Quando nel 2103 ho iniziato a pubblicare delle fotografie che raccontassero la Milano che lascia i suoi segni, messaggi, disegni, scritte ed ogni genere di tracce sui muri, pensai di farlo sia per documentare dei moderni mandala che possono sparire in qualsiasi momento senza lasciare alcun ricordo, ma anche per avere il pretesto per parlare di fotografia, fare delle prove di obiettivi e fotocamere. Oltre a documentare il mio tempo e la mia città, ero interessato a confrontare l'immagine analogica con quella digitale ed essere da stimolo ad un dibattito che coinvolgesse persone di vario tipo e varie estrazioni culturali.
I primi tempi sono stati difficili, non avendo esperienza di social network non puntavo tanto tirarmi dietro gli amici, ma ad offrire un'opinione indipendente, fuori dal coro dei mass media tradizionali e dare la possibilità al mio pubblico di reperire le informazioni che potevo offrire attraverso la forza selettiva dei motori di ricerca e delle parole chiave, oltre, naturalmente, alle immagini.
Mio malgrado, recentemente, ho dovuto soccombere al potere della F bianca in campo blu aprendo un mio account su Facebook che tuttavia non utilizzo a pieno regime, ma soltanto per rimbalzare le mie pubblicazioni, perché ho capito che molta gente non legge la carta, e nemmeno gli schermi luminosi, da soltanto una scrollata al display del telefonino e morta lì. Ovviamente, quel tipo di pubblico non mi interessa, così circa un anno fa ho aperto un altro blog: Orpho, Ortodoxia Fotographica, un giornale virtuale molto di nicchia che si propone di privilegiare la fotografia chimica, trovare personaggi che hanno qualcosa di concreto da dire e registrare le loro esperienze con le mie parole scritte, in modo che non vada perso nulla di quella che è stata la cultura dell'immagine fotografica nell'età che ha preceduto la fotografia elettrica, o elettronica, se preferite.
Photoshow 2015, dal 23 al 25 ottobre, a Milano, in via Tortona, 27
A distanza di mesi, la testata di questo blog ha cambiato spesso dicitura, fino a trovare l'attuale nome in Frammenti di Cultura, perché in queste pagine cerco d'offrire degli spunti per poi poter approfondire argomenti verso i quali, in questi tempi c'è molta curiosità ed interesse.
Ho incontrato talvolta i protagonisti della Street-Art, ma ho capito che non facendo parte di quel mondo un po' particolare e sempre sul chi va là è meglio non stressare gli artisti di strada con la mia presenza e dedicarmi maggiormente alle mie elucubrazioni mentali e fotografiche.
Questa nuova formula sta piacendo molto e sta raccogliendo parecchio successo che mi sta dando la forza per continuare a girare le strada di Milano alla ricerca di nuovi segni e notizie, anche se vi preannuncio che prossimamente vorrei privilegiare Ortodossia Fotografica ed i suoi racconti, non solo per immagini.
Frammenti di Cultura è un blog che sta diventando sempre più popolare e quasi 2 milioni di contatti sulle pagine di google+ rappresentano per me un dignitoso ed inaspettato traguardo che mi fa comprendere come le persone apprezzino coloro che esprimono la loro opinione senza essere legati a preconcetti politici o a sistemi economici da sostenere e favorire.
In genere, evito di presentare marchi, o annunci commerciali, ma nel caso del Photoshow 2015 ho voluto fare un'eccezione perché riportando le fotografie che vedete qui esposte, ho anche l'occasione d'informare il popolo della fotografia che quest'anno la Fiera di Milano è stata abbandonata a favore di un nuovo spazio espositivo in via Tortona, 27, il Superstudio Più, da dove il Vostro Tony Graffio vi ha già fatto raccontato varie storie, in occasione dell'Affordable Art Fair.
We are Image and we go to the Photoshow 2015 by tube
Se, come in questo caso, prendete la Linea Gialla della Metropolitana in Piazza Maciachini, dovete scendere a Centrale FS, prendere La linea Verde in direzione Abbiategrasso. Scendete a Porta Genova, passate sopra la Ferrovia con il Ponte di ferro verde degli Artisti, una volta scesi dall'altra parte, girate a sinistra et voilà arriverete in via Tortona.
E' interessante osservare come, i creativi pubblicitari si rivolgano sempre più spesso alla comunicazione stradale murale e da pavimento.
I graffiti sono sempre più sdoganati, dopo i muri liberi, le centraline elettriche, ora anche i marciapiedi sono inondati di messaggi di street-art e commerciali. Tony Graffio
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