mercoledì 10 settembre 2014

To Bruno Bettelheim

Tenendo gli occhi un po' aperti, si possono vedere molte cose particolari.
A volte, queste opere che incontriamo sono talmente vistose che rischiamo di non vederle, oppure di confonderle con qualcos'altro.
Quasi di fronte alla stazione di servizio chiusa, in viale Jenner, la mia attenzione è stata attirata da un'automobile che sembrava il rifugio di qualche senza tetto che invece dovrebbe essere una specie di opera devozionale, per grazia ricevuta o un tributo ad un personaggio che è stato tra i primi a studiare l'autismo. 

Panda dedicata a Bruno Bettelheim

La Madonna di Lourdes come polena

Montato sopra un baule portapacchi, troviamo un importante elemento religioso che protegge il cammino del viandante pellegrino che si muove a bordo della sua Fiat Panda grigio-arancio.
La bottiglietta santa, in questo contesto rappresenta un simbolo inter-religioso, in quanto Bettelheim era ebreo e per questo venne anche perseguitato.

Bollo quasi regolare

Bettelheim fu una figura molto discussa e controversa e poi si sa, non potrebbe esserci il bene se non esistesse il Maligno.

La Panda-rifugio parcheggiata sull'isola spartitraffico di viale Jenner.
Sullo sfondo la stessa casa che compare sul retro degli ex distributori di benzina Total Erg.

Panda poster

Aggiornamento del 24 settembre 2014
Ho incontrato il proprietario della Panda e gli ho parlato.
Si tratta di un giovane italiano che vive in questa automobile. 
Dice che la Panda non è propriamente un tributo a Bettelheim, ma una decisione che egli ha preso dopo aver letto dei libri che gli hanno cambiato la vita.
Lui consiglia a tutti la lettura di: "Un genitore quasi perfetto".
Mi piacerebbe tornare a parlare con quest'uomo per conoscere meglio la sua storia e come mai abbia scelto di parcheggiare in un posto tanto rumoroso e trafficato e cosa lo abbia portato a Milano per vivere in queste condizioni.

Una casa temporanea in mezzo al traffico

Il logorio della vita moderna

Anni fa c'era un famoso spot pubblicitario di un liquore che mostrava l'attore Ernesto Calindri bersi un bicchiere di questo amaro in mezzo alle macchine che gli scorrevano intorno. 
Idea poi ripresa anche di recente, in un video dove Elio e le storie tese fanno una parodia di questa situazione cantando: "Carciofon".
Questo giovanotto che vive sulla Panda è l'esempio vivente di una persona tranquilla ed educata, forse un po' provata dalla vita, che imperturbabile vede accadere di tutto intorno a sé, riuscendo a mantenere la sua flemma ed una certa serenità.

