mercoledì 15 agosto 2018

Le vie del Signore... (quasi un racconto angelico)

"Chi pensa bene vede solo il bene." Shlomo Bekhor


Morire è così terribile?
Siamo tutti angeli

A volte accadono fatti inspiegabili sui quali solo le conoscenze spirituali riescono a portare luce. Accadono anche fatti gravi che portano tristezza a tutti noi. 
Per essere un po' di conforto a coloro che si sentono un po' persi di fronte all'ignoto, ho pensato di interpellare un mio amico per chiedergli di spiegarci che cos'è la morte e come sfuggire ai pericoli. TG

"Il rabbino Shlomo Bekhor racconta che ad un appassionato di paracadutismo, durante un lancio in caduta libera, non si è aperto il paracadute, ma nonostante questo incidente l'uomo è riuscito ad arrivare a terra incolume. Come  viene spiegato questo fatto?"

"È avvenuta una catarsi, ovvero una trasformazione che ha tolto fisicità al corpo fino a sublimarlo in etere ed a farlo regredire ad uno stadio anteriore alla nascita ed alla sua emanazione corporea. L'uomo che stava cadendo dal cielo non era fisicamente nel suo stato normale: non aveva peso. Una volta arrivato al suolo è terminata la sua temporanea assenza ed è subentrata la creazione: è rinato come era prima e non s'è fatto niente.
Per lui è stato fondamentale riuscire a trascendere la propria esistenza e pensare di non morire credendo fermamente in questa idea. Perché si dovrebbe morire se noi non lo vogliamo?
La nostra materia è fatta di niente e la dimostrazione l'abbiamo pensando ai nostri atomi e alle distanze pazzesche che separano gli elettroni dal nucleo. Anche lo spazio è praticamente vuoto e così ci immaginiamo che il Big Bang sia scaturito da un punto molto concentrato, per poi dar vita all'Universo.
La coscienza nel suo vero sé ed il pensiero di non esistere e di non morire ha consentito al paracadutista di vivere anche dopo l'impatto a terra. Non bisogna mai pensare di morire e non bisogna pensare di correre di rischi. Qualora il pensiero ci porta verso immagini negative o di pericolo, il pensiero deve essere corretto trovando un finale positivo che ci permetta di superare le avversità. Non bisogna fissare il pensiero sull'eventualità che ci capitino incidenti perché questo è un modo di chiamare a sé le disgrazie.
È facile vivere bene, ma è anche altrettanto facile vivere male."

"Che cos'è allora la morte?"

"Per capirlo possiamo pensare a quello che è accaduto in Giappone ad un bambino di cui mi prendevo cura, il quale ha ricevuto in regalo una rosa che il giorno dopo è appassita. Quando il fiore è morto il bambino ha pianto e si è rattristato, così sua madre gli ha regalato una rosa di plastica, in modo che la rosa finta non potesse appassire. Effettivamente, il bambino dopo aver ricevuto la rosa di plastica in dono è tornato ad essere felice.
Cosa può sapere un bambino e che esperienza ha? Sa forse che le rose sbocciano, crescono e appassiscono?
Chi ha un'esperienza superiore della vita e un po' di saggezza sa che non è la rosa ad essere importante, ma il suo fiorire. Un fiore di plastica non fiorirà mai, mentre un fiore vero continuerà a fiorire. La morte è un po' come l'appassire di un fiore o di un frutto. Un frutto è un seme che germoglia, nasce cresce e cade a terra affinché nascano altri fiori e altri frutti. Anche se sembra che muoia quel fiore non muore. Alcuni pesci fanno le uova e muoiono, ma da quelle uova nascono altre migliaia di pesci. Tutto quello che esiste nel mondo fa parte di uno spirito supremo al quale ogni religione dà un nome diverso. Questa entità ha creato le cose per permetterci di vivere e al fine che noi ne possiamo godere.  Tutte le cose create non sono in grado di ritornare la loro luce a Dio, perché lui non ha creato le cose con tutto il suo intelletto, ma con solo una parte della sua luce. Questo dovrebbe darci un'idea dell'immensità del pensiero divino.
Anche il Divino vuole godere della sua creazione, per questo vuole che la luce che lui ha emanato torni in qualche modo a se stesso. L'unico vaso che riesce a far tornare la luce a Dio è l'uomo. Dio è eterno e per lui il tempo non esiste.
Allo stesso modo, quando noi abbandoniamo il nostro corpo non terminiamo la vita, ma ne iniziamo un'altra. Il passaggio è un po' sconcertante perché l'anima è abituata a manifestarsi attraverso la fisicità del corpo, ma quando si comprende che cosa ci accade durante questo passaggio l'anima se ne va come se stesse andando da un palazzo ad un altro attraverso una porta, per andare in un mondo parallelo.
I fisici stanno scoprendo adesso, grazie alla matematica quantistica, che ci sono dimensioni parallele. Gli acceleratori di particelle vengono costruiti proprio per questo, per permetterci di andare a vedere cosa accade in quelle dimensioni. Oltre al nostro mondo esistono altri mondi paralleli che ci condizionano, per questo Socrate diceva: "Non esiste l'uomo senza lo spirito.".
È lo spirito che fa vivere l'uomo e noi lo sappiamo da millenni; dobbiamo capire che quello che c'è oltre la vita non è qualcosa di fisico, ma di metafisico che va oltre la fisica.
Non si può pretendere d'indagare ad ogni costo i segreti divini; non si può pretendere di sapere subito, ma bisogna aspettare per comprendere l'opera di Dio.
Un giorno lasceremo il nostro corpo, ma poiché siamo stati creati da Dio, anche noi siamo eterni e come lui potremo accedere ad un altro mondo dove non ci saranno piaceri fisici, ma il compimento della nostra volontà sarà il nostro piacere. Quello che noi vorremo si realizzerà e il tempo non esisterà. In qualsiasi istante potremo vivere il momento che desideriamo per la nostra vita. Potremo anche rivivere certe cose per vedere come funzionano o per cambiarle, come se non le avessimo mai vissute. Così diventeremo finalmente spiriti liberi, oppure angeli.
Se però la Divinità decide che la nostra presenza è necessaria sulla Terra, o nel nostro mondo fisico, ci reincarneremo ancora. Non è chiaro se in quel caso ci chiederà il permesso o se deciderà lui, ma questo avviene ed avverrà ancora. Dio desidera la nostra felicità perché ci ha creato per amore.
Le nostre potenzialità saranno grandissime ed il passaggio da un mondo all'altro sarà la cosa più bella che faremo. Il bagaglio che noi ci porteremo dalle nostre esperienze terrene sarà piccolissimo, in rapporto a quello che noi faremo nel nuovo mondo.
Il bene ed il male sono ugualmente importanti, Dio stesso è fatto di bene e di male. Anzi, il male è stato creato prima del bene e infatti non si può fare ordine se prima non c'è disordine... Adesso però scusami, ma devo ripartire.".

L'angelo sale sul suo chopper, si mette il casco e prima di accendere il motore e partire a razzo mi dice: "Vado sulla strada a vedere l'opera dell'uomo e mostrarla al mio Signore per rispecchiare così la sua luce e fare in modo che anche lui sia più felice, ma quando vuoi non esitare a chiamarmi, in modo che io possa esserti d'aiuto!"


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