Martin Infanger e Michel Casarramona sono i due graphic designer svizzeri invitati ad esporre i loro poster a Filler 2018.
In un garage di Zurigo, nel 2011, hanno organizzato un poster-bazar insieme a illustratori e grafici internazionali, per mostrare e vendere i loro lavori.
In un garage di Zurigo, nel 2011, hanno organizzato un poster-bazar insieme a illustratori e grafici internazionali, per mostrare e vendere i loro lavori.
Questa idea iniziò a svilupparsi quando Michel, invitato da persone che ancora non conosceva andò ad Amsterdam nel 2006 per esporre i suoi poster incontrando l'interesse di un pubblico appassionato e numeroso. Tornò successivamente una seconda volta ad Amsterdam ed anche in quella occasione riscosse un buon successo procurandosi un numero cospicuo di contatti di altri graphic-artist che sentiva di voler ringraziare in qualche modo per l'occasione avuta di far conoscere i suoi lavori in Olanda.
Fu così che prese corpo l'idea di organizzare la vendita di poster in garage. Il successo fu enorme e inaspettato, ci furono migliaia di visitatori e tutti i partecipanti vendettero moltissimi manifesti. Lo scorso dicembre Tony Graffio ha incontrato Michel Casarramona a Milano e lo ha intervistato per Voi. TG
Fu così che prese corpo l'idea di organizzare la vendita di poster in garage. Il successo fu enorme e inaspettato, ci furono migliaia di visitatori e tutti i partecipanti vendettero moltissimi manifesti. Lo scorso dicembre Tony Graffio ha incontrato Michel Casarramona a Milano e lo ha intervistato per Voi. TG
Super Bowl Zurich di Michel Casarramona
Intervista di TG tradotta da un dialogo con Michel Casarramona in lingua inglese
Tony Graffio: Michel, raccontaci cosa accadde durante quella vendita di poster che hai organizzato a Zurigo; arrivarono molti appassionati anche dall'estero?
Michel Casarramona: Gli artisti che parteciparono erano essenzialmente svizzeri e olandesi, in seguito fummo in grado di organizzare un altro evento del genere con artisti internazionali provenienti anche da altri paesi, soprattutto europei. Si trattò di un'esposizione un po' più grande che si è svolta nello stesso posto di quella precedente. La qualità dell'evento fu migliore e tutti furono molto contenti. Si trattava di un festival di grafica di tre giorni, come Filler. L'organizzazione fu molto impegnativa, per questo non me la sono sentita di dar vita ad altre edizioni. Eravamo convinti che potevamo organizzare qualcosa del genere, ma in piccolo, nel periodo pre-Natalizio, una vendita limitata dove si poteva avere l'opportunità di parlare di illustrazione. Per noi questo evento non doveva diventare un lavoro; volevamo passare quest'impegno a qualcuno dei nostri amici, ma senza diventare concorrenti o rivali. Ci interessava lavorare insieme, avevamo precedentemente avuto qualche brutta esperienza con alcuni clienti quindi ci consigliavamo reciprocamente di non lavorare con chi non ci aveva pagato. Anche a Berna c'è chi organizza dei poster-bazar, mentre Martin si dedicò alle sue vendite a Lucerna.
TG: Ci sono molti altri poster artist in Svizzera?
MC: Sì, molti, c'è una lunga tradizione di poster design in Svizzera.
TG: Tu e Märt Infanger qui a Filler avete esposto molti lavori.
MC: Sì, abbiamo portato tutto quello che abbiamo fatto.
TG: Impressionante.
MC: Sì, lo è anche per me e Martin. In realtà avremmo altri poster, ma qui abbiamo esposto solo i nostri favoriti. Abbiamo scelto di portare le cose che la gente a Zurigo ha già visto perché non avevamo mai esposto a Milano e qui il pubblico può vedere i nostri lavori migliori. Mi riferisco ovviamente alle persone interessate ai poster.
TG: Siete già stati ad eventi come questo in Europa, magari in Spagna o Germania?
