Nei miei giri alla ricerca di qualcosa di bello ed interessante che possa acquietare la mia sete di arte e cultura, lo scorso dicembre ero capitato a Baranzate, nella nuova sede del Proprietà Pirata Riot Club. Qui ho visto una mostra fotografica di una giovane autrice che sta approfondendo un discorso delicato che solitamente è difficile da trattare, sia per la difficoltà nel rapportarsi con certi ambienti, sia per un rispetto dell'altrui intimità e della vita di soggetti che spesso hanno personalità doppie, se non addirittura multiple che li portano a vivere in ambienti diversi esistenze, a volte, piuttosto contraddittorie.
Tra il pubblico che frequenta i sex club berlinesi c'è un po' di tutto, anche se parlare di pubblico non mi sembra completamente corretto, da quello che ho visto, mi sono fatto l'idea che i frequentatori di questi luoghi siano i protagonisti della notte della capitale tedesca, non delle comparse; in questi club non ci sono solamente individui dalla doppia identità, ma anche persone che si identificano pienamente in questo stile di vita e diventano dei personaggi che caratterizzano questi luoghi e contribuiscono considerevolmente a creare l'atmosfera della festa.
Dopo aver visto le immagini catturate da Aghia Sophie, sono rimasto molto affascinato dal suo lavoro, anche perché rispecchia pienamente il mio modo d'affrontare un tema fotografico che consiste nel ritornare più volte sugli stessi luoghi, a distanza di tempo, per rilevare i cambiamenti determinati dal trascorrere dei giorni, dei mesi, degli anni e per avere modo d'approfondire la conoscenza, non solo degli spazi in cui ci si muove, ma anche dei sentimenti e delle atmosfere che permeano i soggetti che ci interessano.
Lo stesso giorno che l'ho conosciuta, ho parlato con Sophie per convincerla a scegliere delle immagini da mostrare anche sul blog di Tony Graffio e, soprattutto, a scrivere in prima persona dei pensieri che potessero dare un'idea, specialmente a chi non conosce questi club, delle persone che frequentano questi posti e del clima che si respira in questi ambienti.
Ho dato qualche piccola indicazione a Sophie e lei è stata molto gentile ad accogliere le mie richieste ed ad accontentarmi fornendomi del materiale inedito molto buono che adesso sottopongo anche all'attenzione di tutti i lettori ed i visitatori di queste pagine. Tony Graffio
ATTENZIONE: Il contenuto di certe immagini potrebbe non essere indicato a coloro che non tollerano nudità e altri gesti espliciti, se ne consiglia la visione ad un pubblico adulto e privo di inibizioni culturali.
Aghia Sophie a Baranzate il 20 dicembre 2014
Chi è Aghia Sophie
Nasce
a Lecco 29 anni fa, ma gli ultimi 6 li trascorre a Berlino.
Si
è diplomata alla Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano (NABA).
Dopo
aver seguito dei corsi di Fashion Design inizia ad appassionarsi alla
Fotografia decide di trasferirsi a Berlino dove frequenta l'X Lab
Corrosive Art Farm nel quartiere di Kreuzberg, un progetto per la
formazione sperimentale alle arti contemporanee coordinato da Paola
Verde e Marcello Gungui.
Per
qualche tempo ha anche lavorato all'interno di questa struttura per
l'allestimento delle mostre.
Sophie
a Berlino ha iniziato a fotografare la propria vita e quello che
aveva intorno, amici compresi. Ha poi iniziato a lavorare per il
Gegen Berlin Party al Kit Kat Club.
Alcune
sue fotografie sono anche state pubblicate su Tanz Berlin un libro di
Francesco Macarone Palmieri che racconta il mondo dei club berlinesi
da un punto di vista antropologico.
Nel
2012, sempre a Berlino, ha documentato il Drop Dead Festival,
manifestazione musicale di gruppi dark.
Frequenta
anche altri festival e ambienti underground, ma ultimamente sta
sentendo il bisogno di stare maggiormente a contatto con la natura e
viaggiare, per uscire dai ritmi un po' sregolati della vita dei club,
poiché per fotografare le situazioni dei party nei clubs è
necessario vivere la notte, cosa che dopo qualche anno diventa
un'attività abbastanza stancante.
