Generalmente, cerco di tenere gli argomenti d'interesse di questo blog tra le mura di Milano, in modo da limitare un po' il mio campo d'azione e non essere troppo dispersivo, ma ieri ho avuto occasione d'incontrare una grande esperta d'arte moderna, così ho preso un treno per Pavia, come inviato di me stesso.
Questa trasferta mi ha portato nell'aula magna del Collegio Cairoli dove, nell'ambito di una serie di varie conferenze, ieri è stato affrontato il tema del cambiamento del mercato dell'arte nell'epoca in cui internet ha infranto ogni barriera geografica ed il nuovo riassetto economico del mondo ha portato nuovi collezionisti e realtà istituzionali ad acquisire beni artistici patrimonio della storia culturale dell'occidente.
Giovanna Bertazzoni a Pavia
Giovanna Bertazzoni è una grande appassionata d'arte che ha iniziato la sua formazione scolastica a Pavia, ha frequentato la facoltà di lettere, approfondendo i suoi studi laureandosi col massimo dei voti in storia dell'arte; in seguito si è spostata in Francia per un master su Cézanne, suo pittore preferito.
Nel 1996 si è trasferita a San Francisco, iniziando a lavorare al Museum of Modern Art e alla Fondazione Aschembach. Nel 1997 ha scelto di vivere a Londra dove ha iniziato la sua collaborazione con Christie's, una delle case d'aste più importanti al mondo.
Oggi, Giovanna Bertazzoni è a capo del dipartimento d'arte moderna ed impressionismo di Christie's ed ha altri importanti incarichi in alcuni enti a Londra e Milano.
Durante la serata è stata ripercorsa la storia delle più importanti famiglie di collezionisti europei e di come molti capolavori dell'arte moderna siano passati di mano in mano, a volte anche in modo rocambolesco.
A parte, i colpi sensazionali messi a segno in occasione delle vendite all'incanto, emerge il fatto che le opere e le collezioni, difficilmente restano definitivamente di proprietà di una sola persona o di una famiglia, ma sembrano essere destinate, col tempo e con l'aumentare del loro valore, a completare le acquisizioni museali e le loro raccolte.
Certamente, esiste una tipologia di nuovi ricchi che cercano d'impossessarsi di qualche pezzo molto importante per aumentare il proprio prestigio personale, o per soddisfare il proprio desiderio di possesso, ma allo stesso modo in cui l'arte classica è stata in gran parte collocata in strutture museali, c'è da aspettarsi che accadrà qualcosa d'analogo anche per le opere del XIX e del XX secolo.
Ciò che per me risulta molto interessante è il fatto che la cultura occidentale resti ancora un'icona mondiale, nel senso che sia i nuovi ricchi che vivono nell'area asiatica ed i nuovi musei in medio oriente (soprattutto il Museo Guggenheim di Abudabi), cerchino d'accaparrarsi opere significative di autori europei come Picasso, gli impressionisti, ma anche Klee, Klimt ed altri nomi.
Giovanna Bertazzoni nell'aula magna dell'Istituto Fratelli Cairoli, a Pavia
Giovanna Bertazzoni ci ha spiegato come il primo approccio all'arte occidentale avviene proprio avvicinandosi all'impressionismo, un movimento che in maniera non complessa celebra i valori borghesi, illustrando soggetti semplici e valori universali, come l'amore per la natura, la vita di tutti i giorni ed i sentimenti più belli dell'umanità.
Soltanto più di recente i collezionisti asiatici sono diventati più intraprendenti e ricercano anche le opere più caratteristiche degli artisti moderni. Adesso i compratori vogliono entrare in possesso dei quadri diventati più famosi e tipici della produzione di un autore; ai nostri giorni probabilmente sarebbe impossibile ottenere gli stessi volumi di denaro mossi da vendite record come quella realizzata da Ragazzo con pipa di Picasso, a New York nel 2004, per 104 milioni di dollari.
Adesso si ricerca il Picasso che si esprime attraverso il cubismo e tutte quelle opere che distinguono in maniera inconfutabile lo stile di un artista.
La crisi del 2001 e quella del 2008 hanno segnato degli stop alle vendite del mercato dell'arte, ma poi è tornata la voglia di comprare, grazie anche alle nuove realtà economiche che hanno iniziato partecipare alle trattative nelle sale d'aste.
Nel 2013-2014 Christie's ha scelto di proporre arte con aste online, un po' sull'onda di ebay.
Questo genere di acquisti hanno reso più democratico l'approccio e la scelta del pezzo di valore, i volumi di affari trattati vanno dai 600 ai 600'000 euro ad opera, ma proprio perché sono destinate ad un pubblico più giovane e spesso meno esperto, queste aste non sempre propongono pezzi unici. Può capitare così di puntare su multipli che potrebbero essere stati prodotti in quantità illimitata, o non specificata, con modalità di produzione tra le più varie.
Il commercio d'arte con il mezzo televisivo è invece una metodologia di vendita tipicamente italiana che Giovanna Bertazzoni afferma di non conoscere, in quanto lei vive all'estero già da parecchi anni.
Sul futuro dell'arte, la direttrice di Christie's propone di puntare sul contemporaneo, perché per poter effettuare delle operazioni convenienti bisogna sempre comprare contro-corrente, acquistando a buon prezzo, conservando il pezzo almeno una decina d'anni prima di poterlo rimettere sul mercato.
Per andare sul sicuro invece bisogna puntare su quegli artisti che sono diventati a tutti gli effetti dei brand e che sono riconoscibili da tutti. Spesso, in questi casi parliamo di un prodotto ludico e facile la cui mediatizzazione è stata fatta a regola d'arte con forti campagne stampa a giustificare il successo dell'artista. In questi casi hanno un ruolo importante anche i galleristi che con la loro potenza riescono ad imporre un nome piuttosto che un altro.
Come amante delle opere su carta, una nicchia di mercato da tempo dimenticata, Giovanna Bertazzoni consiglia d'acquistare le stampe di autori come Luigi Castiglioni, o altri artisti contemporanei poco conosciuti e comunque ricorda a tutti che in ogni caso è meglio compare arte, piuttosto che una giacca alla moda di qualche griffe prestigiosa.
L'arte contemporanea non si presta al realizzo di un quick flip, ma è un settore che può dare i suoi frutti nel tempo, con molta pazienza, è necessario perciò saper amare sinceramente quello che si acquista e conservare le opere di questo periodo fino a quando esse saranno in grado di dare delle effettive soddisfazioni, anche a livello economico.
Ecco perché, in genere, si consiglia di dedicarsi al collezionismo di qualcosa di diverso. Tony Graffio
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