martedì 25 ottobre 2016

Tre illustratori a Paciugo per tre tecniche diverse: Selapennamidisegna, Maria Chiara Aresti e Thomas Raimondi

Tony Graffio incontra alcuni artisti a Paciugo e li intervista.
In questo servizio conosciamo i primi tre.

Paciugo digitale
Francesca Selepennamidisegna e Frida Kahlo

TG: Ciao Francesca, noi c'eravamo già visti nella prima edizione di Paciugo, vero?

Francesca: Esatto. Ed adesso ho il piacere di partecipare alla terza.

TG: Che cosa mi vuoi raccontare di te?

Francesca: Come fanno in tanti, ho iniziato a disegnare sul mio quadernino. Ai miei amici piacevano molto i miei disegni ed hanno iniziato a chiedermeli, allora così per gioco ho aperto una pagina Facebook e da lì. come spesso avviene, sui social network è iniziato tutto. Le persone hanno iniziato a contattarmi ed ogni tanto faccio disegni su commissione, altrimenti do libero sfogo alla mia fantasia e vado nel mio mondo in bianco e nero a creare personaggi noti e meno noti.

TG: Oltre all'illustratrice fai qualcos'altro?

Francesca: Faccio l'architetto perché ho studiato per fare quell'attività. In parallelo faccio entrambe le cose.

TG: Quanti anni hai?

Francesca: 27.

TG: Il tuo tratto sarebbe molto adatto per fare fumetti, perché non fai fumetti?

Francesca: Ho fatto qualche esperimento con i fumetti, ma devo ammettere che mi piace molto di più testare un'immagine singola che rimandi poi alla storia personale che può essere quella di ognuno di noi.

TG: I disegni che esponi sono tutti originali fatti a mano a pennarello?

Francesca: Ho iniziato col pennarello a china per passare poi al digitale con una tavoletta grafica. Disegno a mano, ma con il computer con Photoshop e poi stampo con la stampante.

TG: Queste allora sono tutte stampe digitali su carta speciale?

Francesca: Sì, sono disegni stampati su carta martellata perché mi piaceva avere una grana diversa dalla carta liscia.

TG: Come mai questa passione per Frida Kahlo che vedo comparire spesso nei tuoi disegni?

Francesca: E' un personaggio che mi piace e mi piace l'idea che nel mondo dell'illustrazione possa dare di lei un'interpretazione particolare. Poiché io disegno quasi sempre in bianco e nero, incontrando un'artista come lei ho voluto inserire nei miei lavori il colore: Per me è stato uno spunto per fare qualcosa di diverso.

TG: Offri i tuoi lavori solo ai privati o collabori con qualche rivista?

Francesca: Per il momento faccio solo illustrazioni per privati. Molti mi scrivono chiedendomi d'illustrare delle loro situazioni personali. Mi piace molto perché così mi faccio raccontare le loro storie che quasi sempre sono storie d'amore. Io poi le interpreto a mio modo non conoscendo i protagonisti di queste storie.

TG: Se un ragazzo è innamorato e vuole farlo sapere ad una ragazza, capita che lui venga da te per farle una proposta tramite un tuo disegno? 

Francesca: Esatto, è successo. Non solo proposte, alcuni mi hanno scritto che andavano a vivere con una persona e per celebrare questo avvenimento volevano un ritratto che riportasse un po' questa situazione che era in corso da anni. Con un gesto molti vogliono esprimere qualcosa con un'immagine.

TG: E' una sorpresa, un regalo. Mi viene da chiederti che differenza c'è allora ad esprimerlo attraverso una fotografia o un disegno, come a te viene chiesto di fare?

Francesca: Non conoscendo i miei soggetti, normalmente mi faccio mandare delle fotografie che li ritraggano per poi ambientare la loro situazione in un contesto di fantasia. Io lavoro molto con la fotografia, anche per i disegni che sono estranei a queste storie. Mi piace appropriarmi di una posa del soggetto che poi interpreto a modo mio per arricchirli con particolari a mia scelta o inserendoli in luoghi che ricordino le loro storie. Loro poi sono contenti quando vedendo il mio disegno rivivono determinati momenti della loro storia. Questo è l'effetto importante che si vuole ricreare ed emoziona i soggetti.

TG: Sei di Milano?

Francesca: No, di Mantova, ma da diversi anni vivo e lavoro qua.

TG: Quanto costa commissionarti un disegno?

Francesca: Attualmente, intorno ai 70 euro.

TG: Grazie.

Maria Chiara Aresti

TG: Ciao Chiara, da dove vieni?

Maria Chiara Aresti: Ciao Tony, vengo dalla Sardegna.

TG: Belli i tuoi lavori, mi sembrano fatti in modo particolare, che tecniche usi?

