Un Topo Gigio d'epoca. Oggi questi pupazzi sono ricercati dai collezionisti ed hanno un valore che va dai 25 ai 150 euro, a seconda se sono fatti di gomma o di stoffa e delle loro condizioni generali. Il pupazzo della Rosy è molto raro e vale ancora di più.
Topo Gigio è nato nel 1961 da un'idea di Maria Perego come reazione alla razionalità della vita di tutti i giorni.
Topo Gigio non ha nulla a che vedere con il Topolino di Walt Disney in quanto nasce dal movimento, in un momento in cui era ancora tutto da inventare ed i pupazzi non venivano ancora utilizzati in televisione.
Maria Perego ha studiato attentamente tutto ciò che già esisteva prima di mettere insieme elementi differenti capaci di animare un nuovo personaggio che venne accolto fin da subito con simpatia ed interesse da tutto il pubblico, in Italia ed all'estero.
Nell'epoca della TV in bianco e nero, la soluzione più logica per dare vita al pupazzo era quella già utilizzata dal teatro Kabuki: impiegare animatori vestiti di nero su fondo nero, come i Kuroko, che in questo modo risultavano invisibili allo spettatore, anche grazie ad un'attenta "tosatura" che i tecnici della Rai di Milano conferivano al segnale video.
Nell'era digitale molti hanno già pensato ad aggiornare Topo Gigio in modo da trasformarlo in un cartone animato in 3D, qualche esempio lo si può facilmente trovare sul web, ma anche Maria Perego s'è adoperata per ridare vita al suo personaggio più riuscito ed è così che è già in fase di lavorazione il lungometraggio di una co-produzione statunitense-messicana della quale non posso fare alcuna anticipazione.
Un Topo Gigio d'annata balla e canta il Valzer del Moscerino
Breve intervista a Maria Perego
Tony Graffio: Com'è possibile che le persone che hanno conosciuto Topo Gigio amino tantissimo questo personaggio e lo ricordino con grande affetto anche da adulte?
Maria Perego: E' un personaggio nato fortunato, è incantato ed è consapevole della propria inadeguatezza. Un po' tutti lo siamo e lui in questo modo rappresenta lo stereotipo dell'uomo qualunque. E' una "persona" nella quale possiamo rispecchiarci facilmente.
TG: E' piaciuto a tutti fin dall'inizio?
MP: Sì, è piaciuto molto. Lei sa quanti click ha su youtube?
TG: Veramente no...
MP: 181 milioni. E quanti "mi piace" ha nel suo Facebook?
TG: Non so nemmeno questo.
MP: 5'050'000.
TG: Lei riesce ancora a seguire direttamente tutte queste cose?
MP: Queste no. Questi dati me li riferisce il mio manager. Bisogna fare dei calcoli... Ad ogni modo, sono rimasta sorpresa anch'io di come Gigio venga ancora seguito ed amato dal pubblico di tutte le età in tutto il mondo.
TG: Piace molto anche a me. Da piccolo avevo i pupazzi di gomma sia di Topo Gigio che della Rosy.
MP: (Ride)
TG: La Rosy è sempre la compagna di Gigio?
MP: Certo. I suoi amici ci sono ancora tutti.
TG: Com'è preparare un film nuovo per il pubblico internazionale?
MP: Beh sa, trasportare Gigio in un buon 3D non è una cosa semplice. Questa attività adesso mi occupa completamente a tempo pieno, come mi ha occupato il libro che ho scritto: "Io e Topo Gigio", in cui racconto la mia vita con un topo molto speciale.
TG: Nel film, Gigio si muoverà come un pupazzo?
MP: No, il movimento giusto per lui lo troveremo man mano che svilupperemo l'animazione; adesso la cosa importante è riuscire a riprodurre bene il viso, perché Topo Gigio è difficile da capire. Il suo gonfiore degli occhi, il suo sguardo incantato, sono tutti elementi tipici del suo personaggio che dobbiamo riuscire a mantenere anche nel film. Bisogna saper centrare anche il suo piccolo strabismo; le gote devono essere ben alzate e lo stesso dovrà essere fatto per tanti altri piccoli particolari che devono essere trasposti con cura.
Maria Perego ha compiuto 93 anni lo scorso 8 dicembre.
TG: Lei un tempo si occupava anche della regia, oltre che dell'animazione?
MP: Sì, il montaggio mi ha sempre molto divertito. Anche quello elettronico.
TG: Era difficile muoversi sul velluto nero?
MP: All'inizio i mezzi non permettevano di fare cose pazzesche e così abbiamo fatto impazzire i tecnici che pretendevano di cancellare tutte le sfumature di grigio. Si otteneva un buon risultato, ma la fotografia s'induriva molto.
TG: Certo, si aumentavano i contrasti per non fare vedere le mani che muovevano i pupazzi. Dove realizzavate le riprese, qui a Milano?
MP: Lavoravamo nel palazzo vecchio della Rai, di fronte allo studio 4, al piano terra. In un secondo tempo abbiamo lavorato allo studio TV2, dove c'era il capotecnico Monti che quando sapeva che eravamo programmati noi andava in crisi. Lo abbiamo fatto impazzire. Pover'uomo. Per via del contrasto e delle difficoltà del nero. Ho lavorato moltissimo a Milano, poi sono andata alla TV della Svizzera italiana. Dopo sono stata in America all'Ed Sullivan Show della CBS dove sono rimasta per 7 anni, fino al 1970.
TG: Come è andata alla TV svizzera?
MP: Bene, sono molto gentili. Lì avevamo un regista meraviglioso: Franco Marazzi che poi è diventato direttore artistico della televisione. Era un bellissimo ambiente.
TG: Topo Gigio ha lasciato la Rai per qualche problema?
MP: No, in Rai non ci davano sufficientemente da lavorare. Noi avevamo una compagnia ed avevamo bisogno di molto lavoro, perciò ce ne siamo andati. Poi, ogni tanto si tornava in Rai per trasmissioni come Fantastico, Domenica In... Ed i grandi show. Quando ho presentato il libro alla Libreria Rizzoli è venuto Pippo Baudo a salutarci. Eh sì, abbiamo lavorato con tutti.
TG: L'animazione del pupazzo è ancora richiesta?
MP: In Italia no. Adesso viene fatta in Brasile.
TG: Crede che l'animazione manuale renda il pupazzo più vivo? O più vero?
MP: Io ho fiducia che con l'animazione in 3D si riesca ad ottenere la stessa grazia che ha Topo Gigio. E' qualcosa che sapremo solo dopo, quando il film sarà finito.
TG: Grazie, molto gentile.
MP: Prego, grazie a lei.
Il Valzer del Moscerino in un arrangiamento di Vittorio Paltrinieri.
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