Ho qui recuperato un paio di personaggi cubici di qualche anno fa, usciti dalla fantasia di Bros e ancora conservatisi in maniera abbastanza dignitosa. Si tratta di Albertone, fotografato di notte in Piazza Maciachini, poi rielaborato in Photoshop per renderlo un po' più visibile ed essenziale nelle forme e nei colori e di Pino, stampato su un muro in via Goffredo da Busserro, 1, zona Bicocca. Questi personaggi si ispiravano a delle figurine, ha quindi un senso tentare di raccoglierle in una piccola collezione.
In viale Bodio avevo trovato anche Ninetta Sottiletta, sempre di Bros che magari dovrei tornare a fotografare con la JVC, come queste due immagini e rielaborarla in forma di cartoon.
A Milano si possono trovare altre creature sopravvissute alle azioni di pulizia municipale, cercherò di salvarne ancora qualcuna perché esse fanno ormai parte di un momento importante della street-art in cui c'era una grande impulso ad affermare una certa visione onirica del mondo che poi è stata cancellata dalla giunta Moratti.
Naturalmente, la creatività degli artisti è inarrestabile ed ha continuato a procedere in altre direzioni, ma mi sembra importante poterne individuare le tappe salienti ed è per questo che dedico a Bros un posto importante nella storia di chi ha cercato di cambiare, a suo modo, l'ambiente in cui viviamo e la dignità della sua espressività.
Anche se è un episodio che risale a tantissimi anni fa, forse 30, vorrei ricordare che Keith Haring, quando già era conosciuto come un artista di valore, aveva lasciato un suo graffito su un muro di Brera e nonostante quest'opera fosse diventata un'attrazione cittadina, meta di visitatori che arrivavano un po' da ogni dove, il Comune decise egualmente la sua cancellazione, mentre poi vennero organizzate mostre dell'artista alla Triennale ed in altri luoghi della città.
Non voglio affermare che tutto sia arte, certo che è un peccato perdere l'occasione di valorizzare delle opere popolari realizzate per dare l'occasione alla gente di beneficiare in modo libero e senza barriere ad una forma di cultura in grado di raggiungere ogni tipo di persona; non vorrei vedere l'arte relegata solo ad ambienti museali, gallerie e luoghi privati che ne impediscono la visione e la libera fruizione alle masse che sono relegate a dover recepire, a cielo aperto, prevalentemente messaggi commerciali o che ne indirizzino il pensiero solo verso chi gestisce l'economia e le scelte politiche di una società ormai decadente. Tony Graffio
Albertone Spilungone
Pino Gradino
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