Aggiornamento dell'11 novembre 2014
Mi è capitato qualche altra volta d'incrociare G. per scambiare due parole con lui, ma purtroppo ero sempre un po' di corsa e non sono riuscito ad approfondire bene un discorso con lui.
Una sera che pioveva sono passato dalla Panda grigio arancione e l'ho trovata caricata con dei bauli sul lato destro, come se fossero degli armadi aggiuntivi, ho anche visto che c'era una vaschetta di plastica con la scritta: "Posta". Ne ho approfittato per lasciare un messaggio a G ed anche qualcos'altro. Nella cassetta, sotto delle foglie secche c'era già un'offerta umida che qualcuno, prima di me aveva lasciato per questo giovane uomo.
Prima d'andarmene ho ricoperto la buca della cassetta postale con un giornale per non far inzuppare il contenuto, chiedendomi tra me e me se poi G avrebbe letto il mio messaggio.
Due o tre giorni fa, finalmente incontro nuovamente colui che bivacca (so che non è una bella espressione, ma questo è l'uso che vien fatto della Panda) nell'automobile parcheggiata sullo spartitraffico sotto i platani. G mi dice che nella cassetta postale non ha trovato nulla di ciò che gli ho detto che c'era, ma questa cosa non sembra preoccuparlo minimamente, l'ho disturbato mentre stava mangiando un panino; neppure questa cosa gli crea imbarazzo o fastidio, anzi, forse è contento di poter scambiare qualche parola con qualcuno che s'interessa di lui.
Mi spiace molto che una persona, tra l'altro tranquilla ed equilibrata, debba vivere in questo modo, voglio convincermi che sia una sua scelta, cosa che in qualche modo anche G. mi conferma. Lui ha 37 anni, proviene da una città non lontana da Milano, non so bene cosa lo abbia portato qui circa 5 anni fa, forse il desiderio di trovare qualcosa di diverso da quello che conosceva, o la speranza di cambiare un po' la sua vita, perché, da quello che ho capito, dov'era prima non si sentiva compreso e non riusciva ad inserirsi in un modello di vita, per lui senza senso.
Dopo un po' che parliamo capisco che è una persona profonda che ha fatto un grande lavoro su se stesso, le difficoltà quotidiane, in qualche modo gli sono servite a capire delle cose, ma dice che è sbagliato credere che bisogna avere dei problemi per stare meglio, non è così.
Vengo a sapere da lui che ha parcheggiato la macchina in questo posto circa due o tre anni fa, ma che adesso non può più muoverla, per vari motivi; lui ha frequentato gli ambienti delle associazioni caritatevoli per un po' di tempo con la speranza di trovarsi un lavoro, ma si è sentito soltanto palleggiato di qua e di là, non riuscendo a reinserirsi in una vita normale, anche perché è una persona sensibile e gentile (non vuole soldi, né aiuti) e s'è un po' troppo sbilanciato sul piano spirituale, trascurando il piano fisico e le sue necessità terrene. Parla del suo corpo come di un vestito che si può sostituire, all'occorrenza. Gli ho detto che anche il buddismo parla in questi termini del corpo fisico, ma lui mi dice che a questa conclusione c'è arrivato autonomamente, senza conoscere questa filosofia orientale.
Mentre siamo lì in piedi, uno di fronte all'altro a parlare della società contemporanea e di come la gente, in generale, rifugga da certi discorsi un po' più profondi, di fianco a noi parcheggia un minivan con a bordo una famigliola composta da padre, madre un bambino di circa tre anni ed un poppante di neanche 6 mesi in braccia alla madre, avvolto in una coperta. G. li guarda intensamente con un sorriso e capisco che a lui manca quest'esperienza della vita. 
Lui non sembra avere altro desiderio che quello di poter costruirsi una sua famiglia, ma non sa se riuscirà mai a realizzare questo progetto; iniziamo a fare dei discorsi piuttosto personali intorno a questo argomento.
G è una persona non complicata, parla con lentezza, dicendo delle cose interessanti e profonde; mi confessa che è soprattutto a se stesso che serve parlare por potersi ascoltare e capire dove sta andando e cosa vorrebbe fare. 
Non so esattamente come passi le giornate, ma immagino che si sposti per Milano in strutture che accolgono le persone in difficoltà, a volte riesce perfino a trovare un posto dove potere consultare internet. Dice che ha visto questa pagina in cui io parlo di lui, non gli piace molto che io non conoscendo Bettelheim lo abbia criticato, ma per il resto, non ha obbiettato nulla.
Circa 3 anni fa quando la sua automobile poteva ancora spostarsi è andato in Trentino per trovarsi un lavoro stagionale nella raccolta delle mele, non ho ben capito se poi l'ha fatto, oppure no, forse sì, è in quell'occasione che ha letto: "Un genitore quasi perfetto" e di conseguenza ha colorato la sua Panda scrivendo sul cofano il nome dell'autore del libro.
La cosa che più mi sconvolge di G. è la sua tranquillità di fronte all'insicurezza, all'instabilità ed alla scomodità di questa situazione. 
Non so bene come inquadrare la sua vita, questo uomo non ha ansie, né preoccupazioni (almeno non sembra dare a vedere d'averne), non credo voglia cambiare il suo modo di vivere, a meno non trovi un'occupazione remunerativa, anche se lui sa che questa eventualità è piuttosto remota poiché G. non ha specializzazioni professionali, né qualifiche d'altro tipo che possano aiutarlo ad incontrare le richieste già rare di personale generico.
Secondo lui, bisogna essere molto preparati e straordinariamente competenti per poter uscire da una condizione simile alla sua e rimettersi a percorrere la strada della vita fatta di ritmi scanditi da impegni di lavoro, famiglia, amici e tutte quelle cose, magari anche noiose e ripetitive che prima riempivano la sua esistenza, senza però dargli modo di lasciar emergere il suo lato umano e l'empatia verso gli altri.
Capisco dai suoi discorsi che G. non si trova molto a suo agio in un mondo in cui la gente fa delle cose senza bene sapere perché le faccia ed avere la possibilità d'ascoltare meglio se stessi e capire il proprio prossimo.
G. è veramente fuori dal mondo, non lo dico come una critica, ma come il riconoscimento di un disagio che in realtà non è il suo, ma di tutti coloro che gli passano intorno senza notarlo, o parlargli.
Forse se G. continuerà a vivere qui potrà proseguire a confrontarsi con se stesso e capire cose fondamentali che lo riguardano e gli consentiranno di farsi conoscere meglio dagli altri. Ma gli altri, coloro che sono presi dal logorio della vita moderna, si fermeranno mai a chiedersi perché fanno tutto ciò che fanno per contribuire a sviluppare un mondo che ti consuma ogni giorno di più rendendoti meno umano?
La storia di questa persona mi sta coinvolgendo, mi piace il suo modo di ragionare e la sua serenità. 
Tra le altre cose che mi hanno colpito nel modo in cui G. sta ornando il suo rifugio a 4 ruote c'è una fotografia che ha sistemato sotto un tergicristallo. Non gli ho chiesto niente di questa immagine che potrebbe ritrarre se stesso da ragazzo insieme a delle persone care.
Fotografia ritrovata