Adesso
ha iniziato un nuovo progetto insieme ad Andrea Valenti che ha
denominato Spirits of Nature, in cui i due fotografi conducono una
ricerca che li porta verso la documentazione di luoghi mistici, o
ricchi di elementi archeologicamente significativi.
Per loro questo è
un modo per celebrare una specie di rituale spirituale da unire alla
fotografia.
Fotografa
utilizzando una reflex Nikon digitale ed a volte anche una Diana.
Che cosa sono i club e chi li gestisce
Mi sono avvicinata alla fotografia documentando i rave parties 7‐8 anni fa in Italia, e dopo essermi trasferita a Berlino, nel 2009, ho continuato a fare fotografie nelle feste techno e in after party vari, insomma dove era possibile e dove già andavo per divertirmi. Alcuni di questi party hanno apprezzato il mio lavoro, cominciando a retribuirmi per quello che ho sempre fatto per passione. In particolare, la mia prima e più continuativa collaborazione "lavorativa" si è stretta con il party "Gegen" e da lì se ne sono sviluppate altre con diverse feste queer, come Sabbat e Blitz-Gegen nasce dalle menti di due italiani: Fabio Boxicus, Vj, promoter e organizzatore di "Sabotage" (che si può definire il predecessore di Gegen), Francesco Macarone Palmieri aka WarBear, dj, antropologo sociale e scrittore, e il dj e giornalista svedese Tom Hamsted aka Tom Ass. Le prime edizioni si svolgevano al MIKZ di Friedrichshain per poi trasferirsi in uno dei club storici più conosciuti della città: il Kit Kat Club. Il Kit Kat, per gli amici Kitty, è famoso in tutto il mondo per le sue serate techno e trance ma soprattutto per le sue feste sessualmente disinibite. E’ una grande struttura composta da dance-floor, lounge, piscina, balconate, buffet di frutta, massaggiatrice, letti a tre piazze e divani vari, tutto in un mix di stili dal kitch, al fetish allo psy-trance rivisitato. La clientela varia da un pubblico mainstream in cerca di avventure trasgressive, a gente con duplice personalità (quella del "da lunedì al venerdì" con metamorfosi nel week‐end), a personaggi piuttosto assurdi, quelli che io chiamo gli "autoctoni" del Kit Kat, che sembrano nati e cresciuti (e molti anche invecchiati) sempre lì, non mancano mai e ho difficoltà ad immaginare che vita possano avere al di fuori del Kitty. Ci vanno sia eterosessuali che bisessuali e omosessuali, l’importante è che venga rispettato il dress‐code: fetish, latex, glamour o sexy, se non si corrisponde ad uno di questi stili si è pregati di mettersi in slip o nudi altrimenti non si entra. Chi decide è la proprietaria in persona, Kirsten Krüger, compagna del famoso regista porno tedesco e co‐proprietario Simon Thaur, è lei che sta alla porta a fare la selezione sempre con un pupazzo di peluche in mano. Aghia Sophie
Mi sono avvicinata alla fotografia documentando i rave parties 7‐8 anni fa in Italia, e dopo essermi trasferita a Berlino, nel 2009, ho continuato a fare fotografie nelle feste techno e in after party vari, insomma dove era possibile e dove già andavo per divertirmi. Alcuni di questi party hanno apprezzato il mio lavoro, cominciando a retribuirmi per quello che ho sempre fatto per passione. In particolare, la mia prima e più continuativa collaborazione "lavorativa" si è stretta con il party "Gegen" e da lì se ne sono sviluppate altre con diverse feste queer, come Sabbat e Blitz-Gegen nasce dalle menti di due italiani: Fabio Boxicus, Vj, promoter e organizzatore di "Sabotage" (che si può definire il predecessore di Gegen), Francesco Macarone Palmieri aka WarBear, dj, antropologo sociale e scrittore, e il dj e giornalista svedese Tom Hamsted aka Tom Ass. Le prime edizioni si svolgevano al MIKZ di Friedrichshain per poi trasferirsi in uno dei club storici più conosciuti della città: il Kit Kat Club. Il Kit Kat, per gli amici Kitty, è famoso in tutto il mondo per le sue serate techno e trance ma soprattutto per le sue feste sessualmente disinibite. E’ una grande