mercoledì 26 aprile 2017

Basement Party - the Story - Fumetti, serigrafia, grafica e tutto quello che fa spettacolo

Kuro
Kuro

Ultime immagini e ultime impressioni raccolte a tarda notte, o prima mattina, presso il Cotton Club di Jesi, dove s'è svolto il Basement Party organizzato da Jerry, Mona e Sonny. La partecipazione è stata massiccia, l'euforia generale ha anche raggiunto livelli inaspettati e tutto si è svolto nel massimo rispetto reciproco; si può dire che tutto è andato per il meglio e aspettiamo che si ripeta presto un'altra occasione del genere in cui ci si possa incontrare, conoscere e avere modo di esporre la propria arte in un clima di cordialità dove un pubblico preparatissimo è il fattore in più, capace di valorizzare i lavori degli autori in mostra.
Si conclude qui un reportage speciale di Frammenti di Cultura su una realtà di provincia che ha saputo fare appassionare anche chi vive lontano da questi luoghi e sicuramente porterà nuove idee e voglia di fare, anche a coloro che pensano che organizzare certi eventi in una congiuntura delicata come quella in cui viviamo, ormai da troppi anni, sia impossibile. 
Mi ha fatto particolarmente piacere essermi immerso, anche se solo per pochi giorni, in una comunità vivace e molto solida che è riuscita a dare segnali importanti di rinascita e prova di grande efficienza e competenza. TG


Alex Massaggi a Basement Party 2017

Tra i vari disegnatori di fumetti presenti, incontro  Alex Massaggi.

Tony Graffio: Ciao Alex, raccontami qualcosa di te!

Alex Massaggi: No, stai scherzando vero?

TG: No, tutti raccontano qualcosa di se stessi in questa festa.

Alex Massaggi: Vado di porcate allora, lo sai?

TG: Va bene, no problem.

Alex Massaggi: Ciao, sono Alex, normalmente faccio il fumettista.

TG: Insegni alla Scuola Internazionale di Comics?

Alex Massaggi: Esattamente. Questa scuola è una bella realtà che esiste dal 1999. Inizialmente, non è stata accolta al meglio, ma adesso le cose vanno bene.

TG: C'è qualcun altro qua che insegna alla Scuola del Fumetto?

Alex Massaggi: Sì, c'è Mirco Pierfederici e Stefano Carloni che oltre ad essere un insegnante è un assistente.


Tavole di Gianluigi Gregorini e Autori Vari.

TG: Tu sei di Jesi?

Alex Massaggi: Sì, ma volevo finire il discorso sulla scuola e dirti che oltre ai lavori di Mirco e Stefano, ci sono quelli di Marco Bianchini che ufficialmente è il Direttore della Scuola di Firenze, perché la Scuola Internazionale ha varie sedi sparse più o meno in tutta Italia. E' una bellissima realtà, non solo perché ci insegno io, ma il livello di qualità è veramente schifosamente alto. E so che le cose vanno molto bene anche nelle altre sedi, se non di più che da noi, a volte... Anche lì c'è lo stesso tipo di target e di motivazione. Tolto il contesto scuola, per il resto adesso non so più cosa dire perché mi voglio godere la festa.

TG: OK, va bene, buon divertimento.


Claudio Rinaldi di Rinoteca

Incontro Rino di Rinoteca, il laboratorio che oltre a vari tipi di lavori di falegnameria e scultura stampa i bellissimi poster di Sonny Alabama e tante altre magnifiche serigrafie per altri artisti.

TG: Ciao Rino, qual è il tuo vero nome?

Rino: Claudio Rinaldi.

TG: Che cos'è la Rinoteca?

Rino: Abbiamo aperto un laboratorio quattro anni fa, da un anno ci siamo trasferiti ed abbiamo ampliato i nostri interessi. Adesso lavoriamo nella falegnameria, nella serigrafia, nella prototipazione in 3D.

TG: Dove siete? 

Rino: Ad Ancona, ma siamo tutti ragazzi che abbiamo varie provenienze. Io sono di Fano, c'è chi viene dalle Tremiti, chi da Ancona, chi da Fabriano. Abbiamo aperto questo laboratorio condiviso per soddisfare vari tipi di esigenze. Da un anno siamo diventati una Srl per spingere meglio i prodotti che facevamo prima in condivisione.


