domenica 23 settembre 2018

Sarah Moon: Time at Work alla Fondazione Sozzani

"Questa è la storia del tempo che passa e cancella." Sarah Moon


Marielle Warin nasce nel 1941 a Vernon, in Normandia, in una famiglia ebrea che durante la Seconda Guerra Mondiale riesce a trasferirsi in Inghilterra dove la ragazza studierà disegno, prima di lavorare come modella a Londra, con il nome di Marielle Hadengue. In seguito si interesserà di fotografia, iniziando a ritrarre le colleghe modelle. Negli anni '60 riesce a catturare l'atmosfera modaiola della "Swinging London"; agli inizi degli anni '70 decide di dedicarsi totalmente alla fotografia. La sua nuova attività ha successo e lei prende lo pseudonimo di Sarah Moon.
Nel 1972 Sarah Moon è la prima fotografa donna a firmare le immagini per il Calendario Pirelli.


Le sue fotografie rappresentano atmosfere oniriche in cui giovani donne guardano languidamente l'obiettivo della fotocamera, ma tra le circa 90 immagini esposte alla Fondazione Carla Sozzani troviamo anche soggetti diversi di paesaggi, vegetazione e animali, anche se la moda e lo stile un po' voyeuristico permangono nell'aria e ci esplicitano la visione femminile di un mondo affascinante proprio perché più immaginario che reale.


La maggior parte delle stampe sono ricavate da negativi Polaroid di grande formato in bianco e nero, ma sono esposte anche alcune fotografie a colori.
Si intuisce che alcuni soggetti sono più studiati di altri che appaiono casuali e meno riusciti. L'alone di fascino e mistero viene conferito alle immagini da sfocature e da un effetto mosso che rendono la realtà rappresentata particolarmente evanescente e irraggiungibile; un po' come i ricordi di un passato lontano che vengono stemperati dalle nebbie della memoria e che non potranno più tornare vividamente davanti ai nostri occhi.
La serie di immagini esposte è stata realizzata negli anni dal 1995 al 2018.


Sarah Moon si è dedicata anche all'immagine in movimento.
Ho visto parte della proiezione di un suo video (non ho resistito più di 5 minuti) che definire documentario mi sembra un po' ottimistico. "There is something about Lilian" non mi ha particolarmente colpito, né per le immagini, né per il montaggio, né per il contenuto sonoro in lingua inglese completamente incomprensibile a causa di un audio registrato male e dall'assenza di sottotitoli. Evidentemente, per la Moon è più semplice creare atmosfere affettate che riportare i fatti; ad ogni modo la mostra è molto godibile e la consiglio vivamente a tutti coloro che passano per Corso Como, anche perché la sua visione è gratuita. Resta il fatto che poi qualche decina di euro si finisce per lasciarla comunque in libreria non sapendo resistere all'acquisto di qualche raro libro fotografico. TG

Fondazione Sozzani | "Sarah Moon. Time at Work"
Corso Como, 10 Milano 
Dal 19 settembre 2018 al 6 gennaio 2019
dalle 10,30 alle 19,00

Nello stesso tempo, Armani-Silos espone "From one season to another", una raccolta di oltre 170 immagini a colori e in bianco e nero che costituiscono una vera retrospettiva che accosta opere inedite alle più conosciute fotografie di moda dell'autrice franco/inglese.

Armani/Silos | "Sarah Moon. From one season to another"
Via Bergognone, 40 Milano
Dal 19 settembre al 6 gennaio 2019
da mercoledì a domenica dalle 11,00 alle 19,00.


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