L'uso di graffiti e murales colorati, oltre ad essere una necessità insita da sempre nell'animo umano che cerca d'esprimere le proprie passioni e raccontare la propria storia, è diventato anche una forma di comunicazione alla quale in molti attingono per veicolare messaggi commerciali in maniera più amichevole, in modo da presentare prodotti che sembrino essere proposti da industrie più vicine alla gente.
Expo 2015, ci viene detto da chi lo sta organizzando, dovrebbe essere un evento che promuove l'economia locale e nazionale, offrendo nuove possibilità d'impiego ai giovani, ma recentemente stanno comparendo un po' ovunque richieste, da parte delle istituzioni pubbliche, per reclutare volontari non pagati che si occupino di tutte quelle mansioni che sono indispensabili per accogliere i visitatori e indirizzarli nelle strutture espositive, di svago e d'accoglienza presenti sui territori interessati dalla manifestazione semestrale in programma per l'anno prossimo a Milano e dintorni.
All'inizio di via Melchiorre Gioia, c'è uno dei primi palazzi che venne costruito al di fuori della cerchia dei Bastioni. Questo edificio, in stato d'abbandono dal 2001 è di proprietà del Comune che pensa di farlo diventare la nuova casa del volontariato milanese, sede anche del quartier generale di coordinamento dei volontari di Expo 2015.
Visto l'imminenza dell'Esposizione Universale, può essere che l'interno sia già stato completamente ristrutturato e pronto a ricevere il personale volontario, ma dall'esterno, l'unico intervento effettivamente visibile e riscontrabile è proprio un graffito che ci rimanda al sito dei volontari del Comune: www.voce.milano.it dove è visibile il progetto della ristrutturazione.
Pista ciclabile e graffito.
Andrea Bertoletti, Berto191, è un ragazzo di 23 anni della provincia di Milano che appassionandosi al mondo Hip-Hop ha poi intrapreso la strada dello studio della grafica e del disegno murale, è tra gli autori di un graffito semplice e frizzante di stampo ecologista.
La pubblicità è l'anima del commercio.
Anche Skià, come Berto 191, ha decorato i corridoi sotterranei della Stazione Garibaldi nel 2012.
Mele policrome.
Kaio Pinto.
Per Zed, i muri sono la pelle della città, da tatuare a secondo delle superfici che incontra.
La firma di Skià.
Un totale, preso dalla parte opposta della strada, di una parte della nuova casa del volontariato.
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