giovedì 21 dicembre 2017

Speciale Basement Art & Culture 25a Parte: la fotografia di Tony Graffio che ritrae Uri Moss

In questa pagina, la venticinquesima parte dello Special dedicato al Basement Party del 17/18/19 novembre 2017, non parleremo dell'autore delle gumprint esposte al Cotton Club, Tony Graffio, ma del soggetto: Uri Moss. Ho scoperto che moltissime persone presenti alla mostra in Corso Matteotti conoscono Uri, lo hanno conosciuto o sono entrati in contatto con il campo artistico di Mutonia a Santarcangelo di Romagna ed hanno delle storie da raccontare riguardanti questo argomento. Così ho ritenuto significativo ascoltare quanto le persone che hanno visto le mie immagini ed hanno riconosciuto il soggetto avevano da dire, o da ricordare, partendo proprio da quel ragazzo sul mini-kart a tre ruote e dall'ambiente in cui i Mutoid si trovavano.

Mutonia il Kart di Uri e JohnnyUri Moss fotografato da Tony Graffio nel maggio 1993.

Alberto Forstner: Io sono di Tavullia che è a km 6 da Cattolica, ma ho avuto una compagna di Santarcangelo di Romagna che che usciva con i Mutoid ed anch'io spesso frequentavo Mutonia, fin dal 1996. L'ultima volta che sono stato a Santarcangelo è stato il primo maggio di quest'anno, in occasione di un evento organizzato dai Mutoid in cui ho esposto le mie chitarre. Quel giorno ho assistito a concerti bellissimi ed è intervenuto moltissimo pubblico. Conosco i Mutoid fin da quando sono arrivati in Romagna; sono molto amico di Andy dei Rock'n'Roll Kamikazes, Peppe e Strapper. Uri, il ragazzo che hai ripreso nella tua fotografia non lo conoscevo, anche perché io ero più in contatto con la parte musicale di quei ragazzi che erano degli artisti di strada spettacolari. Ricordo gli Spamabilly che erano un gruppo troppo avanti per quel periodo. La prima volta li vidi suonare per strada a Bologna, alla Montagnola, Andy e Johnny facevano musica Psycobilly e R'n'R, ma non saprei nemmeno ben definire quella musica che comunque era R'n'R fatto in chiave loro. Ancora adesso continuano a suonare, parlo di Andy; Johnny non so che fine abbia fatto perché nel frattempo se n'è andato via. Credo che adesso forse sia in Francia...
Andy ha suonato le mie chitarre, glie ne avevo date un paio che lui ha tenuto per sé, ma essendo un perfezionista del suono ha preferito usarne altre perché le mie suonavano a livelli un po' più bassi con gli effetti che utilizzava lui.
I Mutoid sono stati accettati molto bene dalla gente della zona perché sono molto attivi anche a livello sociale ed hanno promosso molte iniziative culturali e corsi. Anni fa, tenevano dei laboratori anche per bambini per insegnare a fare le loro sculture. E' una bella realtà.

TG: Da un altro uomo che lavorava insieme a Claudio Rinaldi per l'allestimento della mostra presente in Corso Giacomo Matteotti ho saputo che lui aveva addirittura provato il carrettino a motore di Uri. Poi, purtroppo non ho fatto in tempo a intervistarlo su questo argomento, perché entrambi eravamo impegnati a preparare la mostra del Basement Party. Nel caso lo dovessi rincontrare gli chiederò di rilasciarmi una sua dichiarazione a testimonianza di quanto da lui vissuto.
Tra i presenti al Basement Party, anche Giampo Coppa mi ha lasciato una sua testimonianza che parla dei Mutoid.

