martedì 7 ottobre 2014

Siamo tutti più poveri

Un mio amico italo-argentino che ha vissuto parecchie avventure (spionaggio), delle quali non posso riferire, Pablo ha frequentato molto l'Europa dell''Est, mi disse che se volevo sapere qualcosa del mondo dovevo stare 24 ore su 24 sulla strada, parlare con la gente, frequentare i posti più malfamati e tenere sempre gli occhi aperti. Lui mi parlò dell'esistenza di Echelon almeno 15 anni prima che i media iniziassero a divulgare la cosa, inoltre, ho poi avuto modo di verificare l'esattezza di tante altre notizie, tipo l'anno del crollo del sistema economico mondiale, molto prima dell'abbattimento delle Torri Gemelle (o se preferite, della loro demolizione).
Io, quando sono a Milano, evito di spostarmi in metropolitana, trovo abbastanza assurdo starsene rintanati sottoterra a fissare il telefonino, preferisco spostarmi con altri mezzi, o camminare, approfittandone anche per guardare che cosa fanno le altre persone e magari trovare qualche nuovo segno, o disegno sui muri.
So che non è bello fotografare gli straccioni ed i poveri, in genere, anzi a questo proposito cito volentieri ciò che scrisse Ando Gilardi.

Non fotografare gli straccioni, i senza lavoro, gli affamati.
Non fotografare le prostitute, i mendicanti sui gradini delle chiese, i pensionati sulle panchine solitarie che aspettano la morte come un treno nella notte.
Non fotografare i negri umiliati, i giovani vittime della droga, gli alcolizzati che dormono i loro orribili sogni.
La società gli ha già preso tutto, non prendergli anche la fotografia.

Non fotografare chi ha le manette ai polsi, quelli con le spalle al muro, quelli con le braccia alzate perché non possono respingerti.
Non fotografare il suicida, l'omicida e la sua vittima.
Non fotografare l'imputato dietro le sbarre, chi entra o esce di prigione, il condannato che va verso il patibolo.
Hanno già sopportato la condanna, non aggiungere la tua.

Non fotografare il malato di mente, il paralitico, i gobbi e gli storpi.
Lascia in pace chi arranca con le stampelle e chi si ostina a salutare militarmente con l'eroico moncherino.
Non ritrarre un uomo solo perché la sua testa è troppo grossa, o troppo piccola, o in qualche modo deforme.
Non perseguitare con il flash la ragazza sfigurata dall'incidente, la vecchia mascherata dalle rughe, l'attrice imbruttita dal tempo.
Per loro gli specchi sono un incubo, non aggiungervi le tue fotografie.

Non fotografare gli annegati, i corpi carbonizzati, gli schiantati dai sismi, i dilaniati dalle esplosioni: non renderti responsabile della loro ultima immagine che li farebbe inorridire se potessero vederla.
Non fotografare la madre dell'assassino e nemmeno quella della vittima.
Non fotografare i figli di chi ha ucciso l'amante, e nemmeno gli orfani dell'amante.
Non fotografare chi subì ingiuria: la ragazza violentata, il bambino percosso.
Le peggiori infamie fotografiche si commettono in nome del "diritto all'informazione".


Purtroppo però, già troppa gente, specie chi vive di politica, che finge di non vedere quanta miseria c'è in giro ed in più continua a voler ignorare  in che direzione stanno andando le cose, perché questo cozza contro i loro sporchi interessi personali. 
Mi ricollego all'ultimo mio post intitolato "A dog life" per parlare di come ci stiamo tutti impoverendo.
Milano, un tempo era una capace d'accogliere gente che voleva cambiare la propria vita, uscire dalla povertà e darsi da fare per lavorare e costruire qualcosa di buono, oggi, invece ci sono in giro troppi furbi patentati che stanno distruggendo tutto, convincendo per di più gli sprovveduti che  questa sia la normalità e che va bene così.
In Brasile, i cittadini si erano accorti che qualcuno li stava spennando per bene per organizzare un evento, come i Campionati Mondiali di Calcio 2014, con i loro ultimi risparmi, qua invece, per Expo 2015, ci sono tasse comunali e regionali alle stelle per pagare i mangia, mangia dei soliti noti, ma nessuno dice niente.
Non credo che potremo avere un futuro diverso da quello che stanno avendo questi poveri diavoli che ho fotografato di recente.

