"Chi sappia cosa, e perché, è un mistero fittissimo, che va indagato caso per caso, con cautela e molti sospetti." Flavio Caroli, dal capitolo 23: Fisiognomica e Cultura Popolare
La strana Moto Guzzi V7 guidata da Pino Pascali e la misteriosa Norton Commando Fastback del 1969 di Sandro Chia*
Normalmente, la lettura di un libro mi richiede parecchio tempo, perché amo saltare da un argomento all'altro e interrompere la lettura per occuparmi di cose che mi permettano di riflettere meglio su quello che viene raccontato nella storia che ho tra le mani. Oppure, a volte, mi capita di perdere interesse in quello che leggo e decidere d'iniziare contemporaneamente altre letture.
Nel caso dell'ultimo libro di Flavio Caroli invece, mi sono lasciato trascinare in una lettura continua che ho portato avanti fino all'ultimo capitolo dedicato al congedo (capitolo 50).
Soltanto ieri, ho incontrato l'autore che molto gentilmente mi ha ha fatto dono di una copia di: "Storia di artisti e di bastardi" e già questa mattina, prima dell'alba, ero compiaciuto di aver avuto modo di conoscere una grande quantità di episodi che l'autore ha vissuto in prima persona che contengono fatti dimenticati o poco noti, curiosità, aneddoti, considerazioni e segreti. Testimonianze e dialoghi tenuti con i protagonisti dell'arte contemporanea: artisti, galleristi, mecenati, curatori, critici, storici, studiosi, fotografi, giornalisti, collezionisti, menti geniali ed un contorno di mascalzoni, millantatori, attrici, belle donne, assistenti, accompagnatori e cortigiani sempre a contatto con la crème del pensiero creativo e dello spirito imprenditoriale del nostro inafferrabile e mutevole tempo.
Eh sì, il mondo dell'arte è molto affascinate, forse anche perché permette a gente, apparentemente qualunque di occupare un posto di rilievo nella scala sociale, di ottenere rispetto e perfino di guadagnare soldi in modo molto rapido, un po' come quello che è accaduto a Tony Cragg (capitolo 28), a Jean-Michel Basquiat (capitolo 32), oppure agli artisti di “Nuova Immagine” (capitolo 25) e nello specifico a Julian Schnabel (capitolo 27) che vide una sua opera passare da un valore di 1,500 dollari a 700,000 in soli sei mesi.
"Storia di artisti e di bastardi" prende spunto da un ipotetico dialogo epistolare con la giovane nipote ventenne che vorrebbe dedicarsi ad un'attività simile a quella del famoso nonno che si lascia così andare a considerazioni personali molto interessanti, come a voler tramandare idealmente non soltanto le proprie memorie, ma uno stile ben preciso; perché in ogni ambiente rapporti, relazioni, amicizie, simpatie e contatti sono fondamentali per poter praticare un'attività basata sulla parola e sulla capacità d'essere presente nel momento giusto, nel posto giusto, tra le persone giuste. Caroli nella sua lunga vita professionale ha incontrato praticamente tutti i grandi personaggi della scena artistica internazionale del suo tempo e perfino quelli meno noti, come ho potuto constatare personalmente mettendolo alla prova su alcuni nomi della scena italiana che ho avuto modo di incontrare anch'io, come: Fabrizio Garghetti, Enrico Cattaneo o Mario Benedetti, di cui scriverò prossimamente.
Il libro è scritto molto bene, a tratti è piuttosto divertente ed esprime sempre una verve intellettuale capace di stimolare la curiosità, sia dell'appassionato di lungo corso, che del giovane che s'avvicina a questo mondo per la prima volta. Ne consiglio la lettura a tutti e, da parte mia, credo che andrò presto in libreria a cercare anche altri titoli dello stesso autore.
Nel caso dell'ultimo libro di Flavio Caroli invece, mi sono lasciato trascinare in una lettura continua che ho portato avanti fino all'ultimo capitolo dedicato al congedo (capitolo 50).
Soltanto ieri, ho incontrato l'autore che molto gentilmente mi ha ha fatto dono di una copia di: "Storia di artisti e di bastardi" e già questa mattina, prima dell'alba, ero compiaciuto di aver avuto modo di conoscere una grande quantità di episodi che l'autore ha vissuto in prima persona che contengono fatti dimenticati o poco noti, curiosità, aneddoti, considerazioni e segreti. Testimonianze e dialoghi tenuti con i protagonisti dell'arte contemporanea: artisti, galleristi, mecenati, curatori, critici, storici, studiosi, fotografi, giornalisti, collezionisti, menti geniali ed un contorno di mascalzoni, millantatori, attrici, belle donne, assistenti, accompagnatori e cortigiani sempre a contatto con la crème del pensiero creativo e dello spirito imprenditoriale del nostro inafferrabile e mutevole tempo.