struttura composta da dance-floor, lounge, piscina, balconate, buffet di frutta, massaggiatrice, letti a tre piazze e divani vari, tutto in un mix di stili dal kitch, al fetish allo psy-trance rivisitato. La clientela varia da un pubblico mainstream in cerca di avventure trasgressive, a gente con duplice personalità (quella del "da lunedì al venerdì" con metamorfosi nel week‐end), a personaggi piuttosto assurdi, quelli che io chiamo gli "autoctoni" del Kit Kat, che sembrano nati e cresciuti (e molti anche invecchiati) sempre lì, non mancano mai e ho difficoltà ad immaginare che vita possano avere al di fuori del Kitty. Ci vanno sia eterosessuali che bisessuali e omosessuali, l’importante è che venga rispettato il dress‐code: fetish, latex, glamour o sexy, se non si corrisponde ad uno di questi stili si è pregati di mettersi in slip o nudi altrimenti non si entra. Chi decide è la proprietaria in persona, Kirsten Krüger, compagna del famoso regista porno tedesco e co‐proprietario Simon Thaur, è lei che sta alla porta a fare la selezione sempre con un pupazzo di peluche in mano. Aghia Sophie
BERLIN PARTY NIGHTS
1 Saretta - Aghia Sophie photo
Nella
fotografia n. 1 c’è una mia amica, Saretta, è italiana e vive a
Berlino in un loculo (come lei lo definisce) tutto rosa, il suo mondo
è rosa, lei è rosa, il rosa per lei è un concetto di vita. Adora
il cinema ed è l’unica persona che conosco che riesce a guardare
quattro film contemporaneamente. E' make‐up artist e
collaboratrice del regista underground italiano residente a Berlino
Umberto Baccolo. Questa fotografia l’ho scattata nel 2013 durante il
party "Gegen Innocence" al Kit Kat Klub, eravamo nei bagni e
ricordo che voleva una foto dove mostrassi il suo outfit ma
soprattutto il suo accessorio che era una "barbie‐zombie
impiccata" modificata da lei personalmente in occasione del party.
Adoro i bagni come location in generale, soprattutto quelli dei club.
Ho una serie di foto che ho intitolato "We love toilets": nei
cessi dei club ne succedono di ogni, mi piace passarci del tempo
durante le serate e vedere ciò che succede attorno a me, c'è
sempre una grande folla, si creano salotti durante le infinite code
delle 3 am. Altri salotti si creano a porte chiuse in bagni a cabina
di m. 1 X 1 mentre la gente alimenta l'anima (o la intossica).
Naturalmente c'è anche chi ci va a flirtare, ma questo succede
poco in posti come il Kit Kat Club o il Berghain che offrono svariati
letti, divani e angoli nascosti dove le coppie o i mucchi si possono
appartare comodamente senza limiti di libertà/perversione sessuale,
al buio o alla luce sotto gli occhi dei voyeurs, a seconda dei gusti… C’è poi chi si sistema l'outfit e il trucco, o semplicemente si
venera allo specchio e, ovviamente, c’è anche chi ci va perché ha
un reale bisogno fisiologico e di solito son quelli che bussano
insistentemente agli altri che si sono soffermati un po' troppo,
facendo impazzire la security. Recentemente Gegen ha adottato un
nuovo sistema di controllo per questo enorme flusso di persone nei
bagni, ovvero l'assunzione di hostess/moderatrici facenti parte di
un queer team che stanno tra il pubblico e la security, cercando di
controllare la folla con gentilezza e restando a disposizione di
chiunque avesse ogni tipo di problema. Saretta ha cominciato a
collaborare con Gegen in questo ruolo di hostess moderatrice. Gegen è
un’eccezione rispetto ai party abituali del Kit Kat, non c'è
dress‐code e non saprei definire il target di persone che lo segue
anche perché la filosofia del party va contro la definizione di
target: sicuramente l'impronta è techno queer ma il pubblico varia
da artisti, djs, bear, drag-queen, punks, clubbers, ravers,
transessuali, e giovani in generale mischiati agli habitué (autoctoni) del Kitty. Penso che questo rifiuto di un'identità
definita sia una delle sue forze, che l'ha reso uno dei party più
di tendenza in città. Di recente, si è unito ad un altro party
