"La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta." Theodor Adorno
Al TNT di Jesi incontro il primo artista che il giorno dopo avrebbe esposto al Basement Party, Diego Bonci e gli chiedo se può aggiungere qualcosa a quanto mi ha già detto Ilaria Fava su questo punto di ritrovo autogestito dove la cultura è di casa. Diego sembra prepararsi per il festival in modo serio, perché anche venerdì 10 marzo ha i suoi disegni esposti su un banchetto vicino al tecnico del suono dei concerti dei Gentlemens e dei One Man Bluez.
Diego Bonci, 34 anni, illustratore notturno.
Tony Graffio: Diego per te che cos'è il TNT?
Diego Bonci: Il TNT è una realtà bellissima di Jesi che io, purtroppo, riesco poco a frequentare, infatti questa è la prima volta che vengo qui nella nuova sede. Già da fuori ho visto che c'è una libreria, ho letto delle iniziative proposte dalle varie associazioni che hanno sede qua e mi rendo conto che questa è una realtà invidiabile. Ricordo che la vecchia sede era più che altro un locale notturno, mentre qui si fanno spettacoli teatrali e concerti, ma anche altre attività. Ci sono anche società sportive e moltissime iniziative sociali. E' davvero commovente vedere quello che fanno i ragazzi in questo posto.
TG: Sai che cosa c'era prima in questo palazzo in via Gallodoro?
DB: Sì, in passato c'erano gli uffici della vecchia USL che poi è diventata ASL; mio padre lavorava qui e l'ultima volta che ci sono stato ero bambino. Avrò avuto 10 anni.
TG: Gli uffici erano proprio dove siamo adesso?
DB: Sì, ricordo che mio padre lavorava al primo piano.
TG: Che impressione ti fa rivedere questo posto in tutt'altro contesto?
DB: (Ride) Sicuramente è meglio adesso.
TG: C'erano anche gli ambulatori qui?
DB: Credo di sì. Sono rimasti aperti fino a qualche tempo fa, non ricordo l'anno, ma non è molto che hanno chiuso ed hanno trasferito tutto. Ho comunque bei ricordi di quel periodo.
TG: Diego, tu da dove vieni?
Diego Bonci: Il TNT è una realtà bellissima di Jesi che io, purtroppo, riesco poco a frequentare, infatti questa è la prima volta che vengo qui nella nuova sede. Già da fuori ho visto che c'è una libreria, ho letto delle iniziative proposte dalle varie associazioni che hanno sede qua e mi rendo conto che questa è una realtà invidiabile. Ricordo che la vecchia sede era più che altro un locale notturno, mentre qui si fanno spettacoli teatrali e concerti, ma anche altre attività. Ci sono anche società sportive e moltissime iniziative sociali. E' davvero commovente vedere quello che fanno i ragazzi in questo posto.
TG: Sai che cosa c'era prima in questo palazzo in via Gallodoro?
DB: Sì, in passato c'erano gli uffici della vecchia USL che poi è diventata ASL; mio padre lavorava qui e l'ultima volta che ci sono stato ero bambino. Avrò avuto 10 anni.
TG: Gli uffici erano proprio dove siamo adesso?
DB: Sì, ricordo che mio padre lavorava al primo piano.
TG: Che impressione ti fa rivedere questo posto in tutt'altro contesto?
DB: (Ride) Sicuramente è meglio adesso.
TG: C'erano anche gli ambulatori qui?
DB: Credo di sì. Sono rimasti aperti fino a qualche tempo fa, non ricordo l'anno, ma non è molto che hanno chiuso ed hanno trasferito tutto. Ho comunque bei ricordi di quel periodo.
Diego Bonci al TNT di Jesi.
TG: Diego, tu da dove vieni?
DB: Sono nato a Cupramontana e vivo lì, a circa un quarto d'ora da Jesi.
TG: Quanti anni hai?
DB: 34 tra una settimana, sono nato il 17 marzo 1983.
TG: Ah, il giorno di San Patrizio!
