martedì 7 giugno 2016

Luigi Teruggi da Fontaneto d'Agogna alias Tarisio, un astuto collezionista di violini

I più grandi collezionisti riescono ad ottenere i pezzi più pregiati non sempre in modo totalmente etico. TG

Luigi Teruggi, conosciuto come Tarisio, era un uomo che sapeva quello che voleva e non esitava a farsi rispettare. Oggi ho parlato con un suo trisnipote che mi ha chiesto di chiarire alcune cose sul conto del suo famosissimo antenato, sull'uomo che è stato il più grande collezionista di violini e strumenti ad arco di tutti tempi, sull'uomo che ha conservato fino alla morte il violino di Antonio Stradivari più bello e prezioso di tutti: il Messia.
La necessità di far chiarezza sulla discendenza di Tarisio nasce dal fatto che c'è chi, pensando forse che dopo circa due secoli i documenti di famiglia potessero essere andati perduti ha tentato di rivendicare un'origine che non ha. Qualcuno a Fontanetto Po, nella zona di Vercelli, non si capisce bene per quale motivo, ha detto d'essere discendente di un personaggio che invece ha avuto i suoi natali a Fontaneto d'Agogna, vicino a Novara, a circa km 90 di distanza. Visto che a casa loro i Teruggi, proprio per la loro parentela con l'astuto restauratore di violini, non sono ancora oggi del tutto ben visti è difficile capire come altre persone ambiscano ad attribuirsi un tale legame di sangue.
Normalmente, la memoria umana riesce ad arrivare a quanto ci raccontavano i nostri nonni, questo è quello che devono aver pensato a Fontanetto Po cercando di attribuirsi eventi storici accaduti altrove.
Magari c'è chi si chiederà come sia possibile che esista una famiglia che conservi ancora questi documenti, ebbene la cosa è molto semplice: chi ha tra i propri avi un personaggio a cui tiene fa il possibile per conservare la memoria storica, le carte più importanti e qualsiasi cosa possa tener vivo il ricordo di chi è universalmente riconosciuto come un uomo discutibile, ma grande che ha saputo fare qualcosa per distinguersi dai propri simili e portare benessere ai propri familiari.
La storia è lunga e merita più attenzione, per ora posso presentare un semplice documento che mostra la discendenza di quell'uomo che da molti è stato riconosciuto come uno dei massimi esperti di strumenti ad arco e violini. La famiglia Teruggi di Fontaneto d'Agogna che aveva tra i suoi avi Tarisio ha trasmesso ogni suo documento ai maschi primogeniti come se le carte fossero i veri tesori da tramandare ai posteri. Il passaporto, la fotografia originale scattata a Parigi, l'atto di nascita, le lettere, gli atti notarili originali che riportano gli acquisti effettuati da Tarisio e molte altre scartoffie che ho promesso di visionare con cura e che penso di pubblicare a settembre, in occasione del rientro temporaneo in Italia, a Cremona, del violino più noto di Stradivari sono ancora in buone mani, mentre dei violini e di tutti i beni più preziosi non c'è più traccia. Ironia della sorte?
Per ora voglio solo raccontarvi una piccola parte di questa storia, anche se la famiglia, dopo tutto questo tempo ancora non vorrebbe che si sapesse tutta la verità.
Tarisio è un nome inventato, Luigi Teruggi, nato nel 1896, lavorava il legno ed aveva imparato a restaurare tutti i più preziosi strumenti musicali che gli esperti liutai lombardi avevano prodotto con indiscussa maestria. 
La necessità di cambiare il nome nacque dal fatto che avendo lavorato a Rovasenda (faceva il suonatore di violino ambulante ed il falegname) e non essendo stato pagato da una personaggio molto in vista di quel paese, Luigi Teruggi pensò bene di farsi giustizia da solo riempiendo di pugni chi lo aveva truffato. Avendo prestato servizio anche per il sindaco del luogo dove aveva vissuto per qualche tempo, suonando il violino al matrimonio della figlia di quell'uomo. Questa volta però l'artigiano capì che anziché rischiare di ripeter l'esperienza negativa vissuta precedentemente e non vedere un soldo, forse era più conveniente proporre un baratto ed infatti in questo modo ottenne un bel passaporto nuovo ed autentico intestato alla sua nuova identità: Luigi Tarisio. Con questo espediente Tarisio ottenne un duplice risultato: riuscì a far perdere le sue tracce a chi avrebbe potuto ricercarlo ed evitò persino di prestare il servizio militare, cosa che a quei tempi poteva essere davvero pericolosa.
La vita di Tarisio è piena di episodi avventurosi, al limite dell'incredibile, ma veri, anche se i suoi discendenti non sempre sono orgogliosi di ripensare alle sue imprese. 

Albero Genealogico dei Teruggi dei Sciuri, i discendenti di Tarisio dal 1796 ai giorni nostri. Tra i Teruggi si annoverano fini intagliatori del legno da più di 5 generazioni, Giovanni, nato nel 1828 ha combattuta nella battaglia di Novara durante la Prima Guerra d'Indipendenza, mentre il suo primogenito, Luigi è stato un intagliatore amico di Henri Matisse. Tarisio non ha avuto figli, i suoi discendenti derivano dai fratelli Gaudenzio, nato nel 1798 e Pietro nato nel 1811.


La Domenica del Corriere del 21 Novembre 1954. Per commemorare il centenario della morte di Tarisio fu pubblicato un articolo che parlava di lui e della sua famiglia.

La Domenica del Corriere di 62 anni fa riporta la storia di Tarisio che sembra non si facesse alcuno scrupolo a recuperare preziosi violini antichi nei monasteri in cambio del suo lavoro di falegname e accomodatore di mobili. Nemmeno Dino Perego autore del servizio aveva le idee tanto chiare sulle origini di Luigi Teruggi al quale attribuiva i natali nella grande città, Milano.

Tarisio morì a 60 anni con 2 violini tra le braccia, oro e denaro in gran quantità e circa 155 pezzi di grandissimo pregio nella soffitta di via Legnano, a Milano. A casa dei suoi nipoti c'erano altri 6 violini, i più preziosi in assoluto che furono venduti con tutti gli altri violini prodotti da Guarneri del Gesù, Nicolò Amati, da Grancino, Testore o altri maestri liutai per una cifra ridicola, ma forse gli eredi di Luigi si consideravano già ricchi per essere entrati in possesso di terreni ed altri beni immobili. Che interesse potevano avere per loro una gran quantità di vecchi violini di uno zio un po' eccentrico?
Certo è che Vuillaume, un mercante francese che conosceva molto bene Luigi Teruggi (Tarisio) per avergli già comprato una grandissima quantità di violini pregiati (più di 1000), quando venne a conoscenza della notizia della morte del suo fornitore di strumenti ad arco, seppe bene dove andare a cercare il suo tesoro. E quando si recò dagli eredi dell'esperto collezionista andò nel posto giusto, in provincia di Novara.


Tarisio nacque a Fontaneto d'Agogna in frazione Croce (NO) il 21 giugno 1796. Solo i benestanti ed i ricchi potevano farsi ritrarre fotograficamente pochi anni dopo la nascita della fotografia.


La fotografia originale di Tarisio (protetta da un vetro) fotografata a casa del suo trisnipote Luigi Teruggi.


Nessun commento:

Posta un commento