techno‐industrial, il Drone, organizzato sempre da Boxicus e la dj
italiana A‐ona. La "Drone‐room" è uno dei floor e
sostituisce quella che era la stanza più sperimentale: la Darkness,
oltre a questo c’è la stanza principale techno e altri due floor
minori: la “Brightness room” gestita dal dj bear tedesco "Timo",
che passa classici wave o italo disco mescolati con colonne sonore e
funk tedesco e la "Secret room", aperta di recente data la
crescente affluenza, dove suonano perlopiù djs, donne con approccio
deep‐house e disco. Spesso, durante la serata avvengono performance
e sorprese di vario genere. Il party è bimestrale e ogni edizione
cambia tema giocando con la parola tedesca di duplice significato: "gegen" che significa "contro" in termini di spazio o politici
e "intorno" quando si parla in termini temporali. Alcuni esempi
delle varie edizioni: "Gegen Angst" (paura in tedesco), "Gegen
Organs", "Gegen Death”", "Gegen Birth", "Gegen Innocence" ecc… Generalmente quello che mi viene chiesto di fotografare nei
vari party sono tutti i djs e gli artisti che performano durante la
serata, le sale affollate, i “personaggi”, soprattutto mentre
stanno ballando, quelli che corrispondono di più all'ideologia del
party, per il resto ho libera scelta.
2 Saretta con maschera da maialina - Aghia Sophie photo
3 Sara con la banconota da 50 euro in mano e gli occhi che le brillano subito dopo aver concluso l'affare; insieme a lei c'è il dj greco Nekrobot.
Saretta, sempre nella stessa serata, questa volta con una maschera da maiale, probabilmente questa è la prima e l’ultima foto di lei con questa maschera perché poco dopo lo scatto un tizio le si è avvicinato pregandola di vendergliela. Le ha offerto ben 50 euro. Chi non avrebbe accettato? Alla fine la maschera non aveva particolare valore affettivo (La Barbie-zombie non gliel'avrebbe mai data!).
4 Misty - Aghia Sophie photo
Nella fotografia n. 4 c’è Misty, fa parte del "Gegen team" e si occupa dell'hosting, cioè dell’accoglienza del pubblico all'entrata del club, offre shots alcolici alle prime 100 persone che entrano, la fotografo ogni Gegen, a volte fatico a riconoscerla perché il suo look cambia completamente, ma una volta che la riconosco lo scatto scatta sempre… Mi piace andare in giro per il club in cerca di soggetti, fotografo chi ha un fascino o un look che mi colpisce, non necessariamente che mi piaccia, ma che sia personale. Molto spesso mi accorgo di avere dei veri e propri satelliti che orbitano nel raggio del mio obbiettivo, autentici posers che non aspettano altro che una foto, non faccio in tempo a girarmi con la coda dell'occhio che già sono in posa. Salvo rari imprevisti non ho mai avuto grossi problemi nel fotografare il pubblico di questo genere di party, la maggior parte delle volte chiedo prima di scattare, anche solo con lo sguardo, ma qualche foto la rubo, solo pose non c’è gusto.
5 Super - Aghia Sophie photo
Super fa parte del Gegen team comeVJ. Spesso è anche un performer che si esibisce in azioni che ricordano rituali magici ispirati alla danza, allo sciamanesimo e all'occultismo Super è un altro soggetto che non mi sfugge mai, mi piace il suo look studiato a seconda del concept di ogni Gegen, ma trovo fantastica anche lei stessa e la sua personalità eclettica. Anche questa foto è stata scattata durante Gegen Innocence . Ricordo una volta che Super mi ha detto: "Quasi uno viene al Gegen solo per farsi fotografare da te…" Ho apprezzato tantissimo il complimento!
Nella foto n. 6 c'è un altro dei miei soggetti preferiti, non ricordo il suo nome e nemmeno da dove viene, fa parte del pubblico autoctono del Kit Kat, non manca quasi mai,gira sempre più svestita che vestita, ballando in solitaria. Ha un’energia particolare e trovo che sia un soggetto unico. Ho iniziato a fotografarla rubandole uno scatto ma lei sembra apprezzare la mia attenzione, una volta ha anche voluto offrirmi da bere.
