Recentemente è stato condannato in Germania
un uomo che si offriva, via Internet, di evirare, uccidere e mangiare
chiunque lo desiderasse; naturalmente – confesso che usare
quest’avverbio mi imbarazza un poco - all'offerta, se accolta,
seguiva l’azione promessa. E’ stato condannato, malgrado avesse
dimostrato ai giudici di fare solo la volontà degli aspiranti
suicidi con riprese video che documentavano le scene: le vittime
erano prima private dell’organo genitale - che veniva
immediatamente cotto e mangiato da ambedue i partecipanti al rito - e
poi squartata; ma lentamente, dopo esser stata appesa a ganci da
macellaio. Intervenuta la morte della vittima, il “colpevole” la
divideva in tanti pezzi che, ficcati in un grande freezer, venivano
da lui mangiati successivamente. Il condannato ha tentato di
dimostrare la propria innocenza, producendo video che facevano vedere
come vittime già appese (e già evirate?) venivano smontate e
lasciate andare, perché all’ultimo minuto decidevano di
soprassedere. Nel corso del processo il presunto colpevole ha anche
provato di aver ricevuto moltissime risposte alla sua offerta, anche
se non tutte le intenzioni di suicidio si erano poi dimostrate serie.
La quantità in questo caso fa la qualità dell’informazione: si
tratta di alcune centinaia.
Questa è lo scritto aggiuntivo all'articolo Sulla Body Art datomi dall'artista Federico de Leonardis (di cui invito a leggere il suo interessante blog: Fuori dai denti) quando gli chiesi cosa pensasse della Body Art.
A risposta di questo pensiero, pubblico in questo Speciale Body Art, l'intervista con Nike Brass che da artista e performer avvezza a certi ragionamenti ci racconta come molte persone abbiano della Body Art un'idea un po' distorta.
A risposta di questo pensiero, pubblico in questo Speciale Body Art, l'intervista con Nike Brass che da artista e performer avvezza a certi ragionamenti ci racconta come molte persone abbiano della Body Art un'idea un po' distorta.
In questa giornata dedicata alle donne ho pensato di lasciare spazio ad artiste che espongono il proprio corpo in azioni artistiche/esperienziali e dare a loro la parola per illustrare questo tipo d'attività e le motivazioni che le inducono a scegliere d'esprimersi in questo modo, trattando tematiche tipicamente femminili.
Le fotografie, i contenuti e certe situazioni sono abbastanza forti e non adatte ad un pubblico immaturo, o sensibile; io stesso farei un po' fatica a trovarmi in un contesto dove accadono certi atti, però le immagini di Aghia Sophie riescono a dare una visione abbastanza delicata di una realtà fatta di sangue e sofferenza, pertanto consiglio la lettura e la visione delle opere a tutti gli appassionati d'arte contemporanea.
Graffiti a Milano nasce il 6 marzo di due anni fa per raccontare i disegni sui muri della città, per poi diventare una specie di rivista/galleria digitale che presenta ad intervalli irregolari informazioni, artisti, tecniche, immagini inedite e storie che possono essere interessanti per coloro che vogliono guardare al di fuori del proprio orizzonte quotidiano. Il tutto in maniera indipendente e gratuita, senza padroni, censure o pressioni di nessun tipo, da parte di nessuno.
Chi lo desidera, può collaborare liberamente con Tony Graffio ed i suoi amici esponendo il suo progetto artistico, i suoi scritti e le sue immagini, creando in questo modo una traccia del proprio lavoro ed una memoria delle proprie idee.
L'altra cosa, secondo me importante, è il fatto che pian, piano stiamo riuscendo a far conoscere meglio le persone che per vari motivi meritano maggior attenzione da parte dei "media regolari", contribuendo a formare un gruppo di persone che s'incontrano, e si frequentano nel mondo reale, per essere catalizzatori di pensieri ed azioni nuove che poi possano essere espressi con una determinazione più forte a vantaggio di una maggior creatività collettiva.
Darkam
Tra i vari aspetti dell'arte, non avevamo ancora indagato la Body-Art, oggi grazie ad Aghia Sophie che ha documentato gli eventi in modo fotografico, avremo modo d'osservare tre performance compiute da due artiste che hanno vissuto su loro stesse quest'esperienza: si tratta di Darkam e Nike Brass Alghisio.