MC: Sono stato all'Image Festival di Rotterdam e un paio di volte alle Garage Sales in Amsterdam, ma da quando ho una famiglia non mi voglio allontanare da casa per troppo tempo. Per l'Italia ho fatto un'eccezione perché mi piace molto il vostro paese e veniamo qui anche per le vacanze.
TG: Dove andate in vacanza di solito?
MC: A Sanremo o a Levanto. Non è lontano da dove viviamo e questa è una buona cosa per i bambini perché non è così facile fare lunghi viaggi con i più piccoli.
TG: Michel, tornando ai tuoi poster, tu stampi sia in serigrafia che in tipografia, quando decidi di stampare in serigrafia? E quando in Offset?
MC: Normalmente, è un problema che ha a che fare con le preferenze del cliente. Se mi chiede una serigrafia preparo un disegno adatto ad essere serigrafato. Se invece c'è la necessità di fare un'edizione più grande normalmente prepariamo qualcosa per la tipografia.
TG: Le serigrafie hanno colori molto brillanti.
MC: Sì, ho la fortuna d'avere un serigrafo molto bravo, Axel Friedrich, che abitualmente stampa arte a Lenzburg, vicino a Zurigo. Axel è anche un collezionista di attrezzatura e macchine antiche da stampa. Il suo laboratorio è grandissimo. Ci conosciamo da moltissimo tempo, da quando entrambi andavamo ai concerti Punk-Rock. Abbiamo trovato insieme una tecnica per stampare a colori senza utilizzare troppi inchiostri; un trucco è quello di stampare un colore brillante su un colore scuro con della pasta trasparente, in modo che il nero non sia coprente al 100% e si riesca così ad ottenere un tono nuovo. In questo modo da due colori ne escono tre. Prima si stende il colore scuro e poi quello chiaro. Se per esempio hai un rosa semitrasparente steso su un nero puoi ottenere un viola; da un giallo semitrasparente e da un nero e può uscire un verde. Ecco come stampiamo.
TG: Spesso anche i bar e le altre attività commerciali della tua zona ti commissionano poster?
MC: Sì, questo per esempio mi è stato chiesto dal Mata Hari Bar per il loro decimo anniversario dell'apertura. Loro si erano già occupati del volantino dell'inaugurazione ed io ho progettato il logo con il design della grafica. Ho realizzato molte grafiche per i bar ed i ristoranti.
TG: In quante copie sono stati stampati questi manifesti?
MC: 220.
TG: I poster erano in vendita nel bar?
MC: Erano stati dati ad altri bar per far sapere alla gente che quella notte ci sarebbe stato il concerto dei Reverend Beat-Man. Lavoro per molti di quei clienti o amici; dico loro che gli farò un buon prezzo, ma li avverto che trattengo per me una cinquantina di copie del poster in modo da poterle vendere in seguito per conto mio.
TG: Hai realizzato poster anche per spettacoli di Burlesque?
MC: Sì, qua dietro (mi mostra una parete un po' nascosta della sala dove compaiono poster di donnine nude) ho da mostrarti qualcosa. Il Burlesque si presta molto bene per la realizzazione di poster.
TG: Tu fai stampare i tuoi poster anche in offset, mostrami qualcosa per favore.
MC: Sì, anche tra i poster stampati in offset ci sono alcune differenze. Questo per esempio è stampato in colori a tono pieno con cyan, magenta e nero, quest'altro con il rosa del tono della pelle, col verde e col marrone.
TG: Alcuni sembrano avere i colori delle serigrafie.
MC: Sì, sono quelle stampate con i toni pieni del colore.
TG: Sono più colorate?
MC: Sono diverse.
TG: Se le osservo con un lentino posso vedere un pattern di fondo.
MC: Da quello puoi distinguere che sono stampate in offset.
TG: Osservandole bene si vedono delle differenze. È perché sono state stampate con macchine da stampa diverse?
MC: Esattamente. Questa non è rasterizzata, è una stampa a toni pieni di colore e qui non c'è un tono pieno di colore, eccetto che per il colore giallo. Anche questa del bowling è una stampa a toni pieni di colore. Ho realizzato 10 diversi poster per un torneo di bowling.
