martedì 3 marzo 2015

La bellezza come desiderio profondo di armonia. Una conversazione con Tomaso Kemeny

Che cosa ricerca veramente l'artista?
Il vero artista.
Da tempo, mi ponevo questa domanda, in quanto nel continuo tentativo di vedere le opere di vari autori, conoscerne le tecniche ed affrontando con loro ogni tipo di discorso, mi ero accorto che non stavo riuscendo a cogliere l'essenza dell'arte, ma stavo soltanto attraversando mondi profondamente diversi, spesso in contrasto.
Ha più valore la forma o il contenuto?
L'estetica o il messaggio?
C'è chi sostiene che tutto sia già stato fatto, tutto sia già stato detto e vissuto; anche nel più intimo sentimento dell'uomo non vi è differenza da quello che provava un nostro antenato 4000 anni fa e ciò che si nasconde nel cuore di un nostro contemporaneo.
Io, istintivamente, tendo a perseguire la bellezza, anche perché amo esprimermi con le arti visive e ricerco affannosamente sempre nuove immagini, anche se m'accorgo che poi la mia mente si stanca facilmente di quello che passa attraverso i miei occhi, come se il mio cervello non riuscisse a sopportare un sovraccarico d'informazioni fatte di luci, forme e colori.
Conosco relativamente poco altri campi artistici, ma ho compreso che ogni settore creativo agisce in modo diverso sulla nostra mente ed influisce differentemente a livello di linguaggio, ispirando o meno il nostro pensiero ed il benessere psicofisico generale di ognuno di noi.
Simboli, parole, vibrazioni di materia ed energia ci avvolgono costantemente, ma come si può fare una sintesi di tutto ciò che viviamo, vediamo e sentiamo?

Poche settimane fa, ascoltando una poesia di un grande poeta ho avuto come un'illuminazione, sentivo che ciò di cui lui parlava mi arrivava in maniera precisa ed era in grado di cambiare perfino il mio modo di comprendere le cose e di percepire quello che avevo intorno a me; è stata una folgorazione improvvisa ed ho fatto in modo poi d'incontrare ancora questa persona per potergli porre domande più precise sull'arte, la vita, la strada che dobbiamo percorrere.
La poesia è un linguaggio che riesce a sintetizzare molto bene concetti piuttosto complicati ed a darci risposte importanti, così ho deciso di vedere il mondo con gli occhi di un poeta e d'interrogare il mio interlocutore direttamente sulle questioni che mi stavano a cuore, scoprendo d'aver trovato un grande maestro, d'arte e di vita. Tony Graffio

Tomaso Kemeny

Quella che segue è la presentazione che il poeta fà di se stesso.

CELEBRO LA POESIA

Celebro la poesia
che alle altre non somiglia:
scorre nelle vene azzurre dell'aria
per tingere di desiderio i cieli
e di gemme e di fiori incorona
la mai sazia d'amore.
Lei sola sfida il terrore senile
dell'avventura e accende il tramonto
a sospendere la lacrima stellata
della notte sovrana. Celebro lei,
la poesia che nel sangue germoglia
e ogni cosa decrepita muta
nella rosa di luce
che il mondo risveglia.

Tomaso Kemeny

Una volta contattato Tomaso Kemeny, gli dissi che avevo intenzione di chiedergli di spiegarmi cosa fosse la poesia, cosa che egli fece in maniera chiara e convincente in un dialogo di cui conservo il filmato che propongo anche al pubblico, attraverso questo link.
Il nostro incontro avrebbe dovuto essere abbastanza breve, invece il poeta sembrava ben disposto verso le mie curiosità, così continuai ad inondarlo di domande, ottenendo sempre più risposte che aprivano infiniti nuovi discorsi.
Inizialmente, avevo registrato audio e video delle conversazioni al solo scopo di poter consultare privatamente i testi, per poi trascrivere le parti più importanti, ma essendomi reso conto dell'interesse che questi argomenti potevano avere per molti appassionati e della grande capacità d'intrattenimento del Maestro Kemeny, Vi propongo i documenti filmati di ciò che è stato detto, anche se la qualità tecnica non è eccezionale.

Fight for beauty (Mitomodernismo)

Primi anni in Italia

Donna (poesia)

I poeti ed il denaro, i poeti ed il potere

I poeti lavorano gratis

La bellezza

Chi è Tomaso Kemeny
Nasce a Budapest nel 1938, suo padre era un pacifista socialista e per questo viene internato in un campo di lavoro dal regime di destra, all'epoca della seconda guerra mondiale. Finita la guerra, il potere passa ai comunisti filo-sovietici stalinisti che, vista  la sua opposizione al fascismo, propongono a Kemeny di dirigere una fabbrica, a condizione che egli s'iscriva al partito comunista ungherese, invito che egli declina, diventando così, istantaneamente, un dissidente.
La notte stessa del rifiuto la famiglia Kemeny si procura dei documenti falsi e fugge,  in aeroplano, diretta in Italia.
La partenza evita al padre di Tomaso la prigionia in Siberia, o peggio, la morte.
Per alcuni mesi la famiglia Kemeny viene trattenuta in un campo profughi a Bagnoli, alle porte di Napoli, dopo di che il padre, ex campione di pallanuoto degli anni 1930 che parlava correntemente sette lingue, trova da lavorare presso un'impresa di import-export a Milano, dove tutta la famiglia si trasferisce e dove il poeta tutt'ora vive.
All'epoca della scuola, i suoi compagni di classe sono stupiti di come uno straniero possa recitare a memoria le poesie di Torquato Tasso e di Francesco Petrarca, ma probabilmente questi bambini ignoravano che Tomaso Kemeny era da tempo un predestinato.
Già dall'età di 5 anni, tornando a casa dopo aver visto i cadaveri dei soldati ungheresi trasportati dalle acque del Danubio, il giovanissimo Tomaso inizia a scrivere una poesia che commemora questa tragedia e lo rapisce  in una passione letteraria non comune.
Studia al liceo Giosuè Carducci e poi si laurea in lingue e letterature straniere all'università Luigi Bocconi (prima che questa facoltà venisse chiusa). Scrive un libro su Dylan Thomas che suscita molta curiosità e, ancora giovane, riesce ad ottenere una cattedra universitaria a Pavia di lingua e letteratura inglese.
Materiale informativo sulla sua vasta opera è facilmente reperibile online.

Gran Premio Internazionale di Poesia Janus Pannonius

Tomaso Kemeny, unico poeta italiano, è stato recentemente incluso da Gèza Szocs, ottimo poeta e presidente del P.E.N. Club ungherese, nella giuria per il premio Janus Pannonnius che segnala ogni anno il poeta più meritevole a livello internazionale e lo gratifica anche economicamente con un assegno del valore di 50.000 euro.
A Vienna, tra il 27 ed il 29 marzo, verrà scelto il miglior autore mondiale per l'anno 2015.
La giuria è completamente indipendente da qualsiasi tipo di influenze: una volta tanto, sarà l'arte a vincere. T.G.


Il poeta mentre sceglie una sua poesia per la mia registrazione

Che cos'è la poesia (intervista)

Nei prossimi giorni pubblicherò altro materiale riguardante il Maestro Kemeny ed il nostro incontro.


Il recente libro di Tomaso Kemeny

A coloro che volessero conoscere di persona l'autore, comunico che il giorno 14 marzo alle ore 20,45 Tomaso Kemeny presenterà il suo ultimo libro: Una scintilla d'oro, a Castiglione Olona ed altre poesie, presso la Libreria Popolare di via Tadino, via A. Tadino, 18, Milano. 





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