Un'altra serigrafia di Kuro

TG: Mi piacciono molto i lavori di Kuro, lui oggi non è venuto, parlami di lui, per favore.

Rino: Vincenzo Fortunato, in arte Kuro, è l'autore di molte nostre serigrafie ed è anche la persona che stampa gran parte dei nostri lavori. Fa illustrazione e Rock Poster Art. Lo trovi anche sul sito fan poster art. Per ora questo settore funziona abbastanza bene, abbiamo avuto diverse richieste, lo dico con tanta umiltà, da tutto il mondo, più che dall'Italia. Sicuramente. Facciamo più spedizioni in Australia, America e UK di quanto vendiamo in Italia.

TG: Si tratta di soggetti che crea lui?

Rino: Sì, sono soggetti suoi. Lui tende a illustrare soggetti femminili nei suoi lavori.


L'ingresso al Basement Party costava solo due euro.

TG: Voi stampate anche per Sonny Alabama?

Rino: Per gli artisti che espongono in questa mostra abbiamo stampato per Sonny Alabama, Marco 50 lire che ha disegnato quei poster di cm 70X70 e Diego Bonci. Negli anni, qua in zona ci siamo fatti diverse amicizie e perciò cerchiamo di collaborare per rendere a tutti più semplice il loro lavoro.

TG: Fate serigrafia in modo automatico o in modo artistico?

Rino: Serigrafia artistica. E' fatto tutto a mano. Abbiamo un piano aspirato e neanche lo accendiamo... I registri tra un telaio e l'altro sono fatti ad occhio.

TG: Fino a quanti colori siete arrivati a stampare?

Rino: Sinceramente, neanche tantissimi: 8 colori.

TG: Beh non sono pochi...

Rino: Sì, ma in giro ci sono anche serigrafie da 20 o 30 colori che a volte ci sembrano stampe impensabili da fare. Stampare a 30 colori richiede una quantità di tempo e di colore tale che non sai effettivamente quanto miglioramento può portare all'opera finale.

TG: Che tirature fate mediamente?

Rino: Normalmente, 30 o 40 pezzi. In alcuni casi magari cambiamo il tipo di carta o i colori da stampare. In quei casi facciamo tirature molto limitate da 10 pezzi. Può capitare che durante la stampa, l'artista cambia idea e sceglie d'inchiostrare in modo diverso i telai. I capelli da rossi diventano blu, per esempio, però in questo modo ne stampa solo 10, proprio perché lui stesso è l'autore e lo stampatore ed è libero di fare come meglio crede.


Annalisa Buscarini è stata scrupolosissima, come si può vedere in questa immagine, si premurava di contrassegnare ogni avventore/visitatore con un pennarello e rilasciava regolari ricevute fiscali (vedi blocchetto delle fatture sul tavolino all'ingresso). Anche le casse del bar rilasciavano tutti i documenti previsti dalla Legge. Nemmeno in Svizzera ho mai visto nessuno attenersi alle regole con tanta precisione e senso civico.


Fotografia di Luca "Blast" Forlani

Infine, voglio concludere con un simpatico sportivo/artista che ha partecipato alla precedente edizione di Basement Party, per avere un'opinione dall'esterno di un addetto ai lavori che può valutare in modo competente il livello della manifestazione e raccontarmi anche qualcosa di personale. Mi fa piacere sottolineare come ogni persona che è intervenuta a questa festa, pur essendo ben assimilata in una comunità molto unita, in cui tutti conoscono tutti, sia anche un individuo con caratteristiche proprie ben definite ed una fonte d'ispirazione spesso molto diversa dai propri colleghi e amici. 


Brillantina Moretti
Brillantina Moretti, 29 anni, grafico pubblicitario.

Tony Graffio: Brillantina Moretti, Sonny Alabama mi dice che sei un personaggio interessante, attivo sia sul fronte artistico che sul ring. Quanti anni hai?

Brillantina Moretti: 29 ancora per poco, a luglio ne compirò 30.

TG: Dove vivi?

Brillantina Moretti: Per motivi di lavoro vivo a Falconara Marittima, in provincia di Ancona, però sono originario di Sant'Elpidio a Mare, in provincia di Fermo.

TG: Sei un grafico?

Brillantina Moretti: Sono un grafico pubblicitario; ho fatto un percorso di studi in questo campo e attualmente sono impiegato in uno studio grafico di Falconara Marittima.