TG: Quante copie tiri in offset?
MC: Circa 300.
TG: Ah, non così tante...
MC: No.
TG: Il tuo amico Axel ti consiglia per quale macchina da stampa utilizzare a seconda del disegno che gli proponi?
MC: Sì, lui stampa e io sto vicino a lui per fare i test del colore; prendiamo le decisioni insieme perché io non sono capace di stampare, ma so quello che voglio.
TG: Chi decide se realizzare una serigrafia o una stampa offset?
MC: Generalmente, il cliente prende questa decisione, ma altre volte mi chiede in che modo possiamo ottenere il risultato migliore, così io penso a qualcosa che abbia senso. A volte, se appendi un poster realizzato in offset vicino ad una finestra i colori sbiadiscono molto velocemente.
TG: I colori tipografici sono più delicati?
MC: Sì. Se li esponi ad una forte fonte di luce che contiene raggi UV, in un paio di settimane il 50% del colore svanisce. Le serigrafie invece non sbiadiscono mai, c'è così tanto pigmento nel colore e uno strato così spesso sulla carta che non sbiadisce.
TG: Potresti scegliere di dare un effetto volutamente invecchiato a certe stampe offset?
MC: No non lo faccio perché dopo un po' acquisiscono quell'effetto in modo naturale.
TG: (risata) Certo... E quanti colori usi per la stampa offset?
MC: In questa (mi mostra un poster) ci sono 4 colori.
TG: A quanto sono vendute le stampe offset?
MC: Costano 20 euro.
TG: La stampa offset dovrebbe costare meno della serigrafia vero?
MC: Vero.
TG: Effettui vendite online?
MC: Sì, il mio sito è: https://www.casarramona.ch/ è un webshop, ma anche una vetrina dove poter vedere il mio portfolio.
TG: Da quanto tempo svolgi questa attività di grafica e illustrazione?
MC: Da circa 30 anni. Ho iniziato il mio apprendistato intorno ai 19-20 anni di età ed ho finito nel 1991, poi mi sono messo in proprio per immergermi nel campo della grafica, del design e dell'illustrazione.
TG: Per quale motivo hai scelto di non partecipare a grandi fiere ed eventi internazionali?
MC: Con una famiglia e dei bambini piccoli non è facile spostarsi e partecipare ad eventi che sono interessanti, ma molto stancanti.
TG: Hai altre cose da dire?
MC: Avrei molte altre cose da dire, ma sono un po' stanco perché ieri ho impacchettato tutto il materiale da portare qua in mostra fino alle quattro del mattino e alle sei ho preso il treno per venire qui. La prossima volta vi racconterò di più.
TG: Va bene Michel, grazie. Magari la prossima volta verrò a trovarti io a Zurigo, mi piacerebbe conoscere e visitare anche il laboratorio di Axel a Lenzburg.
Daniel Tummolillo ci spiega come ha realizzato la serigrafia per il poster di Filler 2018 disegnato da Michel Casarramona
Dario Maggiore mi ha chiesto di stampare il progetto grafico di Michel per Filler 2018 e devo ammettere che questa cosa mi ha creato non poche difficoltà per la precisione con cui è stato disegnato il poster.
Il primo problema con cui ho avuto a che fare era di carattere tecnico; il plotter che mi ha preparato le pellicole le ha leggermente deformate. Michel mi aveva inviato tre file con i tre livelli di colore dell'immagine da stampare: nero, giallo e rosa.
Una volta che sono andato a farmi stampare le pellicole pensavo fossero precise, ma quando poi sono andato a farmi sviluppare i telai mi sono accorto che non riuscivo a metterli perfettamente a registro. Questo era dovuto alla deformazione della stampa del plotter sulla pellicola trasparente. Stiamo davvero parlando di una deformazione minima di alcuni centesimi di millimetro di spessore, eppure, una volta che si va a stampare, tale deformazione dà luogo ad un problema visibile.
Mi è piaciuto fare questo lavoro perché era complesso e stimolante ed ho avuto modo di osservare l'estrema precisione di Casarramona. Probabilmente, lavorare molto al computer abitua a generare file perfetti.
