno, o Francesco Hayez. I Ligresti tuttavia sono riusciti in questa ardua impresa acquistando la tomba Besenzanica, anch'essa nel campo delle costruzioni edili.
Il monumento si intitola: "Il lavoro" ed è stato realizzato da Enrico Butti (1847-1932) che è stato un verista, maestro del Castiglioni (1884-1971).
Attualmente, i lavori di restauro sono sospesi a causa delle vicende giudiziarie nelle quali sono coinvolti Salvatore e Leonella Ligresti.
Un chiarimento su: Verismo, Realismo, Idealismo
Il Verismo è la realtà oggettiva, come tu la vedi, fotograficamente.
Il Realismo ti dà la verità che vedi, ma cerca di mettere del suo trasformando un'interpretazione che può arrivare ad essere un'opera d'arte. Chi la osserva non vede solo il soggetto, ma anche quello che ha sentito l'autore.
L'Idealismo è qualcosa di più difficile da rappresentare perché trascura la forma ed esalta il contenuto. Nel verismo c'è forma e nessun contenuto; nel realismo c'è sia la forma che il contenuto; mentre l'idealismo trascura la forma per esprimere un contenuto.
Un'altra opinione
Anche Federico De Leonardis ha scritto alcuni suoi pensieri relativi alla gita al Monumentale, se volete leggerli potete trovarli qui sul suo blog.
Ho visitato il Monumentale tempo fa , ma i dettagli delle tue tue foto sono molto significative e belle , come il tuo post, complimenti !
RispondiEliminaTi ringrazio, molto gentile.
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