Eh sì, il mondo dell'arte è molto affascinate, forse anche perché permette a gente, apparentemente qualunque di occupare un posto di rilievo nella scala sociale, di ottenere rispetto e perfino di guadagnare soldi in modo molto rapido, un po' come quello che è accaduto a Tony Cragg (capitolo 28), a Jean-Michel Basquiat (capitolo 32), oppure agli artisti di “Nuova Immagine” (capitolo 25) e nello specifico a Julian Schnabel (capitolo 27) che vide una sua opera passare da un valore di 1,500 dollari a 700,000 in soli sei mesi.
"Storia di artisti e di bastardi" prende spunto da un ipotetico dialogo epistolare con la giovane nipote ventenne che vorrebbe dedicarsi ad un'attività simile a quella del famoso nonno che si lascia così andare a considerazioni personali molto interessanti, come a voler tramandare idealmente non soltanto le proprie memorie, ma uno stile ben preciso; perché in ogni ambiente rapporti, relazioni, amicizie, simpatie e contatti sono fondamentali per poter praticare un'attività basata sulla parola e sulla capacità d'essere presente nel momento giusto, nel posto giusto, tra le persone giuste. Caroli nella sua lunga vita professionale ha incontrato praticamente tutti i grandi personaggi della scena artistica internazionale del suo tempo e perfino quelli meno noti, come ho potuto constatare personalmente mettendolo alla prova su alcuni nomi della scena italiana che ho avuto modo di incontrare anch'io, come: Fabrizio Garghetti, Enrico Cattaneo o Mario Benedetti, di cui scriverò prossimamente.
Il libro è scritto molto bene, a tratti è piuttosto divertente ed esprime sempre una verve intellettuale capace di stimolare la curiosità, sia dell'appassionato di lungo corso, che del giovane che s'avvicina a questo mondo per la prima volta. Ne consiglio la lettura a tutti e, da parte mia, credo che andrò presto in libreria a cercare anche altri titoli dello stesso autore.
Per farvi capire meglio di che cosa parla "Storia di artisti e di bastardi", vi dirò soltanto che ieri, casualmente, ho incontrato Carlo Cecaro che stava bevendo un'aranciata seduto ad un tavolino in un bar nei pressi della Casa della Memoria ed abbiamo intavolato alcuni discorsi su possibili nuovi soggetti dei suoi prossimi lavori. Mi piacciono molto le miniature dell'artista cartellomane di zona Ticinese, così, anche altre volte gli ho suggerito quali elementi utilizzare nelle sue opere per rappresentare un contesto di mio interesse. Ieri ho ricevuto una chiamata da parte di Sonny Alabama che mi ha comunicato che al prossimo Basement Party di Jesi è stato deciso di fare riferimento alla vita ed all'ambiente dei motociclisti. Alla luce di questa comunicazione, ho chiesto a Cecaro cosa ne pensava di realizzare qualcosa che ricordasse la fine tragica di Pino Pascali, ma entrambi non sapevamo che motocicletta guidasse. Nel capitolo 11: “Una Norton e una Guzzi”, Flavio Caroli ci chiarifica anche questo dubbio raccontandoci esattamente che motociclo montasse Pascali e quale il suo amico Sandro Chia quando, le sere della tarda estate del 1968, i due scorrazzavano insieme per le vie di Roma. Pascali perse la vita l'11 settembre in un incidente in cui rimase coinvolto con la Moto Guzzi V7 dagli scarichi customizzati e dal serbatoio cromato di proprietà del collezionista Giorgio Franchetti. TG
Flavio Caroli - Storia di Artisti e di Bastardi
*Nota di TG
La Moto Guzzi mostrata sul libro proviene da una fotografia fornita dai Musei Civici di Reggio Emilia. La Norton Commando Fastback mostrata nel libro di Caroli pubblicato da Utet è fornita da Sandro Chia, ma è risaputo che questa versione più sportiva del modello Commando è stata commercializzata in Italia solo dal 1969; perciò sono portato a pensare che quando Chia accompagnava Pascali per le strade di Roma nel 1968 avesse un altro motociclo, oppure può essere che Chia fosse riuscito a procurarsi una pre-serie d'importazione della Fastback: questo è un particolare da verificare. Nel caso Chia disponesse davvero di un modello di Norton prima della sua commercializzazione ufficiale, possiamo comprendere perché Caroli abbia voluto aggiungere un affettuoso epiteto ai protagonisti del suo libro stampato nel marzo del 2017.
A Tony Graffio con l'amicizia di Flavio Caroli
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