Il risultato finale non è stato quello che mi ero immaginato di poter dare a Dario, in alcuni punti si può notare sulla stampa qualche minima imprecisione, ma il problema non era possibile correggerlo completamente perché allineando perfettamente un lato, andava leggermente fuori registro l'altro lato dell'immagine. Sono comunque riuscito a trovare un buon compromesso per non rendere evidente la differenza creatasi tra i telai. Casarramona è stato contentissimo del mio lavoro, cosa che mi ha fatto piacere, anche se mi dispiace non essere riuscito a effettuare una stampa perfetta. È stata un'esperienza interessante che mi ha permesso di capire meglio cosa fare per migliorarmi perché lo scopo di tutti è quello di fare sempre meglio il proprio lavoro di un un prodotto fatto a mano con impegno e competenza.
Avrei avuto necessità di disporre di macchinari capaci di effettuare microregolazioni per mettere a registro un punto con altri due. I piani da stampa che ho a disposizione presso L'accademia di Belle Arti di Brera offrono questa possibilità di regolazione fine, come tutti i piani da stampa manuali, semiautomatici e automatici, ma io purtroppo non dispongo ancora di queste attrezzature sofisticate presso il mio laboratorio privato a Popoli, in Abruzzo. Il mio banco da stampa è molto semplice: è costituito da due pinze su un tavolaccio, è un'attrezzatura che per i lavori che normalmente affronto funzionabene in abbinamento alla copisteria alla quale mi rivolgo ed al modo che ho di preparare i lucidi e di stampare. Avrei potuto risolvere il problema inviando i file di Michel a qualcuno che mi avesse preparato direttamente i telai per la stampa, però mi sono accorto del problema quando ormai avevo già iniziato la fase di produzione.
Anche una fotounità mi avrebbe permesso di preparare dei lucidi in modo corretto con il nero perfettamente coprente e senza alcuna deformazione del supporto trasparente su cui viene stampato il nero, ma le fotounità ormai sono diventate rare e ce ne sono in giro poche. Non tutti stampano col plotter sull'acetato che sarebbe il tipo di supporto ideale per poi poter ottenere la stampa sui telai da serigrafia. Il normale lucido semitrasparente in polietilene, con l'inchiostro, il calore e un minimo di pressione imposta dal plotter tende a deformarsi quel tanto che basta per crearti successivamente un problema.
Vedere l'immagine finale ad una distanza di cm 50-100 non dà la possibilità di osservare fuori allineamenti perché visivamente i colori si fondono bene, ma se si va a vedere la stampa un po' più da vicino e ci si aiuta con una lente si è in grado di percepire qualche minimo errore nel registro dei telai. In più, nel disegno di Michel appariva una retinatura di fondo che mi fa pensare che ci sia una certa abitudine a preparare i file per la stampa offset che, essendo fatta da macchine che funzionano in modo automatico, richiedono una precisione estrema.
Un'altra possibile soluzione per la stampa a tre colori che dava un quarto colore risultante dalla fusione del nero con il giallo per ottenere il verde e un quinto colore grazie al fondersi del rosa e del nero per ottenere il lilla, sarebbe stata quella di preparare sei livelli di colore anzi che tre per campiture piatte senza retinatura e dare le sfumature con linee e tratteggi d'altro tipo, ma questo avrebbe allungato i tempi di lavorazione e fatto lievitare i costi di stampa. DT
TG: Ci sono molti altri poster artist in Svizzera?
MC: Sì, molti, c'è una lunga tradizione di poster design in Svizzera.
TG: Tu e Märt Infanger qui a Filler avete esposto molti lavori.
MC: Sì, abbiamo portato tutto quello che abbiamo fatto.
TG: Impressionante.
MC: Sì, lo è anche per me e Martin. In realtà avremmo altri poster, ma qui abbiamo esposto solo i nostri favoriti. Abbiamo scelto di portare le cose che la gente a Zurigo ha già visto perché non avevamo mai esposto a Milano e qui il pubblico può vedere i nostri lavori migliori. Mi riferisco ovviamente alle persone interessate ai poster.
