"La libertà che ci rimane è essenzialmente la libertà di scegliere tra le marche A, B e C."
John Zerzan
John Zerzan
Dopo essermi un po' soffermato a ponderare sull'acquisto di alcuni CD con musiche tratte dai film di James Bond, ho incontrato Lele Roma, un esperto di controcultura che ha una grande passione per la psichedelia e la musica beat. Stranamente, allo Psych Out Festival Lele mi ha consigliato il primo disco di un gruppo funky anni '70... TG
Lele Roma, 53 anni, appassionato di musica, studioso di controcultura ha presentato la proiezione de: "I figli dello stupore" allo Psych Out Festival del 10 novembre 2018.
Tony Graffio: Ciao Lele, così ad occhio direi che tu dovresti essere nato proprio nel pieno degli anni '60. Per questo sei appassionato di quel periodo storico e di quella musica?
Lele: Effettivamente, Tony ci hai preso. Può essere che quegli anni mi siano rimasti nel cuore, ma qua allo Psych Out Festival puoi trovare anche tantissimi ragazzi che desiderano rivivere quel periodo un po' ingenuo e felice e che vogliono conoscere meglio anche le band e la musica che si suonava in quei giorni.
TG: So che qua posso trovare qualche bel LP. Consigliami qualcosa di particolare che magari io non conosco.
Lele: C'è questo gruppo americano che si chiama Black Merda che fa una buona musica, al contrario di quello che potrebbe sembrare. Anche se è proprio scritto così con una parola italiana non tanto bella. Ovviamente, il significato di questa band non è quello che intendiamo noi, ma è il suono degli afro-americani che hanno abbreviato la parola murder
in un loro slang particolare. Black Merda in realtà è l'assassinio nero... Loro hanno scelto di scriverlo così come si pronuncia, non con la parola originale. Certo, a noi italiani il nome del loro gruppo fa uno strano effetto.
TG: Più che altro fa ridere.
Lele: Sì, ma si può tradurre e subito ha un altro senso.
TG: Mi stai consigliando un disco funky?
Lele: Loro erano attività tra il fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 e facevano un genere Funk-psichedelico.
TG: Tu ce l'hai questo disco?
Lele: Certo che ce l'ho!
TG: Quindi non posso sbagliare... È un buon disco?
Lele: Eccome! Se te lo consiglio... Certo che se poi non ti piace il genere...
TG: Sono cazzi miei... ho capito.
Lele: Ti posso dire che è un Funk-psichedelico un po' pesante.
TG: Non mi sembrano tanto conosciuti questi Black Merda...
Lele: Beh, oddio, nel mondo della Black Music sono un gruppo fondamentale.
TG: Elamadonna...
Lele: Diciamo che tra i minori sono un gruppo fondamentale.
TG: Va bene Lele, mi hai convinto compro questo disco, ma tu mi lasci il tuo numero di telefono, perché se poi mi accorgo che è un caso di nomen omen mi lamenterò con te.
Lele: Va bene, non c'è problema.
TG: In questa bancarella tenuta da Alberto di Drippin' Hits c'è qualcos'altro che solletica la tua attenzione?
Lele: Mah sì, c'è un'altra cosa che mi ha stupito. Si tratta di un disco che ho già, ma con un altra copertina e questa esposta è forse la terza dello stesso disco. Si tratta del primo album dei Genesis che in pochi conoscono e si chiama: From Genesis to Revelation, un disco del 1969. Chiaramente è una ristampa perché all'epoca Peter Gabriel non si vestiva ancora in quel modo.
TG: Non è un falso, vero?
Lele: No è una ristampa.
Alberto Stucchi di Drippin' Hits mostra la ristampa di: From Genesis to Revelation con in copertina un Peter Gabriel molto floreale. Accanto a lui Giusi, una musicista bergamasca che accompagnava Elli de Mon.
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