giovedì 4 dicembre 2014

Fenomeno d'ingratitudine

Una fotografia che riemerge dall'archivio del tempo, era il 2002. 
Ronaldo Luís Nazário de Lima, considerato uno dei migliori giocatori di calcio di sempre, dopo 5 stagioni con l'Internazionale di Milano esprime il desiderio d'indossare la maglia del Real Madrid; i tifosi e la dirigenza della società nerazzurra, in coro, lo assecondano in questa scelta dicendogli d'andarsene.
Tracce di questo dialogo tra tifosi e il "Fenomeno" compaiono anche sui muri della città, specie in zona S. Siro.

Ronaldo vattene!

Carlo Cecaro non fa altro che congelare questo momento che gli stimola uno spunto per una riflessione artistica espressa in una specie di presepe urbano dei nostri tempi; ne esce uno spaccato della realtà milanese e del clima che si viveva in quei giorni. 
Era un evento sportivo mondiale, ma anche una notizia di costume che attirava l'attenzione dell'uomo della strada, oltre che degli appassionati di calcio. Anche chi non seguiva questo sport si sentiva autorizzato ad esprimere una sua opinione sull'argomento e su come i calciatori moderni siano diventati preponderantemente delle imprese per incassare denaro, senza cuore né anima .
Dopo Ronaldo, all'Inter arriveranno altri fuoriclasse del calibro di Zlatan Ibrahimovic, prima e di Samuel Eto'o, poi; oggi la crisi finanziaria attraversata dal paese ha fatto scomparire i fenomeni assoluti del calcio dalle squadre italiane, ma gli imprenditori di questo sport continuano a muovere ingenti capitali, nonostante sia sempre più difficile coprire le abissali spese di questo mondo dorato.


Cecarart

Cecaro dice che negli scorsi anni trovava più ispirazione dai muri della città che gli davano la carica per emulare la realtà con le sue miniature urbane, effettivamente il contesto socio-culturale contemporaneo è difficile che porti ad avere degli entusiasmi particolari per gli eventi che si vivono nella società italiana, ma non è detto che guardandosi bene in giro si possano scorgere altri momenti da voler conservare con istantanee fotografiche o tridimensionali.
Io stesso, molte volte, vorrei rinunciare dal presentare certe tracce poco convincenti delle espressioni artistiche o pseudo tali, che scovo per la città, ma poi il desiderio di voler creare un quadro generale di questo squarcio di "Milano nell'epoca della grande crisi e dell'Expo dei furbacchioni" mi induce a proseguire la mia ricerca, nella speranza d'offrire ai posteri uno squarcio sulla realtà generale di questi giorni.
E' sempre difficile decidere di che cosa parlare e che opere o reperti presentare ogni giorno, la mia non è una scelta estetica atta a voler parlare solo di quanto abbia un valore assoluto, ma il tentativo di ritrarre questa società in modo completo, o abbastanza esauriente.
Immancabilmente mi capiterà di escludere qualcuno o qualche elemento che per qualcuno può avere un valore sociale, culturale o di costume, sono conscio di questa eventualità, ma non ho la presunzione di poter conoscere tutto o di poter illustrare ogni cosa, confido sempre in un maggior coinvolgimento degli autori della street art e del pubblico che mi legge, in modo che mi vengano segnalate maggiormente gli argomenti e le opere, o gli elementi di cui scrivere.
Spero, fino ad ora, di avervi mostrato cose simpatiche o interessanti che possano esservi utili per le vostre personali riflessioni.

Graffiti metropolitani

Il dietro le quinte di un'opera semplice, ma evocativa.


Note tecniche di Carlo Cecaro
Nel 2002, realizzai con una piccola autofocus, ovviamente a pellicola, in via Argelati a Milano, le fotografie del manifesto pubblicitario Parmalat con l'immagine del Fenomeno.
Cercai di farle il più possibile simmetriche ed ortogonali, stando il più in asse che potevo con il centro del manifesto, ho ritagliato il poster, in quanto, non possedendo il computer, non avrei potuto fare correzioni prospettiche in post produzione. 
Credo che siano riuscite bene anche scattando a mano libera, no?
Fatta stampare la fotografia, ho ritagliato il poster e, in copisteria, l'ho ridotto e riprodotto su carta come una mini-fotocopia.
I muri e la pavimentazione stradale hanno l'anima di legno di masonite, il rivestimento del muro è quello a mattoni per i plastici dei trenini.
Il selciato è riprodotto con stucco per muri levigato a carta vetrata e dipinto con colore acrilico grigio, le ombreggiature le ho dipinte di nero con la tecnica del pennello a secco.
Rifiniture varie sono state effettuate con pezzetti di legno (palo della luce, bordo del muro).
Sabbia alla base del muro mischiata a bi-componente epossidico e colorata.
Se riuscite a recuperare un vecchio numero (nr. 67, luglio 1999 pag. 16 e 17) della rivista "Tuttomodellismo" della Hobby & Work editore troverete la recensione di un'altra mia ambientazione urbana definita "Italian Graffiti", nella quale oltre al significato c'è la descrizione dettagliata per costruirla.
Si tratta di scenette che ho definito: presepi metropolitani moderni; li ho creati idealmente per ambientarvi un modellino di automobilina o motocicletta in scala 1/43 (o in scala differente), spesso legati con affissioni pubblicitarie dell'epoca, se vi piacciono, ne presenterò altri nelle pagine di questo pazzo blog di Tony Graffio.

Misure dell'opera: cm 12X9,5X7,5
Altezza muro: cm 6,5
Altezza della base: cm 1

Curiosità
Questa mini-opera è stata venduta, all'epoca, in più pezzi, uno è stato acquistato anche da Dumbo, a cui un amico aveva segnalato la presenza della miniatura riportante una sua mini-tag in un negozio di oggettistica da collezione, dalle parti di piazzale Aquileia.
Altri pezzi invece hanno preso la strada del Brasile e sono conservati là da collezionisti sudamericani.
L'opera mostrata in queste fotografie è l'ultimo pezzo in possesso all'autore che dubito fortemente voglia vendere.
Per eventuali contatti, i numeri di telefono di Carlo sono leggibili sul retro dell'opera, vicino la firma dell'artista. Tony Graffio

2 commenti:

  1. MI PIACEREBBE SAPERE COME E' REALIZZATA L'OPERA, MATERIALE, TECNICA ETC. ANCHE LE DIMENSIONI. GRAZIE G.

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  2. Va bene, farò un aggiornamento nei prossimi giorni per spiegare questa cosa, anche se pensavo di farlo in un prossimo articolo dove presenterò un'altra opera di questo tipo con un soggetto diverso. A presto, Tony Graffio

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