TG: Siete già stati ad eventi come questo in Europa, magari in Spagna o Germania?
MC: Sono stato all'Image Festival di Rotterdam e un paio di volte alle Garage Sales in Amsterdam, ma da quando ho una famiglia non mi voglio allontanare da casa per troppo tempo. Per l'Italia ho fatto un'eccezione perché mi piace molto il vostro paese e veniamo qui anche per le vacanze.
TG: Dove andate in vacanza di solito?
MC: A Sanremo o a Levanto. Non è lontano da dove viviamo e questa è una buona cosa per i bambini perché non è così facile fare lunghi viaggi con i più piccoli.
La sala delle esposizioni di Michel Casarramona e Martin Infanger a Filler 2018 presso il Santeria Social Club di Milano
TG: Michel, tornando ai tuoi poster, tu stampi sia in serigrafia che in tipografia, quando decidi di stampare in serigrafia? E quando in Offset?
MC: Normalmente, è un problema che ha a che fare con le preferenze del cliente. Se mi chiede una serigrafia preparo un disegno adatto ad essere serigrafato. Se invece c'è la necessità di fare un'edizione più grande normalmente prepariamo qualcosa per la tipografia.
TG: Le serigrafie hanno colori molto brillanti.
MC: Sì, ho la fortuna d'avere un serigrafo molto bravo, Axel Friedrich, che abitualmente stampa arte a Lenzburg, vicino a Zurigo. Axel è anche un collezionista di attrezzatura e macchine antiche da stampa. Il suo laboratorio è grandissimo. Ci conosciamo da moltissimo tempo, da quando entrambi andavamo ai concerti Punk-Rock. Abbiamo trovato insieme una tecnica per stampare a colori senza utilizzare troppi inchiostri; un trucco è quello di stampare un colore brillante su un colore scuro con della pasta trasparente, in modo che il nero non sia coprente al 100% e si riesca così ad ottenere un tono nuovo. In questo modo da due colori ne escono tre. Prima si stende il colore scuro e poi quello chiaro. Se per esempio hai un rosa semitrasparente steso su un nero puoi ottenere un viola; da un giallo semitrasparente e da un nero e può uscire un verde. Ecco come stampiamo.
TG: Spesso anche i bar e le altre attività commerciali della tua zona ti commissionano poster?
MC: Sì, questo per esempio mi è stato chiesto dal Mata Hari Bar per il loro decimo anniversario dell'apertura. Loro si erano già occupati del volantino dell'inaugurazione ed io ho progettato il logo con il design della grafica. Ho realizzato molte grafiche per i bar ed i ristoranti.
TG: In quante copie sono stati stampati questi manifesti?
MC: 220.
TG: I poster erano in vendita nel bar?
MC: Erano stati dati ad altri bar per far sapere alla gente che quella notte ci sarebbe stato il concerto dei Reverend Beat-Man. Lavoro per molti di quei clienti o amici; dico loro che gli farò un buon prezzo, ma li avverto che trattengo per me una cinquantina di copie del poster in modo da poterle vendere in seguito per conto mio.
TG: Hai realizzato poster anche per spettacoli di Burlesque?
MC: Sì, qua dietro (mi mostra una parete un po' nascosta della sala dove compaiono poster di donnine nude) ho da mostrarti qualcosa. Il Burlesque si presta molto bene per la realizzazione di poster.
TG: Tu fai stampare i tuoi poster anche in offset, mostrami qualcosa per favore.
MC: Sì, anche tra i poster stampati in offset ci sono alcune differenze. Questo per esempio è stampato in colori a tono pieno con cyan, magenta e nero, quest'altro con il rosa del tono della pelle, col verde e col marrone.
TG: Alcuni sembrano avere i colori delle serigrafie.
MC: Sì, sono quelle stampate con i toni pieni del colore.
TG: Sono più colorate?
MC: Sono diverse.
TG: Se le osservo con un lentino posso vedere un pattern di fondo.
