domenica 16 febbraio 2014

L'omino dal cervello riprogrammato

Non penso che a a questo omino abbiano aperto la calotta cranica per mangiare il cervello ancora caldo, secondo me qualcuno sta facendo degli esperimenti abbastanza grossolani per cercare di cambiare i pensieri e i comportamenti delle persone: questo dovrebbe essere il significato di un inquietante disegno trovato in una via chiusa, stile cul de sac.
Dobbiamo tutti fare attenzione per evitare che ci infilino nella testa quello che non vogliamo.

Omino disperato

Messo all'angolo

Cul de sac

Luogo: via degli Artigianelli
Posizione gps: N 45°29'58.184" E 9°11'13.375"
Ora: 7,37 circa
Meteo: pioviggine
Fotocamera: Fujifilm X100S

Note fotografiche
Questa mattina, volevo subito sperimentare la nuova Fujifilm X100S con condizioni di luce difficili, così mi sono avventurato presto per le strade della città, per andare alla ricerca di qualche nuovo disegno sui muri da inserire nella mia collezione fotografica.
Volevo sbrigarmela un po' in fretta, prima che il sole si alzasse troppo, per impiegare la luce a cavallo tra la notte ed il giorno. Per questo motivo non avevo tempo per utilizzare il cavalletto ed ho scattato le fotografie con un tempo d'esposizione che potessi ancora gestire a mano libera. Ho aggiunto un altro elemento che complicasse un po' la ripresa lasciando accese le luci abbaglianti dell'automobile, in modo da schiarire ulteriormente il mio soggetto con una fonte d'illuminazione con una temperatura di colore molto diversa da quella naturale.
Esposizione automatica a priorità di diaframmi a 2500 Iso, 1/48 sec. f 2,8.
Non avendo ancora gran dimestichezza con i comandi della Fujifilm X100S, mi ero dimenticato di controllare la modalità della lettura esposimetrica che era impostata su spot, una regolazione non molto indicata al tipo di soggetto che stavo riprendendo, che comunque mi ha dato qualche idea di come risponde nell'insieme questa bella fotocamera.
Ciò che invece non mi rendeva felice era il fatto di non riuscire ad aprire i file Raf con il mio Photoshop CS5 che abitualmente utilizzo per elaborare i file Raw, anche perché impiegando Silkypix, mi ero accorto che la visione dello stesso file cambiava in maniera abbastanza avvertibile ed io, ormai ho preso come standard la luminosità delle schermate del software di Adobe. 
Questa mattina, ho deciso di provare a scaricare Adobe DNG Converter per trasformare i Raf Fujifilm in DNG e utilizzare Photoshop per elaborare anche i file delle fotografie scattate con la X100S. Capisco che in questo modo potrei non sfruttare al massimo le potenzialità del sensore X-Trans, perché un file costruito appositamente da un certo produttore andrebbe "sviluppato" da un software creato dallo stesso marchio, o da chi ne conosce al meglio le caratteristiche ed è stato autorizzato a metterci mano, ma per me era importante iniziare a capire che cosa uscisse dai file della Fujifilm, vedendoli come ero abituato a vedere i file che uscivano dalla mia Pentax.
La prima osservazione è che utilizzando una sensibilità piuttosto elevata ho poi cercato di ridurre il rumore perdendo del dettaglio, ma ottenendo nell'insieme un risultato accettabile. Va detto che non penso d'aver ottenuto il meglio possibile perché avendo sbagliato a regolare l'impostazione della misurazione della luce, ho dovuto correggere un po' l'esposizione.
Il DNG converter mi lascia leggermente perplesso perché m'aspettavo che uno strumento così utile ed importante potesse consentire di fare più cose, o perlomeno di scegliere meglio le fotografie da trasformare, ma immagino che per un prodotto gratuito non si voglia offrire chissà cosa e nemmeno ci si possa lamentare troppo. Funziona bene per ciò che deve fare e non è poco. Tony Graffio

Aggiornamento del 21.02.2014
Stesso omino ripreso di giorno.
Più contrasto e saturazione in PS.

Omino dal cervello bacato




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