Non so se la sua famiglia sappia che G si trovi qui, forse non dovrei mostrare quest'immagine, però le fotografie sono qualcosa di troppo affascinante per me, non posso fare a meno di raccontare questa storia senza mostrare almeno un fotogramma della vita di quest'uomo.

Aggiornamento del 17 novembre 2014
Nonostante le grandi piogge e le alluvioni, la Panda di G. sembra ancora in buone condizioni.

Vicini ingombranti


12 commenti:

  1. L'ho vista un paio di giorni fa passandoci davanti e non ho fatto in tempo a fermarmi per vedere di cosa si trattasse. La mia attenzione è stata folgorata in quanto sono uno psicologo e considero l'opera di Bruno Bettelheim come uno degli abissi peggiori in cui la nostra scienza sia sprofondata, una icona negativa assoluta.
    Ripenso a quella strana automobile da giorni ed ero certo che sul web avrei trovato qualcuno che ne parlasse. Ti ringrazio molto per aver scritto questa pagina.

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    1. Grazie a te per aver visitato il blog di Tony Graffio ed aver lasciato un tuo commento.

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    2. forse perche non ha mai letto nessuno dei suoi libri.. in genere quando si critica un qualcosa si spiega anche il perche della propria visione contraria.

      il suo commento mi sembra tanto una critica provocazione che non porta nessun dato con se oltre al suo dire di essere uno psicologo e quindi come da sottinteso lei "se ne intende" in quanto tale,mi aspetto un bel post che mi spieghi i motivi per definire l'opera di Bruno Bettelheim un ? abisso, icona negativa assoluta.. altrimenti chi capita qua rischia di crederci e perdersi opere che hanno un valore inestimabile fatte di contenuti esposti con una semplicità che fa invidia a molti. grazie per l'attenzione e buona lettura

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  2. io credo proprio che le offerte o le elemosine di attenzione non gli interessino affatto. anche perche forse siamo noi ad elemosinare da lui attenzione quando cerchiamo di dargli qualcosa di inutile come le monetine.. o peggio ancora la nostra cecita sulla realta. io credo che prima di interpretare commentare pubblicare cose che si afferma provengano da altre persone che non siamo noi dovremmo chiederci se siamo in grado di farlo senza travisare equivocare o confondere le parole delle persone che anche in una situazione come questa ci ascoltano e condividono con noi esperienze che se non fosse per loro non capiremmo mai. penso .. fate tesoro di queste persone perche non verranno mai a chiedervi 50 centesimi e avranno sempre un sorriso e la volonta di aiutarvi se vi mostrerete educati.