Giampo Coppa: In questi gumprint di Tony Graffio  vedo delle situazioni che ho vissuto in prima persona molti anni fa, quando conobbi i Mutoid in Olanda. Ero ad Amsterdam in una zona abbandonata del porto che si chiamava Layland. Dietro la stazione degli autobus di Amsterdam c'erano degli ampi spazi dove c'era un porto in una laguna e gru in disuso, come quelle che si vedono nei film; oltre a distese di cemento solcate da binari. Nel 1988. alcune persone occuparono questi posti e vi stabilirono una specie di tendopoli in cui parcheggiarono camper e camion dentro i quali vivevano. Era una situazione provvisoria, da accampamento dove comunque si tenevano delle attività artistiche e culturali. Tornai lì anche l'anno dopo, nel 1989, quando questa comunità si era un po' stabilizzata e si potevano trovare anche casette auto-costruite e sembrava si stessero mettendo le basi per una piccola città. Fu in quell'anno che arrivarono anche i ragazzi della Mutoid Waste Company, da Londra, per proporre un loro stile di vita alternativo che consisteva anche nel recuperare e riciclare mezzi meccanici di uso comune che andavano dalle automobili, alle moto, ai mezzi militari più grandi che venivano trasformati in mostri meccanici mobili e pazzesche sculture viaggianti, un po' sullo stile di Mad Max e di Interceptor. Sculture che si ispiravano ad una filosofia post-atomica in cui si sopravviveva con quello che si aveva a disposizione, in un mondo in cui non c'era più niente. Nella realtà cinematografica di Mad Max spostarsi nel deserto era fondamentale per poter cercare l'acqua e la benzina che servivano per vivere. Ricordo che i Mutoid a Layland avevano ricostruito Stonehenge utilizzando dei Pullmann ed un bar che si chiamava: "Last Bus Shelter", un locale che restava aperto 24 ore su 24, era costruito con vari autobus e fatto in modo che ricordasse la forma di una casa. Il muso di un Pullmann era il bancone del bar. Era assurdo, ma io ed i miei amici, con i quali stavo in un ex-ufficio postale occupato, ci recavamo lì verso mezzanotte e ce ne andavamo verso le 6 del mattino, quando era già giorno. 
Credo d'aver conosciuto Uri a Milano al Centro Sociale di via della Pergola, perché insieme ad altri, una domenica sera, avevano fatto una performance e dopo, tra Torino e Vercelli. Mi hanno aiutato ad uscire da una panne del motore della mia moto dandomi un pezzo di gomma ricavato da un guanto di gomma e della colla per gomma con cui ho sistemato un carburatore che non funzionava. Ricordo che con quella piccola toppa sono riuscito ad andare in giro ancora per una settimana, prima di comprare il pezzo di ricambio. 
I Mutoid hanno un nucleo fisso, ma c'è parecchia gente che entra ed esce da quel gruppo, c'è un costante ricambio di persone. Nel 1990 andai a trovarli a Santarcangelo di Romagna, sono sicuro che fosse il 1990, perché insieme a Boffa nel 1989 avevamo organizzato il primo Psych Out Party a Torino, che in realtà allora avevamo chiamato: Liquid Party... Nel 1990 eravamo andati a Mutonia in moto e mi ricordo che loro erano appena arrivati in Romagna. Siamo andati lì per due week end di seguito; la prima volta con un Kawasaki Z 900 e con un Moto Guzzi T3, mentre poi ci sono tornato in treno. Ho sempre viaggiato un casino...
Esistevano anche i Mutek che erano una frangia distaccatasi dai Mutoid, credo fosse un progetto parallelo. 
L'ultima volta che ho visto uno spettacolo dei Mutoid è stato nel 2016 ad un rave party vicino a Torino, dove avevano portato dei robot ed una specie di granchio meccanico che camminava... Dopo il 1990 non sono più stato a Mutonia, ma ho molti amici che hanno collaborato con loro, vedere le tue fotografie mi ha fatto uno strano effetto perché quello era proprio il primo momento in cui loro erano arrivati ed, io come te, c'ero.

TG: A volte, capitano cose davvero strane e ci sono coincidenze che ci fanno molto riflettere. Appendendo le mie gumprint sulla parete della Galleria del Cotton Club non mi sarei immaginato che qualcuno tanto vicino ad Uri avrebbe potuto vederle e commuoversi...