DB: Vero.
TG: Che cosa hai studiato? Da dove è nata la tua passione per l'arte e l'illustrazione?
DB: Sono assolutamente autodidatta, disegnavo da bambino, ma mi sentivo un po' frustrato perché non riuscivo ad esprimere bene quello che volevo fare, me lo ricordo bene questo fatto. Mi censuravo, per cui ho smesso di disegnare a dieci anni ed ho ripreso tre anni fa.
TG: Che cosa vuol dire: "Mi censuravo"?
DB: Disegnavo, ma non mi piaceva quello che facevo, quindi ho smesso per quello, me lo ricordo benissimo.
TG: Quando si smette di disegnare, non è mica facile riprendere in mano una matita.
DB: Non te lo so spiegare, ma da un giorno all'altro ho disegnato dei pesci, non so per quale motivo e adesso appena ho del tempo libero disegno.
TG: Perché sei del segno dei pesci. Mi sembra che tu adesso disegni molto bene. Non è che hai venduto anche tu l'anima al diavolo come Robert Johnson, vero?
DB: E' vero sono dei pesci. No, non è il mio caso, non ho mai incontrato il diavolo.
Diego Bonci - Il pescatore pescato
TG: E col colore che rapporto hai?
DB: Disegno in monocromatico, uso solo il nero, perché scegliere i colori mi mette ansia...
TG: Pennarello, china, che cosa usi?
DB: Ho mille penne diverse, pennini, pennelli, tutto quello che vedi l'ho fatto così e poi l'ho fatto stampare in serigrafia. Non mi libero mai dei pezzi unici originali, non li mostro neanche perché mi vergogno. Mi sento molto più a mio agio a stampare, anche perché c'è modo per rielaborare in digitale quello che prima ho fatto a mano. E' una cosa che mi fa sentire più sicuro.
TG: Stampi tu le serigrafie?
DB: No, me le fa Vincenzo Kuro Fortunato di Rinoteca che è anche lui qua al Basement Party. E' bravissimo. Poi, faccio le mie stampe digitali, compresa la risografia.
TG: Dove stampi la risografia?
DB: Me la fa un laboratorio in Belgio, l'ho trovato facendo una ricerca su internet.
TG: So che a Bologna sono molto bravi.
DB: Sì, a Bologna, a Milano, però tra chi offre questo servizio di stampa d'arte in modo accessibile, io mi sono rivolto in Belgio.
TG: Tu gli hai spedito i file e loro ti hanno inviato le stampe?
DB: Sì, ho fatto così.
TG: Ti ricordi come si chiama questo laboratorio a buon mercato?
DB: Topocopy. Mi sembra che il ragazzo che si occupa della stampa sia venezuelano, lì lavorano quasi come in un service, si tengono qualche copia di quello che fanno e la vendono in laboratorio.
TG: Come sei venuto in contatto con la risografia? Dove l'hai vista per la prima volta? E perché ti è piaciuta?
DB: Cercavo un modo valido, ma economico per riprodurre i miei lavori, parlando con due professionisti che conosco, ho saputo che esiste questa tecnica, diversa dal digitale e dalla serigrafia. Me l'hanno consigliata Giorgio Bartocci, un artista di Jesi che adesso vive a Milano e Goran. In molti mi hanno parlato della risografia come una tra le tecniche di stampa più belle. Difatti, sono soddisfatto dalla resa della stampa che è veramente particolare e bella.
Diego Bonci - Darkside Pleasures.
Da questo soggetto si percepisce la passione per la musica di Diego che ritrae un ambiente notturno con due donne che ascoltano dischi dei Joy Division e dei Pink Floyd.
TG: Che rapporto hai con la musica?
DB: Ascolto musica 24 ore su 24, anche in ufficio. I miei più grandi idoli sono Nick Drake, Marvin Gaye, Neil Young, Erykah Badu, Joy Division, Pink Floyd, The Who, Arcade Fire, ma ascolto quasi di tutto. Mi piacciono soprattutto il Rock, la musica elettronica, il Jazz...