7 Ancora la Diavolessa vista nella foto n.6, questa volta senza corna ed in solitaria.
E' forse in attesa di qualcuno? Aghia Sophie photo
Nella foto 8 si vede nuovamente vj Super con Fernando Poo, dj resident del Gegen. Nazionalità sconosciuta, ma berlinese da molti anni. Dj organizzatore di party/eventi e personaggio noto della scena underground. Un tempo gestiva una galleria assieme a Gabriella Fiore, la " Berlin Box" nel Tacheles dove ho fatto due mostre. Il famoso palazzo occupato in centro, una grande singolare struttura fascinosamente decadente, gestita da un collettivo artistico. Agglomerato di ateliers, gallerie, abbellito da sculture dei Mutoid Waste Company e dell'artesania peruviana. E’ stato sgomberato tra il 2012 e il 2013, dopo lunghe proteste e resistenza.
9 Vj Super mentre proietta le sue visuals con un'amica, Helena, sempre vestite a tema "Gegen Innocence". Aghia Sophie photo
Solo una volta, quando ho lavorato direttamente per il Kit Kat Club in occasione del compleanno, mi è stato detto dalla proprietaria, come unica indicazione, che le foto dovevano avere un’atmosfera da lei indicata con un gesto con le mani che io ho interpretato come qualcosa di magico. Onestamente, proprio quella volta avrei preferito avere delle indicazioni più precise, anche perché mi sono resa conto, appena varcata la soglia, nonostante conoscessi già il locale per via del Gegen, che si trattava di una festa completamente differente, dove la musica era solo una colonna sonora e l’atmosfera sessuale si respirava in ogni angolo: non sapevo cosa potevo e cosa non potevo fotografare, fosse per me avrei fotografato tutto. Intorno a me tutti facevano sesso, molta gente ballava, ma sempre ruotando intorno a quel tema: ho fatto un ritratto ad una ragazza nel dance-floor e solo dopo aver scattato mi sono accorta che aveva un tizio con la lingua attaccata ai suoi stivali che la seguiva a gattoni tipo cagnolino. Ho fatto un ritratto ad un altro perché aveva il viso interamente coperto da piercing e poi mi sono accorta che nel mentre si stava masturbando (l'illuminazione era troppo scarsa per potermene accorgere subito!). Diverse persone sono venute da me, scocciate, a chiedermi perché facevo foto e per chi lavoravo e appena pronunciavo la parola "Kit Kat" cambiavano atteggiamento come se avessi parlato del loro Dio. Insomma, ho avuto un po' di problemi a sentirmi a mio agio quella notte. Anche se in fondo è stato molto divertente, diciamo che "Gegen" corrisponde più al mio "habitat", alla mia gente, ci sono i miei amici e la mia musica, quindi riesco ad entrare nell'atmosfera del party più facilmente, vivendolo in prima persona, e riuscendo a far traspirare l'energia della festa anche nelle foto. In generale mi diverto a lavorare per i party, a volte mi sento di avere l'esclusiva e l’opportunità di fotografare personaggi fuori dal comune.
10 Lap-dancer - Aghia Sophie photo
Questo tipo non lo conosco, gli ho rubato questa foto mentre faceva lap‐dance acrobatica sulle sbarre, cerco sempre di fotografare le persone mentre ballano. Come meglio trasmettere l'energia di un party se non attraverso le persone che si sbizzarriscono nelle danze?
11 Gloria Viagra - Aghia Sophie photo
Gloria Viagra, nella fotografia n.11, è nota anche come "The Empire State Building of Drag" per via della sua altezza da gigante, regina della vita notturna, suona in diversi party e canta nella queer-rock band "Squeezebox". Ha collaborato con nomi noti nella scena techno internazionale come Paul Van Dyk e Sven Väth. La foto è stata scattata durante l’evento Gegen Homopatik (gemellaggio di due dei queer party che vanno per la maggiore a Berlino), svoltosi al Tresor, club storico Berlinese. Homopatik normalmente si svolge in un altro club, l'About:Blank, ma per questa unione necessitavano di spazi maggiori e hanno quindi organizzato un grandissimo evento in uno dei club più noti di Berlino.