Allegra Corbo: Conosco Uri molto bene, io abitavo al campo di Mutonia, lui è arrivato da noi perché era il cugino di Lucy Wisdom, un'altra ragazza Mutoid. Uri era arrivato da Israele nel 1993. Conosco bene anche il kart perché l'aveva costruito il mio ex-marito che si chiama Stephan Duve, è tedesco, ha abitato in Italia per anni, ma adesso vive in Inghilterra. Io sono di Ancona, sono qua a Jesi perché domani chiuderò una mia mostra d'arte in una galleria privata qua vicino che si chiama USB Gallery, mi farebbe piacere se tu decidessi di venire a trovarmi lì. Per me, le tue immagini sono foto di famiglia. Da sempre faccio l'artista, per un po' di tempo ho vissuto con i Mutoid, ma poi ho fatto altre cose. L'altro ragazzo ritratto con Uri ed il go kart three wheeler è Johnny. Io sono stata con i Mutoid dal 1991 al 1995, poi sono partita con Stefan, ma una  volta che ci siamo separati io sono tornata a Santarcangelo più tardi, con i miei figli e dopo sono ripartita per andare altrove...

TG: L'esperienza a Mutonia è stata davvero così interessante e diversa dalla vita che si faceva normalmente a quei tempi da altre parti?

Allegra Corbo: Non c'è bisogno che lo dica io, comunque sì. Io avevo 23 anni quando sono approdata lì e anche se provenivo da una famiglia abbastanza alternativa che mi aveva permesso di visitare l'India e viaggiare per il mondo, devo dire che a Mutonia ho avuto un'esperienza molto interessante.

TG: In che senso i tuoi genitori erano alternativi?

Allegra Corbo: I miei genitori erano Hippie ed io avevo già rotto abbastanza gli schemi nascendo e crescendo in una famiglia di un certo tipo, ma i Mutoid sono altro in un'altra epoca. Un mondo Punk e Cyber-Punk della fine degli anni '80, inizio anni '90 in cui la tecnologia era già importante e anche il sentimento di un'imminente apocalisse risuonava nell'aria, proprio perché ci si rendeva conto che la nostra società viveva al di sopra delle sue possibilità materiali.

TG: Che cosa facevate al campo?

Allegra Corbo: Innanzi tutto vivevamo in uno spazio che ci era stato concesso dal Comune di Santarcangelo di Romagna; era una ex cava di ghiaia. Abitavamo nei camion e le nostre case erano tutte case viaggianti autocostruite. Erano molto belle; io sono stata molto bene lì, poi è lì che sono nati i miei figli. Lola nel 1992 e Ezra nel 1995. Insieme ai Mutoid io ho fatto spettacoli solo in Italia, proprio perché i miei figli erano piccoli, ma loro viaggiavano molto per l'Europa e anche da altre parti. Con i Mutoid c'era anche un australiano, Robin che è stato uno dei fondatori del Burning Man nel deserto del Nevada, adesso è più facile girare un po' dappertutto ed i confini è come se non esistessero più.

TG: Con Uri sei ancora in buoni rapporti?

Allegra Corbo: Sì. Due anni fa ho organizzato anche un festival a Mutonia; insieme a Sue, una ragazza che vive ancora lì. Vertigo Truth era un festival di street art, in quell'occasione abbiamo invitato gli artisti a dipingere i camion ed i container parcheggiati nel campo. E' stato molto bello...

Allegra Corbo davanti alla parete con le gumprint di Tony Graffio.
Allegra Corbo davanti alla parete con le gumprint di Tony Graffio.

TG: Il 17 e 18 novembre 2017, mentre noi eravamo a Jesi, i Mutoid, tra i quali Uri e sua moglie Maya, erano al Forte Prenestino di Roma con le loro sculture mobili, i loro spettacoli pirotecnici e la loro musica. Uri per molti anni ha lavorato a Berlino nell'organizzazione di produzioni cinematografiche di documentari e altri audiovisivi.

Documenti autentici raccolti in esclusiva da Tony Graffio per Frammenti di Cultura. I diritti sono riservati.


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