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  3. dal mio punto di vista quello che vedo su codesta automobile non rappresenta nulla all'infuori di una sottile trama che compone e scompone un collage di materiali che sono divenuti parte dell'automobile in base a scelte consce e non che solo il creatore conosce in anticipo e probabilmente anche il proprietario o meglio colui che vive questa via sa e riscopre significati giorno per giorno . io credo che se ci capitasse la fortuna di vivere in tali condizioni potremmo aprire la mente in primis su noi stessi e poi su cio che realmente ci circonda dal punto di vista umano. una cosa del tipo "tu vedi me o io vedo te da come mi guardi tu ? " penso che da un'auto si hanno molti indicatori della reale consapevolezza del tuo prossimo gia solo notando il primo sguardo la prima reazione all'immagine della condizione altrui. "e se tutto cio fosse solo la reale capacita di una societa di accompagnare un giovane verso il traguardo dell'inserimento sociale? " o meglio l'incapacita di portare i giovani meno intraprendenti verso un'inserimento che forse non potra mai avvenire perche i presupposti per un inserimento sono che ci sia un qualcosa in cui inserirsi.. se una persona apre gli occhi su cio che il sistema attuale offre e in che modo è regolato tutto,o molti dubbi che un essere cosciente riesca ad essere complice di tale scempio a meno che non abbia subito un lungo lavoro di disumanizzazione per acettare tutto come fosse l'unica via o almeno la migliore possibile. generalmente non cerchiamo neanche di andare oltre il nostro interesse materiale figuriamoci se possiamo cosi spontaneamente meditare su di un tale percorso di vita che per essere capito solo in parte dovrebbe almeno essere ascoltato dalle parole di chi lo vive ed anche allora avremmo solo una parziale comprensione di cio che puo significare. comunque sia ognuno di noi a il suo cammino e quello che un viaggiatore immobile riscopre in una panda parcheggiata in uno dei tanti luoghi possibili altri lo riscoprono in tram , in cucina , in soffitta , al semaforo , in ascensore , davanti ad un libro o davanti ad un murales o sentendo una frase di sfuggita o ripensando a cio che abbiamo detto o pensato dei nostri cari sconosciuti. ognuno arriva per le sue vie,spero che la mia non danneggi il prossimo portando interessi solo a me..

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  4. PRIMA PARTE-ciao Tony sono G cioe gabriele il legittimo proprietario (che parolone proprietario) della pandamobile,grazie di tutta questa

    attenzione ma dire che la tua descrizione dei nostri brevi incontri è approssimativa sarebbe poco.. ti spiego : ho 36 anni e

    questa condizione è una scelta dettata dalle necessità. non ho mai pensato di portare avanti una vita in macchina come metodo

    per affrontare la realta materiale. cio è accaduto perche la ragazza che ingenuamente ho pensato mi amasse e volesse stare

    con me per la vita non ha retto al sacrificare benesseri materiali per non perdere un amore . sacrifici che sarebbero stati

    solo temporanei se affrontati insieme "mostrando al mondo la volonta di restare uniti". cosa questa che avrebbe smosso una

    risposta sociale piu immediata rispetto ai disagi di un single che..se si sistema puo essere preso in considerazione come

    marito. un single che fa piu comodo pensare voglia vivere cosi oppure non riesce ecc.. in passato mi sono sempre inserito, ho

    fatto esperienza in svariati contesti lavorativi anche non avendo specializzazioni o studi particolari e non sono mai stato

    licenziato. ho sempre deciso di cambiare lavoro quando acquisivo la consapevolezza che fosse il momento di farlo. ogni lavoro

    che ho lasciato lo fatto per dei motivi ben precisi che riguardano la mia vita i valori che credo non si possano barattare

    con un guadagno economico. quando è stato il momento di scegliere lo fatto questo è in sostanza la mia vita. non ho fatto

    finta di niente per mettere in tasca lo stipendi a scapito della societa intera che tutti accettano con la classica frase

    "cosi va il mondo,le cose vanno cosi" io ho detto no. i diritti la dignita sul luogo di lavoro non sono un regalo sono delle

    conquiste dolorose che io non svendo a nessun prezzo per nessun padrone ne di oggi ne di domani.

    per quanto riguarda la vita spirituale ci tengo a precisare che si il corpo è come un vestito ma il cambiarlo all'occorrenza

    non è ancora una possibilita che fa parte delle mie capacita,magari in futuro.. per certo so che uscire da questo corpo è

    possibile quindi vi consiglio di rivedere la vostra concezione della morte.

    l'aneddoto della famiglia che si è fermata affianco a noi mentre parlavamo si è cosi però hai dimenticato di scrivere che ti

    ho detto : "è questo quello che vorrei" per farti capire e far capire che quello che cerco non è altro che l'amore. su questo

    argomento scusa se sono cosi sintetico ma di scrivere un libro ancora non è il momento..

