L'Italia è un paese molto strano, dove capitano cose che non dovrebbero mai capitare: ragazzi che vengono assassinati a 18 anni da personaggi misteriosi che scompaiono nel nulla con la copertura di strutture dello stato che certo non brillano per prendersi cura dei propri cittadini o per rendere giustizia alle famiglie delle vittime.
Verso la fine degli anni 1970 a Milano, come nel resto del paese, il clima politico era abbastanza teso, nei giovani di quegli anni c'era molto più impegno politico e partecipazione alla vita sociale del proprio ambiente culturale, ma questa coscienza politica sfociava spesso nel fanatismo ed in molti prendevano alla lettera gli slogan propagandistici, applicando comportamenti violenti al proprio stile di vita anziché seguire dei ragionamenti logici che avrebbero portato ad una società più equa e progredita.
Fausto e Iaio
18 marzo 1978 - 18 marzo 2014
Negli anni 1970 c'era una specie di guerriglia che si espletava con agguati e pestaggi tra le contrapposte fazioni di sanbabilini e autonomi; molti ragazzi sono morti in modo violento in quegli anni, spesso per motivi futili che hanno scatenato reazioni d'odio spropositato, come staccare un adesivo da un palo, avere un abbigliamento che veniva considerato una provocazione politica e cose del genere, ma il caso di Fausto e Iaio sembrerebbe particolarmente complicato.
Fausto Tinelli
Lorenzo Iannucci
Fausto e Iaio frequentavano il Centro Sociale Leoncavallo e stavano conducendo una loro inchiesta sugli ambienti dell'estrema destra che probabilmente stava disturbando qualcuno, ma c'è chi dice che i killer siano arrivati appositamente da Roma per compiere un'azione che avrebbe dovuto essere esemplare.
via Fausto e Iaio
La rivoluzione è un fior che non muor
Le indagini che sono state condotte dopo il loro assassinio sono state molto criticate per non aver portato a nulla di concreto e lasciano pensare che qualcuno all'interno degli organismi statali, se non addirittura di organismi della sicurezza nazionale, abbia fatto in modo di coprire i colpevoli e cercare di far cadere tutto nel dimenticatoio, attività nella quale chi organizza lo stato italiano è maestro da sempre.
Le compagne e i compagni
Un fatto abbastanza strano che ha fatto discutere parecchio è stata la presenza di un covo delle Brigate Rosse a pochi passi da dove abitava Fausto, in via Montenevoso.
Aldo Moro fu rapito il 16 marzo 1978 e in quell'appartamento vennero trovati documenti relativi a questo fatto.
Può essere che Fausto Tinelli investigando su problemi locali sia poi incappato in qualcosa di più interessante di portata nazionale?
Una vita per essere non solo uomini ma umani
8 colpi di pistola
Qui i compagni ed i professori del I liceo artistico di Brera realizzarono nel 1978 un mural dedicato a Fausto e Jaio. A seguito del suo deterioramento gli stessi a distanza di 30 anni si ritrovarono per rinnovarne la memoria e l'immagine.
La speranza muore ancora a 18 anni?
I vostri sogni le nostre strade
Lapide sul luogo dell'assassinio
Via Luigi Mancinelli collega la via Casoretto alla via Ruggero Leoncavallo
Gli ultimi passi
Nessun commento:
Posta un commento