La Body-Art estrema fa molto discutere, non tutti la vedono di buon'occhio o la considerano arte, ma questo è un discorso valido un po' per molti settori dell'arte contemporanea, il mio scopo personale non è quello di definire ciò che viene fatto da altri, ma quello di presentare una panoramica completa di quello che avviene, pertanto io mi limiterò a dare spazio a tutti coloro che hanno qualcosa da dire, sperando che ognuno si esprima con sincerità evitando di portare provocazioni o critiche inutili che intendono supportare ideologie piuttosto che idee.
Io mi sento affascinato da tutto quello che non conosco, non ho gran che da dire su questo tipo di arte corporea se non che mi sembra una specie di celebrazione rituale del proprio coraggio, forse le civiltà primordiali la praticavano per segnare il passaggio dall'età adolescenziale all'età adulta. Per gli uomini poteva avere il significato di dimostrare d'essere in grado di poter affrontare gli animali feroci durante la caccia, o nemici sanguinari in battaglia. Per le donne probabilmente si praticavano rituali di diverso tipo che avevano lo scopo di preparare le ragazze ad affrontare l'esperienza del parto.
Oggi, ogni cosa viene vissuta in modo più simbolico.
Su questo argomento, ho sentito il parere delle persone direttamente interessate, inoltre ho chiesto ad un artista milanese molto colto il suo punto di vista, per avere un parere autorevole da chi l'arte la vive con intensità da molto tempo. Tony Graffio
Darkam allo specchio inizia a forarsi ed a passare il filo attraverso la pelle
Un po' artista un po' chirurgo
L'atto di Darkam nei ricordi della fotografa
Un
giorno Darkam mi chiese di farle delle fotografie mentre si forava il
petto, non sapevo di preciso di
cosa si trattasse ma accettai subito perché mi sono sempre trovata
bene con lei ed ero sicura
che sarebbe uscito qualcosa di interessante.
L’appuntamento
era nella mia vecchia casa di Friedrichshain in un pomeriggio di
maggio del 2011
e la mia stanza sarebbe stata la location per “l’atto” e le
foto. Lo definisco “atto” perché non
riesco a trovare il termine corretto, non era una performance poiché quando si parla in questi
termini ci si aspetta un pubblico che invece mancava, non era uno
shooting fotografico fine
a se stesso, forse era più una sorta di rituale documentato, un
atto, appunto, nato spontaneamente
da sinergie e simpatie.
Ci
siamo incontrate nel primo pomeriggio, eravamo solamente io, lei ed
Ema Discordant, un caro
amico fotografo che mi assisteva. Darkam è arrivata con la sua
“valigetta degli attrezzi” e un
mp3 con una selezione musicale break‐core da usare come colonna
sonora.
Io
avevo fatto spazio nella mia stanza allestendo la parete
semplicemente con un fondale nero per
alcuni scatti e una poltrona. Non avevo disponibilità di luci perciò
mi sono arrangiata con dei
neon bianchi mobili che comunque mi sembravano appropriati per via della loro luce fredda e perché potevano rendere quell'atmosfera un po’ sterile, quasi da sala operatoria.
Ho
usato queste luci per quasi
tutti gli scatti tranne quelli iniziali mentre si forava, per quelle immagini ho usato solamente la luce
del sole filtrata dalla finestra.
Darkam
si è messa davanti allo specchio ed ha incominciato a forarsi il
petto con dodici fori simmetrici
dai quali successivamente ha fatto passare un filo di PTFE.
Finita
l’operazione più difficile abbiamo bevuto del vino per rilassarci,
farla disinibire un po’ davanti
alla fotocamera e distrarla dal dolore.
Personalmente, non mi andava di
scattare completamente
lucida, alterare lievemente lo stato di coscienza mi aiuta, in alcuni
casi, ad entrare
più a fondo nelle situazioni e percepire meglio l’atmosfera di ciò
che sto fotografando.
Le
prime fotografie le ho scattate sullo sfondo nero ed in quelle in cui sembra
monca le ho fatto indossare
dei guanti neri lunghi fino l’avambraccio e poi sono intervenuta in
post‐produzione aumentando i contrasti.
Da
quel momento, credo che lei sia entrata in una sorta di trance e penso
che mi abbia in
qualche
modo trascinato con lei.
