domenica 2 novembre 2014

Teletruffasi

Carlo Cecaro è un agitatore culturale, nasce a Milano il 6 maggio 1962, studia ragioneria, anche se inconsciamente è sempre stato un artista, per circa 7 anni della sua vita lavora come impiegato presso una società demoniaca che lucra sui denari prestati agli squattrinati. Carlo per redimere la propria anima decide poi di mollare tutto e dedicarsi alla sua vera passione: il modellismo. Dapprima ricrea piccole scatole da inserire su tele ed elabora una corrente artistica molto personale; in seguito, nel 2007, folgorato da strane idee di redenzione universale, inizia a produrre cartellini che s'ispirano alla grafica utilizzata da certe agenzie immobiliari per esporre le affissioni delle case in vendita o in affitto. Scoppia subito un grande clamore a causa di un suo annuncio che propone la vendita del proprio voto su questo tipo di avviso. Raggiunge in breve tempo la fama a livello nazionale che lo ha porta a proseguire su questa strada, promuovendo messaggi sempre più elaborati attraverso tecniche di découpagecollage, affichage, scatolage.
I suoi mini annunci recitano spesso strane preghiere incomplete con verbi che propongono le azioni più disparate; i font sono stati curati e realizzati a mano da Bruno Acierno, noto designer ed art director di prodotti commerciali.

Carlo Cecaro sul Ponte degli Artisti

Da appassionato d'arte, Carlo ha un rapporto d'amore/odio con l'emittente Telemarket che proponeva in televendita quadri ed altri oggetti preziosi, raccontandone la storia, ma anche offrendoli talvolta in svendita, più che ad un reale prezzo di mercato.
<Io pago il canone, ma non capisco perché la Rai non mi dà l'arte che è l'argomento principale dei miei interessi, così come di altri numerosi italiani>
Con questa frase, Carlo spiega perché lui debba rivolgersi ad emittenti che trattano l'arte solo per trarne un guadagno immediato, ma che almeno informano sulle tendenze contemporanee facendone conoscere gli autori e le opere, non come capita guardando Philip Daverio in collegamento da Bologna arte sulla Rai, per poi accorgerti che parlano dell'edizione del 2004, vecchia di 10 anni.
Carlo però sostiene anche che personaggi come Franco Boni dovrebbero essere internati quando escono con frasi del tipo: <Oggi compri un quadro e domani ti compri un appartamento>, oppure: <Rompete i salvadanai con dentro i soldi della nonna, ma non fatevi sfuggire quest'acquisto!>

Sante Egadi e Carlo Cecaro

Sante e Carlo tempo fa erano sul ponte intenti ad affiggere le loro opere, trovatisi spalle a spalle, accortisi l'uno dell'altro in una situazione quasi da carbonari, hanno finito col diventare buoni amici.
Il cartello che recita: "L'arte non è" (alle spalle di Carlo), è di Sante che con questo messaggio vuol dire che tutti vogliono spiegare che cos'è l'arte e che tecnica bisogna usare, ma bisogna finirla con tutte le idee preconcette su questa disciplina perché continuare a voler definire l'arte è un po' come limitarla.
Sante: <Vogliamo limitare l'arte?>

Miniatura di un cartello di Carlo Cecaro

L'Antea di Francesco Mazzola, detto il Parmigianino, rivisitata in un collage di Carlo Cecaro


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