In Italy we are all poorer thanks to the corrupted political class
An italo-argentine friend of mine who has lived many adventures (espionage), of which I cannot report, Pablo, travelled a lot in East Europe and he told me that if I wanted to know something about the world I had to stay 24 hours on the road 24, talking to the people, attend the most infamous places and always keep my eyes open. He told me about the existence of Echelon at least 15 years before the media began to disseminate it further. Then, I had the opportunity to verify the accuracy of many other news, such as the year of the collapse of the economic world system, long before the abatement of the Twin Towers (or if you prefer, their demolition).
When I'm in Milan, I avoid to travel on the subway, I find it quite absurd to sit holed up underground, staring at the phone, I prefer to move in a different way, or walking to take the opportunity to look at what other people do and maybe find some new sign, or drawing on the walls.
I know it is not nice to photograph the beggars and the poor, in general, even in this regard I quote again what he wrote Ando Gilardi.

Do not shoot the beggars, the unemployed, the hungry.
Do not photograph the prostitutes, the beggars on the steps of churches, lonely pensioners on benches waiting for death like a train in the night.
Do not shoot the niggers humiliated, young victims of drugs, alcoholics who sleep their horrible dreams.
The life has already got it all, do not take it too the photograph.

Do not photograph those who have the handcuffs, those with their backs to the wall, those with raised arms because they can not reject you.
Do not shoot the suicidal person, the murderer and his victim.
Do not photograph the accused behind bars, who enters or gets out of jail, the condemned man who goes to the gallows.
They have already endured the condemnation, do not add your own.

Do not photograph the mentally ill, the lame, the humpbacks and cripples.
Leave alone those who struggle with crutches and those who insist on a military salute with the heroic stump.
Not portray a man just because his head is too big or too small, or deformed in some way.
Do not harass with flash girl disfigured by the accident, the old masked by wrinkles, actress ugly time.
For them, the mirrors are a nightmare, do not add your photos.
Do not shoot the drowned, the charred bodies from the crashed earthquakes, torn apart by the explosion: do not make yourself responsible for their last image that would horrify them if they could see it.
Do not shoot the mother of the killer nor that of the victim.
Do not photograph the children of those who killed her lover, and even orphans lover.
Do not shoot those who suffered injury, the girl raped, beaten the child.

The worst infamies photographic committed in the name of the "right to information".

Unfortunately, however, already too many people, especially those living in politics, who pretends not to see how much misery there is around and in addition continues to want to ignore what direction things are going, because it clashes with their dirty interests.
I refer my last post titled "A dog life" to talk about how we are all impoverished.
Milan, was once able to welcome people who wanted to change their lives, get out of poverty and get busy to work and build something good today, however, there are around too many clever patented who are destroying everything, convincing for most of the unwary that this is the norm and that's okay.
In Brazil, the citizens were aware that someone was plucking for good to organize an event like the FIFA World Cup 2014, with their last savings, here, however, for Expo 2015, there are regional and municipal taxes incredibly high for paying the excess and the theft of our corrupted political class, but no one says anything.
I do not think we italin people will have a future different from what are having these poor devils I photographed recently.

Casa-lavoro
House-work

Questo pover'uomo l'ho visto spesso, anche di giorno, dormire sotto il ponte della Ghisolfa, il luogo che ha ispirato Giovanni Testori a scrivere 19 racconti ambientati nella Milano degli anni 1950, prima che esplodesse il boom economico italiano, partito proprio dalle regioni industrializzate del Nord.

I saw often this poor man, even during the day, sleeping under the Ghisolfa bridge, the place that inspired Giovanni Testori to write 19 short stories set in Milan in the 1950s, before it exploded the Italian economic boom, just right from the industrialized regions of the North of Italy.
Un riparo sotto al Cavalcavia Baula/Ponte della Ghisolfa
A shelter under the Ghisolfa/Bacula bridge

L'uomo che riposa sotto al ponte, sopra ad un materasso sporco, appoggiato ad un pallet di legno, ha già una certa età, dice di essere bulgaro, ma non sono riuscito a comunicare molto con lui. Spesso lo si trovava al semaforo a chiedere la carità. 
Pubblico la sua fotografia adesso, perché credo si sia trasferito altrove.