12 Petra Flurr, Juan, Yuko e sullo sfondo la dj techno Karina Quirr. Aghia Sophie photo
La fotografia n. 12 l'ho scattata al Sabbat, un altro party queer berlinese autodefinitosi "Apocaliptik rave": la musica è varia (hard‐techno, elektropunk, industrial, noise, sperimentale) durante il party ci sono anche live e performance di vario genere. La festa è itinerante, nel senso che la location non è fissa ma cambia ad ogni edizione. La foto in questione ritrae Petra Flurr e il suo ragazzo Juan ed è ambientata allo Shift Club , quando il tema era Crisis. Petra, l'organizzatore di Sabbat, è un cantante underground berlinese di fama internazionale che ha pubblicato diversi album dal 2006, e la sua musica è un mix tra "german wave punk" ed electro. Il suo alter ego è un mix di Punk esteticamente trash e fetish con un'attitudine provocativa. Con lui ho collaborato in occasione di Sabbat e per la realizzazione del videoclip della traccia "Terror‐Ist", diretto dalla regista greca Elina Panik; il video è stato una delle mie poche esperienze con la macchina da presa e ha vinto diversi premi durante il Berlin Music Video Awards 2013 . Alle loro spalle l’artista giapponese "Yuko", impegnato in una performance di butoh. Dietro ancora la dj techno tedesca Karina Qanir, resident dj di Gegen, durante il suo set.
13 Flo e Sekou - Aghia Sophie photo
I personaggi della fotografia n. 13 sono Flo e Sekou, la foto è stata scattata sempre durante Sabbat Crisis allo Shift Club. Sekou (a destra) è un modello professionista, mentre Flo, che forse anche lavorava per la moda, lo definirei un "party kid". Se avete visto il film di Fenton Bailey: "Party Monster" capite di cosa parlo... "The road of excess leads to the palace of... Fabulousness!"… Penso che ci siano diverse analogie tra la scena dei "clubber" berlinesi di oggi e quella newyorkese anni ’90. Per molti di questi personaggi, il punto di riferimento è il Berghain, club di culto a livello internazionale e sicuramente il più famoso ed ambito tra quelli di Berlino. Di questa location non viene divulgato nessun tipo di immagine in quanto è parte della loro politica vietare in modo assoluto l’introduzione di apparati fotografici. Tramite questa e altre strategie, l'organizzazione cerca di garantire al pubblico che l'esperienza della totale perdita di concezione spazio‐temporale rimanga segreta e condivisa solo tra gli eletti che hanno potuto parteciparvi dopo una severa selezione all'entrata, accompagnata da lunghissime code nel week‐end.
13 Jan Sanna e Yann Keller - Aghia Sophie photo
Anche la fotografia n.13 è stata scattata al "Sabbat Crisis", in questa ci sono Jan "Sanna" e Yann Keller, musicisti componenti il duo "Kellerschlaeger". Entrambi sonon vecchie guardie della scena squat berlinese e hanno alle spalle collaborazioni con nomi noti nella scena underground come Spiral Tribe e The Haters. La musica che producono è un putiferio di suoni apocalittici prodotti dall’interscambio di due bassi: la batteria di Sanna e gli strumenti‐scultura autocostruiti e suonati da Yann. Suonano sempre
improvvisando, la loro musica è un ibrido tra drone‐rock, gabber, jazzcore e freejazz. Aghia Sophie
improvvisando, la loro musica è un ibrido tra drone‐rock, gabber, jazzcore e freejazz. Aghia Sophie
14 Jan Sanna al Gegen - Aghia Sophie photo
Per chi volesse approfondire l'argomento "Clubbing a Berlino" è da poco uscito il libro “Tanz Berlin” di Francesco Macarone Palmieri aka WarBear (già sopra citato come uno degli organizzatori e dj di Gegen) edito da Manifesto Libri e compreso di una sezione fotografica e copertina con le fotografie di Aghia Sophie.
Tutti i diritti riservati
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