All'AAF 2017 ho rivisto alcuni artisti che avevo già incontrato in altre occasioni. Ho pensato così di approfondire la conoscenza con Luca Panucci, le cui opere avevo avuto modo di ammirare qualche tempo fa, quando ero stato a Monza a visitare Casa Novecento, la residenza d'artista che Felice Terrabuio ha approntato con la collaborazione di Streetartpiù.
Luca Panucci, 25 anni.
Tony Graffio intervista Luca Panucci
Tony Graffio: Ciao Luca, finalmente ci conosciamo, lo scorso ottobre ero stato a Monza per vedere i tuoi lavori di grandi dimensioni, ma purtroppo non ci eravamo incontrati. Che cosa ci mostri oggi?
Luca Panucci: Eccoci qua, ho portato in esposizione ad Affordable Art Fair 2017 la mia nuova ricerca che indaga un po' sul mistero e sull'istante. E' una visione introspettiva che si sviluppa con nuove tecniche pittoriche che mi stanno facendo capire come muovermi, anche perché è solo un anno che ho ripreso a dipingere.
TG: Davvero? Che cosa facevi prima, Street-art?
LP: No, ho fatto poco di Street-art, praticamente quasi nulla. Io sono più propenso a lavorare su superfici come la carta o la tela oppure il legno. Questi sono i miei supporti preferiti. L'arte di strada mi piace perché permette d'esprimermi con lavori di dimensioni considerevoli, ma mi piace avere un approccio più metodico con i soggetti che voglio realizzare. Per ora, sono un ricercatore e credo d'andare avanti in questo modo.
TG: Che studi hai fatto?
LP: Ho studiato all'Istituto d'Arte di Monza, dopo ho frequentato per due anni l'Accademia di Belle Arti di Brera, avevo scelto pittura, ma poi ho lasciato i corsi, ho lavorato per quattro anni, ma una volta che è scaduto il mio contratto ho capito che nella vita volevo fare altro. Adesso mi sono buttato a pieno in questo mondo artistico.
TG: Quanti anni hai?
LP: 25.
TG: Fammi vedere meglio i tuoi lavori. Sono stati fatti su carta?
LP: Questo è dipinto su cartone telato e incollato su un pannello di legno che poi è stato incorniciato. Si tratta di smalti neri di sfondo ricoperti con colori acrilici. Le pennellate che ho dato sono veramente poche, mi interessava il contrasto tra luci e ombre, per vedere i vari conflitti che potevano crearsi riproducendo qualcosa che ricordasse il solito antagonismo tra il bene ed il male. La ricerca però è molto più introspettiva.
TG: Chi sono i personaggi che hai ritratto?
LP: Sono partito dai demoni senza nomi che disegnavo prima a pastello e matita che avevano una forte energia, per arrivare a personaggi più silenziosi che sembrano apparizioni ultraterrene di istanti speciali. Sono esseri particolari che appaiono in momenti fugaci. Cerco di studiare la luce e l'energia che portano con loro queste figure che però sono un po' represse. Cosa vogliono fare con la loro energia? Conservarla o esprimerla? Questo è il conflitto di fondo.
TG: Si tratta di pennellate veloci, per questo richiamano lo stile della Street-art.
LP: Sì, la mia è un'arte molto immediata. Per me questo è un punto di partenza.
TG: Hai dato dei titoli alle tue opere?
LP: No, non hanno titoli, però ho degli obblighi di catalogazione per dare riconoscibilità ai miei lavori ai quali ho dato dei codici identificativi. Parto da numeri progressivi che possono essere, ad esempio: 101006, per la prima serie.
TG: Pensi già di fare un archivio?
LP: Sì, perché qualsiasi cosa farò nella vita, con l'arte ci conviverò sempre. Questo è quello che vorrei fare veramente nella mia vita. Anche se dovessi svolgere compiti di magazziniere o impiegato ci sarà sempre un momento della giornata in cui condividerò i miei pensieri con un foglio di carta o una tela da dipingere.
TG: L'esperienza alla Casa Novecento come è andata?
LP: Mi è piaciuta molto. Quello spazio è stato il mio studio e quindi ero muovermi come volevo e di agire con i tempi e negli spazi che ritenevo più utili al mio progetto. La rifarei volentieri.
TG: Sei rappresentato da qualche galleria?
LP: In questo momento, no. Qui in fiera mi ha portato Momart Gallery di Lecco, però diciamo che si tratta di un intervento occasionale. Un domani, spero che ci sia qualcuno che creda ed investa sul mio futuro.
TG: In bocca al lupo allora!
LP: Grazie Tony!
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