TG: Il tuo gusto per l'immagine è un po' vintage?

Brillantina Moretti: Sì, più che un gusto direi che è uno stile di vita che poi porta a tutta una serie di scelte che influenzano il mio abbigliamento, la cultura musicale e di conseguenza il mio stile grafico. 

TG: Sei un Rockabilly?

Brillantina Moretti: Sono un Rockabilly, purtroppo senza capelli.

TG: Beh, dai questo non lo diciamo a nessuno...

Brillantina Moretti: Però, c'è già qualcuno che mi definisce un Mocker che è una definizione che diede John Lennon di se stesso quando gli chiesero se fosse un Mod o un Rocker. Ormai, purtroppo, mi sono adattato ad un look senza capelli.

TG: Lavori in digitale?

Brillantina Moretti: Lavoro in digitale per una questione di velocità ed anche perché ormai è quasi tutto veicolato sul web. Mi piacerebbe lavorare, come una volta, in serigrafia in due o tre colori, ma mi rendo conto che ormai le possibilità di poter fare delle cose del genere sono poche.

TG: Hai partecipato alla precedente edizione del Basement Party?

Brillantina Moretti: Sì.

TG: Assistere adesso a questa nuova edizione, che effetto ti fa?

Brillantina Moretti: Mi piace. E' bello partecipare anche come spettatore perché comunque hai la possibilità di conoscere nuove persone e nuovi artisti, oltre che vedere dei lavori che non capita spesso di vedere in giro. E' bello poter incontrare nella stessa manifestazione chi già lavora ed è affermato e chi deve ancora farsi conoscere. Qui è possibile parlare sia chi ha un suo mercato, ma puoi anche scoprire nuovi talenti, ovvero coloro che fanno delle attività per passione e non per lavoro. Questo è bello, perché normalmente non  è facile conoscere persone così diverse.

TG: Ti piacerebbe prendere parte ad un'eventuale prossima edizione di The Basement Party?

Brillantina Moretti: Sicuramente. E' un bell'ambiente capace di raccogliere artisti a 360°, ma soprattutto è un punto d'incontro per gente che ha veramente voglia di fare qualcosa di buono in questo campo. Non tutti hanno infatti voglia di mettersi in gioco in un momento in cui il mercato è saturo. Da una parte, ci si sente un po' limitati perché ci può essere qualcun altro che fa delle cose simili alle tue, magari ad un prezzo anche più basso, ma questo non deve essere un motivo per chiudersi in se stessi. Effettivamente, in questo periodo storico tutti guardano molto al prezzo di quello che acquistano, facendo molta attenzione all'economia ad ampio raggio e non al prodotto finale e alla qualità di quello che tu offri. Questo, ovviamente è un errore e qualcosa che anche se può portare ad una vendita, il guadagno può passare in secondo piano, perché per chi è in questo settore, la cosa importante è fare quello che piace e che ti fa stare bene.

TG: Tu sei un free-lance o sei alle dipendenze di qualche studio?

Brillantina Moretti: Io sono alle dipendenze di uno studio grafico, ma mi ritaglio un piccolo spazio da free-lance per i miei progetti personali.

TG: Che musica ascolti?

Brillantina Moretti: Per molti anni ho frequentato l'ambiente Rockabilly, ma ascolto varia musica. Non disdegno la musica degli anni del 1930-1940, inoltre sono un amante del Blues del delta del Mississipi. Mi piace ascoltare il Jazz quando lavoro. Recentemente mi sono spinto ad ascoltare anche la musica dei sixties, dal Beat al Soul, al Classic Soul. A casa, per sfogarmi, ascolto quella piccola corrente del Punk che viene definito Celtic Punk. Sono un amante della cultura irlandese, mi piacciono i Pogues ed i Mahones. Mi piace il Punk che ha una radice folk.

TG: Il tuo gruppo preferito?

Brillantina Moretti: Per la vena più folk del Punk, i Flogging Molly; per la vena un po' più Punk, i Mahones. Mi piace anche un'altra frangia che sconfina nello Street Punk, qui ci sono i Dropkick Murphys che attingono ad un immaginario della cultura irlandese. Se invece dovessi dirti il mio artista preferito ti direi il nome di Johnny Cash, tanto da essermi tatuato il motto della sua famiglia che va direttamente alle radici. Io trovo molto bella questa frase che dice: Better times will come. Verranno tempi migliori. E' come un augurio affinché arrivino momenti migliori.