Abbiamo scattato senza sosta per due ore o più, non
ricordo bene, mi sembrava che lei avesse una forza sovrumana per resistere per così tanto tempo posando, come se non ci fossero dodici
fori sul suo petto tirati da un cavo.
Per me è stato come se avessimo
fatto un viaggio durante
tutta l’esperienza, sicuro non provavo le stesse sensazioni di Darkam ma in qualche modo lei le filtrava e me le trasmetteva. Aghia Sophie
Profilo di Darkam
Perché lo faccio
Ho
sempre visto queste pratiche come un mezzo, uno strumento per
raggiungere uno stato mentale, per far entrare la luce nel Il
dolore fisico è ovviamente parte del processo, ma non è il fine, è
una sensazione che va trascesa ed elaborata in maniera differente a
quello che siamo normalmente abituati a fare. Allo stesso tempo, quest'atto è un
modo per esplorare i miei limiti, il rapporto con il mio corpo. A
volte l'idea parte da un'immagine in testa, come un' illustrazione
alla quale voglio dar vita, altre volte invece parte solo
dall'esigenza di aprire determinate porte e seguire il mio istinto.
Il fine non è estetico, ma esperienziale
Quando
ho iniziato ad esplorare queste tecniche facevo piercings già da
qualche anno. Inizialmente erano "esperimenti " che facevo
da sola, sia che si trattasse di fori temporanei che di pulling il
fine non era tanto estetico quanto esperienziale.
In seguito ho
condiviso queste esperienze con altre persone, in rari casi ho collaborato a performances on stage, o con fotografi come nel caso di
Aghia Sophie, ma in ognuna di queste occasione la spinta veniva
prevalentemente da sintonie particolari con le persone coinvolte e
dalla necessità di condividere con loro queste energie. Darkam
Darkam con i guanti neri
Questo è quello che dice Federico de Leonardis sulle ibridazioni nell'arte.
A testa in giù
Filo rosso
Su una poltrona
Chi è Darkam
Darkam è il nome d'arte di Eugenia Monti, nata a San Marino nel 1985. Dopo essersi diplomata all'Istituto ISA di Urbino, dove ho studiato disegno e animazione, ha scoperto la sua passione per i fumetti ed i libri illustrati.
All'Accademia di Belle Arti di Bologna ha studiato fumetto e illustrazione.
Nel 2006 ha frequentato l'Università di Barcellona per un anno, grazie al progetto Erasmus. Tornata in Italia s'è laureata, nel 2009.
Durante gli studi ha partecipato e vinto numerosi premi, tra cui Blog & Nuvole nel 2009, la categoria comica del premio Iceberg 2006, seguita dalla pubblicazione della sua storia a fumetti su Inguine Mah! Gazine.
Nel 2010 si è trasferita a Berlino, dove ha frequentato uno stage presso la galleria XLab Corrosive Art Farm.
Attualmente Darkam lavora come libera professionista di fumetti e illustratrice e sta per terminare il progetto di un fumetto che sarà pubblicato da Becco Giallo.
Intervista a Nike Brass Alghisio
Tony Graffio: Ciao Nike, io non so nulla di Body-Art, non ho avuto occasione d'avvicinarmi a queste pratiche perché non sopporto nemmeno dover fare un prelievo di sangue, potresti spiegarmi per favore che cosa significano queste performance?
Nike Brass: Ciao Tony, prima di parlare di Body-Art ci terrei a dire due parole sul grottesco nell'arte.
Nel dipinto di Goya raffigurante il Sabba delle streghe (forse era più adatto "Il funerale della Sardina" in questo contesto), vediamo una fase di una festa neo-pagana da collegare anche alle danze carnascialesche, la satira ed altro in cui, a mio avviso, il pittore inserisce degli elementi che criticano i propri committenti.
Goya lavorava per la chiesa ma odiava la chiesa.
Il tribunale dell'inquisizione mandò al rogo gli eretici e manipolò l'ignoranza della gente per assurgere al potere, in una maniera piuttosto lontana da quella che il tanto decantato Cristo aveva professato (vedasi l'incisione " Il sonno della ragione genera mostri").
La chiesa inoltre faceva pagare per assurgere alla santità e garantirsi un posto in Paradiso, attraverso le famose indulgenze....
Allora Goya, come molti altri artisti, necessitava d'esporre la sua rabbia ed il suo disgusto
per i propri "datori di lavoro".
