martedì 16 ottobre 2018

Polveri sottili alle stelle, fumo nero e puzza di plastica bruciata dopo l'incendio dei rifiuti alla IPB in zona Bovisasca

Milano, domenica 14 ottobre 2018, ore 20,40 circa, nell'area della IPB Italia Srl divampa un forte incendio che brucia i materiali plastici ed altri rifiuti stoccati nel capannone della ditta sita in via Dante Chiasserini 21, a Milano, che si occupa della messa in riserva e del recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Nei giorni scorsi, le fiamme avevano raggiunto i 50 metri d'altezza e il fumo era visibile quasi in tutta la città. 
L'azienda in questione è anche specializzata nelle seguenti tipologie di lavori: scavi e movimento terra; demolizione di edifici civili e industriali; gestione rifiuti (trasporto e recupero); lavorazione inerti (frantumato da demolizione, ghiaia, sabbia); noleggio macchine operatrici; costruzioni stradali; costruzioni idrauliche; trasporto conto terzi; bonifiche.
Oggi, martedì 16 ottobre 2018, Tony Graffio s'è recato sul luogo del disastro ambientale: ecco le sue impressioni.

Bovisasca Quarto Oggiaro Incendio ditta stoccaggio materiali plastici pericolosi
Panoramica da via privata Castellammare. Ho iniziato ad avvicinarmi alla IPB Italia arrivando da Quarto Oggiaro, come si vede dall'immagine il fumo era ancora molto visibile, anche da lontano, perché l'incendio, a distanza di 38 ore l'incendio non era ancora completamente domato. 

Conosco la zona abbastanza bene, perché un tempo, un poco più lontano in zona Bovisa, sorgevano molte fabbriche che poi sono state abbandonate ed io, prima che venissero demolite, mi sono preoccupato di documentarle ricavando dalla mia ricerca fotografica un discorso estetico che suggeriva varie riflessioni riguardanti il trascorrere del tempo, l'alternarsi di stagioni e di generazioni che riempiono spazi in costante mutamento.

 Le tre Torri di 17 piani di Quarto Oggiaro sono sicuramente un buon posto per osservare l'incendio del magazzino dove sono stati depositati i rifiuti speciali in via Dante Chiasserini 21.

Questa mattina mi sono svegliato presto, ma una volta uscito di casa mi sono subito accorto che l'aria era molto pesante e aveva il tipico odore dei copertoni e della plastica bruciata. 

 L'IPB Italia in fiamme vista dal ponte di via Dante Chiasserini.

Non sono molto ottimista per il futuro di questo paese; Milano dovrebbe essere la città italiana più moderna, più sviluppata tecnologicamente, più all'avanguardia in molti campi da quelli artistici, del design, della cultura, dell'industria, della scienza e della ricerca, al benessere economico e sociale. Dovrebbe avere un tenore di vita da far invidia al resto d'Europa, ma forse questi sono ancora gli stereotipi che ci legano al passato, alla famosa "Milano da Bere"Oggi, purtroppo, la realtà è molto diversa, le mafie sono arrivate anche da noi ed i panorami che abbiamo sotto gli occhi ci richiamano alla mente le megalopoli delle società distopiche previste per l'anno 2029.

Bovisasca Qaurto Oggiaro
 In queste immagine si vedono i getti d'acqua dei pompieri impegnati a spegnere l'incendio dei rifiuti plastici stoccati presso la IPB.

IPB Incendio Bovisasca
 Via Dante Chiasserini angolo via privata Carlo Reale

Alcuni Vigili del Fuoco stanno avviandosi a dare il cambio ai loro colleghi impegnati nelle operazioni di spegnimento dell'incendio della IPB Italia.

Ho voluto avvicinarmi al capannone della IPB mentre ancora andava a fuoco, ma ho preferito non interferire con le attività dei Vigili del Fuoco.


Sottopassaggio di via Carlo Reale

Così, sono passato sotto la ferrovia per andare a vedere cosa mi riservava l'altro lato del capannone.

 Il capannone dell'IPB in fiamme visto da via Carlo Reale

Il vento portava il fumo dalla mia parte, così ho deciso di soffermarmi poco ad osservare l'incendio, anche perché non si sa ancora quali sostanze possano essere trasportate nell'aria.


Il fumo dava abbastanza fastidio; immagino che gli sforzi del sindaco di Milano e della sua giunta comunale per dare alla città un'aria più pulita siano andati arrosto...

 Fumo arbusti e binari.

Oggi la Polizia Locale era giustamente più preoccupata di capire che cosa stava accadendo in via Chiasserini e dintorni, piuttosto che pensare a fermare gli automobilisti alla guida di vetture non conformi alle disposizioni anti-inquinamento.

 Tanto fumo

Un solo incendio può causare danni ambientali molto gravi, anche per molti giorni; sicuramente maggiori delle decine di migliaia di autovetture e di mezzi commerciali che ogni giorno attraversano la città e che troppo spesso vengono demonizzati come la causa di tutti i mali collegati allo smog. Ho avuto conferma che anche a Rho si è risentito degli ultimi incendi scoppiati nei depositi di rifiuti della Bovisasca e di Novate Milanese.

 Troppo fumo sulla massicciata, meglio andar via.

Ho letto un po' di commenti sul web relativi a questo fatto e mi è sembrato di essere tornato ad un clima post-11-settembre. Tutti a tifare per il fuoco e a gioire per quello che sta succedendo a Milano e a inveire contro i milanesi. Che tristezza!

Una fotografia dall'alto dell'incendio della IPB in zona via Bovisasca/Chiasserini.

Ultima fotografia di questo mini-reportage in via Dante Chiasserini/via Carlo Reale. Si riescono a intravedere nel fumo delle lamiere contorte e resti di assi di legno, ma nulla di più. Tornerò ad occuparmi presto dell'inquinamento atmosferico per capire che soluzioni ci potranno essere in futuro per la mobilità con gli automezzi privati. TG

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