TG: Ho capito. Ascolti anche il Folk tradizionale irlandese?

Brillantina Moretti: Mi piace, ma non lo conosco tantissimo; preferisco un genere più spinto che attinge alle radici folk. Conosco i Dubliners ed apprezzo che abbiano fatto delle collaborazioni con gruppi più giovani come i Pogues o i Mahones.

TG: E Van Morrison?

Brillantina Moretti: Sì, mi piace e la trovo una musica d'ascolto.

TG: La musica influenza molto il modo di vivere e di lavorare?

Brillantina Moretti: Il modo di vivere sì. Mentre il modo di lavorare deve giungere a dei compromessi, perché se hai l'affitto da pagare a fine mese, devi decidere cosa fare, a meno che tu non sia qualcuno di affermato che ha la capacità di auto-sostenersi, e devi arrivare a dei compromessi. La musica può diventare uno stile di vita dopo le 8 ore lavorative, anche se magari un certo tipo d'abbigliamento lo puoi esibire anche nel tuo ambiente di lavoro. Da appassionato degli anni '50, ti posso dire che lavorando per uno studio grafico, a volte riesco a coniugare la mia passione con il mio lavoro, ma altre volte ti viene richiesto d'essere più "contemporaneo", per seguire quello che va in quel momento e seguire le esigenze del cliente. Spesso le passioni è meglio che non diventino un lavoro o si rischia di perdere di vista l'ottica del ritorno economico.

Conclusioni
Avrei voluto documentare in modo più completo tutti i partecipanti, gli artisti, il pubblico, le persone con cui ho parlato, coloro che simpaticamente mi hanno accolto in amicizia e con interesse, comprese quelle persone con le quali ho scherzato ed ho bevuto una birra, o solo incrociato uno sguardo, ma tutto si è svolto in uno spazio limitato di tempo e Voi, i protagonisti di questa bellissima festa, eravate davvero tanti. Più di quanti potessi effettivamente contattare, ritrarre ed ascoltare. So che nei momenti di massima affluenza, solo nel locale seminterrato del Cotton Club erano presenti più di 400 ragazze e ragazzi; forse saprete già che anche sulle scale c'erano molte decine di persone in attesa d'entrare. Per non parlare di tutti coloro che erano disseminati nei tre locali del Warm-Up. Basement Party è stata davvero un'occasione speciale per farsi conoscere e attirare su una città come Jesi allegria, buon umore, arte e cultura. In molti si sono mossi per passare una serata indimenticabile in compagnia e da questo movimento ne hanno beneficiato le piccole e medie attività presenti sul territorio anche se non erano direttamente coinvolte nella notte nel Basement. Io stesso ho visitato i musei ed ho frequentato negozi e altri luoghi durante la mia permanenza a Jesi. Possiamo dire senza ombra di smentita che l'arte e la cultura producono un prezioso indotto economico a tutti e per questo iniziative di questo genere andrebbero sempre favorite, più che guardate con diffidenza e sospetto.
Nel mio reportage,  ho privilegiato le persone con le quali ho avuto un minimo di scambio verbale; purtroppo, per vari motivi, alcuni espositori non sono intervenuti al party o hanno dovuto allontanarsi prima della fine dell'evento. Mi scuso con loro se non li ho intervistati o citati adeguatamente in questo Special sul Basement Party, però mi rendo disponibile ad ascoltarli ed a inserirli in future pagine o servizi.
Ringrazio tutti coloro che ho conosciuto e chi si è interessato a quanto abbiamo fatto o ha seguito a distanza gli eventi che abbiamo raccontato in questo sito. TG



Per rileggere tutte le parti che compongono lo Special Basement Party Jesi.

Parte Prima. Come tutto è iniziato

Parte Seconda. La cultura della Birra

Parte Terza. Vita Sociale a Jesi

Parte Quarta. One Man Bleuz al TNT

Parte Quinta. Diego Bonci

Parte Sesta. Sabaprodaktion

Parte Settima. Nando Luconi

Parte Ottava. DJ Bruno

Parte Nona. Microamica, Mona, Jerry Brigante

Parte Decima. Alex Turcio eBooka

Ultima Parte. Alex Massaggi, Rinoteca e Brillantina Moretti

Tutti i diritti riservati

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