MC: Da quello puoi distinguere che sono stampate in offset.
TG: Osservandole bene si vedono delle differenze. È perché sono state stampate con macchine da stampa diverse?
MC: Esattamente. Questa non è rasterizzata, è una stampa a toni pieni di colore e qui non c'è un tono pieno di colore, eccetto che per il colore giallo. Anche questa del bowling è una stampa a toni pieni di colore. Ho realizzato 10 diversi poster per un torneo di bowling.
TG: Quante copie tiri in offset?
MC: Circa 300.
TG: Ah, non così tante...
MC: No.
TG: Il tuo amico Axel ti consiglia per quale macchina da stampa utilizzare a seconda del disegno che gli proponi?
MC: Sì, lui stampa e io sto vicino a lui per fare i test del colore; prendiamo le decisioni insieme perché io non sono capace di stampare, ma so quello che voglio.
TG: Chi decide se realizzare una serigrafia o una stampa offset?
MC: Generalmente, il cliente prende questa decisione, ma altre volte mi chiede in che modo possiamo ottenere il risultato migliore, così io penso a qualcosa che abbia senso. A volte, se appendi un poster realizzato in offset vicino ad una finestra i colori sbiadiscono molto velocemente.
TG: I colori tipografici sono più delicati?
MC: Sì. Se li esponi ad una forte fonte di luce che contiene raggi UV, in un paio di settimane il 50% del colore svanisce. Le serigrafie invece non sbiadiscono mai, c'è così tanto pigmento nel colore e uno strato così spesso sulla carta che non sbiadisce.
TG: Potresti scegliere di dare un effetto volutamente invecchiato a certe stampe offset?
MC: No non lo faccio perché dopo un po' acquisiscono quell'effetto in modo naturale.
TG: (risata) Certo... E quanti colori usi per la stampa offset?
MC: In questa (mi mostra un poster) ci sono 4 colori.
TG: A quanto sono vendute le stampe offset?
MC: Costano 20 euro.
TG: La stampa offset dovrebbe costare meno della serigrafia vero?
MC: Vero.
TG: Effettui vendite online?
MC: Sì, il mio sito è: https://www.casarramona.ch/ è un webshop, ma anche una vetrina dove poter vedere il mio portfolio.
TG: Da quanto tempo svolgi questa attività di grafica e illustrazione?
MC: Da circa 30 anni. Ho iniziato il mio apprendistato intorno ai 19-20 anni di età ed ho finito nel 1991, poi mi sono messo in proprio per immergermi nel campo della grafica, del design e dell'illustrazione.
TG: Per quale motivo hai scelto di non partecipare a grandi fiere ed eventi internazionali?
MC: Con una famiglia e dei bambini piccoli non è facile spostarsi e partecipare ad eventi che sono interessanti, ma molto stancanti.
TG: Hai altre cose da dire?
MC: Avrei molte altre cose da dire, ma sono un po' stanco perché ieri ho impacchettato tutto il materiale da portare qua in mostra fino alle quattro del mattino e alle sei ho preso il treno per venire qui. La prossima volta vi racconterò di più.
TG: Va bene Michel, grazie. Magari la prossima volta verrò a trovarti io a Zurigo, mi piacerebbe conoscere e visitare anche il laboratorio di Axel a Lenzburg.
Il poster di Filler 2018 di Michel Casarramona è stato stampato da Daniel Tummolillo per Thunderbeard n 75 esemplari.
Daniel Tummolillo ci spiega come ha realizzato la serigrafia per il poster di Filler 2018 disegnato da Michel Casarramona
Dario Maggiore mi ha chiesto di stampare il progetto grafico di Michel per Filler 2018 e devo ammettere che questa cosa mi ha creato non poche difficoltà per la precisione con cui è stato disegnato il poster.
Il primo problema con cui ho avuto a che fare era di carattere tecnico; il plotter che mi ha preparato le pellicole le ha leggermente deformate. Michel mi aveva inviato tre file con i tre livelli di colore dell'immagine da stampare: nero, giallo e rosa.