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    1. SECONDA PARTE -per la curiosita di pochi le mie giornate passano tra mensa per i poveri e biblioteca. la mensa mi serve per sopravvivere perche non avendo un lavoro.. come si fa? io soldi non ne chiedo a nessuno neanche avendone diritto presso i servizzi sociali. espedienti ed illeciti per guadagnare soldi non mi interessano quindi fino a quando non lavorero la mensa sarà la mia sopravvivenza. la biblioteca è l'unico luogo dove c'è una parvenza di civilta che per quanto possa sembrare esagerata come affermazione vi dico parliamone se avete dubbi. il lavoro ormai lo cerco unicamente su internet ed anche qui scusate se sono cosi sintetico ma se dovessi raccontare tre anni di tentativi con associazioni varie centro impiego assistenti sociali
      contatti diretti e agenzie di lavoro viene fuori un reportage completo sul sistema assistenziale milanese e la realta del lavoro in italia che credo gia conosciate o almeno spero.. il fatto che bisogna essere preparatissimi confermo però è relativo al grado di preparazione della societa in cui vivi. piu la societa è preparata e meno dovrebbero crearsi situazioni come la mia viceversa meno la societa è preparata piu persone si trovano in disagio e maggiormente devi essere preparato per uscirne. a volte ci si trova a spiegare come stanno le cose a chi di quelle cose si pone come risolutore o preposto tale.
      essere fuori dal mondo ? non mi sembra appropriato per descrivermi. in realta fuori dal mondo è chi non riesce a vedere il mondo per quello che è,non riuscendo cosi ad interagirvi . io per quanto possa sembrare flemmatico lento indolente comprendo
      perfettamente il mondo in cui viviamo e forse non per essere presuntuoso è proprio la societa che manca di una coscienza di se in grado di dare consapevolezza alle masse che è l'unica cosa che puo garantire la pace fra i popoli. lo so sono troppo sintetico ma se qualcuno vuole approfondire chieda pure.
      -continuero a vivere a milano finche sarà necessario,il perche sono arrivato qui lo spiegato,per me non è il luogo ma le persone con cui si creano rapporti a generare tutto. ora è rimasta solo la condizione di necessita a legarmi a milano. per questa affermazione chiedo scusa a tutte le persone che anche se non me ne sono accorto mi hanno voluto bene,ci siete?
      poi si la mia famiglia sa perfettamente dove e come vivo , ma questa non è una cosa che si puo spiegare cosi semplicemente.in estrema sintesi diciamo che non ho intenzione di vivere dell'unica pensione che sostiene i miei anziani genitori. in fine grazie mi fa piacere che ti interessi delle situazioni cittadine è un bell'esempio,solo cerca di essere molto preciso se affermi che altri dicono.. o pensano.. perche il lettore occasionale potrebbe farsi delle immagini sbagliate di persone di cui non sa nulla come il discorso di BRUNO BETTELHEIM uomo di cui consiglio vivamente la conoscenza intellettuale.
      la foto è bella eeh..! lo trovata per terra una mattina in porta lodovica e ritengo sia degna di essere ricordata,rappresenta l'amicizia che come le colonne sullo sfondo tengono in piedi un tempio che parla d'amore .

      PS: GENTILMENTE NON APPLICATE NULLA SULLA MIA AUTO IN MIA ASSENZA. POTREBBERO ATTRIBUIRMENE LA PATERNITà..
















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  5. Parlare delle altre persone è sempre difficile, le parole poi contribuiscono spesso a confondere le idee più che a chiarirle, sono contento che Gabriele abbia parlato di se stesso perché nessuno può farlo meglio di lui.
    Quando ho iniziato a mostrare la Pandamobile ero mosso dalla curiosità di capire cosa significasse questa automobile colorata in modo inconsueto, immaginando che ci fosse dietro una storia interessante da raccontare.
    Pian, piano è emerso che dentro quest'automobile ci fosse la vita di una persona particolare che sta percorrendo un suo percorso personale.
    Chi per un motivo, chi per un altro, altre persone si stanno interessando alla Pandamobile, a Gabriele, a Bruno Bettelheim ed a come stanno andando le cose in questo paese; credo che questo sia un fatto positivo perché dà l'opportunità a tutti di capire che ci sono molte cose che non vanno bene e che devono essere cambiate, principalmente nel modo di gestire questa società, ma anche in noi stessi, e nel nostro modo di vedere la realtà che ci circonda.
    Le persone sensibili sono quelle che hanno più difficoltà a vivere in un contesto che non condividono perché non hanno intenzione di scendere a compromessi con se stessi per accettare modalità sociali molto discutibili.
    Io non ho intenzione di commentare ulteriormente le scelte o le circostanze che hanno portato qualcuno a vivere in un modo che è per tutti la dimostrazione di un sistema sbagliato, non è accettabile che una persona civile che non dà fastidio a nessuno venga messa da parte in questo modo e tutti fingano di non vedere quello che sta succedendo.
    Capisco il punto di vista di Gabriele e mi auguro che, come diceva qualcuno in questi commenti, ci possa essere una strada meno dolorosa per percorrere il proprio cammino.
    E' difficile entrare in contatto con qualcuno, non si sa mai se la nostra attenzione per lui sia un bene od un male, di certo però non si può restare indifferenti davanti a questa storia.