The man who rests under the bridge, over a dirty mattress, leaning on a wooden pallet, already has a certain age, is said to be Bulgarian, but I could not communicate much with him. Often he would be found at the traffic lights to beg.
I post his photograph now, because I believe now he moved elsewhere.

I nostri vecchi
Italian old woman

Mi sono tenuto a distanza da questa situazione per non essere visto, era un sabato mattina presto, verso le 7,30.
Ormai capita spesso di vedere tante persone straniere frugare nella spazzatura, i Rom lo fanno senza tanti problemi, dalle ore 9, in poi; ritengo che questa donna dai capelli bianchi sia italiana e che stesse cercando dei vestiti che potessero andarle bene. 
Ho fatto anche un altro scatto in cui la donna portava la mano nel suo sacchetto, dando quasi l'impressione di prendere i suoi rifiuti per buttarli con quelli nel mucchio di sacchi.
Da questo scatto invece, non ci può essere dubbio che sia lei a raccogliere i rifiuti per portarseli via.
Questo lo dico per chi vuol sempre vedere le cose in modo diverso dalla realtà.

Nelle due immagini seguenti siamo in piazza Cimitero Monumentale, una zona semicentrale di Milano.


I kept at a distance from this situation in order not to be seen, it was a Saturday morning, at about 7.30.
Now, often I see many foreign people rummaging in the garbage, the gipsies do it without many problems, from 9 am onwards; I believe that this white-haired woman is Italian and she was looking for clothes that they could fit on her.
I also made another shot in which the woman carried the bag in his hand, giving the impression to take its waste to throw them with those in the pile of bags.
From this shot, however, there can be no doubt that she is to collecting the waste to take it away for herself.
I say this for those who always want to see things in a different way from reality.

In the following two images we are Monumental Cemetery square, a central area of Milan.

Lavarsi alla fontana
Washing up at the public fountain

Uno dei tanti stranieri arrivati fin qui chissà come, si sta lavando da una fontana pubblica.
Poco prima era seminudo, ho atteso  fermo al semaforo rosso che l'uomo si desse un po' più di contegno, poi ho scattato questa fotografia, quando la luce semaforica era già verde, subito dopo credo che abbia capito che lo stavo osservando.


One of the many foreigners arrived here somehow is washing himself at public fountain.
Shortly before, he was half-naked, I waited stopped at a red light that the man gave a little more presentable, then I took this photograph when the traffic light was already green, right after the poor man figured out that I was watching him.


Milano Welcomes Europe...
Milan Welcomes Europe and the world...

L'uomo di prima alla fontana visto da una prospettiva diversa che mette in risalto quanto le problematiche della gente comune siano distanti dai pensieri di chi governa ed ha altre priorità e preoccupazioni.
Ok, Milano dà il benvenuto all'Europa ed ai suoi ispettori che dovrannovo valutare lo stato di avanzamento dei lavori di Expo 2015, ma tutto quello sporco sui binari e la gente che dorme, piscia, caga per strada, la lasciamo lì?
E con queste cartoline da Milano, mando un caro saluto a tutti. Tony Graffio

Agli amici di Tony Graffio che amano la fotografia tradizionale, comunico che ho aperto un bellissimo nuovo blog: ortodossiafotografica.blogspot.it
Spero di avervi presto tra i miei lettori.
Ricordatevi d'inserire tra i vostri contatti il Tony Graffio con l'icona fotografica della ORWO/ORPHO o non vi arriveranno i miei nuovi post.


The man of the fountain we saw before is now seen from a different perspective that highlights how the problems of ordinary people are so far from the thoughts of those who govern Milan and have other priorities and concerns.
Ok, Milano welcomes Europe and all its inspectors that will assess the state of progress of the Expo 2015, but all that dirt on the tracks and the sleeping people, pissing, shiting on the street, we leave it there?
And with these postcards from Milan, I send a warm greeting to all. Tony Graffio

I invite all the Tony Graffio's friends that love traditional photography, to visit the new wonderful blog I just opened: ortodossiafotografica.blogspot.it
I hope to see you soon among my readers.

Remember to insert your contacts between the Tony Graffio contacts with the icon of the camera ORWO / ORPHO or you will not get my new posts.

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