La scala in stile nautico del MAC di Lissone ci porta al 3° piano (livello 2) dell'astro-nave-museo d'arte contemporanea atterrata nel cuore della Brianza nell'anno 2000, grosso modo la stessa epoca delle opere esposte su questi muri da Grazia Varisco fino alla fine di luglio 2016.
Ingresso gratuito.
Sulla sinistra Quadri comunicanti "7+1" (2008), Quadri comunicanti 2 elementi in acciaio (2011), Comunicanti in azzurro, in fondo al centro della sala: Risonanza al tocco (2016) lamiera di ferro cm 99X99, a destra Rotoreterossa (2006), Oh! (1996), Silenzi (2005) sono molto simili a Risonanza al tocco (2010) che sono dei monocromi rossi o bianchi.
Ingresso gratuito.
Sulla sinistra Quadri comunicanti "7+1" (2008), Quadri comunicanti 2 elementi in acciaio (2011), Comunicanti in azzurro, in fondo al centro della sala: Risonanza al tocco (2016) lamiera di ferro cm 99X99, a destra Rotoreterossa (2006), Oh! (1996), Silenzi (2005) sono molto simili a Risonanza al tocco (2010) che sono dei monocromi rossi o bianchi.
Inaugurata
nel 1961 la 12° edizione del Premio Lissone e a tutt’oggi
ricordata come la più importante e memorabile, merito anche della
sezione “informativo-sperimentale” in cui Grazia Varisco aveva
esposto una tavola magnetica. L’occasione di un suo ritorno alla
cittadina briantea non è vincolato a nostalgici Amarcord, sancisce
anzi il desiderio di soffermarsi sulla ricerca che l’artista ha
sviluppato dai primi anni 2000 fino ai giorni nostri.
La mostra
indaga infatti la complessità e la vastità di informazioni che
scandiscono la mutevolezza della sua attuale ricerca. Anziché
reiterare le proprie opere nel corso dei decenni, Varisco ha
preferito reificare nuove idee, convertendole cioè in “cose”
(gravide di messaggi cine-visuali che sono in grado di comunicare
alla collettività nuove metodologie della fruizione).
cit.
Comunicato stampa Mac Lissone
Ho voluto ancora consultare velocemente un esperto internazionale. Dalla
comunicazione con il nostro caro Joe Iannuzzi, questa volta via Skype, sentiamo il suo parere sulle
opere di Grazia Varisco esposte al MAC di Lissone.
Tony Graffio: Joe, ti mando alcune fotografie via internet, sono le stesse che ho scattato personalmente al museo MAC di Lissone in occasione della visita guidata dal Direttore Alberto Zanchetta che ha accompagnato un mio amico e me a vedere le ultime opere in ordine cronologico di Grazia Varisco. Che cosa ne pensi?
Joe Iannuzzi: Ritengo
siano molto valide. Sono opere realizzate dall'anno duemila in poi.
Vedi, molto spesso i collezionisti cercano solo i pezzi degli anni '60 e '70, dimenticando che anche le opere recenti sono comunque valide,
soprattutto in questo tipo di arte (arte programmatica e cinetica).
La maturità
di quest’artista ha portato ad affinare la ricerca senza diventare
manierista di se stessa: è sempre lei ma c’è stato una evoluzione
di alcune idee e al tempo stesso lo sviluppo di nuovi concetti.
T.G.: A quali
opere in particolare fai riferimento?
J.I.: A quelle dal
titolo “Risonanza al tocco”, il concetto di partecipare e
attivare l’opera è degli anni sessanta (tatto e vista sono
coinvolti), c’è sempre il discorso caro al gruppo T del tempo che
passa: c’è un prima, un durante e un dopo, l’alluminio si muove
va in risonanza e poi torna nella sua posizione di partenza. Inoltre, in alcune di queste opere noti dei pieni e dei vuoti in cui c’è
comunicazione tra l’opera e lo spazio esterno: il lavoro non
finisce contenuto nel quadro ma si espande.
I quadri comunicanti di Grazia Varisco
T.G.: Cosa ne
pensi dei quadri comunicanti?
J.I.: E’ tutto
in un equilibro instabile: pur essendoci una linea retta c’è
precarietà è quasi come se fosse tutto in movimento. Vedi sempre
pieni e vuoti, tutto è sviluppato come in una sequenza in divenire.Tutto ciò
può far ricordare gli schemi luminosi variabili degli anni sessanta,
che seppur diversi, tramite luce e movimento davano sensazioni
simili.
Grazia Varisco - In primo piano: Double (2001), sullo sfondo Quadri comunicanti "7+1" (2008).
Accompagna la mostra una selezione di videointerviste all'artista e un catalogo con testi di Grazia Varisco e Alberto Zanchetta.
Chi è Grazia Varisco
Grazia Varisco è un'artista milanese molto importante, in quanto è stata co-fondatrice del Gruppo T agli inizi degli anni '60, in un 'epoca in cui erano poche le donne che si dedicavano all'arte. Oltre a lei ricordiamo Nanda Vigo e poche altre.
Ho già preso contatti con Grazia Varisco per un'intervista, cercheremo di conoscerla meglio in quella occasione. T.G.
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