domenica 16 novembre 2014

L'ago infilzato nel cuore di Milano

Nella piazza dedicata al Generale Luigi Cadorna, un uomo borioso e sanguinario, capace soltanto di mandare i soldati al massacro standosene rintanato nelle retrovie, l'architetto Gaetana Aulenti infilzò un gigantesco ago nel terreno; cerchiamo di capire perché.
Ancora una volta, siamo di fronte alla dimostrazione che il potere economico e politico s'esprimono con una simbologia minacciosa per poi darne una chiave di lettura falsa ed ingannevole, nel tentativo di far meglio accettare alle masse un messaggio in codice che sostiene la supremazia dei poteri forti.
In una società democratica e pacifista non vanno celebrati i boia, i nazionalismi e coloro che hanno agito contro il popolo: bisogna cambiare immediatamente il nome a questa piazza, snodo nevralgico che accoglie nel cuore di Milano i viaggiatori ed i pendolari che arrivano all'omonima stazione (dal nome inaccettabile) dal Piemonte, dal Nord della Lombardia e dall'Aeroporto di Malpensa (altro bruttissimo nome).
Bisogna fare molta attenzione ai simboli usati dall'arte e dagli urbanisti, oltre che, naturalmente, da chi assegna i nomi ai luoghi, sia certe immagini che certe parole sono cariche di un'energia particolare che lavora in maniera sotterranea nella mente degli uomini, piegandone la volontà e abituandoli ad accettare una cultura che non può essere la loro.
Sulla questione dell'inopportunità di celebrare un personaggio imbarazzante e maligno come Cadorna, ritengo che non possano esserci dubbi o incomprensioni da parte di nessuno, sorprende sempre però il fatto che questo problema non sia ancora stato sollevato da nessuno e che tocchi a Tony Graffio illustrare certe verità scomode delle quali non si vuol parlare.
Il vero significato dell'ago infilzato nel terreno è un po' più sottile da capire, ma neppure poi tanto.
Nella prima metà degli anni 1990 le autorità italiane hanno ceduto al potere mafioso che ha portato attacchi dinamitardi nelle principali città, come dimostrazione della propria forza e della capacità di colpire ovunque.
Tutti sappiamo quali forze politiche sono andate al potere, cosa hanno fatto e come hanno ridotto la vita dei cittadini italiani, milanesi compresi. 
Oggi, la situazione economica ed il tenore di vita  medio sono  piuttosto preoccupanti, nel 2003 è passata la prima legge che ha tolto dignità al lavoratore, mentre ora si cerca di compiere l'opera di riduzione in schiavitù delle masse, cancellando ogni tutela per far nuovamente spazio al caporalato e ai caporali che vogliono  decidere per i loro padroni chi dovrà lavorare ed a quale costo.
Cosa c'entra l'ago di Claes Oldenburg con questa politica?
Il rituale della Punciuta è una pratica tutt'ora in uso tra gli affiliati alla Mafia siciliana che prevede un patto di sangue da compiersi pungendosi il dito indice della mano destra con una spina, o un ago che fa fuoriuscire il sangue dell'adepto su un'immagine sacra, durante il giuramento.
La riorganizzazione urbanistica di Piazzale Cadorna, avvenuta alla fine degli anni 1990, l'aggiunta di un ago infisso nel terreno ed un filo colorato che scorre in maniera sotterranea, per ricomparire all'interno di una fontana con un grande nodo, rappresenta le trame oscure dei poteri malavitosi in grado di dominare l'economia della città più ricca d'Italia e di bloccarne eventualmente i commerci (con un nodo simbolico), in caso non si seguano le direttive di Cosa Nostra.
Fatto confermato anche dall'andamento dell'Affaire Expo 2015.
La politica della cosiddetta Seconda Repubblica non sta facendo gli interessi dei cittadini, ma s'è assoggettata alle convenienze dei mafiosi che gestiscono l'economia e le decisioni importanti che vengono prese in Italia, in tutti i campi.

Il cuore nero ti inganna
Carlo Cecaro espone il cartellino spagnolo, corrispondente all'italiano: Truffasi, ma qui ci starebbe bene anche un Mafiasi.



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