Una volta che sono andato a farmi stampare le pellicole pensavo fossero precise, ma quando poi sono andato a farmi sviluppare i telai mi sono accorto che non riuscivo a metterli perfettamente a registro. Questo era dovuto alla deformazione della stampa del plotter sulla pellicola trasparente. Stiamo davvero parlando di una deformazione minima di alcuni centesimi di millimetro di spessore, eppure, una volta che si va a stampare, tale deformazione dà luogo ad un problema visibile.
Mi è piaciuto fare questo lavoro perché era complesso e stimolante ed ho avuto modo di osservare l'estrema precisione di Casarramona. Probabilmente, lavorare molto al computer abitua a generare file perfetti.
Il risultato finale non è stato quello che mi ero immaginato di poter dare a Dario, in alcuni punti si può notare sulla stampa qualche minima imprecisione, ma il problema non era possibile correggerlo completamente perché allineando perfettamente un lato, andava leggermente fuori registro l'altro lato dell'immagine. Sono comunque riuscito a trovare un buon compromesso per non rendere evidente la differenza creatasi tra i telai. Casarramona è stato contentissimo del mio lavoro, cosa che mi ha fatto piacere, anche se mi dispiace non essere riuscito a effettuare una stampa perfetta. È stata un'esperienza interessante che mi ha permesso di capire meglio cosa fare per migliorarmi perché lo scopo di tutti è quello di fare sempre meglio il proprio lavoro di un un prodotto fatto a mano con impegno e competenza.
Avrei avuto necessità di disporre di macchinari capaci di effettuare microregolazioni per mettere a registro un punto con altri due. I piani da stampa che ho a disposizione presso L'accademia di Belle Arti di Brera offrono questa possibilità di regolazione fine, come tutti i piani da stampa manuali, semiautomatici e automatici, ma io purtroppo non dispongo ancora di queste attrezzature sofisticate presso il mio laboratorio privato a Popoli, in Abruzzo. Il mio banco da stampa è molto semplice: è costituito da due pinze su un tavolaccio, è un'attrezzatura che per i lavori che normalmente affronto funzionabene in abbinamento alla copisteria alla quale mi rivolgo ed al modo che ho di preparare i lucidi e di stampare. Avrei potuto risolvere il problema inviando i file di Michel a qualcuno che mi avesse preparato direttamente i telai per la stampa, però mi sono accorto del problema quando ormai avevo già iniziato la fase di produzione.
Anche una fotounità mi avrebbe permesso di preparare dei lucidi in modo corretto con il nero perfettamente coprente e senza alcuna deformazione del supporto trasparente su cui viene stampato il nero, ma le fotounità ormai sono diventate rare e ce ne sono in giro poche. Non tutti stampano col plotter sull'acetato che sarebbe il tipo di supporto ideale per poi poter ottenere la stampa sui telai da serigrafia. Il normale lucido semitrasparente in polietilene, con l'inchiostro, il calore e un minimo di pressione imposta dal plotter tende a deformarsi quel tanto che basta per crearti successivamente un problema.
Vedere l'immagine finale ad una distanza di cm 50-100 non dà la possibilità di osservare fuori allineamenti perché visivamente i colori si fondono bene, ma se si va a vedere la stampa un po' più da vicino e ci si aiuta con una lente si è in grado di percepire qualche minimo errore nel registro dei telai. In più, nel disegno di Michel appariva una retinatura di fondo che mi fa pensare che ci sia una certa abitudine a preparare i file per la stampa offset che, essendo fatta da macchine che funzionano in modo automatico, richiedono una precisione estrema.
Un'altra possibile soluzione per la stampa a tre colori che dava un quarto colore risultante dalla fusione del nero con il giallo per ottenere il verde e un quinto colore grazie al fondersi del rosa e del nero per ottenere il lilla, sarebbe stata quella di preparare sei livelli di colore anzi che tre per campiture piatte senza retinatura e dare le sfumature con linee e tratteggi d'altro tipo, ma questo avrebbe allungato i tempi di lavorazione e fatto lievitare i costi di stampa. DT
Martin e Michel a Filler 2018
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