Li trovava ignobili e corrotti e perciò li criticò da dentro il sistema, come un virus ed una contaminazione.
Il Sabba rendeva libera la gente oppressa dai vari poteri, apriva una fuga verso il riappropriarsi di una dignità per il popolo.
Perché ne parlo? Il mio e' un tentativo di far capire alla gente esterna al fachirismo od alla body-art estrema, cosa si celi dietro questa insolita ed inquietante arte.
Nike nella sua performance: La vie en rose
Tony Graffio: Con questo vuoi dirmi che per te la body-art è come un gesto di ribellione?
Nike Brass: Levate queste valvole di sfogo al popolo e solo il peggio ne potrà nascere, ecco perché anche oggi il potere tende a chiudere le masse in una bolla d'ignoranza ed oppressione, imponendo stili di vita, regole comportamentali e persone ggi da prendere a modello. E dicendo questo non penso solo al potere politico, ma anche a certi meccanismi lobbystici di cui fa parte anche il mondo artistico.
Tony Graffio: Parli di un appiattimento culturale?
Nike Brass: Esiste questo desiderio del potere di far cambiare idea a tutti in modo che esista un unico tipo di pensiero, basti informarsi di come le artiste sovversive romane, per esempio, hanno all'interno dei loro gruppi meccanismi di lobby, o di logiche d'apparenza e competizione degne di certe cortigiane moderne, così lontane da quello che queste artiste vorrebbero professare. Perché restando in un ambiente dalle condizioni sociali così avvilenti, e spesso umilianti per le donne, si sono anch'esse lentamente trasformate, assorbendo inevitabilmente un certo tipo di logiche...
Da La vie en rose di Nike Brass
Tony Graffio: Trovi che le donne siano particolarmente inclini a forme d'arte che tendono a metter in mostra loro stesse e la loro fisicità?
Nike Brass: Le
polemiche che la gente profana pone, si aprono più o meno sempre cosi.
Lo
trovo insensatamente disgustoso, incomprensibile ed esibizionista?
Pensate che sia un mero tentativo di attirare l'attenzione?
Be' allora riflettete bene... Pensate sia davvero necessario fare modificazioni corporee e riprodurre riti dal richiamo mistico su di un palco per attirare l'attenzione?
Pensate che sia un mero tentativo di attirare l'attenzione?
Be' allora riflettete bene... Pensate sia davvero necessario fare modificazioni corporee e riprodurre riti dal richiamo mistico su di un palco per attirare l'attenzione?
Chi pratica quest'arte incappa in una
moltitudine di giudizi e di fraintendimenti che nella maggior parte
dei casi, non giova nemmeno particolarmente dal punto di
vista monetario,
alla carriera dell'artista.
E comunque, stando a Roma, si può benissimo
entrare in politica o far televisione, se sono i riflettori quello
che si cerca.
Magari essendo donne facendo il lavoretto giusto
al tipo giusto col contatto giusto, ci siamo capiti, right?
Da La vie en rose di Nike Brass
Tony Graffio: Ma
allora perché farsi del male? Perché questa estetica
così inquietante,
cosa siete voi bodyartist? Una setta? Dei satanisti?
Nike Brass: Dopo
anni di profonde ricerche sul come e quando affiori il
grottesco nell'arte
durante la storia, sono giunta alla conclusione che agire in questo modo nasca dal
bisogno di dichiarare un disagio, od il proprio dolore, infatti esso
si manifesta nei momenti di maggior crisi e paura, di senso
d'instabilità e precarietà (vedasi il Gotic collegandolo alla paura dell'anno
mille e della fine del mondo, ad esempio) ed è necessario per
trovare una via nel labirinto della distruzione e
dell'ignoranza.
Inoltre all'interno di questa polemizzata arte vi sono diversi tipi di artisti che l'affrontano in maniera diversa: chi fa semiotica e controllo del pensiero, chi tenta di dare una profondità diversa alla propria esistenza attraverso dei riti, chi ricorre a stratagemmi
assolutamente contrari alla etica iniziale del bodyartista (come gli anestetizzanti), chi lo
Inoltre all'interno di questa polemizzata arte vi sono diversi tipi di artisti che l'affrontano in maniera diversa: chi fa semiotica e controllo del pensiero, chi tenta di dare una profondità diversa alla propria esistenza attraverso dei riti, chi ricorre a stratagemmi
assolutamente contrari alla etica iniziale del bodyartista (come gli anestetizzanti), chi lo
fa a scopo circense e addirittura chi ne fa esoterismo. O riti privati a casa da condividere unicamente tra amici.
