lunedì 24 novembre 2014

A morte l'artista

Preambolo
Come ho già avuto modo di sollecitare in un precedente post, invito tutti i lettori di questo blog a partecipare più attivamente al dibattito online ed anche ad eventuali progetti artistici e culturali che si possono organizzare in maniera collettiva con uno scambio reciproco d'energia creativa, in incontri in cui ci si possa conoscere e valutare se può esiste un fronte comune su come procedere per far emergere l'arte per le gente, piuttosto che l'arte per il denaro.

Alessandro Orlando rivisitato da TG

Nell'ultimo mese ho avuto modo di frequentare e d'apprezzare l'artista Carlo Cecaro che sta diventando sempre più un collaboratore a tutti gli effetti di questo blog, così ho deciso di dar spazio alle sue proposte ed alle sue idee, anche in virtù del fatto che, proprio come ebbe a dire in passato Federico Metra, Truffasi è "il quadro concettuale italiano" e, purtroppo, il suo messaggio valeva ieri, come vale oggi.
Molto probabilmente, Truffasi rappresenterà la realtà italiana anche in futuro, poiché la tendenza di come stanno andando le cose in questo paese è sotto gli occhi di tutti e non ci sembra che, a breve, possano esserci delle schiarite all'orizzonte della tempesta socio-culturale che stiamo vivendo tutti noi che abbiamo avuto la malaugurata idea di nascere, crescere e vivere qui. 
Bello sarà il dì in cui questo cartello sarà solo inopportuno e non servirà a nessuno.

Truffasi è Cult

La Milano di Tony Graffio è un blog che non vuole avere degli schemi precostituiti, si può parlare di street-art, di fotografia, di problemi sociali, d'arte e di tutto quello che riguarda il mondo degli artisti, dei creativi e dei pensatori che hanno delle idee da comunicare.

Carlo, essendo un artista ed una persona ancora capace d'indignarsi di fronte alle situazioni che degradano la dignità degli artisti e dei suoi simili, prende spunto da come il mercato dell'arte spesso tratta chi produce arte e cultura, per sollecitare un'azione che induca ad avere un maggior rispetto per queste persone e ad utilizzare un linguaggio diverso nei loro/nostri confronti, anche perché le istituzioni preposte ad un controllo di certi contenuti che dovrebbero far anche rispettare una certa etica nel linguaggio televisivo, a quanto pare, sono totalmente assenti. Tony Graffio

I fatti
Il giorno 5 novembre 2014, alle 17,40, dal canale 124 del digitale terrestre, il presentatore di televendite  di quadri, sculture e aste d'arte, Alessandro Orlando, durante l'emissione televisiva effettuata da Cagnola Casa d'Aste, ha pronunciato, più o meno,  le seguenti parole: <Questo quadro è del pittore Athos Faccincani, guardate che bello. Pensate a quando lui non ci sarà più, pensate quanto potrà valere questo quadro!>
Al di là dei luoghi comuni, le solite e scontate frasi tipo: si sa che è così, si sa che l'arte sfrutta quei determinati eventi come la dipartita terrestre degli artisti, il blog di Tony Graffio propone una fresca ed innovativa iniziativa che si potrebbe realizzare nel seguente modo: 
-Contattare Athos Faccincani per intervistarlo ed ascoltare la sua personale replica relativamente a quanto è stato detto su di lui più volte, in occasione delle summenzionate televendite.
-Proporre a tutti gli artisti viventi di selezionare una loro opera attraverso la quale dichiarino il valore che essi le attribuiscono e specificare che essa verrà regalata alla persona che per prima si presenterà presso il loro studio, entro le 24 ore successive alla "dipartita" del presentatore televisivo d'arte Alessandro Orlando, in modo che con questa iniziativa, giustizia sarà fatta...

Da notare:
già nel 2011, alcuni presentatori dell'emittente Telemarket parlavano del giovane artista Filippo Minelli con toni sgradevoli, presentando i suoi quadri facevano notare più volte che il Minelli non dipingeva più "per ovvi motivi"
Per ovvi motivi? Quali motivi?
Facciamo chiarezza sul significato di questa frase.
Ecco quali sono questi ovvi motivi, anche se sarò io a spiegarveli e non Telemarket.
Filippo Minelli aveva lottato, e per fortuna aveva vinto, contro una grave malattia che lo aveva portato a sottoporsi alla chemioterapia.
Questi spiacevoli individui che hanno speculato liberamente sulla sfortune altrui per vendere quadri e trarre profitto da situazioni gravi dovrebbero autolimitarsi in alcune loro lugubri affermazioni.
La malattia come incentivo alle vendite, con il solito beneplacito silenzio delle squallida critica italiana del settore non è una tecnica accettabile e non penso che abbia la tacita approvazione degli autori citati, o invitati a lasciare le loro spoglie terrene al più presto.
Minelli intanto, il 27 ottobre 2011, inaugurava a Milano una sua mostra all'ex Palazzo del Ghiaccio, segno di una sua costante attività artistica. Carlo Cecaro

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