lunedì 25 aprile 2016

Il 25 aprile sui muri di Dergano

Elio Sammarchi "Eliot" e Sergio Bassi per sempre vivi
Sergio Bassi nasce a Parma il 12 Marzo 1925. Studente, impiegato presso una ditta di spedizioni. Residente a Milano in via Imbonati 9. Poco dopo l’8 Settembre 1943, nel novembre dello stesso anno, entra nei Gruppi di Azione Patriottica (GAP), e diviene caposquadra della gruppo operante nella zona Farini con Dino Giani. Partecipa a numerose azioni armate e sabotaggi. Tra le azioni ricordate dai compagni: il trasporto di armi a Milano a Sant'Angelo Lodigiano; l’organizzazione della fuga di feriti dall’Ospedale di Niguarda; la partecipazione all'attentato contro il capo dell’OVRA Ettore Salvatore; il sabotaggio delle linee tranviarie di via Farini; partecipazione all'attentato contro il questore di Milano Camillo Santamaria Nicolini.Molte delle azioni temerarie sono condotte con Elio Sammarchi, che abita nello stesso palazzo.Sergio è arrestato il 3 Maggio 1944, torturato e infine fucilato al campo Forlanini il 31 Luglio 1944 con altri cinque gappisti. Il suo nome fu attribuito ad una cellula ed una sezione comunista nel dopoguerra. (tratto da: ANPI Dergano)

 "Il compito degli uomini della resistenza non è finito. Bisogna che essa sia ancora in piedi" Pietro Calamandrei

Elio Sammarchi, "Eliot", figlio di Nello ed Esterina Galliati nasce a Sasso Marconi (BO) il 4 Febbraio 1924. Vigile del fuoco, residente a Dergano in via Imbonati 9. Subito dopo l’8 Settembre 1943 prende parte attivamente alla Lotta di Liberazione a Milano con il gruppo di Sergio Bassi, De Rosa, Giani.
Agli inizi del 1944 si trasferisce in Valstrona dove milita nella formazione Beltrami con funzione di caposquadra. Il 9 Maggio 1944 in località Chesio cade in un’imboscata fascista con altri cinque partigiani.Secondo una versione fu ucciso nello scontro, mentre gli altri vennero catturati e fucilati poco dopo. Secondo un’altra, cadde prigioniero perché ferito e venne fucilato con gli altri.Gli è stata conferita la Medaglia d’Argento alla Memoria con la seguente motivazione: 

Giovane combattente della Lotta di Liberazione, caposquadra di una formazione partigiana, si distingueva ripetutamente per audacia e per decisioni in numerose azioni di guerriglia e di sabotaggio effettuate nella città di Milano. Dava, poi, belle prove di valore nelle formazioni di montagna e cadeva da prode sul campo. Chesio di Valstrona (NO).

Nel dopoguerra gli viene dedicata la Sezione PCI di Dergano in via Conte Verde 17. Una lapide del Comando Provinciale Vigili del Fuoco lo ricorda insieme agli altri caduti del 52° Corpo Vigili del Fuoco di Milano. (tratto da ANPI Dergano)


Resistenza armata

Volkswriterz senza tregua

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