Non
credo che nessun artista della body-art creda di soffrire di più di
chi non la pratica, semplicemente ha solo il coraggio di gridare
il proprio
dolore, vedendo quello che c'è intorno a sé!
Da La vie en rose di Nike Brass
Tony Graffio: Si è bodyartist per passione o per denaro?
Nike Brass: Un artista anche
se fa scelte per passione deve comunque pensare a trovare un modo
per avere fondi sia per il proprio sostentamento, sia per
dare dignità ai propri collaboratori, che per procurarsi gli strumenti. Si può vivere anche senza tutto questo, ma vi assicuro che fabbricare a mano
bombolette spray per fare graffiti non è una passeggiata e quindi
gli antenati insegnano: andate dentro il sistema, corrodetelo dal
di dentro come un virus e poi ditene ciò che pensate coi loro stessi
soldi, cosa c'è di meglio?
L'importante e' la divulgazione
del messaggio
e voi, committenti d'arte piantatela di trincerarvi dietro
lo stereotipo dell'artista morto di fame per non pagarli! E poi si
decantano amanti dell'arte...
A me è capitato di tutto,
come ricatti, da chi mi diceva: scrivimi tu la recensione che ti faccio fare la mostra, ma poi
la critica la metto a nome mio!
Cosa che ho fatto in più occasioni per non perdere l'opportunità di vendere qualcosa.
Nella body-art estrema spesso la gente ne ricava poco niente, lo fa perché ne ha interiormente bisogno. Punto.
Nella body-art estrema spesso la gente ne ricava poco niente, lo fa perché ne ha interiormente bisogno. Punto.
Pensate
che sia meglio una protesi al seno passata attraverso l'ombelico
sotto il muscolo? Sì? E perché? Di solito mi rispondono che
ha senso il miglioramento estetico. Si perché prendersi a picconate
un naso particolare trasformandolo in quello di Barbie è sicuramente
segno di grande autostima e rispetto di sé, vedendo come alcuni
poi arrivano a prenderci la mano diventando dei veri e
proprio mostri da rabbrividire?
Miglioramenti un cazzo, oppure diciamo che ognuno si migliora a modo suo no?!
Attenti alle dicotomie volute dalle religioni, in particolare quelle cristiane dei quali noi italiani, credenti o meno, ne siamo comunque figli, falsi miti basati sul culto della sofferenza e del martirio come meta verso la santificazione, lontana anni miglia da certe discipline orientali che invece mirano a porre fine alla sofferenza. In più, non separano il bene dal male e hanno una visione positiva della morte, spesso rappresentata dal colore bianco!
Miglioramenti un cazzo, oppure diciamo che ognuno si migliora a modo suo no?!
Attenti alle dicotomie volute dalle religioni, in particolare quelle cristiane dei quali noi italiani, credenti o meno, ne siamo comunque figli, falsi miti basati sul culto della sofferenza e del martirio come meta verso la santificazione, lontana anni miglia da certe discipline orientali che invece mirano a porre fine alla sofferenza. In più, non separano il bene dal male e hanno una visione positiva della morte, spesso rappresentata dal colore bianco!
Da La vie en rose di Nike Brass
Tony Graffio: Parlami invece del bene e del male. Cosa sono per te?
Nike Brass: Le dicotomie furono fatte per manipolare
la gente! Separare il mondo in angeli e demoni è un insulto
contro l'umanità poiché le realtà si sovrappongono,
sono
sfaccettate e molto più complesse di così! E mobilitano l'uomo verso l'eterno senso di colpa! Dato che chiunque, almeno una volta nella sua vita, ha avuto "orribili pensieri" e alimenta il malessere insinuando nell'individuo l'idea di essere nati difettosi!
sfaccettate e molto più complesse di così! E mobilitano l'uomo verso l'eterno senso di colpa! Dato che chiunque, almeno una volta nella sua vita, ha avuto "orribili pensieri" e alimenta il malessere insinuando nell'individuo l'idea di essere nati difettosi!
Non parliamo della religione
Cattolica che nasconde inevitabilmente un forte lato
oscuro,
rinnegando il sesso!
rinnegando il sesso!
