venerdì 7 dicembre 2018

Gordon Flash: "the Leg" (Movimento artistico la Gamba)

"Gli uomini guardano le donne per vederle; le donne guardano gli uomini per essere viste." Mabel Normand

Recentemente, una delle gambe di Gordon Flash è stata rubata dalla sua motocicletta; in segno di solidarietà e stima verso il precursore di varie azioni dadaiste, anche Tony Graffio ha deciso di dotarsi di una gamba da esporre sulla strada. 
Da ieri, 6 dicembre 2018, sono stato ufficialmente autorizzato a circolare ovunque, in ambienti pubblici e privati, su qualsiasi mezzo di locomozione o trasporto munito di ruote, ali o altro sistema di navigazione, attraverso elementi fisici o metafisici portando con me, in bella mostra, una gamba da esposizione. 
Durante l'incontro che ha sancito il mio regolare coinvolgimento in questo corrente situazionista, ho chiesto a Gordon Flash, caposcuola del movimento artistico che porta il suo nome, conosciuto anche come "La Gamba", la filosofia di questa azione oltre che di specificarmi nel dettaglio il comportamento da tenere e alcune indicazioni utili per procedere nel percorso creativo e culturale che il nostro neonato gruppo intende esprimere e rappresentare. TG

Gordon Flash "benedice" la gamba di plastica di Tony Graffio autorizzando il noto documentarista ad esporre l'arto artificiale a bordo di veicoli di qualsiasi tipo ed in ogni momento della vita quotidiana.

Tony Graffio: Per prima cosa, mi serve la tua autorizzazione a portare con me una gamba che sia riconoscibile e assimilabile al tuo modo di porti; non per emularti, ma per farti in qualche modo un omaggio, dopo che da diversi anni ti muovi in questo senso. Inoltre è anche un modo per divulgare un discorso che merita di essere diffuso maggiormente in un'epoca di bruttezza e di indifferenza come quella che stiamo attraversando. Approvi le mie intenzioni e mi permetti di aggregarmi alla tua lotta?

Gordon Flash: Certo, l'importante è che questa azione non venga travisata e non si pensi che sia in atto un mero fenomeno di emulazione.

TG: Hai ragione e proprio per questo io ti chiedo un'autorizzazione scritta a procedere, oltre che una certificazione che conferisca alla mia gamba un valore culturale.

Gordon Flash: Va bene, adesso firmiamo l'autorizzazione.

TG: Perfetto. Adesso, mi servirebbe qualche indicazione su come comportarmi. Devo portare sempre con me la gamba?

Gordon Flash: La gamba è come la tua bambola, la devi vestire, la devi spogliare, devi metterla a suo agio... La puoi portare con te, sulla moto, o dove la parcheggi... È un'istallazione mobile. La gamba esprime un concetto semplice e alla portata di tutti: la gente non deve essere obbligata ad andare alle mostre o alle fiere, ma può osservare quello che tu porti e che viene da te. Questo è il significato dell'arte mobile. E quale mezzo è più adatto a esporre sulla strada qualcosa, mentre tutti sono fermi in coda nella città? La motocicletta!

TG: Posso portarla anche in bicicletta?

Gordon Flash: Ma certamente, non c'è più bisogno che il pubblico venga alla tua mostra nelle gallerie di Brera, o da altre parti. La mostra sulla motocicletta, sulla bicicletta o tenuta a tracolla mentre passeggi è itinerante e non si ferma mai. È il contrario dell'arte. La gamba la puoi arricchire di vari elementi, pur rimanendo l'elemento centrale della mostra. Io ci metto una chitarra, un mandolino, uno pneumatico... Ho messo intorno alla gamba anche delle racchette da sci e la gente forse per questo si chiedeva se c'era stato un incidente in montagna. Un tubo può diventare un megafono per una richiesta d'aiuto. L'istallazione viaggiante diventa un rebus animato: è quello il divertimento e l'ironia della situazione. Infatti, il mio studio è quello di capire che cosa vede l'altro. Io trovo vari elementi dal rottamaio; li lego intorno alla mia gamba con il nastro adesivo o con altri sistemi, poi ognuno vede nell'opera qualcosa di diverso e lo elabora a seconda della propria cultura e della propria esperienza. Poiché l'artista, cioè io, sono lì accanto al pezzo, è ancora più interessante vedere le reazioni del pubblico e carpire che cosa ne pensa di questa operazione. A me interessa che chi vede l'installazione la interpreti a suo modo.

TG: Ti fa piacere essere diventato il caposcuola di questa corrente?

Gordon Flash: Io ho indicato la strada e poi ognuno vada avanti facendo la sua parte.

TG: È interessante avere in comune alcune cose, entrambi andiamo in giro con un mezzo a due ruote, entrambi siamo cineoperatori, entrambi abbiamo quest'esigenza di movimento, di ricerca di bellezza e di affermazione di valori che provochino reazioni in un pubblico un po' svogliato e pigro che neppure più ha voglia di andare a cercare l'arte contemporanea dove viene esposta.

Gordon Flash: È importante che questo virus si propaghi, se siamo in tanti a portare avanti questa idea è più divertente.
Quando un comportamento piace è normale che altri, magari inconsciamente lo emulino. Bisogna rompere gli schemi. La storia della gamba piace perché è curiosa. Se hai una moto la lucidi e la tieni bene; puoi colorarla di verde o farla dorata, aggiungere fanalini e personalizzarla come vuoi, però metterci sopra una gamba significa pensare "out of the box", pensare in modo creativo fuori dalla scatola. Fuori dalla gabbia. Questo è il concetto. Uscire dallo standard e prendere un'altra direzione. 

TG: Diamo qualche consiglio pratico. Il piede deve puntare in alto, in basso, o è indifferente?

Gordon Flash: È indifferente, la gamba la metti come vuoi. Il punto è proprio quello, non bisogna creare uno schema o un protocollo. Non c'è né uno schema, né un protocollo, dev'essere tutto casuale, random.

TG: È un'arte libera.

Gordon Flash: L'arte è libertà! Altrimenti non sarebbe arte.

TG: Oggi ho iniziato a portare con me la gamba ed ho notato che sono soprattutto le donne ad osservare la gamba, sono loro che la guardano, sorridono, la indicano e ne parlano. Gli uomini forse sono più superficiali e indifferenti, è vero?

Gordon Flash: La gamba per una donna è tutto. È un simbolo di successo. Le nostre sono gambe speciali, sono le fotocopie delle gambe di modelle alte un metro e ottantadue. Quelle sono gambe lunghe, affusolate, tornite ed esprimono uno stile molto raffinato. Tutti vorrebbero avere quel tipo di gambe e per questo diventa un modello da imitare. A differenza del culo, delle tette e di altre parti anatomiche che sono un po' volgari, la gamba è un monumento alla bellezza femminile.

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