Resistenza
Questo è un altro famoso mural presente in zona 9 che celebra il sessantennale della liberazione di Milano dall'occupazione nazi-fascista. L'opera è abbastanza semplice, ma molto espressiva e s'inserisce molto bene nello spazio dove è stata collocata, un piccolo giardino pubblico all'incrocio tra via Ciaia, via Abba e piazza Dergano.
Non è un'opera semplice da riprodurre, sia per le dimensioni, sia per la presenza di elementi che ostruiscono la visione nella sua interezza, poi purtroppo, sono stati imbrattati dei pezzi di muro con scritte che lasciano capire quale sia il livello di civiltà e coscienza di chi, probabilmente preferisce vivere in una società oppressiva e dittatoriale, anzi che in democrazia e libertà. E questo fatto probabilmente spiega il motivo per il quale oggi in Italia non ci sia più democrazia e perché i cittadini abbiano perso la sovranità della loro nazione.
Le opere politiche, a mio giudizio, riescono ad esprime concetti chiari, molto forti ed interessanti, più di quelle opere che intendono mostrare ribellione o slanci creativi, senza però essere in grado di fare pienamente comprendere che tipo di società auspichi, o proponga chi realizza questi graffiti. Nel caso di quest'opera di MM Squat, non emerge solo un significato politico, ma soprattutto la rievocazione di un momento storico tra i più importanti del secolo scorso per i cittadini milanesi, come suggerisce la vecchia automobile con a bordo il popolo armato che partecipa all'insurrezione.
Nella fotografia intitolata: resistenza, ho fatto qualcosa che, di solito, non faccio mai.
Io resto ancorato alla fotografia classica, e sono un maniaco dell'inquadratura, ragion per cui non effettuo mai tagli al formato originale, ma in questo caso, ho preferito favorire il mural e togliere quanto più non faceva parte del soggetto.
Il risultato che si ottiene è una striscia panoramica che mostra d'essere più illuminata al centro e meno ai bordi e mette in evidenza come l'umidità del terreno abbia intaccato il bianco della scritta che a contatto col terreno diventa quasi fangosa e rende ancor meglio l'idea del tempo che è passato, delle strade sterrate e della lotta che c'è stata per tornare alla vita normale, per poter ricostruire un futuro degno d'essere vissuto.
Anche le parole che imbrattano le lettere della scritta mostrano come quest'opera rimanga viva e come sia stata restaurata e ricolorata in certi punti per poterla difendere da nuovi attacchi alla democrazia. La sintesi di tutta questa storia è relegata sul lato destro del muro: mai abbassare la guardia, i cittadini stiano pronti a riprendere in mano le armi perché solo loro possono garantire la difesa della democrazia e dello stato di diritto.
Non sono completamente soddisfatto del risultato ottenuto, tempo fa ero riuscito a scattare una fotografia molto interessante dello stesso soggetto in presenza della neve ed ero riuscito ad ottenere una colorimetria più soddisfacente, ma avevo utilizzato una fotocamera compatta non di eccelsa qualità che comunque mi auspico di proporvi in qualche altra occasione. Queste immagini sono state scattate in pochi minuti, vorrei tornare a confrontarmi con questo mural con più calma, magari utilizzando ottiche diverse e un buono stativo.
25 Aprile sempre!
In questo trittico sono presenti una vecchia auto con a bordo i partigiani, a destra del richiamo al 25 aprile 1945; la grande scritta resistenza sotto ad un cielo in cui abbiamo fatto risaltare ancor più l'azzurro ed il messaggio vero e proprio dell'opera relegato all'estrema destra del muro. I significati che si vogliono comunicare sono perfettamente collocati: nel passato (la parte sinistra), nel presente (il centro) e nel futuro (il lato destro); perciò ritengo che quest'opera sia particolarmente riuscita ed efficace, in grado di raggiungere anche l'osservatore più distratto. L'educazione all'immagine è qualcosa che ci appartiene anche se non possediamo una cultura artistica, poiché da secoli abbiamo la fortuna d'essere immersi in una società che è stata all'avanguardia in tutto quello che riguarda le arti, le scienze e la creatività e tutte queste ricchezze fanno parte della nostra storia, anche quando sono state distrutte. Nulla può definitivamente essere perduto o dimenticato quando rimangono tracce o frammenti di memoria, il nostro territorio è stato abitato da sempre dall'uomo ed in qualche modo, l'uomo ha sempre tentato di tramandare il ricordo di ciò che è stato con tutti i mezzi a sua disposizione, anche fosse soltanto con la parola e le leggende.
In 25 aprile sempre! ho cercato di dare anch'io un contributo positivo, rafforzando il messaggio di pace con la presenza dei due piccioni sopra la scritta 25 aprile, ma ricordando il sacrificio che c'è stato per raggiungere questa condizione. E' infatti presente un terzo piccione, morto, sotto la scritta MM Squat. Naturalmente, io non ho aggiunto nulla, ma ho solo atteso che questa simbologia aggiuntiva si mostrasse da sola, scegliendo di scattare la fotografia al momento più opportuno, anche se sono stato fortunato e non ho dovuto attendere molto. Il piccione, l'ho notato solo dopo lo scatto; la scelta di cosa pubblicare su questo blog, mi è parsa poi molto semplice.
Antifascismo
Luogo degli scatti: in prossimità di piazza Dergano
L & L: N 45°30'9.617"
E 9°10'36.549"
Condizioni meteorologiche: pioggia
Ora: 12,40
Ora: 12,40
Per tutte le foto in questa pagina
Fotocamera: Nikon D700
Obiettivo: Tamron sp 17mm f 3,5
Asa: 200
Tempo esposizione: 1/125 sec
diaframma: f 4
Altri commenti: il colore verde dell'erba è stato un po' desaturato per concentrare l'attenzione sul muro. Come avete potuto notare questa volta ho preferito dare dei nomi alle fotografie, anzi che alle opere, credo che probabilmente, anche per le prossime presentazioni, mi atterrò a questa scelta, mentre darò un titolo differente alla pagine del giorno.
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