TG: Ti definiresti un illustratore?
DB: Di notte sono un illustratore, mentre di giorno sono un impiegato creativamente represso, in un'azienda che produce porte. Sono ingegnere, ma faccio un lavoro d'ufficio.
TG: Le tecniche di stampa ti interessano?
DB: Non molto, come ti dicevo, mi affido ad uno stampatore; spero di sviluppare la mia tecnica di disegno per riuscire a ricavare qualche pezzo unico da quello che faccio ad inchiostro. Mi rendo conto che in giro ci sono moltissimi lavori di grande qualità, per questo adesso preferisco non mostrare i miei pezzi originali.
TG: Mi sembra che in soli tre anni tu abbia già ottenuto risultati notevolissimi...
DB: Sono contento di essere riuscito a presentare qualcosa a Basement, ma mi rendo conto che ci sono tanti disegnatori di grande qualità.
TG: Hai qualche artista di riferimento per la grafica?
DB: Sono andato fuori di testa per Aubrey Beardsley, un illustratore di fine '800, amico di Oscar Wilde, anch'egli disegnava solo in bianco e nero. Era un genio che purtroppo morì troppo giovane, ma ebbe una certa influenza sul Poster Art Movement e si può dire che anticipò il Liberty.
TG: Ho capito chi era, si tratta di un personaggio molto discusso, forse ancora poco conosciuto per l'importanza che ha avuto nel mondo dell'arte. I suoi disegni sono fantastici.
DB: Se ti devo dare un mio riferimento visivo, sicuramente è lui, perché veramente ha un'impatto molto forte su di me.
TG: Userai mai il colore?
DB: Non credo.
TG: Quali sono i prezzi dei tuoi lavori?
DB: Le serigrafie le vendo sui 15 euro. Le più grandi, di formato cm. 50X70, sui 20 euro. Le risografie a 10 euro.
TG: Tienimene una da parte, tanto ci vediamo domani... Hai avuto altre esperienze nei festival?
DB: L'anno scorso ho partecipato alla Call for artists del Ratatà a Macerata. La chiamata di quest'anno scadrà il 15 marzo, devo ricordarmi di partecipare. Nel Basement Party che avrà luogo domani io sono un esordiente.
TG: Cosa rappresenta per te il Basement Party?
DB: Si tratta di un'iniziativa che mi interessa molto, è organizzata da amici che presenteranno professionisti, e non, come me, che creano cose bellissime. A tarda sera inizia l'intrattenimento musicale con i DJ che proseguirà fino al mattino. E' l'abbinamento ottimale di quello che un giovane può aspettarsi di meglio da una serata. E' una combinazione, fatta in modo intelligente, di musica e cose belle da vedere, inoltre c'è gente stupenda da conoscere. Ci si può confrontare con professionisti di vari settori e mostrare i propri lavori, per me sarebbe impensabile non sfruttare questa occasione per cercare d'inserirmi nel circuito della grafica e dell'illustrazione. Ho molta stima per chi partecipa e per chi ha organizzato questo evento, perché so che hanno fatto un lavoro eccezionale. Sono orgoglioso e anche un po' imbarazzato per essere stato coinvolto in questa cosa. Complimenti a tutti. Non vedo l'ora di incontrare di persona tanti ragazzi che io conosco, per adesso, solo di nome perché li trovo online tutti i giorni tra i miei contatti. Sono più eccitato per quello che potrò ricevere da queste persone, piuttosto che per quello che potrò dare io a chi verrà a vedere i miei lavori.
Diego Bonci - Illustrazione di una Boiler Room per Manimal.
Nella Boiler Room il DJ volta le spalle al pubblico che riesce in questo modo a stare più a contatto con lui. Ultimamente, questo modo di proporre DJ set di musica elettronica e Techno che coinvolgono poche decine di persone sta prendendo sempre più piede. Diego Bonci ha ricreato in modo surreale questo tipo di situazione, inserendo anche qualche rettiliano in incognito.
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