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    1. ciao tony sono gabriele, in primis grazie per lo spazio concesso alla mia semplice storia . mi dispiace se ho infranto le fantasie di qualcuno su chissa quale mistero si celasse dietro alla panda . comunque la si voglia pensare ci tengo a precisare che i motivi ed il racconto da me esposto affrontano solo la parte materiale o ideale di questa esperienza. per quello che riguarda la spiritualità che è scorsa in quel fiume aime non posso dire nulla perche sono informazioni che viaggiano in una sfera interiore che è patrimonio esclusivo di chi lo attraversa e la condivisione è pressoche impossibile senza che vi sia variazione di contenuto ma chiunque si sente ispirato a sognare traendo spunto da cio lo faccia pure , vi garantisco che l'apparenza di mistero che puo apparire alla mente riflettendo su quel sito non sfiora neanche l'un per cento della conoscenza che regola cio che noi chiamiamo caso. e qui mi fermo perche di cio di cui non si puo parlare si deve tacere..

      grazie ancora per l'attenzione e scusami se ho occupato troppo spazio

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  6. cioa tony sono gabriele e questo è l'ultimo post che ti scrivo sulla mia pandahouse perche i vigili hanno risolto la mia situazione. mi hanno tolto e si sono tolti un problema trovando la soluzione migliore per tutti e cioe sequestrare la panda e buttarmi definitivamente e completamente in mezzo alla strada. la cosa curiosa da notare è che anche se conoscendomi e avendo parlato della situazione con me e avendo il mio numero di telefono hanno aspettato che uscissi per venire a rubare l'auto e dico rubare perche il modus è stato proprio da ladri. forse darmi la possibilita di prendere i miei oggetti personali era troppo privilegio nel loro concetto d'azione per una persona che non ha reddito.
    il finale di questa storia è che a milano in cinque anni di ricerche e tentativi ho trovato quasi solo persone che hanno aggiunto propblemi a problemi,una profonda miseria generale e qualche perla rara che mi ha arricchito. ora nel mio ottimismo credo che arriveranno situazioni migliori magari trovo un amore una casa un lavoro che in quest'ordine mi porteranno direttamente all'inserimento sociale tanto agoniato che poi è un diritto ricevere e un dovere perseguire come obbiettivo.

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    1. Ciao Gabriele, sarebbe interessante capire per quale motivo il Comune di Milano ha dato il mandato alla polizia locale per sottrarre un tuo bene diventato di primaria importanza per la tua sopravvivenza, visto che nessuna istituzione pubblica in tutto questo tempo s'è mai presa cura di te.
      Io mi auguro vivamente che da questa azione molto discutibile e contestabile possa in realtà scaturire qualcosa di buono come dici tu, comunque, se tu dovessi aver bisogno d'aiuto economico, d'altro tipo, per dissequestrare la tua Panda fammelo sapere. Mi puoi contattare a questo numero: 3339955876, o a questa email: graffiti.a.milano@gmail.com TG

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    2. ciao Tony sono Gabriele, grazie dell'offerta ma sarebbe un elemosina che risolverebbe solo temporaneamente un problema. se la comunità milanese avesse voluto vedere la mia auto e me.. in quasi sei anni mi avrebbe dato da fare e molto altro ancora purtroppo sono comodo come una scopa nel culo. milano un altro mito sfatato,bisogna confrontarsi fino all'ultimo per mostrare come stanno le cose nella realta.
      sbugiardare il mondo è una lotta di posizioni a viso aperto che ricerca il confronto reale faccia a faccia per consentire a chi vi partecipa di Vedere Vedersi Valutare e migliorare. buona continuazione a tutti e grazie ancora per questo spazio al creatore . SALUTO Gabriele

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