MCA: Lavoro principalmente con il collage e non faccio mai un bozzetto preparatorio, ma lavoro direttamente con la carta di giornale. Cerco le forme che mi servono direttamente nelle pagine del giornale. In questo modo racconto delle favole.

TG: Cerchi delle riviste e da lì ritagli le figure?

MCA: No uso solo i quotidiani come il Corriere della Sera, La Repubblica e gli atri. Utilizzo le forme che trovo nelle pubblicità a colori.

TG: Perché solo i quotidiani?

MCA: Mi piace quel tipo di carta. Mi piace avere un rapporto tattile con la materia. Mi piace la consistenza della carta dei quotidiani.

TG: Ami la carta.

MCA: Sì molto, la carta vecchia, oppure quei fogli extra strong che si usavano nelle macchine da scrivere.

Un bambino disegna un orso di Maria Chiara Aresti

TG: Quel bambino alle tue spalle non è un collage. Come l'hai fatto e che storia si può raccontare di lui?

MCA: Come ogni anno ho partecipato alla Fiera del Libro di Bologna, quest'anno ho mandato quel bambino che disegna l'orso che in realtà sarebbe la costellazione dell'Orsa Maggiore. Facevano parte di quella storia altre tre tavole dove c'era un bambino che non voleva andare a scuola, la mamma però lo obbliga ad andare a scuola e lui si rifugia in un mondo immaginario. Disegnare aiuta il bambino a vivere quello che a lui piace.

TG: L'effetto un po' irregolare che vedo da che cosa è dato?

MCA: E' un timbro e la sua casualità nel lasciare il segno sulla carta. Non si può mai sapere esattamente che cosa uscirà da un'immagine stampato sulla carta.

TG: Perché tu fai anche i timbri?

MCA: Sì, con L'Adigraf.

TG: L'imperfezione della stampa ne determina la sua bellezza?

MCA: Sì, è così. Come il fatto di non avere un controllo totale sul proprio lavoro. Anche quello è bellezza.

TG: Non fai la stampa digitale?

MCA: No.

TG: Perché?

MCA: Perché io preferisco lavorare a mano, mi piace di più anche il risultato finale.

TG: Complimenti.

MCA: Grazie.

Thomas Raimondi

TG: Thomas da dove vieni?

Thomas: Pavia

TG: Mi ha molto colpito quel bel disegno di mostri colorati, è una serigrafia molto bella, fai serigrafie?

Thomas: Sì, ma non solo, anche acquarelli, lavori digitali e un po' di tutto.

TG: Che studi hai fatto?

Thomas: Ho fatto grafica al Politecnico di Milano.

TG: Fai l'illustratore?

Thomas: L'illustratore, il graphic designer e diciamo che faccio anche cose un pochino più artistiche e libere, come lavori non su commissione. Faccio l'arte per l'arte.

TG: Chi sono questi esseri un po' mostruosi all'interno della tua serigrafia? Cosa rappresentano?

Thomas: Tempo fa mi piaceva disegnare di getto sui Moleskine questi mostriciattoli e contrapporre un segno più marcato ad uno più fine, per mettere in risalto entrambi. L'idea è nata ad uno studio di Milano che si chiama Le Raclet e si è trasferito a Berlino. Abbiamo portato un lavoro piccolino su un foglio grande espandendolo e colorandolo. Direi che sono abbastanza soddisfatto del risultato.

TG: Come avete fatto ad ingrandirlo?

Thomas: Abbiamo fatto una scansione a 1200 dpi e l'abbiamo colorata con Photoshop.

TG: Il progetto è tuo?

Thomas: Sì, è mio.

TG: Bello anche il contrasto dei colori tra un rosa fluo e colori freddi più tenui. Molto particolare.

Thomas: Ti ringrazio.

TG: E' una stampa a 4 colori?

Thomas: 5 colori.

TG: E' difficile stampare qualcosa così?

Thomas: Sì, è un lavoro di precisione, vanno fatti 5 telai per i vari livelli di colore. Bisogna stampare a mano ogni colore mettendo tutto bene a registro. Però la stampa non l'ho fatta io, ma la stampatrice del laboratorio. Io ho solo fatto il disegno.

TG: Come si chiama la stampatrice?

Thomas: Bera, dello studio Le Raclet, adesso è andata a Berlino.

TG: Ah non c'è più? Allora questo è un pezzo unico adesso?

Thomas: No, questa è una serie limitata a 27 copie. Questo è l'ultimo pezzo che ho io. Lei non lo so. Penso le abbia vendute tutte.

TG: Prezzo?

Thomas: 50.

TG: Titolo?

Thomas: Non me lo ricordo. (Ride)

Non me lo ricordo
Non me lo ricordo di Thomas Raimondi


Nessun commento:

Posta un commento