Il sesso è vita! ed ecco che le donne si trasformano
o in Madonne od in puttane...
Con uomini che le relegano a divinità da una parte e meri oggetti dall'altra, stabilendo rapporti di
coppia fasulli ed insoddisfatti.
Da La vie en rose di Nike Brass
Tony Graffio: cosa pensi della violenza verso se stessi?
Nike Brass: Le mie ricerche di
criminologia, sociologia,
antropologia etc. mi hanno inoltre portata a dedurre che vi
sono un milione di modi per essere autolesionisti o sadici
ma
perfettamente integrati nella società come la donna che fa carriera usando solo il proprio corpo e le prestazioni sessuali; il bodybuilder imbottito di steroidi ad esempio, deve fare in parallelo cicli di iniezioni anti-sterilità ed anti-impotenza!
perfettamente integrati nella società come la donna che fa carriera usando solo il proprio corpo e le prestazioni sessuali; il bodybuilder imbottito di steroidi ad esempio, deve fare in parallelo cicli di iniezioni anti-sterilità ed anti-impotenza!
Chi
rimane schiavo
del proprio retaggio culturale senza chiedersi di più dalla vita,
perennemente insoddisfatto vivrà in un disagio interiore
che causerà a sua volta a chi sta intorno; i colletti bianchi tutti impomatati
spesso risultano essere i peggiori, in quanto la mente perversa
spesso, o cerca vittime molto vulnerabili, povera gente emarginata
(la setta di Jim Jones è emblematica) oppure assurge a cariche
che li proteggano e li rendano insospettabili al prossimo...
Non parliamo delle modificazioni corporee mirate alla bellezza portate all'eccesso!
E' proprio questa dicotomia e separazione tra il bene ed il male poi ad aver creato le sette sataniche, a mio parere... Perché, onestamente, quei riti hanno bibbie ed ostie triangolari tali e quali i loro antagonisti e comunque credere nel Diavolo, significa credere in Dio, inevitabilmente.
Siamo ancora convinti che i bodyartisti siano dei pazzi scellerati, masochisti ed esibizionisti o piuttosto degli auto-eletti agnelli sacrificali che espongono il dolore a cui il popolo talvolta viene sottoposto?
Volete altre prove? Il temibilissimo e disgustoso Zio Pertugio dei BloodyCirkus si traveste da pagliaccetto e va anche ad allietare i bambini malati terminali.
Il povero folle Nicola dei BloodyCirkus che si appende alla croce rimettendo in scena "Sacrifice", la mattina dopo si veste e si dirige alla sua cattedra di teologia alla Sapienza! Vi risulta essere un povero demente fallito? Non voglio parlare poi delle auto-fustigazioni, presenti in molte religioni come atto purificatore!
Ciò spiegherebbe la massiccia presenza di body-artisti, proprio a Roma, città che ospita uno stato autarchico come il Vaticano, nonché Paradiso Fiscale macchiato di innumerevoli crimini ed inventore dell'attuale economia moderna (dice niente Bolla Papale? e indovinate chi fu ad inventare il sistema delle assicurazioni, che poi il crack americano ci ha dimostrato, non assicurare poi realmente nulla!)
Vi sembra normale che la mia mamma, educata dalle suore Orsoline sia stata sospesa perché trovata una sera nel dormitorio a dormire nello letto con la sua sorellina?
Cosa mai potevano fare di così sozzo due giovani sorelle?
E la mia nonna paterna con in bagno un'immagine dell'occhio di Dio che portava la scritta "Dio ti vede" esponeva tale simbolo come minaccia anti-masturbatoria dannosa?
Chi è Nike Brass Alghisio
Ringrazio le artiste che hanno contribuito alla realizzazione di questa pagina e specialmente Nike Brass Alghisio che, nonostante recentissimamente sia diventata mamma, mi ha dedicato parte del suo tempo per l'intervista. Auguri da tutti gli amici de: I frammenti di Cultura di Tony Graffio.
Federico de Leonardis ha aggiunto un nuovo testo pubblicato in questa pagina che ci spiega meglio che cosa egli intenda per arte, arte ibrida e arte moltiplicata, ne suggerisco a tutti la lettura, sia come integrazione di quanto già espresso in questa pagina, sia indipendentemente dal discorso sulla Body Art, perché si tratta di un argomento molto importante per ogni persona che intenda percorrere con serietà un proprio percorso artistico.
