Ovviamente, mi riferisco alla decisione presa dalla dirigenza di Telecom Italia che vuole estirpare ogni postazione pubblica presente sul territorio nazionale.
Oggi a Milano esistono soltanto 10 cabine telefoniche attive e c'è in progetto di eliminarle tutte, comprese le cupole telefoniche. Io non capisco come in un paese che vorrebbe essere parte di una società civile si possa prendere una decisione di questo tipo in nome del contenimento dei costi di esercizio. E' come se si decidesse di togliere tutti i treni e le ferrovie perché si tratta di un servizio costoso ed esistono i vandali che sporcano le carrozze e rubano i cavi di rame, ma forse tra non molto arriveremo a vedere anche questo. Poi magari chiuderanno anche gli ospedali pubblici.
La prima cabina telefonica di legno, con telefono a pagamento funzionante a moneta, posta sulla pubblica via fu installata per la prima volta a Cincinnati (Ohio) nel 1905 dalla Bell System.
La prima cabina telefonica in città venne installata il 10 febbraio 1952 in piazza San Babila e da allora cambiarono le abitudini dei milanesi, anche se, a differenza di molti paesi del mondo, non fu mai possibile disporre del numero di telefono della cabina pubblica per farsi chiamare sul posto. Solo dopo più di 55 anni dalla messa in posa della prima cabina, nella secondo semestre del 2007, fu consentito d'essere richiamati sul posto, ma solo per chiamate di soccorso. Insomma, più che un servizio pubblico, i telefoni sulla pubblica via in Italia sono sempre stati solo una fonte d'introito per il gestore telefonico; ora che il traffico si è notevolmente ridotto qualcuno ha pensato bene di fare tabula rasa di tutti i telefoni pubblici. La decisione, in sé non è così sorprendente, tutto in questo paese è un po' finto, soprattutto i cosiddetti servizi pubblici, quello che lascia abbastanza perplessi sono i commenti di molti cittadini che si schierano dalla parte del gestore del pubblico servizio ed auspicano anch'essi lo sradicamento dei chioschi e delle cupole telefoniche.
Se penso alle difficoltà ed alla lentezza nell'ottenere una scheda telefonica per telefonia mobile in Italia, mi chiedo come si possa effettuare una chiamata d'emergenza in questo paese.
Quando mi reco all'estero, acquisto una scheda telefonica locale, oppure inserisco le monete e procedo alle eventuali chiamate che necessito d'effettuare, ma chi visiterà il nostro ex-belpaese, magari in occasione di Expo 2015, come dovrà comportarsi per contattare telefonicamente i propri amici, i propri colleghi o le persone con cui intende
dialogare?
Magari tornerò a parlare di questo argomento prossimamente perché in qualche modo sta rientrando nel campo delle cose di altri tempi di cui tratto nell'omonima pagina.
Tony Graffio
Tv killer on a killed phone booth
In Corso Sempione, all'altezza di via Procaccini, troviamo una cabina telefonica spenta e non funzionante, la cui centralina a fianco è già mezza sradicata. Verrà smantellata e messa in vendita?
Cabina disattivata e ombrello spoglio: due oggetti inutili nel panorama urbano di una notte piovosa
Cosa succede vicino a noi
Già dal 1998, in Svizzera, le cabine telefoniche dispongono di un computer che permette di consultare gli elenchi telefonici degli abbonati alla rete telefonica elvetica e d'inviare sms. Anche in quel paese adesso si sta provvedendo alla chiusura di alcuni chioschi telefonici, però bisogna dire che la Svizzera possiede la rete di cabine telefoniche più fitta al mondo.
Entrambe le fotografie sono state scattate dall'interno di una vettura utilitaria con il vetro abbassato e l'utilizzo di un piccolo stativo portatile appoggiato alla portiera.
Fotocamera Pentax K-01, obiettivo SMC Takumar 50mm f 1,4
Esposizione: Iso 1600 1/4 sec. f 2
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