Non parliamo delle modificazioni corporee mirate alla bellezza portate all'eccesso!
E' proprio questa dicotomia e separazione tra il bene ed il male poi ad aver creato le sette sataniche, a mio parere... Perché, onestamente, quei riti hanno bibbie ed ostie triangolari tali e quali i loro antagonisti e comunque credere nel Diavolo, significa credere in Dio, inevitabilmente.
Siamo ancora convinti che i bodyartisti siano dei pazzi scellerati, masochisti ed esibizionisti o piuttosto degli auto-eletti agnelli sacrificali che espongono il dolore a cui il popolo talvolta viene sottoposto?
Volete altre prove? Il temibilissimo e disgustoso Zio Pertugio dei BloodyCirkus si traveste da pagliaccetto e va anche ad allietare i bambini malati terminali.
Il povero folle Nicola dei BloodyCirkus che si appende alla croce rimettendo in scena "Sacrifice", la mattina dopo si veste e si dirige alla sua cattedra di teologia alla Sapienza! Vi risulta essere un povero demente fallito? Non voglio parlare poi delle auto-fustigazioni, presenti in molte religioni come atto purificatore!
Ciò spiegherebbe la massiccia presenza di body-artisti, proprio a Roma, città che ospita uno stato autarchico come il Vaticano, nonché Paradiso Fiscale macchiato di innumerevoli crimini ed inventore dell'attuale economia moderna (dice niente Bolla Papale? e indovinate chi fu ad inventare il sistema delle assicurazioni, che poi il crack americano ci ha dimostrato, non assicurare poi realmente nulla!)
Vi sembra normale che la mia mamma, educata dalle suore Orsoline sia stata sospesa perché trovata una sera nel dormitorio a dormire nello letto con la sua sorellina?
Cosa mai potevano fare di così sozzo due giovani sorelle?
E la mia nonna paterna con in bagno un'immagine dell'occhio di Dio che portava la scritta "Dio ti vede" esponeva tale simbolo come minaccia anti-masturbatoria dannosa?
Chi è Nike Brass Alghisio
Nike Brass Alghisio nasce e cresce a Venezia (la città del leone alato), una travagliata adolescenza la spinge a spostarsi a Roma (la città della lupa madre, la quale la adotta e la allatta) dove compie gli studi presso l'Accademia di Belle Arti diplomandosi col massimo dei voti nel 2005 con una tesi in estetica dal titolo "Il grottesco pittorico in Europa: da Bosch a Bacon e dintorni". Nella stessa città si specializza in modellazione organica 3d lavorando in un'azienda di vfx per 3 anni.E' un'artista poliedrica che nasce come pittrice neo-simbolista integrando diversi tipi di competenze di grafica digitale e costruendo ella stessa i suoi set-installazioni delle performances multimediali da lei ideate.Attualmente vive ed opera a Berlino (la città dell'orsa) e ha all'attivo diversi progetti e collaborazioni tra cui l'aver fondato insieme ad altre donne "FemmeFraktale", un'organizzazione no-profit dedicata alle artiste donne che ha come scopo la valorizzazione di talenti emergenti, la creatività delle donne seguendo la filosofia "D.I.Y." (fallo come vuoi!).
Litan Trace durante la performance di NIke Brass Alghisio: The Period
Litan Trace mentre si toglie il diadema di aghi e perle
Una fase della performance The Period di Nike Brass, in questa immagine vediamo Litan Trace
Litan Trace s'osserva allo specchio in una posa che la fa sembrare una donna di epoche passate
Ringrazio le artiste che hanno contribuito alla realizzazione di questa pagina e specialmente Nike Brass Alghisio che, nonostante recentissimamente sia diventata mamma, mi ha dedicato parte del suo tempo per l'intervista. Auguri da tutti gli amici de: I frammenti di Cultura di Tony Graffio.
Federico de Leonardis ha aggiunto un nuovo testo pubblicato in questa pagina che ci spiega meglio che cosa egli intenda per arte, arte ibrida e arte moltiplicata, ne suggerisco a tutti la lettura, sia come integrazione di quanto già espresso in questa pagina, sia indipendentemente dal discorso sulla Body Art, perché si tratta di un argomento molto importante per ogni persona che intenda percorrere con serietà un proprio percorso artistico.
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